Il Progetto Multikulty, ideato dall'insegnante Caterina Cosentino, ha coinvolto gli alunni della scuola dell'infanzia del plesso San Teodoro del 3° Circolo di Sarno. Esso è stato finalizzato a promuovere la piena integrazione di tutti i bambini stranieri anche con il coinvolgimento delle famiglie. L'obiettivo prioritario del progetto è stato quello di far acquisire ai bambini la capacità di rispettare ogni forma di cultura, di valorizzare il diverso e far sì che la divergenza costituisca un importante arricchimento per tutti.
2. Abbrivio
“La lingua materna è parte
dell’identità di ogni bambino,
ma la conoscenza di altre
lingue apre all’incontro con
nuovi mondi e nuove culture”
(Indicazioni Nazionali)
“La scuola si offre come uno
spazio pubblico per costruire
rapporti di fiducia e nuovi
legami di comunità. Modelli
culturali ed educativi,
esperienze religiose diverse,
ruoli sociali e di genere hanno
modo di confrontarsi, di
rispettarsi e di evolvere verso i
valori di convivenza in una
società aperta e democratica”
(Indicazioni Nazionali).
3. Ideazione
Fedeli al sistema formativo italiano, si vuole promuovere la piena integrazione
di tutti i bambini stranieri realizzando modalità e strategie comunicative con
le loro famiglie coinvolgendoli nel vivo delle attività dei piccoli alunni. Sono
stati convocati i genitori stranieri per farli partecipare attivamente alle
iniziative e alle attività del plesso, per metterli a conoscenza e per condividere
con loro il progetto pedagogico che abbiamo denominato “Multikulty” e
abbiamo chiesto loro la collaborazione a diventare ”narratori per un giorno”.
Tale progettazione ha lo scopo di esaltare la ricchezza insita nella varietà delle
culture e vuole costruire una fluida interazione tra esse pur mantenendo
ognuna la propria identità. L’obiettivo del progetto è di far acquisire ai bambini
la capacità di rispettare ogni forma di cultura, di valorizzare il diverso e far sì
che la divergenza costituisca un importante arricchimento per tutti. . La
diversità dev’essere considerata una risorsa che nasce e si sviluppa nel terreno
dell’individuazione, del rispetto, della valorizzazione delle differenze, per
trovare analogie tra i disparati patrimoni di conoscenze e per edificare
un’attenta cultura d’intesa tra i popoli. Per i bambini sarà un’occasione per
imparare a riconoscere la dissomiglianza e a prendere coscienza dell’identità
culturale di ognuno di loro, considerandola una risorsa e un’ “attrattiva
curiosa”.
4. Destinatari, tempi, spazi, strumenti
IL progetto è rivolto ai bambini di 4 e 5 anni della
scuola dell’infanzia del plesso San Teodoro.
Circa 9 incontri in orario di compresenza, da Febbraio
Aprile, della durata di un’ora circa.
Sala giochi per lo storytelling e il momento teatrale, lo
spazio aula per il momento grafico.
Tavole iconiche per il Kamishibai, maschere dei
personaggi delle storie, burattini di carta per il
teatrino, lenzuolo e faretto per il teatro delle ombre.
5. Traguardi , campi d’esperienza,
obiettivi,competenze
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Il bambino sa di avere una storia personale e familiare,conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a
confronto con le altre.
Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo.
Sperimenta drammatizzazioni, ascolta e comprende narrazioni.
Scopre la presenza di lingue diverse.
Si misura con la creatività e la fantasia.
Obiettivi didattici e formativi:
Ascoltare e comprendere narrazioni;
Esercitare la capacità di raccontare partendo da stimoli diversi;
Sperimentare e apprendere diverse forme di comunicazione;
Esprimere idee usando diversi linguaggi e tecniche;
Esprimersi e comunicare in modo narrativo –teatrale;
Ascoltare e riprodurre vocaboli in una lingua diversa;
Esprimersi graficamente attraverso il disegno.
Campi di esperienza
Il sé e l’altro;
I discorsi e le parole;
Immagini, suoni e colori.
Competenze chiave europee
Competenza nella madrelingua
Competenze sociali e civiche
6. Struttura del progetto
Momento narrativo:
Per accostare i bambini alla scoperta di
una lingua straniera si è utilizzato il
fantastico strumento della “narrazione
e l’antica tecnica narrativa giapponese
denominata Kamishibai, consistente
nel raccontare storie servendosi di
immagini dei vari passaggi della storia.
E’ una tecnica che facilita la fase di
ascolto, favorisce la comprensione della
lingua e il coinvolgimento del pubblico.
Le trame delle storie sono state narrate
nella lingua d’origine del narratore,
scelte in base alla loro semplicità e alla
loro capacità di avvincere e rapire i
piccoli ascoltatori. Le storie raccontate:
Cappuccetto Rosso in spagnolo; Il
leone e il topo in arabo; Pierino e il
lupo in russo.
7. Momento teatrale:
La rielaborazione
delle fiabe per
mezzo della voce
dei bambini ha
favorito sia
l’organizzazione
del loro pensiero
logico, grazie alle
sequenze del
racconto e alla
dinamica dei vari
passaggi spazio-
temporali , sia il
loro
coinvolgimento
fisico, emozionale
e linguistico. Sono
stati utilizzati tre
modalità nella
drammatizzazione:
indossando delle
maschere, con la
suggestione delle
ombre, con
burattini di carta
nel teatrino.
8. Momento grafico:
Come lavoro riepilogativo e
di feedback di questo
percorso, che sconfina
nella conoscenza e si
avvia alla multicultura, è
stato proposto ai
bambini anche di
elaborare graficamente
le storie ascoltate,
evidenziando il
personaggio fiabesco
che maggiormente ha
suscitato il loro
interesse . Ad ogni
gruppo-sezione è stato
affidato il compito di
illustrare le sequenze di
una delle tre storie
utilizzando le tecniche
grafico pittoriche che
hanno scelto
confrontandosi in
circle-time.