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Roma, 31 gennaio 2013

   “ Le potenzialità del turismo per la crescita ed il lavoro”


Il turismo italiano richiede una solida strategia nazionale di rilancio. Una strategia per l’impresa e il
lavoro, per la difesa dei diritti dei consumatori, per il rilancio degli investimenti, per il recupero, la
tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio storico, artistico, culturale, ambientale e
paesaggistico dell’Italia. Abbiamo una straordinaria quantità di prodotti turistici da valorizzare:
turismo della cultura; turismo religioso; turismo della montagna; turismo del mare; turismo dei laghi
e dei fiumi; turismo della natura e faunistico; turismo del made in Italy; turismo dell'enogastronomia;
turismo termale e del benessere; turismo dello sport; turismo congressuale; turismo giovanile; turismo
delle arti e dello spettacolo.

Con la prima conferenza nazionale per il turismo, che si terrà a Roma il 31 gennaio 2013, il Partito
Democratico intende sintetizzare il confronto nazionale e territoriale che ha coinvolto negli ultimi
anni i rappresentanti degli imprenditori turistici, i sindacati, le organizzazioni del turismo sociale e dei
consumatori, per delineare una strategia condivisa di governo. Un confronto che porteremo avanti
anche nei prossimi anni insediando specifici tavoli di concertazione.

Nonostante la crisi, il turismo globale continua a crescere: gli arrivi internazionali nel mondo sono
aumentati del 4,1% (gennaio-agosto 2012/2011, UNWTO). Questa tendenza di crescita del turismo
internazionale è prevista anche nei prossimi anni.

Il turismo in Italia rappresenta un volano di estrema rilevanza strategica per l’economia nazionale, ma
con preoccupanti segnali di rallentamento. Si stima che nel 2012 abbia contribuito al 6.4% del PIL ,
occupando circa il 7.2% della forza lavoro. D’altra parte, nel 2011, il turismo valeva l’8,6% del PIL,
mentre gli occupati nel turismo rappresentavano il 9,7% della forza lavoro (WTTC, 2012).



                                                                                                     1
Nel primo semestre del 2012, gli arrivi internazionali sono diminuiti dell’1,5% rispetto al 2011
(UNWTO, 2012). Da rilevare comunque che nel periodo gennaio - agosto 2012, la spesa dei
viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 2,9% (Banca D’Italia, 2012).

Purtroppo, in termini di tassi di crescita, l’Italia si pone al 167° posto su 181 paesi, a dimostrazione
del grado di saturazione del comparto turistico nazionale (UNWTO, 2012).

La crisi del turismo italiano è certificata anche dai dati ISTAT del periodo gennaio / luglio 2012 –
gennaio – luglio 2011: arrivi nelle strutture ricettive -6,6%; presenze -7,5%. Sono risultati negativi
ottenuti nonostante l'abbassamento dei prezzi da parte degli operatori.

Preme notare che la maggiore fonte di questo calo è dovuto al crollo della domanda da parte degli
italiani, che hanno ridotto drasticamente le vacanze (-22.2% nel primo semestre 2012 rispetto al
primo semestre 2011, ONT su dati Unioncamere). Anche per questo motivo bisogna rafforzare il
sistema dei “Buoni Vacanze”, portando in Italia il sistema francese (il Partito Democratico ha
presentato una Proposta di legge in parlamento che intendiamo sostenere anche nella prossima
legislatura) .

I problemi di oggi non sono legati solo alla crisi congiunturale, ma investono nel profondo il sistema
organizzativo e la capacità competitiva. Secondo l’indice TTCI 2011 (Travel and Tourism
Competitiveness Index – indice di competitività del settore viaggi e turismo per 130 paesi del World
Economic Forum), l’Italia si trova in 27a posizione. D’altra parte, in un contesto globale in continua
evoluzione , vi sono diverse ragioni alla base della perdita di competitività italiana, tra cui:

          l’assenza di una strategia turistica nazionale che parta dalla valorizzazione del patrimonio
           ambientale e culturale;
          la governance troppo frammentata;
          la mancanza di strategie di promo - commercializzazione ;
          l’ampliamento dell’arena competitiva e nuove destinazioni anche nei mercati tradizionali;
          un profondo cambiamento nell’organizzazione dei viaggi;
          la ricerca continua da parte del turista di prodotti e servizi migliori in rapporto alla
           capacità di spesa;
          un sistema procedurale di rilascio dei visti turistici eccessivamente burocratizzato e
           costoso;
          la scarsa dotazione infrastrutturale di alcune destinazioni ;
          l’eterogeneità nella classificazione alberghiera;
          una tassazione più elevata rispetto alle imprese di diversi paesi europei concorrenti;
          la mancanza di incentivi per rilanciare gli investimenti in qualificazione ed innovazione;
          l’eccessiva frammentazione dei percorsi professionali;
          la mancanza di politiche di sostegno alla domanda.

Se si considera il potenziale dell'Italia nel turismo e la crescente domanda mondiale, è giunto il
momento che le istituzioni di politica economica si approccino a questo settore in modo più
lungimirante.

Il bacino dei paesi “emergenti” (Cina, India, Brasile e Russia) presenta delle potenzialità destinate a
modificare nei prossimi anni gli equilibri internazionali legate alle dinamiche dei flussi turistici. La

                                                                                                 2
capacità di intercettare la potenzialità di questi mercati costituirà dunque la sfida e il vero obiettivo
per il futuro del nostro sistema turistico.

Le parole chiave che devono segnare il nostro cammino sono sostenibilità, innovazione e sviluppo.
La certificazione ambientale e di qualità può rappresentare una leva in più per una maggiore
competitività, per accedere a specifici segmenti di mercato e per un miglioramento continuo delle
imprese. Così come bisogna puntare sul tema dell’accessibilità del turismo che rappresenta una delle
sfide più importanti per il futuro del settore, con particolare riferimento ai progetti infrastrutturali.

Expo 2015 rappresenta una straordinaria occasione per la crescita del turismo nazionale, per
promuovere le eccellenze italiane a livello internazionale. Servono progetti concreti - capaci di
cogliere le opportunità per il turismo legate a questo importante appuntamento. È necessario definire
in maniera trasparente le modalità di partecipazione degli attori territoriali alla progettazione della
manifestazione.



I punti principali del programma di Governo per il turismo del Partito Democratico:

1) Dipartimento per lo sviluppo e la Competitività del turismo (DSCT), Enit – Agenzia
nazionale per il turismo, portale italia.it e booking on-line

In termini di governance, il turismo, pur attraversato da tante trasversalità settoriali, è un settore
economico-produttivo che contribuisce allo sviluppo e all’occupazione. Questo è un elemento
fondamentale se si vuole che il turismo fuoriesca dalla marginalità politica in cui è finito negli ultimi
anni.

Per governare adeguatamente il settore intendiamo insediare la governance dentro le strategie del
Ministero dello Sviluppo economico, ricostituendo il “Dipartimento per lo sviluppo e la competitività
del turismo”, per mettere in equilibrio poteri nazionali e regionali, realizzando una strategia
complessiva. Il Dipartimento dovrà svolgere anche compiti di coordinamento tra i ministeri che
incidono sullo sviluppo del settore (ambiente – beni culturali – trasporti – agricoltura – rapporti con le
regioni).
Bisogna adeguare l’Enit alle grandi trasformazioni degli ultimi anni realizzando una Società per
Azioni a maggioranza pubblica. Le strategie legate alla promozione Web sono fondamentali, a partire
dalla valorizzazione del portale italia.it. Negli ultimi anni sono cresciute in Italia delle importanti
esperienze progettuali nel campo delle nuove tecnologie che bisogna assolutamente valorizzare dentro
le strategie di rilancio del turismo nazionale. All’interno del portale italia.it bisogna integrare
pienamente i portali regionali e sviluppare un sistema di booking on-line da esternalizzare secondo
le modalità concordate con le principali organizzazioni degli imprenditori.

L’istituzione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, l’introduzione del Conto Satellite del Turismo
e l’applicazione del Regolamento Comunitario sulle statistiche del turismo hanno l’obiettivo di
migliorare l’affidabilità dei dati statistici, al fine di disporre di basi quantitative che indirizzino le
politiche pubbliche e le strategie aziendali. Bisogna continuare su questa strada, investendo sul
perfezionamento del sistema di rilevazione standardizzato a livello europeo, per attuare appropriate
comparazioni tra i Paesi.



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2) Porre la micro e piccola impresa al centro delle strategie per la crescita del turismo.

Il turismo presenta una struttura produttiva caratterizzata principalmente da micro e piccole imprese,
in cui prestano spesso lavoro i titolari e i collaboratori familiari. Il PD è consapevole che tale tipologia
d’impresa costituisce la “spina dorsale” del settore.

Le micro e piccole imprese turistiche rappresentano una leva strategica per lo sviluppo nazionale del
settore: le loro peculiarità storiche sono tradizionalmente molto apprezzate dalla domanda estera e
domestica, proprio perché in grado di riflettere a pieno lo stile di vita italiano. Tutto ciò deve essere
preso in considerazione all’interno di strategie che aiutino i processi d’innovazione e riorganizzazione
del sistema delle imprese, anche attraverso la creazione di reti di servizi avanzati, capaci di superare
la frammentazione esistente e sostenere la competizione globale.
Per affrontare le questioni che toccano da vicino il tessuto produttivo del territorio, proponiamo la
creazione di un Fondo nazionale per la micro e piccola impresa turistica che aumenti la capacità
competitiva delle diverse realtà operanti nel settore .
L’azione di contrasto ai fenomeni di abusivismo nel settore del turismo (ricettività, attività di guide,
agenzia viaggio, tour operator) dovrà essere intensificato nei prossimi anni.


Imprese turistico - ricettive:
Rilanciare una stagione d’investimenti per l’ammodernamento e la riqualificazione dell’offerta
ricettiva attraverso:

   -   agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, per l'acquisto di attrezzature ed arredamenti
       delle strutture turistico - ricettive;

   -   il supporto agli operatori che intendono acquistare le strutture in cui attualmente operano in
       affitto per favorire la continuità nella gestione degli immobili ad uso turistico - ricettivo,
       attraverso mutui agevolati di lungo periodo e con lo scopo di favorire gli investimenti
       nell’ammodernamento e nelle ristrutturazioni;

   -   l’armonizzazione della classificazione a livello nazionale, e la regolamentazione e uniformità
       delle strutture extra - alberghiere.


Imprese balneari:
Tutelare e rilanciare gli investimenti delle imprese balneari superando l’attuale incertezza normativa
legata alle modalità di rilascio e rinnovo delle concessioni demaniali ad uso turistico - ricreativo. Per
questo motivo, l’Italia deve concordare in sede europea i termini ed i limiti di applicazione della
Direttiva Servizi con l’obiettivo di produrre un quadro normativo coerente con le norme europee.
Intendiamo difendere la balneazione attrezzata italiana, rilanciando gli investimenti in innovazione e
qualificazione, vista anche l’esposizione del turismo balneare alla crescente concorrenza
internazionale. Il Partito democratico propone l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per
trovare soluzioni adeguate in materia di concessioni demaniali ad uso turistico – ricreativo.

Imprese termali:
Rivedere la legge 24 ottobre 2000, n. 323 che disciplina il settore termale, per arrivare ad un Testo
Unico delle leggi in materia di attività idrotermali. Per rinnovare il termalismo bisogna puntare sulla
concetto di “benessere termale”, partendo dalla Proposta di legge presentata in Parlamento che
intendiamo sostenere anche nella prossima legislatura.
                                                                                                4
Agenzie di viaggio:
L’evoluzione tecnologica ed i cambiamenti del mercato pongono tutti di fronte a nuove sfide: il
settore dei viaggi deve cogliere i segnali di questa trasformazione in atto e rispondere in modo
adeguato. Per questo motivo vanno sostenuti i processi di innovazione delle agenzie di viaggio,
incentivando la vocazione e la specializzazione nell’incoming del proprio territorio di riferimento,
così come favorendo, sul versante outgoing, l’esperienza diretta dell’agente, al fine di fargli assumere
una posizione di consulenza sempre più qualificata nella proposta e nella vendita di un viaggio.

Agriturismo:
Intendiamo valorizzare la sinergia tra agricoltura e turismo. L’agriturismo è cresciuto molto negli
ultimi anni e andrebbe integrato pienamente nelle strategie nazionali per la crescita del turismo ad
iniziare da quelle on-line.


3) Armonizzazione dell’IVA in sede UE

Il turismo rappresenta la terza maggiore attività economica dell'Unione Europea (10% del PIL e il
12% dell'occupazione totale). Intendiamo rafforzare le strategie europee per la competitività del
settore turistico, per promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità,
consolidando l'immagine e la visibilità dell'Europa come meta turistica.
E’ necessario inserire la strategia nazionale per il turismo in un contesto europeo, in particolare
attraverso l’armonizzazione dell'Iva sui servizi turistici .



4) Lavoro e formazione professionale

Per raggiungere obiettivi di crescita del turismo nazionale è fondamentale il tema della valorizzazione
del lavoro e della formazione professionale.

Per superare le attuali criticità, proponiamo di :

   - intervenire sul sistema degli incentivi alle imprese per favorire la crescita occupazionale, in
      particolare inquadrando adeguatamente il tema del lavoro stagionale e sostenendo iniziative
      che favoriscano il prolungamento dei periodi di attività ;
   - fortificare il sistema degli stage;
   - incrementare il livello di integrazione tra scuole superiori ed università;
   - favorire il sistema di relazione formazione - imprese;

L’istruzione superiore svolge un ruolo decisivo nel processo di miglioramento della competitività
dell’industria turistica italiana. Bisogna connettere in modo stabile e diretto le imprese turistiche
presenti sul territorio al sistema universitario, integrando formazione e percorsi professionali,
puntando sulla qualità e sulla specificità professionale e culturale italiana.
Inoltre, la proliferazione indiscriminata dell’offerta formativa va limitata, realizzando un centro di
eccellenza internazionale: l’Accademia nazionale dell’alta formazione professionale nel turismo.
Il modello di riferimento è quello delle migliori esperienze delle scuole internazionali (Glion e
Losanna (EHL) in Europa o Cornell e Delware University negli Stati Uniti). L’obiettivo è il
perfezionamento di figure professionali dotate di una preparazione gestionale e manageriale di livello
internazionale nel campo del turismo e dei servizi, della ristorazione e della conoscenza dei vini, con
                                                                                                 5
lo scopo di sviluppare e rilanciare nel mondo la tradizione legata all’accoglienza turistica ed
enogastronomica italiana.


5) Istituire un nuovo fondo di garanzia per i turisti

Il fondo di garanzia istituito dal Codice del turismo si è dimostrato inadeguato. Per questo motivo
proponiamo un nuovo fondo di garanzia che copra quanto versato dai clienti in caso di fallimento o
insolvenza (tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree) ed i costi di rimpatrio in caso di
emergenze.



Per finanziare le nostre proposte intendiamo:

a) Affidare all’Enit le procedure di raccolta dati a supporto delle ambasciate per l’emissione dei visti
turistici e conseguentemente destinare all’Enit una parte consistente delle entrate economiche
generate dai visti.

b) Trasformare la Tassa di soggiorno in “Contributo di scopo” per il turismo, da applicare su base
nazionale, con criteri omogenei, per realizzare politiche a sostegno del turismo da concertare con le
organizzazioni degli imprenditori, consentendo un collegamento diretto tra imposizione e
destinazione del gettito.

c) Alimentare il fondo di garanzia per i turisti con l’addebito, determinato annualmente dal governo,
di un minimo di 5 centesimi di euro ad un massimo 20 centesimi di euro su ciascun biglietto aereo
venduto in Italia ;

d) Utilizzare pienamente i programmi europei 2014-2020 dedicati al turismo.




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Conferenza nazionale per_il_turismo

  • 1. Roma, 31 gennaio 2013 “ Le potenzialità del turismo per la crescita ed il lavoro” Il turismo italiano richiede una solida strategia nazionale di rilancio. Una strategia per l’impresa e il lavoro, per la difesa dei diritti dei consumatori, per il rilancio degli investimenti, per il recupero, la tutela e la valorizzazione dell’immenso patrimonio storico, artistico, culturale, ambientale e paesaggistico dell’Italia. Abbiamo una straordinaria quantità di prodotti turistici da valorizzare: turismo della cultura; turismo religioso; turismo della montagna; turismo del mare; turismo dei laghi e dei fiumi; turismo della natura e faunistico; turismo del made in Italy; turismo dell'enogastronomia; turismo termale e del benessere; turismo dello sport; turismo congressuale; turismo giovanile; turismo delle arti e dello spettacolo. Con la prima conferenza nazionale per il turismo, che si terrà a Roma il 31 gennaio 2013, il Partito Democratico intende sintetizzare il confronto nazionale e territoriale che ha coinvolto negli ultimi anni i rappresentanti degli imprenditori turistici, i sindacati, le organizzazioni del turismo sociale e dei consumatori, per delineare una strategia condivisa di governo. Un confronto che porteremo avanti anche nei prossimi anni insediando specifici tavoli di concertazione. Nonostante la crisi, il turismo globale continua a crescere: gli arrivi internazionali nel mondo sono aumentati del 4,1% (gennaio-agosto 2012/2011, UNWTO). Questa tendenza di crescita del turismo internazionale è prevista anche nei prossimi anni. Il turismo in Italia rappresenta un volano di estrema rilevanza strategica per l’economia nazionale, ma con preoccupanti segnali di rallentamento. Si stima che nel 2012 abbia contribuito al 6.4% del PIL , occupando circa il 7.2% della forza lavoro. D’altra parte, nel 2011, il turismo valeva l’8,6% del PIL, mentre gli occupati nel turismo rappresentavano il 9,7% della forza lavoro (WTTC, 2012). 1
  • 2. Nel primo semestre del 2012, gli arrivi internazionali sono diminuiti dell’1,5% rispetto al 2011 (UNWTO, 2012). Da rilevare comunque che nel periodo gennaio - agosto 2012, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è aumentata del 2,9% (Banca D’Italia, 2012). Purtroppo, in termini di tassi di crescita, l’Italia si pone al 167° posto su 181 paesi, a dimostrazione del grado di saturazione del comparto turistico nazionale (UNWTO, 2012). La crisi del turismo italiano è certificata anche dai dati ISTAT del periodo gennaio / luglio 2012 – gennaio – luglio 2011: arrivi nelle strutture ricettive -6,6%; presenze -7,5%. Sono risultati negativi ottenuti nonostante l'abbassamento dei prezzi da parte degli operatori. Preme notare che la maggiore fonte di questo calo è dovuto al crollo della domanda da parte degli italiani, che hanno ridotto drasticamente le vacanze (-22.2% nel primo semestre 2012 rispetto al primo semestre 2011, ONT su dati Unioncamere). Anche per questo motivo bisogna rafforzare il sistema dei “Buoni Vacanze”, portando in Italia il sistema francese (il Partito Democratico ha presentato una Proposta di legge in parlamento che intendiamo sostenere anche nella prossima legislatura) . I problemi di oggi non sono legati solo alla crisi congiunturale, ma investono nel profondo il sistema organizzativo e la capacità competitiva. Secondo l’indice TTCI 2011 (Travel and Tourism Competitiveness Index – indice di competitività del settore viaggi e turismo per 130 paesi del World Economic Forum), l’Italia si trova in 27a posizione. D’altra parte, in un contesto globale in continua evoluzione , vi sono diverse ragioni alla base della perdita di competitività italiana, tra cui:  l’assenza di una strategia turistica nazionale che parta dalla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale;  la governance troppo frammentata;  la mancanza di strategie di promo - commercializzazione ;  l’ampliamento dell’arena competitiva e nuove destinazioni anche nei mercati tradizionali;  un profondo cambiamento nell’organizzazione dei viaggi;  la ricerca continua da parte del turista di prodotti e servizi migliori in rapporto alla capacità di spesa;  un sistema procedurale di rilascio dei visti turistici eccessivamente burocratizzato e costoso;  la scarsa dotazione infrastrutturale di alcune destinazioni ;  l’eterogeneità nella classificazione alberghiera;  una tassazione più elevata rispetto alle imprese di diversi paesi europei concorrenti;  la mancanza di incentivi per rilanciare gli investimenti in qualificazione ed innovazione;  l’eccessiva frammentazione dei percorsi professionali;  la mancanza di politiche di sostegno alla domanda. Se si considera il potenziale dell'Italia nel turismo e la crescente domanda mondiale, è giunto il momento che le istituzioni di politica economica si approccino a questo settore in modo più lungimirante. Il bacino dei paesi “emergenti” (Cina, India, Brasile e Russia) presenta delle potenzialità destinate a modificare nei prossimi anni gli equilibri internazionali legate alle dinamiche dei flussi turistici. La 2
  • 3. capacità di intercettare la potenzialità di questi mercati costituirà dunque la sfida e il vero obiettivo per il futuro del nostro sistema turistico. Le parole chiave che devono segnare il nostro cammino sono sostenibilità, innovazione e sviluppo. La certificazione ambientale e di qualità può rappresentare una leva in più per una maggiore competitività, per accedere a specifici segmenti di mercato e per un miglioramento continuo delle imprese. Così come bisogna puntare sul tema dell’accessibilità del turismo che rappresenta una delle sfide più importanti per il futuro del settore, con particolare riferimento ai progetti infrastrutturali. Expo 2015 rappresenta una straordinaria occasione per la crescita del turismo nazionale, per promuovere le eccellenze italiane a livello internazionale. Servono progetti concreti - capaci di cogliere le opportunità per il turismo legate a questo importante appuntamento. È necessario definire in maniera trasparente le modalità di partecipazione degli attori territoriali alla progettazione della manifestazione. I punti principali del programma di Governo per il turismo del Partito Democratico: 1) Dipartimento per lo sviluppo e la Competitività del turismo (DSCT), Enit – Agenzia nazionale per il turismo, portale italia.it e booking on-line In termini di governance, il turismo, pur attraversato da tante trasversalità settoriali, è un settore economico-produttivo che contribuisce allo sviluppo e all’occupazione. Questo è un elemento fondamentale se si vuole che il turismo fuoriesca dalla marginalità politica in cui è finito negli ultimi anni. Per governare adeguatamente il settore intendiamo insediare la governance dentro le strategie del Ministero dello Sviluppo economico, ricostituendo il “Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo”, per mettere in equilibrio poteri nazionali e regionali, realizzando una strategia complessiva. Il Dipartimento dovrà svolgere anche compiti di coordinamento tra i ministeri che incidono sullo sviluppo del settore (ambiente – beni culturali – trasporti – agricoltura – rapporti con le regioni). Bisogna adeguare l’Enit alle grandi trasformazioni degli ultimi anni realizzando una Società per Azioni a maggioranza pubblica. Le strategie legate alla promozione Web sono fondamentali, a partire dalla valorizzazione del portale italia.it. Negli ultimi anni sono cresciute in Italia delle importanti esperienze progettuali nel campo delle nuove tecnologie che bisogna assolutamente valorizzare dentro le strategie di rilancio del turismo nazionale. All’interno del portale italia.it bisogna integrare pienamente i portali regionali e sviluppare un sistema di booking on-line da esternalizzare secondo le modalità concordate con le principali organizzazioni degli imprenditori. L’istituzione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, l’introduzione del Conto Satellite del Turismo e l’applicazione del Regolamento Comunitario sulle statistiche del turismo hanno l’obiettivo di migliorare l’affidabilità dei dati statistici, al fine di disporre di basi quantitative che indirizzino le politiche pubbliche e le strategie aziendali. Bisogna continuare su questa strada, investendo sul perfezionamento del sistema di rilevazione standardizzato a livello europeo, per attuare appropriate comparazioni tra i Paesi. 3
  • 4. 2) Porre la micro e piccola impresa al centro delle strategie per la crescita del turismo. Il turismo presenta una struttura produttiva caratterizzata principalmente da micro e piccole imprese, in cui prestano spesso lavoro i titolari e i collaboratori familiari. Il PD è consapevole che tale tipologia d’impresa costituisce la “spina dorsale” del settore. Le micro e piccole imprese turistiche rappresentano una leva strategica per lo sviluppo nazionale del settore: le loro peculiarità storiche sono tradizionalmente molto apprezzate dalla domanda estera e domestica, proprio perché in grado di riflettere a pieno lo stile di vita italiano. Tutto ciò deve essere preso in considerazione all’interno di strategie che aiutino i processi d’innovazione e riorganizzazione del sistema delle imprese, anche attraverso la creazione di reti di servizi avanzati, capaci di superare la frammentazione esistente e sostenere la competizione globale. Per affrontare le questioni che toccano da vicino il tessuto produttivo del territorio, proponiamo la creazione di un Fondo nazionale per la micro e piccola impresa turistica che aumenti la capacità competitiva delle diverse realtà operanti nel settore . L’azione di contrasto ai fenomeni di abusivismo nel settore del turismo (ricettività, attività di guide, agenzia viaggio, tour operator) dovrà essere intensificato nei prossimi anni. Imprese turistico - ricettive: Rilanciare una stagione d’investimenti per l’ammodernamento e la riqualificazione dell’offerta ricettiva attraverso: - agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, per l'acquisto di attrezzature ed arredamenti delle strutture turistico - ricettive; - il supporto agli operatori che intendono acquistare le strutture in cui attualmente operano in affitto per favorire la continuità nella gestione degli immobili ad uso turistico - ricettivo, attraverso mutui agevolati di lungo periodo e con lo scopo di favorire gli investimenti nell’ammodernamento e nelle ristrutturazioni; - l’armonizzazione della classificazione a livello nazionale, e la regolamentazione e uniformità delle strutture extra - alberghiere. Imprese balneari: Tutelare e rilanciare gli investimenti delle imprese balneari superando l’attuale incertezza normativa legata alle modalità di rilascio e rinnovo delle concessioni demaniali ad uso turistico - ricreativo. Per questo motivo, l’Italia deve concordare in sede europea i termini ed i limiti di applicazione della Direttiva Servizi con l’obiettivo di produrre un quadro normativo coerente con le norme europee. Intendiamo difendere la balneazione attrezzata italiana, rilanciando gli investimenti in innovazione e qualificazione, vista anche l’esposizione del turismo balneare alla crescente concorrenza internazionale. Il Partito democratico propone l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per trovare soluzioni adeguate in materia di concessioni demaniali ad uso turistico – ricreativo. Imprese termali: Rivedere la legge 24 ottobre 2000, n. 323 che disciplina il settore termale, per arrivare ad un Testo Unico delle leggi in materia di attività idrotermali. Per rinnovare il termalismo bisogna puntare sulla concetto di “benessere termale”, partendo dalla Proposta di legge presentata in Parlamento che intendiamo sostenere anche nella prossima legislatura. 4
  • 5. Agenzie di viaggio: L’evoluzione tecnologica ed i cambiamenti del mercato pongono tutti di fronte a nuove sfide: il settore dei viaggi deve cogliere i segnali di questa trasformazione in atto e rispondere in modo adeguato. Per questo motivo vanno sostenuti i processi di innovazione delle agenzie di viaggio, incentivando la vocazione e la specializzazione nell’incoming del proprio territorio di riferimento, così come favorendo, sul versante outgoing, l’esperienza diretta dell’agente, al fine di fargli assumere una posizione di consulenza sempre più qualificata nella proposta e nella vendita di un viaggio. Agriturismo: Intendiamo valorizzare la sinergia tra agricoltura e turismo. L’agriturismo è cresciuto molto negli ultimi anni e andrebbe integrato pienamente nelle strategie nazionali per la crescita del turismo ad iniziare da quelle on-line. 3) Armonizzazione dell’IVA in sede UE Il turismo rappresenta la terza maggiore attività economica dell'Unione Europea (10% del PIL e il 12% dell'occupazione totale). Intendiamo rafforzare le strategie europee per la competitività del settore turistico, per promuovere lo sviluppo di un turismo sostenibile, responsabile e di qualità, consolidando l'immagine e la visibilità dell'Europa come meta turistica. E’ necessario inserire la strategia nazionale per il turismo in un contesto europeo, in particolare attraverso l’armonizzazione dell'Iva sui servizi turistici . 4) Lavoro e formazione professionale Per raggiungere obiettivi di crescita del turismo nazionale è fondamentale il tema della valorizzazione del lavoro e della formazione professionale. Per superare le attuali criticità, proponiamo di : - intervenire sul sistema degli incentivi alle imprese per favorire la crescita occupazionale, in particolare inquadrando adeguatamente il tema del lavoro stagionale e sostenendo iniziative che favoriscano il prolungamento dei periodi di attività ; - fortificare il sistema degli stage; - incrementare il livello di integrazione tra scuole superiori ed università; - favorire il sistema di relazione formazione - imprese; L’istruzione superiore svolge un ruolo decisivo nel processo di miglioramento della competitività dell’industria turistica italiana. Bisogna connettere in modo stabile e diretto le imprese turistiche presenti sul territorio al sistema universitario, integrando formazione e percorsi professionali, puntando sulla qualità e sulla specificità professionale e culturale italiana. Inoltre, la proliferazione indiscriminata dell’offerta formativa va limitata, realizzando un centro di eccellenza internazionale: l’Accademia nazionale dell’alta formazione professionale nel turismo. Il modello di riferimento è quello delle migliori esperienze delle scuole internazionali (Glion e Losanna (EHL) in Europa o Cornell e Delware University negli Stati Uniti). L’obiettivo è il perfezionamento di figure professionali dotate di una preparazione gestionale e manageriale di livello internazionale nel campo del turismo e dei servizi, della ristorazione e della conoscenza dei vini, con 5
  • 6. lo scopo di sviluppare e rilanciare nel mondo la tradizione legata all’accoglienza turistica ed enogastronomica italiana. 5) Istituire un nuovo fondo di garanzia per i turisti Il fondo di garanzia istituito dal Codice del turismo si è dimostrato inadeguato. Per questo motivo proponiamo un nuovo fondo di garanzia che copra quanto versato dai clienti in caso di fallimento o insolvenza (tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree) ed i costi di rimpatrio in caso di emergenze. Per finanziare le nostre proposte intendiamo: a) Affidare all’Enit le procedure di raccolta dati a supporto delle ambasciate per l’emissione dei visti turistici e conseguentemente destinare all’Enit una parte consistente delle entrate economiche generate dai visti. b) Trasformare la Tassa di soggiorno in “Contributo di scopo” per il turismo, da applicare su base nazionale, con criteri omogenei, per realizzare politiche a sostegno del turismo da concertare con le organizzazioni degli imprenditori, consentendo un collegamento diretto tra imposizione e destinazione del gettito. c) Alimentare il fondo di garanzia per i turisti con l’addebito, determinato annualmente dal governo, di un minimo di 5 centesimi di euro ad un massimo 20 centesimi di euro su ciascun biglietto aereo venduto in Italia ; d) Utilizzare pienamente i programmi europei 2014-2020 dedicati al turismo. 6