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LA CERAMICA LIGURE VACCARI:
STORIA, PRODUZIONE, ARCHIVIO
Mario Giannoni
Curatore Archivio per una storia del lavoro in Val di Magra
LA STORIA
Lo Stabilimento di Ponzano Magra nasce intorno al 1880 come fornace di laterizi, sfruttando
una cava di argilla di particolare purezza e qualità ubicata in località Palanceda, nel comune
di Santo Stefano Magra.
E‟ del decennio successivo l‟interessamento alla fornace e alla relativa cava da parte di un
imprenditore genovese, Carlo Vaccari, che dopo aver visitato il sito intuisce le potenzialità
dell‟argilla di Ponzano, sprecata nella fabbricazione di laterizi. Negli anni immediatamente
successivi al novecento furono avviati i primi esperimenti e costruiti i primi impianti per la
produzione del durissimo grès. Tale prodotto ebbe immediato e tale successo che, per gli anni
a venire, l‟immagine stessa della fabbrica si identificò con esso: il rosso ponzano era ovunque
conosciuto.
Fu così che, su un impianto economico di tipo agricolo (dove predominavano la piccola
proprietà e la mezzadria, in un regime economico di sussistenza), si innestò, tra ottocento e
novecento, una realtà industriale con tutti i suoi impellenti bisogni e le sue necessità. Ci
furono continui ampliamenti dei capannoni e degli spazi produttivi e interventi sulla rete
delle vie di comunicazione, per la rapida movimentazione dei prodotti verso gli sbocchi di
mercato. La naturale vicinanza al porto di La Spezia, da cui lo stabilimento distava circa 15
Km., favorì senz‟altro l‟esportazione delle merci. Lo stabilimento, fin dal suo sorgere, si
preoccupò di collegarsi, a mezzo di una linea ferroviaria a scartamento ridotto, con la bretella
S. Stefano – Sarzana della linea ferroviaria Pontremolese.
Gli impianti nel 1895
Planimetria impianti 1899
I Vaccari a Ponzano Magra
Litografia 1914
Maestranze 1900
La cava
LA STORIA
Cronologia essenziale (1880 – 1911)
1880 - Stanizzi e Gagliardi aprono una fornace a Ponzano Magra per la produzione di laterizi
1899 - L'azienda viene rilevata dalla Stabilimento Ceramico Giovanni Ellena
1900 - Carlo Vaccari diviene direttore dello stabilimento
1903 - Per gli operai provenienti dalle diverse province italiane vengono impiantate apposite
case operaie in prossimità dello stabilimento. Viene istituita dalla direzione aziendale una
Scuola Asilo privata per i figli degli operai dai 4 ai 10 anni. Sono molti i bambini, spesso
minori di 10 anni, che lavorano nello stabilimento con la qualifica di manovali
1904 - Lo stabilimento si estende su una superficie di circa 15 ha. di cui circa 1 ettaro e mezzo
di superficie coperta fra tettoie, fabbricati, forni e magazzini. E' dotato di 2 forni Hoffmann a
fiamma continua e di 2 forni a fiamma intermittente. Lavorano nello stabilimento circa 300
operai, fra cui un centinaio di giovani e ragazze tra i 14 e i 18 anni
1910 - Gli impianti producono 600 mq. giornalieri di grès ceramico. Carlo Vaccari diviene
Amministratore Delegato della società.
1911 - Inizia la produzione del mosaico in grès
LA STORIA
Nel 1932 la fabbrica è senza dubbio tra le più importanti d‟Europa e, nel settore ceramico, diventa
la prima assoluta in Italia. Con l‟aumentare della popolazione, richiamata dalle nuove
lavorazioni, si dovettero costruire nuove case, non solo vicino alla fabbrica ma anche nelle zone e
nei paesi vicini. Era la proprietà che organizzava le residenze per i propri dipendenti provenienti
dalle diverse province italiane.
Tutta la zona adiacente la fabbrica fu così completamente ridisegnata tra la fine degli anni trenta
e l‟inizio degli anni quaranta, con una vera e propria opera di progettazione complessiva. Nella
soluzione di quello che a prima vista poteva sembrare solo un problema organizzativo, era
annidata anche una più sottile ricerca del consenso, che portava a far credere in una sorta di patto
solidale tra l‟imprenditore, che provvedeva a tutto, perfino all‟alloggio, ed il suo dipendente, che,
pertanto, doveva sentirsi più responsabilizzato sul posto di lavoro.
Negli anni tra il 1946 ed il 1949 furono demolite le case operaie costruite ai primi del „900,
compresa la “corte”, al fine di dare un più ampio respiro al viale di accesso alla chiesa.
Furono costruiti ex-novo edifici come la Chiesa (ex giardino d‟infanzia), la Casa dell‟Operaio
(chiamata più comunemente “la mensa”), lo Spaccio Aziendale, i Circoli Ricreativi e l‟Asilo
Infantile con la Scuola Elementare (ospitati nell‟ex villa Vaccari). Le abitazioni più vicine alla
fabbrica rimasero quelle dei tecnici e dei dirigenti, cui seguivano le villette degli impiegati. Le
abitazioni degli operai furono spostate in località “Corea”.
Case operaie
La corte
Impianti 1932
Impianti 1933
Planimetria 1941
LA STORIA
Cronologia essenziale (1914 – 1946)
1914 - Costruzione di una centrale elettrica e del terzo forno Hoffmann. Gli addetti salgono a
400. La ragione sociale diviene Stabilimento Ceramico Ellena
1915/1918 - Lo stabilimento partecipa allo sforzo bellico producendo materiale refrattario ed
isolatori per bassa tensione
1919 - Viene trasferita in Sardegna la produzione di materiale refrattario e a Borzoli (Genova)
quella degli isolatori elettrici.
1920 - Il nome dell'azienda muta in Società Anonima Ceramica Ligure
1921 - La sede legale ed amministrativa della società viene trasferita a Genova
1927 - Ampliamento degli impianti produttivi: la produzione giornaliera raggiunge i 2.000
mq.
1930 - Produzione delle prime piastrelle in grès porcellanato a spessore maggiorato
1932 - L'azienda è la più importante fabbrica italiana del settore e una delle prime in Europa
1936 - Si arrivano a produrre giornalmente 1.000 mq. di grès
1940 - La denominazione societaria cambia in Ceramica Ligure Vaccari Spa. Si raggiungono i
3.000 mq. di produzione giornaliera
1944/1945 - Sospensione delle attività produttive a causa degli eventi bellici
1946 - Costruzione di un impianto per la smaltatura del grès
LA STORIA
Dopo la fine della seconda guerra mondiale venne installata una linea di smaltatura per il grès
porcellanato, ed in particolare per i mosaici.
Un ulteriore incremento delle maestranze, della produzione e delle vendite si ebbe a seguito
del miracolo economico degli anni ‟50 e ‟60, ma è proprio di quegli anni la scoperta nella zona
di Sassuolo di argille adatte alla cottura ceramica e la nascita di una agguerrita concorrenza
determinata a garantirsi una quota di mercato, soprattutto nel settore dei rivestimenti e dello
smaltato. D‟altra parte proprio allora, nella sensibilità e nel gusto della gente veniva
manifestandosi verso i prodotti ceramici una maggiore attenzione all‟estetica a scapito, magari,
della qualità e della durata.
Una svolta economica di rilievo, seppure in ritardo rispetto alle necessità tecniche si ebbe con
l‟introduzione dei forni a tunnel in sostituzione dei vecchi forni Hoffmann. Questo tipo di
forni, nonostante fossero stati ammodernati e fossero passati dall‟alimentazione a carbone a
quella a gasolio, erano pur sempre di impostazione ottocentesca e prevedevano una serie di
operazioni ad alto tasso di manualità.
Con i forni a tunnel il materiale viaggiava, invece, su carrelli mobili rivestiti di refrattario e
pian piano, automaticamente, si avvicinava ad una zona fissa di cottura. Questa tecnologia, che
favoriva il risparmio energetico e richiedeva una minore quantità di manodopera, rendeva
inevitabile anche una nuova organizzazione del lavoro. Una profonda ristrutturazione dello
stabilimento venne quindi iniziata a partire dal 1968.
LA STORIA
Cronologia essenziale (1948 – 1972)
1948 - Gli addetti sono circa 1.300. Gli impianti si estendono su una superficie di 100.000 mq.
di cui 40.000 coperti. La cava di argilla, a ridosso della fabbrica, ha una superficie di circa
500.000 mq.
1950 - Viene installato il primo impianto per la lucidatura di piastrelle in grès porcellanato
1953 - Viene installato il primo forno a tunnel, alimentato a gas
1958 - Licenziamento di 280 dipendenti per riadeguamento tecnologico delle linee di
produzione
1960 - Produzione delle prime piastrelle a grande formato (15 x 30 cm.)
1965 - Occupazione della fabbrica da parte delle maestranze per scongiurare il licenziamento
di 150 ceramisti
1967 - Si raggiunge il massimo della produzione con 2.833.649 mq./anno pari a 10.500
mq./giorno
1968 - Ristrutturazione completa dello stabilimento ed abbandono definitivo dei forni
Hoffmann
1969 - Gli uffici commerciali vengono trasferiti da Genova allo stabilimento di Ponzano
1970/71 - Crisi della fabbrica. Crollo dei mercati esteri. Lotte operaie in difesa del posto di
lavoro
1972 - Fallimento Vaccari. Gli operai sono posti in cassa integrazione
LA STORIA
Gli anni ‟70 iniziano con le prime battaglie in difesa dei livelli occupazionali. Una profonda crisi
congiunturale (legata a diseconomie, a sofferenze di liquidità ed alla poca lungimiranza della
classe imprenditoriale) culmina con il fallimento dell‟azienda (1972). La fabbrica viene occupata.
Il periodo di lotta vede i ceramisti impegnati a difendere il posto di lavoro e le organizzazioni
politico-sindacali a trovare concrete soluzioni per gli esuberi. Dopo sei mesi di cassa integrazione
speciale, interviene la Gepi e la fabbrica viene salvata. Per tutto il resto degli anni ‟70 si assiste ad
una impressionante girandola di cambiamenti nella ragione sociale e nella composizione
azionaria dell‟azienda.
Negli anni ‟80 un nuovo management intraprese una radicale ristrutturazione aziendale e
introdusse i rivoluzionari forni a rullo. Con questo tipo di tecnologia non c‟era più bisogno degli
ingombranti carrelli: al passo con le più moderne tecnologie, la lavorazione fu quasi
completamente automatizzata ed il materiale avanzava nei reparti per mezzo di nastri, dalla fase
di pressatura a quella di imballaggio.
La locale cava di argilla, origine e punto di partenza di questa lunga storia, non era più utilizzata:
le terre venivano importate da diversi Paesi del mondo.
La globalizzazione commerciale del terzo millennio ha chiuso non solo la cava ma anche un‟era,
significativa ed irripetibile. La girandola dei passaggi di proprietà riprese nel 1993 (prima la
tedesca Villeroy & Boch, poi l‟austriaca Lasselsberger), portando alla dequalificazione produttiva
degli anni successivi e alla definitiva chiusura dello stabilimento nell'aprile 2006.
Assemblee e lotte operaie 1958
1972
L’ultima fabbrica
LE PRODUZIONI
1914
1930
1948 1970
GLI ARCHIVI
Archivio Per una storia del lavoro in Val di Magra
• Fondo Ceramica Ligure Vaccari (CLV) contiene registri, libri matricola,
corrispondenza, disegni tecnici, planimetrie, atti di acquisizione, relazioni tecniche,
campionatura piastrelle e laterizi, attrezzi e parti di macchinari, per un totale di 1078
numeri di inventario reperiti all‟interno dello stabilimento (direzione, ufficio tecnico,
laboratorio chimico). Inventariato. Comodato venticinquennale.
• Fondo Collezione Luciano Vaccari (CLC) contiene la serie completa dei
cataloghi/depliants Vaccari, foto, articoli di stampa, listini di vendita, relazioni tecniche
per un totale di 56 numeri di inventario. Donazione.
• Fondo Consiglio di fabbrica Vaccari (CFV) consta di fogli sparsi dal
1946 al 1972 stimati in circa 1000 documenti. Acquisizione res nullius
• Fondo Comune di Santo Stefano Magra (CSS) consta dei documenti
preparatori (interviste, testimonianze, studi) della mostra realizzata nel 1994 (circa 300
stampe fotografiche originali dal 1895 al 1972), circa 2500 piastrelle ed oltre 1000 disegni e
planimetrie e altri documenti e materiali recuperati all‟interno di reparti durante lo
sgombero dei locali del gennaio 2014. Acquisizione res nullius.
Planimetrie
Disegni tecnici
Campionature
Strumentazione tecnica
Fogli sparsi CFV
Il forno Hoffmann
Mario Giannoni, La Ceramica Ligure Vaccari: Storia, Archivio, Produzione

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  • 1. LA CERAMICA LIGURE VACCARI: STORIA, PRODUZIONE, ARCHIVIO Mario Giannoni Curatore Archivio per una storia del lavoro in Val di Magra
  • 2. LA STORIA Lo Stabilimento di Ponzano Magra nasce intorno al 1880 come fornace di laterizi, sfruttando una cava di argilla di particolare purezza e qualità ubicata in località Palanceda, nel comune di Santo Stefano Magra. E‟ del decennio successivo l‟interessamento alla fornace e alla relativa cava da parte di un imprenditore genovese, Carlo Vaccari, che dopo aver visitato il sito intuisce le potenzialità dell‟argilla di Ponzano, sprecata nella fabbricazione di laterizi. Negli anni immediatamente successivi al novecento furono avviati i primi esperimenti e costruiti i primi impianti per la produzione del durissimo grès. Tale prodotto ebbe immediato e tale successo che, per gli anni a venire, l‟immagine stessa della fabbrica si identificò con esso: il rosso ponzano era ovunque conosciuto. Fu così che, su un impianto economico di tipo agricolo (dove predominavano la piccola proprietà e la mezzadria, in un regime economico di sussistenza), si innestò, tra ottocento e novecento, una realtà industriale con tutti i suoi impellenti bisogni e le sue necessità. Ci furono continui ampliamenti dei capannoni e degli spazi produttivi e interventi sulla rete delle vie di comunicazione, per la rapida movimentazione dei prodotti verso gli sbocchi di mercato. La naturale vicinanza al porto di La Spezia, da cui lo stabilimento distava circa 15 Km., favorì senz‟altro l‟esportazione delle merci. Lo stabilimento, fin dal suo sorgere, si preoccupò di collegarsi, a mezzo di una linea ferroviaria a scartamento ridotto, con la bretella S. Stefano – Sarzana della linea ferroviaria Pontremolese.
  • 5.
  • 6.
  • 7. I Vaccari a Ponzano Magra
  • 8.
  • 9.
  • 10.
  • 12.
  • 14.
  • 15.
  • 16.
  • 18.
  • 19. LA STORIA Cronologia essenziale (1880 – 1911) 1880 - Stanizzi e Gagliardi aprono una fornace a Ponzano Magra per la produzione di laterizi 1899 - L'azienda viene rilevata dalla Stabilimento Ceramico Giovanni Ellena 1900 - Carlo Vaccari diviene direttore dello stabilimento 1903 - Per gli operai provenienti dalle diverse province italiane vengono impiantate apposite case operaie in prossimità dello stabilimento. Viene istituita dalla direzione aziendale una Scuola Asilo privata per i figli degli operai dai 4 ai 10 anni. Sono molti i bambini, spesso minori di 10 anni, che lavorano nello stabilimento con la qualifica di manovali 1904 - Lo stabilimento si estende su una superficie di circa 15 ha. di cui circa 1 ettaro e mezzo di superficie coperta fra tettoie, fabbricati, forni e magazzini. E' dotato di 2 forni Hoffmann a fiamma continua e di 2 forni a fiamma intermittente. Lavorano nello stabilimento circa 300 operai, fra cui un centinaio di giovani e ragazze tra i 14 e i 18 anni 1910 - Gli impianti producono 600 mq. giornalieri di grès ceramico. Carlo Vaccari diviene Amministratore Delegato della società. 1911 - Inizia la produzione del mosaico in grès
  • 20. LA STORIA Nel 1932 la fabbrica è senza dubbio tra le più importanti d‟Europa e, nel settore ceramico, diventa la prima assoluta in Italia. Con l‟aumentare della popolazione, richiamata dalle nuove lavorazioni, si dovettero costruire nuove case, non solo vicino alla fabbrica ma anche nelle zone e nei paesi vicini. Era la proprietà che organizzava le residenze per i propri dipendenti provenienti dalle diverse province italiane. Tutta la zona adiacente la fabbrica fu così completamente ridisegnata tra la fine degli anni trenta e l‟inizio degli anni quaranta, con una vera e propria opera di progettazione complessiva. Nella soluzione di quello che a prima vista poteva sembrare solo un problema organizzativo, era annidata anche una più sottile ricerca del consenso, che portava a far credere in una sorta di patto solidale tra l‟imprenditore, che provvedeva a tutto, perfino all‟alloggio, ed il suo dipendente, che, pertanto, doveva sentirsi più responsabilizzato sul posto di lavoro. Negli anni tra il 1946 ed il 1949 furono demolite le case operaie costruite ai primi del „900, compresa la “corte”, al fine di dare un più ampio respiro al viale di accesso alla chiesa. Furono costruiti ex-novo edifici come la Chiesa (ex giardino d‟infanzia), la Casa dell‟Operaio (chiamata più comunemente “la mensa”), lo Spaccio Aziendale, i Circoli Ricreativi e l‟Asilo Infantile con la Scuola Elementare (ospitati nell‟ex villa Vaccari). Le abitazioni più vicine alla fabbrica rimasero quelle dei tecnici e dei dirigenti, cui seguivano le villette degli impiegati. Le abitazioni degli operai furono spostate in località “Corea”.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32. LA STORIA Cronologia essenziale (1914 – 1946) 1914 - Costruzione di una centrale elettrica e del terzo forno Hoffmann. Gli addetti salgono a 400. La ragione sociale diviene Stabilimento Ceramico Ellena 1915/1918 - Lo stabilimento partecipa allo sforzo bellico producendo materiale refrattario ed isolatori per bassa tensione 1919 - Viene trasferita in Sardegna la produzione di materiale refrattario e a Borzoli (Genova) quella degli isolatori elettrici. 1920 - Il nome dell'azienda muta in Società Anonima Ceramica Ligure 1921 - La sede legale ed amministrativa della società viene trasferita a Genova 1927 - Ampliamento degli impianti produttivi: la produzione giornaliera raggiunge i 2.000 mq. 1930 - Produzione delle prime piastrelle in grès porcellanato a spessore maggiorato 1932 - L'azienda è la più importante fabbrica italiana del settore e una delle prime in Europa 1936 - Si arrivano a produrre giornalmente 1.000 mq. di grès 1940 - La denominazione societaria cambia in Ceramica Ligure Vaccari Spa. Si raggiungono i 3.000 mq. di produzione giornaliera 1944/1945 - Sospensione delle attività produttive a causa degli eventi bellici 1946 - Costruzione di un impianto per la smaltatura del grès
  • 33. LA STORIA Dopo la fine della seconda guerra mondiale venne installata una linea di smaltatura per il grès porcellanato, ed in particolare per i mosaici. Un ulteriore incremento delle maestranze, della produzione e delle vendite si ebbe a seguito del miracolo economico degli anni ‟50 e ‟60, ma è proprio di quegli anni la scoperta nella zona di Sassuolo di argille adatte alla cottura ceramica e la nascita di una agguerrita concorrenza determinata a garantirsi una quota di mercato, soprattutto nel settore dei rivestimenti e dello smaltato. D‟altra parte proprio allora, nella sensibilità e nel gusto della gente veniva manifestandosi verso i prodotti ceramici una maggiore attenzione all‟estetica a scapito, magari, della qualità e della durata. Una svolta economica di rilievo, seppure in ritardo rispetto alle necessità tecniche si ebbe con l‟introduzione dei forni a tunnel in sostituzione dei vecchi forni Hoffmann. Questo tipo di forni, nonostante fossero stati ammodernati e fossero passati dall‟alimentazione a carbone a quella a gasolio, erano pur sempre di impostazione ottocentesca e prevedevano una serie di operazioni ad alto tasso di manualità. Con i forni a tunnel il materiale viaggiava, invece, su carrelli mobili rivestiti di refrattario e pian piano, automaticamente, si avvicinava ad una zona fissa di cottura. Questa tecnologia, che favoriva il risparmio energetico e richiedeva una minore quantità di manodopera, rendeva inevitabile anche una nuova organizzazione del lavoro. Una profonda ristrutturazione dello stabilimento venne quindi iniziata a partire dal 1968.
  • 34.
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  • 51.
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  • 53. LA STORIA Cronologia essenziale (1948 – 1972) 1948 - Gli addetti sono circa 1.300. Gli impianti si estendono su una superficie di 100.000 mq. di cui 40.000 coperti. La cava di argilla, a ridosso della fabbrica, ha una superficie di circa 500.000 mq. 1950 - Viene installato il primo impianto per la lucidatura di piastrelle in grès porcellanato 1953 - Viene installato il primo forno a tunnel, alimentato a gas 1958 - Licenziamento di 280 dipendenti per riadeguamento tecnologico delle linee di produzione 1960 - Produzione delle prime piastrelle a grande formato (15 x 30 cm.) 1965 - Occupazione della fabbrica da parte delle maestranze per scongiurare il licenziamento di 150 ceramisti 1967 - Si raggiunge il massimo della produzione con 2.833.649 mq./anno pari a 10.500 mq./giorno 1968 - Ristrutturazione completa dello stabilimento ed abbandono definitivo dei forni Hoffmann 1969 - Gli uffici commerciali vengono trasferiti da Genova allo stabilimento di Ponzano 1970/71 - Crisi della fabbrica. Crollo dei mercati esteri. Lotte operaie in difesa del posto di lavoro 1972 - Fallimento Vaccari. Gli operai sono posti in cassa integrazione
  • 54. LA STORIA Gli anni ‟70 iniziano con le prime battaglie in difesa dei livelli occupazionali. Una profonda crisi congiunturale (legata a diseconomie, a sofferenze di liquidità ed alla poca lungimiranza della classe imprenditoriale) culmina con il fallimento dell‟azienda (1972). La fabbrica viene occupata. Il periodo di lotta vede i ceramisti impegnati a difendere il posto di lavoro e le organizzazioni politico-sindacali a trovare concrete soluzioni per gli esuberi. Dopo sei mesi di cassa integrazione speciale, interviene la Gepi e la fabbrica viene salvata. Per tutto il resto degli anni ‟70 si assiste ad una impressionante girandola di cambiamenti nella ragione sociale e nella composizione azionaria dell‟azienda. Negli anni ‟80 un nuovo management intraprese una radicale ristrutturazione aziendale e introdusse i rivoluzionari forni a rullo. Con questo tipo di tecnologia non c‟era più bisogno degli ingombranti carrelli: al passo con le più moderne tecnologie, la lavorazione fu quasi completamente automatizzata ed il materiale avanzava nei reparti per mezzo di nastri, dalla fase di pressatura a quella di imballaggio. La locale cava di argilla, origine e punto di partenza di questa lunga storia, non era più utilizzata: le terre venivano importate da diversi Paesi del mondo. La globalizzazione commerciale del terzo millennio ha chiuso non solo la cava ma anche un‟era, significativa ed irripetibile. La girandola dei passaggi di proprietà riprese nel 1993 (prima la tedesca Villeroy & Boch, poi l‟austriaca Lasselsberger), portando alla dequalificazione produttiva degli anni successivi e alla definitiva chiusura dello stabilimento nell'aprile 2006.
  • 55. Assemblee e lotte operaie 1958
  • 56.
  • 57.
  • 58. 1972
  • 59.
  • 60.
  • 62.
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  • 67. 1930
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  • 74. GLI ARCHIVI Archivio Per una storia del lavoro in Val di Magra • Fondo Ceramica Ligure Vaccari (CLV) contiene registri, libri matricola, corrispondenza, disegni tecnici, planimetrie, atti di acquisizione, relazioni tecniche, campionatura piastrelle e laterizi, attrezzi e parti di macchinari, per un totale di 1078 numeri di inventario reperiti all‟interno dello stabilimento (direzione, ufficio tecnico, laboratorio chimico). Inventariato. Comodato venticinquennale. • Fondo Collezione Luciano Vaccari (CLC) contiene la serie completa dei cataloghi/depliants Vaccari, foto, articoli di stampa, listini di vendita, relazioni tecniche per un totale di 56 numeri di inventario. Donazione. • Fondo Consiglio di fabbrica Vaccari (CFV) consta di fogli sparsi dal 1946 al 1972 stimati in circa 1000 documenti. Acquisizione res nullius • Fondo Comune di Santo Stefano Magra (CSS) consta dei documenti preparatori (interviste, testimonianze, studi) della mostra realizzata nel 1994 (circa 300 stampe fotografiche originali dal 1895 al 1972), circa 2500 piastrelle ed oltre 1000 disegni e planimetrie e altri documenti e materiali recuperati all‟interno di reparti durante lo sgombero dei locali del gennaio 2014. Acquisizione res nullius.
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