Lezione che affronta il tema della varietà nel teatro di Plauto, prendendo in esame due brani: uno tratto dall'Amphitruo e l'altro dal Miles Gloriosus. La lezione si chiude con un confronto tra Plauto e Pasolini, che tradusse in dialetto romanesco il Miles Gloriosus.
2. 1° biennio 2° biennio
5° anno1°
anno
2°
anno
3°
anno
4°
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario annuale
Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132
Lingua e cultura latina 99 99 99 99 99
Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99
Storia 66 66 66
Storia e Geografia 99 99
Filosofia 99 99 99
Matematica 165 165 132 132 132
Fisica 66 66 99 99 99
Scienze naturali 66 66 99 99 99
Disegno e storia dell’arte 66 66 66 66 66
Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66
Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33
Totale ore 891 891 990 990 990
PIANO DEGLI STUDI
del
LICEO SCIENTIFICO
4. TITOLO E DESTINAZIONE
TITOLO VARIETÀ DEL TEATRO PLAUTINO
Contenuto
Il linguaggio di Plauto, con particolare
riguardo alle soluzioni stilistiche e lessicali
Ambiti disciplinari Latino
Destinatari 2° Biennio, I anno Liceo Scientifico
Durata prevista 3 ore, Ottobre
5. MOTIVAZIONE E FINALITÀ
MOTIVAZIONE
Motivazione alla lettura dei classici
latini come mezzo per soddisfare
personali esigenze di informazione, di
arricchimento culturale, di
partecipazione attiva e consapevole
alla vita sociale
FINALITÀ
Potenziamento della competenze
espressive nella produzione e nella
ricezione orale e scritta, anche in
funzione trasversale alle altre
discipline
6. OBIETTIVI
COGNITIVI
- Conoscere i tratti fondamentali della produzione
drammatica di Plauto
- Conoscere l’importanza della poetica di Plauto, quale
espressione di un genere innovativo
- Conoscere i tratti che determinano la varietà in Plauto,
attraverso la traduzione e il commento di brani scelti
OPERATIVI
- Saper cogliere e collegare fra loro i fatti letterari
- Saper fare riferimento al presente, senza perdere il
senso della storicità e relatività dei fenomeni letterari
- Sapersi esprimere con chiarezza e proprietà
terminologica
FORMATIVI
- Contestualizzare pensiero e opera dell’autore
- Inquadrare i fenomeni letterari nel contesto delle
trasformazioni culturali
- Comprendere lo sviluppo storico dei generi letterari
anche in rapporto ai modelli greci
8. METODOLOGIA E STRUMENTI
METODOLOGIA Lezione con LIM
STRUMENTI
Power Point, Lim, libro di testo,
sintetizzatore vocale,
riconoscimento vocale, mappe
concettuali
SPAZI E LUOGHI DA
UTILIZZARE
Aula scolastica
9. LEZIONI
LEZIONI
TITOLO DISCIPLINA MODALITA’ TEMPI
Introduzione al linguaggio
plautino
LATINO Lezione con LIM 1 ora
Analisi stilistico-linguistica:
Amphitruo (vv. 263-307) LATINO Lezione con LIM 1 ora
Analisi stilistico-linguistica
Miles Gloriosus (vv 79-101 +
confronto con Pasolini)
LATINO Lezione con LIM 1 ora
10. VERIFICA E VALUTAZIONE
STRUMENTI DI VERIFICA
IN ITINERE Verifica orale
FINALI Prova semistrutturata
CRITERI DI VALUTAZIONE
Si terrà conto:
- delle diverse abilità e competenze acquisite ed affinate
nel corso del lavoro, sulla base delle quali si formulano le
domande della verifica, sia scritta che orale;
- delle abilità e competenze relative ad operazioni di
sintesi, analisi e alla capacità di stabilire connessioni ;
- della partecipazione e dell’apporto personale critico
degli studenti in itinere;
- della chiarezza, completezza e proprietà dell’espressione
12. TRATTI BIOGRAFICI ESSENZIALI
• Nasce a Sarsina (nell’odierno Appennino
emiliano) tra il 255 e il 250 a.C. Vive durante il
periodo delle guerre puniche
• Come commediografo ebbe notevole successo
ma, secondo un aneddoto, a causa dei debiti
contratti fu costretto a “girare la macina”.
• Muore a Roma nel 184 a.C.
13. CORPUS DELLE OPERE
• Varrone, nel suo De comoedis plautinis, ne
individua 21 di sicura attribuzione. All’epoca
circolavano circa 130 opere attribuite a Plauto.
• Ciò si spiega con l’incredibile successo riscosso
dall’autore, che incoraggiava l’azione di
imitatori e falsari.
15. PRIMA DI PLAUTO: L’ATELLANA
• Tipo primitivo di spettacolo teatrale, giocoso e
licenzioso, sorto presso gli Osci di Atella (da
cui prese il nome), una città della Campania
• Schemi e canovacci costanti; la
rappresentazione si affidava per lo più
all'improvvisazione
• Tra i personaggi fissi dell’Atellana troviamo il
Macchus (mangione sciocco), da cui
verosimilmente deriva il nomen di Plauto
16. PREVEDIBILITA’ DEGLI INTRECCI
Tutte le opere plautine possono essere ridotte ad uno schema
1. Lotta tra due personaggi antagonisti per la conquista di un
bene (donna o somma di denaro per conquistare la
donna)
2. Successo di una parte, sconfitta dell’altra (spesso lo
sconfitto trova in sé stesso la ragione della propria
sconfitta: il lenone, il vecchio, l’uomo sposato, il soldato
vanaglorioso)
Infatti nei prologhi si insiste non tanto sui nomi propri,
quanto sui termini tipologici (senex, adulescens etc.)
17. IL SERVO
• Il servus è una delle figure più largamente utilizzate da Plauto nelle
sue commedie. Ne esistono varie tipologie:
• il servus currens: entra in scena di corsa e mantiene un
atteggiamento trafelato finché rimane sul palcoscenico. Plauto lo
utilizza come parodia del messaggero, infatti porta sempre qualche
lettera o informazione che è di vitale importanza per l'avanzamento
della commedia;
• il servus callidus: è un tipo di servo la cui qualità più spiccata è
appunto la calliditas (astuzia); ordisce inganni benevoli/malevoli sia
a favore che contro il protagonista (nello Pseudolus, ad esempio, il
servo ha un ruolo centrale: è colui che organizza la truffa);
• il servus imperator: appare nella commedia Persa; è una tipologia
di servo che sfoggia una parlantina che utilizza parole che derivano
dal gergo militare, e un'incredibile superbia. Parla di ciò che fa come
se si rivolgesse a una truppa in partenza per una guerra.
18. I 6 TIPI DI COMMEDIA
1. La commedia della beffa: la vera protagonista è la beffa che
spesso il giovane e il servo astuto organizzano contro un anziano
parte familias. in questo tipo sono organizzati scherzi e beffe,
bonari o meno;
2. dei Simillini o del sosia: riguarda lo scambio di persona, dello
specchio e del doppio;
3. dell'Agnizione: alla fine di questo tipo di commedie avviene un
riconoscimento improvviso ed imprevedibile dell'identità di un
personaggio;
4. del romanzesco: caratterizzate da intrecci complessi e avvincenti;
5. della caricatura o dei caratteri: contenenti una rappresentazione
iperbolica, esagerata di un personaggio;
6. composita: che racchiude al suo interno uno o più elementi delle
sopraccitate tipologie.
19. L’ACCUSA DI PLAGIO
• Plauto fu accusato dai suoi contemporanei di “copiare” dai modelli
greci, senza peraltro citarne o rendere evidente la derivazione delle
sue opere, ad esempio inventando nuovi nomi
• In difesa di Plauto si può parlare di “contaminatio”, ossia prendeva a
modello un'opera greca ma non si limitava a tradurla, bensì la
arricchiva di scene nuove tratte, però, anch'esse, da opere
drammatiche greche. Dunque lo scrittore che utilizzava la
contaminatio non scriveva un'opera originale nel senso moderno
del termine.
• Questa tecnica non deve essere intesa come una semplice opera di
collage di opere greche antecedenti, ma come la creazione di
un'opera nuova liberamente ispirata alle opere della Commedia
Nuova greca. Il poeta prende spunto dal serbatoio della commedia
ellenistica, offrendo però nuovi apporti personali
20. PARTI RECITATE E PARTI CON
ACCOMPAGNAMENTO
Nella commedia plautina possiamo distinguere:
• i diverbia (perlopiù in senari giambici): dialoghi o monologhi
senza accompagnamento musicale
• i cantica (in metri più lunghi, come il settenario giambico e
quello trocaico): scene intense e dialoghi accesi,
accompagnati dal flauto
21. L’USO DELLE PARTI CANTATE
• Un’ulteriore prova dimostra che Plauto non
fosse un “plagiatore” di Menandro: Plauto
inserisce nelle sue opere parti cantate.
• Viceversa Menandro non utilizzava le parti
cantate nelle sue opere
22. ALTRE DIFFERENZE
• Il pubblico di Menandro era sostanzialmente
elitario, mentre quello di Plauto è più
variegato
• La lingua di Menandro tende alla selezione,
alla depurazione. Quella di Plauto invece si
mostra molto più recettiva verso i più disparati
universi sociali
23. “ITALUM ACETUM”
• Espressione usata da Orazio. Difficile da
tradurre, potremmo renderla come “italica
mordacità”, una comicità italica non meglio
precisata
• In generale ci dà l’idea di un comico schietto e
popolaresco, di provenienza italica
24. GIUDIZIO SU PLAUTO
• Quintiliano: "Se le Muse avessero voluto
esprimersi in latino avrebbero parlato con la
lingua di Plauto.“
• Quella di Plauto è una scelta: sacrificare alcuni
elementi (prologhi programmatici,
approfondimento psicologico) per
concentrarsi su altri aspetti
25. VARIETÀ DI PLAUTO
• Essa si manifesta essenzialmente sotto 2
aspetti:
• 1) Metrica
• 2) Stilistica
26. VARIETÀ METRICA
Postquam est mortem aptus Plautus,
comoedia luget,scaena est deserta, dein Risus Ludus Iocusque
et Numeri innumeri simul omnes conlacrimarunt.
(Aulo Gellio)
Gli infiniti metri. La mescolanza dei metri si esplica nelle due
forme del "deverbium" (parte recitate senza
accompagnamento) e, del "canticum" (recitativo
accompagnato), alternate con estrema libertà. Ciò significa
che Plauto riscriveva parti che in Menandro erano destinate
solo alla recitazione
27. VARIETÀ STILISTICA
La vis comica plautina è frutto della sua funambolica
inventiva linguistica. L’autore parte dal sermo familiaris
(lingua parlata dalle persone colte), e su questa base:
• Straordinaria capacità di coniare nuovi vocaboli e
scegliere immagini potenti
• Creare giochi di parole in grado di creare un irresistibile
effetto comico
Egli utilizza tutti i livelli stilistici, dal più basso al più
solenne, attingendo agli stilemi dell’epica, della lirica,
della tragedia. Spesso l’intento è parodico: creare uno
scarto tra linguaggio solenne e situazioni burlesche
28. LA LINGUA D’USO
• La lingua d'uso è la lingua tipica della conversazione informale sia delle
persone colte sia di quelle semi colte sia di quelle incolte
• La lingua d’uso, per sua natura, è costituita per lo più da elementi
affettivi-soggettivi (interiezioni, esclamazioni, forme imperative,
diminutivi, termini iperbolici), che consentono di esprimere emozioni,
sentimenti e i stati d'animo individuali del parlante in modo più
immediato rispetto alla frase articolata.
• La lingua scritta, invece, contiene di preferenza elementi intellettuali
(come connettivi sintattici e termini concettuali astratti, atti ad
argomentare, discutere, spiegare. La lingua di Plauto, essendo fondata
soprattutto sul dialogo, trae la sua linfa e la sua efficacia dal linguaggio
parlato e dalla spontaneità della conversazione.
29. ALCUNE CARATTERISTICHE
• Interiezioni (fu! = puah!, heus=ehi, “heu me miserum” =
povero me
• Accusativi eclamativi (“facetum puerum!” = che giovanotto
arguto, “lepidum senem!” = che vecchio molle
• Uso abbondante di comparativi e superlativi
• Diminutivi, soprattutto nel linguaggio amoroso
• Bravi frasi introduttive (quid ais? Quid vis? Quid tu?)
• Neologismi (Euclione =colui che tiene ben chiuso
• Arcaismi (u al posto di i, metuculosum, optumus) is
accusativo plurale (aedis anziché aedes, mulieris anziché
mulieres, ere invece di erunt, genitivo singolare in ai)
32. ANTEFATTI
• E’ notte. L’esercito tebano al comando del re Anfitrione ha appena
fatto ritorno in patria ed è all’ancora nel porto di Tebe. Lo schiavo
Sosia è inviato a dare la lieta notizia alla moglie del re, Alcmena, ma
sulla scena è già presente mercurio sotto le mentite spoglie dello
stesso Sosia.
• Nel frattempo a palazzo la regina, vittima dell’inganno divino, sta
trascorrendo una notte d’amore con Giove che ha assunto le
sembianze di Anfitrione per sedurla. Mercurio, ancora non visto,
intesse un controcanto ironico al monologo del servo che, lanterna
in mano, sta procedendo lungo la strada verso casa.
• Nel brano Sosia finalmente si accorge della presenza di un tipo
sospetto davanti a casa di Anfitrione ed è già in posizione di
debolezza, vittima terrorizzata nella trappola tesagli da Mercurio
33. • MERC. Attat, illic huc iturust; ibo ego illic obviam,
neque ego huc hominem hodie ad aedis has sinam umquam accedere;
quando imago est huius in me, certum est hominem eludere. 265
et enim vero quoniam formam cepi huius in med et statum,
decet et facta moresque huius habere me similes item.
itaque me malum esse oportet, callidum, astutum admodum
atque hunc, telo suo sibi, malitia a foribus pellere.
sed quid illuc est? caelum aspectat. observabo quam rem agat. 270
SOS. Certe edepol, si quicquamst aliud quod credam aut certo sciam,
credo ego hac noctu Nocturnum obdormivisse ebrium.
nam neque se Septentriones quoquam in caelo commovent,
neque se Luna quoquam mutat atque uti exorta est semel,
nec Iugulae neque Vesperugo neque Vergiliae occidunt. 275
ita statim stant signa, neque nox quoquam concedit die.
MERC. Perge, Nox, ut occepisti, gere patri morem meo:
optumo optume optumam operam das, datam pulchre locas
34. • SOS. Neque ego hac nocte longiorem me vidisse censeo,
nisi item unam, verberatus quam pependi perpetem; 280
eam quoque edepol etiam multo haec vicit longitudine.
credo edepol equidem dormire Solem, atque adpotum probe;
mira sunt nisi invitavit sese in cena plusculum.
MERC. Ain vero, verbero? deos esse tui similis putas?
ego pol te istis tuis pro dictis et male factis, furcifer, 285
accipiam; modo sis veni huc: invenies infortunium.
SOS. Ubi sunt isti scortatores, qui soli inviti cubant?
haec nox scita est exercendo scorto conducto male.
MERC. Meus pater nunc pro huius verbis recte et sapienter facit,
qui complexus cum Alcumena cubat amans animo obsequens. 290
SOS. Ibo ut erus quod imperavit Alcumenae nuntiem.
sed quis hic est homo, quem ante aedis video hoc noctis? non placet.
MERC. Nullust hoc metuculosus aeque. SOS. Mi in mentem venit,
illic homo hoc de umero volt pallium detexere.
35. • MERC. Timet homo: deludam ego illum. SOS. Perii, dentes pruriunt; 295
certe advenientem hic me hospitio pugneo accepturus est.
credo misericors est: nunc propterea quod me meus erus
fecit ut vigilarem, hic pugnis faciet hodie ut dormiam.
oppido interii. obsecro hercle, quantus et quam validus est.
MERC. Clare advorsum fabulabor, <ut> hic auscultet quae loquar; 300
igitur magis demum maiorem in sese concipiet metum.
agite, pugni, iam diu est quom ventri victum non datis:
iam pridem videtur factum, heri quod homines quattuor
in soporem collocastis nudos. SOS. Formido male,
ne ego hic nomen meum commutem et Quintus fiam e Sosia; 305
quattuor viros sopori se dedisse hic autumat:
metuo ne numerum augeam illum.
37. ANTEFATTI
• Nei primi 78 versi il parassita Artotrogo ricorda a
Pergopolinice le sue “imprese militari”: nemmeno
Marte gli ha resistito (“Bumbomachides
Clustomestoridysarches”, espressione forgiata su
calchi greci che evocano l’idea di battaglie)
• Si rammentano le imprese in India (forse al
seguito di Alessandro Magno)
• Si parla della sua bellezza: spesso viene
scambiato per Achille, e le donne non gli danno
tregua
38. Palestrione
Mihi ad enarrandum hoc argumentum est comitas,
si ad auscultandum vostra erit benignitas; 80
qui autem auscultare nolet, exsurgat foras,
ut sit ubi sedeat ille qui auscultare volt.
nunc qua adsedistis causa in festivo loco,
comoediai quam nos acturi sumus
et argumentum et nomen vobis eloquar. 85
Alazon Graece huic nomen est comoediae,
id nos Latine gloriosum dicimus.
hoc oppidum Ephesust; illest miles meus erus,
qui hinc ad forum abiit, gloriosus, impudens,
stercoreus, plenus periuri atque adulteri. 90
ait sese ultro omnis mulieres sectarier:
is deridiculost, quaqua incedit, omnibus.
39. itaque hic meretrices, labiis dum ductant eum,
maiorem partem videas valgis saviis.
nam ego hau diu apud hunc servitutem servio; 95
id volo vos scire, quo modo ad hunc devenerim
in servitutem ab eo cui servivi prius.
date operam, nam nunc argumentum exordiar.
erat erus Athenis mihi adulescens optumus;
is amabat meretricem matre Athenis Atticis, 100
et illa illum contra; qui est amor cultu optumus.
40. IL VANTONE
Mihi ad enarrandum hoc argumentum est comitas,
si ad auscultandum vostra erit benignitas;
qui autem auscultare nolet, exsurgat foras,
ut sit ubi sedeat ille qui auscultare volt.
nunc qua adsedistis causa in festivo loco,
comoediai quam nos acturi sumus
et argumentum et nomen vobis eloquar.
Ve lo farei il riassunto, di questa commedia
se un poco d’attenzione mi voleste concedere...
Se ci stasse qualcuno che proprio nun je va
prenda e lasci il posto: ’n’altro l’occuperà.
Dato che avete preso posto qui tutti arzillotti
come a una festa, bene: vi voglio fare edotti
dei fatti e del titolo di questa sceneggiata.
41. Alazon Graece huic nomen est comoediae,
id nos Latine gloriosum dicimus.
hoc oppidum Ephesust; illest miles meus erus,
qui hinc ad forum abiit, gloriosus, impudens,
stercoreus, plenus periuri atque adulteri.
ait sese ultro omnis mulieres sectarier:
is deridiculost, quaqua incedit, omnibus.
itaque hic meretrices, labiis dum ductant eum,
maiorem partem videas valgis saviis.
Il titolo in greco, sarebbe Alozanone,
ma noi in nostra lingua, diciamo “Er Vantone”.
Questa città è Efeso. Quel soldato che mo’,
da qui, è ito al centro, io gli sottostò:
è il padrone, ’sto zozzo, lavannaro, sbruffone
pieno de merda, bravo soltanto a fare l’imbroglione.
Per lui, dice, le donne ciànno tutte la pece:
tutte lo sanno bene ch’è un cafone, invece.
A forza di mandargli bacetti le mignotte,
secondo lui, ciavrebbero tutte gonfie le bocche.
42. nam ego hau diu apud hunc servitutem servio; 95
id volo vos scire, quo modo ad hunc devenerim
in servitutem ab eo cui servivi prius.
date operam, nam nunc argumentum exordiar.
erat erus Athenis mihi adulescens optumus;
is amabat meretricem matre Athenis Atticis, 100
et illa illum contra; qui est amor cultu optumus.
Mica è tanto tempo ch’io sto a servizio suo:
anzi, ecco com’è, che mi s’è preso lui.
Fate bene attenzione, che qui comincia il bello.
Il vero mio padrone, a Atene, era un bravo pivello:
e s’era innamorato d’una pischella greca, e pure lei di lui: ’na
relazione quieta.
44. VERIFICA SU PLAUTO
Il principale modello teatrale di riferimento per
Plauto è
o La commedia antica di Aristofane
o La commedia nuova di Menandro
o La commedia di mezzo, sulla quale abbiamo
solo scarse testimonianze
o Il dramma satiresco
45. Che cosa si indica con il termine “varroniane”?
o Le 130 commedie i cui titoli circolavano già
nell’antichità e che Varrone considerava tutte
autentiche
o Alcune commedie composte da Varrone, ma
circolanti nell’antichità sotto il nome di Plauto
o Una ventina di commedie di incerta autenticità,
che Varrone aggiungeva a quelle sicuramente
plautine
o Le 21 commedie indicate da Varrone come
certamente autentiche, che costituiscono il
“canone” delle commedie plautine
46. In Plauto il tema mitologico:
o E’ presente solo nell Amphitruo
o Ricorre in numerose commedie
o E’ presente nel Miles Gloriosus
o E’ del tutto assente
47. I deverbia sono:
o Parti recitate in trimetri giambici
o Parti recitate in senari giambici
o Parti in metri vari, con accompagnamento
musicale
o Parti recitate in settenari trocaici
48. I cantica sono:
o Parti recitate generalmente in settenari trocaici,
che potevano prevedere un accompagnamento
musicale
o Parti cantate in metri lirici, come nella tradizione
della Commedia Nuova
o Sezioni corali cantate
o Parti della commedia che prevedevano
improvvisazioni canore degli attori
49. VERIFICA SULL’AMPHITRUO
1) Dividi il testo in tre sezioni di versi (263-270, 271-290,
291-307), e riassumine brevemente il contenuto,
dando un titolo ad ogni sezione
2) Definisci la funzione dei seguenti ablativi: telo suo
(269), hac noctu (272), hac nocte (279), longitudine
(281), hoc (293), hospitio pugneo (296), pugnis (298)
3) Individua i verbi e le espressioni che fanno riferimento
all’inganno del servo
4) Quali elementi fanno pensare ad una rilettura in chiave
comica del mito degli amori di Giove e Alcmena?
50. VERIFICA SUL MILES GLORIOSUS
1) Dividi il testo in due sezioni (79-87, 88-101) e
riassumine brevemente il contenuto, dando un
titolo ad ogni sezione
2) Evidenzia i costrutti retti da “vobis eloquar” (85),
spiegandone la funzione
3) Confronta meretrices al v. 93 con meretricem al
v. 100. Ti sembra che abbiano la stessa
accezione o noti delle differenze?
4) Evidenzia le espressioni che caratterizzano
negativamente la figura di Pergopolinice
51. CONFRONTO PLAUTO-PASOLINI
1) Evidenzia alcune espressioni pasoliniane che
ti sembrano particolarmente rilevanti per la
fedeltà o viceversa per il distacco dal modello
plautino. Sottolinea le espressioni attualizzanti
e quelle che cercano di “tradurre” la vis
comica plautina nel dialetto romanesco
52. MILES GLORIOSUS
• In particolare allo studente con DSA a casa
potrà vedere la rappresentazione teatrale del
Miles Gloriosus e dell’Amphitrio, reperibile su
Youtube.
54. LO STILE DI PLAUTO
Inserisci le seguenti parole sotto la definizione appropriata:
Atellana – servo – deverbia – cantica – italum acetum
1) Uno dei personaggi più utilizzati da Plauto
………………………………………
2) Mordacità tipicamente italica
……………………………………..
3) Scene intense e dialoghi accesi, accompagnati dal flauto
………………………………………
4) dialoghi o monologhi senza accompagnamento musicale
………………………………………
5) Tipo primitivo di spettacolo teatrale
……………………………………….
55. AMPHITRUO
Collega le espressioni latine con la corretta traduzione italiana
Telo suo sibi Con le sue stesse armi
Gere patri morem meo Cucire il pallio sulle spalle
Pellere a foribus Con l’ospitalità dei pugni
Pro huius verbis Diede al sonno
Detexere pallium de omero Ho proprio paura
Hospitio pugneo Fa’ alla maniera di mio padre
Formido male A giudicare da queste parole
Sopore dedit Cacciare di casa
56. MILES GLORIOSUS
Collega le espressioni latine con la corretta traduzione italiana
Qui nolet auscultare noi stiamo per rappresentare
In festivo loco pieno di escrementi
Nos acturi sumus presto servizio
Stercoreus Con labbra spalancate
Valgis saviis In un luogo di divertimento
Servio servitutem Chi non vuole ascoltare
Date operam Prestare attenzione
58. RECUPERO
o Per garantire il recupero delle abilità
necessarie al raggiungimento delle
competenze previste, il docente propone agli
studenti interessati la visione della
rappresentazione teatrale delle due opere in
oggetto.
o Tale strategia faciliterà la comprensione
generale, per poi indirizzare gli alunni verso
l’approfondimento del tema
59. RECUPERO
• Dopo la visione delle opere, gli alunni
interessati conferiranno oralmente su quanto
appreso, apportando riflessioni personali.
60. POTENZIAMENTO
• L’attività di potenziamento sarà rivolta all’intera
classe, successivamente ad un’eventuale attività
di recupero.
• Tutti gli alunni formeranno autonomamente dei
gruppi per poter lavorare a casa. Il compito
assegnato sarà la creazione di una breve scena
che presenti le caratteristiche salienti della
poetica plautina. Tale scena potrà essere
liberamente ispirata alle opere studiate, anche
affidandosi alla creatività e all’originalità propria
degli alunni
61. POTENZIAMENTO
• A completamento della suddetta attività, gli
studenti dovranno recitare in classe la breve
scena da essi realizzata. Essi stessi saranno
chiamati ad esprimere valutazioni in merito
alla performance degli altri gruppi
63. INDICATORI NUMERO
DI ERRORI
LIVELLI DI
PRESTAZIONE
DESCRITTORI PUNTI VOTO
COMPRENSIONE
DEL TESTO
(Decodifica e
ricodifica )
Gravemente
insufficiente
Traduzione assente di ampie parti
del testo
che ne compromettono il
significato
0,5
Insufficiente Gravi errori, fraintendimenti e/ o
omissioni
che compromettono la
comprensione del
testo
1
Mediocre Errori che compromettono
parzialmente la
comprensione del testo, qualche
omissione.
1,5
Sufficiente Traduzione lineare. Errori isolati
che
essenzialmente non
compromettono la
comprensione del testo
2
Discreto Imprecisioni di varia natura. Testo
tradotto
interamente in modo abbastanza
corretto,
pur con qualche incertezza
2,5
Buono/ ottimo Testo tradotto interamente.
Comprensione completa
3
64. INDICATORI NUMERO
DI ERRORI
LIVELLI DI
PRESTAZIONE
DESCRITTORI PUNTI VOTO
COMPETENZE
MORFOSINTATTICHE
(conoscenze e capacità
di individuare gli
aspetti morfologici e le
strutture sintattiche)
10/7 errori Insufficiente Conoscenze morfosintattiche lacunose.
Numerosi errori
0,5
6/5 errori Mediocre Conoscenze morfosintattiche superficiali ed
incerte .Vari errori e/o fraintendimenti
.Qualche omissione
0,75
4 errori Sufficiente Accettabili conoscenze e applicazioni della
morfosintassi di base .Più di qualche errore
1
3/2 errori Discreto Adeguate conoscenze e applicazioni della
morfosintassi qualche errore circoscritto
1,5
1/0 errori Buono/ ottimo Complete e esaurienti conoscenze e
applicazioni della morfosintassi
2
65. INDICATORI NUMERO
DI ERRORI
LIVELLI DI
PRESTAZIONE
DESCRITTORI PUNTI VOTO
COMPETENZE
LINGUISTICHE E
TRADUTTIVE
(uso del
lessico e resa stilistica
in lingua italiana)
Insufficiente Scelte lessicali errate. Lacune ortografiche.
Ricodifica del testo in lingua italiana confusa
e inadeguata
0,5
Mediocre Scelte lessicali non appropriate e tali da
impedire la ricodifica del testo nella sua
totalità
1
Sufficiente Scelte lessicali parzialmente appropriate, ma
tali da non compromettere la corretta
ricodifica del testo in lingua italiana
1,5
Buono/ ottimo Appropriate scelte lessicali. Efficace resa
in lingua italiana
2
66. INDICATORI NUMERO
DI ERRORI
LIVELLO DI
PRESTAZIONE
DESCRITTORI PUNTI VOTO
COMPETENZE TESTUALI Assente o inadeguata contestualizzazione
del testo
0,5
Incerta contestualizzazione del testo 1
Adeguata e pertinente contestualizzazione
del testo
1,5
COMPETENZE
PLURIDISCIPLINARI
Inesistenti o scarsi riferimenti e
collegamenti infra
e/o extra testuali
0,5
Incerti riferimenti e collegamenti infra e/o
extra testuali
1
Adeguati e pertinenti riferimenti e
collegamenti infra e/o extra testuali
1,50
VOTO
/10
68. INDICATORI DESCRITTORI PUNTI
Conoscenza e
competenza
morfosintattica
Nulle 1
Scarse e lacunose 2
Incomplete e superficiali 3
Accettabili 4
Complessivamente complete, sicure e
corrette
5
Complete, corrette, sicure e
rigorose
6
Correttezza
dell’analisi e
costruzione
Nulla o scarsa 0,5
Parziale 0,75
Accettabile 1
Precisa 2
Correttezza
espositiva ed
uso del lessico
specifico
Inadeguati 0,5
Approssimativi 0,75
Adeguati 1
Corretti e rigorosi 2