3. Organizzato da:
IPRASE – Istituto provinciale per la ricerca e la
sperimentazione educativa –
è
Ente Strumentale della Provincia Autonoma di
Trento, con il compito di promuovere e realizzare
iniziative di formazione continua, ricerca e
sperimentazione a sostegno dell’innovazione
didattica e dello sviluppo del sistema educativo
provinciale.
P. Cavoretto - C. Grosso
4. Allegati pubblici sul sito dell’IPRASE
Home Risorse Materiali degli
eventi
Oppure al seguente link
http://www.iprase.tn.it/risorse/scheda-documento-
risorse/?node=workspace%3A%2F%2FSpacesStore%2
Fbfc8e769-6bca-409b-a799-82882626499a#
P. Cavoretto - C. Grosso
5. Obiettivo:
riflessione su temi cruciali per l’insegnamento -
apprendimento della lingua nell’attuale momento
storico, caratterizzato da:
plurilinguismo di fatto (permanenza lingue
minoritarie, evoluzione dell’italiano parlato, italiano
scolastico dello studio e comunicazione in più lingue
straniere)
immigrazione e globalizzazione
diffusione delle tecnologie digitali.
P. Cavoretto - C. Grosso
6. Problemi affrontati
1. I valori dell'italiano inteso come lingua materna, lingua 2,
lingua dello studio, lingua di esercizio della cittadinanza -
lingua ufficiale della Repubblica Italiana.
2. La relazione tra costruzione dell’identità personale,
apprendimento della lingua materna e plurilinguismo.
3. Le ragioni della valorizzazione delle lingue minoritarie.
4. L’apprendimento della lingua / delle lingue e l’uso delle
tecnologie digitali.
P. Cavoretto - C. Grosso
7. Articolazione
Relazioni di esperti
Presentazione delle esperienze da parte
delle scuole
P. Cavoretto - C. Grosso
8. Un quadro di insieme delle
Indicazioni Nazionali
I. Fiorin Presidente del corso di laurea in Scienze della
Formazione Primaria all'Università LUMSA di Roma. Professore di
didattica e pedagogia speciale preso la LUMSA. Coordinatore del
Comitato scientifico nazionale per l’accompagnamento e il monitoraggio
delle nuove ‘Indicazioni nazionali per il curricolo’ della scuola
dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione (2012)
P. Cavoretto - C. Grosso
21. Insegnare italiano al tempo del
plurilinguismo
Patrizia Cordin, professore di glottologia e linguistica
presso l’Università degli Studi di Trento
CRISI DEL MONOLINGUISMO
«Assistiamo oggi alla crisi forse definitiva del
monolitismo linguistico. […]
Nuovi spazi e nuovi compiti si offrono alla vita delle
lingue meno diffuse, e più in generale alla più
completa affermazione dei diritti linguistici umani.»
(De Mauro 2006, 11)
P. Cavoretto - C. Grosso
22. Multi, pluri, bilinguismo
Multilinguismo: si riferisce all’uso di più lingue in
una comunità
Plurilinguismo: si riferisce all’uso di più lingue in un
individuo
Bilinguismo: termine generale, con riferimento
all’uso di due lingue in un individuo o in una
comunità, dove le due abbiano uguale riconoscimento
e funzioni.
P. Cavoretto - C. Grosso
23. Cosa significa essere bilingue?
Essere bilingue/plurilingue vuol dire usare due o più
lingue regolarmente;
non vuol dire parlare due/più lingue
perfettamente.(Sorace 2011)
P. Cavoretto - C. Grosso
24. Plurilinguismo e lingue minoritarie
Anche le lingue “minoritarie” sono un’opportunità per
cogliere i vantaggi del bilinguismo.
P. Cavoretto - C. Grosso
27. Plurilinguismo e dialetti
Per la maggior parte degli scolari negli anni Settanta i
dialetti hanno costituito la base sulla quale costruire
nuove competenze nella lingua italiana.
(Renzi, Cortelazzo 1977)
P. Cavoretto - C. Grosso
28. Bilinguismo: vantaggi e svantaggi
G. Vigliocco, Professore di Psicologia del linguaggio -
UNIVERSITY OF CENTRAL LONDON.
Una, due, tante lingue: implicazioni per lo sviluppo e
l’identità personale
Fino agli anni ‘60 del Novecento:
bilinguismo = handicap.
P. Cavoretto - C. Grosso
29. 1962. Controllando il livello socio – economico:
bilingui = più intelligenti
(Peal & Lambert, 1962)
P. Cavoretto - C. Grosso
30. Svantaggi:
Lessico più limitato, soprattutto in L2
Recupero lessicale più lento, soprattutto in L2
Numero maggiore di “sulla-punta-della-lingua”
P. Cavoretto - C. Grosso
31. Vantaggi:
Linguistici: maggior conoscenza del linguaggio
Cognitivi: maggior capacità di inibire
informazioni irrilevanti
P. Cavoretto - C. Grosso
32. Vantaggio cognitivo
Bilingui hanno maggiore capacità di controllo del
comportamento (Bialystok, 2008, 2010)
Maggior facilità a cambiare strategie
Maggior capacità di inibire informazioni irrilevanti
Maggior capacità di focalizzare l’attenzione
P. Cavoretto - C. Grosso
33. Bilinguismo e identità personale
Due lingue, due persone?
No, una persona più “ricca”: possibilità di avere
accesso a entrambe le culture; possibilità di avere amici
in entrambi i paesi.
Atteggiamento più aperto verso le differenze tra
persone di culture e paesi diversi
P. Cavoretto - C. Grosso
34. Conclusioni
Bilinguismo
ha implicazioni importanti sulla cognizione;
non ha effetti deleteri sullo sviluppo e educazione;
permette l’accesso a culture, gente e società diverse;
P. Cavoretto - C. Grosso
36. Diversità linguistiche nelle scuole
italiane: i paesi (P. Cordin)
Diversità linguistiche nelle scuole italiane:
196 paesi di provenienza.
Le cittadinanze più numerose:
◇ Romania
◇ Albania
◇ Marocco
◇ Cina
P. Cavoretto - C. Grosso
37. Diversità linguistiche nelle scuole
italiane: i numeri
a.s. 2013-14
Alunni stranieri: 803.059
Alunni stranieri scuola primaria: 283.233
Alunni stranieri nati in Italia: 415.182 (51,7% del
totale)
P. Cavoretto - C. Grosso
38. Plurilinguismo nei bambini
I bambini imparano qualsiasi lingua senza sforzo,
esattamente come imparano a camminare.
Il cervello del bambino è perfettamente capace di
gestire due o più lingue contemporaneamente.
Il bambino bilingue non è la somma di due
monolingui.
P. Cavoretto - C. Grosso
39. Presto è meglio
ll miglior periodo per diventare
pienamente bilingue è la prima
infanzia.
Ruolo fondamentale delle scuole
primarie, delle scuole d’infanzia, delle
famiglie.
P. Cavoretto - C. Grosso
40. Il ruolo delle famiglie
Valorizzare le competenze familiari delle
famiglie (migranti), favorendone la
partecipazione ai servizi educativi dei figli e
promuovendo l’uso della lingua di casa
in tutte le varietà, in particolare quella
scritta (lettura).
P. Cavoretto - C. Grosso
41. La formazione degli insegnanti
“ Tu t t o c i ò n o n p u ò e s s e r e a f f i d a t o
all’improvvisazione né può gravare su una scuola
lasciata a se stessa. Gli insegnanti, che pure hanno
affrontato spesso positivamente la pluralità
idiomatica nella loro attività quotidiana, devono
essere sistematicamente formati all’adozione
di una prospettiva didattica plurilingue e in
secondo luogo sostenuti nella pratica didattica
attraverso risorse umane e materiali
appropriate.”
Conoscere e usare più lingue è fattore di ricchezza (SLI, SIG,
AItLA,DiLLE, Accademia della Crusca)
P. Cavoretto - C. Grosso
42. Un cambiamento di prospettiva
Verso le classi multilingui
Non solo italiano L2
Non solo multiculturalità
Non solo attenzione part-time alle lingue altre
MA…
P. Cavoretto - C. Grosso
43. Diversità linguistica e culturale come parte integrante
del curriculum
Famiglie e comunità coinvolte nel curriculum
Stimoli per uno sviluppo completo delle lingue di casa
(N.B. lettura)
Le lingue di casa entrano nella scuola con piena dignità
e sistematicamente (Chumak-Horbatsch 2012)
P. Cavoretto - C. Grosso
44. Buone pratiche:
Visibilità e conoscenza
LA NOSTRA CLASSE È UN POSTO DOVE LE LINGUE SONO…
benvenute -rispettate -parlate -ascoltate -accettate
confrontate –discusse - mai dimenticate - mai derise -
scoperte - scritte - lette condivise - cantate - esplorate
LA CARTA DELLE LINGUE
Nome della lingua
Parlanti in classe
Numero
Nomi
Parlate in questi paesi
Bandiera
Sistemi di scrittura
Caratteri
(Chumak-Horbatsch 2012, 65)
P. Cavoretto - C. Grosso
45. Buone pratiche:
Uso partecipato delle lingue
Alfabeti
Monete
Supermercato in classe
Websites nelle diverse lingue
Nonni in classe
P. Cavoretto - C. Grosso
47. Stimoli per la riflessione grammaticale
Traduzione: da Lingua di Casa (LC) a Lingua di Scuola
(LS) e da LS a LC
Confronto di parole (uso vocabolari)
Confronto di strutture (p.e. il soggetto espresso, la
posizione del verbo, dove sta il pronome
interrogativo…)
P. Cavoretto - C. Grosso
48. A cosa serve la grammatica
È ormai assodato che non esiste un legame diretto tra
riflessione sulla lingua e sviluppo delle abilità
linguistiche, quindi attraverso la riflessione
metalinguistica non si raggiunge immediatamente
l’obiettivo di migliorare le competenze d’uso della
lingua.
(Lo Duca, Provenzano 2012)
P. Cavoretto - C. Grosso
49. Laboratori
1. L’italiano neostandard tra oralità e scrittura
2. Le opportunità offerte dalle tecnologie digitali
3. Studiare le discipline in italiano
4. La lingua per l’esercizio della cittadinanza
5. Il plurilinguismo - le lingue minoritarie
6. Il plurilinguismo – l’italiano lingua 2
7. Verticalità e trasversalità nello sviluppo delle c. l.
8. Valutare e certificare le competenze linguistiche
P. Cavoretto - C. Grosso
50. Studiare le discipline in italiano: leggere,
comprendere, scrivere testi espositivi e
argomentativi
le caratteristiche dei testi scolastici delle varie discipline;
l’uso didattico dei testi di studio;
la didattica specifica per la comprensione e la produzione
di testi espositivi e argomentativi.
P. Cavoretto - C. Grosso
51. Le caratteristiche dei testi scolastici
delle varie discipline
La lingua della scuola e dello studio:
Assume tratti dei linguaggi specialistici ma si rivolge ad un
pubblico di non specialisti.
Ha il compito di trasmettere termini e concetti complessi
ma in maniera comprensibile in un rapporto comunicativo
asimmetrico (linguistico, di conoscenze e di competenze
cognitive).
B. Gramegna, C. Nocentini, L’italiano lingua di studio
per le materie scientifiche
P. Cavoretto - C. Grosso
52. Chiara Amoruso, Gli alunni stranieri e i testi
scolastici
Cummins distingue tra:
competenza linguistica sufficiente a soddisfare le
esigenze ordinarie della comunicazione interpersonale
e
competenza linguistica superiore, adatta a
compiere ed esprimere le operazioni cognitivamente
superiori (argomentare, astrarre, instaurare relazioni
logiche, sintetizzare, classificare, ecc.) richieste dallo
studio scolastico.
P. Cavoretto - C. Grosso
53. Nei testi scolastici sono presenti due tipi
di difficoltà:
Difficoltà funzionali in rapporto a studenti con
deficit
Semplificazione
Disfunzioni = difficoltà in rapporto a tutti gli
studenti
Adeguamento
P. Cavoretto - C. Grosso
54. LE DIFFICOLTÀ FUNZIONALI
Offrono un modello di lingua colto
Presentano le strutture linguistiche adeguate per la
verbalizzazione di categorie e relazioni concettuali
complesse.
Sono tali solo per gli alunni che hanno un deficit linguistico
e si collocano soprattutto a livello morfosintattico e
lessicale.
SEMPLIFICAZIONE
per un’utenza molto specifica
in una fase transitoria.
P. Cavoretto - C. Grosso
55. LE DISFUNZIONI
Elementi di difficoltà non funzionali e anti-funzionali.
Non producono alcun effetto positivo in termini di
apprendimento e anzi producono dei danni.
Soprattutto a livello dell’organizzazione concettuale e
testuale (eccessiva densità informativa, salti concettuali,
connettivi assenti o mal posti).
Sono tali per tutti gli alunni
ristrutturazione e integrazione
=
ADEGUAMENTO.
P. Cavoretto - C. Grosso
56. Le disfunzioni nei testi scolastici
Perché?
contenere in uno spazio ridotto contenuti estesi e
complessi
testi piegati e ripiegati al fine di comprimere in
pochissimo spazio argomenti lunghi e complessi.
Chi?
Il docente ha il compito di distendere le pieghe
mostrando i passaggi intermedi che vi si celano
P. Cavoretto - C. Grosso
57. Il lettore esperto capisce perché già sa e compie una
serie di microragionamenti e inferenze che rimangono
sotto il livello della coscienza.
Per questo a volte è difficile rispondere a una richiesta
d’aiuto degli alunni: è difficile individuare a che cosa è
dovuto il loro problema di comprensione.
P. Cavoretto - C. Grosso
58. Questo si traduce in un problema di comprensibilità
che è strutturale. Per comprendere il testo, infatti,
bisogna già conoscere i contenuti che sono solo
menzionati e integrare quelli mancanti.
Forse il vero destinatario del libro di
scuola è l’insegnante e non lo studente.
P. Cavoretto - C. Grosso
83. G. Landi, La lingua per lo studio delle
discipline
L’attuale società globalizzata richiede una scuola basata
sulle competenze
Durante la I classe della Primaria:
Itinerario per la produzione-comprensione di testi
denotativi con l'utilizzo di organizzatori anticipati e
simbologie grafiche opportune che rappresentano le
relazioni del descrivere, del narrare,
dell'argomentare,
PER
lavorare negli anni successivi per il metodo di studio
P. Cavoretto - C. Grosso
100. Studiare con metodo
regione Basilicata,
I.C. “R. Montano” di Stigliano
(Matera)
Realizzazione di un manuale on– line sul metodo di
studio
P. Cavoretto - C. Grosso
109. Il plurilinguismo: l’italiano come lingua 2
la lingua d’uso e la lingua scolastica;
la grammatica per i madrelingua italiani e per i non
madrelingua;
quale letteratura per gli studenti stranieri?
P. Cavoretto - C. Grosso
110. PROGETTO n.1 (VENETO ) I.C. Ponte delle Alpi
PROGETTO n.1 Veneto
I.C Ponte delle Alpi
CURRICOLO VERTICALE per ALUNNI STRANIERI
RAGAZZO NAI di madrelingua spagnola
MODALITA’ di VALUTAZIONE del COLLOQUIO
ORALE mediante un PDP
Presenza di un MEDIATORE durante l’esame
SPAGNOLO LINGUA COMUNITARIA quindi l’italiano
può diventare la SECONDA LINGUA COMUNITARIA
111. PROGETTO n.2 Rete Scuola ROMA 13
Insieme si può fare
A.S 2014-15 /2015-16
11 istituti coinvolti
3 incontri di formazione in plenaria
110 docenti coinvolti
Laboratori con formazione attiva;
apprendimento cooperativo ed inclusione
A settembre microprogettazione con classi
amiche: prestazione autentica