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Marketing Misurabile: 7 Modi per non farsi Fregare dai
Pubblicitari
In un precedente articolo sulle 4P del Marketing
ti ho svelato il segreto di pulcinella che un
venditore di pubblicità e le agenzie di
comunicazione non vogliono che la gente
comune sappia.
Detto in termini semplici, le agenzie pubblicitarie
tendono a vendere spazi pubblicitari e
campagne più o meno creative che difficilmente
portano risultati e demotivano gli imprenditori a
continuare a investire in marketing.
Se non c’è nulla di male nell’intermediare spazi pubblicitari -quando questo è fatto nel miglior interesse
del cliente- e non c’è nulla di male a essere creativo -se la creatività si piega alla necessità di vendere
e non viceversa-, esiste comunque un grande peccato originale sul quale non si può soprassedere:
rendere il marketing misurabile.
MARKETING MISURABILE: PERCHÉ È FONDAMENTALE PER LA TUA
AZIENDA.
Il mio scopo principale è quello di motivare gli imprenditori, i negozianti, gli esercenti e i liberi
professionisti a investire in marketing poiché è l’unico modo per poter prosperare nel mercato
moderno. Il perché i vari possessori di partita iva non siano orientati ad avere una macchina di
acquisizione clienti sempre “accesa” è stato già trattato abbondantemente in questo articolo e non ci
tornerò quindi sopra.
Posto che quindi io ti abbia già convinto dell’importanza di fare marketing, vediamo adesso
insieme il perchè sia fondamentale investire correttamente il tuo denaro e come farlo, acquistando
esclusivamente marketing misurabile. Non importa da quale fornitore.
Permettimi di farti un esempio che possa schiarirti le idee velocemente:
Tu investiresti 50.000€ in azioni, fondi, obbligazioni e poi le lasceresti “correre” per un anno, limitandoti
alla fine dell’anno a controllare se hai perso denaro o ne hai guadagnato?
E’ molto improbabile. E’ decisamente più probabile che se sei un investitore o un trader, tu sia abituato
a controllare l’andamento dei tuoi investimenti su base quotidiana o almeno settimanale.
Sei attento alle notizie, per poter “entrare” in situazioni che ti paiono vantaggiose e “uscire per tempo”
da altre situazioni che ti puzzano di bruciato.
Questo con l’unico obiettivo di guadagnare il più possibile e perdere meno denaro possibile.
Sbaglio?
Ecco, allora se questo è il caso, perché mai dovresti affidarti a un venditore di pubblicità che ti vende
un pacchetto di qualunque cosa, che siano
• passaggi in radio,
• campagne su internet,
• acquisto di pagine di giornali,
• cartellonistica
• e tutto quello che ti pare,
attendendo a fine progetto di tirare una riga e vedere “se” la campagna ha funzionato?
Ti pare normale appoggiare un budget per un piano mensile e controllare magari solo a fine mese se
da quel tipo di annunci, di campagna, di esposizione siano entrati dei potenziali clienti o meno?
E ti pare normale non sapere da dove arrivano i clienti nel tuo negozio, nella tua attività, nel tuo
ristorante?
Se ti comporti in questo modo, è ovvio che tu non possa mai aumentare i tuoi risultati, perché non
saprai mai quali sono i canali da potenziare e quelli invece da scartare o da modificare per un nuovo
test.
C’è un vecchio adagio nel mondo dei pubblicitari che recita:
“So che metà dei soldi che spendo in pubblicità è completamente buttata via. Il problema è che
non so quale metà sia.”
Che sia stato John Wanamaker o Lord Leverhulme a pronunciarla non fa alcuna differenza.
La frase è tremendamente vera e racchiude una situazione grave nella quale si ritrovano ancora oggi
tutti gli imprenditori non consci della possibilità che oggi esiste di avere un marketing misurabile.
Se non ti stai prendendo la briga di misurare e tracciare i risultati di ogni canale di marketing che usi, di
ogni campagna, di ogni annuncio, di ogni passaggio, allora essenzialmente non sei un imprenditore
nel vero senso del termine.
Sei uno scommettitore, esattamente come coloro che inseriscono le monetine al casinò nelle slot
machines e poi sperano e pregano.
Mi ripeto, non è colpa tua. In Italia in particolare non solo non esiste cultura di marketing in ambito
imprenditoriale ma anche l’offerta è veramente di basso livello.
Per questo motivo, invece che affidare soldi alla cieca ad un’agenzia di pubblicità, sarebbe saggio che
nel momento in cui tu abbia una partita iva, ti trasformassi in ciò che dovresti essere a prescindere dal
settore nel quale operi e dai prodotti o servizi che vendi:
“Un esperto di marketing e vendite che sa leggere un bilancio.”
Una volta che sei diventato un esperto di marketing almeno a livelli sufficienti, potrai decidere se fare
da solo o farti seguire da qualcuno come un agenzia, insegnando loro cosa ti aspetti e come
devono operare.
Se vuoi prosperare come imprenditore o come libero professionista devi imparare ad accettare che il
marketing è qualcosa che non puoi delegare in toto. Basta mandati in bianco ai pubblicitari e ai
venditori di pubblicità. Non ho nulla di personale contro di loro, ma tu devi imparare a “usarli” nella
maniera corretta.
Cioè delegare a loro l’operatività ma essere sempre colui che decide non solo la strategia ma che
decide anche i metodi di tracciamento per rendere il tuo marketing misurabile.
Se poi i pubblicitari fanno gli offesi perché “ledi la loro professionalità” o stai “castrando la loro
creatività”, problemi loro.
Sono convinto che là fuori ci sono tanti professionisti desiderosi di prendere i tuoi soldi e di attenersi a
ciò che gli dirai senza “obiezioni di coscienza creativa.”
Detto in maniera semplice: se non hai al momento un metodo per rendere ogni tua campagna
marketing misurabile e se ti stai pubblicizzando in un modo che non sia accuratamente tracciabile…
perché stai mettendo soldi in queste cose?
Sul serio, se ci pensi è una cosa assurda, non sciocca.
Poi capisco tutto come ho già detto, capisco il contesto socioculturale, tutto quello che vuoi ma è ora di
basta.
Ora hai risorse gratuite (come questo report ad esempio) per capire cosa devi fare e da oggi in avanti il
tuo futuro è realmente nelle tue mani e se non vuoi più avere scuse è possibile non averne.
Ma non voglio più vederti buttare denaro in attività che ti stanno facendo solo spendere denaro FINO A
PROVA CONTRARIA e senza un ritorno positivo dell’investimento.
Visto che non penso tu abbia una ONLUS o ti piaccia buttare denaro dalla finestra, sarebbe il caso di
trovare il modo di averla quella “prova contraria” e di rendere finalmente il tuo marketing misurabile.
Quindi, come facciamo a rendere finalmente il tuo marketing misurabile e i tuoi risultati tracciabili per
verificare il ROI di ogni singola cosa tu stia facendo e permetterti anche in campo marketing di
“essere padrone in casa tua?”.
Ci arrivo subito ma permettimi una piccola provocazione. Ma non ti dà fastidio non avere il controllo di
una cosa importante come il marketing?
Cioè tu ti senti bene ad affidare un budget a un tizio che lo userà nei modi più disparati e sino alla fine
della campagna tu non possa fare nulla tranne aspettare, sperare e pregare?
Io conoscendomi so che uscirei di testa, ma evidentemente tu sei un maniaco del controllo su tutto
quanto riguarda la tua attività ma quando si arriva al marketing getti la spugna.
Mi ricordi mia madre negli anni ’80, che si arrendeva davanti ai tasti dei primi videoregistratori a
cassetta perché erano troppo più complessi dal suo punto di vista rispetto al telecomando del
televisore.
In realtà erano solo 4 tasti in più rispetto al televisore: Registra – Avanti veloce – indietro veloce –
pausa ma per lei capisco fossero uno scoglio tecnologico insormontabile.
Ecco, tu quando si parla di marketing sei come mia mamma davanti al telecomando del
videoregistratore. Dici:
“Ma io di queste cose non ci capisco!”
e lasci fare agli altri.
Questo se nel caso di mia mamma portava solo a una risata, nel tuo caso porta a un dispendio di
tempo, denaro ed energie che non puoi più permetterti.
Ma torniamo a noi e al nostro metodo per rendere il nostro marketing misurabile:
1 ASSICURATI DI METTERE UNA CALL TO ACTION IN OGNI ANNUNCIO
Una cosa ovvia ma che per molti principianti ovvia non é, é che per ogni annuncio, passaggio,
pubblicità, banner, sponsorizzazione, ads su internet ecc…ecc… tu non debba mai spendere un
centesimo se non vi è contenuta una “call to action.”
Nel marketing misurabile, una “call to action” (che spesso vedrai scritta anche come CTA) è una
istruzione semplice e chiara ai potenziali clienti che deve provocare una risposta immediata.
Una vera e propria “chiamata all’azione” per la quale si usano solitamente verbi all’imperativo come:
• “Chiama ora” o
• “Scopri di più” o
• “Scarica il coupon” o
• “Accedi all’offerta” o
• “Ritira il tuo omaggio” o
• “Passa in negozio con questo tagliando”
• ecc…
Io non voglio “avere ragione” quando parlo dei creativi o di quanto la creatività sia perfettamente inutile
per una PMI italiana.
Voglio insegnarti a ragionare con la tua testa e a capire le cose da solo.
Non però come fanno gli italiani medi con le loro “opinioni” ma con numeri alla mano.
1. Credi che l’annuncio creativo dell’agenzia sia “figo” e di immagine? Bene, testa quella merda con
una call to action e vediamo come va. Dalla mattina dopo sai se sta funzionando e quanto oppure
no. Magari hai ragione. Magari no.
2. Credi che il volantino fatto in word da tua nipote per risparmiare “alla fine vada bene?”. Testa
quella merda e vediamo.
3. Pensi che il copywriting a risposta diretta sia “troppo lungo e troppo aggressivo” per il tuo “stile
aziendale”? Allora scrivi una merda di testo istituzionale con “Pregiatissimo cliente, mi pregio di
pregiarla del nostro pregio…” come fai di solito, mettici una call to action in fondo e testiamo.
Se hai ragione tu sei ricco, se hai torto magari puoi aggiustare il tiro e rivedere le tue “opinioni
personali”.
(PICCOLO SUGGERIMENTO: SE NON SEI GIÀ RICCO SFONDATO MAGARI SEI MOLTO BRAVO
IN QUELLO CHE FAI MA IN GENERE IN MATERIA DI MARKETING HAI TORTO. NON TI
OFFENDERE.)
Letizia Felici -Titolare Perfecta New Skin
2. ASSICURATI DI AVERE GOOGLE ANALYTICS O QUALCHE ALTRO
SCRIPT DI TRACCIAMENTO INSTALLATO SUL TUO SITO.
E’ importante però che tu tracci ogni singolo accesso al tuo sito ma in particolare per le tue pagine di
atterraggio. Fammi essere basic e molto semplice nella spiegazione, a vantaggio di chi si sta
avvicinando ora a questo mondo.
Nel caso tu faccia campagne online o campagne che rimandano all’online (Es: un annuncio
sponsorizzato su facebook fa parte di una campagna online. Una salesletter di carta recapitata nella
tua cassetta postale o un annuncio sul giornale che però rimandano a una pagina web, fanno parte di
una campagna che “rimanda” all’online) non mandare mai il traffico sul tuo sito principale.
Per ogni annuncio contenente una call to action devi creare online una pagina apposita con un URL
specifico (un indirizzo o nome a dominio apposito) per tracciare quante persone reagiscono
compiendo un’ azione a partire da quell’annuncio specifico.
Piccola accortezza: se a partire dall’online non è strettamente necessario anzi è quasi irrilevante, se
vuoi riportare sul web persone prese con annunci nel mondo fisico, come lettere di vendita, volantini,
radio, annunci sui giornali ecc… devi accertarti di avere acquistato un nome a dominio chiaro,
intero senza trattini e senza slash / perché le persone poi non riescono a digitarlo.
Per capirsi in maniera facile:
1. Tu hai un sito che si chiama www.pizzagino.com
2. Tu non manderai MAI persone direttamente su www.pizzagino.com ma su apposite pagine di
atterraggio dove indirizzare il traffico proveniente dai tuoi annunci per tracciare quante persone ci
vanno prima e le conversioni effettive poi.
3. Se fai campagne offline, tu non prenderai mai domini come
• www.pizzagino–offerta.com o
• www.pizzagino.com/offerta
perché le persone si sbaglieranno nella maggioranza dei casi a digitare e perderai tutte le
conversioni.
Un www.offertagino.com e similari andranno benissimo. Brevi, chiari, senza trattini e caratteri
strani (non ci cliccare sopra che sono link inattivi e di fantasia!)
Se hai un’agenzia “webbara” che ti ha preso domini come quelli vietati qui sopra, prendi una spranga e
spaccagli le gambe.
(No scherzo, però almeno digli di correggere visto che ne va anche della bontà del loro lavoro e
almeno gli insegni una piccola base di marketing misurabile. Se invece hai chi ti manda traffico dritto
sul sito le gambe spaccagliele davvero perché oggi è una cosa che davvero non si può più vedere).
3 NUMERI DI TELEFONO SPECIFICI PER ANNUNCI SPECIFICI
Altro errore da zanza, nel caso che la tua call to action rimandi a o includa un numero di telefono, è
quello di rimandare il traffico sul telefono aziendale.
Anche qui, devi fornirti di un centralino (scegli tu la tecnologia e il fornitore che preferisci) che ti dia una
serie di numeri di telefono tutti diversi e univoci, per sapere e poter tracciare con certezza da quale
annuncio stanno arrivando le telefonate.
Se dirotti il traffico verso il numero di telefono aziendale non potrai mai tracciare da dove arrivano
quelle chiamate.
Sì, conosco il tuo dialogo mentale, quello di chi si crede di essere intelligente e sta pensando:
“Ma’cchissene mporta oh grullo di prendere i numeri di telefono per ogni annuncio. Io fo la
hampagna e a fine mese se arrivano più telefonahe di prima honfermo per il mese successivo
all’agenzia, altrimenti disdiho, un pago e ciao naccheri!”
purtroppo per te sei troppo furbo.
Perché in questo modo
• ti perdi la possibilità di tracciare non solo esattamente da quale annuncio stiano arrivano più
chiamate dato che se butti tutto nello stesso calderone non puoi farlo
• ti perdi la possibilità di testare i vari annunci e di capire se e come sia possibile migliorarli per
spendere sempre di meno e convertire sempre di più a parità di spesa.
Quindi smettila di cercare di “migliorare” quello che ti dico, circumnavigare quello che ti dico,
semplificare quello che ti dico ma fai semplicemente quello che ti dico e limitati a incassare i soldi che
ne derivano.
Matteo Fago – Fondatore di Venere.com
4 AGGIUNGI UN CODICE PROMOZIONALE IN OGNI ANNUNCIO
Un’ altra strategia che puoi usare
singolarmente o in associazione al
numero di telefono specifico almeno
per iniziare a rendere il tuo marketing
misurabile è quello di associare a
ogni campagna che riporta come call
to action al numero di telefono, un
“codice promo” specifico per ogni
annuncio.
Poi ricordati di addestrare coloro che
rispondo al telefono nel chiedere ai
clienti se hanno un “codice promozionale” da dichiarare in modo da aderire all’offerta, ricevere il
buono, il coupon, lo sconto ecc…
In questo modo sarai certo di sapere da quale annuncio stanno arrivando i clienti che aprono il
portafoglio.
Tra le due opzioni se devi usarle singolarmente, avere numeri di telefono dedicati in molti casi
semplifica l’operatività e rende la tracciabilità più semplice e più precisa ma l’importante è iniziare, non
essere perfetti.
5 CREA DEI COUPON DA ALLEGARE A OGNI MATERIALE DI MARKETING
FISICO
Se nella tua campagna marketing sono
presenti volantini, brochure, sales letter,
cartonline, depliant, flyer ecc…
• aggiungi
• allega
• metti come ritagliabile
a seconda dei casi un coupon con il quale le
persone si possano presentare
Valido soprattuto per esercenti come
• bar
• ristoratori
• negozianti
• e in generale per tutti coloro che hanno un attività aperta al pubblico nella quale le persone
possono passare fisicamente (e lo faranno se non ti conoscono, per venire a “vedere chi sei”).
Ricordati sempre di non fare offerte generiche ma specifiche e di indicare sempre o laddove sensato e
possibile
• una scadenza temporale (valido fino al -data molto ravvicinata-)
• scarsità (valido sino a esaurimento scorte / solo 15 disponibili /solo 34 rimanenti ad oggi / per i
primi 20 che si presenteranno in negozio ecc…)
6 SEMPLICEMENTE CHIEDI
La versione più semplice di tracciamento che puoi usare per rendere il tuo marketing misurabile (ma
non dovresti affidarti solo a questa perché seppur un modo rapidissimo per iniziare non ti permette di
ingegnerizzare i processi) è quello di chiedere. Per ogni cliente che ti chiama, viene nel tuo negozio,
ti manda una email, ti contatta in chat ecc… semplicemente ricordati di chiedere come siano venuti a
conoscenza
• della tua attività
• della tua offerta speciale
• della tua location
• ecc…ecc…
E’ un modo rudimentale ma comunque possiede la sua efficacia, anche solo per vedere se le
campagne che stai facendo ora e che magari non sono progettate nativamente come tracciabili stiano
avendo la loro efficacia oppure no.
Nel tempo però ricordati di riprogettare i tuoi annunci, i tuoi siti e i tuoi numeri di telefono in modo che il
tuo marketing diventi misurabile in maniera sempre più fine, più precisa e più scientifica.
7 MISURA IL COSTO PER VENDITA, NON IL COSTO PER LEAD.
Se tra i pubblicitari tradizionali abbiamo la piaga della
creatività fine a sé stessa, tra i webbari di nuova
generazione abbiamo la piaga della misurazione di
dati che sono mediamente poco rilevanti quando
non sono completamente inutili.
Ora, non voglio ribadire sulle mie pagine cose ovvie che
spero oggi tu possa trovare anche altrove come il fatto
che non contino cose come:
• il numero di fan
• il numero di like
• il numero di visualizzazioni
• il numero di condivisioni
• qualunque cosa contenga la parola “engagement” ecc…
Per quelle cose, ti basta pubblicare foto di culi e gattini e frasi di Paolo Coelho o Fabio Volo a
casaccio e ne otterrai veramente quanti vuoi.
Quello che serve alla tua attività è una cosa sola: le vendite.
Tra i webbari di nuova generazione, questo concetto è ancora abbastanza sconosciuto o ignorato.
Quindi chi non vuole svelarsi come fuffaro completo parlando di like e gattini, ti parla e si pavoneggia
di quanto sia bravo ad abbassarti:
• il costo per click (quanto costa una persona che clicca su un tuo annuncio)
• o i più evoluti di tutti ti parlano di costo per lead (quanto costa una persona che compie
un’azione come scaricare un coupon, una guida, un video ecc…ecc…)
Ora, visto che a fare esempi con iperboli per spiegare un concetto si finisce sempre a ricevere maree
di insulti dai sedicenti professionisti colti con le mani nella marmellata, cerchiamo di capirci.
Non è che sia un male assoluto perseguire il maggior risparmio possibile nelle campagne. Questo però
deve essere fatto:
• a parità di efficacia degli annunci
• attraverso un continuo test e affinamento per abbattere i costi senza perdere di efficacia
Non me ne faccio nulla di una tonnellata di lead a basso costo se poi la qualità è così scarsa che per
ottenere quel costo così basso poi i lead non comprano perché sono fuori target o non hanno soldi.
La gara oggi non è più quella che si faceva nella metà degli anni 2000 agli albori del web marketing,
cioè conoscere la “gabola” per spendere poco per click.
Oggi la necessità è quella di costruire un’automazione di marketing e un funnel così preciso da potersi
permettere di “comprare” sul mercato i lead più buoni (che spesso costano di più di quelli non buoni,
ovviamente) e farli fruttare.
Ricordati quello che dice il mio mentore Dan Kennedy:
“Nel marketing, chi può permettersi di pagare di più per un cliente, vince”
Un semplice pavoneggiarsi di un costo per click o un costo per lead basso senza legarlo all’unico dato
che conta cioè il “costo per vendita” (o costo per conversione che dir si voglia) è perfettamente inutile.
Il problema è che in Italia, di webbari così evoluti, che conoscono non solo le strategie, ma anche tutti
gli strumenti necessari (spesso abbastanza costosi) e le procedure esatte per tracciare il vero Costo
per Vendita ce ne sono pochissimi e il tutto nasce anche dall’ avere uno strumento di
CRM/autoresponder potente come Infusionsoft ad esempio, laddove un semplice Mailchimp, Aweber,
Get Response ecc… non permettono una tracciatura di questo tipo.
Quindi, acclarato e dato per scontato che le campagne vadano sempre ottimizzate e che un costo per
click e quindi per lead innecessario è appunto NON NECESSARIO, il dato da misurare e da farsi
misurare è quello del costo per vendita.
Nel tempo, non solo sapremo esattamente da quale canale entrano realmente le vendite effettive, ma
anche il “percorso decisionale” che segue il nostro cliente standard.
Ad esempio sapremo da quale piattaforma, lettera, pacco, annuncio, video, podcast entra, quante e
quali email legge prima di comprare, se guarda dei nostri video, quali guarda e quanti ne guarda, se
ascolta dei nostri podcast e quali e quanti ne guarda ecc…
Puoi sapere inoltre quanto il tuo brand e il “passaparola” sia online che “per strada” stia funzionando e
quanto.
Se il tuo brand è forte, noterai un incremento delle ricerche dirette del tuo nome e di quello della tua
azienda e del tuo brand.
Puoi misurare quante persone quindi sono entrate in contatto con te attraverso:
• annunci sponsorizzati a pagamento
• traffico organico indicizzato per argomenti grazie ai tuoi contenuti
• conoscenza del tuo brand e quindi ricerche dirette
E’ possibile quindi lavorando di fino sapere esattamente “che giro fanno” i tuoi clienti per arrivare da te.
Ad esempio se fai video, li carichi su youtube e sai come farli indicizzare, condividere e soprattutto il
minutaggio dei video viene visto, Youtube stesso con il suo quality score tenderà a premiarti
mostrandoti gratuitamente e con maggior frequenza tra i “consigliati” alle persone in target.
Anche qui, capirai se uno ha guardato un tuo video perché il tuo brand ha fatto sì che stesse cercando
te direttamente, o ti ha trovato tramite traffico organico o addirittura ti ha trovato come “video
consigliato” mentre guardava quello di un tuo concorrente.
Nel lungo periodo, per ottimizzare il costo per vendita devi tenere traccia di tutto il comportamento dei
tuoi clienti sia online che offline e in questo modo potrai trasformare il tuo marketing in una macchina
da guerra acquista clienti.
Insomma sapremo tutto del nostro “Gino che compra” e potremo concentrarci nel ridurre le opzioni ai
nostri clienti invece che aumentarle, “forzandoli” all’interno del modello di funnel che converte
di più invece che lasciare che si disperdano o che fruiscano “casualmente” dei nostri materiali, magari
inseriti in un funnel arbitrario di email non deciso sul reale comportamento degli acquirenti.
In questo modo è possibile creare il “funnel ideale” (richiede mesi di analisi e tracciamenti, non ti
eccitare subito stallone), forzare il cliente in quella direzione e continuare a lavorare quel funnel
specifico per renderlo sempre più efficace e abbassare così il “Costo per Vendita”.
Detto in modo ancora più semplice, devi tracciare i “Gino che apre il portafoglio e paga”, NON i
“Mario che scaricano il file”.
Quando sapremo esattamente il “costo per vendita” avremo raggiunto quel dato fondamentale che si
chiama “costo di acquisizione cliente”, grazie al quale possiamo sapere quanto posso spendere per
“comprarmi” letteralmente un “Gino che compra da me”.
Più abbasso quel costo senza abbassare la qualità delle campagne, più ho possibilità di poter
sovraspendere la concorrenza (se io posso spendere 200€ per acquisire un cliente e il mio
concorrente solo 10€ pare ovvio che io sia in netto vantaggio) e vincere definitivamente la battaglia del
marketing.
MARKETING MISURABILE: BONUS 1
Qui ti presento come bonus una serie di 3 video nei quali potrai vedere il fondatore di Snyffo, Moreno
Bonechi, il massimo esperto di “costo per vendita” in Italia e anche unico interlocutore italiano (sono 3
in tutta Europa per capirsi) che lavora privatamente con coloro che la strategia e gli strumenti per
tracciare le vendite li hanno inventati e li aggiornano in tempo reale.
Con un linguaggio molto semplice, ti spiega cosa sia possibile fare davvero con la tua azienda quando
sei online. In questi video scoprirai anche come sia possibile online battere aziende più grandi e con un
budget per il marketing su internet molto più ampio del tuo.
MARKETING MISURABILE: BONUS 2
Ora, ho in serbo un ulteriore bonus per te.
Cliccando sull’immagine che trovi all’indirizzo
http://marketingmerenda.com/marketing-misurabile/ potrai scaricare la versione in pdf
di questo report in modo da poterla consultare comodamente, stampare e archiviare
ma in più riceverai un’ulteriore e potentissima strategia per rendere il tuo
marketing misurabile che non è presente in questa versione online.
Parliamo di una strategia iper-potente per rendere ancora più efficace il tuo blog e più misurabili
ed immediati i risultati delle piattaforme che usi per fare marketing di contenuto.
Quando un giorno la vedrai copia-incollata in giro senza citazione delle fonti, visto che ad oggi non ne
parla nessuno, ricordati da dove l’hai appresa perché: “Chi onora il proprio maestro onora se stesso”.
Quindi non perdere tempo, clicca sull’immagine qui sotto e fai tuo il report completo in pdf con anche la
strategia segreta che non è presente su questa pagina.

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Marketing Misurabile: 7 Modi per non farsi Fregare dai Pubblicitari

  • 1. Marketing Misurabile: 7 Modi per non farsi Fregare dai Pubblicitari In un precedente articolo sulle 4P del Marketing ti ho svelato il segreto di pulcinella che un venditore di pubblicità e le agenzie di comunicazione non vogliono che la gente comune sappia. Detto in termini semplici, le agenzie pubblicitarie tendono a vendere spazi pubblicitari e campagne più o meno creative che difficilmente portano risultati e demotivano gli imprenditori a continuare a investire in marketing.
  • 2. Se non c’è nulla di male nell’intermediare spazi pubblicitari -quando questo è fatto nel miglior interesse del cliente- e non c’è nulla di male a essere creativo -se la creatività si piega alla necessità di vendere e non viceversa-, esiste comunque un grande peccato originale sul quale non si può soprassedere: rendere il marketing misurabile. MARKETING MISURABILE: PERCHÉ È FONDAMENTALE PER LA TUA AZIENDA. Il mio scopo principale è quello di motivare gli imprenditori, i negozianti, gli esercenti e i liberi professionisti a investire in marketing poiché è l’unico modo per poter prosperare nel mercato moderno. Il perché i vari possessori di partita iva non siano orientati ad avere una macchina di acquisizione clienti sempre “accesa” è stato già trattato abbondantemente in questo articolo e non ci tornerò quindi sopra. Posto che quindi io ti abbia già convinto dell’importanza di fare marketing, vediamo adesso insieme il perchè sia fondamentale investire correttamente il tuo denaro e come farlo, acquistando esclusivamente marketing misurabile. Non importa da quale fornitore.
  • 3. Permettimi di farti un esempio che possa schiarirti le idee velocemente: Tu investiresti 50.000€ in azioni, fondi, obbligazioni e poi le lasceresti “correre” per un anno, limitandoti alla fine dell’anno a controllare se hai perso denaro o ne hai guadagnato? E’ molto improbabile. E’ decisamente più probabile che se sei un investitore o un trader, tu sia abituato a controllare l’andamento dei tuoi investimenti su base quotidiana o almeno settimanale. Sei attento alle notizie, per poter “entrare” in situazioni che ti paiono vantaggiose e “uscire per tempo” da altre situazioni che ti puzzano di bruciato. Questo con l’unico obiettivo di guadagnare il più possibile e perdere meno denaro possibile. Sbaglio? Ecco, allora se questo è il caso, perché mai dovresti affidarti a un venditore di pubblicità che ti vende un pacchetto di qualunque cosa, che siano
  • 4. • passaggi in radio, • campagne su internet, • acquisto di pagine di giornali, • cartellonistica • e tutto quello che ti pare, attendendo a fine progetto di tirare una riga e vedere “se” la campagna ha funzionato? Ti pare normale appoggiare un budget per un piano mensile e controllare magari solo a fine mese se da quel tipo di annunci, di campagna, di esposizione siano entrati dei potenziali clienti o meno? E ti pare normale non sapere da dove arrivano i clienti nel tuo negozio, nella tua attività, nel tuo ristorante? Se ti comporti in questo modo, è ovvio che tu non possa mai aumentare i tuoi risultati, perché non saprai mai quali sono i canali da potenziare e quelli invece da scartare o da modificare per un nuovo test.
  • 5. C’è un vecchio adagio nel mondo dei pubblicitari che recita: “So che metà dei soldi che spendo in pubblicità è completamente buttata via. Il problema è che non so quale metà sia.” Che sia stato John Wanamaker o Lord Leverhulme a pronunciarla non fa alcuna differenza. La frase è tremendamente vera e racchiude una situazione grave nella quale si ritrovano ancora oggi tutti gli imprenditori non consci della possibilità che oggi esiste di avere un marketing misurabile. Se non ti stai prendendo la briga di misurare e tracciare i risultati di ogni canale di marketing che usi, di ogni campagna, di ogni annuncio, di ogni passaggio, allora essenzialmente non sei un imprenditore nel vero senso del termine. Sei uno scommettitore, esattamente come coloro che inseriscono le monetine al casinò nelle slot machines e poi sperano e pregano. Mi ripeto, non è colpa tua. In Italia in particolare non solo non esiste cultura di marketing in ambito imprenditoriale ma anche l’offerta è veramente di basso livello.
  • 6. Per questo motivo, invece che affidare soldi alla cieca ad un’agenzia di pubblicità, sarebbe saggio che nel momento in cui tu abbia una partita iva, ti trasformassi in ciò che dovresti essere a prescindere dal settore nel quale operi e dai prodotti o servizi che vendi: “Un esperto di marketing e vendite che sa leggere un bilancio.” Una volta che sei diventato un esperto di marketing almeno a livelli sufficienti, potrai decidere se fare da solo o farti seguire da qualcuno come un agenzia, insegnando loro cosa ti aspetti e come devono operare. Se vuoi prosperare come imprenditore o come libero professionista devi imparare ad accettare che il marketing è qualcosa che non puoi delegare in toto. Basta mandati in bianco ai pubblicitari e ai venditori di pubblicità. Non ho nulla di personale contro di loro, ma tu devi imparare a “usarli” nella maniera corretta. Cioè delegare a loro l’operatività ma essere sempre colui che decide non solo la strategia ma che decide anche i metodi di tracciamento per rendere il tuo marketing misurabile. Se poi i pubblicitari fanno gli offesi perché “ledi la loro professionalità” o stai “castrando la loro creatività”, problemi loro.
  • 7. Sono convinto che là fuori ci sono tanti professionisti desiderosi di prendere i tuoi soldi e di attenersi a ciò che gli dirai senza “obiezioni di coscienza creativa.” Detto in maniera semplice: se non hai al momento un metodo per rendere ogni tua campagna marketing misurabile e se ti stai pubblicizzando in un modo che non sia accuratamente tracciabile… perché stai mettendo soldi in queste cose? Sul serio, se ci pensi è una cosa assurda, non sciocca. Poi capisco tutto come ho già detto, capisco il contesto socioculturale, tutto quello che vuoi ma è ora di basta. Ora hai risorse gratuite (come questo report ad esempio) per capire cosa devi fare e da oggi in avanti il tuo futuro è realmente nelle tue mani e se non vuoi più avere scuse è possibile non averne. Ma non voglio più vederti buttare denaro in attività che ti stanno facendo solo spendere denaro FINO A PROVA CONTRARIA e senza un ritorno positivo dell’investimento.
  • 8. Visto che non penso tu abbia una ONLUS o ti piaccia buttare denaro dalla finestra, sarebbe il caso di trovare il modo di averla quella “prova contraria” e di rendere finalmente il tuo marketing misurabile. Quindi, come facciamo a rendere finalmente il tuo marketing misurabile e i tuoi risultati tracciabili per verificare il ROI di ogni singola cosa tu stia facendo e permetterti anche in campo marketing di “essere padrone in casa tua?”. Ci arrivo subito ma permettimi una piccola provocazione. Ma non ti dà fastidio non avere il controllo di una cosa importante come il marketing? Cioè tu ti senti bene ad affidare un budget a un tizio che lo userà nei modi più disparati e sino alla fine della campagna tu non possa fare nulla tranne aspettare, sperare e pregare? Io conoscendomi so che uscirei di testa, ma evidentemente tu sei un maniaco del controllo su tutto quanto riguarda la tua attività ma quando si arriva al marketing getti la spugna. Mi ricordi mia madre negli anni ’80, che si arrendeva davanti ai tasti dei primi videoregistratori a cassetta perché erano troppo più complessi dal suo punto di vista rispetto al telecomando del televisore.
  • 9. In realtà erano solo 4 tasti in più rispetto al televisore: Registra – Avanti veloce – indietro veloce – pausa ma per lei capisco fossero uno scoglio tecnologico insormontabile. Ecco, tu quando si parla di marketing sei come mia mamma davanti al telecomando del videoregistratore. Dici: “Ma io di queste cose non ci capisco!” e lasci fare agli altri. Questo se nel caso di mia mamma portava solo a una risata, nel tuo caso porta a un dispendio di tempo, denaro ed energie che non puoi più permetterti. Ma torniamo a noi e al nostro metodo per rendere il nostro marketing misurabile:
  • 10. 1 ASSICURATI DI METTERE UNA CALL TO ACTION IN OGNI ANNUNCIO Una cosa ovvia ma che per molti principianti ovvia non é, é che per ogni annuncio, passaggio, pubblicità, banner, sponsorizzazione, ads su internet ecc…ecc… tu non debba mai spendere un centesimo se non vi è contenuta una “call to action.”
  • 11. Nel marketing misurabile, una “call to action” (che spesso vedrai scritta anche come CTA) è una istruzione semplice e chiara ai potenziali clienti che deve provocare una risposta immediata. Una vera e propria “chiamata all’azione” per la quale si usano solitamente verbi all’imperativo come: • “Chiama ora” o • “Scopri di più” o • “Scarica il coupon” o • “Accedi all’offerta” o • “Ritira il tuo omaggio” o • “Passa in negozio con questo tagliando” • ecc… Io non voglio “avere ragione” quando parlo dei creativi o di quanto la creatività sia perfettamente inutile per una PMI italiana. Voglio insegnarti a ragionare con la tua testa e a capire le cose da solo. Non però come fanno gli italiani medi con le loro “opinioni” ma con numeri alla mano.
  • 12. 1. Credi che l’annuncio creativo dell’agenzia sia “figo” e di immagine? Bene, testa quella merda con una call to action e vediamo come va. Dalla mattina dopo sai se sta funzionando e quanto oppure no. Magari hai ragione. Magari no. 2. Credi che il volantino fatto in word da tua nipote per risparmiare “alla fine vada bene?”. Testa quella merda e vediamo. 3. Pensi che il copywriting a risposta diretta sia “troppo lungo e troppo aggressivo” per il tuo “stile aziendale”? Allora scrivi una merda di testo istituzionale con “Pregiatissimo cliente, mi pregio di pregiarla del nostro pregio…” come fai di solito, mettici una call to action in fondo e testiamo. Se hai ragione tu sei ricco, se hai torto magari puoi aggiustare il tiro e rivedere le tue “opinioni personali”. (PICCOLO SUGGERIMENTO: SE NON SEI GIÀ RICCO SFONDATO MAGARI SEI MOLTO BRAVO IN QUELLO CHE FAI MA IN GENERE IN MATERIA DI MARKETING HAI TORTO. NON TI OFFENDERE.)
  • 13. Letizia Felici -Titolare Perfecta New Skin
  • 14. 2. ASSICURATI DI AVERE GOOGLE ANALYTICS O QUALCHE ALTRO SCRIPT DI TRACCIAMENTO INSTALLATO SUL TUO SITO.
  • 15. E’ importante però che tu tracci ogni singolo accesso al tuo sito ma in particolare per le tue pagine di atterraggio. Fammi essere basic e molto semplice nella spiegazione, a vantaggio di chi si sta avvicinando ora a questo mondo. Nel caso tu faccia campagne online o campagne che rimandano all’online (Es: un annuncio sponsorizzato su facebook fa parte di una campagna online. Una salesletter di carta recapitata nella tua cassetta postale o un annuncio sul giornale che però rimandano a una pagina web, fanno parte di una campagna che “rimanda” all’online) non mandare mai il traffico sul tuo sito principale. Per ogni annuncio contenente una call to action devi creare online una pagina apposita con un URL specifico (un indirizzo o nome a dominio apposito) per tracciare quante persone reagiscono compiendo un’ azione a partire da quell’annuncio specifico. Piccola accortezza: se a partire dall’online non è strettamente necessario anzi è quasi irrilevante, se vuoi riportare sul web persone prese con annunci nel mondo fisico, come lettere di vendita, volantini, radio, annunci sui giornali ecc… devi accertarti di avere acquistato un nome a dominio chiaro, intero senza trattini e senza slash / perché le persone poi non riescono a digitarlo.
  • 16. Per capirsi in maniera facile: 1. Tu hai un sito che si chiama www.pizzagino.com 2. Tu non manderai MAI persone direttamente su www.pizzagino.com ma su apposite pagine di atterraggio dove indirizzare il traffico proveniente dai tuoi annunci per tracciare quante persone ci vanno prima e le conversioni effettive poi. 3. Se fai campagne offline, tu non prenderai mai domini come • www.pizzagino–offerta.com o • www.pizzagino.com/offerta perché le persone si sbaglieranno nella maggioranza dei casi a digitare e perderai tutte le conversioni. Un www.offertagino.com e similari andranno benissimo. Brevi, chiari, senza trattini e caratteri strani (non ci cliccare sopra che sono link inattivi e di fantasia!) Se hai un’agenzia “webbara” che ti ha preso domini come quelli vietati qui sopra, prendi una spranga e spaccagli le gambe.
  • 17. (No scherzo, però almeno digli di correggere visto che ne va anche della bontà del loro lavoro e almeno gli insegni una piccola base di marketing misurabile. Se invece hai chi ti manda traffico dritto sul sito le gambe spaccagliele davvero perché oggi è una cosa che davvero non si può più vedere). 3 NUMERI DI TELEFONO SPECIFICI PER ANNUNCI SPECIFICI Altro errore da zanza, nel caso che la tua call to action rimandi a o includa un numero di telefono, è quello di rimandare il traffico sul telefono aziendale.
  • 18. Anche qui, devi fornirti di un centralino (scegli tu la tecnologia e il fornitore che preferisci) che ti dia una serie di numeri di telefono tutti diversi e univoci, per sapere e poter tracciare con certezza da quale annuncio stanno arrivando le telefonate. Se dirotti il traffico verso il numero di telefono aziendale non potrai mai tracciare da dove arrivano quelle chiamate. Sì, conosco il tuo dialogo mentale, quello di chi si crede di essere intelligente e sta pensando: “Ma’cchissene mporta oh grullo di prendere i numeri di telefono per ogni annuncio. Io fo la hampagna e a fine mese se arrivano più telefonahe di prima honfermo per il mese successivo all’agenzia, altrimenti disdiho, un pago e ciao naccheri!” purtroppo per te sei troppo furbo.
  • 19. Perché in questo modo • ti perdi la possibilità di tracciare non solo esattamente da quale annuncio stiano arrivano più chiamate dato che se butti tutto nello stesso calderone non puoi farlo • ti perdi la possibilità di testare i vari annunci e di capire se e come sia possibile migliorarli per spendere sempre di meno e convertire sempre di più a parità di spesa. Quindi smettila di cercare di “migliorare” quello che ti dico, circumnavigare quello che ti dico, semplificare quello che ti dico ma fai semplicemente quello che ti dico e limitati a incassare i soldi che ne derivano.
  • 20. Matteo Fago – Fondatore di Venere.com
  • 21. 4 AGGIUNGI UN CODICE PROMOZIONALE IN OGNI ANNUNCIO Un’ altra strategia che puoi usare singolarmente o in associazione al numero di telefono specifico almeno per iniziare a rendere il tuo marketing misurabile è quello di associare a ogni campagna che riporta come call to action al numero di telefono, un “codice promo” specifico per ogni annuncio. Poi ricordati di addestrare coloro che rispondo al telefono nel chiedere ai clienti se hanno un “codice promozionale” da dichiarare in modo da aderire all’offerta, ricevere il buono, il coupon, lo sconto ecc… In questo modo sarai certo di sapere da quale annuncio stanno arrivando i clienti che aprono il portafoglio.
  • 22. Tra le due opzioni se devi usarle singolarmente, avere numeri di telefono dedicati in molti casi semplifica l’operatività e rende la tracciabilità più semplice e più precisa ma l’importante è iniziare, non essere perfetti. 5 CREA DEI COUPON DA ALLEGARE A OGNI MATERIALE DI MARKETING FISICO Se nella tua campagna marketing sono presenti volantini, brochure, sales letter, cartonline, depliant, flyer ecc… • aggiungi • allega • metti come ritagliabile a seconda dei casi un coupon con il quale le persone si possano presentare
  • 23. Valido soprattuto per esercenti come • bar • ristoratori • negozianti • e in generale per tutti coloro che hanno un attività aperta al pubblico nella quale le persone possono passare fisicamente (e lo faranno se non ti conoscono, per venire a “vedere chi sei”). Ricordati sempre di non fare offerte generiche ma specifiche e di indicare sempre o laddove sensato e possibile • una scadenza temporale (valido fino al -data molto ravvicinata-) • scarsità (valido sino a esaurimento scorte / solo 15 disponibili /solo 34 rimanenti ad oggi / per i primi 20 che si presenteranno in negozio ecc…)
  • 24. 6 SEMPLICEMENTE CHIEDI La versione più semplice di tracciamento che puoi usare per rendere il tuo marketing misurabile (ma non dovresti affidarti solo a questa perché seppur un modo rapidissimo per iniziare non ti permette di ingegnerizzare i processi) è quello di chiedere. Per ogni cliente che ti chiama, viene nel tuo negozio, ti manda una email, ti contatta in chat ecc… semplicemente ricordati di chiedere come siano venuti a conoscenza • della tua attività • della tua offerta speciale • della tua location • ecc…ecc… E’ un modo rudimentale ma comunque possiede la sua efficacia, anche solo per vedere se le campagne che stai facendo ora e che magari non sono progettate nativamente come tracciabili stiano avendo la loro efficacia oppure no. Nel tempo però ricordati di riprogettare i tuoi annunci, i tuoi siti e i tuoi numeri di telefono in modo che il tuo marketing diventi misurabile in maniera sempre più fine, più precisa e più scientifica.
  • 25. 7 MISURA IL COSTO PER VENDITA, NON IL COSTO PER LEAD. Se tra i pubblicitari tradizionali abbiamo la piaga della creatività fine a sé stessa, tra i webbari di nuova generazione abbiamo la piaga della misurazione di dati che sono mediamente poco rilevanti quando non sono completamente inutili. Ora, non voglio ribadire sulle mie pagine cose ovvie che spero oggi tu possa trovare anche altrove come il fatto che non contino cose come: • il numero di fan • il numero di like • il numero di visualizzazioni • il numero di condivisioni • qualunque cosa contenga la parola “engagement” ecc…
  • 26. Per quelle cose, ti basta pubblicare foto di culi e gattini e frasi di Paolo Coelho o Fabio Volo a casaccio e ne otterrai veramente quanti vuoi. Quello che serve alla tua attività è una cosa sola: le vendite. Tra i webbari di nuova generazione, questo concetto è ancora abbastanza sconosciuto o ignorato. Quindi chi non vuole svelarsi come fuffaro completo parlando di like e gattini, ti parla e si pavoneggia di quanto sia bravo ad abbassarti: • il costo per click (quanto costa una persona che clicca su un tuo annuncio) • o i più evoluti di tutti ti parlano di costo per lead (quanto costa una persona che compie un’azione come scaricare un coupon, una guida, un video ecc…ecc…) Ora, visto che a fare esempi con iperboli per spiegare un concetto si finisce sempre a ricevere maree di insulti dai sedicenti professionisti colti con le mani nella marmellata, cerchiamo di capirci. Non è che sia un male assoluto perseguire il maggior risparmio possibile nelle campagne. Questo però deve essere fatto:
  • 27. • a parità di efficacia degli annunci • attraverso un continuo test e affinamento per abbattere i costi senza perdere di efficacia Non me ne faccio nulla di una tonnellata di lead a basso costo se poi la qualità è così scarsa che per ottenere quel costo così basso poi i lead non comprano perché sono fuori target o non hanno soldi. La gara oggi non è più quella che si faceva nella metà degli anni 2000 agli albori del web marketing, cioè conoscere la “gabola” per spendere poco per click. Oggi la necessità è quella di costruire un’automazione di marketing e un funnel così preciso da potersi permettere di “comprare” sul mercato i lead più buoni (che spesso costano di più di quelli non buoni, ovviamente) e farli fruttare. Ricordati quello che dice il mio mentore Dan Kennedy: “Nel marketing, chi può permettersi di pagare di più per un cliente, vince” Un semplice pavoneggiarsi di un costo per click o un costo per lead basso senza legarlo all’unico dato che conta cioè il “costo per vendita” (o costo per conversione che dir si voglia) è perfettamente inutile.
  • 28. Il problema è che in Italia, di webbari così evoluti, che conoscono non solo le strategie, ma anche tutti gli strumenti necessari (spesso abbastanza costosi) e le procedure esatte per tracciare il vero Costo per Vendita ce ne sono pochissimi e il tutto nasce anche dall’ avere uno strumento di CRM/autoresponder potente come Infusionsoft ad esempio, laddove un semplice Mailchimp, Aweber, Get Response ecc… non permettono una tracciatura di questo tipo. Quindi, acclarato e dato per scontato che le campagne vadano sempre ottimizzate e che un costo per click e quindi per lead innecessario è appunto NON NECESSARIO, il dato da misurare e da farsi misurare è quello del costo per vendita. Nel tempo, non solo sapremo esattamente da quale canale entrano realmente le vendite effettive, ma anche il “percorso decisionale” che segue il nostro cliente standard. Ad esempio sapremo da quale piattaforma, lettera, pacco, annuncio, video, podcast entra, quante e quali email legge prima di comprare, se guarda dei nostri video, quali guarda e quanti ne guarda, se ascolta dei nostri podcast e quali e quanti ne guarda ecc…
  • 29. Puoi sapere inoltre quanto il tuo brand e il “passaparola” sia online che “per strada” stia funzionando e quanto. Se il tuo brand è forte, noterai un incremento delle ricerche dirette del tuo nome e di quello della tua azienda e del tuo brand. Puoi misurare quante persone quindi sono entrate in contatto con te attraverso: • annunci sponsorizzati a pagamento • traffico organico indicizzato per argomenti grazie ai tuoi contenuti • conoscenza del tuo brand e quindi ricerche dirette E’ possibile quindi lavorando di fino sapere esattamente “che giro fanno” i tuoi clienti per arrivare da te. Ad esempio se fai video, li carichi su youtube e sai come farli indicizzare, condividere e soprattutto il minutaggio dei video viene visto, Youtube stesso con il suo quality score tenderà a premiarti mostrandoti gratuitamente e con maggior frequenza tra i “consigliati” alle persone in target.
  • 30. Anche qui, capirai se uno ha guardato un tuo video perché il tuo brand ha fatto sì che stesse cercando te direttamente, o ti ha trovato tramite traffico organico o addirittura ti ha trovato come “video consigliato” mentre guardava quello di un tuo concorrente. Nel lungo periodo, per ottimizzare il costo per vendita devi tenere traccia di tutto il comportamento dei tuoi clienti sia online che offline e in questo modo potrai trasformare il tuo marketing in una macchina da guerra acquista clienti. Insomma sapremo tutto del nostro “Gino che compra” e potremo concentrarci nel ridurre le opzioni ai nostri clienti invece che aumentarle, “forzandoli” all’interno del modello di funnel che converte di più invece che lasciare che si disperdano o che fruiscano “casualmente” dei nostri materiali, magari inseriti in un funnel arbitrario di email non deciso sul reale comportamento degli acquirenti. In questo modo è possibile creare il “funnel ideale” (richiede mesi di analisi e tracciamenti, non ti eccitare subito stallone), forzare il cliente in quella direzione e continuare a lavorare quel funnel specifico per renderlo sempre più efficace e abbassare così il “Costo per Vendita”. Detto in modo ancora più semplice, devi tracciare i “Gino che apre il portafoglio e paga”, NON i “Mario che scaricano il file”.
  • 31. Quando sapremo esattamente il “costo per vendita” avremo raggiunto quel dato fondamentale che si chiama “costo di acquisizione cliente”, grazie al quale possiamo sapere quanto posso spendere per “comprarmi” letteralmente un “Gino che compra da me”. Più abbasso quel costo senza abbassare la qualità delle campagne, più ho possibilità di poter sovraspendere la concorrenza (se io posso spendere 200€ per acquisire un cliente e il mio concorrente solo 10€ pare ovvio che io sia in netto vantaggio) e vincere definitivamente la battaglia del marketing. MARKETING MISURABILE: BONUS 1 Qui ti presento come bonus una serie di 3 video nei quali potrai vedere il fondatore di Snyffo, Moreno Bonechi, il massimo esperto di “costo per vendita” in Italia e anche unico interlocutore italiano (sono 3 in tutta Europa per capirsi) che lavora privatamente con coloro che la strategia e gli strumenti per tracciare le vendite li hanno inventati e li aggiornano in tempo reale.
  • 32. Con un linguaggio molto semplice, ti spiega cosa sia possibile fare davvero con la tua azienda quando sei online. In questi video scoprirai anche come sia possibile online battere aziende più grandi e con un budget per il marketing su internet molto più ampio del tuo. MARKETING MISURABILE: BONUS 2 Ora, ho in serbo un ulteriore bonus per te. Cliccando sull’immagine che trovi all’indirizzo http://marketingmerenda.com/marketing-misurabile/ potrai scaricare la versione in pdf di questo report in modo da poterla consultare comodamente, stampare e archiviare ma in più riceverai un’ulteriore e potentissima strategia per rendere il tuo marketing misurabile che non è presente in questa versione online.
  • 33. Parliamo di una strategia iper-potente per rendere ancora più efficace il tuo blog e più misurabili ed immediati i risultati delle piattaforme che usi per fare marketing di contenuto. Quando un giorno la vedrai copia-incollata in giro senza citazione delle fonti, visto che ad oggi non ne parla nessuno, ricordati da dove l’hai appresa perché: “Chi onora il proprio maestro onora se stesso”. Quindi non perdere tempo, clicca sull’immagine qui sotto e fai tuo il report completo in pdf con anche la strategia segreta che non è presente su questa pagina.