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15 marzo 2007




              Convegno
     “LA LOGISTICA DEL FUTURO”

Previsione della domanda e gestione delle
  scorte: tecniche e strumenti avanzati


           Diego Giometti - SIMCO
DAL “CUSTOMER SERVICE” AL “CUSTOMER SUCCESS”
   La logistica, nella Supply Chain, deve soddisfare i bisogni del cliente con
   costi che rappresentino – a conti fatti – un investimento redditizio per
   l’azienda (“il giusto costo” e non necessariamente “il minor costo”).
   Occorre capire quali siano i bisogni del mercato e misurare i risultati ottenuti
   secondo opportuni indicatori, che misurano tipicamente la disponibilità delle
   scorte a fronte delle richieste del mercato, il numero di righe d’ordine evase
   complete, gli ordini evasi completi, il rispetto delle date di consegna etc.
   In realtà, la tendenza è quella di darsi come obiettivo il cosiddetto “Ordine
   Perfetto”. Il livello di servizio complessivo è misurato come prodotto delle
   classiche citate componenti: l’ordine deve essere completo, senza ritardi,
   con merce accettabile al 100%, consegnata al posto giusto etc.
   Molti dei suddetti aspetti, per essere perseguiti, richiedono alti livelli di
   scorte e quindi la gestione razionale delle scorte diventa prioritaria.
   Una corretta previsione della domanda è condizione necessaria (anche
   se non sufficiente…) per potere competere a costi accettabili.
LE SCORTE: UNA RISORSA DA OTTIMIZZARE


                                  MATERIALS




               MEN                 AZIENDA    MACHINERY

quanto ordinare,                                     sistemi di
quando ordinare,                                   produzione,
 cosa ordinare                                    distribuzione,
                                                  stoccaggio, …

                                   MONEY
              acquisto, vendita
IL COSTO DELLE SCORTE: VALORI PRATICI
   Voci                                                 % sul valore

   ONERI FINANZIARI (capitale immobilizzato)                   2-4

   OCCUPAZIONE DI SPAZIO (spazio, attrezzature, ...)           4-8

   SERVIZI GENERALI (riscaldamento, illuminazione, …)          2-6

   ASSICURAZIONE (furto e incendio)                            1-3

   SCORTA MORTA (deterioramento, obsolescenza)
   2-8

Per contro, le scorte costano anche… quando mancano! Il problema
    TOTALE DEI VALORI MEDI                                       20%
è la stima del costo derivante dalla rottura di stock ed il
bilanciamento ottimale di questi costi con quelli (duali) derivanti dal
mantenimento a scorta: si tratta di una questione complessa.
PIÙ COMPETITIVI CON UNA CORRETTA GESTIONE

Azienda “A”:
Fatturato annuo:                                           5 milioni di Euro
Forza lavoro:                                              85 persone
Immobilizzazioni tecniche (impianti, edifici):             2,5 milioni di Euro
Rimanenza media:                                           0,5 milioni di Euro

Azienda “B”:
Fatturato annuo:                                           5 milioni di Euro
Forza lavoro:                                              85 persone
Immobilizzazioni tecniche (impianti, edifici):             2,5 milioni di Euro
Rimanenza media:                                           2,5 milioni di Euro

Le due aziende operano nello stesso mercato e conseguono livelli di servizio
simili; inoltre, il bilancio tra interessi passivi ed attivi generato dai crediti e debiti
con Fornitori e Clienti è sostanzialmente in pari.
PIÙ COMPETITIVI CON UNA CORRETTA GESTIONE

Le due aziende hanno un costo di mantenimento a scorta simile (oneri finanziari,
spazi di magazzino, obsolescenza etc.) ed è pari al 15% della rimanenza media.
Pertanto, i 2 milioni di Euro di differenza nel valore della scorta mediamente
presente in più nel magazzino dell’Azienda B vanno ad aggravare il bilancio del
seguente extra:
                       2.000.000 Euro x 0,15 = 300.000 Euro
Pertanto, se a conti fatti l’Azienda A ha avuto un profitto di 500.000 Euro sui 5
milioni di fatturato (ossia, un buon 10% di “return on sales”), a parità di tutto il
resto l’Azienda B avrà un “return on sales” pari appena al 4%!
Una situazione analoga di ha valutando il cosiddetto “return on assets”, ossia la
resa del capitale investito in asset quali edifici, impianti ed anche scorte:

Azienda A = 500.000 Euro / (2.500.000 + 500.000)          =        16,7%
Azienda B = 200.000 Euro / (2.500.000 + 2.500.000) =                 4,0%
LE SCORTE: STRUMENTO PER IL SERVIZIO AL CLIEN
  Le scorte riducono i problemi tra fornitori e clienti in termini di:
Spazio: raramente il luogo in cui un bene si produce coincide con
quello in cui tale bene viene consumato. In funzione del tempo
concesso dal Cliente, può essere inevitabile il posizionamento
anticipato dei beni in depositi geograficamente prossimi al mercato
Tempo: alcuni prodotti hanno una produzione concentrata nel tempo,
mentre il consumo è “diluito” (ad es.: i prodotti della terra), per altri è
vero il contrario
Quantità ed assortimento: i produttori, di solito, tendono a produrre
grandi quantità di relativamente pochi codici per ragioni di economia,
mentre il mercato vuole esattamente l’opposto.
Per eliminare queste discrepanze, si tende a produrre in anticipo e
ad avvicinare le merci al Cliente finale: ciò rende pressoché
indispensabile potere disporre di un forecast affidabile, elemento
primo per una Supply Chain efficace ed efficiente.
L’IMPREVEDIBILITÀ GENERA SCORTE IN ECCESSO

                          10%




    30%

                                                                                 60%


                                                              Migliorare il forecast è la
      Le fonti di imprevedibilità
                                                              maniera più efficace per
                                                           ridurre le incertezze e ridurre
                                                                 l’eccesso di scorte
Imprevedibilità domanda   Inaffidabilità dei fornitori   Incertezze interne all'azienda
                                                                 Fonte: Palo Alto University CA. 2002
L’IMPORTANZA DI UN BUON FORECAST: DOVE IMPATTA?
Una previsione “buona” ha impatto sia sulle scorte di ciclo, come è
ovvio, per ordinare davvero quello che ci serve quando ci serve, sia
sulle scorte di sicurezza, comunque inevitabili nel mondo reale.

Infatti, buona parte delle suddette scorte di sicurezza devono fare
fronte alla variabilità cui la domanda è soggetta nell’attesa del ripristino
della disponibilità pianificata: in ottica di forecast, la “variabilità” va letta
come “imprecisione” della previsione stessa.


                  σ D,LT = LT ⋅ SDE + σ        2      2
                                                      LT   ⋅P   2


Pertanto, l’aumento dell’affidabilità del forecast significa anche riduzione
di parte delle scorte di sicurezza.

Una buona previsione, inoltre, è un patrimonio sia dell’azienda che dei
fornitori che siano coinvolti in un approccio “collaborativo” nella filiera.
LA PREVISIONE DELLE DOMANDA

          INPUT
           INPUT                        VINCOLI
                                        VINCOLI                  FATTORI
                                                                  FATTORI
                                                                AMBIENTALI
                                                                AMBIENTALI
Ricerche di mercato
 Ricerche di mercato            Politiche direzionali
                                 Politiche direzionali
Valori storici della domanda
 Valori storici della domanda   Risorse disponibili
                                 Risorse disponibili      Economici
                                                           Economici
Campagne pubblicitarie
 Campagne pubblicitarie         Condizioni di mercato
                                 Condizioni di mercato    Sociali (stile, moda)
                                                           Sociali (stile, moda)
Azioni promozionali
 Azioni promozionali            Tecnologia
                                 Tecnologia               Politici (azioni legislative)
                                                           Politici (azioni legislative)
Opinioni di esperti
 Opinioni di esperti                                      Culturali (nazionalità, etnia)
                                                           Culturali (nazionalità, etnia)




                                FORECAST SYSTEM
                                FORECAST SYSTEM



                     What (quali articoli & in quali quantità sono
                      What (quali articoli & in quali quantità sono
                   venduti)
                    venduti)
                     When (il momento in cui sono richiesti)
                      When (il momento in cui sono richiesti)
                     Where (per area geografica e/o per Cliente)
                      Where (per area geografica e/o per Cliente)
LE TECNICHE TRADIZIONALI

                             - MEDIE MOBILI (semplice, ponderata)
TECNICHE DI ESTRAPOLAZIONE
                             - SMORZAMENTO ESPONENZIALE (Winters etc.)
   DELLE SERIE STORICHE:
                             - DECOMPOSIZIONE / PROIEZIONE TREND




  METODI CAUSALI BASATI      - REGRESSIONE (lineare, quadratica,multipla etc.)
    SU CORRELAZIONE:         - ECONOMETRICI / INPUT-OUTPUT



                             - FORZA DI VENDITA
    METODI A BASE            - PANEL DI ESPERTI (Metodo Delphi)
     SOGGETTIVA:             - SCENARI FUTURI / ANALOGIE



 METODI DI RILEVAZIONE       - RICERCHE DI MERCATO
    QUANTITATIVA:            - TEST E SONDAGGI
COS’È UN BUON FORECAST?
Una previsione può definirsi “buona” ovviamente in base al rapporto
costi – benefici ad essa associabile.

Essere in grado di fare un buon forecast deriva dalla somma di:

   la scelta della giusta tecnica algoritmica

   fornire i dati giusti all’algoritmo, dove per “giusti” si intende tali da
   sottintendere la prevedibilità del fenomeno, scartando gli eventi
   eccezionali e memorizzando gli effetti di quelli ripetibili in futuro
   (promozioni, pubblicità, sconti etc.)

   un buon processo di comunicazione (all’interno all’azienda e/o con
   gli altri anelli della Supply Chain) dei risultati ottenuti dagli algoritmi

   un buon processo di revisione dei dati stessi, per sfruttare la
   conoscenza del mercato: attenzione però a non “esagerare”, ed a
   tracciare il “chi, quanto & perché” ha effettuato le modifiche
LA PREVISIONE DELLE DOMANDA

FASE 0
 FASE 0                           FASE 1
                                   FASE 1                                     Almeno 2 anni se la
Depurazione dei dati storici
 Depurazione dei dati storici    Scelta ed inizializzazione
                                  Scelta ed inizializzazione                 domanda è stagionale
       di domanda
        di domanda               dell’algoritmo previsionale
                                  dell’algoritmo previsionale                   (ovvero 2 cicli di
                                                                                  stagionalità)

                      FASE 2
                      Adattamento delle tecniche previsionali
                                      Simulazione della
                                       Simulazione della                            1 anno
                                   previsione sui dati storici
                                   previsione sui dati storici                (ovvero un ciclo di
                                                                                 stagionalità)
                       Scelta dei parametri
                       Scelta dei parametri              Analisi degli
                                                         Analisi degli
                        di funzionamento
                        di funzionamento             scostamenti rilevati
                                                      scostamenti rilevati


                                 FASE 3
                                 FASE 3
                                    Previsione della
                                    Previsione della
                                  domanda per il futuro                        6 mesi - 1 anno
                                  domanda per il futuro
LA PREVISIONE DELLE DOMANDA

AZIONI SPECIALI
 (politiche di marketing, offerte speciali,        A t+m
 campagne di vendita, promozioni, ...)


       EFFETTI DI CALENDARIO
        (festività mobili, giorni lavorativi, …)      S’t+m
              ALTRE INFORMAZIONI
               (commesse particolari, andamento
               del mercato, azioni della
                                                           K t+m
               concorrenza, …)


            Pt+m = Pt+m . S’t+m. A t +m + Kt+m
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
L’ESEMPIO DEL “DPM”
DPM è una suite di pianificazione avanzata facile da usare e facile da integrare
con il sistema informativo aziendale.




  Market Intelligence                                             Service / Investment Policy Definition



Sistema
Informativo                 Previsioni di vendita
                         Fabbisognidi vendita
                         Previsioni di per garantire
                         Scorte ottimalidistribuzione, il serviziocliente
                                                                        al cliente
Aziendale                  Scorte ottimali per garantire il servizio al
                         acquisto o produzione
                           Fabbisogni di distribuzione, acquisto o produzione



                             DPM richiede un minimo supporto dell’utente
            La pianificazione può essere completamente automatizzata e l’intervento
                          dell’utente può essere limitato alla gestione delle eccezioni.
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
L’ESEMPIO DEL “DPM”

                                                               Pianificazione trasporti




Pianificazione acquisti _____




      _____ Pianificazione della distribuzione                  Pianificazione delle scorte e del servizio al cliente




                                     _____ Calcolo       previsioni di vendita

                                Pianificazione delle scorte
                                nei punti di vendita




                                                                                              Copertura funzionale
                                                                    Principali attività coperte dallo strumento
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
 L’ESEMPIO DEL “DPM”

Benefici ottenibili con DPM
Aumento dei livelli di servizio,
riduzione delle mancate vendite,
riduzione dei costi,
massimizzazione del margine.

                                                                              • Stato attuale
                                        Curva ottimale DPM
                                        DPM pianifica i flussi per
                                        raggiungere l’obiettivo di servizio
                                        con il minimo costo
          Costi sostenuti                                                                        •Obiettivo
            per garantire
     il servizio al cliente




                              0    20              40              60          80               100

                                              Livello di Servizio (%)
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
           L’ESEMPIO DEL “DPM”

                                                                                 Attributes
Sales Budgeting                                        Product
                                                                                                                            Hypercube Management
and Collaborative                   Global
                                      Global
                                   Totale prodotti
Forecasting                         Totale prodotti
                                   della divisione
                                     della divisione



Forzatura della
                               Macrofamily                                                                                                        Global
previsione a vari livelli di    Macrofamily
                                 Sotto insieme                                                                                                     Global
                                                                                                                                             Totale aree e/o canali
                                della Sotto insieme
                                      stessa divisione                                                                                        Totale aree e/o canali
                                                                                                                                                   di vendita
aggregazione per                 della stessa divisione                                                                                              di vendita
                                                                                                                    Macroarea
referenza/mercato (o                                                                                                 Macroarea
                                                                                                                    Insieme di area e/o
                                                                                                                      Insieme di area e/o
                                                                                                                      canali di vendita
                                                                                                                                                       Market
attributi di aggregazione)          Family
                                     Family                                                  Area
                                                                                                                        canali di vendita

                                     Sotto insieme                                            Area                                                 Attributes
per orizzonti temporali:              Sotto insieme
                               della stessa macrofamily
                                della stessa macrofamily
                                                                                     Area georafica e/o cliente
                                                                                      Area georafica vendita
                                                                                        e/o canale di e/o cliente
                                                                                          e/o canale di vendita
giornalieri, settimanali,                                        Microarea
                                                                  Microarea
mensili e annuali (es.                                       Aggregato elementare
                                                              Aggregato elementare
                                                                  di domanda
                                                                    di domanda
inserimento budget                   Item
                                      Item
                                   Singola Stock
                                     Singola Stock
generale, per business              Keeping Unit
                                      Keeping Unit

unit, per agente ecc).
Inserimento correttivi
                                                 Day
alle previsioni per                               Day
eccezione.                                                   Week
                                                             Week
                                                                             Month
                                                                              Month
                                                                                                  Year
                                                                                                   Year                                     Time slot
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
           L’ESEMPIO DEL “DPM”

Budgeting and
Commercial Overrides
Forzatura della previsione a
vari livelli di aggregazione
per referenza/mercato (o
attributi di aggregazione) per
orizzonti temporali:
giornalieri, settimanali,
mensili e annuali (es.
inserimento budget generale,
per business unit, per agente
ecc). Inserimento correttivi
alle previsioni per eccezione.
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
          L’ESEMPIO DEL “DPM”
           Automatic Forecast Calculation
           FBFTM Unique Technology
           Il calcolo automatico delle previsioni è effettuato usando il Frequency Based
           Forecasting (FBFTM), primo algoritmo di previsione autoadattativo in grado di
           analizzare lo storico della domanda in base alla quantità e al numero di
           richieste (analisi frequenza di richiesta).


Vantaggi:
- Minori errori di previsione
- Capacità di reagire alle
  variazioni repentine della
  domanda (sia per i prodotti
  alto movimentati che per i
  prodotti basso
  movimentati)
- Migliore stima dell’errore
  di previsione
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
      L’ESEMPIO DEL “DPM”

Trend Analysis
Calcolo automatico del trend per aggregati fino
al dettaglio referenza/cliente




                                                                Seasonality Patterns
                                          Analisi comportamento stagionale della domanda
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
         L’ESEMPIO DEL “DPM”

Sales Calendar
Gestione effetto dei calendari di vendita




                                                          Forecast Error Analysis
                                            Analisi errori nel dettaglio referenza/cliente
STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING:
      L’ESEMPIO DEL “DPM”
Supersessions Links
Gestione dei legami di
sostituzione (uscita nuovi
prodotti, sostituzione
vecchi prodotti ecc.)




                                Old item   New item
I NUOVI PROCESSI: DAL DEMAND PLANNING AL SIOP
(Sales Inventory & Operation Planning)
                Aggregate Forecast / Special Service Agreements / Commercial Overrides
 Budget          Time Phased Operational Forecast
Forecast         x item x area

                                     Target Service Level                   Network evolution
                                     per product/market segments            What if analysis

               Service Policy         Stock To Service Curves per sku/l
                 Planning             Optimal inventory levels
                                      Indentification of low margin items/markets
                                                            Modifyed Aggregate Commercial Overrides
                                                            Commercial Forecast (ex. Customer/Family/Product ect.)
  Strategic
  (Yearly/Quarterly)                 SO&IP Monthly          Reviewed Service Policy
                                                                                 Service & Inventory Constrains
                                        Review                 Time Phased Operational Forecast                         Supply Chain
                                                               x item x area                                            Planning Suite
                                                               Exception Reports & Error Forecast Analysis           & Dynamic Inventory
                                                                                        Dynamicly Optimal            Optimization System
                                                                                        Inventory Levels by SKU/L
                                                            Operational
                       Tactic                                Inventory              Service Policy By Excepion
                       (Monthly)                            Optimization


                                                                                                                    Purchasing
                                                                                                                    requirements /
                                                                                    Daily Automatic                 proposals
                                                                                    Replenishment                Exceptions Reports :
                                                    Operational                          Engine                   Under Service/Overstock
                                                                                                                 Interdepo Transfer Reports
                                                    (Weekly & Daily)

                                                                                                                              ERP
                                                                           Execution
UN FUTURO SENZA PREVISIONI?

Forecast         Purchase       Manufacture          Stock             Sell              Deliver


           Modello di business tradizionale, basato sulle previsioni
           (anticipatory model):
           il cuore delle attività è fatto cercando di anticipare i fabbisogni futuri.

            Informazioni sulla vendita non disponibili con tempestività
            Le imprese che fanno parte della S/C non condividono i loro piani
            Il business è necessariamente guidato da forecast elaborati individualmente
            A causa degli errori di forecast, inoltre, spesso si rinuncia a farlo o a tenerne
           conto
            Come risultato:
                 o scorte non basate sulla pianificazione
                 o relazioni non collaborative (o addirittura antagoniste) tra gli attori della
                   S/C

           Questo modello di business presenta dei rischi, legati alla non affidabilità delle
           previsioni (e questa deve essere una spinta a migliorare la qualità del forecast e
           non una scusa per rinunciarvi!) ed inoltre implicitamente comporta una
           duplicazione delle previsioni per ciascun azienda partecipante alla S/C.
UN FUTURO SENZA PREVISIONI?

           Sell        Purchase       Manufacture      Deliver


 Modello di business basato sulla capacità di reazione
 (responsive model):
 il segreto di questo modello è nella coordinazione.

  Cerca di ridurre la dipendenza dalle previsioni, per mezzo di:
       o pianificazione congiunta
       o rapido scambio delle informazioni tra le aziende parte delle S/C
  L’obiettivo finale potrebbe essere addirittura l’eliminazione del forecast!!!
  Il presupposto è la disponibilità, grazie ad ICT e internet, di informazioni low-
 cost, veloci ed accurate
  Altro presupposto – e risultato – è la velocità del ciclo order-to-deliver
  Come risultato:
       o riduzione delle scorte complessive lungo la S/C
       o eliminazione di attività duplicate
       o i Clienti finali hanno tempestivamente ciò che vogliono, con alta
         personalizzazione (choice-board)

 Questo modello di business è teoricamente più efficiente, ossia più rapido e
 meno costoso, in quanto offre meno step rispetto a quello tradizionale.
UN FUTURO SENZA PREVISIONI?
 Il principio del differimento (postponement principle)
 Largamente teorizzato da tempo, l’applicazione pratica di questo principio sta
 prendendo piede anche grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie informatiche.

  Cerca di ridurre il rischio legato all’affidabilità del forecast, differendo per
 quanto possibile le modificazioni o le personalizzazione dei prodotti nella loro
 costituzione e processo produttivo (form postponement) e nella loro disponibilità
 nei nodi della catena distributiva (logistic postponement)

   Per quel che riguarda l’approccio di form postponement (mantenere il
 prodotto il più a lungo possibile “neutro” e “non customizzato”. Un esempio: il
 cono gelato!), concetti tipici di “filosofie” quali il lean manufacturing,
 contrapposto alle tradizionali “economie di scala” ottenibili con pochi & grossi
 lotti, o il JIT hanno aumentato considerevolmente la reattività dei sistemi
 produttivi. Mentre l’obiettivo ideale del MTO non è nuovo, è nuova la sfida di
 conciliare la flessibilità con l’efficienza ed il contenimento dei costi: lo studio del
 trade-off tra i vari costi e rischi non andrebbe mai trascurato!

  La semplificazione e standardizzazione dei prodotti e dei processi implica
 anche la possibilità che la personalizzazione sia eseguita all’ultimo momento e
 da personale con skill più bassi di quelli richiesti normalmente nel
 manufacturing. Di conseguenza, tali operazioni (kitting, etichettatura etc.)
 possono anche essere eseguite dalla logistica, nei magazzini
UN FUTURO SENZA PREVISIONI?
   L’approccio del logistic postponement consiste invece nel cercare di
 individuare lungo la catena di distribuzione, uno o più depositi “centrali”
 partendo dai quali si possa fare fronte agli ordini dei clienti, rispettando il lead-
 time atteso, relativamente ad un’ampia gamma di prodotti a scorta

  Chiaramente, affinché tale strategia possa essere implementata, si deve
 potere contare su una rapida ed efficace trasmissione degli ordini e su trasporti
 rapidi ed affidabili

  L’obiettivo dichiarato è l’eliminazione, per quanto possibile, delle scorte
 “periferiche”, per minimizzare le difficoltà di un forecast “disaggregato” (relativo
 ai singoli SKUL, stock keeping units per location), e quindi i costi conseguenza
 dell’esistenza delle strutture periferiche stesse e della loro gestione, tipo quelli
 relativi ai classici sbilanciamenti del mix (navettaggi, gestione dei back-order,
 obsolescenza etc.)

  Nelle più evolute S/C gli approcci del logistic e/o form postponement si
 combinano, in misura da definirsi di volta in volta

  Ad ogni buon conto, il “nemico comune” è proprio l’esistenza di scorte di
 prodotti finiti estremamente finalizzati (riduzione dell’assortimento a scorta) e
 dispiegati nei pressi dei Clienti finali. In ultima analisi, la necessità di forecast
 disaggregati risulterebbe annullata o comunque fortemente ridotta
UN FUTURO SENZA PREVISIONI?

Gli ostacoli all’applicazione dei responsive model:


 Necessità per le aziende quotate di mantenere determinati target di fatturato
pianificati (ad esempio: il fatturato del quarter): questo provoca una serie di
“sollecitazioni artificiali” della domanda (offerte speciali, azioni promozionali
etc.) che finiscono fatalmente per “caricare” il canale logistico di prodotti che
non sono stati effettivamente venduti al Cliente finale

 Difficoltà ad implementare veri rapporti collaborativi tra i vari attori della S/C,
anche (o soprattutto?) per mancanza di attitudine culturale e di esperienza nel
condividere rischi e benefici, specie nel passare dalla teoria alla pratica.

In conclusione, c’è da attendersi ancora una lunga vita per quel che
riguarda il forecast e la sua effettiva importanza per il successo aziendale.
OTTIMIZZAZIONE DEL LIVELLO DI SERVIZIO
    RICAMBI E DEI LIVELLI DI SCORTE:
          IL PROGETTO DPM
Profilo aziendale

            Produzione: 210.000 unità

            Fatturato: 210 milioni di Euro

            Personale:1.600 dipendenti

            5 stabilimenti di produzione
                (Italia 3; Slovacchia 1; India 1)


            6 filiali commerciali
            (Francia; Germania; UK; Spagna;
            USA; Singapore)
Lombardini in Italia
Lombardini nel mondo
Organizzazione del business
                           Breakdown per applicazione




Market share europeo
   Motori Diesel 0-40 kW
Un servizio globale
Il magazzino ricambi
I numeri:
Referenze a listino: 17.000 (più 3000 non a listino)
                            (più

Marchi gestiti: 4   (Lombardini; Ruggerini; Lombardini Marine; Acme)

Superficie: 4.000 m²
Personale: 35 persone
Volume di attività: 300.000 righe/anno spedite
Fatturato: 22 milioni di           / anno


Il servizio ricambi:

•ripristino stock settimanali worldwide
•servizio di Urgenza (consegna in 3 giorni in tutta Europa)
•Servizio Emergenza e materiale in garanzia (il mattino successivo in tutta Europa)
Obiettivi del progetto DPM
Aumentare il livello di servizio

Ridurre il valore di inventories

Gestire stagionalità, campagne promozionali e forecasting

Lavorare per eccezioni

Gestire fase in e fase out

Fare analisi What If su stock vs service

Adottare un sistema user friendly
I tempi del progetto DPM
   30 giorni                 60 giorni                           30 giorni


                                                             Go live
                Implementazione
  Analisi e                                                     Ed
                  del modello ed
modellizzazione                                               Analisi
                Interfacce con ERP
                                                             risultati

               Validazione                    Analisi OUTPUT
               Del modello               In ambiente di simulazione
Servizio, inventories ed analisi what if…
   Con DPM siamo in grado di
differenziare il livello di servizio
offerto per classe di materiale
ed adeguare le scorte,
minimizzando gli immobilizzi di
capitale (a parità di classe di
servizio viene privilegiato lo
stock di componenti meno
costosi). E’ inoltre possibile
simulare scenari,
presupponendo un livello di
stock target (e trarne il livello di
servizio erogato) o viceversa.
Forecasting
                   Il forecasting analizza i consumi
               storici (continui e non) e propone al
                  replenishment planner il livello di
              riordino, la scorta di sicurezza ed altri
                parametri, tenendo conto anche di
                richieste eccezionali (tender; affari
                        speciali; ecc), campagne
                  promozionali e della stagionalità
               nonché di lotti minimi concordati col
                  fornitore, lead time di consegna,
                 ritardi medi di fornitura, ecc. I dati
              sono analizzati sia intermini di valore
              ma anche in numero di righe d’ordine
               al fine di non sbilanciare le scorte a
                   fronte di richieste con anomalo
                            rapporto pz/riga.
Gestione per eccezioni

 Tempo=denaro. Il sistema una
 volta settato rimane “nascosto”
      nell’interfaccia dall’ERP,
      riducendo così l’impatto
 operativo sul personale. Viene
 utilizzato altresì per fare analisi
approfondite sul tipo di domanda
  ad aiuta a prevenire eventuali
fenomeni inattesi, evidenziando
               le criticità.
Fase in e fase out




  A magazzino ricambi Lombardini, vengono gestite circa
20.000 referenze. Non di rado un codice sostituisce un altro (o
più d’uno). In questa fase è importante non perdere lo storico
dei consumi. DPM inoltre gestisce i fabbisogni ai diversi livelli di
distinta (componente sciolto o kit).
Risultati raggiunti
 Riduzione del 25% (da 4 a 3 unità) del
personale all’interno dell’ufficio magazzino
ricambi, con relativa efficienza sui costi fissi di
gestione.
 Condivisione con l’ufficio commerciale delle
decisioni sulla base di una piattaforma e di dati
condivisi. Si è così potuto garantire al cliente
finale una migliore prestazione sul materiale
venduto da stock ed una migliore informazione
sul materiale re-supply to order.
Risultati raggiunti
    Riduzione del 12% delle scorte
                              Andamento inventories mag. Ricambi

         4.100.000

         4.000.000

         3.900.000

         3.800.000                                                                                    -470.000
                                                                                                        (-12 %)
         3.700.000
valore




         3.600.000

         3.500.000
                                                   Go live
         3.400.000

         3.300.000

         3.200.000
                     Mar.06 Apr.06 Mag.06 Giu.06 Lug.06 Ago.06 Set.06   Ott.06 Nov.06 Dic.06 Gen.07
                                                        Mese
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SIMCO: Previsione della domanda e gestione delle scorte tecniche e strumenti avanzati

  • 1. 15 marzo 2007 Convegno “LA LOGISTICA DEL FUTURO” Previsione della domanda e gestione delle scorte: tecniche e strumenti avanzati Diego Giometti - SIMCO
  • 2. DAL “CUSTOMER SERVICE” AL “CUSTOMER SUCCESS” La logistica, nella Supply Chain, deve soddisfare i bisogni del cliente con costi che rappresentino – a conti fatti – un investimento redditizio per l’azienda (“il giusto costo” e non necessariamente “il minor costo”). Occorre capire quali siano i bisogni del mercato e misurare i risultati ottenuti secondo opportuni indicatori, che misurano tipicamente la disponibilità delle scorte a fronte delle richieste del mercato, il numero di righe d’ordine evase complete, gli ordini evasi completi, il rispetto delle date di consegna etc. In realtà, la tendenza è quella di darsi come obiettivo il cosiddetto “Ordine Perfetto”. Il livello di servizio complessivo è misurato come prodotto delle classiche citate componenti: l’ordine deve essere completo, senza ritardi, con merce accettabile al 100%, consegnata al posto giusto etc. Molti dei suddetti aspetti, per essere perseguiti, richiedono alti livelli di scorte e quindi la gestione razionale delle scorte diventa prioritaria. Una corretta previsione della domanda è condizione necessaria (anche se non sufficiente…) per potere competere a costi accettabili.
  • 3. LE SCORTE: UNA RISORSA DA OTTIMIZZARE MATERIALS MEN AZIENDA MACHINERY quanto ordinare, sistemi di quando ordinare, produzione, cosa ordinare distribuzione, stoccaggio, … MONEY acquisto, vendita
  • 4. IL COSTO DELLE SCORTE: VALORI PRATICI Voci % sul valore ONERI FINANZIARI (capitale immobilizzato) 2-4 OCCUPAZIONE DI SPAZIO (spazio, attrezzature, ...) 4-8 SERVIZI GENERALI (riscaldamento, illuminazione, …) 2-6 ASSICURAZIONE (furto e incendio) 1-3 SCORTA MORTA (deterioramento, obsolescenza) 2-8 Per contro, le scorte costano anche… quando mancano! Il problema TOTALE DEI VALORI MEDI 20% è la stima del costo derivante dalla rottura di stock ed il bilanciamento ottimale di questi costi con quelli (duali) derivanti dal mantenimento a scorta: si tratta di una questione complessa.
  • 5. PIÙ COMPETITIVI CON UNA CORRETTA GESTIONE Azienda “A”: Fatturato annuo: 5 milioni di Euro Forza lavoro: 85 persone Immobilizzazioni tecniche (impianti, edifici): 2,5 milioni di Euro Rimanenza media: 0,5 milioni di Euro Azienda “B”: Fatturato annuo: 5 milioni di Euro Forza lavoro: 85 persone Immobilizzazioni tecniche (impianti, edifici): 2,5 milioni di Euro Rimanenza media: 2,5 milioni di Euro Le due aziende operano nello stesso mercato e conseguono livelli di servizio simili; inoltre, il bilancio tra interessi passivi ed attivi generato dai crediti e debiti con Fornitori e Clienti è sostanzialmente in pari.
  • 6. PIÙ COMPETITIVI CON UNA CORRETTA GESTIONE Le due aziende hanno un costo di mantenimento a scorta simile (oneri finanziari, spazi di magazzino, obsolescenza etc.) ed è pari al 15% della rimanenza media. Pertanto, i 2 milioni di Euro di differenza nel valore della scorta mediamente presente in più nel magazzino dell’Azienda B vanno ad aggravare il bilancio del seguente extra: 2.000.000 Euro x 0,15 = 300.000 Euro Pertanto, se a conti fatti l’Azienda A ha avuto un profitto di 500.000 Euro sui 5 milioni di fatturato (ossia, un buon 10% di “return on sales”), a parità di tutto il resto l’Azienda B avrà un “return on sales” pari appena al 4%! Una situazione analoga di ha valutando il cosiddetto “return on assets”, ossia la resa del capitale investito in asset quali edifici, impianti ed anche scorte: Azienda A = 500.000 Euro / (2.500.000 + 500.000) = 16,7% Azienda B = 200.000 Euro / (2.500.000 + 2.500.000) = 4,0%
  • 7. LE SCORTE: STRUMENTO PER IL SERVIZIO AL CLIEN Le scorte riducono i problemi tra fornitori e clienti in termini di: Spazio: raramente il luogo in cui un bene si produce coincide con quello in cui tale bene viene consumato. In funzione del tempo concesso dal Cliente, può essere inevitabile il posizionamento anticipato dei beni in depositi geograficamente prossimi al mercato Tempo: alcuni prodotti hanno una produzione concentrata nel tempo, mentre il consumo è “diluito” (ad es.: i prodotti della terra), per altri è vero il contrario Quantità ed assortimento: i produttori, di solito, tendono a produrre grandi quantità di relativamente pochi codici per ragioni di economia, mentre il mercato vuole esattamente l’opposto. Per eliminare queste discrepanze, si tende a produrre in anticipo e ad avvicinare le merci al Cliente finale: ciò rende pressoché indispensabile potere disporre di un forecast affidabile, elemento primo per una Supply Chain efficace ed efficiente.
  • 8. L’IMPREVEDIBILITÀ GENERA SCORTE IN ECCESSO 10% 30% 60% Migliorare il forecast è la Le fonti di imprevedibilità maniera più efficace per ridurre le incertezze e ridurre l’eccesso di scorte Imprevedibilità domanda Inaffidabilità dei fornitori Incertezze interne all'azienda Fonte: Palo Alto University CA. 2002
  • 9. L’IMPORTANZA DI UN BUON FORECAST: DOVE IMPATTA? Una previsione “buona” ha impatto sia sulle scorte di ciclo, come è ovvio, per ordinare davvero quello che ci serve quando ci serve, sia sulle scorte di sicurezza, comunque inevitabili nel mondo reale. Infatti, buona parte delle suddette scorte di sicurezza devono fare fronte alla variabilità cui la domanda è soggetta nell’attesa del ripristino della disponibilità pianificata: in ottica di forecast, la “variabilità” va letta come “imprecisione” della previsione stessa. σ D,LT = LT ⋅ SDE + σ 2 2 LT ⋅P 2 Pertanto, l’aumento dell’affidabilità del forecast significa anche riduzione di parte delle scorte di sicurezza. Una buona previsione, inoltre, è un patrimonio sia dell’azienda che dei fornitori che siano coinvolti in un approccio “collaborativo” nella filiera.
  • 10. LA PREVISIONE DELLE DOMANDA INPUT INPUT VINCOLI VINCOLI FATTORI FATTORI AMBIENTALI AMBIENTALI Ricerche di mercato Ricerche di mercato Politiche direzionali Politiche direzionali Valori storici della domanda Valori storici della domanda Risorse disponibili Risorse disponibili Economici Economici Campagne pubblicitarie Campagne pubblicitarie Condizioni di mercato Condizioni di mercato Sociali (stile, moda) Sociali (stile, moda) Azioni promozionali Azioni promozionali Tecnologia Tecnologia Politici (azioni legislative) Politici (azioni legislative) Opinioni di esperti Opinioni di esperti Culturali (nazionalità, etnia) Culturali (nazionalità, etnia) FORECAST SYSTEM FORECAST SYSTEM What (quali articoli & in quali quantità sono What (quali articoli & in quali quantità sono venduti) venduti) When (il momento in cui sono richiesti) When (il momento in cui sono richiesti) Where (per area geografica e/o per Cliente) Where (per area geografica e/o per Cliente)
  • 11. LE TECNICHE TRADIZIONALI - MEDIE MOBILI (semplice, ponderata) TECNICHE DI ESTRAPOLAZIONE - SMORZAMENTO ESPONENZIALE (Winters etc.) DELLE SERIE STORICHE: - DECOMPOSIZIONE / PROIEZIONE TREND METODI CAUSALI BASATI - REGRESSIONE (lineare, quadratica,multipla etc.) SU CORRELAZIONE: - ECONOMETRICI / INPUT-OUTPUT - FORZA DI VENDITA METODI A BASE - PANEL DI ESPERTI (Metodo Delphi) SOGGETTIVA: - SCENARI FUTURI / ANALOGIE METODI DI RILEVAZIONE - RICERCHE DI MERCATO QUANTITATIVA: - TEST E SONDAGGI
  • 12. COS’È UN BUON FORECAST? Una previsione può definirsi “buona” ovviamente in base al rapporto costi – benefici ad essa associabile. Essere in grado di fare un buon forecast deriva dalla somma di: la scelta della giusta tecnica algoritmica fornire i dati giusti all’algoritmo, dove per “giusti” si intende tali da sottintendere la prevedibilità del fenomeno, scartando gli eventi eccezionali e memorizzando gli effetti di quelli ripetibili in futuro (promozioni, pubblicità, sconti etc.) un buon processo di comunicazione (all’interno all’azienda e/o con gli altri anelli della Supply Chain) dei risultati ottenuti dagli algoritmi un buon processo di revisione dei dati stessi, per sfruttare la conoscenza del mercato: attenzione però a non “esagerare”, ed a tracciare il “chi, quanto & perché” ha effettuato le modifiche
  • 13. LA PREVISIONE DELLE DOMANDA FASE 0 FASE 0 FASE 1 FASE 1 Almeno 2 anni se la Depurazione dei dati storici Depurazione dei dati storici Scelta ed inizializzazione Scelta ed inizializzazione domanda è stagionale di domanda di domanda dell’algoritmo previsionale dell’algoritmo previsionale (ovvero 2 cicli di stagionalità) FASE 2 Adattamento delle tecniche previsionali Simulazione della Simulazione della 1 anno previsione sui dati storici previsione sui dati storici (ovvero un ciclo di stagionalità) Scelta dei parametri Scelta dei parametri Analisi degli Analisi degli di funzionamento di funzionamento scostamenti rilevati scostamenti rilevati FASE 3 FASE 3 Previsione della Previsione della domanda per il futuro 6 mesi - 1 anno domanda per il futuro
  • 14. LA PREVISIONE DELLE DOMANDA AZIONI SPECIALI (politiche di marketing, offerte speciali, A t+m campagne di vendita, promozioni, ...) EFFETTI DI CALENDARIO (festività mobili, giorni lavorativi, …) S’t+m ALTRE INFORMAZIONI (commesse particolari, andamento del mercato, azioni della K t+m concorrenza, …) Pt+m = Pt+m . S’t+m. A t +m + Kt+m
  • 15. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” DPM è una suite di pianificazione avanzata facile da usare e facile da integrare con il sistema informativo aziendale. Market Intelligence Service / Investment Policy Definition Sistema Informativo Previsioni di vendita Fabbisognidi vendita Previsioni di per garantire Scorte ottimalidistribuzione, il serviziocliente al cliente Aziendale Scorte ottimali per garantire il servizio al acquisto o produzione Fabbisogni di distribuzione, acquisto o produzione DPM richiede un minimo supporto dell’utente La pianificazione può essere completamente automatizzata e l’intervento dell’utente può essere limitato alla gestione delle eccezioni.
  • 16. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Pianificazione trasporti Pianificazione acquisti _____ _____ Pianificazione della distribuzione Pianificazione delle scorte e del servizio al cliente _____ Calcolo previsioni di vendita Pianificazione delle scorte nei punti di vendita Copertura funzionale Principali attività coperte dallo strumento
  • 17. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Benefici ottenibili con DPM Aumento dei livelli di servizio, riduzione delle mancate vendite, riduzione dei costi, massimizzazione del margine. • Stato attuale Curva ottimale DPM DPM pianifica i flussi per raggiungere l’obiettivo di servizio con il minimo costo Costi sostenuti •Obiettivo per garantire il servizio al cliente 0 20 40 60 80 100 Livello di Servizio (%)
  • 18. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Attributes Sales Budgeting Product Hypercube Management and Collaborative Global Global Totale prodotti Forecasting Totale prodotti della divisione della divisione Forzatura della Macrofamily Global previsione a vari livelli di Macrofamily Sotto insieme Global Totale aree e/o canali della Sotto insieme stessa divisione Totale aree e/o canali di vendita aggregazione per della stessa divisione di vendita Macroarea referenza/mercato (o Macroarea Insieme di area e/o Insieme di area e/o canali di vendita Market attributi di aggregazione) Family Family Area canali di vendita Sotto insieme Area Attributes per orizzonti temporali: Sotto insieme della stessa macrofamily della stessa macrofamily Area georafica e/o cliente Area georafica vendita e/o canale di e/o cliente e/o canale di vendita giornalieri, settimanali, Microarea Microarea mensili e annuali (es. Aggregato elementare Aggregato elementare di domanda di domanda inserimento budget Item Item Singola Stock Singola Stock generale, per business Keeping Unit Keeping Unit unit, per agente ecc). Inserimento correttivi Day alle previsioni per Day eccezione. Week Week Month Month Year Year Time slot
  • 19. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Budgeting and Commercial Overrides Forzatura della previsione a vari livelli di aggregazione per referenza/mercato (o attributi di aggregazione) per orizzonti temporali: giornalieri, settimanali, mensili e annuali (es. inserimento budget generale, per business unit, per agente ecc). Inserimento correttivi alle previsioni per eccezione.
  • 20. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Automatic Forecast Calculation FBFTM Unique Technology Il calcolo automatico delle previsioni è effettuato usando il Frequency Based Forecasting (FBFTM), primo algoritmo di previsione autoadattativo in grado di analizzare lo storico della domanda in base alla quantità e al numero di richieste (analisi frequenza di richiesta). Vantaggi: - Minori errori di previsione - Capacità di reagire alle variazioni repentine della domanda (sia per i prodotti alto movimentati che per i prodotti basso movimentati) - Migliore stima dell’errore di previsione
  • 21. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Trend Analysis Calcolo automatico del trend per aggregati fino al dettaglio referenza/cliente Seasonality Patterns Analisi comportamento stagionale della domanda
  • 22. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Sales Calendar Gestione effetto dei calendari di vendita Forecast Error Analysis Analisi errori nel dettaglio referenza/cliente
  • 23. STRUMENTI AVANZATI DI DEMAND PLANNING: L’ESEMPIO DEL “DPM” Supersessions Links Gestione dei legami di sostituzione (uscita nuovi prodotti, sostituzione vecchi prodotti ecc.) Old item New item
  • 24. I NUOVI PROCESSI: DAL DEMAND PLANNING AL SIOP (Sales Inventory & Operation Planning) Aggregate Forecast / Special Service Agreements / Commercial Overrides Budget Time Phased Operational Forecast Forecast x item x area Target Service Level Network evolution per product/market segments What if analysis Service Policy Stock To Service Curves per sku/l Planning Optimal inventory levels Indentification of low margin items/markets Modifyed Aggregate Commercial Overrides Commercial Forecast (ex. Customer/Family/Product ect.) Strategic (Yearly/Quarterly) SO&IP Monthly Reviewed Service Policy Service & Inventory Constrains Review Time Phased Operational Forecast Supply Chain x item x area Planning Suite Exception Reports & Error Forecast Analysis & Dynamic Inventory Dynamicly Optimal Optimization System Inventory Levels by SKU/L Operational Tactic Inventory Service Policy By Excepion (Monthly) Optimization Purchasing requirements / Daily Automatic proposals Replenishment Exceptions Reports : Operational Engine Under Service/Overstock Interdepo Transfer Reports (Weekly & Daily) ERP Execution
  • 25. UN FUTURO SENZA PREVISIONI? Forecast Purchase Manufacture Stock Sell Deliver Modello di business tradizionale, basato sulle previsioni (anticipatory model): il cuore delle attività è fatto cercando di anticipare i fabbisogni futuri. Informazioni sulla vendita non disponibili con tempestività Le imprese che fanno parte della S/C non condividono i loro piani Il business è necessariamente guidato da forecast elaborati individualmente A causa degli errori di forecast, inoltre, spesso si rinuncia a farlo o a tenerne conto Come risultato: o scorte non basate sulla pianificazione o relazioni non collaborative (o addirittura antagoniste) tra gli attori della S/C Questo modello di business presenta dei rischi, legati alla non affidabilità delle previsioni (e questa deve essere una spinta a migliorare la qualità del forecast e non una scusa per rinunciarvi!) ed inoltre implicitamente comporta una duplicazione delle previsioni per ciascun azienda partecipante alla S/C.
  • 26. UN FUTURO SENZA PREVISIONI? Sell Purchase Manufacture Deliver Modello di business basato sulla capacità di reazione (responsive model): il segreto di questo modello è nella coordinazione. Cerca di ridurre la dipendenza dalle previsioni, per mezzo di: o pianificazione congiunta o rapido scambio delle informazioni tra le aziende parte delle S/C L’obiettivo finale potrebbe essere addirittura l’eliminazione del forecast!!! Il presupposto è la disponibilità, grazie ad ICT e internet, di informazioni low- cost, veloci ed accurate Altro presupposto – e risultato – è la velocità del ciclo order-to-deliver Come risultato: o riduzione delle scorte complessive lungo la S/C o eliminazione di attività duplicate o i Clienti finali hanno tempestivamente ciò che vogliono, con alta personalizzazione (choice-board) Questo modello di business è teoricamente più efficiente, ossia più rapido e meno costoso, in quanto offre meno step rispetto a quello tradizionale.
  • 27. UN FUTURO SENZA PREVISIONI? Il principio del differimento (postponement principle) Largamente teorizzato da tempo, l’applicazione pratica di questo principio sta prendendo piede anche grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie informatiche. Cerca di ridurre il rischio legato all’affidabilità del forecast, differendo per quanto possibile le modificazioni o le personalizzazione dei prodotti nella loro costituzione e processo produttivo (form postponement) e nella loro disponibilità nei nodi della catena distributiva (logistic postponement) Per quel che riguarda l’approccio di form postponement (mantenere il prodotto il più a lungo possibile “neutro” e “non customizzato”. Un esempio: il cono gelato!), concetti tipici di “filosofie” quali il lean manufacturing, contrapposto alle tradizionali “economie di scala” ottenibili con pochi & grossi lotti, o il JIT hanno aumentato considerevolmente la reattività dei sistemi produttivi. Mentre l’obiettivo ideale del MTO non è nuovo, è nuova la sfida di conciliare la flessibilità con l’efficienza ed il contenimento dei costi: lo studio del trade-off tra i vari costi e rischi non andrebbe mai trascurato! La semplificazione e standardizzazione dei prodotti e dei processi implica anche la possibilità che la personalizzazione sia eseguita all’ultimo momento e da personale con skill più bassi di quelli richiesti normalmente nel manufacturing. Di conseguenza, tali operazioni (kitting, etichettatura etc.) possono anche essere eseguite dalla logistica, nei magazzini
  • 28. UN FUTURO SENZA PREVISIONI? L’approccio del logistic postponement consiste invece nel cercare di individuare lungo la catena di distribuzione, uno o più depositi “centrali” partendo dai quali si possa fare fronte agli ordini dei clienti, rispettando il lead- time atteso, relativamente ad un’ampia gamma di prodotti a scorta Chiaramente, affinché tale strategia possa essere implementata, si deve potere contare su una rapida ed efficace trasmissione degli ordini e su trasporti rapidi ed affidabili L’obiettivo dichiarato è l’eliminazione, per quanto possibile, delle scorte “periferiche”, per minimizzare le difficoltà di un forecast “disaggregato” (relativo ai singoli SKUL, stock keeping units per location), e quindi i costi conseguenza dell’esistenza delle strutture periferiche stesse e della loro gestione, tipo quelli relativi ai classici sbilanciamenti del mix (navettaggi, gestione dei back-order, obsolescenza etc.) Nelle più evolute S/C gli approcci del logistic e/o form postponement si combinano, in misura da definirsi di volta in volta Ad ogni buon conto, il “nemico comune” è proprio l’esistenza di scorte di prodotti finiti estremamente finalizzati (riduzione dell’assortimento a scorta) e dispiegati nei pressi dei Clienti finali. In ultima analisi, la necessità di forecast disaggregati risulterebbe annullata o comunque fortemente ridotta
  • 29. UN FUTURO SENZA PREVISIONI? Gli ostacoli all’applicazione dei responsive model: Necessità per le aziende quotate di mantenere determinati target di fatturato pianificati (ad esempio: il fatturato del quarter): questo provoca una serie di “sollecitazioni artificiali” della domanda (offerte speciali, azioni promozionali etc.) che finiscono fatalmente per “caricare” il canale logistico di prodotti che non sono stati effettivamente venduti al Cliente finale Difficoltà ad implementare veri rapporti collaborativi tra i vari attori della S/C, anche (o soprattutto?) per mancanza di attitudine culturale e di esperienza nel condividere rischi e benefici, specie nel passare dalla teoria alla pratica. In conclusione, c’è da attendersi ancora una lunga vita per quel che riguarda il forecast e la sua effettiva importanza per il successo aziendale.
  • 30. OTTIMIZZAZIONE DEL LIVELLO DI SERVIZIO RICAMBI E DEI LIVELLI DI SCORTE: IL PROGETTO DPM
  • 31. Profilo aziendale Produzione: 210.000 unità Fatturato: 210 milioni di Euro Personale:1.600 dipendenti 5 stabilimenti di produzione (Italia 3; Slovacchia 1; India 1) 6 filiali commerciali (Francia; Germania; UK; Spagna; USA; Singapore)
  • 34. Organizzazione del business Breakdown per applicazione Market share europeo Motori Diesel 0-40 kW
  • 36. Il magazzino ricambi I numeri: Referenze a listino: 17.000 (più 3000 non a listino) (più Marchi gestiti: 4 (Lombardini; Ruggerini; Lombardini Marine; Acme) Superficie: 4.000 m² Personale: 35 persone Volume di attività: 300.000 righe/anno spedite Fatturato: 22 milioni di / anno Il servizio ricambi: •ripristino stock settimanali worldwide •servizio di Urgenza (consegna in 3 giorni in tutta Europa) •Servizio Emergenza e materiale in garanzia (il mattino successivo in tutta Europa)
  • 37. Obiettivi del progetto DPM Aumentare il livello di servizio Ridurre il valore di inventories Gestire stagionalità, campagne promozionali e forecasting Lavorare per eccezioni Gestire fase in e fase out Fare analisi What If su stock vs service Adottare un sistema user friendly
  • 38. I tempi del progetto DPM 30 giorni 60 giorni 30 giorni Go live Implementazione Analisi e Ed del modello ed modellizzazione Analisi Interfacce con ERP risultati Validazione Analisi OUTPUT Del modello In ambiente di simulazione
  • 39. Servizio, inventories ed analisi what if… Con DPM siamo in grado di differenziare il livello di servizio offerto per classe di materiale ed adeguare le scorte, minimizzando gli immobilizzi di capitale (a parità di classe di servizio viene privilegiato lo stock di componenti meno costosi). E’ inoltre possibile simulare scenari, presupponendo un livello di stock target (e trarne il livello di servizio erogato) o viceversa.
  • 40. Forecasting Il forecasting analizza i consumi storici (continui e non) e propone al replenishment planner il livello di riordino, la scorta di sicurezza ed altri parametri, tenendo conto anche di richieste eccezionali (tender; affari speciali; ecc), campagne promozionali e della stagionalità nonché di lotti minimi concordati col fornitore, lead time di consegna, ritardi medi di fornitura, ecc. I dati sono analizzati sia intermini di valore ma anche in numero di righe d’ordine al fine di non sbilanciare le scorte a fronte di richieste con anomalo rapporto pz/riga.
  • 41. Gestione per eccezioni Tempo=denaro. Il sistema una volta settato rimane “nascosto” nell’interfaccia dall’ERP, riducendo così l’impatto operativo sul personale. Viene utilizzato altresì per fare analisi approfondite sul tipo di domanda ad aiuta a prevenire eventuali fenomeni inattesi, evidenziando le criticità.
  • 42. Fase in e fase out A magazzino ricambi Lombardini, vengono gestite circa 20.000 referenze. Non di rado un codice sostituisce un altro (o più d’uno). In questa fase è importante non perdere lo storico dei consumi. DPM inoltre gestisce i fabbisogni ai diversi livelli di distinta (componente sciolto o kit).
  • 43. Risultati raggiunti Riduzione del 25% (da 4 a 3 unità) del personale all’interno dell’ufficio magazzino ricambi, con relativa efficienza sui costi fissi di gestione. Condivisione con l’ufficio commerciale delle decisioni sulla base di una piattaforma e di dati condivisi. Si è così potuto garantire al cliente finale una migliore prestazione sul materiale venduto da stock ed una migliore informazione sul materiale re-supply to order.
  • 44. Risultati raggiunti Riduzione del 12% delle scorte Andamento inventories mag. Ricambi 4.100.000 4.000.000 3.900.000 3.800.000 -470.000 (-12 %) 3.700.000 valore 3.600.000 3.500.000 Go live 3.400.000 3.300.000 3.200.000 Mar.06 Apr.06 Mag.06 Giu.06 Lug.06 Ago.06 Set.06 Ott.06 Nov.06 Dic.06 Gen.07 Mese