Ecco il piano della Regione Lazio per favorire l’internalizzazione delle imprese e rendere più competitivo il territorio. Tra le tante cose finanziare le proposte e i progetti di internazionalizzazione delle imprese e realizziamo progetti per l’espansione delle piccole e medie imprese in diversi Paesi
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Regione Lazio: linee guida per l’internazionalizzazione
1. Linee guida per l’internazionalizzazione del
sistema produttivo del Lazio e programma di
interventi 2014
Prof. G. Fabiani,
Assessore Sviluppo Economico e Attività Produttive Regione Lazio
2. Quattro azioni in discontinuità per un cambio di passo
1. Una strategia condivisa.
Un Piano di interventi costruito attraverso una lunga fase di ascolto articolata a partire da
dieci grandi comparti della realtà produttiva del Lazio e chiamando al confronto e alla
discussione le associazioni, i sindacati, le imprese, gli operatori, gli esperti.
2. Più risorse sul Bilancio regionale
Un intervento senza precedenti nella storia della nostra Amministrazione, pari a quello
delle Regioni più avanzate in queste politiche; per portare il Lazio ai primi posti del
benchmark nazionale.
3. Una nuova governance
Un metodo di lavoro che esalti la governance della Regione quale ente di
programmazione, indirizzo e coordinamento.
4. Adozione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle singole azioni
3. Gli obiettivi
1. Restringere il gap tra il contributo del Lazio alla formazione del Pil
italiano (circa l’11%) e l’incidenza delle sue esportazioni sul totale
nazionale (4,7%).
2. Incrementare la competitività del sistema produttivo laziale,
collegando le politiche per l’internazionalizzazione a un sistema
organico di interventi per rilanciare l’economia regionale (startup, reti
d’impresa, ricerca e innovazione, trasferimento tecnologico, ecc..).
3. Aumentare la capacità del Lazio di attrarre e valorizzare i talenti,
il capitale umano e le risorse finanziarie esterne.
4. Vogliamo valorizzare i punti di forza del sistema
Lazio….
strutture di ricerca;
diffusione settori di punta del Made in Italy;
posizione geo-economica nodale nel network internazionale;
eccellenze produttive (aerospazio e farmaceutica) sulla frontiera
tecnologica;
Roma, la sua forza evocativa nel mondo, la sua vocazione
interreligiosa, la sua funzione di Capitale mondiale di turismo,
storia e cultura;
presenza di Ambasciate e sedi di istituzioni internazionali.
5. …e aggredirne i punti di debolezza.
scarsa integrazione produttiva internazionale a causa di
interventi per internazionalizzazione isolati provvisori,
frammentati;
basso associazionismo delle imprese;
poco collegamento tra terziario avanzato e impresa;
scarso coordinamento e cooperazione interregionale;
assenza di un sistema di monitoraggio e valutazione.
6. Le risorse a disposizione
Per la prima volta la Regione sceglie di allocare un ingente
volume di risorse su un programma di internazionalizzazione:
11,4 milioni di euro per il programma di interventi 2014;
9 milioni di euro sulla programmazione di Bilancio 2015 e
2016;
45 milioni di euro sulla programmazione europea 2014-2020.
7. 10 settori da cui partire
Siamo partiti dall’analisi di 10 settori rappresentativi dell’economia regionale, da
mettere in condizione di trainare verso l’internazionalizzazione l’intero sistema delle
imprese.
Non un elenco esaustivo, ma un punto di partenza, da integrare in corso d’opera:
1. Aerospazio
2. Agroalimentare
3. Arredo-Design
4. Automotive
5. Bioscienze
6. Economia del mare
7. Ict
8. Industria culturale
9. Restauro e tecnologia delle costruzioni
10. Sistema moda
8. Il programma di interventi per il 2014
Tre azioni principali per offrire un ventaglio di opportunità: per sostenere le
imprese già pronte e per accompagnare aziende e comparti verso l’apertura
internazionale.
5,5 milioni per sostenere con bandi a fondo perduto le proposte e i
progetti presentati dalle imprese e dal sistema imprenditoriale;
5,4 milioni per realizzare interventi a regia regionale per sostenere e
accompagnare l’espansione delle PMI in diversi paesi attraverso una pluralità di
strumenti e progetti, anche utilizzando le azioni interregionali promosse
dall’ICE;
500 mila euro per interventi di governance, realizzare il sito Lazio
international e predisporre strumenti di monitoraggio e valutazione.
9. 5,5 milioni per progetti promossi dalle imprese
0,5 milioni in voucher per l’accesso delle imprese a servizi per
l’internazionalizzazione, la partecipazione a fiere e la presenza sui mercati
esteri (cofinanziato dalle Camere di Commercio del Lazio).
5 milioni per progetti promossi dal sistema imprenditoriale per:
• attrarre capitale umano e valorizzare talenti;
• promuovere investimenti esteri sul territorio;
• sviluppare know-how sotteso alle aree di eccellenza regionale;
• sostenere i comparti produttivi strategici in collaborazione con enti pubblici e di
ricerca;
• attrarre flussi turistici collegati al tessuto produttivo del Lazio;
Tra i criteri preferenziali saranno considerate la capacità aggregativa delle imprese e
l’incrocio tra manifattura e terziario avanzato.
10. 5,4 milioni per progetti a regia regionale;
per migliorare la competitività internazionale delle
aziende del Lazio:
2,6 milioni per progetti verso Mediterraneo e Americhe;
900 mila per fiere internazionali, turismo ed EXPO 2015;
700 mila per accordo di collaborazione con Fiera di Roma;
400 mila per diplomazia economica;
300 mila per promozione dell’artigianato artistico;
200 mila per supporto ai percorsi di export management;
200 mila per progetti interregionali;
100 mila per incontro internazionale Startup.
11. 0,5 milioni per riforma della governance
0,4 milioni di euro in orientamento e comunicazione, per raccogliere e distribuire alle
imprese informazioni per l’espansione nei mercati esteri;
nasce il sito www.laziointernational.it il nuovo portale per agevolare
l’internazionalizzazione delle imprese del Lazio;
100 mila euro per un sistema di monitoraggio delle iniziative di internazionalizzazione
presenti nel Lazio e una valutazione e di quelle finanziate o partecipate dalla Regione;
strumenti per una governance partecipata (Comitato per l’Internazionalizzazione
presso l’Assessorato allo Sviluppo Economico, tavoli di confronto con parti sociali e
attori, ecc…);
riforma legislazione regionale sul sistema fieristico, per migliorare la capacità di
intervento e coordinamento della Regione e per riqualificare l’offerta incrementando
le sinergie con le altre istituzioni .