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CREATIVITA' E ROBOTICA
     EDUCATIVA
    Mettere in scena i Robot


          Patrizia Battegazzore

       Docente di scuola primaria
       Primo Circolo di Tortona (Al)
CONTESTO
Nelle due classi dove è iniziata quest'esperienza
 (attualmente classi quarte) erano presenti
 bambini provenienti da realtà e paesi molto
 lontani sia culturalmente, che per modi di vita.
MANIPOLARE
Molti bambini avevano difficoltà
nella motricità fine: erano impacciati a tagliare e a
 incollare; così abbiamo cercato di proporre
 attività con cui esercitarsi per l'acquisizione di
 queste abilità.
Intanto si inizia ad utilizzare in modo sistematico
  un robot (molto simile ad un giocattolo) come
  Bee-bot. Alcuni bambini lo avevano già
  sperimentato alla scuola dell'Infanzia.
IL TEATRO DI FIGURA
Contemporaneamente all'introduzione di Bee-Bot,
 i bambini iniziano un'attività giocosa legata alla
 costruzione di burattini e oggetti di scena.
Punti di forza del “Laboratorio teatrale”:
- attività di manipolazione,
- utilizzo di molti materiali differenti
-realizzazione di modelli da copiare
- lavoro in gruppo.
Per prepararci alla realizzazione di uno spettacolo,
 dove saranno in scena attori, pupazzi e anche i
 nostri robot, abbiamo iniziato a proporre la
 raccolta di materiali diversi:
carta, cartone, scatole, legno, stecchi, tappi,
  perline...
FARE ESPERIENZA
Molti materiali che sarebbe finiti in pattumiera, a
 noi servono per fare prove e per “pasticciare”.
Sarà questo pasticciare che permetterà di far
 uscire nuove idee e progetti, proprio dai
 bambini.
ABOLIZIONE DELL'ERRORE
Abbiamo scoperto, mentre si facevano prove di
 costruzione, che molto spesso era la paura di
 sbagliare a creare inibizione.




              Pensateci... Se non si è pronti
              a sbagliare, non è possibile
              imparare nulla di nuovo.
              Come potrà venirci
              in mente qualcosa di creativo!
Infatti quando i ragazzi si sono accorti che non
  esistevano “lavori sbagliati” ma solo prodotti
  che potevano essere migliorati, tutto ha
  cominciato a funzionare molto meglio.
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
I materiali presenti in aula sono sempre a
  disposizione degli alunni, per provare e riprovare.
Spesso si cercano figure e oggetti reali a cui
 ispirarsi, ma le scelte devono sempre essere
 confrontate con lo spazio e le condizioni di messa
 in scena, rispettando le proporzioni.
Questo rendeva tutto più difficile ma anche molto
 stimolante.
Un esempio: qui si provava a far diventare più
 grande, quello che era già stato progettato
 troppo piccolo.
Forse qualche alunno aveva visto un nonno fare
 così? Allungare le diagonali di un rettangolo per
 poterlo ritagliare, subito, più grande. Tagliare le
 diagonali solo fino ad un certo punto, piegare e
 costruire una scatola.
I MODELLI
E' sempre importante avere dei modelli perché
  danno sicurezza, ma nella realizzazione ognuno
  deve sentirsi libero di fare le proprie scelte.
  Spesso il modello è servito per iniziare.
Così la programmazione dei sensori di tocco o a
 infrarossi, che nessuno conosceva, è partita
 dai fogli bianchi del software BCC dove
 esisteva già un modello.
I MODELLI DEI ROBOT
Sono stati utilizzati i kit degli RCX della Lego,
 ispirandosi ai modelli del catalogo. Nessuno di
 questi però rispondeva completamente alle
 necessità evidenziate dalla sceneggiatura.
LA GARA
Era necessario costruire un autoveicolo a sei
 ruote, leggero ma resistente. Tale mezzo
 avrebbe dovuto sostenere la “costruzione” per
 trasformarsi in treno.
Ma serviva anche un carro, guidato da un cavallo,
 sul quale poter caricare prima la legna poi gli
 eventuali feriti della guerra.
Questo carretto avrebbe camminato su una
 strada a curve, guidato dal sensore, capace di
 leggere la linea nera sul pavimento.
In questa fase, si procedeva per prove ed errori,
  con continui aggiustamenti.
Spesso dopo aver fatto numerose prove, erano gli
 stessi alunni a indicare quali erano state le
 scelte migliori.
Esperienza = Conoscenza = Possibilità di
 confronto =
                 capacità di scegliere
DALL'ESPERIENZA ALLA CREATIVITA'
  Tutti i robot e gli oggetti prodotti dai bambini
   erano molto creativi, perchè pensati da loro,
                 unici e irripetibili,
utilizzando ciò che avevano a disposizione,
proprio lì e proprio in quel momento,
     in modo originale e nuovo.
CREATIVITA' E LAVORO DI GRUPPO


Nel gruppo, la creatività ha preso forza.
Perchè parlando e operando insieme , la creatività
 di uno ha contagiato gli altri: ne è uscito “un
 fiume di idee”...
Poi, sempre nel gruppo, si è trovata la
 strada per mettere in relazione, tra loro, i
 differenti modi di veder il mondo. Quel
 mondo che doveva essere rappresentato
 sulla scena.
La storia: La piccola Vedetta Lombarda
 rivista e corretta dai bambini del primo
 Circolo di Tortona.
patrizia.battegazzore@gmail.com

http://palestra-cognitiva-robottando.blogspot.com/

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(Creatività e robotica bis)

  • 1. CREATIVITA' E ROBOTICA EDUCATIVA Mettere in scena i Robot Patrizia Battegazzore Docente di scuola primaria Primo Circolo di Tortona (Al)
  • 2. CONTESTO Nelle due classi dove è iniziata quest'esperienza (attualmente classi quarte) erano presenti bambini provenienti da realtà e paesi molto lontani sia culturalmente, che per modi di vita.
  • 3. MANIPOLARE Molti bambini avevano difficoltà nella motricità fine: erano impacciati a tagliare e a incollare; così abbiamo cercato di proporre attività con cui esercitarsi per l'acquisizione di queste abilità.
  • 4. Intanto si inizia ad utilizzare in modo sistematico un robot (molto simile ad un giocattolo) come Bee-bot. Alcuni bambini lo avevano già sperimentato alla scuola dell'Infanzia.
  • 5. IL TEATRO DI FIGURA Contemporaneamente all'introduzione di Bee-Bot, i bambini iniziano un'attività giocosa legata alla costruzione di burattini e oggetti di scena.
  • 6. Punti di forza del “Laboratorio teatrale”: - attività di manipolazione, - utilizzo di molti materiali differenti -realizzazione di modelli da copiare - lavoro in gruppo.
  • 7. Per prepararci alla realizzazione di uno spettacolo, dove saranno in scena attori, pupazzi e anche i nostri robot, abbiamo iniziato a proporre la raccolta di materiali diversi: carta, cartone, scatole, legno, stecchi, tappi, perline...
  • 8. FARE ESPERIENZA Molti materiali che sarebbe finiti in pattumiera, a noi servono per fare prove e per “pasticciare”. Sarà questo pasticciare che permetterà di far uscire nuove idee e progetti, proprio dai bambini.
  • 9. ABOLIZIONE DELL'ERRORE Abbiamo scoperto, mentre si facevano prove di costruzione, che molto spesso era la paura di sbagliare a creare inibizione. Pensateci... Se non si è pronti a sbagliare, non è possibile imparare nulla di nuovo. Come potrà venirci in mente qualcosa di creativo!
  • 10. Infatti quando i ragazzi si sono accorti che non esistevano “lavori sbagliati” ma solo prodotti che potevano essere migliorati, tutto ha cominciato a funzionare molto meglio.
  • 11. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO I materiali presenti in aula sono sempre a disposizione degli alunni, per provare e riprovare. Spesso si cercano figure e oggetti reali a cui ispirarsi, ma le scelte devono sempre essere confrontate con lo spazio e le condizioni di messa in scena, rispettando le proporzioni.
  • 12. Questo rendeva tutto più difficile ma anche molto stimolante. Un esempio: qui si provava a far diventare più grande, quello che era già stato progettato troppo piccolo.
  • 13.
  • 14. Forse qualche alunno aveva visto un nonno fare così? Allungare le diagonali di un rettangolo per poterlo ritagliare, subito, più grande. Tagliare le diagonali solo fino ad un certo punto, piegare e costruire una scatola.
  • 15. I MODELLI E' sempre importante avere dei modelli perché danno sicurezza, ma nella realizzazione ognuno deve sentirsi libero di fare le proprie scelte. Spesso il modello è servito per iniziare.
  • 16. Così la programmazione dei sensori di tocco o a infrarossi, che nessuno conosceva, è partita dai fogli bianchi del software BCC dove esisteva già un modello.
  • 17. I MODELLI DEI ROBOT Sono stati utilizzati i kit degli RCX della Lego, ispirandosi ai modelli del catalogo. Nessuno di questi però rispondeva completamente alle necessità evidenziate dalla sceneggiatura.
  • 18. LA GARA Era necessario costruire un autoveicolo a sei ruote, leggero ma resistente. Tale mezzo avrebbe dovuto sostenere la “costruzione” per trasformarsi in treno.
  • 19. Ma serviva anche un carro, guidato da un cavallo, sul quale poter caricare prima la legna poi gli eventuali feriti della guerra. Questo carretto avrebbe camminato su una strada a curve, guidato dal sensore, capace di leggere la linea nera sul pavimento.
  • 20. In questa fase, si procedeva per prove ed errori, con continui aggiustamenti. Spesso dopo aver fatto numerose prove, erano gli stessi alunni a indicare quali erano state le scelte migliori.
  • 21. Esperienza = Conoscenza = Possibilità di confronto = capacità di scegliere
  • 22. DALL'ESPERIENZA ALLA CREATIVITA' Tutti i robot e gli oggetti prodotti dai bambini erano molto creativi, perchè pensati da loro, unici e irripetibili, utilizzando ciò che avevano a disposizione, proprio lì e proprio in quel momento, in modo originale e nuovo.
  • 23. CREATIVITA' E LAVORO DI GRUPPO Nel gruppo, la creatività ha preso forza. Perchè parlando e operando insieme , la creatività di uno ha contagiato gli altri: ne è uscito “un fiume di idee”...
  • 24. Poi, sempre nel gruppo, si è trovata la strada per mettere in relazione, tra loro, i differenti modi di veder il mondo. Quel mondo che doveva essere rappresentato sulla scena. La storia: La piccola Vedetta Lombarda rivista e corretta dai bambini del primo Circolo di Tortona.