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Stefano Pareglio*
* Università Cattolica del Sacro Cuore
Misure, valutazioni e politiche
per contenere il consumo di suolo
EEA, 2006, Urban sprawl in Europe
«75% of the European population lives in urban areas. By
2020, approximately 80% of Europeans will be living in
urban areas, while in seven countries the proportion will be
90% or more.
More than a quarter of the European Union's territory has
now been directly affected by urban land use
Cities are spreading. Historically, the growth of cities has
been driven by increasing urban population. However, in
Europe today, even where there is little or no population
pressure, a variety of factors are still driving sprawl» (EEA,
2006: 5-11).
EEA, 2006, Urban sprawl in Europe
«Since the mid-1950s, European cities have expanded on
average by 78%, whereas the population has grown by only
33%. Over the past 20 years the extent of built-up areas in
many western and eastern European countries has
increased by 20% while the population has increased by
only 6%
A major consequence of this trend is that European cities
have become much less compact. Trends towards new low
density environments are also evident in the space
consumed per person in the cities of Europe during the
past 50 years which has more than doubled» (EEA, 2006:
5-11).
Popolazione e superfici edificate
UE (1990-2000)
Disaccoppiamento
tra popolazione +6%
e superficie edificata +20%
Densità di popolazione in alcune città europee
(metà anni ’50 – fine anni ‘90)
Popolazione
concentrata in aree urbane
più estese e meno dense
EEA, 2006, Urban sprawl in Europe
EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
Dispersione fisica della città contemporanea
Trasformazioni economiche e sociali > ampliamento di scala delle
relazioni > dispersione della città contemporanea
[mobilità privata, rendita, scarsa capacità di governo]
Dispersione compatta
monofunzionale
Dispersione casuale
Comune di Milano. Espansione al 1873 e al 1924, comparata
all’estensione dei piani Beruto (1889, area rigata), Pavia e Masera
(1912, area puntinata fitta), Albertini (1934, area con puntinatura rada)
Nuovo “modello” insediativo
Sistema morfologicamente più esteso, gerarchicamente più
complesso e interconnesso (la dimensione urbana supera quella
comunale: interi comuni o parti di essi funzionano come un’unica
città grazie a flussi di relazioni), che determina forti pressioni
sull’ambiente
Saltano i tradizionali paradigmi centro/periferia; aree urbane/aree
agricole: «si rompe quella gerarchia di dipendenze e di subalternità,
che comunque rappresentava un ordinamento» (Campos Venuti,
2005)
Dimensione funzionale (governo dei fenomeni) conta più di quella
dei amministrativa (che però conserva le principali competenze)
A (polycentric) mega-city region?
«a series of anything between twenty and
fifty towns, physically separate but
functionally networked, clustered around
one or more larger central cities, and
drawing enormous economic strength from
a new functional division of labour.
These places exist both as separate
entities, in which most residents work
locally and most workers are local residents,
and as parts of a wider functional urban
region connected by dense flows of people
and information along motorways, high-
speed rail lines and telecommunications
cables.»
It is no exaggeration to say that this was the emerging urban form at
the end of the twentieth century, and that it will prove pervasive in the
twenty-first» (Hall, Pain, 2006: 3)
A (polycentric) mega-city region?
Cosa si intende per consumo di suolo
Secondo Corine Land Cover (CLC)
artificial surfaces «continuous and discontinuous urban
fabric (housing areas), industrial, commercial and transport
units, road and rail networks, dump sites and extraction
sites, but also green urban areas»
land take «the increase of artificial surfaces (housing
areas; green urban areas; industrial, commercial and
transport units; road and rail networks; etc.) over time»
soil sealing «can be defined as the destruction or covering
of soils by buildings, constructions and layers of completely
or partly impermeable artificial material (asphalt, concrete,
etc.). It is the most intense form of land take and is
essentially an irreversible process»
Quantificare il consumo di suolo
Quantificare il consumo di suolo
Quantificare il consumo di suolo
Varibilità metodologica: copertura territoriale, sistema di
classificazione, unità minima rilevata, scala di restituzione, periodo di
riferimento, sistematicità di aggiornamento, dati di base, metodo di
misurazione, ricorso al campionamento, rispondenza alle
raccomandazioni e alle normative internazionali, persino qualità e
certificazione dei dati prodotti
SIGNIFICA
Variabilità di risultati: 43 mq/abitante*anno (1990-2005) di Emiliani
(2007), 11,6 (1995-2006) Berdini (2009), 10 (dal dopoguerra ad oggi)
di SGI (2009), 3,7 (1956-2010) ISPRA (2013), 1,5 (1990-2000) APAT
(2005)
IN OGNI CASO
70-100 Ha/giorno di suolo libero negli ultimi 10 anni
(30-40 mila Ha/anno)
Quantificare il consumo di suolo
ISPRA, 2013
ISPRA, 2013
Quantificare il consumo di suolo
ISPRA, 2013
Fenomeno oggettivamente grave,
che non si arresta …
Quantificare il consumo di suolo
INU, LEGAMBIENTE, 2011/2012
… neppure in presenza di livelli di impermeabilizzazione già elevati,
che risente in modo non univoco delle dinamiche demografiche …
63.000m2
Quantificare il consumo di suolo
… che si concentra nelle
aree più fertili e accessibili,
e che si sposta dalle grandi
città verso quelle medio
piccole e verso i centri
rurali
Quantificare il consumo di suolo
L’incremento delle superfici artificiali può essere
a. normalizzato rispetto a
- intervallo temporale, popolazione di riferimento, …
ma anche contesto macroeconomico
- stock di superfici già artificiali, …
ma anche stock di aree effettivamente modellabili
b. riferito al momento
- del cambio di destinazione urbanistica
- dell’effettiva trasformazione fisica
b. ponderato in funzione
- della qualità dei suoli consumati (matrici di transizione)
- delle funzioni insediate (spazi verdi, infrastrutture per TPL)
- degli esiti in termini di morfologie territoriali
Nord Milano
Monaco di Baviera
Qualificare il consumo di suolo
Amsterdam
Destrutturazione dei margini urbani
Qualificare il consumo di suolo
Conurbazione di nuclei autonomi
Qualificare il consumo di suolo
Addensamento intorno a infrastrutture
Qualificare il consumo di suolo
Cluster monofunzionali
Qualificare il consumo di suolo
Erosione di ambiti di pregio
Qualificare il consumo di suolo
Funzioni di «servizio territoriale»
Impianti di depurazione o di smaltimento dei rifiuti
Qualificare il consumo di suolo
Funzioni di «servizio territoriale»
Cave (attive)
Qualificare il consumo di suolo
Funzioni di «servizio territoriale»
Impianti di generazione energia
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Cave (esaurite)
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Aree industriali dismesse
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Impiantistica dismessa
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Edifici e nuclei da riqualificare
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Discariche abusive
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Aree agricole abbandonate
Qualificare il consumo di suolo
Sottoutilizzo, abbandono, degrado
Aree forestali abbandonate
Comune «alfabeto» > informazioni condivise
analisi determinanti e misura impatti
diffusa responsabilizzazione
costruzione politiche (mitigazione/adattamento )
valutazione di efficacia delle azioni
accountability
(Unico) repertorio nazionale sull’uso del suolo
Risoluzione 7-00274 (11 luglio 2012) approvata all’unanimità dalla
XIII Commissione permanente del Senato della Repubblica (Territorio,
ambiente, beni ambientali): impegna il Governo, tra l’altro, a
«promuovere la realizzazione di un sistema informativo statistico e
geografico integrato per la lettura del consumo di suolo, che deve
avvalersi di tutte le informazioni disponibili e i risultati
metodologici e classificatori prodotti nell’ambito di studi in sede
internazionale, nazionale [specie Regioni, ndr]e accademica».
Indirizzo ripreso da alcune (delle numerose) proposte di legge
presentate in questa legislatura: ad esempio la AC/70 (15 marzo
2013), recante “Norme per il contenimento dell’uso di suolo e la
rigenerazione urbana”, prevede (art. 1, comma 4) l’istituzione presso
l’ISTAT del Registro nazionale del consumo di suolo.
Determinanti del consumo di suolo
Accaparramento incessante della rendita fondiaria
- dal 1950 al 2011: popolazione +28%, superficie
impermeabilizzata + 166% (MIPAAF, 2012)
- dal 1994 al 2007: 11 milioni di nuove stanze,
popolazione aumentata di 2,7 milioni di abitanti (di fatto
dal 2002, in larga misura per la regolarizzazione di
immigrati già presenti sul territorio nazionale)
favorito (fino al 2007) da buona congiuntura
economica e credito a tassi contenuti
determinato da modificazioni socio-economiche
Determinanti del consumo di suolo
• mobilità territoriale per ragioni di studio e di lavoro
• frammentazione e dispersione dei nuclei famigliari
• strutturale differenza nei prezzi delle abitazioni urbane rispetto a
quelle extra-urbane
• nuovi stili dell'abitare, con la ricerca di luoghi meno
congestionati e/o di abitazioni più grandi
• domanda di alloggi da parte di immigrati regolari
• nuovi modi di produzione, che rendono meno rilevante la
localizzazione dei luoghi di lavoro
• nuove forme di logistica
• in passato, anche domanda di seconde case per vacanze
storica affezione per l’investimento immobiliare (no rischio)
gravi distorsioni del legislatore (383/2001) (244/2007)
Impatti del consumo di suolo
Il suolo svolge numerose funzioni
• nella sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio
• nello stoccaggio del carbonio
• nel ciclo dell'azoto e di altri nutrienti
• nell’espressione della biodiversità
• nel mantenimento delle connessioni ecologiche
• nella formazione del paesaggio
• nella conservazione dell'identità locale
Gli effetti ambientali del soil sealing si diffondono al di là
dei suoli sigillati, con la perdita di funzionalità ecologica di
aree non necessariamente contermini, né del tutto
impermeabilizzate
Il suolo è una risorsa scarsa e irriproducibile
Impatti del consumo di suolo
La riduzione della densità urbana comporta un uso meno
efficiente di altre risorse ambientali ed energetiche
Impatti del consumo di suolo
Attività agro-silvo-pastoriali
vs consumo di suolo
Sottrazione di un fattore insostituibile
della produzione
Incapacità di porre un argine efficace
all’espansione insediativa
Impatti subiti Impatti generati
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura dalla cementificazione
MIPAAF, luglio 2012
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura dalla cementificazione
Sau vs popolazione
1950 -2010:
popolazione +28%
cementificazione +166%
1971-2000:
popolazione +10%
SAU -28%
1950 -2010:
1 ha frumento:1,4 t. > 4 t.
1 contadino: 4 capi > 26 capi
Resa per ettaro per colture selezionate (1950 – 2007)
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura dalla cementificazione
Autoapprovvigionamento alimentare (MIPAAF, 2012): 80-85%
Land Import (Lugschitz et al, 2011): 49 milioni di Ha
Stima andamento grado di approvvigionamento
alimentare in Italia (1991 – 2011) (valori in
percentuale sul consumo nazionale)
Percentuale auto
approvvigionamento alimentare,
triennio 2008 - 2010
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura?
semplificazione colturale, intensificazione produttiva
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura?
alterazioni fisico-meccaniche, prodotti chimici
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura?
allevamenti zootecnici intensivi
Costruire il futuro
Difendere l’agricoltura?
alterazione del paesaggio
il conflitto città-campagna e il conflitto
agricoltura-natura come metafore della crisi
della buona pianificazione e della scarsa
programmazione
serve un governo [sostenibile,
integrato, differenziato,
strategico, programmato,
disegnato] dei sistemi territoriali
regionali
Classi di densità di popolazione
Densità abitativa
Classi di uso del suolo
Percentuale di aree agricole
(classe 2 del DUSAF)
Rapporto tra il numero di addetti alle
unità locali di impresa e la popolazione attiva
Indice di naturalità
SAU / azienda
1 – interpretazione multimensionale
Macro-area Indicatore Anno Fonte
Caratteristiche
socio-economiche
Densità di popolazione 2010 ASR
Indice di dipendenza degli anziani 2010 ASR
Numero di diplomati e laureati/popolazione > 24 anni 2001 ASR
Reddito/occupazi
one
Reddito per capita 2009 Reddito IRPEF da comuni-italiani.it
Densità del reddito
2009 Stimato sulla base del precedente e area dei
comuni
Densità delle aziende (totali) 2010 ASR (su fonte Registro delle Imprese)
Numero di addetti alle unità locali di impresa/popolazione attiva 2001 ASR
Servizi alla
persona
Densità degli esercizi commerciali 2009 ASR
Densità delle strutture ricettive 2009 ASR
Densità degli sportelli bancari 2010 ASR (su fonte Banca d’Italia)
Stili di vita e
dell’abitare
Affollamento abitativo (mq/occupante) 2001 ASR
Popolazione/Area urbanizzata 2007 ASR e elaborazione ERSAF su base DUSAF
Indice di motorizzazione privata 2009 ASR (su fonte ACI)
Offerta di infrastrutture (densità di strade primarie e secondarie)
Vari Calcolato dal CRASL sulla Base Dati Geografica della
Regione Lombardia
Uso del
suolo/Naturalità
Suolo agricolo/Superficie comunale 2007 Elaborazione ERSAF su base DUSAF
Indice di naturalità 2007 Elaborazione ERSAF su base DUSAF
Forma dell’urbanizzato 2007 Calcolato dal CRASL su dati DUSAF
Attività agricola
Superficie Agricola Utilizzabile (SAU) media delle aziende agricole Vari SIARL
Forma di conduzione prevalente dell’azienda (variabile categorica) Vari SIARL
Età media del conduttore dell’azienda Vari SIARL
Analisi delle componenti principali (PCA) sugli z-scores
Imputazione dei missing values e standardizzazione delle
variabili come z-scores
70% of the varianza in 6 componenti con eigenvalue > 1
Component
Total % of Variance Cumulative %
1
6.342 30.201 30.201
2
2.748 13.084 43.285
3
1.966 9.361 52.645
4
1.473 7.015 59.661
5
1.183 5.633 65.294
6
1.009 4.803 70.096
Mappa della prima componente della PCA
First component
Accounts for 30 % of
total variance
Relevant indicators:
- Population density,
income density, firms
density, stores density,
banks density (.9)
- Population/urban area
(.7)
- Percentage of
graduates (.5)
- Dwelling density
(mq/occupant), shape
of the urban areas (-.5)
Mappa della seconda componente della PCA
Second component
Accounts for 13 % of
total variance
Relevant indicators
- Percentage of
agricultural land (.9)
- Naturalness index (-.9)
- Shape of urban areas
(-.5)
- Dwelling density
(mq/occupant) (.4)
Classificazione per indicatori “significativi”
Selezione di 2 indicatori significativi corrispondenti alle
prime 2 componenti principali: densità di popolazione e uso
del suolo
3 classi di densità di popolazione (cfr. istogramma)
Bassa: densità < 200 persone/km2
Media: densità 200-1000 persone/km2
Alta: densità > 1000 persone/km2
3 classi di uso del suolo (cfr. DUSAF)
Urbanizzato: Aree antropizzate, insediamenti produttivi, infrastrutture, aree
estrattive, aree verdi non agricole
Agricolo: Seminativi, colture permanenti, prati permanenti
Forestale: Aree boscate, ambienti con vegetazione arbustiva e/o erbacea in
evoluzione
Sistemi territoriali in Lombardia, sulla base di
densità di popolazione e grado di urbanizzazione
Sistemi territoriali in Lombardia, sulla base di
densità di popolazione e grado di urbanizzazione
Aggregazione alla scala comunale
Confronto tra classificazione raster (sopra) e aggregazione comunale (sotto)
per la zona a sud di Brescia
Classificazione sulla base di buffer geometrici
2 – interpretazione morfologica
Classificazione sulla base delle continuità geografica (conurbazioni 0>500m)
2 – interpretazione morfologica
3 – interpretazione per autocorrelazione spaziale
X
WX
aree urbane
aree rurali in
contesti urbani
aree urbane in
contesti rurali
aree rurali
Centri Urbani
Giuliano and Small (1991)
Soglia assoluta (area di studio, discrezionalità)
Soglia relativa (rilevanza del denominatore)
Definizione Dicotomica di Urbano-Rurale
ESDA - LISA
Baumont et al., 2004
Pàez e Suzuki, 2001
Ramos e Silva, 2003
Sistema
Rurale/Naturale
Sistema Urbano
Multicentrico
Area Rurale con
Agglomerazioni
monocentriche
Aree Rurali
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
1. Riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale
delle aree periurbane e dell’agricoltura che vi si esercita, anche
potenziando l’agricoltura di prossimità e le filiere corte.
2. Identificare ("mappare") le aree agricole periurbane in funzione
delle diverse valenze ad esse riconosciute, attraverso metodologie,
strumenti e indicatori idonei e condivisi tra amministrazioni,
associazioni, operatori di settore.
3. Definire e diffondere un sistema di conoscenze liberamente
accessibile e di semplice fruizione (quali banche dati e cataloghi di
buone pratiche) al fine di valutare le opzioni di politica agricola e rurale
e di governo del territorio per i diversi livelli amministrativi, nonché
per diffondere le BP e per stabilire collaborazione tra i decisori, gli
operatori e la comunità scientifica.
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
4. Adottare strategie di sviluppo specifiche per le aree agricole
periurbane all’interno degli ordinari strumenti di programmazione e
pianificazione.
→ adozione di analisi, strumenti e misure a base territoriale, scalabili
dal livello regionale e di area vasta sino al livello locale (sub-
comunale), nonché l'adozione, nella redazione del nuovo PSR (2014-
2020), di una classificazione territoriale complessa (come quella
sviluppata nel progetto AGAPU) anche al fine di destinare specifiche
risorse sulla base di misure dedicate alle aree periurbane
analogamente a quanto avviene per le aree marginali (territorio
montano).
5. Perseguire adeguate politiche di contenimento del consumo di
suolo e di ripristino dei caratteri produttivi, ambientali, storici e
identitari, con l’obiettivo di:
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
 impedire la saldatura tra i centri edificati, nonché l’edificazione di
aree non contigue all’urbanizzato,
 impedire la frammentazione del territorio agricolo, in modo da
garantirne la funzionalità anche produttiva e impedirne la
marginalizzazione,
 incentivare la fruizione ricreativa diffusa,
 promuovere il ridisegno e la riqualificazione delle aree di frangia, e
il potenziamento della rete ecologica, da declinarsi anche a livello
comunale,
 attivare misure di mitigazione e compensazione a seguito delle
trasformazioni del territorio (anche attraverso una più incisiva
applicazione dell’art. 43-bis, LR 12/05),
 definire forme di differenziazione fiscale rapportate alle
trasformazioni del territorio.
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
6. Attivare forme e strumenti per facilitare il confronto permanente
(quali forum) tra i diversi livelli amministrativi, nonché tra questi e altri
soggetti rilevanti operanti su base territoriale.
7. Individuare forme innovative di cooperazione e di progettualità
condivisa volte alla realizzazione di progetti di valorizzazione, sviluppo
e tutela delle attività agricole e dei territori periurbani mirati a:
a. ri-costruire filiere agroalimentari sostenibili in stretto rapporto con le
comunità locali;
b. sostenere l'accesso al credito;
c. facilitare l'accesso di giovani e donne alle attività agricole;
d. sperimentare la gestione unitaria delle aree agricole periurbane;
e. sostenere e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo;
f. diffondere e incentivare pratiche di manutenzione territoriale diffusa;
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
g. promuovere gli usi multipli degli spazi e dei manufatti in ambito
periurbano (turismo rurale, attività didattiche rivolte alle scuole, fruizione
diffusa anche di carattere sportivo, creazione di orti in affitto);
h. promuovere la pratiche agricole che favoriscono la biodiversità, la
promozione delle varietà antiche, la salvaguardia e la creazione di spazi
rifugio per la flora e la fauna;
i. favorire pratiche agricole finalizzate a conservare gli stock di carbonio
esistenti nei suoli attraverso pratiche di gestione conservativa del suolo;
j. individuare progetti di formazione e sensibilizzazione degli operatori al
rispetto dell’ambiente, alla certificazione di qualità e biologica, alla
sicurezza alimentare, alla preservazione del paesaggio, anche con il
coinvolgimento diretto delle aziende agricole;
k. promuovere progetti di valorizzazione turistica nel rispetto dei caratteri
produttivi, identitari, naturalistici e paesaggistici delle aree periurbane.
Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)
8. Sensibilizzare e formare gli operatori agricoli sulle modalità di
commercializzazione che favoriscono l’incontro tra domanda e
offerta e che siano idonee ad accrescere il valore aggiunto
aziendale e il diffondersi della filiera corta, anche in considerazione
dei mercati metropolitani di riferimento.
9. Sensibilizzare gli operatori della ristorazione pubblica (scuole,
ospedali, mense) e privata, la GDO e gli operatori commerciali,
all’offerta di prodotti locali, di qualità, di stagione e derivanti dalla
filiera corta.
10. Informare la popolazione sui benefici derivanti dal consumo di
prodotti locali, di stagione, certificati, sicuri, provenienti dalla filiera
corta, acquistati direttamente dai produttori, anche organizzando
punti vendita dedicati, specifiche campagne di marketing del
territorio, dei prodotti e della qualità, momenti formativi e
informativi per le scuole
Politiche e azioni
Bene – in genere – di proprietà privata, che svolge
rilevanti funzioni d’interesse pubblico
Obiettivi chiari e comunicabili
Da subito, azzerare gli usi inefficienti; nel
medio periodo, conseguire un saldo non
negativo tra effettiva rigenerazione di suoli
urbanizzati e nuova impermeabilizzazione di suoli
liberi.
Politiche e azioni
1. Bene pubblico in senso economico
almeno parzialmente
2. Presenza di esternalità (negative)
legate all’uso
Sistema di prezzi non determina
un’allocazione efficiente
Necessità di intervento pubblico
Politiche e azioni
- Δ valore economico (VET) e prezzo di mercato
- portata dei costi/benefici esterni
- strumenti per “correggere” i prezzi
- distorsioni generate dall’intervento pubblico in sé
- equità nell'uso,
- aspetti etici (ambiente ridotto a commodity dal prezzo)
ma è pacifica la necessità di un intervento pubblico
La radicalità dell’intervento è f. del giudizio di valore
che una comunità attribuisce alla contemperazione tra
interesse pubblico e interessi privati
Politiche e azioni
Dibattito sui commons (Hardin, 1968 vs Ostrom, 1990)
beni con rivalità diversificata ma in genere piuttosto
elevata, per i quali l’escludibilità è assai limitata e talora
addirittura impossibile.
non esistono soluzioni ottime ovunque
applicabili – statalismo vs liberismo; forma vs sostanza
– esperienze di gestione collettiva, auto-determinate,
prive di supporto formale possano consentire elevate
performance nell’azione di tutela
Politiche e azioni
Contra supposta razionalità sostantiva,
basata sulla massimizzazione di una qualche funzione-
obiettivo (Simon, 1972, 1979, 1982)
Complessità delle situazioni, numero delle possibili
alternative, scarsa qualità – e comunque incompletezza –
dell’informazione disponibile, attribuiscono rilevanza
all’approccio euristico, che mira a risolvere i
problemi senza un percorso predefinito, affidandosi
anche all’intuito, basandosi sulla conoscenza del
momento e in ogni caso costruendo nuova conoscenza.
Politiche e azioni
Ammettere una razionalità limitata, significa attribuire
assoluto rilievo a ciò che l’esperienza ci
consente di apprendere.
Si deve operare con più strumenti, insieme a più
interlocutori, su più scale, adottando un opportuno
orizzonte temporale, diversificando gli interventi in
ragione del particolare contesto sociale e istituzionale,
sperimentando anche soluzioni informali e creative, e
rafforzando in ogni caso il grado di inclusività delle
procedure democratiche volte all’assunzione delle
decisioni
Politiche e azioni
governo del territorio
Rimuovere la distorsione innescata dalla l.
244/2007 (in seguito variamente modificata):
facoltà ai Comuni di impiegare, in tutto o in parte,
gli oneri di urbanizzazione a copertura
della spesa corrente [a compensazione dei
minori trasferimenti statali e poi del mancato
introito dell’ICI]
Politiche e azioni
governo del territorio
Fiscalità generale: introdurre disincentivo
economico a carico delle nuove
urbanizzazioni + semplificazione delle
procedure per il recupero
Attenzione specifica agli effetti della l. 383/2001
(c.d. Tremonti bis) > sovrapproduzione di
edifici produttivi (capannoni nel Nord Italia) oggi
in disuso o comunque sottoutilizzati.
Politiche e azioni
governo del territorio
Fiscalità di scopo (per ora sperimentale)
chiamare l’attività di trasformazione a
compensare integralmente i costi
esterni (ambientali e sociali) che essa
determina, mediante l’assolvimento di obblighi
monetari o non monetari
Politiche e azioni
governo del territorio
Risolvere il “residuo di piano”, assegnando
un termine di decadenza ai diritti che gli
strumenti urbanistici assegnano ai proprietari
delle aree, come già avviene per i diritti che il
piano assegna all'amministrazione pubblica
Stabilire limiti quantitativi al consumo di
suolo (o di aree agricole), come del resto avviene
in altri Paesi d’Europa.
Politiche e azioni
governo del territorio
Ridefinire lo status giuridico del suolo:
innovare l’attuazione del principio costituzionale
della «funzione sociale della proprietà» (art. 42).
Solo così si può legittimare il ricorso a strumenti
che promuovono una diversa distribuzione
dei costi e dei benefici determinati
dalla trasformazione/conservazione
degli assetti territoriali.
Politiche e azioni
governo del territorio
coerenza di scala tra enti di governo ed
espressione geografica del consumo di suolo
(+ sistemi territoriali diversificati)
driving forces del c.s che rispondono meno a
strumenti regolatori e più a politiche attive
(agricoltura…) o a elementi ordinatori
(trasporti, servizi a rete …)
Politiche e azioni
governo del territorio
disporre di un disegno territoriale, che
prefiguri gli esiti
riflettere sulla organizzazione spaziale
dell’urbanizzazione (poli vs mono-centrismo)
Rafforzare la capacità negoziale delle
amministrazioni («socializzazione» della
rendita privata)
Politiche e azioni
governo del territorio
capacità e volontà di sperimentazione
Politiche e azioni
governo del territorio
1. Verso una stagione di (solo) recupero?
2006-2012
-43,7% nuove costruzioni
-28,4% investimenti
Politiche e azioni
governo del territorio
1. Verso una stagione di (solo) recupero?
Interventidi‘rinnovo’vsnuovecostruzioni
2011-2012
-11,1% nuove costruzioni / - 4,5% recupero
Politiche e azioni
governo del territorio
2. Riconoscimento dei trade-off
Ance / Cresme, 2012
La mancata prevenzione del rischio idrogeologico costa 3,5 miliardi
all'anno (dal 1944 al 2012: costo complessivo dei danni provocati da
terremoti, frane e alluvioni è pari a 242,5 miliardi di euro).
Dal 1991 al 2011 risultano finanziati interventi per circa 10 miliardi di
euro, meno di 500 milioni all'anno, per l'80% gestiti dal ministero
dell'Ambiente
Le aree a elevata criticità idrogeologica rappresentano circa il 10% della
superficie italiana e riguardano l'89% dei comuni
Le aree a elevato rischio sismico sono circa il 44% della superficie
nazionale e interessano il 36% dei comuni
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Le reti:elementistrutturanti. Attoridiversi,finalitàdiverse
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l’adattamento
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….. Una nuova legge?
Ddl «Contenimento del consumo del
suolo e riuso del suolo edificato»
«Negli ultimi 40 anni è stata cementificata un’area pari all’estensione
di Liguria ed Emilia Romagna: un fenomeno di proporzioni sempre più
preoccupanti»
«Sono molteplici le ricadute negative a cui questo provvedimento vuol
porre fine»
«La prima è senza dubbio la perdita di superficie agricola e la
conseguente riduzione della produzione, che impedisce al Paese di
soddisfare completamente il fabbisogno alimentare nazionale e
aumenta la dipendenza dall’estero»
Una situazione «resa ancor più preoccupante dal fatto che le zone
rurali con maggior tasso di cementificazione risultano essere le più
fertili, come la Pianura Padana»
Dichiarazione di Mario Monti a seguito dell’approvazione del DDL quadro per
la valorizzazione delle aree agricole (cd. «Catania») tratta da: Consumo di suolo:
interviene il Governo, Il Corriere della Sera.it
Proposte di legge contro il consumo di suolo – XVII Legislatura
• Norme per il contenimento del consumo del suolo e la rigenerazione urbana S. 129 15 marzo 2013
• Norme per il contenimento del consumo del suolo e la rigenerazione urbana C. 150 15 marzo 2013
• Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo S. 600 3
maggio 2013
• Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo C. 902 8
maggio 2013
• Legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo
C. 948 15 maggio 2013
• Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio C 1050 24 maggio 2013
• Norme per il governo del territorio mediante la limitazione del consumo del suolo e il riutilizzo delle
aree urbane, nonché delega al Governo per l'adozione di misure fiscali e perequative C. 1128 3 giugno
2013
• Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo S. 769 4 giugno 2013
• Modifica all'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di deroga al patto di stabilità interno in favore degli enti locali
per la realizzazione di piani per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi derivanti dal dissesto
idrogeologico, nonché disposizioni per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del
consumo di suolo C. 1176 7 giugno 2013
• Disposizioni per il contenimento e la riduzione del consumo di suolo C. 812 11 giugno 2013
• Norme per il contenimento e la riduzione del consumo di suolo C. 1322 8 luglio 2013
• Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio S. 991 5 agosto 2013
"La lotta contro la distruzione del suolo italiano sarà dura e lunga,
forse secolare. Ma è il massimo compito di oggi, se si vuole salvare il
suolo in cui vivono gli italiani"
(Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica, su Il Corriere della
Sera, 15.12.1951)
"Gli è che gli interessi privati trovano difensori accaniti nei singoli
proprietari, e nelle grandi società immobiliari, mentre gli interessi
pubblici, che dovrebbero essere difesi da consiglieri comunali e da
assessori, trovano, sì e no, schierati gruppi di intellettuali a mo’ di
profeti disarmati".
(Fiorentino Sullo, già Ministro dei Lavori pubblici nel 1962-1963, in:
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1964)

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  • 1. Stefano Pareglio* * Università Cattolica del Sacro Cuore Misure, valutazioni e politiche per contenere il consumo di suolo
  • 2. EEA, 2006, Urban sprawl in Europe «75% of the European population lives in urban areas. By 2020, approximately 80% of Europeans will be living in urban areas, while in seven countries the proportion will be 90% or more. More than a quarter of the European Union's territory has now been directly affected by urban land use Cities are spreading. Historically, the growth of cities has been driven by increasing urban population. However, in Europe today, even where there is little or no population pressure, a variety of factors are still driving sprawl» (EEA, 2006: 5-11).
  • 3. EEA, 2006, Urban sprawl in Europe «Since the mid-1950s, European cities have expanded on average by 78%, whereas the population has grown by only 33%. Over the past 20 years the extent of built-up areas in many western and eastern European countries has increased by 20% while the population has increased by only 6% A major consequence of this trend is that European cities have become much less compact. Trends towards new low density environments are also evident in the space consumed per person in the cities of Europe during the past 50 years which has more than doubled» (EEA, 2006: 5-11).
  • 4. Popolazione e superfici edificate UE (1990-2000) Disaccoppiamento tra popolazione +6% e superficie edificata +20% Densità di popolazione in alcune città europee (metà anni ’50 – fine anni ‘90) Popolazione concentrata in aree urbane più estese e meno dense EEA, 2006, Urban sprawl in Europe
  • 5. EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
  • 6. EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
  • 7. EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
  • 8. EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
  • 9. EEA, jun 2013, Land take (CSI 014/LSI 001)
  • 10. Dispersione fisica della città contemporanea Trasformazioni economiche e sociali > ampliamento di scala delle relazioni > dispersione della città contemporanea [mobilità privata, rendita, scarsa capacità di governo] Dispersione compatta monofunzionale Dispersione casuale Comune di Milano. Espansione al 1873 e al 1924, comparata all’estensione dei piani Beruto (1889, area rigata), Pavia e Masera (1912, area puntinata fitta), Albertini (1934, area con puntinatura rada)
  • 11. Nuovo “modello” insediativo Sistema morfologicamente più esteso, gerarchicamente più complesso e interconnesso (la dimensione urbana supera quella comunale: interi comuni o parti di essi funzionano come un’unica città grazie a flussi di relazioni), che determina forti pressioni sull’ambiente Saltano i tradizionali paradigmi centro/periferia; aree urbane/aree agricole: «si rompe quella gerarchia di dipendenze e di subalternità, che comunque rappresentava un ordinamento» (Campos Venuti, 2005) Dimensione funzionale (governo dei fenomeni) conta più di quella dei amministrativa (che però conserva le principali competenze)
  • 12. A (polycentric) mega-city region? «a series of anything between twenty and fifty towns, physically separate but functionally networked, clustered around one or more larger central cities, and drawing enormous economic strength from a new functional division of labour. These places exist both as separate entities, in which most residents work locally and most workers are local residents, and as parts of a wider functional urban region connected by dense flows of people and information along motorways, high- speed rail lines and telecommunications cables.» It is no exaggeration to say that this was the emerging urban form at the end of the twentieth century, and that it will prove pervasive in the twenty-first» (Hall, Pain, 2006: 3)
  • 14. Cosa si intende per consumo di suolo Secondo Corine Land Cover (CLC) artificial surfaces «continuous and discontinuous urban fabric (housing areas), industrial, commercial and transport units, road and rail networks, dump sites and extraction sites, but also green urban areas» land take «the increase of artificial surfaces (housing areas; green urban areas; industrial, commercial and transport units; road and rail networks; etc.) over time» soil sealing «can be defined as the destruction or covering of soils by buildings, constructions and layers of completely or partly impermeable artificial material (asphalt, concrete, etc.). It is the most intense form of land take and is essentially an irreversible process»
  • 17. Quantificare il consumo di suolo Varibilità metodologica: copertura territoriale, sistema di classificazione, unità minima rilevata, scala di restituzione, periodo di riferimento, sistematicità di aggiornamento, dati di base, metodo di misurazione, ricorso al campionamento, rispondenza alle raccomandazioni e alle normative internazionali, persino qualità e certificazione dei dati prodotti SIGNIFICA Variabilità di risultati: 43 mq/abitante*anno (1990-2005) di Emiliani (2007), 11,6 (1995-2006) Berdini (2009), 10 (dal dopoguerra ad oggi) di SGI (2009), 3,7 (1956-2010) ISPRA (2013), 1,5 (1990-2000) APAT (2005) IN OGNI CASO 70-100 Ha/giorno di suolo libero negli ultimi 10 anni (30-40 mila Ha/anno)
  • 18. Quantificare il consumo di suolo ISPRA, 2013 ISPRA, 2013
  • 19. Quantificare il consumo di suolo ISPRA, 2013 Fenomeno oggettivamente grave, che non si arresta …
  • 20. Quantificare il consumo di suolo INU, LEGAMBIENTE, 2011/2012 … neppure in presenza di livelli di impermeabilizzazione già elevati, che risente in modo non univoco delle dinamiche demografiche … 63.000m2
  • 21. Quantificare il consumo di suolo … che si concentra nelle aree più fertili e accessibili, e che si sposta dalle grandi città verso quelle medio piccole e verso i centri rurali
  • 22. Quantificare il consumo di suolo L’incremento delle superfici artificiali può essere a. normalizzato rispetto a - intervallo temporale, popolazione di riferimento, … ma anche contesto macroeconomico - stock di superfici già artificiali, … ma anche stock di aree effettivamente modellabili b. riferito al momento - del cambio di destinazione urbanistica - dell’effettiva trasformazione fisica b. ponderato in funzione - della qualità dei suoli consumati (matrici di transizione) - delle funzioni insediate (spazi verdi, infrastrutture per TPL) - degli esiti in termini di morfologie territoriali
  • 23. Nord Milano Monaco di Baviera Qualificare il consumo di suolo Amsterdam Destrutturazione dei margini urbani
  • 24. Qualificare il consumo di suolo Conurbazione di nuclei autonomi
  • 25. Qualificare il consumo di suolo Addensamento intorno a infrastrutture
  • 26. Qualificare il consumo di suolo Cluster monofunzionali
  • 27. Qualificare il consumo di suolo Erosione di ambiti di pregio
  • 28. Qualificare il consumo di suolo Funzioni di «servizio territoriale» Impianti di depurazione o di smaltimento dei rifiuti
  • 29. Qualificare il consumo di suolo Funzioni di «servizio territoriale» Cave (attive)
  • 30. Qualificare il consumo di suolo Funzioni di «servizio territoriale» Impianti di generazione energia
  • 31. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Cave (esaurite)
  • 32. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Aree industriali dismesse
  • 33. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Impiantistica dismessa
  • 34. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Edifici e nuclei da riqualificare
  • 35. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Discariche abusive
  • 36. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Aree agricole abbandonate
  • 37. Qualificare il consumo di suolo Sottoutilizzo, abbandono, degrado Aree forestali abbandonate
  • 38. Comune «alfabeto» > informazioni condivise analisi determinanti e misura impatti diffusa responsabilizzazione costruzione politiche (mitigazione/adattamento ) valutazione di efficacia delle azioni accountability
  • 39. (Unico) repertorio nazionale sull’uso del suolo Risoluzione 7-00274 (11 luglio 2012) approvata all’unanimità dalla XIII Commissione permanente del Senato della Repubblica (Territorio, ambiente, beni ambientali): impegna il Governo, tra l’altro, a «promuovere la realizzazione di un sistema informativo statistico e geografico integrato per la lettura del consumo di suolo, che deve avvalersi di tutte le informazioni disponibili e i risultati metodologici e classificatori prodotti nell’ambito di studi in sede internazionale, nazionale [specie Regioni, ndr]e accademica». Indirizzo ripreso da alcune (delle numerose) proposte di legge presentate in questa legislatura: ad esempio la AC/70 (15 marzo 2013), recante “Norme per il contenimento dell’uso di suolo e la rigenerazione urbana”, prevede (art. 1, comma 4) l’istituzione presso l’ISTAT del Registro nazionale del consumo di suolo.
  • 40. Determinanti del consumo di suolo Accaparramento incessante della rendita fondiaria - dal 1950 al 2011: popolazione +28%, superficie impermeabilizzata + 166% (MIPAAF, 2012) - dal 1994 al 2007: 11 milioni di nuove stanze, popolazione aumentata di 2,7 milioni di abitanti (di fatto dal 2002, in larga misura per la regolarizzazione di immigrati già presenti sul territorio nazionale) favorito (fino al 2007) da buona congiuntura economica e credito a tassi contenuti determinato da modificazioni socio-economiche
  • 41. Determinanti del consumo di suolo • mobilità territoriale per ragioni di studio e di lavoro • frammentazione e dispersione dei nuclei famigliari • strutturale differenza nei prezzi delle abitazioni urbane rispetto a quelle extra-urbane • nuovi stili dell'abitare, con la ricerca di luoghi meno congestionati e/o di abitazioni più grandi • domanda di alloggi da parte di immigrati regolari • nuovi modi di produzione, che rendono meno rilevante la localizzazione dei luoghi di lavoro • nuove forme di logistica • in passato, anche domanda di seconde case per vacanze storica affezione per l’investimento immobiliare (no rischio) gravi distorsioni del legislatore (383/2001) (244/2007)
  • 42. Impatti del consumo di suolo Il suolo svolge numerose funzioni • nella sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio • nello stoccaggio del carbonio • nel ciclo dell'azoto e di altri nutrienti • nell’espressione della biodiversità • nel mantenimento delle connessioni ecologiche • nella formazione del paesaggio • nella conservazione dell'identità locale Gli effetti ambientali del soil sealing si diffondono al di là dei suoli sigillati, con la perdita di funzionalità ecologica di aree non necessariamente contermini, né del tutto impermeabilizzate Il suolo è una risorsa scarsa e irriproducibile
  • 43. Impatti del consumo di suolo La riduzione della densità urbana comporta un uso meno efficiente di altre risorse ambientali ed energetiche
  • 45. Attività agro-silvo-pastoriali vs consumo di suolo Sottrazione di un fattore insostituibile della produzione Incapacità di porre un argine efficace all’espansione insediativa Impatti subiti Impatti generati
  • 46. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura dalla cementificazione MIPAAF, luglio 2012
  • 47. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura dalla cementificazione Sau vs popolazione 1950 -2010: popolazione +28% cementificazione +166% 1971-2000: popolazione +10% SAU -28% 1950 -2010: 1 ha frumento:1,4 t. > 4 t. 1 contadino: 4 capi > 26 capi Resa per ettaro per colture selezionate (1950 – 2007)
  • 48. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura dalla cementificazione Autoapprovvigionamento alimentare (MIPAAF, 2012): 80-85% Land Import (Lugschitz et al, 2011): 49 milioni di Ha Stima andamento grado di approvvigionamento alimentare in Italia (1991 – 2011) (valori in percentuale sul consumo nazionale) Percentuale auto approvvigionamento alimentare, triennio 2008 - 2010
  • 49. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura? semplificazione colturale, intensificazione produttiva
  • 50. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura? alterazioni fisico-meccaniche, prodotti chimici
  • 51. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura? allevamenti zootecnici intensivi
  • 52. Costruire il futuro Difendere l’agricoltura? alterazione del paesaggio
  • 53. il conflitto città-campagna e il conflitto agricoltura-natura come metafore della crisi della buona pianificazione e della scarsa programmazione serve un governo [sostenibile, integrato, differenziato, strategico, programmato, disegnato] dei sistemi territoriali regionali
  • 54. Classi di densità di popolazione
  • 56. Classi di uso del suolo Percentuale di aree agricole (classe 2 del DUSAF)
  • 57. Rapporto tra il numero di addetti alle unità locali di impresa e la popolazione attiva
  • 60. 1 – interpretazione multimensionale Macro-area Indicatore Anno Fonte Caratteristiche socio-economiche Densità di popolazione 2010 ASR Indice di dipendenza degli anziani 2010 ASR Numero di diplomati e laureati/popolazione > 24 anni 2001 ASR Reddito/occupazi one Reddito per capita 2009 Reddito IRPEF da comuni-italiani.it Densità del reddito 2009 Stimato sulla base del precedente e area dei comuni Densità delle aziende (totali) 2010 ASR (su fonte Registro delle Imprese) Numero di addetti alle unità locali di impresa/popolazione attiva 2001 ASR Servizi alla persona Densità degli esercizi commerciali 2009 ASR Densità delle strutture ricettive 2009 ASR Densità degli sportelli bancari 2010 ASR (su fonte Banca d’Italia) Stili di vita e dell’abitare Affollamento abitativo (mq/occupante) 2001 ASR Popolazione/Area urbanizzata 2007 ASR e elaborazione ERSAF su base DUSAF Indice di motorizzazione privata 2009 ASR (su fonte ACI) Offerta di infrastrutture (densità di strade primarie e secondarie) Vari Calcolato dal CRASL sulla Base Dati Geografica della Regione Lombardia Uso del suolo/Naturalità Suolo agricolo/Superficie comunale 2007 Elaborazione ERSAF su base DUSAF Indice di naturalità 2007 Elaborazione ERSAF su base DUSAF Forma dell’urbanizzato 2007 Calcolato dal CRASL su dati DUSAF Attività agricola Superficie Agricola Utilizzabile (SAU) media delle aziende agricole Vari SIARL Forma di conduzione prevalente dell’azienda (variabile categorica) Vari SIARL Età media del conduttore dell’azienda Vari SIARL
  • 61. Analisi delle componenti principali (PCA) sugli z-scores Imputazione dei missing values e standardizzazione delle variabili come z-scores 70% of the varianza in 6 componenti con eigenvalue > 1 Component Total % of Variance Cumulative % 1 6.342 30.201 30.201 2 2.748 13.084 43.285 3 1.966 9.361 52.645 4 1.473 7.015 59.661 5 1.183 5.633 65.294 6 1.009 4.803 70.096
  • 62. Mappa della prima componente della PCA First component Accounts for 30 % of total variance Relevant indicators: - Population density, income density, firms density, stores density, banks density (.9) - Population/urban area (.7) - Percentage of graduates (.5) - Dwelling density (mq/occupant), shape of the urban areas (-.5)
  • 63. Mappa della seconda componente della PCA Second component Accounts for 13 % of total variance Relevant indicators - Percentage of agricultural land (.9) - Naturalness index (-.9) - Shape of urban areas (-.5) - Dwelling density (mq/occupant) (.4)
  • 64. Classificazione per indicatori “significativi” Selezione di 2 indicatori significativi corrispondenti alle prime 2 componenti principali: densità di popolazione e uso del suolo 3 classi di densità di popolazione (cfr. istogramma) Bassa: densità < 200 persone/km2 Media: densità 200-1000 persone/km2 Alta: densità > 1000 persone/km2 3 classi di uso del suolo (cfr. DUSAF) Urbanizzato: Aree antropizzate, insediamenti produttivi, infrastrutture, aree estrattive, aree verdi non agricole Agricolo: Seminativi, colture permanenti, prati permanenti Forestale: Aree boscate, ambienti con vegetazione arbustiva e/o erbacea in evoluzione
  • 65. Sistemi territoriali in Lombardia, sulla base di densità di popolazione e grado di urbanizzazione
  • 66. Sistemi territoriali in Lombardia, sulla base di densità di popolazione e grado di urbanizzazione Aggregazione alla scala comunale
  • 67. Confronto tra classificazione raster (sopra) e aggregazione comunale (sotto) per la zona a sud di Brescia
  • 68. Classificazione sulla base di buffer geometrici 2 – interpretazione morfologica
  • 69. Classificazione sulla base delle continuità geografica (conurbazioni 0>500m) 2 – interpretazione morfologica
  • 70. 3 – interpretazione per autocorrelazione spaziale X WX aree urbane aree rurali in contesti urbani aree urbane in contesti rurali aree rurali Centri Urbani Giuliano and Small (1991) Soglia assoluta (area di studio, discrezionalità) Soglia relativa (rilevanza del denominatore) Definizione Dicotomica di Urbano-Rurale ESDA - LISA Baumont et al., 2004 Pàez e Suzuki, 2001 Ramos e Silva, 2003
  • 71. Sistema Rurale/Naturale Sistema Urbano Multicentrico Area Rurale con Agglomerazioni monocentriche Aree Rurali
  • 72. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana) 1. Riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree periurbane e dell’agricoltura che vi si esercita, anche potenziando l’agricoltura di prossimità e le filiere corte. 2. Identificare ("mappare") le aree agricole periurbane in funzione delle diverse valenze ad esse riconosciute, attraverso metodologie, strumenti e indicatori idonei e condivisi tra amministrazioni, associazioni, operatori di settore. 3. Definire e diffondere un sistema di conoscenze liberamente accessibile e di semplice fruizione (quali banche dati e cataloghi di buone pratiche) al fine di valutare le opzioni di politica agricola e rurale e di governo del territorio per i diversi livelli amministrativi, nonché per diffondere le BP e per stabilire collaborazione tra i decisori, gli operatori e la comunità scientifica.
  • 73. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana) 4. Adottare strategie di sviluppo specifiche per le aree agricole periurbane all’interno degli ordinari strumenti di programmazione e pianificazione. → adozione di analisi, strumenti e misure a base territoriale, scalabili dal livello regionale e di area vasta sino al livello locale (sub- comunale), nonché l'adozione, nella redazione del nuovo PSR (2014- 2020), di una classificazione territoriale complessa (come quella sviluppata nel progetto AGAPU) anche al fine di destinare specifiche risorse sulla base di misure dedicate alle aree periurbane analogamente a quanto avviene per le aree marginali (territorio montano). 5. Perseguire adeguate politiche di contenimento del consumo di suolo e di ripristino dei caratteri produttivi, ambientali, storici e identitari, con l’obiettivo di:
  • 74. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana)  impedire la saldatura tra i centri edificati, nonché l’edificazione di aree non contigue all’urbanizzato,  impedire la frammentazione del territorio agricolo, in modo da garantirne la funzionalità anche produttiva e impedirne la marginalizzazione,  incentivare la fruizione ricreativa diffusa,  promuovere il ridisegno e la riqualificazione delle aree di frangia, e il potenziamento della rete ecologica, da declinarsi anche a livello comunale,  attivare misure di mitigazione e compensazione a seguito delle trasformazioni del territorio (anche attraverso una più incisiva applicazione dell’art. 43-bis, LR 12/05),  definire forme di differenziazione fiscale rapportate alle trasformazioni del territorio.
  • 75. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana) 6. Attivare forme e strumenti per facilitare il confronto permanente (quali forum) tra i diversi livelli amministrativi, nonché tra questi e altri soggetti rilevanti operanti su base territoriale. 7. Individuare forme innovative di cooperazione e di progettualità condivisa volte alla realizzazione di progetti di valorizzazione, sviluppo e tutela delle attività agricole e dei territori periurbani mirati a: a. ri-costruire filiere agroalimentari sostenibili in stretto rapporto con le comunità locali; b. sostenere l'accesso al credito; c. facilitare l'accesso di giovani e donne alle attività agricole; d. sperimentare la gestione unitaria delle aree agricole periurbane; e. sostenere e promuovere l’innovazione di prodotto e di processo; f. diffondere e incentivare pratiche di manutenzione territoriale diffusa;
  • 76. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana) g. promuovere gli usi multipli degli spazi e dei manufatti in ambito periurbano (turismo rurale, attività didattiche rivolte alle scuole, fruizione diffusa anche di carattere sportivo, creazione di orti in affitto); h. promuovere la pratiche agricole che favoriscono la biodiversità, la promozione delle varietà antiche, la salvaguardia e la creazione di spazi rifugio per la flora e la fauna; i. favorire pratiche agricole finalizzate a conservare gli stock di carbonio esistenti nei suoli attraverso pratiche di gestione conservativa del suolo; j. individuare progetti di formazione e sensibilizzazione degli operatori al rispetto dell’ambiente, alla certificazione di qualità e biologica, alla sicurezza alimentare, alla preservazione del paesaggio, anche con il coinvolgimento diretto delle aziende agricole; k. promuovere progetti di valorizzazione turistica nel rispetto dei caratteri produttivi, identitari, naturalistici e paesaggistici delle aree periurbane.
  • 77. Agricoltura vs città (agricoltura periurbana) 8. Sensibilizzare e formare gli operatori agricoli sulle modalità di commercializzazione che favoriscono l’incontro tra domanda e offerta e che siano idonee ad accrescere il valore aggiunto aziendale e il diffondersi della filiera corta, anche in considerazione dei mercati metropolitani di riferimento. 9. Sensibilizzare gli operatori della ristorazione pubblica (scuole, ospedali, mense) e privata, la GDO e gli operatori commerciali, all’offerta di prodotti locali, di qualità, di stagione e derivanti dalla filiera corta. 10. Informare la popolazione sui benefici derivanti dal consumo di prodotti locali, di stagione, certificati, sicuri, provenienti dalla filiera corta, acquistati direttamente dai produttori, anche organizzando punti vendita dedicati, specifiche campagne di marketing del territorio, dei prodotti e della qualità, momenti formativi e informativi per le scuole
  • 78. Politiche e azioni Bene – in genere – di proprietà privata, che svolge rilevanti funzioni d’interesse pubblico Obiettivi chiari e comunicabili Da subito, azzerare gli usi inefficienti; nel medio periodo, conseguire un saldo non negativo tra effettiva rigenerazione di suoli urbanizzati e nuova impermeabilizzazione di suoli liberi.
  • 79. Politiche e azioni 1. Bene pubblico in senso economico almeno parzialmente 2. Presenza di esternalità (negative) legate all’uso Sistema di prezzi non determina un’allocazione efficiente Necessità di intervento pubblico
  • 80. Politiche e azioni - Δ valore economico (VET) e prezzo di mercato - portata dei costi/benefici esterni - strumenti per “correggere” i prezzi - distorsioni generate dall’intervento pubblico in sé - equità nell'uso, - aspetti etici (ambiente ridotto a commodity dal prezzo) ma è pacifica la necessità di un intervento pubblico La radicalità dell’intervento è f. del giudizio di valore che una comunità attribuisce alla contemperazione tra interesse pubblico e interessi privati
  • 81. Politiche e azioni Dibattito sui commons (Hardin, 1968 vs Ostrom, 1990) beni con rivalità diversificata ma in genere piuttosto elevata, per i quali l’escludibilità è assai limitata e talora addirittura impossibile. non esistono soluzioni ottime ovunque applicabili – statalismo vs liberismo; forma vs sostanza – esperienze di gestione collettiva, auto-determinate, prive di supporto formale possano consentire elevate performance nell’azione di tutela
  • 82. Politiche e azioni Contra supposta razionalità sostantiva, basata sulla massimizzazione di una qualche funzione- obiettivo (Simon, 1972, 1979, 1982) Complessità delle situazioni, numero delle possibili alternative, scarsa qualità – e comunque incompletezza – dell’informazione disponibile, attribuiscono rilevanza all’approccio euristico, che mira a risolvere i problemi senza un percorso predefinito, affidandosi anche all’intuito, basandosi sulla conoscenza del momento e in ogni caso costruendo nuova conoscenza.
  • 83. Politiche e azioni Ammettere una razionalità limitata, significa attribuire assoluto rilievo a ciò che l’esperienza ci consente di apprendere. Si deve operare con più strumenti, insieme a più interlocutori, su più scale, adottando un opportuno orizzonte temporale, diversificando gli interventi in ragione del particolare contesto sociale e istituzionale, sperimentando anche soluzioni informali e creative, e rafforzando in ogni caso il grado di inclusività delle procedure democratiche volte all’assunzione delle decisioni
  • 84. Politiche e azioni governo del territorio Rimuovere la distorsione innescata dalla l. 244/2007 (in seguito variamente modificata): facoltà ai Comuni di impiegare, in tutto o in parte, gli oneri di urbanizzazione a copertura della spesa corrente [a compensazione dei minori trasferimenti statali e poi del mancato introito dell’ICI]
  • 85. Politiche e azioni governo del territorio Fiscalità generale: introdurre disincentivo economico a carico delle nuove urbanizzazioni + semplificazione delle procedure per il recupero Attenzione specifica agli effetti della l. 383/2001 (c.d. Tremonti bis) > sovrapproduzione di edifici produttivi (capannoni nel Nord Italia) oggi in disuso o comunque sottoutilizzati.
  • 86. Politiche e azioni governo del territorio Fiscalità di scopo (per ora sperimentale) chiamare l’attività di trasformazione a compensare integralmente i costi esterni (ambientali e sociali) che essa determina, mediante l’assolvimento di obblighi monetari o non monetari
  • 87. Politiche e azioni governo del territorio Risolvere il “residuo di piano”, assegnando un termine di decadenza ai diritti che gli strumenti urbanistici assegnano ai proprietari delle aree, come già avviene per i diritti che il piano assegna all'amministrazione pubblica Stabilire limiti quantitativi al consumo di suolo (o di aree agricole), come del resto avviene in altri Paesi d’Europa.
  • 88. Politiche e azioni governo del territorio Ridefinire lo status giuridico del suolo: innovare l’attuazione del principio costituzionale della «funzione sociale della proprietà» (art. 42). Solo così si può legittimare il ricorso a strumenti che promuovono una diversa distribuzione dei costi e dei benefici determinati dalla trasformazione/conservazione degli assetti territoriali.
  • 89. Politiche e azioni governo del territorio coerenza di scala tra enti di governo ed espressione geografica del consumo di suolo (+ sistemi territoriali diversificati) driving forces del c.s che rispondono meno a strumenti regolatori e più a politiche attive (agricoltura…) o a elementi ordinatori (trasporti, servizi a rete …)
  • 90. Politiche e azioni governo del territorio disporre di un disegno territoriale, che prefiguri gli esiti riflettere sulla organizzazione spaziale dell’urbanizzazione (poli vs mono-centrismo) Rafforzare la capacità negoziale delle amministrazioni («socializzazione» della rendita privata)
  • 91. Politiche e azioni governo del territorio capacità e volontà di sperimentazione
  • 92. Politiche e azioni governo del territorio 1. Verso una stagione di (solo) recupero? 2006-2012 -43,7% nuove costruzioni -28,4% investimenti
  • 93. Politiche e azioni governo del territorio 1. Verso una stagione di (solo) recupero? Interventidi‘rinnovo’vsnuovecostruzioni 2011-2012 -11,1% nuove costruzioni / - 4,5% recupero
  • 94. Politiche e azioni governo del territorio 2. Riconoscimento dei trade-off Ance / Cresme, 2012 La mancata prevenzione del rischio idrogeologico costa 3,5 miliardi all'anno (dal 1944 al 2012: costo complessivo dei danni provocati da terremoti, frane e alluvioni è pari a 242,5 miliardi di euro). Dal 1991 al 2011 risultano finanziati interventi per circa 10 miliardi di euro, meno di 500 milioni all'anno, per l'80% gestiti dal ministero dell'Ambiente Le aree a elevata criticità idrogeologica rappresentano circa il 10% della superficie italiana e riguardano l'89% dei comuni Le aree a elevato rischio sismico sono circa il 44% della superficie nazionale e interessano il 36% dei comuni
  • 95. Politiche e azioni governo del territorio 2. Riconoscimento dei trade-off
  • 96. Politiche e azioni governo del territorio 2. Riconoscimento dei trade-off
  • 97. Politiche e azioni governo del territorio 3. Smart cities o smart regions? Le reti:elementistrutturanti. Attoridiversi,finalitàdiverse
  • 98. Politiche e azioni governo del territorio 3. Smart cities o smart regions? Le reti:elementistrutturanti. Attoridiversi,finalitàdiverse
  • 99. Politiche e azioni governo del territorio 3. Smart cities o smart regions? Le reti:elementistrutturanti. Attoridiversi,finalitàdiverse
  • 100. Politiche e azioni governo del territorio 3. Smart cities o smart regions? Le reti:elementistrutturanti. Attoridiversi,finalitàdiverse
  • 101. Politiche e azioni governo del territorio 4. Sustainable Urban Design
  • 102. Politiche e azioni governo del territorio 4. Sustainable Urban Design
  • 103. Politiche e azioni governo del territorio 4. Sustainable Urban Design
  • 104. Politiche e azioni governo del territorio 4. Sustainable Urban Design
  • 105. Politiche e azioni governo del territorio 4. Sustainable Urban Design
  • 106. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 107. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza) [dal PTCP Modena]
  • 108. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza) [dal PTCP Modena]
  • 109. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 110. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 111. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 112. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 113. Politiche e azioni governo del territorio 4. Promuovere l’adattamento (la resilienza )
  • 114. Politiche e azioni governo del territorio ….. Una nuova legge? Ddl «Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato»
  • 115. «Negli ultimi 40 anni è stata cementificata un’area pari all’estensione di Liguria ed Emilia Romagna: un fenomeno di proporzioni sempre più preoccupanti» «Sono molteplici le ricadute negative a cui questo provvedimento vuol porre fine» «La prima è senza dubbio la perdita di superficie agricola e la conseguente riduzione della produzione, che impedisce al Paese di soddisfare completamente il fabbisogno alimentare nazionale e aumenta la dipendenza dall’estero» Una situazione «resa ancor più preoccupante dal fatto che le zone rurali con maggior tasso di cementificazione risultano essere le più fertili, come la Pianura Padana» Dichiarazione di Mario Monti a seguito dell’approvazione del DDL quadro per la valorizzazione delle aree agricole (cd. «Catania») tratta da: Consumo di suolo: interviene il Governo, Il Corriere della Sera.it
  • 116. Proposte di legge contro il consumo di suolo – XVII Legislatura • Norme per il contenimento del consumo del suolo e la rigenerazione urbana S. 129 15 marzo 2013 • Norme per il contenimento del consumo del suolo e la rigenerazione urbana C. 150 15 marzo 2013 • Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo S. 600 3 maggio 2013 • Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo C. 902 8 maggio 2013 • Legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo C. 948 15 maggio 2013 • Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio C 1050 24 maggio 2013 • Norme per il governo del territorio mediante la limitazione del consumo del suolo e il riutilizzo delle aree urbane, nonché delega al Governo per l'adozione di misure fiscali e perequative C. 1128 3 giugno 2013 • Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo S. 769 4 giugno 2013 • Modifica all'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in materia di deroga al patto di stabilità interno in favore degli enti locali per la realizzazione di piani per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico, nonché disposizioni per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo di suolo C. 1176 7 giugno 2013 • Disposizioni per il contenimento e la riduzione del consumo di suolo C. 812 11 giugno 2013 • Norme per il contenimento e la riduzione del consumo di suolo C. 1322 8 luglio 2013 • Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio S. 991 5 agosto 2013
  • 117. "La lotta contro la distruzione del suolo italiano sarà dura e lunga, forse secolare. Ma è il massimo compito di oggi, se si vuole salvare il suolo in cui vivono gli italiani" (Luigi Einaudi, allora Presidente della Repubblica, su Il Corriere della Sera, 15.12.1951) "Gli è che gli interessi privati trovano difensori accaniti nei singoli proprietari, e nelle grandi società immobiliari, mentre gli interessi pubblici, che dovrebbero essere difesi da consiglieri comunali e da assessori, trovano, sì e no, schierati gruppi di intellettuali a mo’ di profeti disarmati". (Fiorentino Sullo, già Ministro dei Lavori pubblici nel 1962-1963, in: Lo scandalo urbanistico: storia di un progetto di legge, Vallecchi, 1964)