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L’Italia fascista
Il consolidamento del regime e
la conquista del consenso di
massa
Alberto Aquarone, Sabino
Cassese
Il fascismo non fu uno stato totalitario :
conservò parte delle istituzioni liberali,
mantenendo la monarchia , il Senato, lo
Statuto albertino e venendo a patti con la
Chiesa cattolica , riattivando vari lasciti
della Destra storica
Parte della “Costituzione economica” fascista
sopravvisse
nell’età
repubblicana,
che
mantenne le strutture della amministrazione
parallela – dall’Iri all’Imi – e conservò almeno
due terzi delle vecchie norme amministrative
fasciste
Discorso 3 gennaio 1925
Signori!
Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse
finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo
castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo . Ma se io mettessi
la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo,
voi vedreste allora. (vivissimi applausi). Non ci sarà bisogno di questo,
perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno
definitivamente la sedizione dell'Aventino. (vivissimi, prolungati
applausi). L'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la
calma laboriosa. Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa
gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza, se sarà
necessario. (Vive approvazioni). Voi state certi che nelle quarantott'ore
successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l'area.
(vivissimi e prolungati applausi. Commenti). Tutti sappiamo che ciò
che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di
Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore
sconfinato e possente per la patria . (vivissimi, prolungati e reiterati
applausi. Grida ripetute di: "Viva Mussolini!". Gli onorevoli ministri e
moltissimi deputati si congratulano con l'onorevole Presidente del
Consiglio. La seduta è sospesa).
ANNI VENTI


Il regime autoritario è già una
realtà consolidata nelle strutture
giuridiche
(partito unico, milizia, sindacati di regime, ecc.)



La tensione «totalitaria» del regime
è ben riconoscibile nelle
manifestazioni esteriori
(adunate in uniforme, campagne propagandistiche,
amplificazione della parola e dell’immagine del capo,
ecc.)
Sovrapposizione di due
strutture e due gerarchie
parallele
lo Stato che conserva
l’impalcatura esterna di
Stato monarchico
NB: l’apparato dello Stato per volere di
Mussolini preponderante sulla
macchina del partito

Il partito con le sue
numerose ramificazioni

Punto di congiunzione:
il Gran
Consiglio del
fascismo

Al di sopra di tutti:
il
potere
di
Mussolini (capo del
governo e
fascismo)

duce

del
Lo svuotamento
dall’interno dello
Statuto
La produzione normativa del 1925-1926
Colpire il lavoro organizzato
sindacalmente
•

2 ottobre 1925: Patto di Palazzo Vidoni
gli industriali riconoscono i
sindacati fascisti come unici
rappresentanti dei lavoratori

•

Legge 3 aprile 1926: divieto di sciopero
solo i sindacati riconosciuti possono
stipulare contratti collettivi
Leggi «fascistissime»
•Legge 24 dicembre 1925: «tutti i poteri al capo del governo»
-Responsabile solo di fronte al Re
-Potere di nomina e di revoca dei ministri

•Legge 31 dicembre 1925: delega al governo per modificare le leggi
di pubblica sicurezza
-Testo unico di pubblica sicurezza (6 maggio 1926, torna il confino di polizia);
-Tribunale speciale (ripristina la pena di morte);
-Leggi sulla stampa (il direttore deve essere riconosciuto dal prefetto)

•Legge 31 gennaio 1926: sulla facoltà del potere esecutivo di
emanare norme giuridiche

-Il governo può fare leggi
-Il governo può rifiutare l’ordine del giorno di discussione proposto dal parlamento

•Ottobre 1925-Febbraio 1926: Riorganizzazione in senso autoritario
delle amministrazioni locali
-Abolita la figura del sindaco, sostituzione con la figura del Podestà
Per reprimere le
opposizioni
 La polizia politica (nasce l’Ovra,
1927)
 Il Tribunale speciale
 Il confino di polizia
 L’esclusione sociale e lavorativa
per chi non si adegua
Per alimentare il consenso
 Dilatazione e burocratizzazione del
Pnf (dalla fine dei ’20)
 Aumento della discrezionalità
politica nell’assegnare posti di
lavoro
 Appartenenza al PNF per accedere
ai concorsi pubblici (dal 1931 anche
obbligo di giuramento)
 Costruzione di un imponente
sistema di organizzazioni collaterali
Le organizzazioni
collaterali
 Opera Nazionale
Dopolavoro
 Opera Nazionale Maternità
 Comitato olimpico
Nazionale (CONI)
 Organizzazioni giovanili
del partito

 si occupa del tempo
libero di milioni di
lavoratori
 Crea un primo sistema
assistenziale
 Incoraggia, controlla le
attività sportive
 Impegna i giovani di
tutte le età e li
irreggimenta
i Maschi
 Figli della Lupa (fino 8 anni)
 Balilla (8-16)
casacca nera, pantaloni corti grigio-verde, fez
alla bersagliera, foulard nero, fucile di latta con
tappo a sughero

 Avanguardisti (14-18)
pantaloni grigio-verde alla zuava con fasce,
giacca di panno verde, camicia nera,
medaglione Dux, cappello alpino; a 18 anni
diventano mitraglieri

 Giovani fascisti (dai 19)
le Femmine
 Figlie della Lupa
(fino a 8 anni)

 Piccole italiane
(8-14)

 Giovani italiane
(15-21)

 Giovani fasciste
(dai 22 anni)
Uomini e donne del
fascismo
Modello maschile
Sportivo e atletico

('attività sportiva nelle scuole, attraverso
l'opera propagandistica, la creazione di
strutture apposite e cospicui finanziamenti
pubblici)

Semplice e austero

(compostezza rispetto alla frivolezza e al disordine,
l’aspetto fisico del perfetto fascista non deve essere
trasandato e il volto deve essere sbarbato)

Tradizionalista

(amante delle abitudini italiche dell’uomo)

Modello femminile
Il ruolo sociale femminile è quello
della madre di famiglia
La donna fascista ideale deve avere
un fisico prestante, che le
permetterà di esser madre di
tanti e sani figli
In linea con una politica di sobrietà e
semplicità incoraggiata dal regime, la
moda del tempo scoraggia il
trucco
i Patti Lateranensi, 11 febbraio
1929

 Trattato
internazionale

La Chiesa riconosce lo Stato
italiano e le viene riconosciuta la
propria sovranità

 Convenzione
finanziaria

L’Italia si impegna a pagare al
papa una forte indennità a
titolo di risarcimento per la
perdita dello Stato pontificio

 Concordato

Regola i rapporti tra Stato e
Chiesa, intaccando il carattere
laico dello Stato

(sacerdoti esonerati dal servizio
militare, preti esclusi dagli uffici pubblici,
matrimonio religioso con effetti civili,
insegnamento della religione = fondamento
dell’istruzione pubblica, ecc.)
Vantaggi per la Chiesa
 Posizione di indubbio privilegio nei
rapporti con lo Stato
 Rafforzamento della propria presenza
nella società
 Autonomia operativa con l’Azione
Cattolica
 Possibilità di competere con il Fascismo
sul terreno dell’educazione dei giovani
(scontro nel 1931,
enciclica "Non abbiamo bisogno")
Via della Conciliazione
Vantaggi per il Fascismo
 Grande successo personale di Mussolini, artefice
della conciliazione e «uomo della provvidenza»
 Stabilizzazione definitiva del regime , attraverso
l’alleanza con l’unica autorità morale – a parte la
Monarchia, che ha già fatto la sua scelta – rimasta fin lì
indecisa sul tipo di rapporto da instaurare con il fascismo

Marzo 1929, elezioni plebiscitarie
il 90% degli aventi diritto vota e il 98% vota Pnf
Rapporti con la monarchia
Irritazione del re dopo la costituzionalizzazione del
Gran Consiglio del Fascismo (1928)

Tuttavia:
Il re non è subordinato al duce e i suoi titoli di
legittimità non derivano dal fascismo;
Per quanto esautorato, il re resta la più alta
carica dello Stato;
Al re spettano il comando supremo delle forze
armate, la scelta dei senatori e il diritto di nomina
e revoca del capo del governo (poteri teorici, ma
applicabili)
L’Italia fascista:
un paese largamente fascistizzato
 Ritratti di Mussolini esposti nelle scuole,
negli edifici pubblici e per le strade;
 Emblema del fascio littorio , simbolo del
regime, affisso su edifici pubblici, monumenti,
copertine dei libri, ecc;
 Muri istoriati da scritte guerriere ;
 Grandi folle mobilitate nelle ricorrenze
fasciste o per i discorsi del duce
Le condizioni del paese
reale
 La popolazione passa da 38 milioni
(1921) a 44 milioni (1939)
 Si accentua l’urbanizzazione
- addetti all’agricoltura dal 58 al 51%,
- occupati nell’industria dal 23 al 26.5%
- addetti al terziario dal 18 al 22%

 La ripresa economica è pagata da operai e
contadini, con una forte contrazione
dei salari reali
NB: il reddito medio di un italiano è la metà di quello di un
francese, un terzo di quello di un inglese, un quarto di
quello di uno statunitense
NB: consumo di carne e latte tre volte inferiore rispetto
all’Inghilterra (beni di lusso il caffè e lo zucchero )
I diversi gradi del
consenso
il regime afferma
di volere creare un
uomo nuovo
Caratteristiche
nuovo fascista:

dell’uomo

 Volontariamente inquadrato
nelle strutture del regime
 Pronto a rispondere agli
appelli del capo
 Pronto a combattere per la
grandezza della nazione

Maggior successo
presso la media e la
piccola borghesia
(favorita dalle scelte economiche
fasciste, più sensibile ai valori esaltati
dal fascismo e più disposta a metterli in
pratica)

Poca presa sulle classi
popolari e sull’alta
borghesia
(mantengono in realtà i rispettivi
schemi mentali e delle proprie strutture
sociali)
Educare, irregimentare e
manipolare
 La riforma Gentile (1923)

severità negli studi, primato delle discipline umanistiche, stretta sorveglianza sugli
insegnanti, controllo dei libri scolastici, imposizione di testi unici per le elementari

 L’università

1931: giuramento di fedeltà al regime (su 1200 soltanto 10 rifiutano di giurare);
NB: sostanziale adesione al regime da parte dell’alta cultura (Volpe, Mascagni, Piacentini,
ecc.)

 Controllo della stampa

controllo stretto e soffocante con censura e precise direttive sul merito degli articoli. La
sorveglianza sulla stampa è esercita dal Minculpop e personalmente da Mussolini

 La radio

1927 nascita dell’Eiar. La radio è dal 1935 il canale essenziale di propaganda
(notiziari politici, canzonette, sceneggiati radiofonici, ecc.).

 Il cinema

film d’evasione e cinegiornali prodotti dall’Istituto Luce, nonché Mostra del Cinema
di Venezia.
Il fascismo e l’economia
La “terza via” tra capitalismo e
socialismo è individuata nel
CORPORATIVISMO

cioè gestione diretta dell’economia da parte
delle categorie produttive, organizzate in
corporazioni distinte per settori d’attività e
comprendenti sia i lavoratori sia gli
imprenditori
L’idea corporativa affonda le sue radici
addirittura nel Medioevo, nelle corporazioni
delle arti e dei mestieri, che nell’Ottocento
hanno ispirato il pensiero sociale
cattolico; si nutre di suggestioni
cattolico
nazionalistiche e provenienti dal
sindacalismo rivoluzionario
Le scelte di
politica
economica, al di
là della teoria…
il periodo liberista: 19221925
ministro Alberto De
Stefani, liberale e
liberista:

il problema italiano è
la debole produttività,
il nemico principale è il
sindacalismo
obiettivi
Raggiungere il pareggio del
bilancio

-tagli drastici sulla spesa pubblica (colpito
duramente il personale pubblico)
-abolizione di molte imposte del periodo di
guerra
-introduzione di nuove imposte dirette,
che colpiscono i redditi più deboli (così
facendo si allarga la base di contribuzione)

Contenimento della dinamica
salariale

per funzionare il
progetto ha bisogno:

1.forte incremento
Nota delle esportazioni
Bene

Accorta riapertura dei canali di
credito
Ripresa di un liberismo doganale
controllato

2.forte incremento
della produttività
media oraria
La svolta
protezionistica
(1926)

Giuseppe Volpi
ANTEFATTO: nel luglio 1926 il tasso di cambio con la sterlina è di 1/153
DECISIONE POLITICA: raggiungere un tasso di cambio di 90 Lire per sterlina

Perché la svolta deflazionistica?
1.L’Italia ha contratto cospicui prestiti da banche
statunitensi, indispensabili per ristrutturare il sistema
industriale (non bisogna rischiare che se ne vadano!)
2.Il prestigio nazionale impone il ristabilimento del Gold
Exchange Standard

Come si attua?
Restringimento del credito, consolidamento del debito
pubblico
Le minori esportazioni sono compensate dai dazi, dagli
incentivi fiscali, dalla mano libera rispetto alle maestranze
e alla possibilità di operare concentrazioni industriali

Conseguenze:
1.incremento della
produzione di massa
rivolta al mercato
interno
2.«autarchia»
(da
qui la battaglia del
grano, per il
raggiungimento
dell’autosufficienza nel
settore dei cereali)
Così era fatto il nostro podere, e tali e quali al nostro l’Opera
combattenti ne fece tremilacinquecento nell’Agro Pontino e li
popolò con tremilacinquecento diseredati uguali a noi dall’Altitalia,
presi e trapiantati qui come un’armata biblica, a diventare
finalmente, noi stessi, proprietari della terra che coltivavamo. Ci
hanno preso col Mayflower e ci hanno portati qui, e caricati
famiglia per famiglia sui camion e sui carri con tutte le nostre
masserizie. E ci hanno riscaricati uno per uno dentro questi poderi
nuovi di zecca coi muri ancora freschi di calce e – mi deve credere –
ci hanno fatto trovare i campi non solo già divisi per ogni
capezzagna e con le pendenze giuste […], ma ci hanno fatto trovare
anche campi già belli che arati, scassati per oltre un metro dalle
Fowler, le Favole, che si mettevano una di qua e una di là per tutta
la lunghezza dei campi, e con dei cavi attaccati all’argano si
tiravano ora l’una ora l’altra un aratro gigantesco che spaccava in
profondità il terreno per oltre un metro. […] E ci sentivamo
davvero tutto il sangue degli antichi eroi bollirci nelle vene,
mentre iniziavamo la conquista della Terra Promessa..
La risposta del regime alla
crisi del 1929
SVILUPPO DEI LAVORI
PUBBLICI
1. Nuove strade, nuovi tronchi
ferroviari, nuovi edifici pubblici
2. Risanamento del centro storico di
Roma
3. Bonifica dell’Agro Pontino
4. Fondazioni di nuove città
(Littoria, Carbonia, Arborea,
Sabaudia)
5. Intensificazione e sviluppo del
settore legato all’industria bellica

INTERVENTO DIRETTO DELLO
STATO
 ISTITUTO MOBILIARE
ITALIANO (1931)
Compito di sostituire le banche nel
sostegno delle industrie in crisi
Lo Stato si ritrova proprietario delle
aziende i cui proventi azionari sono
depositati a titolo di garanzia presso le
banche
 ISTITUTO PER LA
RICOSTRUZIONE
INDUSTRIALE (1933)
per risanare e poi gestire tali imprese
Il protagonismo dello
Stato
1. intervento che non comporta né la
statalizzazione dell’economia, né la sua
fascistizzazione
2. maggiori gruppi privati sono piuttosto aiutati a
rafforzarsi
(socializzazione delle
perdite e privatizzazione dei profitti)

3. il governo preferisce non ricorrere a uomini di
partito, bensì a tecnici
(Arrigo Serpieri, Alberto Beneduce)

NB: a partire dal 1935, la riorganizzazione è
funzionale alla preparazione della guerra
L’Italia è pronta per
l’espansionismo
La politica estera
fascista
i caratteri di fondo
 Elementi di continuità con la politica estera liberale
Alleanza con Francia e GB, nel quadro della Società delle Nazioni. La
strategia è quella del “peso determinante”

 Un solo obiettivo preciso: modificare Versailles
 Protagonismo assoluto di Mussolini (decisore ultimo, sempre)
1. Particolare mentalità di Mussolini
Concezione darwiniana dei rapporti tra le nazioni (giovani e vecchie, ognuna con un
suo ciclo vitale); idea che il procedere naturale della storia è legato al cambiamento
dello status quo, che può realizzarsi in maniera più decisa attraverso la guerra
quo

2. Realismo di Mussolini, consapevole che, per potere adottare una
politica aggressiva, occorre il verificarsi delle condizioni
adatte
1922-1934
 In questo periodo la politica estera ha un peso
secondario nei piani del regime
(es. la diplomazia non è fascistizzata)

 Nei primi anni la diplomazia italiana ottiene
successi:
1. Patto di amicizia italo-jugoslavo, accordi su Fiume
(1924)
2. Reciproco riconoscimento tra URSS e Italia
fascista (1924)
3. Ruolo italiano nella firma del Patto di Locarno
(dicembre 1925): reciproco riconoscimento delle frontiere
tra Germania, Belgio, Francia
4. Ottime relazioni diplomatiche con GB (rapporti
personali con Chamberlain e Churchill) e con USA

Dino
Grandi
Un partner «affidabile»
Mussolini appare come uno statista di
livello internazionale
Scopo della sua moderazione:
1.svolgere il ruolo di mediatore tra
rapporti tra paesi vincitori e Germania e
Urss
2.creare progressivamente le condizioni
per fungere da “peso determinante”

(cioè incarnare l’elemento di equilibrio
dell’ordine europeo, anche se questo non porta
benefici immediati)

L’ascesa di Hitler in Germania cambia
l’intero scenario e porterà Mussolini a
cambiare strategia
Il fallito Anschluss, 1934
Maggio 1932: referendum per l’annessione
alla Germania (99,7% favorevoli)
Annullamento del referendum, istituzione di
un regime autoritario da parte di Engelbert
Dollfuss (a capo di squadre paramilitari
legate alla polizia italiana);
Putsch nazista il 26 luglio 1934 ,
uccisione di Dollfuss
Mussolini ordina a quattro divisioni
italiane di raggiungere il Brennero ;
Hitler declina ogni responsabilità
NB: il putsch svela a Mussolini la
determinazione di Hitler
1935-1940
Muta il quadro di riferimento
1.condizioni interne:
regime consolidato e all’apice del
consenso
2.situazione internazionale:
affermazione dei fascismi e del
nazismo
Diviene possibile l’attuazione del
programma espansionistico del
fascismo

 Guerra di Spagna (1936-1938)
 Guerra d’Etiopia (1935-1936)
Guerra
d’Etiopia
Gli avvenimenti
Etiopia: stato ammesso alla
Società delle Nazioni
1923-1928: completata la
conquista della Somalia
2 ottobre 1935: dichiarazione di
guerra e sanzioni da parte della
SdN
5.5.1936: Badoglio entra ad Addis
Abeba
9.5.1936: proclamato l’Impero
Italiano
Direttive di Mussolini a
Graziani
- Sta bene per azione giorno 29. Autorizzato impiego gas come ultima
ratio per sopraffare resistenza nemico e in caso di contrattacco
[27 ottobre 1935].
- Autorizzo vostra eccellenza all'impiego, anche su vasta scala, di qualunque
gas e dei lanciafiamme. [28 dicembre 1935]
- Approvo pienamente bombardamento rappresaglia e approvo fin da questo
momento i successivi. Bisogna soltanto cercare di evitare le
istituzioni internazionali e la croce rossa . [2 gennaio 1936]]
- Uno straniero mi segnala di aver veduto il giorno 15 aprile a Massaua un
sottufficiale della regia marina giocare amichevolmente a carte con un
indigeno. Deploro nella maniera più grave queste dimestichezze e ordino
siano evitate. Umanità sì, promiscuità no. [5 maggio 1936].
Il razzismo italiano
Costretti a continui contatti con l'indigeno, bisogna studiarne
attentamente la mentalità per poterlo guidare, senza
urti ma con mano sicura, a contribuire utilmente col suo
lavoro ai fini che noi ci ripromettiamo di conseguire .
Caratteristica generale del negroide e del negro dell'Africa
equatoriale è la poca disposizione ad un intenso e prolungato
lavoro, un acuto senso della giustizia ed un profondissimo rispetto
della forza. La poca disposizione pel lavoro è logica conseguenza
delle scarsissime esigenze di vita dei popoli primitivi e spesso della
facilità con cui essi possono ottenere senza grandi sforzi tutto
quanto serve alla loro esistenza, per l'abbondanza dei frutti della
terra e degli animali, che procurano loro spontaneamente ciò che
occorre per il nutrimento, per il ricovero e per il rudimentale
abbigliamento. La giustizia e la forza sono concetti così radicati
nell'animo di tutti i popoli primitivi che devono essere alla base di
ogni rapporto con loro
Norme a cura dell’Istituto coloniale fascista, 1937
«in Africa è una cosa normale»

Indro Montanelli, tenente
delle truppe coloniali
Strage di Debra
Libanos
 19 febbraio 1937 : attentato al maresciallo Rodolfo
Graziani (ferito alla schiena dalle schegge di due bombe
a mano)
 3 giorni di stragi ad Addis Abeba (tra le 6.000 e le
30.000 vittime); decisione di eliminare tutta
l’intellighenzia etiope (compresi gli indovini e i
cantastorie)
 Notizia che i due attentatori si sarebbero addestrati nel
monastero di Debra Libanos
 19 maggio 1937: uccisi 2.523 etiopi, per lo più monaci
Guerra civile
spagnola
Il fronte popolare vince le
elezioni del maggio 1936
Fronte Popolare: socialisti,
comunisti, anarchici, repubblicani. Il
Patto è anche appoggiato dai
nazionalisti galiziani e catalani,
come dai sindacati anarchici
Il programma politico del Fronte
Popolare comprende
1.la difesa delle riforme sociali
dei primi governi progressisti
della Seconda Repubblica (19311933)
2.la liberazione dei prigionieri
politici della Rivoluzione
Asturiana d’Ottobre (1934)
17-18 luglio 1936:
levantamiento

Gen. José
Sanjurjo

Gen. Francisco
Franco

Falange Española y de las Juntas de Ofensiva Nacional
Sindacalista ( movimento politico di ispirazione fascista fondato nel
1933 da José Antonio Primo de Rivera); monarchici tradizionalisti,
Chiesa cattolica
L’intervento
fascista
Corpo Truppe Volontarie ,
truppe inviate da Mussolini (50.000
soldati); i militi non sanno dove
stanno andando e vengono molto
ben pagati
Gli aerei fascisti consentono
di portare in Spagna le
truppe coloniali di stanza in
Marocco; bombardamenti sulle
città spagnole repubblicane
Truppe fasciste, molto mal
comandate, vengono sconfitte
nella battaglia di Guadalajara
Gli italiani nelle Brigate
Internazionali
Colonna italiana di ispirazione prevalentemente
libertaria e giellista (Giustizia e Libertà), Centuria
Gastone Sozzi formata da comunisti
Nell'estate del 1936, Rosselli propone ai repubblicani
di concorrere alla formazione di una legione italiana
nelle brigate repubblicane spagnole. Lo scopo
fondamentale è « Oggi in Spagna, domani in
Italia »; nasce il Battaglione Garibaldi, che
combatte sul fronte di Madrid
Camillo Berneri, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Longo,
Emilio Lussu, Pietro Nenni, Carlo Rosselli, Palmiro
Togliatti…
Obiettivo:
1. Espansionismo coloniale
(nel DNA del fascismo)

2. Rafforzare il consenso interno al
regime

1935-1940:
il primato
assoluto della
politica estera

Conseguenze:
Ribaltamento delle alleanze ed
avvicinamento sempre più stretto aa
Germania nazista
NB: in questi anni Mussolini
continua a pensare di potere svolgere
una politica “del peso determinante”,
lucrando sul suo ruolo di mediatore
tra Germania nazista e paesi
democratici
La conferenza di Monaco,
29-30 settembre 1938
La relazione con Berlino
 Ottobre 1936: asse Roma-Berlino
(rafforzato dal comune impegno nella guerra civile
spagnola)

 Adesione al Patto anticomintern
(1937)
 Maggio 1939: il patto d’acciaio
Patto sia "difensivo" che "offensivo " fra i due Paesi;
parti erano obbligate a fornire reciproco aiuto politico
e diplomatico in caso di situazioni internazionali che
mettevano a rischio i propri "interessi vitali". Questo
aiuto sarebbe stato esteso al piano militare qualora si
fosse scatenata una guerra; la durata del trattato era
inizialmente fissata in dieci anni
dazio o auspicio? Le leggi
razziali (1938)
L’Italia antifascista
 1925-1926: molti antifascisti affrontano il carcere o il confino
politico, l’esilio o la clandestinità
 Per i liberali un punto di riferimento è il filosofo Benedetto
Croce.
 I comunisti tengono in piedi una rete di clandestinità
 I dirigenti del PSI sono o al confino o all’estero (in Francia Turati e
Treves)
 In Francia, nel 1927, si forma la Concentrazione antifascista:
propaganda, contatti con i lavoratori emigrati, ecc.
 Estate 1929, fondazione del movimento “Giustizia e libertà” di
Emilio Lussu e Carlo Rosselli , un organismo di lotta, un punto
di raccordo tra socialisti, repubblicani e liberali, tra liberalismo e
marxismo.
 1934, patto di unità d’azione tra comunisti e socialisti con
la svolta dei fronti popolari.
 1936: moltissimi antifascisti italiani in Spagna a difendere la
Repubblica nelle Brigate Internazionali («Oggi in Spagna, domani in
Italia»)

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L'italia fascista

  • 1. L’Italia fascista Il consolidamento del regime e la conquista del consenso di massa
  • 2. Alberto Aquarone, Sabino Cassese Il fascismo non fu uno stato totalitario : conservò parte delle istituzioni liberali, mantenendo la monarchia , il Senato, lo Statuto albertino e venendo a patti con la Chiesa cattolica , riattivando vari lasciti della Destra storica Parte della “Costituzione economica” fascista sopravvisse nell’età repubblicana, che mantenne le strutture della amministrazione parallela – dall’Iri all’Imi – e conservò almeno due terzi delle vecchie norme amministrative fasciste
  • 3. Discorso 3 gennaio 1925 Signori! Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo . Ma se io mettessi la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora. (vivissimi applausi). Non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente la sedizione dell'Aventino. (vivissimi, prolungati applausi). L'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa. Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. (Vive approvazioni). Voi state certi che nelle quarantott'ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l'area. (vivissimi e prolungati applausi. Commenti). Tutti sappiamo che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria . (vivissimi, prolungati e reiterati applausi. Grida ripetute di: "Viva Mussolini!". Gli onorevoli ministri e moltissimi deputati si congratulano con l'onorevole Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa).
  • 4. ANNI VENTI  Il regime autoritario è già una realtà consolidata nelle strutture giuridiche (partito unico, milizia, sindacati di regime, ecc.)  La tensione «totalitaria» del regime è ben riconoscibile nelle manifestazioni esteriori (adunate in uniforme, campagne propagandistiche, amplificazione della parola e dell’immagine del capo, ecc.)
  • 5. Sovrapposizione di due strutture e due gerarchie parallele lo Stato che conserva l’impalcatura esterna di Stato monarchico NB: l’apparato dello Stato per volere di Mussolini preponderante sulla macchina del partito Il partito con le sue numerose ramificazioni Punto di congiunzione: il Gran Consiglio del fascismo Al di sopra di tutti: il potere di Mussolini (capo del governo e fascismo) duce del
  • 6. Lo svuotamento dall’interno dello Statuto La produzione normativa del 1925-1926
  • 7. Colpire il lavoro organizzato sindacalmente • 2 ottobre 1925: Patto di Palazzo Vidoni gli industriali riconoscono i sindacati fascisti come unici rappresentanti dei lavoratori • Legge 3 aprile 1926: divieto di sciopero solo i sindacati riconosciuti possono stipulare contratti collettivi
  • 8. Leggi «fascistissime» •Legge 24 dicembre 1925: «tutti i poteri al capo del governo» -Responsabile solo di fronte al Re -Potere di nomina e di revoca dei ministri •Legge 31 dicembre 1925: delega al governo per modificare le leggi di pubblica sicurezza -Testo unico di pubblica sicurezza (6 maggio 1926, torna il confino di polizia); -Tribunale speciale (ripristina la pena di morte); -Leggi sulla stampa (il direttore deve essere riconosciuto dal prefetto) •Legge 31 gennaio 1926: sulla facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche -Il governo può fare leggi -Il governo può rifiutare l’ordine del giorno di discussione proposto dal parlamento •Ottobre 1925-Febbraio 1926: Riorganizzazione in senso autoritario delle amministrazioni locali -Abolita la figura del sindaco, sostituzione con la figura del Podestà
  • 9. Per reprimere le opposizioni  La polizia politica (nasce l’Ovra, 1927)  Il Tribunale speciale  Il confino di polizia  L’esclusione sociale e lavorativa per chi non si adegua
  • 10. Per alimentare il consenso  Dilatazione e burocratizzazione del Pnf (dalla fine dei ’20)  Aumento della discrezionalità politica nell’assegnare posti di lavoro  Appartenenza al PNF per accedere ai concorsi pubblici (dal 1931 anche obbligo di giuramento)  Costruzione di un imponente sistema di organizzazioni collaterali
  • 11. Le organizzazioni collaterali  Opera Nazionale Dopolavoro  Opera Nazionale Maternità  Comitato olimpico Nazionale (CONI)  Organizzazioni giovanili del partito  si occupa del tempo libero di milioni di lavoratori  Crea un primo sistema assistenziale  Incoraggia, controlla le attività sportive  Impegna i giovani di tutte le età e li irreggimenta
  • 12.
  • 13. i Maschi  Figli della Lupa (fino 8 anni)  Balilla (8-16) casacca nera, pantaloni corti grigio-verde, fez alla bersagliera, foulard nero, fucile di latta con tappo a sughero  Avanguardisti (14-18) pantaloni grigio-verde alla zuava con fasce, giacca di panno verde, camicia nera, medaglione Dux, cappello alpino; a 18 anni diventano mitraglieri  Giovani fascisti (dai 19)
  • 14. le Femmine  Figlie della Lupa (fino a 8 anni)  Piccole italiane (8-14)  Giovani italiane (15-21)  Giovani fasciste (dai 22 anni)
  • 15. Uomini e donne del fascismo Modello maschile Sportivo e atletico ('attività sportiva nelle scuole, attraverso l'opera propagandistica, la creazione di strutture apposite e cospicui finanziamenti pubblici) Semplice e austero (compostezza rispetto alla frivolezza e al disordine, l’aspetto fisico del perfetto fascista non deve essere trasandato e il volto deve essere sbarbato) Tradizionalista (amante delle abitudini italiche dell’uomo) Modello femminile Il ruolo sociale femminile è quello della madre di famiglia La donna fascista ideale deve avere un fisico prestante, che le permetterà di esser madre di tanti e sani figli In linea con una politica di sobrietà e semplicità incoraggiata dal regime, la moda del tempo scoraggia il trucco
  • 16. i Patti Lateranensi, 11 febbraio 1929  Trattato internazionale La Chiesa riconosce lo Stato italiano e le viene riconosciuta la propria sovranità  Convenzione finanziaria L’Italia si impegna a pagare al papa una forte indennità a titolo di risarcimento per la perdita dello Stato pontificio  Concordato Regola i rapporti tra Stato e Chiesa, intaccando il carattere laico dello Stato (sacerdoti esonerati dal servizio militare, preti esclusi dagli uffici pubblici, matrimonio religioso con effetti civili, insegnamento della religione = fondamento dell’istruzione pubblica, ecc.)
  • 17. Vantaggi per la Chiesa  Posizione di indubbio privilegio nei rapporti con lo Stato  Rafforzamento della propria presenza nella società  Autonomia operativa con l’Azione Cattolica  Possibilità di competere con il Fascismo sul terreno dell’educazione dei giovani (scontro nel 1931, enciclica "Non abbiamo bisogno")
  • 19. Vantaggi per il Fascismo  Grande successo personale di Mussolini, artefice della conciliazione e «uomo della provvidenza»  Stabilizzazione definitiva del regime , attraverso l’alleanza con l’unica autorità morale – a parte la Monarchia, che ha già fatto la sua scelta – rimasta fin lì indecisa sul tipo di rapporto da instaurare con il fascismo Marzo 1929, elezioni plebiscitarie il 90% degli aventi diritto vota e il 98% vota Pnf
  • 20. Rapporti con la monarchia Irritazione del re dopo la costituzionalizzazione del Gran Consiglio del Fascismo (1928) Tuttavia: Il re non è subordinato al duce e i suoi titoli di legittimità non derivano dal fascismo; Per quanto esautorato, il re resta la più alta carica dello Stato; Al re spettano il comando supremo delle forze armate, la scelta dei senatori e il diritto di nomina e revoca del capo del governo (poteri teorici, ma applicabili)
  • 21. L’Italia fascista: un paese largamente fascistizzato  Ritratti di Mussolini esposti nelle scuole, negli edifici pubblici e per le strade;  Emblema del fascio littorio , simbolo del regime, affisso su edifici pubblici, monumenti, copertine dei libri, ecc;  Muri istoriati da scritte guerriere ;  Grandi folle mobilitate nelle ricorrenze fasciste o per i discorsi del duce
  • 22. Le condizioni del paese reale  La popolazione passa da 38 milioni (1921) a 44 milioni (1939)  Si accentua l’urbanizzazione - addetti all’agricoltura dal 58 al 51%, - occupati nell’industria dal 23 al 26.5% - addetti al terziario dal 18 al 22%  La ripresa economica è pagata da operai e contadini, con una forte contrazione dei salari reali NB: il reddito medio di un italiano è la metà di quello di un francese, un terzo di quello di un inglese, un quarto di quello di uno statunitense NB: consumo di carne e latte tre volte inferiore rispetto all’Inghilterra (beni di lusso il caffè e lo zucchero )
  • 23. I diversi gradi del consenso il regime afferma di volere creare un uomo nuovo Caratteristiche nuovo fascista: dell’uomo  Volontariamente inquadrato nelle strutture del regime  Pronto a rispondere agli appelli del capo  Pronto a combattere per la grandezza della nazione Maggior successo presso la media e la piccola borghesia (favorita dalle scelte economiche fasciste, più sensibile ai valori esaltati dal fascismo e più disposta a metterli in pratica) Poca presa sulle classi popolari e sull’alta borghesia (mantengono in realtà i rispettivi schemi mentali e delle proprie strutture sociali)
  • 24. Educare, irregimentare e manipolare  La riforma Gentile (1923) severità negli studi, primato delle discipline umanistiche, stretta sorveglianza sugli insegnanti, controllo dei libri scolastici, imposizione di testi unici per le elementari  L’università 1931: giuramento di fedeltà al regime (su 1200 soltanto 10 rifiutano di giurare); NB: sostanziale adesione al regime da parte dell’alta cultura (Volpe, Mascagni, Piacentini, ecc.)  Controllo della stampa controllo stretto e soffocante con censura e precise direttive sul merito degli articoli. La sorveglianza sulla stampa è esercita dal Minculpop e personalmente da Mussolini  La radio 1927 nascita dell’Eiar. La radio è dal 1935 il canale essenziale di propaganda (notiziari politici, canzonette, sceneggiati radiofonici, ecc.).  Il cinema film d’evasione e cinegiornali prodotti dall’Istituto Luce, nonché Mostra del Cinema di Venezia.
  • 25. Il fascismo e l’economia La “terza via” tra capitalismo e socialismo è individuata nel CORPORATIVISMO cioè gestione diretta dell’economia da parte delle categorie produttive, organizzate in corporazioni distinte per settori d’attività e comprendenti sia i lavoratori sia gli imprenditori L’idea corporativa affonda le sue radici addirittura nel Medioevo, nelle corporazioni delle arti e dei mestieri, che nell’Ottocento hanno ispirato il pensiero sociale cattolico; si nutre di suggestioni cattolico nazionalistiche e provenienti dal sindacalismo rivoluzionario
  • 26. Le scelte di politica economica, al di là della teoria…
  • 27. il periodo liberista: 19221925 ministro Alberto De Stefani, liberale e liberista: il problema italiano è la debole produttività, il nemico principale è il sindacalismo
  • 28. obiettivi Raggiungere il pareggio del bilancio -tagli drastici sulla spesa pubblica (colpito duramente il personale pubblico) -abolizione di molte imposte del periodo di guerra -introduzione di nuove imposte dirette, che colpiscono i redditi più deboli (così facendo si allarga la base di contribuzione) Contenimento della dinamica salariale per funzionare il progetto ha bisogno: 1.forte incremento Nota delle esportazioni Bene Accorta riapertura dei canali di credito Ripresa di un liberismo doganale controllato 2.forte incremento della produttività media oraria
  • 30. ANTEFATTO: nel luglio 1926 il tasso di cambio con la sterlina è di 1/153 DECISIONE POLITICA: raggiungere un tasso di cambio di 90 Lire per sterlina Perché la svolta deflazionistica? 1.L’Italia ha contratto cospicui prestiti da banche statunitensi, indispensabili per ristrutturare il sistema industriale (non bisogna rischiare che se ne vadano!) 2.Il prestigio nazionale impone il ristabilimento del Gold Exchange Standard Come si attua? Restringimento del credito, consolidamento del debito pubblico Le minori esportazioni sono compensate dai dazi, dagli incentivi fiscali, dalla mano libera rispetto alle maestranze e alla possibilità di operare concentrazioni industriali Conseguenze: 1.incremento della produzione di massa rivolta al mercato interno 2.«autarchia» (da qui la battaglia del grano, per il raggiungimento dell’autosufficienza nel settore dei cereali)
  • 31. Così era fatto il nostro podere, e tali e quali al nostro l’Opera combattenti ne fece tremilacinquecento nell’Agro Pontino e li popolò con tremilacinquecento diseredati uguali a noi dall’Altitalia, presi e trapiantati qui come un’armata biblica, a diventare finalmente, noi stessi, proprietari della terra che coltivavamo. Ci hanno preso col Mayflower e ci hanno portati qui, e caricati famiglia per famiglia sui camion e sui carri con tutte le nostre masserizie. E ci hanno riscaricati uno per uno dentro questi poderi nuovi di zecca coi muri ancora freschi di calce e – mi deve credere – ci hanno fatto trovare i campi non solo già divisi per ogni capezzagna e con le pendenze giuste […], ma ci hanno fatto trovare anche campi già belli che arati, scassati per oltre un metro dalle Fowler, le Favole, che si mettevano una di qua e una di là per tutta la lunghezza dei campi, e con dei cavi attaccati all’argano si tiravano ora l’una ora l’altra un aratro gigantesco che spaccava in profondità il terreno per oltre un metro. […] E ci sentivamo davvero tutto il sangue degli antichi eroi bollirci nelle vene, mentre iniziavamo la conquista della Terra Promessa..
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  • 34. La risposta del regime alla crisi del 1929 SVILUPPO DEI LAVORI PUBBLICI 1. Nuove strade, nuovi tronchi ferroviari, nuovi edifici pubblici 2. Risanamento del centro storico di Roma 3. Bonifica dell’Agro Pontino 4. Fondazioni di nuove città (Littoria, Carbonia, Arborea, Sabaudia) 5. Intensificazione e sviluppo del settore legato all’industria bellica INTERVENTO DIRETTO DELLO STATO  ISTITUTO MOBILIARE ITALIANO (1931) Compito di sostituire le banche nel sostegno delle industrie in crisi Lo Stato si ritrova proprietario delle aziende i cui proventi azionari sono depositati a titolo di garanzia presso le banche  ISTITUTO PER LA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE (1933) per risanare e poi gestire tali imprese
  • 35. Il protagonismo dello Stato 1. intervento che non comporta né la statalizzazione dell’economia, né la sua fascistizzazione 2. maggiori gruppi privati sono piuttosto aiutati a rafforzarsi (socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti) 3. il governo preferisce non ricorrere a uomini di partito, bensì a tecnici (Arrigo Serpieri, Alberto Beneduce) NB: a partire dal 1935, la riorganizzazione è funzionale alla preparazione della guerra
  • 36. L’Italia è pronta per l’espansionismo
  • 38. i caratteri di fondo  Elementi di continuità con la politica estera liberale Alleanza con Francia e GB, nel quadro della Società delle Nazioni. La strategia è quella del “peso determinante”  Un solo obiettivo preciso: modificare Versailles  Protagonismo assoluto di Mussolini (decisore ultimo, sempre) 1. Particolare mentalità di Mussolini Concezione darwiniana dei rapporti tra le nazioni (giovani e vecchie, ognuna con un suo ciclo vitale); idea che il procedere naturale della storia è legato al cambiamento dello status quo, che può realizzarsi in maniera più decisa attraverso la guerra quo 2. Realismo di Mussolini, consapevole che, per potere adottare una politica aggressiva, occorre il verificarsi delle condizioni adatte
  • 39. 1922-1934  In questo periodo la politica estera ha un peso secondario nei piani del regime (es. la diplomazia non è fascistizzata)  Nei primi anni la diplomazia italiana ottiene successi: 1. Patto di amicizia italo-jugoslavo, accordi su Fiume (1924) 2. Reciproco riconoscimento tra URSS e Italia fascista (1924) 3. Ruolo italiano nella firma del Patto di Locarno (dicembre 1925): reciproco riconoscimento delle frontiere tra Germania, Belgio, Francia 4. Ottime relazioni diplomatiche con GB (rapporti personali con Chamberlain e Churchill) e con USA Dino Grandi
  • 40. Un partner «affidabile» Mussolini appare come uno statista di livello internazionale Scopo della sua moderazione: 1.svolgere il ruolo di mediatore tra rapporti tra paesi vincitori e Germania e Urss 2.creare progressivamente le condizioni per fungere da “peso determinante” (cioè incarnare l’elemento di equilibrio dell’ordine europeo, anche se questo non porta benefici immediati) L’ascesa di Hitler in Germania cambia l’intero scenario e porterà Mussolini a cambiare strategia
  • 41. Il fallito Anschluss, 1934 Maggio 1932: referendum per l’annessione alla Germania (99,7% favorevoli) Annullamento del referendum, istituzione di un regime autoritario da parte di Engelbert Dollfuss (a capo di squadre paramilitari legate alla polizia italiana); Putsch nazista il 26 luglio 1934 , uccisione di Dollfuss Mussolini ordina a quattro divisioni italiane di raggiungere il Brennero ; Hitler declina ogni responsabilità NB: il putsch svela a Mussolini la determinazione di Hitler
  • 42. 1935-1940 Muta il quadro di riferimento 1.condizioni interne: regime consolidato e all’apice del consenso 2.situazione internazionale: affermazione dei fascismi e del nazismo Diviene possibile l’attuazione del programma espansionistico del fascismo  Guerra di Spagna (1936-1938)  Guerra d’Etiopia (1935-1936)
  • 44. Gli avvenimenti Etiopia: stato ammesso alla Società delle Nazioni 1923-1928: completata la conquista della Somalia 2 ottobre 1935: dichiarazione di guerra e sanzioni da parte della SdN 5.5.1936: Badoglio entra ad Addis Abeba 9.5.1936: proclamato l’Impero Italiano
  • 45. Direttive di Mussolini a Graziani - Sta bene per azione giorno 29. Autorizzato impiego gas come ultima ratio per sopraffare resistenza nemico e in caso di contrattacco [27 ottobre 1935]. - Autorizzo vostra eccellenza all'impiego, anche su vasta scala, di qualunque gas e dei lanciafiamme. [28 dicembre 1935] - Approvo pienamente bombardamento rappresaglia e approvo fin da questo momento i successivi. Bisogna soltanto cercare di evitare le istituzioni internazionali e la croce rossa . [2 gennaio 1936]] - Uno straniero mi segnala di aver veduto il giorno 15 aprile a Massaua un sottufficiale della regia marina giocare amichevolmente a carte con un indigeno. Deploro nella maniera più grave queste dimestichezze e ordino siano evitate. Umanità sì, promiscuità no. [5 maggio 1936].
  • 46. Il razzismo italiano Costretti a continui contatti con l'indigeno, bisogna studiarne attentamente la mentalità per poterlo guidare, senza urti ma con mano sicura, a contribuire utilmente col suo lavoro ai fini che noi ci ripromettiamo di conseguire . Caratteristica generale del negroide e del negro dell'Africa equatoriale è la poca disposizione ad un intenso e prolungato lavoro, un acuto senso della giustizia ed un profondissimo rispetto della forza. La poca disposizione pel lavoro è logica conseguenza delle scarsissime esigenze di vita dei popoli primitivi e spesso della facilità con cui essi possono ottenere senza grandi sforzi tutto quanto serve alla loro esistenza, per l'abbondanza dei frutti della terra e degli animali, che procurano loro spontaneamente ciò che occorre per il nutrimento, per il ricovero e per il rudimentale abbigliamento. La giustizia e la forza sono concetti così radicati nell'animo di tutti i popoli primitivi che devono essere alla base di ogni rapporto con loro Norme a cura dell’Istituto coloniale fascista, 1937
  • 47. «in Africa è una cosa normale» Indro Montanelli, tenente delle truppe coloniali
  • 48. Strage di Debra Libanos  19 febbraio 1937 : attentato al maresciallo Rodolfo Graziani (ferito alla schiena dalle schegge di due bombe a mano)  3 giorni di stragi ad Addis Abeba (tra le 6.000 e le 30.000 vittime); decisione di eliminare tutta l’intellighenzia etiope (compresi gli indovini e i cantastorie)  Notizia che i due attentatori si sarebbero addestrati nel monastero di Debra Libanos  19 maggio 1937: uccisi 2.523 etiopi, per lo più monaci
  • 50. Il fronte popolare vince le elezioni del maggio 1936 Fronte Popolare: socialisti, comunisti, anarchici, repubblicani. Il Patto è anche appoggiato dai nazionalisti galiziani e catalani, come dai sindacati anarchici Il programma politico del Fronte Popolare comprende 1.la difesa delle riforme sociali dei primi governi progressisti della Seconda Repubblica (19311933) 2.la liberazione dei prigionieri politici della Rivoluzione Asturiana d’Ottobre (1934)
  • 51. 17-18 luglio 1936: levantamiento Gen. José Sanjurjo Gen. Francisco Franco Falange Española y de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindacalista ( movimento politico di ispirazione fascista fondato nel 1933 da José Antonio Primo de Rivera); monarchici tradizionalisti, Chiesa cattolica
  • 52. L’intervento fascista Corpo Truppe Volontarie , truppe inviate da Mussolini (50.000 soldati); i militi non sanno dove stanno andando e vengono molto ben pagati Gli aerei fascisti consentono di portare in Spagna le truppe coloniali di stanza in Marocco; bombardamenti sulle città spagnole repubblicane Truppe fasciste, molto mal comandate, vengono sconfitte nella battaglia di Guadalajara
  • 53. Gli italiani nelle Brigate Internazionali Colonna italiana di ispirazione prevalentemente libertaria e giellista (Giustizia e Libertà), Centuria Gastone Sozzi formata da comunisti Nell'estate del 1936, Rosselli propone ai repubblicani di concorrere alla formazione di una legione italiana nelle brigate repubblicane spagnole. Lo scopo fondamentale è « Oggi in Spagna, domani in Italia »; nasce il Battaglione Garibaldi, che combatte sul fronte di Madrid Camillo Berneri, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Longo, Emilio Lussu, Pietro Nenni, Carlo Rosselli, Palmiro Togliatti…
  • 54. Obiettivo: 1. Espansionismo coloniale (nel DNA del fascismo) 2. Rafforzare il consenso interno al regime 1935-1940: il primato assoluto della politica estera Conseguenze: Ribaltamento delle alleanze ed avvicinamento sempre più stretto aa Germania nazista NB: in questi anni Mussolini continua a pensare di potere svolgere una politica “del peso determinante”, lucrando sul suo ruolo di mediatore tra Germania nazista e paesi democratici
  • 55. La conferenza di Monaco, 29-30 settembre 1938
  • 56. La relazione con Berlino  Ottobre 1936: asse Roma-Berlino (rafforzato dal comune impegno nella guerra civile spagnola)  Adesione al Patto anticomintern (1937)  Maggio 1939: il patto d’acciaio Patto sia "difensivo" che "offensivo " fra i due Paesi; parti erano obbligate a fornire reciproco aiuto politico e diplomatico in caso di situazioni internazionali che mettevano a rischio i propri "interessi vitali". Questo aiuto sarebbe stato esteso al piano militare qualora si fosse scatenata una guerra; la durata del trattato era inizialmente fissata in dieci anni
  • 57. dazio o auspicio? Le leggi razziali (1938)
  • 58. L’Italia antifascista  1925-1926: molti antifascisti affrontano il carcere o il confino politico, l’esilio o la clandestinità  Per i liberali un punto di riferimento è il filosofo Benedetto Croce.  I comunisti tengono in piedi una rete di clandestinità  I dirigenti del PSI sono o al confino o all’estero (in Francia Turati e Treves)  In Francia, nel 1927, si forma la Concentrazione antifascista: propaganda, contatti con i lavoratori emigrati, ecc.  Estate 1929, fondazione del movimento “Giustizia e libertà” di Emilio Lussu e Carlo Rosselli , un organismo di lotta, un punto di raccordo tra socialisti, repubblicani e liberali, tra liberalismo e marxismo.  1934, patto di unità d’azione tra comunisti e socialisti con la svolta dei fronti popolari.  1936: moltissimi antifascisti italiani in Spagna a difendere la Repubblica nelle Brigate Internazionali («Oggi in Spagna, domani in Italia»)