5. 1 In Italia è molto diffusa la paura della febbre
2 Nella febbre lʼinnalzamento della temperatura corporea
fa seguito allʼinnalzamento del set point ipotalamico, ovvero
di quel livello di temperatura corporea che lʼipotalamo fissa
come normale
4 La febbre è causata dalla liberazione di alcune
interleuchine, prodotte dai macrofagi stimolati
5 Definire con precisione la temperatura oltre la quale si
può parlare di febbre è difficile perché la temperatura
corporea non ha un cut-off ma un range di normalità,
peraltro variabile in funzione di una molteplicità di fattori
6. 6 Nella pratica si può parlare di febbre se la
temperatura corporea supera i 37-37,2°C se misurata a
livello ascellare, oltre 37,6° -38,0°C se misurata a
livello rettale
7 La febbre è una risposta fisiologica “regolata” dal
termostato ipotalamico, e per tale motivo solo raramente
supera la temperatura di 41°C
7. 8 La febbre moderata (< 39°C) favorisce molte risposte
immunologiche
9 Non esiste un motivo urgente che imponga il trattamento
di tutti gli stati febbrili, né la necessità di riportare
sempre la temperatura corporea a livelli normali
10 I genitori spesso interpretano la febbre come “la
malattia” e non come “un sintomo della malattia”
8. 11 gli antipiretici non sembrano avere un ruolo nel
prevenire le recidive delle convulsioni febbrili
12 La dose consigliata di paracetamolo è 10-15 mg/kg dose
ogni 4-5 ore, non superando la dose di 65 mg/kg/die nel
bambino.
Dosi non molto superiori (>90 mg/kg/die) sono in grado di
determinare danno epatico
13 La via di somministrazione da preferire è quella orale,
mentre la via rettale va riservata solo a particolari
situazioni che rendono difficile o controindicata la via orale
9. 14 LʼIbuprofene, alla dose di 7,5-15 mg/kg/die,
suddiviso in tre somministrazioni, può essere
considerato una valida alternativa al paracetamolo
15 Non vi è alcuna indicazione nellʼalternare o associare
paracetamolo e ibuprofene
16 La antipiresi fisica non sembra particolarmente utile
nella febbre, anche se elevata, mentre è necessaria
nelle ipertermie
12. Cause di febbre:
- Infezioni
- Vaccinazioni
- “Malingering” (inganno)
- Disidratazione
- Traumatismi
- Farmaci (1-2% delle febbri prolungate)
- Dentizione
- Collagenopatie
- Tumori
13. Il bambino con la febbre
può uscire: è assolutamente
infondato il timore che fare
uscire un bambino con
febbre comporti dei
problemi di salute.
14. DA RICORDARE:
• L’entità della febbre non è correlata alla
gravità dell’infezione.
• Se la febbre non scende dopo la
somministrazione di un antipiretico, non è
indice di maggior gravità.
16. COME misurare la febbre
T. a mercurio -Preciso
-Affidabile
-Basso costo
-Uso in diverse sedi
-Tempo di mis. lungo
-Pericolo di rottura
T. a infrarossi -Tempo di mis. breve
-Gradito da genitori e
bambino
-Sicuro
- Precisione non elevata
T. Elettronici -Tempo di mis. breve
-Uso in diverse sedi
- Meno preciso dei t. a
mercurio
Strisce
reattive
-Tempo di mis. breve
-Atossici
-Infrangibili
- Scarsa precisione
19. Gravità della sintomatologia e presenza di
febbre:
Può essere presente una grave infezione
batterica anche in assenza di febbre
Bonadio W.A. et al Ped. Infect. Dis J. 1990
Risposta alla terapia antipiretica:
la mancata risposta alla terapia antipiretica
non è significativa per la diagnosi né deve far
sospettare una infezione grave
20. Febbre nei primi 3 mesi di vita
Un problema particolare è posto dalla febbre
nel primo anno di vita e, in particolare, nei
primi 2-3 mesi di vita:
7,2% (260 su 3587 bambini) avevano una SBI,
di questi il 2,5% (105 di 4240) avevano una
meningite o sepsi. (SBI: Serious Bacterial
Infection)
Lʼincidenza di batteriemia e di sepsi (3,7%)
e di SBI (8,7%)era più alta nel primo mese
di vita.
(Baskin M.N. The prevalence of serious bacterial infections by age in febrile infants during the first 3 months of life Pediatr
Ann 1993)
22. Bambino “diverso dal solito” e:
• Non respira bene (respira velocemente o “respira di pancia”).
• Risponde poco agli stimoli.
• Appare stanco e non gioca neppure quando scende la febbre.
• Dorme molto, più a lungo del solito o è irritabile.
• Vomita e/ o non mangia e/ o non beve, perdendo peso in
modo significativo.
• Se ha un’età in cui cammina, autonomamente, si rifiuta di
farlo.
• Soffre di mal di testa intenso, piange spesso o ha un pianto
lamentoso o stridulo.
• È molto pallido o è cianotico.
• Ha convulsioni.
• Colorito della pelle o delle labbra blu, porpora o grigio.
• Rigidità del collo.
• Macchie diffuse di colore rosso intenso, che non scompaiono
se si preme la pelle intorno (petecchie).
23. Cosa fare
• Offrire da bere.
• Tenere il bimbo preferibilmente poco coperto e
coprirlo solo se sente freddo e presenta brividi.
• Farmaci: se il bimbo tollera bene la febbre, non è
necessario abbassarla. La scelta di abbassare la febbre
deve essere presa in base a come sta il bambino.
• In età pediatrica si utilizza il paracetamolo.
Farmaco alternativo è l’ibuprofene.
• Ricordate che qualsiasi farmaco diate a vostro
figlio potrebbe non far tornare la temperatura
nella norma ma farla scendere di 1-2 ° C.
25. Ibuprofene
• Nel bambino che pesa più di 6 chili ed ha più
di 3 mesi.
• Preferibile la somministrazione per bocca
Non utilizzare l’ibuprofene in caso di
gastroenterite in quanto potrebbe essere
dannoso, se compare disidratazione, e in
corso di varicella.
26. Cosa non fare
• Forzarlo a mangiare
• Coprirlo eccessivamente.
• Misurargli continuamente la febbre o svegliarlo
mentre dorme.
• Tentare di abbassare la febbre in fretta e ad
ogni costo.
• Valutare solo l’entità della febbre.
• Utilizzare bagni e/o spugnature con liquidi
freddi, borse del ghiaccio, frizione della cute con
alcol
• Aumentare la temperatura ambientale.
27. • Non somministrare acido acetilsalicilico
(Aspirina) nei ragazzi di età inferiore ai 15
anni di (rischio di sindrome di Reye).
• Non utilizzate farmaci antinfiammatori
per adulti (se non su indicazione del pediatra).
• Cortisone e antibiotici non sono farmaci
antipiretici e devono essere somministrati
solo su indicazione del medico.
Cosa non fare
29. Mantenere la calma
Allentare lʼabbigliamento in particolare intorno al collo
Porre il bambino su di un fianco per evitare che inali saliva o
vomito
Non forzare lʼapertura della bocca
Osservare il tipo e la durata della crisi
Non dare farmaci o liquidi per via orale
Terminata la crisi, mettersi in contatto con il pediatra curante o
altro sanitario.
Ricordare che la maggior parte delle convulsioni febbrili
semplici si esaurisce in 1-2 minuti e pertanto non richiede alcun
trattamento.
N.B.: consultare sempre il pediatra!!!
34. Respiro affannoso
Tosse eccessiva
Rientramenti al torace
Narici allargate
Labbra o zona peribuccale di colore scuro
Interrompe la frase per prendere fiato
Fischi e sibili durante la respirazione
Aumentato sforzo del torace o dell’addome durante la
respirazione.
Il bambino che respira male
35. Il bambino che respira male
Il bambino è asmatico e ha un piano
per l’asma?
Metti in bambino in
posizione confortevole
Chiama il 118
Assisti il bambino
mentre assume i farmaci
prescritti
Chiama il 118
36. Il bambino che respira male
Se il bambino può parlare o tossire
non cercate di farlo smettere.
Non forzate il bambino a stendersi.
Fategli scegliere la posizione che
preferisce.
37.
38.
39.
40.
41. INFEZIONI E PATOLOGIA DELLE VIE
RESPIRATORIE
• ASMA
• BRONCHIOLITE
• EPIGLOTTITE
• ETMOIDITE
• LARINGITE E LARINGOSPASMO
• RAFFREDDORE
• MAL DI GOLA
• RAFFREDDORE
• TOSSE
42. ASMA
• L'asma è una malattia caratterizzata da
un’infiammazione cronica delle vie aeree con
episodi di ostruzione delle stesse.
• Anche se l’asma è ben controllata bisogna
tener presente che possono sempre
verificarsi attacchi acuti.
43. • Le famiglie dei bambini con asma dovrebbero
avere un’educazione ed istruzioni scritte al
fine di eseguire adeguatamente la terapia di
base e anche per riconoscere precocemente
un aggravamento al fine di instaurare
precocemente una terapia.
• Il riconoscimento precoce delle crisi può
arrestare l’evoluzione verso una grave crisi
di asma.
• Un piano d'azione scritto può ridurre il
rischio di morte per asma del 70%.
44. Cosa fare
• salbutamolo, broncodilatatore ad azione
rapida per via inalatoria.
• può essere usato sia per aerosol sia con le
bombolette spray.
Nel caso di risposta incompleta al trattamento con
salbutamolo il pediatra può consigliare un breve ciclo di
terapia con corticosteroidi per via orale, in aggiunta alla
terapia con broncodilatatori.
45.
46. Broncodilatatori ad azione rapida (salbutamolo)
somministrabili tramite
-comune apparecchio per aerosol
-bombolette spray predosate
Utilizzo della bomboletta spray predosata:
• Agitare la bomboletta
• Togliere il cappuccio dal boccaglio
• Mettere il boccaglio nella bocca del bambino
• Inclinare la testa del bambino leggermente indietro
• fatelo respirare lentamente e profondamente
• Premere sulla parte superiore della bomboletta spray
• Se c’è un distanziatore, collegatelo al boccaglio e
mettetelo nella bocca del bambino: verrà inalato con 5-10
atti respiratori
47. • I genitori di bambini, affetti da asma,
debbono sempre avere a disposizione
farmaci broncodilatatori.
• I bambini più grandicelli vanno istruiti
sull’uso del farmaco.
• Il farmaco dovrebbe essere anche
disponibile, con possibilità di
somministrazione, anche nelle comunità: asili,
centri sportivi e scuole.
• Se il bambino non migliora rapidamente o
il quadro appare da subito importante è
necessario chiamare il proprio pediatra e
se l’episodio appare grave il 118/112.
48. BRONCHIOLITE
• La bronchiolite è un’infezione delle piccole vie
respiratorie e interessa i bambini,
prevalentemente, di età inferiore a 1 anno.
• E’ una malattia virale.
• Si manifesta con difficoltà respiratoria (affanno e
frequenza respiratoria superiore ai 40-50 atti al
minuto), con respirazione difficoltosa
(rientramenti al giugulo e movimenti dell’addome)
• Richiede spesso ricovero in quanto l’unica terapia,
in caso di difficoltà respiratoria, è la
somministrazione di ossigeno e un’abbondante
idratazione.
49. Cosa fare
• Aerosol con soluzione fisiologica o, su
indicazione del pediatra, con soluzione
ipertonica o altro.
• Offrire da bere frequentemente.
• Umidificare l’ambiente.
50. Cosa non fare
• Somministrare antibiotico, cortisone per
bocca e per aerosol, molto utilizzati nel
passato.
• Utilizzare sostanze balsamiche per
umidificare.
51. • Le forme lievi con poca, o assente,
difficoltà respiratoria e il bambino
attivo che si alimenta bene possono
essere gestite a domicilio per età
superiore ai 3 mesi di vita.
• Sotto ai 3 mesi, o in presenza di
difficoltà respiratoria, può essere
necessario il ricovero.
52. EPIGLOTTITE: Cosa sapere
Infezione batterica grave, a decorso rapido,
dell'epiglottide, che può portare a improvvisa
ostruzione respiratoria.
Si presenta con:
- forte mal di gola e dolore intenso alla deglutizione
tanto che il bambino non riesce neanche a deglutire
la saliva che esce dalla bocca (scialorrea),
- febbre elevata,
- stridore alla inspirazione
- stato generale molto compromesso.
53. Se il bambino per respirare sta seduto in
posizione eretta, piegato in avanti, con il
collo iperesteso e la mandibola proiettata
in avanti e la bocca aperta, nel tentativo di
migliorare gli scambi aerei s’impone il
ricovero.
54. Cosa fare
• Chiamare immediatamente il servizio
118/112.
• Tranquillizzare il bambino ed evitare che
si agiti.
Cosa non fare
• Cercare di guardare in gola in quanto si
può scatenare un'ostruzione respiratoria
completa.
55. ETMOIDITE (Sinusite etmoidale): Cosa sapere
Si manifesta con gonfiore (edema) della palpebra
superiore e inferiore e infiammazione congiuntivale;
è presente febbre elevata, prostrazione, nel bambino
più grandicello cefalea frontorbitaria parossistica.
Cosa fare
E’ necessario un rapido
consulto medico per iniziare
una terapia antibiotica
precocemente al fine di
evitare una evoluzione in
cellulite e possibili, temibili,
complicazioni intracraniche.
56. LARINGITE: Cosa sapere
Infezione virale delle vie respiratorie
Inizia con tosse stizzosa, può essere presente
una infiammazione della gola, raucedine,
qualche volta un po' di febbre e, talora, è
presente un abbassamento della voce.
virale delle alte vie respiratorie.
Si manifesta con
• voce rauca
• tosse stizzosa o abbaiante,
• difficoltà a deglutire.
57. LARINGOSPASMO: Cosa sapere
Piuttosto frequentemente nei bambini,
soprattutto di età inferiore ai 3 anni.
Compare quasi sempre di notte, durante il
sonno, tra mezzanotte e le 3-4 del mattino. Il
bambino si sveglia all’improvviso e ha notevoli
difficoltà a respirare, è agitato, ha tosse insistente
o respira molto rumorosamente con difficoltà
all’inspirazione (quando entra l’aria) e i movimenti del
torace appaiono molto evidenti. La crisi può durare
pochi minuti o anche ore e, generalmente, passa da
sola. Spaventa molto sia il bambino sia i genitori.
58. Cosa fare
• Cercare di calmare il bambino
coccolandolo e tenendolo in braccio: il pianto
peggiora la situazione.
• umidificazione intensiva
• Aerosol con cortisonici su prescrizione del
pediatra.
• Paracetamolo per abbassare la febbre, se
presente, e dare sollievo dal dolore.
59. Se dopo un’intensa umidificazione il bambino
non migliora o sono presenti i seguenti
sintomi, chiamare il 118/112.
- Cianosi.
- Difficoltà respiratoria che perdura dopo
ore.
- Impossibilità a respirare stando sdraiato.
- Difficoltà a ingoiare o a bere e salivazione
abbondante.
- Difficoltà a dormire, pianto e agitazione.
60. MAL DI GOLA: Cosa sapere
Oltre il 70% dei “mal di gola” è
causato da virus e si risolve da
sola in 5-7 giorni e non si cura con
gli antibiotici perché è provocata
da virus.
Il 30% è causato da batteri: Streptococcus
Pyogenes,
Capire se un mal di gola è di origine batterica o virale è quindi importante, perché
cambia il trattamento; lo SBEGA, infatti, è l’unico batterio che vale la pena di
trattare con antibiotici perché può provocare, anche se raramente, delle
complicanze.
Nel sospetto è indicata l’esecuzione del tampone faringeo.
Esistono anche dei criteri clinici e dei sistemi a punteggio per sospettare la presenza dello SBEGA ma nessun criterio clinico è
sufficiente a identificare con ragionevole sicurezza le infezioni da SBEGA.
61.
62.
63. Cosa fare
1. Consultare il pediatra che valuterà se eseguire un
tampone faringeo per la ricerca dello SBEGA.
2. Somministrare antipiretici/antidolorifici:
paracetamolo e ibuprofene per la febbre e/o per il
dolore.
3. Far bere tanto il bambino.
4. Abituare i bambini ad uscire, anche quando fa
freddo o c’è umidità: il freddo non fa male se i
bambini sono ben coperti, fa più male il caldo
eccessivo degli ambienti chiusi.
64. Cosa non fare
• Somministrare l’antibiotico.
• Esporre il bambino al fumo di sigaretta, ad
ambienti molto surriscaldati, poco areati e
all’inquinamento da gas di scarico delle auto.
• Fare un tampone a fine terapia (il trattamento
antibiotico non elimina il germe dalla gola nel 100% dei
trattati, ma ottiene la guarigione clinica, l’unica che conta
veramente).
65. Faringotonsillite da streptococco:
• notevole arrossamento,
• essudato sulla tonsilla (visibile la destra) e
• piccole macchie sul palato (petecchie).
66. RAFFREDDORE : Cosa sapere
- Frequente: fino a 6 –8 episodi all’anno.
- Causato da vari tipi di virus.
- Nei lattantidifficoltà ad alimentarsi e, spesso,
sonno disturbato.
- Può essere presente febbre di lieve entità.
- Secrezioni nasali sono inizialmente chiare e dopo
qualche giorno dall’inizio, possono assumere un
colore giallastro.
- Quanto più è piccolo il bambino, tanto più frequenti
sono le complicazioni purulente quali l’otite media
acuta.
67. Cosa fare
• In caso di febbre e/o di irritabilità,
paracetamolo o ibuprofene.
• In caso di ostruzione nasale fare lavaggi nasali,
utilizzando soluzione fisiologica.
• Umidificare l’ambiente.
• Offrire da bere spesso.
• Farlo uscire all’aria aperta.
• Insegnare a usare fazzoletti monouso.
• Insegnare a starnutire in un fazzoletto o, in
mancanza, nell’incavo del braccio (vedi foto).
• Accurata igiene delle mani per evitare il
contagio.
68. Cosa non fare
• Somministrare gocce o pomate oleose.
• Somministrare gocce o spray con
vasocostrittori.
• Somministrare antibiotici, antistaminici o
corticosteroidi.
• Fare “fumenti” all’antica con pentole di acqua
bollente.
• Tenere il bambino in casa.
69. TOSSE: Cosa sapere: E’ UN SINTOMO
• “Infezione alte vie respiratorie”
• Sinusite
• Laringite, Laringotracheite, ecc..
• Bronchiolite
• Bronchite
• Pertosse
• Broncopolmonite/Polmonite
• Asma
• Corpo estraneo
• Fumo di sigaretta “passivo”
• Tosse psicogena
• Reflusso gastroesofageo
70. - grassa (definita anche tosse produttiva) con
secrezioni di muco. L’espettorazione non avviene nel
bambino sotto i 3-4 anni perché lo ingerisce.
- secca (definita anche non produttiva). Spesso
continua, fastidiosa, si accentua con la posizione distesa.
- abbaiante o metallica, tipica delle infiammazioni
laringee, delle laringiti e del laringospasmo.
- tosse convulsa da pertosse o tossi dette
“pertussoidi” caratterizzate da crisi di tosse che
sembrano far soffocare il bambino che arriva quasi a non
riuscire a respirare e quando riesce a inspirare fa un
rumore che sembra quasi il raglio di un asino (tosse asinina).
71. L’assenza di tosse non esclude la presenza
d’infezioni polmonari o pleuriche.
Ricordate che in questi casi sono presenti sintomi
“importanti” quali forti dolori toracici, soprattutto, a livello
toracico anteriore, dolori addominali anche violenti (se
infiammazione delle parti basse dei polmoni/pleure),
compromissione dello stato generale.
Preoccupatevi se il bambino è mogio, anche
senza febbre, diverso dal solito e se
presenta affanno o respiro frequente.
72.
73. Cosa fare
• Far bere molti liquidi.
• Se la tosse ostruzione nasale: lavaggi nasali.
• Se la tosse aumenta con la posizione distesa
sollevare leggermente il materasso.
• Tenere fresca la stanza del bambino19-20 °C) e
assicurare una adeguata umidificazione dell’aria.
• Alcuni rimedi "della nonna" possono essere efficaci,
ad esempio il miele sciolto nel latte caldo ma, solo
dopo l’anno di età (rischio di botulismo sotto tale età).
• Lavarsi le mani prima
• Garantire un adeguato ricambio d’aria della camera.
• Insegnare al bambino a tossire in un fazzoletto di
carta (da eliminare) o, in sua assenza nell’incavo del
gomito .
74. Cosa non fare
• Dare mucolitici nei primi 2-3 anni di vita.
• Dare sedativi della tosse, specie nei primi 2
aa.
• Fumare.
• Usare prodotti “balsamici” profumati
• Fare fumenti all’antica (acqua bollente)
• Tenere il bambino in casa: fatelo uscire.
75. 20) Macchie sul corpo
21) Malattie esantematiche e infettive