1. 1700: Dal Rococo’ al Neoclassicismo
La prima metà del 18° secolo è caratterizzato a livello artistico da un accentuarsi del
decorativismo sfarzoso già presente nel Barocco, dando vita allo stile chiamato Rococò.
Verso la fine invece assisteremo ad un ritorno dell’ideale classico, del concetto di armonia e
bellezza sublime; questo periodo che segue la rivoluzione culturale e politica sarà definito
Neoclassicismo, con un chiara ed evidente richiamo all’antica tradizione greco-romana.
2. ROCOCO’: l’eccesso fatto arte
L’arte in stile Rococò pur avendo affinità con
il Barocco di fine ‘600 è ben riconoscibile:
come vedrete si tratta di un esaltazione
sfarzosa dei motivi decorativi, quasi sempre
di tipo floreale, che riempiono le superfici di
oggetti, arredi, costumi e pareti degli edifici.
Questo eccesso decorativo, tipico delle
nobiltà monarchiche europee sono il
risultato di una libertà espressiva senza
limiti, la quale si manifesta nell’esposizione
senza timore o remora della ricchezza
materiale; anzi, vantandone la grandiosità
del potere. In questo modo vengono
prodotte opere di raffinata tecnica
artigianale e opere pittoriche dove la vista si
perde nella minuzia dei dettagli. Il gusto
estetico si fa meno armonioso ed
equilibrato, tutto tende all’esasperata carica
di dettagli che mettano in risalto il lusso. Per
quanto riguarda i temi trattati, si parla di
ritratti o scene di vita privata ed intima.
Quando si affrontano motivi storici o
mitologici lo si fa per esaltarne l’aspetto
trionfante.
Madame de Pompadour, Francois Bucher (1756)
3. Nei ritratti di nobili e reali risalta il lusso dei
costumi, molto noti a noi per la trasposizione
cinematografica: parrucconi, trucchi pesanti e
ricchi tessuti servono a nascondere una nobiltà
già in decadenza, sia morale che sociale.
4. NEL DESIGN D’ARREDO…..
L’uso dell’oro, degli stucchi e dell’intaglio su
legno sono tutte le tracce di questo stile iper-
decorativo che, per la prima volta, mette al
centro dell’arte anche gli oggetti di uso comune.
6. IL “GIOCO” DELL’AMORE.
La malizia, la spensieratezza, il gioco della seduzione; liberi oramai da una morale
religiosa meno oppressiva, si danno sfogo in rappresentazioni giocose dei vizi e delle
libertà della classe sociale ricca.
7. Classicismo antico e moderno
Venere di Capitolina, c.r. originale II sec. a.c
Queste due opere scultoree in marmo sono divise da quasi un
millennio di distanza; eppure appaiono così simili che potrebbero
essere attribuite allo stesso artista. In realtà ci sono indizi per capire
che appartengono a due periodi distinti. Tuttavia ciò testimonia che
spesso, nel corso della storia, tornano di modo stili artistici molto
simili tra di loro. storici molto lontani tra loro. T
Paolina Borghese come Venere
vincitrice, A. Canova (1805)
8. NEOCLASSICISMO
Nella seconda metà del 1700 con le grandi
imprese della rivoluzione francese e
l’illuminismo, ma soprattutto con le aspirazioni
imperiali di Napoleone Bonaparte, l’Arte torna
alle origini riscoprendo l’ideale di bellezza ed
equilibrio dei Romani e dei Greci.
Se il Rococò era stato un fenomeno
principalmente estetico legato alla decorazione
architettonica e al design, il Neoclassicismo si
manifesta in ambito pittorico e scultoreo.
I maggiori esponenti di questa arte furono:
- Jaques Louis David e Domenique Ingres per
la pittura.
- Antonio Canova per la scultura
10. « Il neoclassicismo è una corrente del gusto che ha subito una lunga elaborazione teorica prima di
esplodere nella breve e intensa fioritura dello stile Impero, dopodichè si è disgregato sotto l'azione
dei fermenti romantici che recava in sé fin dalle origini »
(Mario Praz)
NEOCLASSICISMO
11. Arte e Propaganda: Napoleone valica le Alpi
J.L.David dipinge nel1800 il
quadro simbolo della impresa
imperiale di Napoleone. Il
pittore si ispira esplicitamente al
monumento romano di Marco
Aurelio.
12. Cronaca di un delitto
E’ il 1793 quando una donna si
introduce nell’appartamento del
giornalista giacobino e politico
Marat per assassinarlo.
L’avvenimento è immortalato dal
pittore con un quadro
significativo, dall’impostazione
classica che fa del personaggio
quasi un “martire” laico degli
ideali rivoluzionari.
16. Storia di Amore e Psiche.
Dalle metamorfosi di Apuleio
• Psiche è una ragazza bellissima che pure Venere invidia.
• Quindi chiede al figlio di farla innamorare con il più brutto degli uomini.
• Egli però si punge con la freccia, rimasto incantato dalla bellezza.
• Amore fa portare Psiche nel suo palazzo e la vede al buio per non farsi riconoscere. Ma
lei un giorno no resiste e con un lume lo osserva dormire.
• Lui si sveglia e scappa. Venere viene a sapere della faccenda e sottopone la giovane a
prove difficili, pena la morte.
• L’ultima di queste, consiste nel recuperare dagli inferi un vaso della bellezza dalla dea
Proserpina. Ma psiche lo apre e scopre che dentro c’era il “sonno profondo” e cade in
catalessi.
• Con l’aiuto degli Dei, Amore, mosso a compassione la risveglia, ed essi vissero felici e
contenti.
• Nacque anche un figlio di nome “Piacere”
17. Canova scolpisce diverse versioni
del tema di Amore e Psiche, allora
in voga. In tutte le sue opere
dimostra una maestria e una
delicatezza armonica che
tradiscono la sua passione
incondizionata verso la classicità.
18. DOMINIQUE INGRES
“La Baigneuse Valpincon di Ingres potrebbe essere una
qualsiasi modella vista di schiena lievemente pingue. Ma
il quadro possiede una sua assolutezza inattaccabile. In
primo luogo per le stoffe che lo cingono e avvolgono. La
testa parzialmente coperta da un fazzoletto bianco a righe
rosse, avvoltolato alla maniera di un turbante. E' la sola
nota acuta di questo dipinto fine, circospetto e senza
rumore. Nessuno come Ingres sapeva adornare la testa
di una donna. Se lo sguardo però, scende al busto della
Baigneuse incontra un'altra stoffa: chiara, delicata,
avvolge il gomito sinistro e ricade poi sino a terra. La sua
funzione è imperscrutabile ed è oscuro come sia finito
attorno al gomito. Ma forse serve proprio ad esaltare la
semplicità della forma che dalla nuca scorre sul dorso, le
natiche, la gamba fino ai piedi. Quella stoffa finisce per
adagiarsi sul pavimento coprendo un piede della
Baigneuse, la quale ci appare nella quasi completa nudità
esposta ad una luce tenue che dall'alto esalta la linea
della spalla. Tutt'intorno una serie di pareti fatti di
panneggi e drappi che l'avvolgono e la proteggono.
Mentre al centro rimane quel gomito timidamente
ricoperto a custodire qualcosa di meraviglioso. E'
inevitabile supporre che nessuno sia ammesso a porvi
l'occhio se non il pittore e, dopo di lui, lo spettatore...
19. Edipo e la Sfinge
(Domenique Ingres)
Questo quadro riveste un ruolo
particolare perché sembra
rappresentare metaforicamente
l'uscita dell'uomo (Edipo) dal
dominio degli Dei.
Edipo è una figura importante per
due motivi: in primo luogo
simboleggia il conflitto tra padre
e figlio (il papà Laio re di Tebe
non lo voleva perché il figlio
desiderava ucciderlo per prendere
il suo posto e sposare la madre).
Inoltre rappresenta la liberazione
dell'essere umano razionale e
pensante dal giogo del divino.
Questo quadro quindi sancisce la
libertà dell'artista dal vincolo del
tema religioso. D'ora in avanti
sarà l'uomo e la Terra al centro
dell'arte, l'uomo e la donna, con i
loro corpi, i loro sentimenti, i loro
gesti e la loro sete di conoscenza.
20. Con Ingres si assiste ad un graduale cambiamento
dell’impostazione del soggetto che anticipa l’arrivo
di un nuovo modo di vedere e sentire: il
Romanticismo. Questo ritratto tradisce infatti,
nella sua inquadratura e nella posa della ragazza, il
tentativo di focalizzare l’attenzione sul sentimento.