3. CLASSE V sez. A e B Insegnante: GABRIELLA CUCCINIELLO
4. Il nome Italia deriva dal vocabolo Italói, termine con il quale i greci designavano i Vituli (o Viteli), una popolazione che abitava nella punta estrema della nostra penisola, la regione a sud dell’odierna Catanzaro, i quali adoravano il simulacro di un vitello (vitulus, in latino). Il nome significa cioè “abitanti della terra dei vitelli”. Fino all’inizio del V secolo avanti Cristo, con Italia si indicò solo la Calabria, in un secondo tempo il nome fu esteso a tutta la parte meridionale del Paese. Nel secolo III, dopo le vittorie riportate dai romani contro i Sanniti e contro Pirro, si estese fino al Magra e al Rubicone. Nel 49 avanti Cristo, quando anche alla Gallia Cisalpina furono concessi i diritti di cittadinanza romana, anche le regioni settentrionali della penisola presero il nome di Italia. L'Italia fu abitata fin dal Paleolitico . Tra i popoli più antichi vi furono i Liguri che vivevano nelle regioni del nord-ovest e i Veneti a nord-est. A partire dal 2500 a.C. in Italia si stabilirono gruppi che diedero origine a popoli diversi. Da nord giunsero i Celti. Nell'Italia più propriamente peninsulare, accanto agli Etruschi, convivono dei popoli complessivamente definiti italici, di origine indoeuropea, fra cui Umbri, Latini, Sabini, Falisci, Volsci, Equi, Piceni, Sanniti, Apuli, Messapi, Lucani, Bruzi e Siculi. Altri popoli non indoeuropei erano presenti in Sicilia (Sicani) ed in Sardegna, abitata fin dal II millennio dai sardi.
5. Tra tutti i popoli che abitavano la penisola, i Latini estesero gradualmente il loro potere su tutta l'Italia. La loro città più importante, Roma , diventò il centro di un grande impero che durò fino al 476 d.C.
6. Alcuni popoli provenienti dal nord e dall'est dell'Europa, barbar i, invasero a più riprese la nostra penisola e la suddivisero in più Stati.
7. L’avanzata degli Unni produsse una serie di spostamenti verso ovest di interi popoli che andarono a scontrarsi con le popolazioni stanziali dell ’impero romano .
8. La caduta dell’Impero Odoacre , re degli Eruli, depone l’ultimo imperatore d’occidente, Romolo Augustolo . A partire dal 493 , con il regno ostrogoto si realizza nuovamente l'unità politica dell'Italia; questo regno è la prima di tante occasioni mancate nel Medioevo per affermare anche nella regione geografica italiana un processo di formazione della coscienza nazionale come avvenne in altri Paesi europei.
9. Dal 535 il territorio italiano diventa teatro della guerra gotica, che vede l'imperatore d'Oriente Giustiniano I deciso ad assoggettare il regno ostrogoto. Nel 553 l’Impero Bizantino riesce infine ad annettere l'Italia. Il conflitto, protrattosi per quasi un ventennio, devasta l'intero territorio, portando ad una grave crisi demografica, economica, politica e sociale. Centro del potere bizantino in Italia fu Ravenna . Gli anni della dominazione dell'Impero romano d'Oriente sono funestati da un aggravamento delle condizioni di vita dei contadini. L'Italia, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una nuova invasione germanica, quella dei Longobardi capeggiati da Alboino . Tra il 568 e il 569 i Longobardi occupano gran parte dell'Italia: entrando dal Friuli conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, che prende il nome di Langobardia Major, e poi dell'Italia meridionale, che chiamano Langobardia Minor. Il regno dei Longobardi, con capitale Pavia, si protrae per circa due secoli, fino alla sconfitta subita ad opera di Carlo Magno nel 774, e poi, più tardi, dai Normanni. Da allora la penisola perde definitivamente un'unità politica che non ritroverà fino al 1861 .
10. I primi secoli dopo il Mille vedono la contesa tra Papato e Impero, sostenuti da due opposte fazioni, rispettivamente Guelfi e Ghibellini , in conflitto tra loro ma entrambi animati dal ricordo di un'antica grandezza e da un forte desiderio di autonomia.
11. Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come sta avvenendo nel resto d'Europa: oltre alla suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, c'è anche il timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia. Per questo ed altri motivi i capi politici italiani devono supplire con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. L'importanza di tale strategia basata sulla continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla mancanza di unità politica, non viene compresa dai prìncipi italiani. Da allora l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte Francese, poi delle truppe Spagnole. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione . Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della riforma protestante in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il sacco di Roma del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi. Nel settecento finisce il periodo di pace e di torpore: gli Asburgo d’Austria si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli. Dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell ’illuminismo fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme.
12. L'arrivo in Italia delle truppe napoleoniche ( 1796 ), risveglia il sentimento nazionale, il cui primo e concreto accenno di riscossa si può individuare nel proclama di Rimini, con cui Gioacchino Murat, rivolge un accorato appello a tutti gli italiani affinché si uniscano per salvare il regno di Napoli.
13. IL RISORGIMENTO Il periodo della storia d’Italia in cui l'affermarsi di una coscienza nazionale porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione italiana è detto Risorgimento . Tale periodo occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia , sotto la dinastia di Casa Savoia . Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della Carboneria , che dà luogo ai moti del 1820-1821, duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quello della Giovine Italia . Tra gli altri tentativi insurrezionali si ricorda quello dei Fratelli Bandiera ( 1844 ). BANDIERA DELLA CARBONERIA
14. I moti del 1848 portano alla prima guerra di indipendenza contro gli austriaci.
15. Le popolazioni cittadine sono attivamente coinvolte, in particolare durante le famose cinque giornate di Milano , le dieci giornate di Brescia e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie . Né la prima guerra, né gli altri tentativi sono però coronati da successo. Si deve attendere il 1859 e la seconda guerra di indipendenza perché l‘Austria finalmente ceda la Lombardia al regno sabaudo; seguono, pochi mesi dopo, le annessioni di Toscana ed Emilia-Romagna .
16. La seconda guerra di indipendenza innesca il definitivo processo di unificazione, culminato con l’ impresa dei Mille (1860) e la Battaglia di Castelfidardo che, liberando Umbria e Marche, portò all'unione delle terre liberate dai Mille con quelle acquisite dopo la seconda guerra di indipendenza.
17. Dopo pochi mesi, nel 1861 , infatti si poté proclamare, a Torino , il Regno d’Italia . Alla completa unificazione mancavano però ancora il Lazio, il Trentino-Alto Adige, il Veneto e la Venezia Giulia.
18. Le persone coinvolte nel processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte: Giuseppe Mazzini , nacque a Genova nel 1805, morì a Pisa nel 1872. Da giovane si iscrisse alla Carboneria. Accusato di cospirazione, fu arrestato e mandato in esilio. Fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo;
19. Giuseppe Garibaldi , repubblicano e di simpatie socialiste; nacque a Nizza nel 1807 e morì a Caprera, una piccola isola della Sardegna, nel 1882. Cercò sempre di aiutare chi combatteva per l’Indipendenza e per questo si recò anche nell’America Meridionale. Nel 1860 organizzò la Spedizione dei Mille e conquistò i territori del Regno delle Due Sicilie che donò a Vittorio Emanuele II. Dopo la conquista di Roma si ritirò definitivamente nella sua isola di Caprera .
20. Camillo Benso conte di Cavour, nacque a Torino nel 1810 e morì a Torino nel 1869. Statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del regno di Sardegna . Fu Primo Ministro del governo piemontese.
21. Vittorio Emanuele II di Savoia , Nacque a Torino nel 1820 e morì a Roma nel 1878. Partecipò attivamente alla Seconda Guerra d’Indipendenza. Nel 1860 si trovò ad avere un grande Regno, che andava dal Piemonte alla Sicilia. Nel 1861 venne proclamato Re d’Italia da un Parlamento Italiano.