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Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile
2PRIMO PIANO
Volontariato: pubblicata
la direttiva con i nuovi
Indirizzi operativi
2FOCUS
L’orizzonte
della trasparenza
e dei dati aperti
2STORIE
Sri Lanka: lo tsunami,
gli interventi,
la ricostruzione
DAL TERRITORIO: ESERCITAZIONE TRA MARINA MILITARE E DIPARTIMENTO • DAL DIPARTIMENTO: CAMPAGNA “IO NON RISCHIO”, AL VIA LA FORMAZIONE
anno3-12/13
Un servizio per informarsi sui rischi del nostro Paese e conoscere i comportamenti
per prevenirli e mitigarli, per sapere com'è organizzata e quali sono le attività della pro-
tezione civile, o per fare segnalazioni al Dipartimento della Protezione Civile. Il numero
verde risponde dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 e se necessario viene este-
so fino ad h24 tutti i giorni della settimana. Per le domande online e per consultare
lo stato di lavorazione delle richieste è disponibile il sito internet del Dipartimento.
Telefona all’800 840 840
o scrivici su protezionecivile.gov.it
IL CONTACT CENTER DEL DIPARTIMENTO
protezionecivile.gov.it
L’
estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da
terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno
tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi:
per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli
interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi
sono dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio
promosse dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la
protezione civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale
campagna “Non scherzate con il fuoco” in collaborazione con
Legambiente.
Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del
volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre
400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il
Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13
luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno
consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di
questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a
due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia
dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione
Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella
prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano,
uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una
riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza.
Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per
la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a
trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in
Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un
Sistema nazionale per la protezione civile.
Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti
anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle
segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su
Anno 1 n. 3
maggio/giugno 2011
Pubblicazione bimestrale iscritta al
Registro degli Operatori della
Comunicazione al n. 20383 del
6.12.2010
Editore
Presidenza del Consiglio
dei Ministri-Dipartimento
della Protezione Civile
Direttore responsabile
Barbara Altomonte
Redazione
Vincenzo Arena
Sara Babusci
Valeria Bernabei
Francesca Dottarelli
Mariacristina Giovannini
Sara Iacoboni
Elena Lombardo
Francesca Patti
Riccardo Rita
Marianna Schiavon
Cristina Spatola
Veronica Tretter
Art Director
Maurilio Silvestri
Impaginazione
Silvia Alessandrini
Fotografi
Romeo Frisina
Matteo Valente
Gino Viani
Contatti
Servizio Comunicazione istituzionale
e relazioni con il pubblico
00189 - Roma Via Vitorchiano, 2
www.protezionecivile.gov.it
magazine@protezionecivile.it
PROTEZIONE CIVILE
MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
V
olontariato, infanzia, Open Data: sono le parole chiave di questa
edizione del magazine, un numero speciale, che segna anche
una fase di transizione per la storia di questa esperienza
editoriale. A tre anni dalla sua nascita, infatti, “Protezione Civile”
cambia veste e approda online con una versione web rinnovata.
Parallelamente, prosegue l’avventura della versione tradizionale a
stampa, con tante novità che vi invitiamo a scoprire nella sezione
Focus. Il Primo Piano di questo numero è dedicato al volontariato e, in
particolare, agli Indirizzi operativi che portano a compimento il percorso
di aggiornamento del decreto n.194/2001: il regolamento che disciplina
la partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di
protezione civile. Di tutela dei minori in situazioni di emergenza si parla
invece in un approfondimento dedicato ai protocolli d’intesa sottoscritti
dal Dipartimento con “Save the Children” e “Telefono Azzurro”, da anni
impegnati su più fronti nella difesa dei diritti di bambini e adolescenti.
Ampio spazio è dedicato inoltre a un tema di stretta attualità: l’Open
Data come prospettiva di apertura delle Istituzioni alla comunità digitale
attraverso la pubblicazione online di dati e informazioni “aperti” e
accessibili. Facciamo il punto, in particolare, sul percorso verso la
trasparenza e sull’adeguamento alle ultime misure normative da parte
del Dipartimento. La Campagna di comunicazione “Io non rischio”,
quest’anno alla sua terza edizione, apre invece la sezione Dal
Dipartimento, con una segnalazione importante: oltre al tradizionale
appuntamento con il rischio terremoto, per la prima volta nelle piazze
italiane, arriva il rischio maremoto. E di questo tema, ancora poco
conosciuto in Italia, tratta anche la sezione Storie, dedicata allo tsunami
che nell’inverno del 2004 si è abbattuto sul Sud Est asiatico. I soccorsi,
le attività sul campo, la ricostruzione: passo dopo passo ripercorriamo
insieme – con parole e immagini – le diverse fasi dell’intervento italiano
in Sri Lanka.
L’editoriale
PROTEZIONE CIVILE
MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Anno 3 n. 12/13
gennaio-aprile 2013
Pubblicazione
bimestrale
iscritta al Registro
degli Operatori
della Comunicazione
al n. 20383 del 6.12.2010
Editore
Presidenza del Consiglio
dei Ministri-Dipartimento
della Protezione Civile
Direttore responsabile
Mariacristina Giovannini
Redazione
Martina Alfonsi
Vincenzo Arena
Valeria Bernabei
Francesca Dottarelli
Mariacristina Giovannini
Elena Lombardo
Francesca Patti
Carla Russo
Marianna Schiavon
Veronica Tretter
Art Director
Maurilio Silvestri
Impaginazione
Silvia Alessandrini
Fotografi
Antonio Arzedi
Sara Babusci
Romeo Frisina
Matteo Valente
Gino Viani
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ServizioComunicazione
e relazioni
con il pubblico
00189 - Roma Via Vitorchiano, 2
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magazine@protezionecivile.it
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2
Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile
2PRIMO PIANO
Volontariato: pubblicata
la direttiva con i nuovi
Indirizzi operativi
2FOCUS
L’orizzonte
della trasparenza
e dei dati aperti
2STORIE
Sri Lanka: lo tsunami,
gli interventi,
la ricostruzione
anno3-12/13
2 In questo numero
Editoriale
Primo Piano
Volontariato
di protezione civile:
le principali novità
degli Indirizzi
operativi
Come richiedere
l’iscrizione
all’Elenco centrale:
la nota del Capo
Dipartimento
Protezione civile
e infanzia:
due protocolli d’intesa
1
4
10
12
14
16
20
30
31
31
32
Focus
Il magazine
“Protezione Civile”
si rinnova:
scopri le novità
L’orizzonte
della trasparenza
e dei dati aperti
Storie
Sri Lanka:
lo tsunami,
gli interventi,
la ricostruzione
Dal territorio
Esercitazione tra
Marina Militare
e Dipartimento
Confederazione
nazionale delle
Misericordie:
il meeting
internazionale
Anpas: 14° meeting
nazionale della
solidarietà delle
Pubbliche Assistenze
Anci Toscana: sindaci a
lezione di comunicazione
32
32
33
33
Conoscere la montagna
con “Sicuri sul sentiero”
EuroPROTECT 2013:
in provincia
dell’Aquila
un’esercitazione
europea sul rischio
sismico
“Messina 2013”,
una settimana
di esercitazioni
sul rischio sismico
Esercitazione a Sulmona:
protagonisti gli alunni di
una scuola elementare
Dal
Dipartimento
“Terremoto Io non
rischio”: la formazione
dei volontari per la terza
edizione della campagna
IV edizione
del Forum europeo di
protezione civile
Dalla metà di giugno a
fine settembre: al via la
campagna Anticendio
boschivo 2013
Workshop sulla
microzonazione sismica
34
36
36
36
Scuola multimediale di
protezione civile:
conclusa la quinta
edizione
Protezione civile e
responsabilità nella
società del rischio
Campi scuola “Anch’io
sono la protezione civile”
37
37
37
u
cNormativa
pag. 38
Lettera
pag. 40
4
I
l volontariato di protezione civile trova pie-
no riconoscimento a partire dalla Legge
n. 225 del 1992, che lo individua come
componente e struttura operativa del Servi-
zio Nazionale. L’articolo 18 del provvedi-
mento assicura una piena partecipazione
delle organizzazioni di volontariato di prote-
zione civile alle attività di previsione, pre-
venzione e soccorso. Lo stesso articolo pre-
vede anche l’emanazione di un regolamen-
to, adottato l’8 febbraio 2001 con il decreto
n. 194 del Presidente della Repubblica.
Il regolamento del 2001 tutela la partecipa-
zione delle Organizzazioni di volontariato a
tutte le attività di protezione civile e ne di-
sciplina ogni aspetto.
Gli Indirizzi operativi, a più di dieci anni dal
regolamento e a conclusione degli Stati Ge-
nerali dell’aprile del 2012, mirano a conso-
lidare i risultati già raggiunti e a sostenere
ulteriormente l’azione del volontariato di pro-
tezione civile nell’ambito del Servizio Nazio-
nale, adeguando procedure e strumenti al
mutato quadro organizzativo della Protezio-
ne Civile nel rispetto dei principi del Dpr n.
194/2001.
La Direttiva si applica su tutto il territorio na-
zionale, fatte salve le competenze delle Pro-
vince Autonome di Trento e di Bolzano se-
condo quanto previsto dallo Statuto specia-
le di cui al Dpr n. 670 del 31 agosto 1972,
e dalle relative norme di attuazione. Le di-
sposizioni che contiene diventeranno ope-
rative dopo 180 giorni dalla data di entrata
in vigore, coincidente con la pubblicazione,
ossia a partire dal 31 luglio prossimo.
Entro lo stesso termine le Regioni e Provin-
ce Autonome sono impegnate ad adegua-
2Primo Piano
Volontariato
di protezione
civile: le
principali
novità degli
Indirizzi
operativi
La Direttiva è stata
pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 27
del 1° febbraio 2013
5
re – se necessario – le rispettive leggi e re-
golamenti agli Indirizzi contenuti nella Di-
rettiva. Tra gli obiettivi del provvedimento:
valorizzare la partecipazione del volontaria-
to alle attività di protezione civile; promuo-
vere una piena assunzione di responsabili-
tà anche organizzativa e amministrativa –
per quanto di loro competenza – da parte
delle Regioni e degli Enti Locali; semplifica-
re le procedure di applicazione dei benefici
previsti dal Dpr n. 194/2001; integrare il Si-
stema nazionale e i Sistemi regionali di ri-
conoscimento e coordinamento delle orga-
nizzazioni di volontariato. Qui di seguito tro-
viamo le principali novità introdotte.
U L’Elenco nazionale
Le Organizzazioni che intendono partecipa-
re alle attività di previsione, prevenzione e
intervento in vista o in ca-
so di eventi calamitosi e
svolgere attività formative e addestrative nel-
lo stesso ambito devono essere iscritte nel-
l’Elenco nazionale delle organizzazioni di vo-
lontariato di protezione civile. Una delle prin-
cipali novità consiste nel fatto che i requisi-
ti di idoneità tecnico-operativa necessari per
far parte dell’Elenco dovranno essere perio-
dicamente verificati.
L’Elenco nazionale è costituito dalla somma
degli elenchi/albi/registri regionali, denomi-
nati Elenchi territoriali e dall’Elenco centra-
le istituito presso il Dipartimento della Pro-
tezione Civile.
Tutte le organizzazioni iscritte negli Elenchi
territoriali e nell’Elenco centrale possono es-
sere attivate e chiamate ad operare in caso
di eventi di rilievo nazionale.
In questa pagina e nelle
successive, volontari
impegnati sul territorio
6
U Gli Elenchi territoriali
Per poter intervenire e operare per attività
ed eventi di rilievo regionale/locale le orga-
nizzazioni devono essere iscritte all’Elenco
territoriale del volontariato della propria Re-
gione o Provincia Autonoma.
L’elenco territoriale è istituito separatamen-
te dal registro previsto dalla Legge n.
266/1991 (legge-quadro sul volontariato) e
le Organizzazioni che ne hanno i requisiti
possono iscriversi ad entrambi. Negli elen-
chi territoriali possono iscriversi:
• Organizzazioni di volontariato costituite ai
sensi della Legge n. 266/1991 con carat-
tere locale.
• Organizzazioni di altra natura, ma con ca-
rattere prevalentemente volontario.
• Articolazioni locali delle Organizzazioni ri-
chiamate nei punti precedenti, con diffu-
sione nazionale.
• Gruppi comunali e intercomunali.
• Coordinamenti territoriali che raccolgono
più Organizzazioni o gruppi delle tipologie
precedentemente indicate.
Tra le più rilevanti novità, per le articolazio-
ni locali delle Organizzazioni di rilievo na-
zionale viene prevista l’esigenza di indivi-
duare, al proprio interno, delle “aliquote”
che le sezioni locali devono indicare al mo-
mento dell’iscrizione all’Elenco territoriale,
specificando volontari, risorse e attrezzatu-
re che restano dedicate all’Organizzazione
nazionale di appartenenza, nell’ambito del-
la rispettiva colonna mobile nazionale, e
quelle che, invece, sono riservate all’ope-
ratività sul territorio, per esigenze di natu-
ra locale.
Le modalità per richiedere l’iscrizione negli
elenchi territoriali sono disciplinate dalle ri-
spettive legislazioni regionali che determi-
nano i necessari requisiti di idoneità tecni-
co-operativa. I requisiti devono però soddi-
sfare i quattro criteri generali individuati dal-
la Direttiva.
U L’Elenco centrale
Questa sezione dell’Elenco nazionale è de-
stinata ad accogliere le organizzazioni che
per caratteristiche operative e diffusione, as-
sumono una particolare rilevanza mediante
un diretto raccordo con il Dipartimento del-
la Protezione Civile che assume rilevanza in
caso di eventi di rilievo nazionale. Le moda-
lità per richiedere l’iscrizione saranno indi-
cate dal Dipartimento attraverso un succes-
sivo provvedimento.
Possono richiedere l’iscrizione nell’Elenco
centrale:
• Le strutture nazionali di coordinamento di
organizzazioni costituite ai sensi della leg-
ge n.266/1991 diffuse in più Regioni.
• Le strutture nazionali di coordinamento
delle organizzazioni di altra natura a com-
ponente prevalentemente volontaria.
• Organizzazioni prive di articolazione re-
gionale, ma in grado di svolgere funzioni
specifiche ritenute dal Dipartimento della
Protezione Civile di particolare rilevanza
ed interesse a livello nazionale.
• Le strutture nazionali di coordinamento dei
gruppi comunali e intercomunali.
La Direttiva precisa i requisiti strutturali e le
caratteristiche di capacità tecnico-operativa
di rilievo nazionale che le Organizzazioni de-
vono possedere per richiedere l’iscrizione
nell’Elenco centrale.
Tra questi è indicata espressamente la rile-
vanza operativa nazionale, che va argo-
2Primo Piano
7
mentata con riferimento a specifici para-
metri, che non sono necessariamente con-
nessi alle attività finalizzate agli interventi di
emergenza.
L’iscrizione nell’Elenco centrale di un’orga-
nizzazione diffusa in più Regioni può com-
portare il riconoscimento anche delle sezio-
ni locali ed articolazioni territoriali operative
per attività di rilievo nazionale.
Il Dipartimento della Protezione Civile e le
Regioni definiscono preventivamente con le
organizzazioni, per quanto di rispettiva com-
petenza, i necessari accordi e protocolli ope-
rativi per assicurare la possibile contestua-
le operatività, in contesi di emergenze na-
zionali, di sezioni o articolazioni locali sia nel-
l’ambito della rispettiva colonna mobile re-
gionale o provinciale, sia nell’ambito della
colonna mobile nazionale dell’organizzazio-
ne di appartenenza.
U Gestione informatizzata dell’Elenco
nazionale
Per consentire l’aggiornamento in tempo rea-
le dell’Elenco nazionale delle organizzazio-
ni e la sua pubblica consultazione il Dipar-
timento e le Regioni metteranno a punto una
gestione informatizzata degli Elenchi.
U Benefici normativi per i volontari di
protezione civile
Per l’applicazione dei benefici previsti da-
gli articoli 9 (rimborsi ai datori di lavoro dei
volontari) e 10 (rimborsi delle spese vive so-
stenute in attività operative dalle organiz-
zazioni di volontariato) del Dpr n. 194/2001
è necessario che l’intervento delle organiz-
zazioni di volontariato sia formalmente ‘at-
tivato’. L’attivazione delle organizzazioni de-
ve contenere alcuni elementi di base: even-
to di riferimento, decorrenza, termine del-
8
le attività/cessata emergenza, modo di ac-
creditamento dei volontari e rilascio atte-
stati e l’eventuale autorizzazione all’appli-
cazione dei benefici normativi utilizzando
la modulistica ufficiale disponibile sui siti
web del Dipartimento della Protezione CI-
vile e delle Regioni.
U Attività formative e addestrative
Le attività formative e addestrative devono
essere in ogni caso autorizzate, per l’appli-
cazione dei benefici di legge, dal Diparti-
mento anche se organizzate su scala locale.
• Le organizzazioni iscritte nell’Elenco cen-
trale presentano direttamente istanza al
Dipartimento.
• Le sezioni territoriali/locali di organizzazioni
iscritte nell’elenco centrale presentano la
richiesta di autorizzazione al Dipartimen-
to attraverso le strutture nazionali (infor-
mando anche le strutture di protezione ci-
vile della Regione di appartenenza).
• Le Organizzazioni iscritte negli Elenchi ter-
ritoriali devono presentare domanda esclu-
sivamente per il tramite della Regione di
appartenenza.
U Attività e interventi in vista/in caso di
emergenze/altri eventi
Per eventi di tipo “c”, ossia di carattere na-
zionale, o per attività e interventi di rilievo in-
ternazionale l’attivazione delle Organizza-
zioni e l’autorizzazione all’applicazione dei
benefici è disposta dal Dipartimento della
Protezione Civile (con oneri a suo carico).
Per eventi di tipo “a” e “b”, l’attivazione del-
le Organizzazioni e l’autorizzazione all’ap-
plicazione dei benefici è a cura delle strut-
ture di protezione civile delle Regioni (con
oneri a loro carico). Secondo il Dpr n.
194/2001 l’autorizzazione all’applicazione
dei benefici normativi è competenza dello
Stato o della Regione, non dei Comuni o di
altre istituzioni territoriali. In base alla Legge
n. 225/1992, però, i Comuni hanno titolo ad
attivare le organizzazioni (ma non a dispor-
re dei benefici normativi).
Per chiarire questo punto la Direttiva preci-
sa che la richiesta dei benefici normativi de-
ve essere rivolta in via preventiva alla Re-
gione competente, così da consentire la
quantificazione degli oneri.
2Primo Piano
9
U Casi particolari: specifiche tipologie
di eventi di rilievo regionale o locale
I casi particolari analizzati sono due: il pri-
mo riguarda eventi diversi dalle emergenze,
che per il loro impatto possono mettere a ri-
schio l’incolumità della popolazione, seppu-
re concentrati in ambito territoriale limitato.
In casi di questo tipo l’applicazione di bene-
fici normativi è subordinata all’attivazione del
piano comunale e all’istituzione temporanea
del Coc. Il secondo caso riguarda invece la ri-
cerca di persone disperse al di fuori del con-
testo previsto dalla Legge n. 225/1992 e in am-
biente diverso da quello montano o imper-
vio. Per le ricerche in ambiente urbano la ri-
chiesta di concorso dei sistemi locali di pro-
tezione civile può riguardare il volontariato:
• Se la richiesta è avanzata dall’autorità com-
petente che ha anche il coordinamento di
tutte le attività.
• Se la richiesta è rivolta alla struttura di pro-
tezione civile territorialmente competente.
• Se la struttura locale o regionale si assu-
me l’onere di individuare e attivare le or-
ganizzazioni utili per l’intervento richiesto,
in raccordo con l’autorità richiedente. 2
10
D
al 31 luglio 2013 – a 180 giorni dal-
la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
– diventano operative le disposizio-
ni della Direttiva “Indirizzi operativi volti ad
assicurare l’unitaria partecipazione delle or-
ganizzazioni di protezione civile alle attività
di protezione civile”.
Gli Indirizzi operativi ridefiniscono composi-
zione e articolazione dell’Elenco nazionale
delle Organizzazioni di volontariato di prote-
zione civile, istituito nel 2001 dal Regola-
mento recepito nel Dpr n. 194/2001.
L’iscrizione in questo Elenco è presupposto
essenziale e irrinunciabile per l’accesso ai
benefici e alle misure previste nel Regola-
mento. Gli Indirizzi operativi individuano inol-
tre i requisiti cui devono rispondere – sul-
l’intero territorio nazionale – gli Elenchi ter-
ritoriali delle Organizzazioni di volontariato
di protezione civile gestiti da Regioni, Pro-
2Primo Piano
Come richiedere l’iscrizione
all’Elenco centrale:
la nota del Capo Dipartimento
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli
ha trasmesso in una nota le nuove disposizioni degli Indirizzi operativi
sugli Elenchi territoriali e sull’Elenco centrale.
11
vince Autonome o Province di altre Regioni
in base ai diversi ordinamenti interni.
L’iscrizione in questi Elenchi costituisce, sen-
za ulteriori adempimenti, condizione suffi-
ciente per l’accesso ai benefici previsti da-
gli articoli 9 e 10 del Dpr n. 194/2001.
L’iscrizione è inoltre condizione necessaria
per la partecipazione delle Organizzazioni di
volontariato alle attività che si svolgono in vi-
sta o in occasione di eventi a carattere lo-
cale (gli eventi di tipo “a” o “b” individuati
dalla legge n. 225 del 1992 e successive
modifiche e integrazioni).
Dal 31 luglio 2013 la partecipazione delle
Organizzazioni di volontariato a questo tipo
di attività diventa di esclusiva competenza
delle Regioni e delle Province Autonome
che, entro questa data, devono procedere
ad adeguare, se necessario, le disposizioni
che disciplinano istituzione e tenuta degli
elenchi territoriali, come concordato in se-
de di intesa sulla Direttiva.
Sempre entro il 31 luglio il Dipartimento sta-
bilirà con Regioni e Province Autonome co-
me assicurare l’accessibilità e la consulta-
zione degli elenchi territoriali sul sito istitu-
zionale del Dipartimento.
Possono richiedere l’iscrizione nell’Elenco
centrale:
• Le strutture nazionali di coordinamento di
organizzazioni costituite ai sensi della leg-
ge n.266/1991 diffuse in più Regioni.
• Le strutture nazionali di coordinamento
delle organizzazioni di altra natura a com-
ponente prevalentemente volontaria.
• Organizzazioni prive di articolazione re-
gionale, ma in grado di svolgere funzioni
specifiche ritenute dal Dipartimento della
Protezione Civile di particolare rilevanza
ed interesse a livello nazionale.
• Le strutture nazionali di coordinamento dei
gruppi comunali e intercomunali.
Le Organizzazioni che ritengono di apparte-
nere a una di queste categorie devono atte-
stare il possesso dei requisiti inviando do-
manda di iscrizione al Dipartimento. 2
I termini per la presentazione della domanda si sono chiusi il 31 maggio 2013 ed è stata avviata la fase
istruttoria. Per procedere alla prima edizione dell’Elenco centrale entro il 31 luglio 2013 – data in cui l’Elenco
unico attuale cesserà di avere efficacia – il Servizio volontariato del Dipartimento della Protezione Civile
sta procedendo alla verifica delle richieste di iscrizione anche attraverso sopralluoghi nelle sedi operative
delle Organizzazioni.
Le domande di iscrizione arrivate dopo il 31 luglio 2013 saranno comunque considerate per successive
integrazioni dell’Elenco centrale. Le Organizzazioni che ritengono di avere i requisiti possono dunque
presentare richiesta di iscrizione in ogni momento, inviando la domanda completa di documentazione all’indirizzo
di posta elettronica certificata protezionecivile@pec.governo.it. Il Dipartimento procederà, nei tempi più rapidi
possibili, alle verifiche necessarie.
LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
12
le scuole e, nelle aree di accoglienza in
emergenza, esperienza diretta in attività di
sostegno dedicate alle famiglie con bambi-
ni. L’accordo con Telefono Azzurro onlus -
Linea nazionale per la prevenzione del-
l’abuso all’infanzia è stato sottoscritto nel
mese di febbraio dal Capo Dipartimento del-
la Protezione Civile Franco Gabrielli e dal
Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caf-
fo e mira a integrare con azioni dirette alla
tutela dei minori le modalità operative del Si-
stema di protezione civile in emergenza.
Tra gli obiettivi individuati, il sostegno alla
naturale resilienza dei bambini e degli ado-
lescenti in emergenza attraverso interventi
mirati a prevenire e contrastare la sintoma-
tologia post-traumatica. Grazie a questo pro-
tocollo, il Dipartimento può contare su un
team di Telefono Azzurro preparato a inter-
venire in emergenza a tutela dell’infanzia di-
rettamente o indirettamente coinvolta dal-
l’evento. Il supporto psicologico e sociale si
rivolge, infatti, ai bambini colpiti in prima
persona, ma anche a quanti hanno subito
una esposizione non mediata alle immagini
dell’emergenza, ad esempio attraverso la te-
levisione. In caso di emergenza e su richie-
sta del Dipartimento – d’intesa rispettiva-
mente con il Dipartimento per le Pari Op-
portunità e con il Ministero dell’Interno –
possono inoltre essere attivati il numero 114
emergenza infanzia e il numero 116000, li-
nea diretta per i minori scomparsi.
Per rendere ancora più efficaci queste azio-
ni, il protocollo individua la necessità di for-
mare gli operatori del Sistema di protezione
civile sul tema della tutela dei minori e gli
operatori di Telefono Azzurro sui temi di pro-
tezione civile.
2Primo Piano
I
n un contesto di emergenza i bambini
sono particolarmente vulnerabili. Una ca-
lamità naturale è una minaccia al loro
mondo e li espone al rischio di perdere i
principali punti di riferimento: i genitori, gli
amici, la casa, la scuola.
A questo proposito, in Italia, è necessario
rafforzare una cultura della prevenzione e
della risposta alle emergenze a misura di
bambino, tale cioè da valorizzare la promo-
zione dei diritti dell’infanzia e dell’adole-
scenza nel pieno rispetto dei principi gene-
rali della Convenzione Onu.
Il Dipartimento della Protezione Civile – da
sempre sensibile al tema dell’infanzia negli
ambiti di previsione, prevenzione e gestio-
ne delle emergenze – ha avviato nel corso
dell’ultimo anno un dialogo con due Orga-
nizzazioni non governative da sempre im-
pegnate nella tutela dei minori: Telefono Az-
zurro e Save the Children. Entrambe le Or-
ganizzazioni hanno competenza specifica
nella realizzazione di progetti educativi nel-
Protezione
civile e
infanzia: due
protocolli
d’intesa
L’obiettivo è promuovere
studi, ricerche e strategie
di intervento per la tutela
dei minori in emergenza
13
Lo scorso novembre il Dipartimento della
Protezione Civile ha inoltre sottoscritto un
protocollo d’intesa con Save the Children Ita-
lia, una Onlus che nel nostro Paese ha espe-
rienza decennale in progetti e attività per tu-
telare i diritti dei bambini e degli adolescenti
a livello nazionale e internazionale, con par-
ticolare attenzione ai minori a rischio.
L’accordo nasce dalla volontà comune di
integrare i programmi e i modelli operativi
con azioni mirate alla tutela dei più piccoli
con il fondamentale obiettivo di garantire
una gestione delle fasi di emergenza e di
post-emergenza che tenga conto anche del-
le esigenze dei minori.
Tra le azioni previste, la realizzazione di mo-
duli formativi su questo tema rivolti agli ope-
ratori del Servizio Nazionale della Protezio-
ne Civile e, al contempo, la definizione di
metodi per la tutela dei bambini e degli ado-
lescenti in situazioni di emergenza, da affi-
nare con il coinvolgimento del volontariato,
delle agenzie educative e del Servizio Na-
zionale nel suo complesso.
U La Convenzione Onu sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza
La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia
e dell’adolescenza, approvata dall’Assem-
blea generale delle Nazioni Unite il 20 no-
vembre 1989, è uno strumento normativo
internazionale di promozione e tutela dei di-
ritti dell’infanzia. Ad oggi sono 193 gli Stati
parti della Convenzione. L’Italia ha ratificato
la Convenzione con Legge n. 176 del 27
maggio 1991 e, ad oggi, ha presentato al
Comitato sui Diritti dell’infanzia quattro Rap-
porti. La Convenzione – composta da 54 ar-
ticoli e da due Protocolli opzionali sui bam-
bini in guerra e sullo sfruttamento sessuale
– prevede un meccanismo di controllo sul-
l’operato degli Stati, che devono presentare
a un Comitato indipendente un rapporto pe-
riodico sull’attuazione dei diritti dei bambi-
ni sul proprio territorio. I principi fonda-
mentali sono: non discriminazione, supe-
riore interesse, diritto alla vita, alla sopravvi-
venza e allo sviluppo del bambino, ascolto
delle opinioni del minore. 2
Dalla sua fondazione nel 1999
Save the Children Italia lavo-
ra per tutelare e promuovere i
diritti delle bambine e dei
bambiniepermigliorareconcretamentelelorocondizioni
di vita. Lavorando con le comunità locali, Save the Chil-
dren porta aiuti immediati, assistenza e sostegno alle
famiglie e ai bambini in difficoltà; crea cambiamen-
ti positivi e duraturi nella vita dei bambini nei luoghi
dove opera. Le attività riguardano educazione, rispo-
sta alle emergenze, riduzione della povertà, lotta al-
l’Aids, salute e contrasto allo sfruttamento e abuso.
SAVE THE CHILDREN ITALIA E TELEFONO AZZURRO
Nasce nel 1987 con l’esigenza di
dare alle richieste di aiuto delle
bambine e dei bambini un punto
di ascolto e di accesso. Promuo-
ve il rispetto dei diritti dei minori, mira a incentiva-
re le loro potenzialità e li tutela da abusi e violenze
che possono pregiudicarne il benessere e il percorso
di crescita. Telefono Azzurro offre risposte alle loro ri-
chieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con
istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali. Al-
l’ascolto telefonico associa nuovi fronti di attività per
combattere situazioni di disagio e maltrattamento.
14
2Focus
al mese. Le domande e risposte saranno se-
lezionate tra quelle raccolte attraverso il Con-
tact Center del Dipartimento della Protezio-
ne Civile, il servizio attivato nel luglio 2011
per creare uno strumento di ascolto, dare in-
formazioni e raccogliere segnalazioni sulle
attività di competenza del Dipartimento.
Un box “Curiosità” sarà invece dedicato a
pillole di protezione civile: piccoli approfon-
dimenti, spunti, cenni storici e voci di glossario
per scoprire insieme aspetti interessanti e
poco conosciuti di questo mondo.
Per chi vuole essere sempre aggiornato sul-
le ultime novità è inoltre in arrivo un servi-
zio di newsletter interamente dedicato al ma-
gazine. La newsletter riproporrà tutti gli ar-
ticoli pubblicati nelle quattro principali se-
zioni del sito: “Primo piano”, “Focus”, “Dal
Dipartimento” e “Dal Servizio Nazionale”.
A
tre anni dalla sua nascita “Protezione
Civile” cambia veste. Per rispondere
a una domanda di informazione sem-
pre più tempestiva, infatti, il magazine si tra-
sferisce online e si apre a diversi tipi di con-
tributo: notizie, interviste, approfondimenti,
gallerie fotografiche e clip video.
Il sito web protezionecivile.gov.it/magazine
darà spazio a contenuti brevi, fruibili, multi-
mediali e tratterà temi di attualità legati alle
attività del Dipartimento e del Servizio Na-
zionale. Una galleria web che proporrà di
settimana in settimana aggiornamenti utili –
anticipazioni di eventi in programma, eser-
citazioni di protezione civile, progetti forma-
tivi – rivolti ad attori istituzionali, operatori
della protezione civile e volontariato.
Il magazine promuoverà anche un canale
diretto con il cittadino pubblicando una faq
Il magazine
“Protezione
Civile” si
rinnova: scopri
le novità
In arrivo un settimanale
online dedicato all’attualità
e una versione cartacea
ancora più ricca
15
Sempre operativa anche la pagina facebo-
ok “Magazine Protezione Civile”. Oltre 2mi-
la i “mi piace” per questa finestra social sul-
l’attività del Dipartimento della Protezione
Civile e del Servizio Nazionale, che – in que-
sti anni – è diventata un vivace luogo di con-
fronto sui temi di previsione, prevenzione e
gestione delle emergenze. La pagina face-
book ospita anche attività e progetti disse-
minati sul territorio nazionale come i Campi
scuola “Anch’io sono la protezione civile”,
organizzati in collaborazione con le Regioni
e le Organizzazioni di volontariato.
Disponibili su facebook, oltre alle iniziative
segnalate dai lettori, anche tutti i numeri del
magazine in versione sfogliabile e link diret-
ti alle norme di comportamento da adottare
in caso di emergenza, ai comunicati stam-
pa, ai dossier e alle notizie del sito istituzio-
nale protezionecivile.gov.it. Canale privile-
giato per la segnalazione di iniziative sul ter-
ritorio da parte delle Organizzazioni di vo-
lontariato, dei Comuni, delle Province e del-
le Regioni resta la casella magazine@prote-
zionecivile.it, che dal momento della sua at-
tivazione ad oggi ha gestito un flusso di ol-
tre mille mail. Questa casella di posta è an-
che il contatto a cui i lettori possono richie-
dere numeri arretrati o comunicare varia-
zioni di indirizzo per il recapito.
U La nuova versione cartacea
Il magazine approda sul web, quindi, ma se
da una parte si sperimenta con la nuova ver-
sione online, dall’altra prosegue l’avventura
di “Protezione Civile” nella sua veste tradi-
zionale e cartacea, con una periodicità rivi-
sta e una linea editoriale del tutto rinnovata.
Il magazine cartaceo approfondirà i grandi
temi di protezione civile, le attività del Servi-
zio Nazionale, i rischi, il ruolo della comuni-
tà scientifica. Ogni numero sarà articolato in
macro-temi affrontati con approcci diversi –
tecnico-scientifico, istituzionale, normativo,
etimologico, narrativo – e da più punti di vi-
sta, con il contributo di membri della comu-
nità scientifica, umanisti, esponenti istitu-
zionali, esperti di settore, giuristi, rappre-
sentanti del mondo accademico.
Continuità e innovazione – dunque – proce-
dono insieme, con l’obiettivo di offrire ai let-
tori un servizio sempre più completo, inte-
ressante e ricco di spunti, per migliorare la cir-
colazione delle notizie all’interno del Servi-
zio Nazionale e per alimentare il flusso di di-
scussione sui grandi temi, sulla storia e sul-
le sfide vicine e future cui è chiamata a ri-
spondere la protezione civile. 2
16
L
e amministrazioni pubbliche come
“case di vetro”. Questo l’obiettivo che
negli anni Novanta avevano le prime
disposizioni di legge sulla trasparenza. Tut-
ta la normativa a seguire ha fissato il proprio
orizzonte di rinnovamento guardando pro-
prio alla prospettiva dell’apertura totale del-
le Istituzioni e dei loro dati.
Un contesto che ha portato la Pubblica Am-
ministrazione a porre l’accento su un nuo-
vo approccio alla gestione dei propri dati e
delle proprie informazioni, anche in riferi-
mento al trattamento telematico e alla loro
pubblicazione online.
L’Open Data, quindi, consente di rendere
dati e informazioni delle istituzioni pubbli-
che “aperti” e accessibili direttamente on-
line. Più precisamente per “Open Data” si
intende il formato “aperto” con cui le infor-
mazioni e i dati digitali possono essere tra-
smessi, distribuiti e scambiati sul web.
I dataset delle Istituzioni devono essere pub-
blicati e riusabili in formati semplici e sup-
portati dai programmi più utilizzati dalla co-
munità digitale. Devono essere liberi da li-
cenze che ne limitino l’uso.
Inoltre, i dati sono “aperti” se vengono ga-
rantite agli utenti le possibilità di riutilizzo e
integrazione, anche con l’obiettivo di crea-
re nuove risorse, applicazioni, programmi e
servizi di pubblica utilità. I dati devono es-
sere ricercabili con facilità e immediatezza,
e quindi i siti devono dotarsi di strumenti di
ricerca selettivi e permanenti.
U Trasparenza. La normativa
di riferimento
Il percorso normativo verso la trasparenza
delle amministrazioni comincia nel 1990 con
le disposizioni della Legge n. 241 che fissa,
per la prima volta nel nostro Paese, il prin-
cipio secondo cui “l'attività amministrativa
[...] è retta da criteri di economicità, di effi-
cacia, di pubblicità e di trasparenza”. An-
che la Legge n. 150 del 2000 disciplina le
attività di informazione e di comunicazione
delle pubbliche amministrazioni “in attua-
zione dei princìpi che regolano la traspa-
renza e l'efficacia dell'azione amministrati-
va”. Ancora, l’art. 21 della Legge n. 69 del
2009 obbliga le amministrazioni a “pubbli-
care nel proprio sito internet le retribuzioni
annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di po-
sta elettronica e i numeri telefonici ad uso
professionale dei dirigenti e dei segretari co-
munali e provinciali nonché di rendere pub-
blici, con lo stesso mezzo, i tassi di assen-
za e di maggiore presenza del personale di-
stinti per uffici di livello dirigenziale”.
Il decreto legislativo n. 150 del 2009 ha san-
cito l’adozione del principio di trasparenza
come “accessibilità totale, anche attraverso
2Focus
L’orizzonte della trasparenza
e dei dati aperti
La normativa di riferimento e il percorso
del Dipartimento della Protezione Civile verso l’Open Data
17
lo strumento della pubblicazione sui siti isti-
tuzionali delle amministrazioni pubbliche,
delle informazioni concernenti ogni aspetto
dell’organizzazione, degli indicatori relativi
agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle
risorse per il perseguimento delle funzioni
istituzionali, dei risultati dell’attività di misu-
razione e valutazione svolta dagli organi com-
petenti, allo scopo di favorire forme diffuse
di controllo del rispetto dei principi di buon
andamento e imparzialità”.
Proprio in attuazione di questa disposizione
il decreto legislativo ha fissato l’obbligo del-
le pubbliche amministrazioni di dotare i pro-
pri siti web della sezione “Trasparenza, va-
lutazione e merito” e una delibera della Com-
missione indipendente per la valutazione, la
trasparenza e l’integrità delle amministra-
zioni pubbliche ha disposto le modalità di
pubblicazione dei dati nella Sezione traspa-
renza. È l’art. 18 del Decreto legge n. 83/2012
a disporre un potenziamento della traspa-
renza delle Istituzioni pubbliche passante
per la pubblicazione di nuove tipologie di da-
ti sui siti internet. In particolare il comma 1 del-
l’articolo 18 ha disposto che la concessione
delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili
finanziari alle imprese e l’attribuzione dei cor-
rispettivi e dei compensi a persone, profes-
sionisti, imprese ed enti privati e comunque
di vantaggi economici di qualunque genere
[...] sono soggetti alla pubblicità sulla rete
internet [...] secondo il principio di accessi-
bilità totale”. È comunque il Decreto legisla-
tivo n. 33 del 2013, che abroga e reintegra l’art.
18 del decreto n. 82/2012, a riorganizzare
in modo organico gli obblighi di trasparenza
delle pubbliche amministrazioni.
Nei siti web istituzionali le amministrazioni
devono predisporre la sezione “Ammini-
strazione trasparente” con tutte le informa-
zioni e i dati già ospitati nella Sezione tra-
sparenza, valutazione e merito, integrando-
la con nuove tipologie di dati in formato aper-
to. Da questa sezione devono essere dispo-
nibili anche le informazioni sulle procedu-
re di affidamento di beni, forniture e servizi
sopra i mille euro. In caso di calamità e di
emergenze è prevista la pubblicazione de-
gli atti urgenti e straordinari adottati in de-
roga alla legislazione vigente.
U Dall’accesso agli atti all’accesso civico
La Legge n. 241 del 1990 aveva sancito il
diritto all’accesso ai documenti amministra-
tivi come principio generale delle Istituzioni
pubbliche. L’accesso agli atti favoriva, nelle
intenzioni del legislatore, la partecipazione
dei cittadini, titolari di un diritto soggettivo o
di un interesse legittimo, all’attività ammini-
strativa. La richiesta di accesso ai documenti
doveva essere motivata.
Il decreto legislativo n. 33 ha introdotto, invece,
l’istituto dell’accesso civico: le amministra-
zioni devono obbligatoriamente pubblicare i
documenti, le informazioni e i dati individuati
nel d.lgs. sul proprio sito e chiunque ha il di-
ritto di richiedere la pubblicazione dei do-
cumenti, le informazioni o i dati se non sono
pubblicati. La richiesta di accesso non è sot-
toposta ad alcuna limitazione, non deve es-
sere motivata ed è gratuita.
U Open Data. Normativa di riferimento
Le disposizioni di legge sulla trasparenza
hanno fissato l’obbligo di pubblicità di specifiche
categorie di dati. In particolare il Codice del-
l’Amministrazione Digitale, l’art. 18 del de-
18
creto legge n. 83 del 2012 e il decreto legi-
slativo n. 33 del 2013 sanciscono l’introdu-
zione nel nostro ordinamento del formato
aperto per la pubblicazioni dei dataset a di-
sposizione della pubblica amministrazione.
Già nel 2003 l’Unione Europea aveva fissa-
to con la direttiva sul “riutilizzo dell’informa-
zione del settore pubblico” il principio ge-
nerale per cui i documenti degli Stati mem-
bri, se possibile, debbano essere disponibi-
li online e “riutilizzabili a fini commerciali o
non commerciali”.
In attuazione di questa direttiva, tre anni do-
po, il decreto legislativo n. 36 del 2006 ha
ribadito che le pubbliche amministrazioni
devono “rendere riutilizzabile il maggior nu-
mero di informazioni, in base a modalità che
assicurino condizioni eque, adeguate e non
discriminatorie”.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale, a ri-
guardo, dispone che sui siti internet le Am-
ministrazioni pubblichino “il catalogo dei da-
ti, dei metadati e delle relative banche dati in
loro possesso ed i regolamenti che ne disci-
plinano l’esercizio della facoltà di accesso
telematico e il riutilizzo”.
Il riuso dei dati passa per la disponibilità de-
gli stessi in formati aperti: alcune tipologie
di dati, per cui è disposta la pubblicazione
per legge, devono essere liberamente ac-
cessibili, senza restrizioni di copyright, bre-
vetti o altre forme di controllo che ne limitino
la riproduzione. A tal riguardo già l’art. 18
del decreto legislativo n. 82/2012 aveva di-
sposto che i dati dovevano “essere resi di fa-
cile consultazione, accessibili ai motori di ri-
cerca ed in formato tabellare aperto che ne
consente l’esportazione, il trattamento e il
riuso”. Ancora, il decreto legislativo n. 33/2013
all’art. 7 ha sancito che “I documenti, le in-
formazioni e i dati oggetto di pubblicazione
obbligatoria ai sensi della normativa vigente
[…] sono riutilizzabili […] senza ulteriori re-
strizioni diverse dall'obbligo di citare la fon-
te e di rispettarne l’integrità”.
U Trasparenza e Open Data: il percorso
del Dipartimento della Protezione Civile
L’entrata in vigore del decreto legislativo n.
33 del 14 marzo 2013 sancisce l’accessibi-
lità totale delle informazioni che riguardano
l’organizzazione e l’attività delle pubbliche
amministrazioni, per favorire il controllo sul-
le funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle ri-
sorse pubbliche.
Il Dipartimento della Protezione Civile si sta
adeguando alle nuove disposizioni norma-
tive – gradualmente e senza pesare sulle ri-
sorse pubbliche – proseguendo il percorso
verso la progressiva apertura e trasparenza
ai cittadini già iniziato da qualche anno. A
partire dal 2011, infatti, il Dipartimento del-
la Protezione Civile ha scelto di pubblicare
sul proprio sito web nella sezione “Bandi e
altre procedure” tutti gli impegni di spesa,
assunti anche con procedure senza la pub-
blicazione del bando di gara e inferiori ai
mille euro.
Questa sezione è stata realizzata seguendo
le disposizioni del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2011
“Pubblicazione nei siti informatici di atti e
provvedimenti concernenti procedure ad evi-
denza pubblica o di bilanci, adottato ai sen-
si dell’articolo 32 della legge 18 giugno 2009,
n. 69”, estendendone l’applicazione anche
a procedure in economia, procedure nego-
ziate senza la pubblicazione di bando o pro-
2Focus
19
cedure tramite convenzioni Consip/Mepa.
Successivamente, nel 2012, il Dipartimento
ha pubblicato anche l’elenco e le informa-
zioni principali degli accordi e convenzioni,
onerosi e non onerosi, stipulati dall’ammini-
strazione con università, istituti e centri di ri-
cerca scientifica, enti e amministrazioni, or-
ganizzazioni di volontariato. Questi dati, pub-
blicati in formato accessibile, si sono aggiunti
alle informazioni già presenti sul sito web del
Dipartimento della Protezione Civile e previ-
ste dalle precedenti disposizioni normative
sulla trasparenza, come i dati sui tassi di as-
senza o maggiore presenza del personale,
le retribuzioni dei dirigenti, l’elenco dei con-
tratti di collaborazione esterna.
Il decreto legislativo n. 33/2013 introduce
nuovi obblighi di pubblicazione sulle infor-
mazioni, soprattutto su quelle di carattere
amministrativo, e stabilisce che questi dati
devono essere disponibili in un formato di
tipo aperto, cioè devono poter essere riuti-
lizzati sono citandone la fonte e rispettan-
done l'integrità.
Per rispettare il nuovo obbligo di legge, il Di-
partimento sta agendo su due piani: sta ar-
ricchendo e adeguando a quanto prevede
la norma i contenuti già presenti sul sito web
e ha avviato una ricognizione sui nuovi dati
da inserire. Ogni passaggio sta avvenendo
in stretto coordinamento con la Presidenza
del Consiglio dei Ministri, di cui il Diparti-
mento è parte.
Attualmente sul sito web sono pubblicate: le
procedure del Dipartimento nella sezione
“Bandi e altre procedure”; i contributi con-
cessi alle Organizzazioni di volontariato per il
potenziamento delle strutture o il migliora-
mento della preparazione tecnica; gli accor-
di e le convenzioni onerose e non onerose; i
mutui stipulati da Regioni e Province per fi-
nanziare interventi di ricostruzione e ripara-
zione provocati da calamità naturali e per
l’organizzazione dei “grandi eventi”; l’elen-
co dei contratti di collaborazione. Sono anche
disponibili i rendiconti dei Commissari dele-
gati, non richiesti dal d.lgs. n. 33/2013, ma
previsti dalla legge n. 225/1992, all’art. 5,
comma 5bis, che comunque possono rica-
dere tra quelle informazioni che garantisco-
no la trasparenza e tracciabilità dell’uso del-
le risorse pubbliche.
I dati sono pubblicati secondo modalità di
facile consultazione, alcuni sono disponibili
in formato tabellare che ne consente l’espor-
tazione, il trattamento e il riutilizzo nei limiti
della normativa sulla privacy. Sono tutti rac-
colti nella pagina “Amministrazione traspa-
rente”, facilmente raggiungibile dall’home
page, che riporta l’elenco di tutte le infor-
mazioni disponibili e i link per raggiungere
le pagine in cui queste sono state pubblica-
te. Per quanto riguarda, invece, gli interven-
ti avviati sugli open data, è stato costituito un
gruppo di lavoro interdisciplinare all’interno
del Dipartimento che ha la funzione di indi-
viduare quali dati rendere “aperti” e con qua-
le tipo di licenza permetterne l’uso. Il grup-
po opererà in coordinamento con quanto
prevede su questo tema la Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Al momento, tutti i dati e le informazioni pub-
blicati sul sito del Dipartimento sono tutela-
ti da una licenza Creative Commons, che
consente agli utenti di riprodurre e riutiliz-
zare i dati citandone la fonte e condividendoli
allo stesso modo, ma ne impedisce l’uso per
fini commerciali. 2
20
2Storie
Una sezione dedicata
agli eventi che hanno segnato
la storia italiana e che,
al contempo, hanno contribuito
alla nascita e all’evoluzione
di una cultura condivisa
di protezione civile.
Uno sguardo al passato che
è anche occasione di riflessione
sui temi di previsione
e prevenzione dei rischi e sulla
capacità del Sistema di
protezione civile di rispondere
efficacemente alle emergenze.
I
l 26 dicembre 2004 il Sud Est asiatico è colpito da un violentissimo ter-
remoto. Il sisma di magnitudo 8.9 – con epicentro in mare a ovest del-
la costa nord dell’Isola di Sumatra – libera un’energia enorme e scate-
na uno tsunami di proporzioni straordinarie.
L’onda provocata dal terremoto corre a una velocità di oltre 600 chilometri orari. In poco
più di un’ora travolge le coste abitate della Thailandia, la punta settentrionale di Suma-
tra, gli arcipelaghi delle Nicobare e le coste Birmane. Nell’arco di due ore colpisce le co-
ste dello Sri Lanka, dove provoca perdite inimmaginabili in termini di vite umane, dan-
ni ai beni materiali, alle strutture e alle infrastrutture delle zone colpite.
Nelle ore successive, raggiunge le coste indiane e le Maldive. Persino le coste africane della
Sri Lanka: lo tsunami,
gli interventi, la ricostruzione
Nel 2004 un maremoto
di proporzioni straordinarie colpisce
il Sud Est asiatico
La prima volta che vidi lo Sri Lanka sulla pagina del mio atlante sco-
lastico mi venne in mente l’idea di una perla, appesa per fili invisi-
bili sull’azzurro pacato dei mari disegnati delle carte geografiche. La geo-
grafia mi aveva illusa, quella volta; la storia di quell’isola tormentata mi ha
aperto gli occhi, suggerendomi immagini meno poetiche e romantiche; la Pro-
tezione Civile mi ha riportato a quella prima immagine, al collegamento
stretto tra Sri Lanka e qualcosa di veramente prezioso, che questa volta è il
frutto di virtù italiane che hanno lasciato in quella terra, e nella nostra co-
scienza, una “perla” di cose fatte, di persone incontrate, di strette di
mano, di sorrisi di amicizia e solidarietà destinate a durare1
.
“
”
21
Somalia e del Kenya, che distano oltre 4mila chilometri dall’epicentro, sono lambite dall’onda.
È una catastrofe naturale tra le più pesanti subite nella storia dell’umanità. Oltre 227mila
persone – un numero indicibile – sono strappate alla vita dalla violenza dell’oceano. Tra
i tre e i cinque milioni di abitanti perdono la propria casa.
Mescolati alla popolazione locale, migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mon-
do affollano i resort di Thailandia e Sri Lanka, mete tradizionali del turismo invernale
occidentale. La notizia dello tsunami corre veloce in tutto il mondo.
Sms e telefonate di aiuto dei turisti italiani presenti nelle zone colpite raggiungono le
Autorità del Governo, il Ministero degli Affari Esteri, e il vertice della Protezione Civile,
che mobilitano le proprie strutture. L’associazione dei tour operator comunica che sono
oltre 4mila i turisti italiani in vacanza in diversi Paesi del Sud Est asiatico. Dalla rete del-
le ambasciate, dagli aeroporti dell’area e dai connazionali stessi presenti nella zona, che
contattano l’Italia, si ha notizia dei primi italiani feriti o che tentano invano di reimbar-
(1) Fernanda Contri, Presidente del Comitato dei Garanti, istituito l’8 gennaio 2005 con un decreto del Presidente del Consiglio dei Mi-
nistri e composto dall’on. Emma Bonino, dal sen. Giulio Andreotti, dall’on. Giuliano Amato, dall’on. Giorgio Napolitano e dal prof. Andrea
Monorchio. L’organismo svolge sia una funzione di supervisione sia di partecipazione nelle decisioni. La citazione è tratta dalla prefa-
zione alla pubblicazione del Dipartimento della Protezione Civile “Sri Lanka: il rendiconto” (Lupetti editore, 2007).
21FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
22
2Storie
carsi negli aeroporti, dove la programmazione ordinaria dei voli è saltata. La mattina del
26 dicembre, mentre le autorità dello Sri Lanka dichiarano lo stato di disastro naturale,
lo Stato italiano individua nel Dipartimento della Protezione Civile l’organo di governo
per fronteggiare l’emergenza.
Quando il terremoto colpisce il Sud Est asiatico in Italia è l’1.58. Alle 8.00 ora italiana
è convocata l’Unità di crisi nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, a cui su-
bentra poi il Comitato Operativo. Alle 10.30 un’ordinanza di protezione civile stabilisce
l’intervento di una squadra nazionale e, appena poche ore più tardi – in un arco di tem-
po compreso tra il 26 e il 27 dicembre – tre team italiani sono in partenza per Maldive,
Sri Lanka e Thailandia.
Il 26 dicembre parte da Malpensa, con destinazione Malè, la prima squadra del Di-
partimento della Protezione Civile. Qui il lavoro consiste principalmente nell’organizza-
zione delle operazioni di rimpatrio dei connazionali coinvolti. Conclusa questa fase, ad
appena quattro giorni dall’arrivo della squadra italiana, il team lascia le Maldive e con-
voglia nelle zone più colpite dello Sri Lanka.
La seconda squadra, composta da personale del Dipartimento e da giornalisti, parte
da Fiumicino con destinazione Colombo, Sri Lanka, alle 21.50 del 26 dicembre, seguita
a poche ore di distanza dal gruppo di intervento sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Pisa,
FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
23
che porta con sé tutto il materiale necessario per allestire un Posto medico avanzato: una
struttura di pronto soccorso in emergenza completa di sala operatoria.
La mattina del 27 dicembre parte quindi da Fiumicino una terza squadra del Dipar-
timento in direzione Phuket, Thailandia. Contemporaneamente, un carico di materiale di
primo intervento, tende e attrezzature per il Posto medico avanzato arriva nelle zone di-
sastrate a bordo di un B707 dell’Aeronautica militare.
In Thailandia la Commissione europea affida al Dipartimento della Protezione Civi-
le il ruolo di Coordination Head dell’intervento europeo. All’appello del Centro di Infor-
mazione e monitoraggio2
- anche in assenza di una richiesta formale internazionale da
parte del Governo thailandese – rispondono la Grecia, con una squadra di sommozzato-
ri per le ricerche in mare, il Portogallo, con un team di medici legali e l’Italia, con una
squadra mista di Carabinieri e Polizia Scientifica specializzati nelle operazioni di identi-
ficazione delle vittime.
La squadra italiana installa a Patong un Posto medico avanzato, in raccordo con l’équi-
pe medica dell’Ares Marche. Complessivamente sono 50 i connazionali assistiti sul terri-
torio e rimpatriati in Italia.
23
(2) Mic, Monitoring and Information Centre
FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
24
2Storie
Il 27 dicembre – in collaborazione con alcune Compagnie aeree private e militari e in
strettissimo raccordo con l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri – il Dipartimento av-
via il rimpatrio dei connazionali coinvolti.
A ogni volo gli aerei portano a casa centinaia di italiani e ripartono carichi di aiuti uma-
nitari: medicinali, tende, coperte, potabilizzatori, cisterne. Negli aeroporti di Fiumicino
e Malpensa, personale del Dipartimento e delle Strutture Regionali di protezione civile,
della Croce Rossa, delle Forze dell’Ordine, delle Organizzazioni di volontariato, delle strut-
ture sanitarie regionali è in attesa dei passeggeri in arrivo dalle zone del disastro per as-
sisterli, fornire viveri, acqua e vestiario, ospitare in albergo chi deve proseguire il viag-
gio per altre destinazioni.
Il 3 gennaio, con l’ultimo volo del ponte aereo con l’Italia, si chiudono le operazioni
di rimpatrio. Il bilancio è di oltre 4.300 passeggeri in transito negli aeroporti italiani –
tra loro, anche 342 stranieri – e 52 voli coordinati e seguiti dal Comitato operativo.
U L’INTERVENTO IN SRI LANKA
In Sri Lanka la situazione è drammatica, le coste devastate, i collegamenti impossibi-
li. Spostamenti di poche decine di chilometri comportano viaggi interminabili: rete stra-
dale, collegamenti ferroviari e linee telefoniche sono pesantemente danneggiate e nella mag-
25
gior parte dei casi interrotte. Il Dipartimento della Protezione Civile organizza le operazioni
di recupero degli italiani da rimpatriare e – su richiesta del Governo cingalese – avvia in
parallelo le attività di assistenza alla popolazione e di ricerca delle persone disperse.
Nell’arco di pochi giorni iniziano a lavorare nelle aree colpite due Posti medici avan-
zati, gestiti da medici e infermieri italiani.
Il 30 dicembre viene aperto l’ospedale da campo di Hunawatuna, nel sud est dello Sri
Lanka: i feriti vengono medicati e i casi gravi dirottati negli ospedali più vicini, per un
totale di oltre 8mila persone assistite in tre mesi di attività. Fino alla fine di gennaio la strut-
tura è gestita dai volontari del Gruppo per gli interventi di protezione civile dell’ospeda-
le di Pisa, cui si alternano nei mesi successivi Volontari del Cives, operatori dell’ospedale
di Catania e volontari del gruppo sanitario della Regione Toscana. Il 18 marzo 2005 la strut-
tura è definitivamente consegnata alle Autorità locali. Il 2 gennaio 2005 la struttura di Hu-
nawatuna è affiancata da un secondo Posto medico avanzato a Trincomalee, allestito a Kin-
niya accanto all’ospedale distrutto dal maremoto e in prossimità di una moschea messa a
disposizione per i soccorsi.
Nel corso del tempo il Posto medico avanzato è potenziato nei mezzi e nelle attrezza-
ture fino a diventare un ospedale da campo autosufficiente. In una prima fase l’ospedale
è gestito dal personale medico e infermieristico del gruppo 118 ligure, cui subentrano poi
FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
26
2Storie
i medici dell’Associazione nazionale alpini e, dal luglio 2005, l’Aispo, Organizzazione non
governativa dell’ospedale San Raffaele di Milano.
In questa prima fase emergenziale il Dipartimento della Protezione Civile si concentra
dunque nelle attività di assistenza alla popolazione, anche attraverso l’allestimento di aree
di accoglienza. Le persone sopravvissute allo tsunami e ormai senza casa sono accolte in
strutture pubbliche, come le scuole, alloggi improvvisati in cui le condizioni di vita e igie-
nico-sanitarie sono difficili e precarie. Il Dipartimento della Protezione Civile decide, quin-
di, di allestire le aree di accoglienza dopo un’attenta valutazione dei bisogni della popo-
lazione colpita. La scelta della tenda come soluzione abitativa, infatti, risponde non solo
a una esigenza di tipo logistico, ma anche alla volontà di ricreare un clima comunitario,
in un contesto fortemente disgregato dalla tragedia. Migliaia di persone senza casa trova-
no riparo nelle tende allestite dai volontari della protezione civile, attivati e coordinati dal
Dipartimento e subito operativi nelle aree di intervento assegnate all’Italia dalle autorità
locali. A sud, tra Matara e Galle, vengono allestiti 12 campi per un totale di 534 tende. A
nord est le tende montate sono 208, in 4 campi. Complessivamente le tende arrivate dal-
l’Italia ospitano oltre 4mila persone e 600 nuclei familiari.
Nel corso dell’emergenza operano – sia nei Posti medici avanzati sia nelle aree di ac-
coglienza – numerosissimi volontari attivati dalle Regioni Friuli, Lazio, Marche, Calabria
FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
27
ed Emilia-Romagna oltre che dalle organizzazioni di protezione civile Anpas, Misericor-
die, Associazione Nazionale Carabinieri e Prociv-Arci. Il problema del trasporto dei ma-
teriali utilizzati – tende, attrezzature, farmaci, generi alimentari, kit di prima assistenza
alle famiglie e altro materiale di prima necessità – tra l’aeroporto di Colombo e le diver-
se località interessate dall’azione del Dipartimento viene risolto attraverso l’invio in Sri Lan-
ka di due Canadair della flotta aerea del Dipartimento. Grazie a un accordo tra lo Stato
italiano e il Governo di Sri Lanka, infatti, il Dipartimento della Protezione Civile può uti-
lizzare i propri velivoli per rendere più efficaci e tempestivi gli spostamenti sul territorio.
I Canadair – partiti dall’Italia il 31 dicembre e arrivati sul posto quattro giorni più tardi
– volano per oltre 450 ore tra la base di Ratmalana, Aeroporto militare di Colombo, e gli
Aeroporti di Trincomalee e di Kogaala, nell’area di Matara: 208 missioni, 64 tonnellate di
materiali trasportati e oltre mille passeggeri – personale del Dipartimento, Vigili del Fuo-
co, operatori delle Organizzazioni non governative e delle Agenzie dell’Onu, équipe me-
diche, autorità locali e personalità in visita dall’Italia – in appena tre mesi di attività.
U ITALIANI PER LO SRI LANKA: GLI AIUTI
Le immagini dello tsunami girate dai turisti con mezzi di fortuna sono trasmesse in si-
multanea dalle emittenti televisive internazionali e restituiscono appieno l’immagine del
FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
28
2Storie
dramma. La popolazione di tutto il mondo è chiamata ad attivarsi con generosità per fron-
teggiare questa emergenza. In Italia, la risposta solidale dei cittadini è veicolata attraver-
so giornali, televisioni, associazioni umanitarie e Organizzazioni non governative. Diversi
promotori di raccolte fondi scelgono di operare direttamente o finanziando progetti e pro-
grammi proposti da singole Ong. I gestori di telefonia mobile in collaborazione con Tele-
com Italia, invece, attivano un numero unico per la raccolta di fondi attraverso un sms so-
lidale e individuano nel Dipartimento della Protezione Civile – già attivo sul posto – il sog-
getto cui affidare le risorse raccolte. Il Dipartimento della Protezione Civile accetta di as-
sumere l’incarico e individua la procedura per la gestione delle donazioni. Con ogni sog-
getto viene firmato un protocollo che prevede il versamento delle donazioni raccolte su un
conto corrente ad hoc e l’impegno a concordare con gli operatori sottoscrittori gli inter-
venti da realizzare in Sri Lanka. Un altro aspetto chiarito sin dal principio è che le som-
me raccolte grazie alla generosità degli italiani devono essere utilizzate esclusivamente per
le attività di soccorso, assistenza e ricostruzione al netto delle spese amministrative, orga-
nizzative e logistiche della struttura di missione. L’impegno in Sri Lanka del Dipartimen-
to della Protezione Civile parte, dunque, con azioni di risposta alla fase di prima emergenza
e si struttura poi in un articolato programma di aiuti in favore della popolazione colpita
dallo tsunami.
FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
• Sri Lanka: il rendiconto, Dipartimento della Protezione Civile, Lupetti Editore, 2007
• Sri Lanka. Microfinanza per tornare a vivere, Francesca Lo Re, Lucia Poletti, Lupetti Editore, 2008
• www.emergenzamaremoto.org - Sito ufficiale della gestione dell’emergenza
• «La Repubblica», «La Stampa», «Il Messaggero», archivi storici
FONTI
29
Superata la primissima fase – durante la quale gli aiuti consistono soprattutto nella di-
stribuzione di kit di prima assistenza, nell’allestimento di aree di accoglienza e nella for-
nitura di reti e barche ai pescatori – il piano degli interventi spazia e si struttura nei di-
versi ambiti di necessità individuati in raccordo con le Autorità locali: dalla ricostruzione
e riqualificazione di case, scuole, ospedali, orfanotrofi e altre strutture pubbliche, al sostegno
della ripresa economica con interventi di microcredito rivolti alle famiglie più svantaggiate.
Le donazioni ricevute raggiungono, nel tempo, circa 50 milioni di euro. Complessiva-
mente, il programma di aiuti realizzato grazie alla solidarietà degli italiani si traduce in 56
progetti, 34 dei quali in convenzione con Organizzazioni non governative, 8 con altri Enti
e Organizzazioni, e 14 realizzati direttamente dal Dipartimento della Protezione Civile.
A due anni e mezzo dallo tsunami, nel mese di agosto 2007, tutti i progetti sono porta-
ti a termine e tutte le strutture realizzate consegnate alla popolazione e alle Autorità locali.
FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
30
2Dal Territorio
Verificare la capacità tecnico-
operativa degli assetti della
Marina Militare per esigenze di
protezione civile. Questo
l’obiettivo dell’esercitazione
organizzata dalla Marina Militare
in collaborazione con il
Dipartimento della Protezione
Civile l’11 e il 12 aprile. Le
attività, incentrate sul soccorso e
l’assistenza alla popolazione
colpita da un terremoto, si sono
svolte a Massafra e
principalmente nel Golfo di
Taranto, a bordo della portaerei
Cavour. In particolare, è stata
testata l’efficacia delle
predisposizioni della nave per
supportare le forze di soccorso su
larga scala dal mare a terra. Sono
state allestite in poche ore
strutture di emergenza a terra e
un punto di coordinamento
avanzato sulla nave in grado di
fornire comunicazioni tradizionali
e satellitari, supporto aereo per
trasporti ed evacuazioni mediche.
È stata testata quindi la sinergia
tra forze civili e militari con
l’obiettivo di rafforzare la
collaborazione tra il Dipartimento
e la Marina Militare e consolidare
un modulo operativo di reazione
rapida in caso di emergenza.
All’ultima giornata esercitativa
hanno partecipato anche il Capo
umanitaria – che ha coinvolto
Componenti e Strutture operative
del Servizio Nazionale – la
portaerei ha trasportato generi
alimentari, medicine e moduli
abitativi per la popolazione
sfollata. Supporto logistico per
tutto il personale civile e militare
impegnato sull’isola, la nave ha
fornito un importante sostegno
anche per le attività sanitarie, sia
attraverso l’ospedale di bordo sia
attraverso il trasporto aereo
sanitario. Sulla nave sono stati
inoltre imbarcati i mezzi pesanti
utilizzati per la rimozione delle
macerie e l’allestimento delle
tende nelle aree di accoglienza.
3 INFO
www.marina.difesa.it
www.protezionecivile.gov.it
Dipartimento Franco Gabrielli e i
vertici della Difesa tra cui
l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi.
L’esercitazione rientra nell’ambito
delle capacità dual use – militare
e civile – delle navi. La
peculiarità della portaerei Cavour
sta infatti nella sua duttilità: può
partecipare ad operazioni militari
per la tutela e la sicurezza del
Paese ma anche intervenire, con
tempestività e autonomia
logistica, dove si è verificata
un’emergenza ed è richiesto
soccorso umanitario. In questo
contesto si inquadra la missione
della nave Cavour ad Haiti nel
gennaio 2010, a seguito del
terremoto che ha colpito l’isola.
Nell’ambito della missione
Esercitazione tra Marina Militare e Dipartimento
Le operazioni si sono svolte a bordo della portaerei Cavour
31
Si è svolto in Emilia-Romagna, dal 24 al 26 maggio, il 14° meeting nazionale della solidarietà delle Pub-
bliche Assistenze Anpas.“Si lavora qui per ingentilire i cuori […]”: questo il tema centrale dell’iniziativa,
un’edizione speciale, perché organizzata a Bologna e Mirandola, zone colpite dal terremoto dello scorso anno,
dove Anpas è intervenuta con circa 5mila volontari in quattro mesi di emergenza.
L’iniziativa si è aperta il 24 maggio a Bologna, con l’inaugurazione di un campo tendato che ha ospitato i vo-
lontari. Nel pomeriggio si è svolto un convegno su “Pubblico e privato: le responsabilità del welfare”, un’occasione
per riflettere sul rapporto tra Istituzioni pubbliche e soggetti privati. Il 25 mattina si è svolta l’Assemblea na-
zionale delle Pubbliche Assistenze, con interventi di esperti e personalità dal mondo della scienza e delle isti-
tuzioni. Nel pomeriggio da Bologna, invece, è partita “L’ambulanzata” che ha toccato le comunità colpite dal
sisma. Altre colonne di mezzi sono partite dal Veneto e dalla Lombardia, per poi convergere a Mirandola.
L’iniziativa, cui hanno partecipato rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile e della Regione
Emilia-Romagna, è stata un importante momento di incontro tra le istituzioni e le comunità colpite dal terre-
moto. Domenica 26, a conclusione delle giornate del meeting, i volontari Anpas hanno sfilato in corteo per le
vie di Bologna.
3 INFO
www.anpasnazionale.org
www.regione.emilia-romagna.it
Dal 10 al 12 maggio si è svolto a Modena il 1°
meeting internazionale delle Misericordie,
un’occasione per premiare i 1.500 volontari e le
350 Misericordie di tutta Italia, che hanno dato il
loro contributo per l’emergenza terremoto in Emilia
dello scorso anno. Un appuntamento atteso anche
per la consegna ai sindaci dei Comuni di Mirandola
e di San Felice sul Panaro, dei fondi raccolti con la
sottoscrizione lanciata dalla stessa Confederazione
nazionale. Giornate di forte partecipazione, con
l’intervento del Capo Dipartimento della Protezione
Civile, Franco Gabrielli, che ha ricordato come tutti
gli attori: “dopo 800 anni ‘sono ancora qua’, e
rappresentano un asset importante nel nostro
sistema […]”, e con la partecipazione del
Presidente e del direttore della Confederazione
nazionale delle Misericordie d’Italia - Ugem,
Roberto Trucchi e Piergiorgio Salvatori.
Confederazione nazionale delle Misericordie:
il meeting internazionale
Anpas: 14° meeting nazionale della solidarietà
delle Pubbliche Assistenze
L’evento si è svolto nel Parco Enzo Ferrari, un’arena
di 18mila metri quadrati allestita per ospitare il
campo della colonna mobile nazionale di protezione
civile delle Misericordie.
Una struttura di eccellenza con oltre 100 tende,
una zona pranzo per circa 3mila pasti al giorno,
otto moduli per bagni e docce, due tende
aerostatiche, un Pma - Posto medico avanzato per
l’assistenza sanitaria, due Sale operative per la
gestione del complesso, e tre grandi tensostrutture
dedicate agli incontri.
Tre giornate che hanno appassionato anche il Santo
Padre, Papa Francesco, che attraverso un
messaggio indirizzato alla Confederazione, ha
rivolto il Suo personale invito a percorrere, anche in
futuro, un così importante cammino di solidarietà.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
www.misericordie.it
32
2Dal Territorio
Anci Toscana: sindaci a
lezione di comunicazione
Conoscere il piano di emergen-
za comunale e saper comuni-
care le informazioni essenziali ai
cittadini. Sono questi alcuni degli
obiettivi delle lezioni che Anci To-
scanarivolgeaSindaci,assessoride-
legati, dirigenti e responsabili di
Unioni di Comuni che si occupano
di protezione civile. Il percorso for-
mativo, diviso in due giornate, pre-
vede l’approfondimento di numero-
si temi come il ruolo e le competen-
ze dei Sindaci in ambito di prote-
zione civile, la redazione del piano co-
munale, la pianificazione e le pro-
cedure da seguire in fase di allerta
e di emergenza. Al termine delle gior-
nate i partecipanti saranno in gra-
do di utilizzare al meglio il piano co-
munale, raccordandosi, quando ne-
cessario, con le altre istituzioni coin-
volte e le associazioni di volonta-
riato e fornendo ai cittadini le tem-
pestive informazioni sui comporta-
menti da adottare per ridurre l’espo-
sizione ai rischi. Per favorire la par-
tecipazione di tutti i Comuni, il ciclo
di lezioni sarà ripetuto da maggio
a settembre in diverse città della
Regione e gli interventi saranno mo-
dulati in base alla tipologia di ri-
schi presenti sul territorio. La par-
tecipazione è gratuita, ma subordi-
nata all’iscrizione tramite i moduli
pubblicati sul sito ancitoscana.it.
3 INFO
www.ancitoscana.it
posta@ancitoscana.it
Si svolge il 16 giugno in tutta
Italia la nuova edizione di
“Sicuri sul sentiero”, la giornata
di prevenzione degli incidenti in
montagna organizzata dal Cai -
Corpo alpino italiano e dal Cnsas
- Corpo nazionale soccorso alpino
e speleologico. Nel corso della
manifestazione, tecnici del
soccorso alpino, istruttori,
accompagnatori del Cai e guide
alpine saranno presenti in diverse
località montane per dare
informazioni sulla corretta
frequentazione di sentieri, vie
ferrate, falesie e grotte e per dare
consigli a quanti praticano il
canyoning o ricercano funghi.
Previsti anche seminari di
approfondimento, escursioni
guidate e simulazioni di ricerca di
persone disperse. La
manifestazione rientra nel
progetto “Sicuri in montagna” e
ha l’obiettivo di diffondere la
cultura di prevenzione dei rischi
tipici dell’ambiente montano,
soprattutto tra quanti affrontano
la montagna senza alcuna
esperienza e senza il supporto di
una guida alpina. L’elenco degli
eventi in programma, suddivisi
per Regione, è consultabile sul
sito sicurinmontagna.it.
3 INFO
www.cai.it
www.cnsas.it
Conoscere la montagna
con “Sicuri sul sentiero”
Si è tenuta a Campotosto in Provincia dell’Aquila “EuroPROTECT
2013”, la prima esercitazione europea organizzata dalla Prociv-Arci
- Associazione nazionale volontari per la protezione civile. Dal 30
maggio al 2 giugno oltre 3mila volontari e Forze dell’Ordine di tutta
Europa sono stati impegnati nelle attività post emergenziali relative
alla simulazione di un evento sismico di magnitudo 6. Le attività hanno
previsto l’elaborazione dello scenario di danno, l’attivazione dei centri
operativi e dei piani d’emergenza comunali. Focus dell’esercitazione: le
operazioni di primo soccorso e la ricerca e il recupero di feriti e dispersi.
I volontari sono stati impegnati poi nell’allestimento delle tendopoli,
nell’evacuazione delle scuole e nel recupero di opere d’arte.
All’esercitazione hanno partecipato il Dipartimento della Protezione
Civile e le protezioni civili di Belgio, Finlandia, Francia, Germania,
Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna.
3 INFO
www.procivarci.it
nazionale@procivarci.it
EuroPROTECT 2013: in provincia dell’Aquila
un’esercitazione europea sul rischio sismico
33
Dal 6 all’11 maggio la città di Messina ha ospitato la IV edizione della “Settimana della sicurezza”, un ap-
puntamento ricco di esercitazioni sul rischio sismico, nato dalla collaborazione tra Prefettura, Diparti-
mento Regionale di Protezione Civile, istituzioni e mondo del volontariato. Hanno partecipato in qualità di os-
servatori funzionari degli Uffici gestione delle emergenze e volontariato, formazione e comunicazione del Di-
partimento della Protezione Civile. L’esercitazione è iniziata con la simulazione di un terremoto di magnitudo
6.3 nello Stretto di Messina e il successivo arrivo sulle coste di un’onda di maremoto. Scopo dell’iniziativa:
verificare il funzionamento e la capacità di coordinamento delle singole Componenti e Strutture Operative pre-
senti sul territorio. Durante le prime giornate sono stati testati i piani di evacuazione degli istituti dei Distret-
ti scolastici 28 e 29 che aderiscono al “Progetto scuola sicura” e le reti di radiocomunicazione alternativa di
emergenza. Sono stati inoltre censiti i ripetitori, gli apparati radio in dotazione ai Centri operativi e verificati
i collegamenti radio d’emergenza, anche con l’ausilio di postazioni mobili. Il 118 Seus - Servizio emergenza ur-
genza sanitaria ha coordinato la gestione dell’emergenza sanitaria territoriale. Con l’occasione è stata veri-
ficata la funzionalità dei Pma - Posti medici avanzati e l’efficienza dei Piani intraospedalieri di tre strutture cit-
tadine (Policlinico “G. Martino”, Piemonte e Papardo) per la gestione di macro-emergenze sanitarie. Le asso-
ciazioni di volontariato, secondo le specifiche competenze, sono state coinvolte nei vari scenari delle simula-
zioni. La fase operativa dell’esercitazione si è conclusa venerdì 10. La giornata di sabato è stata dedicata al-
la consegna degli attestati di partecipazione e al debriefing per valutare
la gestione degli interventi realizzati durante la settimana.
“Messina 2013”, una settimana
di esercitazioni sul rischio sismico
Operatori del Sistema di
protezione civile per un
giorno: questa l’esperienza degli
alunni dell’Istituto pontificio
Maestre Pie Filippini di Sulmona,
che hanno simulato il 3 maggio
l’evacuazione della loro scuola in
seguito a una scossa di
terremoto. Hanno coordinato
l’esercitazione, gli operatori della
protezione civile del Comune di
Sulmona, i Vigili del Fuoco e i
volontari della Croce rossa
italiana. Gli alunni sono stati
suddivisi in tre squadre e hanno
indossato l’abbigliamento
identificativo della struttura che
rappresentavano. Una parte dei
ragazzi ha partecipato alle
operazioni nell’edificio, un’altra
ha invece coordinato le attività
dalla sala radio. L’esercitazione è
iniziata quando è suonato
l’allarme e sono state attivate le
procedure del piano di
evacuazione della scuola. È poi
proseguita con una chiamata ai
numeri di soccorso che ha dato il
via alle operazioni: i piccoli Vigili
del Fuoco, insieme ai veri
operatori, hanno spento un finto
incendio nell’edificio e hanno
ricercato due feriti/dispersi; gli
operatori di protezione civile
hanno censito i compagni e
transennato l’edificio; i
rappresentanti della Croce rossa
hanno seguito i veri volontari
nelle operazioni di soccorso.
I bambini, prima
dell’esercitazione, sono stati
preparati con lezioni teoriche sul
Servizio Nazionale della
Protezione Civile e sul ruolo delle
diverse componenti e Strutture
operative del Sistema.
3 INFO
www.comune.sulmona.aq.it
www.pontificioistitutompf.it
Esercitazione a Sulmona:
protagonisti gli alunni di una scuola elementare
3 INFO
www.comune.messina.it/protezione-civile
protezionecivile@comune.messina.it
34
2DalDipartimento
teressati. L’iniziativa, giunta alla ter-
zaedizione,sisvolgeràil28e29set-
tembre in più di 200 Comuni a ri-
schio sismico di quasi tutta la Pe-
nisola. Nel 2011 la campagna è sta-
ta realizzata in nove piazze di sei Re-
gioni,mentrel’edizione2012hacoin-
volto 102 piazze di quasi tutta Italia.
L’iniziativa punta a promuovere una
cultura della prevenzione, formare
un volontario specializzato e avvia-
re un processo che porti il cittadino
a svolgere un ruolo attivo nella ri-
duzione del rischio sismico. Prota-
gonisti sono i volontari di protezio-
ne civile, formati su questo rischio,
che istruiscono a loro volta altri vo-
Ivolontari di protezione civile, isti-
tuzioniemondodellaricercascien-
tifica sono insieme per il terzo anno
per la prevenzione del rischio sismi-
co. È partita, infatti, a maggio la for-
mazione dei volontari di “Terremoto
Io non rischio”, la campagna di co-
municazione nazionale per la ridu-
zione del rischio sismico promossa
dal Dipartimento della Protezione Ci-
vile e dall’Anpas - Associazione na-
zionale delle pubbliche assistenze,
in collaborazione con Ingv - Istituto
nazionale di geofisica e vulcanolo-
giaeReLUIS-RetedeiLaboratoriuni-
versitaridiingegneriasismicaeinac-
cordo con le Regioni e i Comuni in-
“Terremoto
Io non rischio”:
la formazione
dei volontari
per la terza
edizione della
campagna
Sono oltre 200
i Comuni a rischio
sismico coinvolti
in quasi tutta Italia
35
lontari, arrivando alla fine del per-
corso a più di 3mila persone forma-
te. A settembre ci saranno degli in-
contri per verificare che la formazio-
ne sia stata compiuta in modo effi-
cace.Inpiazza,ivolontarisarannoim-
pegnati a distribuire materiale in-
formativo e a rispondere alle do-
mande dei cittadini.
Oltre all’Anpas, presente fin dalla
prima edizione, partecipano le as-
sociazioninazionaliAna-Associazione
nazionale alpini, Anai - Associazio-
ne nazionale autieri d’Italia, Anvvfc-
AssociazionenazionaleVigilidelFuo-
co in congedo, Avis - Associazione
volontari italiani del sangue, Fir-CB-
Federazione italiana ricetrasmissio-
ni Citizen’s band, Legambiente On-
lus, Confederazione nazionale delle
Misericordie d’Italia, Prociv Arci - As-
sociazione nazionale volontari per la
protezione civile, Prociv Italia - As-
sociazione nazionale volontari pro-
tezione civile e sanità, Federazione
psicologi per i popoli, Rnre - Rag-
gruppamento nazionale radiocomu-
nicazioni emergenza, Ucis - Unità ci-
nofile italiane da soccorso e Unital-
si - Unione nazionale italiana tra-
sporto ammalati a Lourdes e san-
tuari internazionali.
3 INFO
www.iononrischio.it
info@iononrischio.it
“IO NON RISCHIO”
PARLERÀ ANCHE
DI MAREMOTO
La campagna nazionale di
comunicazione “Io non
rischio”, nata per
sensibilizzare i cittadini su
tutti i rischi del territorio
italiano, quest’anno tratterà
in via sperimentale il tema
del maremoto. L’iniziativa si
svolgerà nei quattro fine
settimana di ottobre nelle
piazze di 29 comuni costieri
della provincia di Salerno. Il
25 e il 26 maggio scorso si è
svolta la formazione di un
primo gruppo di volontari che,
durante l’estate, avranno il
compito di formarne di nuovi.
La campagna è promossa e
realizzata da Dipartimento,
Anpas, Ingv, ReLUIS, in
collaborazione con Ispra, Ogs,
in accordo con la Regione
Campania e i comuni
interessati. Partecipano i
gruppi comunali, le
associazioni regionali di
protezione civile e le sezioni
locali delle Organizzazioni
nazionali di volontariato.
L’ultimo fine settimana della
campagna si svolgerà in
concomitanza con
l’esercitazione internazionale
Twist sul rischio maremoto.
36
2DalDipartimento
IV edizione del Forum europeo
di protezione civile
Il 15 e il 16 maggio si è svolta a
Bruxelles la quarta edizione del Fo-
rum europeo di protezione civile, l’in-
contro organizzato dalla Commis-
sione Europea che ha l’obiettivo di
rafforzare la capacità di gestione
delle emergenze in ambito europeo
ed extra europeo, con particolare at-
tenzione alla fase di previsione e di
prevenzione.
“Gestione del rischio - migliorare la
nostra capacità di comprendere i ri-
schi a tutti i livelli di governo” è il
titolo del workshop a cui è interve-
nuto anche il Capo Dipartimento del-
la Protezione Civile, Franco Ga-
brielli, che ha affrontato il tema del-
la comunicazione del rischio, evi-
denziando l’importanza di “Compiere
uno sforzo congiunto tra i vari livelli
di responsabilità per garantire una
informazione puntuale, chiara, com-
prensibile e completa ai cittadini nel-
le varie fasi di gestione del ri-
schio”. Con la partecipazione del
Commissario europeo, Kristalina
Georgieva, il Forum è stata anche
l’occasione per inaugurare il nuovo
European Emergency Respons Cen-
tre - sala operativa del Meccanismo
Europeo di Protezione Civile, lo stru-
mento dell’UE che risponde alle
emergenze in territorio interno ed
esterno all’Unione Europea.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
www.ec.europa.eu/echo
Workshop sulla
microzonazione sismica
Due giorni di lavori per fare il
punto sulla microzonazione
sismica in Italia, sulle prospettive
in campo scientifico e
sull’applicazione dei risultati sul
territorio. Si è svolto a Roma il 22
e 23 maggio nell’aula convegni
del Consiglio nazionale delle
ricerche il worskshop “Strategie di
mitigazione del rischio sismico”,
organizzato dal Dipartimento della
Protezione Civile, in collaborazione
con l’Istituto di geologia
ambientale e geoingegneria.
Hanno partecipato oltre 200
rappresentanti di istituzioni,
Regioni, mondo della ricerca e
Università, coinvolti negli studi di
microzonazione sismica e
nell’applicazione dei risultati alla
pianificazione territoriale e di
emergenza. Alla luce delle
esperienze del terremoto in
Abruzzo del 2009 e dei terremoti
emiliani del 2012, sono stati
evidenziati i temi da approfondire
per integrare gli “Indirizzi e criteri
per gli studi di microzonazione
sismica”, pubblicati nel 2008. A
conclusione dei lavori, una tavola
rotonda con esperti di Francia,
Grecia, Portogallo e Turchia ha
analizzato quanto realizzato nei
diversi Paesi e le possibilità di
coordinamento a livello europeo.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
www.cnr.it
Dalla metà di giugno a fine settembre:
al via la campagna Anticendio boschivo 2013
Con una flotta aerea fortemente ridotta nei numeri parte il 21 giugno
la campagna Aib-antincendio boschivo 2013, per concludersi alla
fine di settembre. Nel periodo di massima attenzione dei mesi di luglio e
agosto saranno a disposizione 15 Canadair e un elicottero Ab412 dei Vi-
gili del Fuoco, a cui potrà aggiungersi qualche altro mezzo se saranno
trovatelerisorsenecessarieeespletatelenecessarieprocedureamministrative.
I mezzi della flotta aerea dello Stato saranno come sempre coordinati dal
Coau - Centro operativo aereo unificato del Dipartimento della Protezio-
ne Civile, mentre la gestione dei velivoli – sulla base di quanto previsto
dalla legge n. 100 del luglio 2012 – è passata al Dipartimento dei Vigi-
li del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Rispetto ai 30
mezzi a disposizione lo scorso anno i velivoli sono praticamente dimezzati.
Di fronte alla limitata possibilità di intervento della flotta aerea statale
saranno quindi fondamentali gli schieramenti delle flotte aeree regiona-
li, così come le convenzioni e i gemellaggi tra le
varie regioni per condividere risorse e mezzi.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
www.vigilfuoco.it
37
Sono oltre 3.500 i bambini e i ragazzi che durante l’anno scolastico appena trascorso hanno “navigato” nel
“mare dei rischi”, scoprendo cosa sono terremoti, vulcani, alluvioni, e maremoti. Si è conclusa a maggio
la quinta edizione di “Scuola multimediale di protezione civile”, il progetto formativo promosso dal Dipartimento
della Protezione Civile che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi e delle norme di comportamen-
to per prevenirli e ridurne gli effetti. Hanno partecipato all’iniziativa le regioni Abruzzo, Basilicata, Marche,
Puglia e Sardegna, per un totale di 350 insegnanti e 195 classi coinvolte. Il progetto – rivolto alla IV e V ele-
mentare e alla prima media – si è articolato in due momenti: una fase di e-learning, da ottobre a marzo, e
un’esercitazione finale a maggio-giugno, organizzata in collaborazione con le strutture operative locali. Gli
alunni hanno potuto esplorare con la guida degli insegnanti i contenuti didattici della piattaforma multime-
diale, dove sorgono le “isole” dei rischi. Ogni isola è un’unità didattica: la navigazione da un’isola all’altra per-
mette ai ragazzi di scoprire il mondo dei rischi e le norme di comportamento. La “terraferma” rappresenta in-
vece il Servizio Nazionale della Protezione Civile, simbolo della sicurezza che deriva dalla formazione e dalla
conoscenza dei fenomeni. Al termine di ogni unità didattica, gli alunni hanno dovuto superare un test per va-
lutare il livello di apprendimento e accedere alla successiva unità didattica. L’impegno dei ragazzi è proseguito
anche a casa, dove hanno potuto connettersi alla piattaforma per approfondire argomenti, consultare il glos-
sario, e utilizzare i giochi educativi.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
scuolamultimediale@protezionecivile.it
Scuola multimediale di protezione civile:
conclusa la quinta edizione
Cosa significa per la scienza prevedere un evento
calamitoso? Quali sono gli strumenti di cui
dispone il Sistema di protezione civile per prevenire
i rischi? Come si giudica la colpa? Chi garantisce il
diritto all'informazione? Sono queste alcune delle
domande alle quali cerca di dare risposta il volume
“Protezione civile e responsabilità nella società del
rischio. Chi valuta, chi decide, chi giudica”, che
raccoglie gli atti della giornata di studio
organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile
e Fondazione Cima. Frutto delle riflessioni sul
rapporto tra giustizia, informazione e protezione
civile, il libro è disponibile sul sito Edizioni Ets e
sulle principali librerie online.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
www.cimafoundation.org
Protezione civile e responsabilità
nella società del rischio
Campi scuola “Anch’io sono
la protezione civile”
Torna anche quest’anno l’appuntamento estivo
con i campi scuola “Anch’io sono la protezione
civile”, il progetto di formazione organizzato dal
Dipartimento della Protezione Civile in
collaborazione con le organizzazioni nazionali di
volontariato, le Regioni e le associazioni locali di
volontariato, protagoniste nella gestione diretta
delle attività del campo. Obiettivo dell’iniziativa –
che coinvolgerà i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni – è
radicare nei giovani il senso di responsabilità e di
cittadinanza attiva attraverso la condivisione di
buone pratiche di protezione civile. Gli oltre 130
campi si svolgeranno dal 22 giugno al 7 settembre
in quasi tutte le Regioni.
3 INFO
www.protezionecivile.gov.it
campiscuola@protezionecivile.it
38
2Normativa
c
PubblichiamolanotadelCapoDipartimentocheriguardal’istituzio-
ne dell’Elenco centrale e degli Elenchi territoriali delle Organizza-
zioni di volontariato di protezione civile in attuazione degli Indirizzi
operativi del 1° febbraio 2013[
Come è noto il Presidente del Consiglio dei
Ministri ha recentemente adottato una Diret-
tiva contenente specifici Indirizzi operativi
volti ad assicurare l'unitaria partecipazione
delle organizzazioni di volontariato alle attivi-
tà di protezione civile. La Direttiva è stata pub-
blicata nella Gazzetta Ufficiale n. 27 - serie
generale - del febbraio 2013 e le disposizio-
ni in essa contenute divengono operative de-
corsi 180 giorni dalla pubblicazione, vale a
dire a partire dal prossimo 31 luglio 2013.
Tra le diverse misure oggetto della Direttiva,
particolare rilevanza assumono quelle con-
tenute nel paragrafo 1, con il quale è stata ri-
determinata la composizione ed articolazio-
ne dell'Elenco nazionale delle Organizzazio-
ni di volontariato di protezione civile istituito
ai sensi dell'art. 1 del Regolamento approva-
to con Decreto del Presidente della Repubblica
dell'8 febbraio 2001, n. 194. L'iscrizione in
tale Elenco (costituito dalla sommatoria del-
l'Elenco centrale e degli Elenchi territoriali)
costituisce il presupposto essenziale ed irri-
nunciabile per l'accesso a tutti i benefici e le
misure previste nel Regolamento. Il paragra-
fo 1.2, in particolare, individua i requisiti ai
quali devono corrispondere, sull'intero terri-
torio nazionale, gli Elenchi territoriali delle Or-
ganizzazioni di volontariato di protezione ci-
vile gestiti dalle Regioni e Province Autonome
di Trento e di Bolzano, ovvero dalle Province
delle altre Regioni, secondo i diversi ordina-
menti interni. L'iscrizione in tali Elenchi co-
stituisce, senza ulteriori adempimenti, con-
dizione sufficiente per l'accesso ai benefici
previsti dagli articoli 9 e 10 del richiamato
D.P.R. 194/2001. Tale iscrizione costituisce,
altresì, condizione necessaria per consentire
la partecipazione attiva delle Organizzazioni
di volontariato alle attività in vista o in occasione
di eventi di carattere locale di cui alle lettere
a) e b) dell'art. 2 della legge 24 febbraio 1992,
n. 225, e successive modifiche ed integra-
zioni. Tale partecipazione, ai sensi di quanto
previsto dall'art. 15 del richiamato Regola-
mento, a decorrere dal 31 luglio prossimo
rientra nella competenza esclusiva delle Re-
gioni e Province Autonome. Le Regioni e le Pro-
vince Autonome procederanno, pertanto, en-
tro il 31 luglio prossimo, ove necessario, al-
l'adeguamento delle proprie disposizioni che
regolamentano l'istituzione e la tenuta degli Elen-
chi territoriali, come concordato in sede di
espressione dell'intesa sulla Direttiva presi-
denziale. Entro la medesima data il Dipartimento
concorderà con ciascuna Regione e Provin-
Oggetto: Istituzione dell’Elenco centrale e degli Elenchi territoriali delle Organizzazioni
di volontariato di protezione civile – attuazione delle disposizioni contenute nel paragra-
fo 1 della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pub-
blicata nella Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2013
39
cia Autonoma le modalità tecniche per assi-
curare l'accessibilità e la consultazione degli
Elenchi territoriali mediante il sito istituzio-
nale del Dipartimento medesimo, come pre-
visto dal paragrafo 1.4 della Direttiva. Il paragrafo
1.3 della Direttiva specifica i requisiti di cui de-
Oorganizzazioni di volontariato per poter es-
sere iscritte all'Elenco centrale delle Orga-
nizzazioni di volontariato di protezione civile,
gestito direttamente dallo scrivente Diparti-
mento, e stabilisce che le relative modalità
devono essere distinte per le quattro catego-
rie di organizzazioni in esso individuate:
a) strutture nazionali di coordinamento di Or-
ganizzazioni di volontariato costituite ai sen-
si della legge n. 266/1991 e diffuse in più
Regioni o Province Autonome; b) strutture
nazionali di coordinamento di organizzazioni
di altra natura purché a componente preva-
lentemente volontaria e diffuse in più Regioni
o Province Autonome; c) organizzazioni ap-
partenenti alle categorie a) e b) prive di artico-
lazione regionale, ma in grado di svolgere fun-
zioni specifiche ritenute dal Dipartimento del-
la Protezione Civile di particolare rilevanza ed
interesse a livello nazionale; d) strutture na-
zionali di coordinamento dei gruppi comunali
e intercomunali di protezione civile. Le orga-
nizzazioni che ritengono di appartenere ad
una delle 4 categorie su elencate dovranno at-
testare il possesso dei requisiti specificati al
paragrafo 1.3 della Direttiva, compilando la do-
manda di iscrizione allegata alla presente co-
municazione (scaricabile dal sito istituziona-
le di questo Dipartimento) ed integrandola
con la documentazione ivi specificata. La do-
manda di iscrizione, unitamente alla docu-
mentazione allegata, dovrà essere trasmessa,
esclusivamente a mezzo posta elettronica
certificata, allo scrivente Dipartimento all'in-
dirizzo protezionecivile@pec.governo.it entro
il 31 maggio 2013, onde consentire l'effet-
tuazione delle necessarie attività istruttorie e
di verifica. Il Servizio volontariato del Diparti-
mento della Protezione Civile procederà alla
verifica delle domande di iscrizione, anche
mediante l'effettuazione di sopralluoghi nel-
le sedi operative delle organizzazioni ovvero
la richiesta di integrazione della documenta-
zione prodotta, al fine di poter procedere, at-
traverso un esame degli elementi specifici
dell'Organizzazione richiedente, in chiave di
efficacia dell'intervento, alla prima edizione
dell'Elenco centrale entro il giorno 31 luglio
2013, data in cui l'attuale elenco unico ces-
serà di avere efficacia. Le domande di iscri-
zione che perverranno oltre tale data saran-
no comunque considerate ai fini di successive
integrazioni dell' elenco. A decorrere dal 31
luglio 2013, le Organizzazioni che riterranno
di disporre dei requisiti necessari per l'ac-
cesso all'Elenco centrale potranno presenta-
re la propria domanda di iscrizione in ogni
momento, sempre utilizzando la modulistica
allegata alla presente comunicazione ed in-
viandola esclusivamente mediante posta elet-
tronica certificata, all'indirizzo protezioneci-
vile@pec.governo.it. Il Dipartimento proce-
derà, nei tempi più rapidi possibili, all'effet-
tuazione dell'istruttoria e delle verifiche ne-
cessarie e alle conseguenti comunicazioni.
La presente comunicazione sarà pubblicata
sul sito istituzionale del Dipartimento della
Protezione Civile con adeguata evidenza e le
Direzioni di protezione civile delle Regioni e Pro-
vince Autonome sono invitate ad assicurarne
la massima diffusione, con riferimento al pro-
prio ambito territoriale.
40
2Lettera
u
Il 19 Aprile 2013 noi alunni di classe V di XXV Aprile a Bastia Umbra in Provincia di Perugia, insieme ai com-
pagni della classe V di Madonna di Campagna dello stesso circolo didattico, siamo stati a Roma per visitare
il Dipartimento della Protezione Civile. L’iniziativa, completamente gratuita, è stata attivata dall’Anci Umbria
in seguito alla partecipazione e alla vincita del concorso “Alla larga dai pericoli”. Appena arrivati un opera-
tore ci ha mostrato un breve filmato in cui si parlava di prevenzione, previsione, rischio idrogeologico, nu-
cleare,incendi,terremoti,eruzionivulcaniche,volontariato…cihannoinvitatoafaredomandeeacommentare
le più semplici regole di comportamento. Successivamente alcuni ragazzi hanno addirittura intervistato il ca-
po della Protezione Civile Franco Gabrielli, che si è mostrato disponibile e attento a soddisfare le nostre cu-
riosità. Intanto altri scolari visitavano la “Sala situazione Italia” dove si monitora attimo per attimo il terri-
torio italiano. In caso di emergenze gravi, il Presidente del Governo incarica il capo della Protezione Civile
di organizzare i soccorsi per gli interventi da fare. In seguito la nostra guida ci ha accompagnati nella sala
del Coemm (Centro operativo emergenze marittime) e del Coau (Centro operativo aereo unificato). Nella pri-
ma ci hanno spiegato le diverse fasi per rimuovere un relitto, ma anche come togliere le sostanze chimiche
disperse in mare e con quali mezzi agire; nella seconda quali sono le fasi per spegnere un incendio boschi-
vo, che quasi sempre è doloso, sottolineando che il lavoro di squadra tra le varie associazioni è indispensa-
bile. Mentre visitavamo queste sale ci sentivamo protetti, al sicuro ed eravamo convinti che solo per il fatto
di trovarci in quel luogo non ci sarebbe potuto accadere niente di brutto. È stata un’esperienza interessan-
teancheperchécisiamosentitigrandinell’occuparcidieventiimportantiinmezzoatantepersoneindispensabili
per la nostra sicurezza ed abbiamo imparato molte cose nuove in modo simpatico e divertente.
Classe V di XXV Aprile
A scuola di protezione civile - Visite guidate alla sede operativa del Dipartimento
Gli incontri sono rivolti alle scuole primarie e secondarie di I e di II grado e permettono agli studenti di vedere
da vicino quali sono i soggetti, i metodi e le dinamiche che caratterizzano il Servizio Nazionale della Protezione
Civile. Le visite, della durata di una mattinata, sono strutturate in base all’età dei ragazzi e prevedono una
visita guidata alla Sala Situazione Italia e ai Centri Funzionali, i centri di monitoraggio e previsione dei rischi
sull’intero territorio nazionale. Sul sito protezionecivile.gov.it è possibile scaricare il modulo per partecipare
alle visite al link www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_dossier.wp?contentId=DOS13103.
La protezione civile siamo tutti noi
Pubblichiamo una lettera degli alunni della scuola di Bastia Umbra (PG)
Per inviare contributi, segnalazioni, testimonianze o riflessioni scrivete a magazine@protezionecivile.it
Il magazine “Protezione Civile” è anche su facebook. Se appartieni a un’associazione di volontariato iscritta all’Elenco Nazionale
o al Registro Regionale e desideri inviare contenuti multimediali o segnalare un evento scrivi a magazine@protezionecivile.it.
La redazione selezionerà i contributi e li pubblicherà nelle apposite sezioni della pagina.
Provincia
di Padova
Comune
di Padova
“Terremoti d’Italia” ci invita a conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più in-
teressa il nostro Paese in termini di diffusione: il rischio sismico. La mostra punta
a stimolare i cittadini a un ruolo attivo nel campo della prevenzione attraverso vi-
deo didattici, documenti, fotografie, filmati storici, strumenti di misura di epoche di-
verse, dispositivi antisimici. Due spettacolari tavole vibranti permettono ai visitatori
di vivere in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti.
Informati su protezionecivile.gov.it
e scrivici su ufficio.vol@protezionecivile.it protezionecivile.gov.it
il rischio sismico
tra conoscenza,memoria ed esperienza.
Documenti, foto, strumenti, filmati
per capire cos’è il terremoto e cosa
si può fare per ridurne gli effetti.

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Magazine Protezione Civile - Anno 3 - n. 12-13 - gennaio-aprile 2013

  • 1. Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile 2PRIMO PIANO Volontariato: pubblicata la direttiva con i nuovi Indirizzi operativi 2FOCUS L’orizzonte della trasparenza e dei dati aperti 2STORIE Sri Lanka: lo tsunami, gli interventi, la ricostruzione DAL TERRITORIO: ESERCITAZIONE TRA MARINA MILITARE E DIPARTIMENTO • DAL DIPARTIMENTO: CAMPAGNA “IO NON RISCHIO”, AL VIA LA FORMAZIONE anno3-12/13
  • 2. Un servizio per informarsi sui rischi del nostro Paese e conoscere i comportamenti per prevenirli e mitigarli, per sapere com'è organizzata e quali sono le attività della pro- tezione civile, o per fare segnalazioni al Dipartimento della Protezione Civile. Il numero verde risponde dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 e se necessario viene este- so fino ad h24 tutti i giorni della settimana. Per le domande online e per consultare lo stato di lavorazione delle richieste è disponibile il sito internet del Dipartimento. Telefona all’800 840 840 o scrivici su protezionecivile.gov.it IL CONTACT CENTER DEL DIPARTIMENTO protezionecivile.gov.it
  • 3. L’ estate è tempo per la protezione civile di staccare l’ombra da terra. Con la campagna antincendio 2011, anche quest’anno tutto il Servizio Nazionale è impegnato nella difesa dei boschi: per l’occasione facciamo un punto sulla stagione passata e sugli interventi della flotta aerea dello Stato. Alla lotta agli incendi boschivi sono dedicate anche molte iniziative di sensibilizzazione sul territorio promosse dal Dipartimento, come i 107 Campi scuola “Anch’io sono la protezione civile” per ragazzi dai 9 ai 18 anni, e la tradizionale campagna “Non scherzate con il fuoco” in collaborazione con Legambiente. Dall’8 al 14 luglio si celebra la settimana italiana dell’Anno europeo del volontariato: le associazioni di protezione civile contribuiscono con oltre 400 eventi, esercitazioni e manifestazioni in tutto il paese e, come il Dipartimento, sono presenti a Roma nella giornata conclusiva del 13 luglio. Appuntamenti che, come quelli ricordati sopra, saranno consultabili sul sito protezionecivile.gov.it e sulle pagine facebook di questo Magazine, che ospitano anche gli spazi di discussione legati a due progetti in corso su emergenza e disabilità e sulla psicologia dell’emergenza. Per questi mesi estivi, che ci presentano una Protezione Civile ed in particolare un Volontariato sempre più impegnati nella prevenzione, abbiamo voluto proporvi anche due temi che ci riportano, uno per la sua attualità e l’altro per la sua portata storica, a una riflessione sulla possibilità di funzionamento del Sistema in emergenza. Dedichiamo la sezione Focus a un riepilogo delle nuove disposizioni per la dichiarazione e finanziamento degli stati di emergenza, mentre a trent’anni dalla vicenda di Alfredino Rampi ripercorriamo in Storie quell’avvenimento tragico che è alla base della nascita di un Sistema nazionale per la protezione civile. Particolarmente ricca, in questo terzo numero, e con aggiornamenti anche sul piano per l’accoglienza dei migranti, la sezione dedicata alle segnalazioni dal territorio e dal Dipartimento, che potrete ritrovare su Anno 1 n. 3 maggio/giugno 2011 Pubblicazione bimestrale iscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 20383 del 6.12.2010 Editore Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile Direttore responsabile Barbara Altomonte Redazione Vincenzo Arena Sara Babusci Valeria Bernabei Francesca Dottarelli Mariacristina Giovannini Sara Iacoboni Elena Lombardo Francesca Patti Riccardo Rita Marianna Schiavon Cristina Spatola Veronica Tretter Art Director Maurilio Silvestri Impaginazione Silvia Alessandrini Fotografi Romeo Frisina Matteo Valente Gino Viani Contatti Servizio Comunicazione istituzionale e relazioni con il pubblico 00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 www.protezionecivile.gov.it magazine@protezionecivile.it PROTEZIONE CIVILE MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE V olontariato, infanzia, Open Data: sono le parole chiave di questa edizione del magazine, un numero speciale, che segna anche una fase di transizione per la storia di questa esperienza editoriale. A tre anni dalla sua nascita, infatti, “Protezione Civile” cambia veste e approda online con una versione web rinnovata. Parallelamente, prosegue l’avventura della versione tradizionale a stampa, con tante novità che vi invitiamo a scoprire nella sezione Focus. Il Primo Piano di questo numero è dedicato al volontariato e, in particolare, agli Indirizzi operativi che portano a compimento il percorso di aggiornamento del decreto n.194/2001: il regolamento che disciplina la partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile. Di tutela dei minori in situazioni di emergenza si parla invece in un approfondimento dedicato ai protocolli d’intesa sottoscritti dal Dipartimento con “Save the Children” e “Telefono Azzurro”, da anni impegnati su più fronti nella difesa dei diritti di bambini e adolescenti. Ampio spazio è dedicato inoltre a un tema di stretta attualità: l’Open Data come prospettiva di apertura delle Istituzioni alla comunità digitale attraverso la pubblicazione online di dati e informazioni “aperti” e accessibili. Facciamo il punto, in particolare, sul percorso verso la trasparenza e sull’adeguamento alle ultime misure normative da parte del Dipartimento. La Campagna di comunicazione “Io non rischio”, quest’anno alla sua terza edizione, apre invece la sezione Dal Dipartimento, con una segnalazione importante: oltre al tradizionale appuntamento con il rischio terremoto, per la prima volta nelle piazze italiane, arriva il rischio maremoto. E di questo tema, ancora poco conosciuto in Italia, tratta anche la sezione Storie, dedicata allo tsunami che nell’inverno del 2004 si è abbattuto sul Sud Est asiatico. I soccorsi, le attività sul campo, la ricostruzione: passo dopo passo ripercorriamo insieme – con parole e immagini – le diverse fasi dell’intervento italiano in Sri Lanka. L’editoriale PROTEZIONE CIVILE MAGAZINE UFFICIALE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Anno 3 n. 12/13 gennaio-aprile 2013 Pubblicazione bimestrale iscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 20383 del 6.12.2010 Editore Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile Direttore responsabile Mariacristina Giovannini Redazione Martina Alfonsi Vincenzo Arena Valeria Bernabei Francesca Dottarelli Mariacristina Giovannini Elena Lombardo Francesca Patti Carla Russo Marianna Schiavon Veronica Tretter Art Director Maurilio Silvestri Impaginazione Silvia Alessandrini Fotografi Antonio Arzedi Sara Babusci Romeo Frisina Matteo Valente Gino Viani Contatti ServizioComunicazione e relazioni con il pubblico 00189 - Roma Via Vitorchiano, 2 www.protezionecivile.gov.it magazine@protezionecivile.it Stampa Del Gallo Editori Fotografa con il tuo cellulare il QR Code qui in alto e accedi direttamente alla pagina magazine sul sito protezionecivile.gov.it Per info sui temi trattati nel magazine scrivi al Contact Center. Compila il form in home page www.protezionecivile.gov.it
  • 4. 2 Periodico bimestrale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile 2PRIMO PIANO Volontariato: pubblicata la direttiva con i nuovi Indirizzi operativi 2FOCUS L’orizzonte della trasparenza e dei dati aperti 2STORIE Sri Lanka: lo tsunami, gli interventi, la ricostruzione anno3-12/13 2 In questo numero Editoriale Primo Piano Volontariato di protezione civile: le principali novità degli Indirizzi operativi Come richiedere l’iscrizione all’Elenco centrale: la nota del Capo Dipartimento Protezione civile e infanzia: due protocolli d’intesa 1 4 10 12 14 16 20 30 31 31 32 Focus Il magazine “Protezione Civile” si rinnova: scopri le novità L’orizzonte della trasparenza e dei dati aperti Storie Sri Lanka: lo tsunami, gli interventi, la ricostruzione Dal territorio Esercitazione tra Marina Militare e Dipartimento Confederazione nazionale delle Misericordie: il meeting internazionale Anpas: 14° meeting nazionale della solidarietà delle Pubbliche Assistenze Anci Toscana: sindaci a lezione di comunicazione
  • 5. 32 32 33 33 Conoscere la montagna con “Sicuri sul sentiero” EuroPROTECT 2013: in provincia dell’Aquila un’esercitazione europea sul rischio sismico “Messina 2013”, una settimana di esercitazioni sul rischio sismico Esercitazione a Sulmona: protagonisti gli alunni di una scuola elementare Dal Dipartimento “Terremoto Io non rischio”: la formazione dei volontari per la terza edizione della campagna IV edizione del Forum europeo di protezione civile Dalla metà di giugno a fine settembre: al via la campagna Anticendio boschivo 2013 Workshop sulla microzonazione sismica 34 36 36 36 Scuola multimediale di protezione civile: conclusa la quinta edizione Protezione civile e responsabilità nella società del rischio Campi scuola “Anch’io sono la protezione civile” 37 37 37 u cNormativa pag. 38 Lettera pag. 40
  • 6. 4 I l volontariato di protezione civile trova pie- no riconoscimento a partire dalla Legge n. 225 del 1992, che lo individua come componente e struttura operativa del Servi- zio Nazionale. L’articolo 18 del provvedi- mento assicura una piena partecipazione delle organizzazioni di volontariato di prote- zione civile alle attività di previsione, pre- venzione e soccorso. Lo stesso articolo pre- vede anche l’emanazione di un regolamen- to, adottato l’8 febbraio 2001 con il decreto n. 194 del Presidente della Repubblica. Il regolamento del 2001 tutela la partecipa- zione delle Organizzazioni di volontariato a tutte le attività di protezione civile e ne di- sciplina ogni aspetto. Gli Indirizzi operativi, a più di dieci anni dal regolamento e a conclusione degli Stati Ge- nerali dell’aprile del 2012, mirano a conso- lidare i risultati già raggiunti e a sostenere ulteriormente l’azione del volontariato di pro- tezione civile nell’ambito del Servizio Nazio- nale, adeguando procedure e strumenti al mutato quadro organizzativo della Protezio- ne Civile nel rispetto dei principi del Dpr n. 194/2001. La Direttiva si applica su tutto il territorio na- zionale, fatte salve le competenze delle Pro- vince Autonome di Trento e di Bolzano se- condo quanto previsto dallo Statuto specia- le di cui al Dpr n. 670 del 31 agosto 1972, e dalle relative norme di attuazione. Le di- sposizioni che contiene diventeranno ope- rative dopo 180 giorni dalla data di entrata in vigore, coincidente con la pubblicazione, ossia a partire dal 31 luglio prossimo. Entro lo stesso termine le Regioni e Provin- ce Autonome sono impegnate ad adegua- 2Primo Piano Volontariato di protezione civile: le principali novità degli Indirizzi operativi La Direttiva è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 1° febbraio 2013
  • 7. 5 re – se necessario – le rispettive leggi e re- golamenti agli Indirizzi contenuti nella Di- rettiva. Tra gli obiettivi del provvedimento: valorizzare la partecipazione del volontaria- to alle attività di protezione civile; promuo- vere una piena assunzione di responsabili- tà anche organizzativa e amministrativa – per quanto di loro competenza – da parte delle Regioni e degli Enti Locali; semplifica- re le procedure di applicazione dei benefici previsti dal Dpr n. 194/2001; integrare il Si- stema nazionale e i Sistemi regionali di ri- conoscimento e coordinamento delle orga- nizzazioni di volontariato. Qui di seguito tro- viamo le principali novità introdotte. U L’Elenco nazionale Le Organizzazioni che intendono partecipa- re alle attività di previsione, prevenzione e intervento in vista o in ca- so di eventi calamitosi e svolgere attività formative e addestrative nel- lo stesso ambito devono essere iscritte nel- l’Elenco nazionale delle organizzazioni di vo- lontariato di protezione civile. Una delle prin- cipali novità consiste nel fatto che i requisi- ti di idoneità tecnico-operativa necessari per far parte dell’Elenco dovranno essere perio- dicamente verificati. L’Elenco nazionale è costituito dalla somma degli elenchi/albi/registri regionali, denomi- nati Elenchi territoriali e dall’Elenco centra- le istituito presso il Dipartimento della Pro- tezione Civile. Tutte le organizzazioni iscritte negli Elenchi territoriali e nell’Elenco centrale possono es- sere attivate e chiamate ad operare in caso di eventi di rilievo nazionale. In questa pagina e nelle successive, volontari impegnati sul territorio
  • 8. 6 U Gli Elenchi territoriali Per poter intervenire e operare per attività ed eventi di rilievo regionale/locale le orga- nizzazioni devono essere iscritte all’Elenco territoriale del volontariato della propria Re- gione o Provincia Autonoma. L’elenco territoriale è istituito separatamen- te dal registro previsto dalla Legge n. 266/1991 (legge-quadro sul volontariato) e le Organizzazioni che ne hanno i requisiti possono iscriversi ad entrambi. Negli elen- chi territoriali possono iscriversi: • Organizzazioni di volontariato costituite ai sensi della Legge n. 266/1991 con carat- tere locale. • Organizzazioni di altra natura, ma con ca- rattere prevalentemente volontario. • Articolazioni locali delle Organizzazioni ri- chiamate nei punti precedenti, con diffu- sione nazionale. • Gruppi comunali e intercomunali. • Coordinamenti territoriali che raccolgono più Organizzazioni o gruppi delle tipologie precedentemente indicate. Tra le più rilevanti novità, per le articolazio- ni locali delle Organizzazioni di rilievo na- zionale viene prevista l’esigenza di indivi- duare, al proprio interno, delle “aliquote” che le sezioni locali devono indicare al mo- mento dell’iscrizione all’Elenco territoriale, specificando volontari, risorse e attrezzatu- re che restano dedicate all’Organizzazione nazionale di appartenenza, nell’ambito del- la rispettiva colonna mobile nazionale, e quelle che, invece, sono riservate all’ope- ratività sul territorio, per esigenze di natu- ra locale. Le modalità per richiedere l’iscrizione negli elenchi territoriali sono disciplinate dalle ri- spettive legislazioni regionali che determi- nano i necessari requisiti di idoneità tecni- co-operativa. I requisiti devono però soddi- sfare i quattro criteri generali individuati dal- la Direttiva. U L’Elenco centrale Questa sezione dell’Elenco nazionale è de- stinata ad accogliere le organizzazioni che per caratteristiche operative e diffusione, as- sumono una particolare rilevanza mediante un diretto raccordo con il Dipartimento del- la Protezione Civile che assume rilevanza in caso di eventi di rilievo nazionale. Le moda- lità per richiedere l’iscrizione saranno indi- cate dal Dipartimento attraverso un succes- sivo provvedimento. Possono richiedere l’iscrizione nell’Elenco centrale: • Le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni costituite ai sensi della leg- ge n.266/1991 diffuse in più Regioni. • Le strutture nazionali di coordinamento delle organizzazioni di altra natura a com- ponente prevalentemente volontaria. • Organizzazioni prive di articolazione re- gionale, ma in grado di svolgere funzioni specifiche ritenute dal Dipartimento della Protezione Civile di particolare rilevanza ed interesse a livello nazionale. • Le strutture nazionali di coordinamento dei gruppi comunali e intercomunali. La Direttiva precisa i requisiti strutturali e le caratteristiche di capacità tecnico-operativa di rilievo nazionale che le Organizzazioni de- vono possedere per richiedere l’iscrizione nell’Elenco centrale. Tra questi è indicata espressamente la rile- vanza operativa nazionale, che va argo- 2Primo Piano
  • 9. 7 mentata con riferimento a specifici para- metri, che non sono necessariamente con- nessi alle attività finalizzate agli interventi di emergenza. L’iscrizione nell’Elenco centrale di un’orga- nizzazione diffusa in più Regioni può com- portare il riconoscimento anche delle sezio- ni locali ed articolazioni territoriali operative per attività di rilievo nazionale. Il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni definiscono preventivamente con le organizzazioni, per quanto di rispettiva com- petenza, i necessari accordi e protocolli ope- rativi per assicurare la possibile contestua- le operatività, in contesi di emergenze na- zionali, di sezioni o articolazioni locali sia nel- l’ambito della rispettiva colonna mobile re- gionale o provinciale, sia nell’ambito della colonna mobile nazionale dell’organizzazio- ne di appartenenza. U Gestione informatizzata dell’Elenco nazionale Per consentire l’aggiornamento in tempo rea- le dell’Elenco nazionale delle organizzazio- ni e la sua pubblica consultazione il Dipar- timento e le Regioni metteranno a punto una gestione informatizzata degli Elenchi. U Benefici normativi per i volontari di protezione civile Per l’applicazione dei benefici previsti da- gli articoli 9 (rimborsi ai datori di lavoro dei volontari) e 10 (rimborsi delle spese vive so- stenute in attività operative dalle organiz- zazioni di volontariato) del Dpr n. 194/2001 è necessario che l’intervento delle organiz- zazioni di volontariato sia formalmente ‘at- tivato’. L’attivazione delle organizzazioni de- ve contenere alcuni elementi di base: even- to di riferimento, decorrenza, termine del-
  • 10. 8 le attività/cessata emergenza, modo di ac- creditamento dei volontari e rilascio atte- stati e l’eventuale autorizzazione all’appli- cazione dei benefici normativi utilizzando la modulistica ufficiale disponibile sui siti web del Dipartimento della Protezione CI- vile e delle Regioni. U Attività formative e addestrative Le attività formative e addestrative devono essere in ogni caso autorizzate, per l’appli- cazione dei benefici di legge, dal Diparti- mento anche se organizzate su scala locale. • Le organizzazioni iscritte nell’Elenco cen- trale presentano direttamente istanza al Dipartimento. • Le sezioni territoriali/locali di organizzazioni iscritte nell’elenco centrale presentano la richiesta di autorizzazione al Dipartimen- to attraverso le strutture nazionali (infor- mando anche le strutture di protezione ci- vile della Regione di appartenenza). • Le Organizzazioni iscritte negli Elenchi ter- ritoriali devono presentare domanda esclu- sivamente per il tramite della Regione di appartenenza. U Attività e interventi in vista/in caso di emergenze/altri eventi Per eventi di tipo “c”, ossia di carattere na- zionale, o per attività e interventi di rilievo in- ternazionale l’attivazione delle Organizza- zioni e l’autorizzazione all’applicazione dei benefici è disposta dal Dipartimento della Protezione Civile (con oneri a suo carico). Per eventi di tipo “a” e “b”, l’attivazione del- le Organizzazioni e l’autorizzazione all’ap- plicazione dei benefici è a cura delle strut- ture di protezione civile delle Regioni (con oneri a loro carico). Secondo il Dpr n. 194/2001 l’autorizzazione all’applicazione dei benefici normativi è competenza dello Stato o della Regione, non dei Comuni o di altre istituzioni territoriali. In base alla Legge n. 225/1992, però, i Comuni hanno titolo ad attivare le organizzazioni (ma non a dispor- re dei benefici normativi). Per chiarire questo punto la Direttiva preci- sa che la richiesta dei benefici normativi de- ve essere rivolta in via preventiva alla Re- gione competente, così da consentire la quantificazione degli oneri. 2Primo Piano
  • 11. 9 U Casi particolari: specifiche tipologie di eventi di rilievo regionale o locale I casi particolari analizzati sono due: il pri- mo riguarda eventi diversi dalle emergenze, che per il loro impatto possono mettere a ri- schio l’incolumità della popolazione, seppu- re concentrati in ambito territoriale limitato. In casi di questo tipo l’applicazione di bene- fici normativi è subordinata all’attivazione del piano comunale e all’istituzione temporanea del Coc. Il secondo caso riguarda invece la ri- cerca di persone disperse al di fuori del con- testo previsto dalla Legge n. 225/1992 e in am- biente diverso da quello montano o imper- vio. Per le ricerche in ambiente urbano la ri- chiesta di concorso dei sistemi locali di pro- tezione civile può riguardare il volontariato: • Se la richiesta è avanzata dall’autorità com- petente che ha anche il coordinamento di tutte le attività. • Se la richiesta è rivolta alla struttura di pro- tezione civile territorialmente competente. • Se la struttura locale o regionale si assu- me l’onere di individuare e attivare le or- ganizzazioni utili per l’intervento richiesto, in raccordo con l’autorità richiedente. 2
  • 12. 10 D al 31 luglio 2013 – a 180 giorni dal- la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – diventano operative le disposizio- ni della Direttiva “Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria partecipazione delle or- ganizzazioni di protezione civile alle attività di protezione civile”. Gli Indirizzi operativi ridefiniscono composi- zione e articolazione dell’Elenco nazionale delle Organizzazioni di volontariato di prote- zione civile, istituito nel 2001 dal Regola- mento recepito nel Dpr n. 194/2001. L’iscrizione in questo Elenco è presupposto essenziale e irrinunciabile per l’accesso ai benefici e alle misure previste nel Regola- mento. Gli Indirizzi operativi individuano inol- tre i requisiti cui devono rispondere – sul- l’intero territorio nazionale – gli Elenchi ter- ritoriali delle Organizzazioni di volontariato di protezione civile gestiti da Regioni, Pro- 2Primo Piano Come richiedere l’iscrizione all’Elenco centrale: la nota del Capo Dipartimento Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli ha trasmesso in una nota le nuove disposizioni degli Indirizzi operativi sugli Elenchi territoriali e sull’Elenco centrale.
  • 13. 11 vince Autonome o Province di altre Regioni in base ai diversi ordinamenti interni. L’iscrizione in questi Elenchi costituisce, sen- za ulteriori adempimenti, condizione suffi- ciente per l’accesso ai benefici previsti da- gli articoli 9 e 10 del Dpr n. 194/2001. L’iscrizione è inoltre condizione necessaria per la partecipazione delle Organizzazioni di volontariato alle attività che si svolgono in vi- sta o in occasione di eventi a carattere lo- cale (gli eventi di tipo “a” o “b” individuati dalla legge n. 225 del 1992 e successive modifiche e integrazioni). Dal 31 luglio 2013 la partecipazione delle Organizzazioni di volontariato a questo tipo di attività diventa di esclusiva competenza delle Regioni e delle Province Autonome che, entro questa data, devono procedere ad adeguare, se necessario, le disposizioni che disciplinano istituzione e tenuta degli elenchi territoriali, come concordato in se- de di intesa sulla Direttiva. Sempre entro il 31 luglio il Dipartimento sta- bilirà con Regioni e Province Autonome co- me assicurare l’accessibilità e la consulta- zione degli elenchi territoriali sul sito istitu- zionale del Dipartimento. Possono richiedere l’iscrizione nell’Elenco centrale: • Le strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni costituite ai sensi della leg- ge n.266/1991 diffuse in più Regioni. • Le strutture nazionali di coordinamento delle organizzazioni di altra natura a com- ponente prevalentemente volontaria. • Organizzazioni prive di articolazione re- gionale, ma in grado di svolgere funzioni specifiche ritenute dal Dipartimento della Protezione Civile di particolare rilevanza ed interesse a livello nazionale. • Le strutture nazionali di coordinamento dei gruppi comunali e intercomunali. Le Organizzazioni che ritengono di apparte- nere a una di queste categorie devono atte- stare il possesso dei requisiti inviando do- manda di iscrizione al Dipartimento. 2 I termini per la presentazione della domanda si sono chiusi il 31 maggio 2013 ed è stata avviata la fase istruttoria. Per procedere alla prima edizione dell’Elenco centrale entro il 31 luglio 2013 – data in cui l’Elenco unico attuale cesserà di avere efficacia – il Servizio volontariato del Dipartimento della Protezione Civile sta procedendo alla verifica delle richieste di iscrizione anche attraverso sopralluoghi nelle sedi operative delle Organizzazioni. Le domande di iscrizione arrivate dopo il 31 luglio 2013 saranno comunque considerate per successive integrazioni dell’Elenco centrale. Le Organizzazioni che ritengono di avere i requisiti possono dunque presentare richiesta di iscrizione in ogni momento, inviando la domanda completa di documentazione all’indirizzo di posta elettronica certificata protezionecivile@pec.governo.it. Il Dipartimento procederà, nei tempi più rapidi possibili, alle verifiche necessarie. LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
  • 14. 12 le scuole e, nelle aree di accoglienza in emergenza, esperienza diretta in attività di sostegno dedicate alle famiglie con bambi- ni. L’accordo con Telefono Azzurro onlus - Linea nazionale per la prevenzione del- l’abuso all’infanzia è stato sottoscritto nel mese di febbraio dal Capo Dipartimento del- la Protezione Civile Franco Gabrielli e dal Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caf- fo e mira a integrare con azioni dirette alla tutela dei minori le modalità operative del Si- stema di protezione civile in emergenza. Tra gli obiettivi individuati, il sostegno alla naturale resilienza dei bambini e degli ado- lescenti in emergenza attraverso interventi mirati a prevenire e contrastare la sintoma- tologia post-traumatica. Grazie a questo pro- tocollo, il Dipartimento può contare su un team di Telefono Azzurro preparato a inter- venire in emergenza a tutela dell’infanzia di- rettamente o indirettamente coinvolta dal- l’evento. Il supporto psicologico e sociale si rivolge, infatti, ai bambini colpiti in prima persona, ma anche a quanti hanno subito una esposizione non mediata alle immagini dell’emergenza, ad esempio attraverso la te- levisione. In caso di emergenza e su richie- sta del Dipartimento – d’intesa rispettiva- mente con il Dipartimento per le Pari Op- portunità e con il Ministero dell’Interno – possono inoltre essere attivati il numero 114 emergenza infanzia e il numero 116000, li- nea diretta per i minori scomparsi. Per rendere ancora più efficaci queste azio- ni, il protocollo individua la necessità di for- mare gli operatori del Sistema di protezione civile sul tema della tutela dei minori e gli operatori di Telefono Azzurro sui temi di pro- tezione civile. 2Primo Piano I n un contesto di emergenza i bambini sono particolarmente vulnerabili. Una ca- lamità naturale è una minaccia al loro mondo e li espone al rischio di perdere i principali punti di riferimento: i genitori, gli amici, la casa, la scuola. A questo proposito, in Italia, è necessario rafforzare una cultura della prevenzione e della risposta alle emergenze a misura di bambino, tale cioè da valorizzare la promo- zione dei diritti dell’infanzia e dell’adole- scenza nel pieno rispetto dei principi gene- rali della Convenzione Onu. Il Dipartimento della Protezione Civile – da sempre sensibile al tema dell’infanzia negli ambiti di previsione, prevenzione e gestio- ne delle emergenze – ha avviato nel corso dell’ultimo anno un dialogo con due Orga- nizzazioni non governative da sempre im- pegnate nella tutela dei minori: Telefono Az- zurro e Save the Children. Entrambe le Or- ganizzazioni hanno competenza specifica nella realizzazione di progetti educativi nel- Protezione civile e infanzia: due protocolli d’intesa L’obiettivo è promuovere studi, ricerche e strategie di intervento per la tutela dei minori in emergenza
  • 15. 13 Lo scorso novembre il Dipartimento della Protezione Civile ha inoltre sottoscritto un protocollo d’intesa con Save the Children Ita- lia, una Onlus che nel nostro Paese ha espe- rienza decennale in progetti e attività per tu- telare i diritti dei bambini e degli adolescenti a livello nazionale e internazionale, con par- ticolare attenzione ai minori a rischio. L’accordo nasce dalla volontà comune di integrare i programmi e i modelli operativi con azioni mirate alla tutela dei più piccoli con il fondamentale obiettivo di garantire una gestione delle fasi di emergenza e di post-emergenza che tenga conto anche del- le esigenze dei minori. Tra le azioni previste, la realizzazione di mo- duli formativi su questo tema rivolti agli ope- ratori del Servizio Nazionale della Protezio- ne Civile e, al contempo, la definizione di metodi per la tutela dei bambini e degli ado- lescenti in situazioni di emergenza, da affi- nare con il coinvolgimento del volontariato, delle agenzie educative e del Servizio Na- zionale nel suo complesso. U La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assem- blea generale delle Nazioni Unite il 20 no- vembre 1989, è uno strumento normativo internazionale di promozione e tutela dei di- ritti dell’infanzia. Ad oggi sono 193 gli Stati parti della Convenzione. L’Italia ha ratificato la Convenzione con Legge n. 176 del 27 maggio 1991 e, ad oggi, ha presentato al Comitato sui Diritti dell’infanzia quattro Rap- porti. La Convenzione – composta da 54 ar- ticoli e da due Protocolli opzionali sui bam- bini in guerra e sullo sfruttamento sessuale – prevede un meccanismo di controllo sul- l’operato degli Stati, che devono presentare a un Comitato indipendente un rapporto pe- riodico sull’attuazione dei diritti dei bambi- ni sul proprio territorio. I principi fonda- mentali sono: non discriminazione, supe- riore interesse, diritto alla vita, alla sopravvi- venza e allo sviluppo del bambino, ascolto delle opinioni del minore. 2 Dalla sua fondazione nel 1999 Save the Children Italia lavo- ra per tutelare e promuovere i diritti delle bambine e dei bambiniepermigliorareconcretamentelelorocondizioni di vita. Lavorando con le comunità locali, Save the Chil- dren porta aiuti immediati, assistenza e sostegno alle famiglie e ai bambini in difficoltà; crea cambiamen- ti positivi e duraturi nella vita dei bambini nei luoghi dove opera. Le attività riguardano educazione, rispo- sta alle emergenze, riduzione della povertà, lotta al- l’Aids, salute e contrasto allo sfruttamento e abuso. SAVE THE CHILDREN ITALIA E TELEFONO AZZURRO Nasce nel 1987 con l’esigenza di dare alle richieste di aiuto delle bambine e dei bambini un punto di ascolto e di accesso. Promuo- ve il rispetto dei diritti dei minori, mira a incentiva- re le loro potenzialità e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e il percorso di crescita. Telefono Azzurro offre risposte alle loro ri- chieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali. Al- l’ascolto telefonico associa nuovi fronti di attività per combattere situazioni di disagio e maltrattamento.
  • 16. 14 2Focus al mese. Le domande e risposte saranno se- lezionate tra quelle raccolte attraverso il Con- tact Center del Dipartimento della Protezio- ne Civile, il servizio attivato nel luglio 2011 per creare uno strumento di ascolto, dare in- formazioni e raccogliere segnalazioni sulle attività di competenza del Dipartimento. Un box “Curiosità” sarà invece dedicato a pillole di protezione civile: piccoli approfon- dimenti, spunti, cenni storici e voci di glossario per scoprire insieme aspetti interessanti e poco conosciuti di questo mondo. Per chi vuole essere sempre aggiornato sul- le ultime novità è inoltre in arrivo un servi- zio di newsletter interamente dedicato al ma- gazine. La newsletter riproporrà tutti gli ar- ticoli pubblicati nelle quattro principali se- zioni del sito: “Primo piano”, “Focus”, “Dal Dipartimento” e “Dal Servizio Nazionale”. A tre anni dalla sua nascita “Protezione Civile” cambia veste. Per rispondere a una domanda di informazione sem- pre più tempestiva, infatti, il magazine si tra- sferisce online e si apre a diversi tipi di con- tributo: notizie, interviste, approfondimenti, gallerie fotografiche e clip video. Il sito web protezionecivile.gov.it/magazine darà spazio a contenuti brevi, fruibili, multi- mediali e tratterà temi di attualità legati alle attività del Dipartimento e del Servizio Na- zionale. Una galleria web che proporrà di settimana in settimana aggiornamenti utili – anticipazioni di eventi in programma, eser- citazioni di protezione civile, progetti forma- tivi – rivolti ad attori istituzionali, operatori della protezione civile e volontariato. Il magazine promuoverà anche un canale diretto con il cittadino pubblicando una faq Il magazine “Protezione Civile” si rinnova: scopri le novità In arrivo un settimanale online dedicato all’attualità e una versione cartacea ancora più ricca
  • 17. 15 Sempre operativa anche la pagina facebo- ok “Magazine Protezione Civile”. Oltre 2mi- la i “mi piace” per questa finestra social sul- l’attività del Dipartimento della Protezione Civile e del Servizio Nazionale, che – in que- sti anni – è diventata un vivace luogo di con- fronto sui temi di previsione, prevenzione e gestione delle emergenze. La pagina face- book ospita anche attività e progetti disse- minati sul territorio nazionale come i Campi scuola “Anch’io sono la protezione civile”, organizzati in collaborazione con le Regioni e le Organizzazioni di volontariato. Disponibili su facebook, oltre alle iniziative segnalate dai lettori, anche tutti i numeri del magazine in versione sfogliabile e link diret- ti alle norme di comportamento da adottare in caso di emergenza, ai comunicati stam- pa, ai dossier e alle notizie del sito istituzio- nale protezionecivile.gov.it. Canale privile- giato per la segnalazione di iniziative sul ter- ritorio da parte delle Organizzazioni di vo- lontariato, dei Comuni, delle Province e del- le Regioni resta la casella magazine@prote- zionecivile.it, che dal momento della sua at- tivazione ad oggi ha gestito un flusso di ol- tre mille mail. Questa casella di posta è an- che il contatto a cui i lettori possono richie- dere numeri arretrati o comunicare varia- zioni di indirizzo per il recapito. U La nuova versione cartacea Il magazine approda sul web, quindi, ma se da una parte si sperimenta con la nuova ver- sione online, dall’altra prosegue l’avventura di “Protezione Civile” nella sua veste tradi- zionale e cartacea, con una periodicità rivi- sta e una linea editoriale del tutto rinnovata. Il magazine cartaceo approfondirà i grandi temi di protezione civile, le attività del Servi- zio Nazionale, i rischi, il ruolo della comuni- tà scientifica. Ogni numero sarà articolato in macro-temi affrontati con approcci diversi – tecnico-scientifico, istituzionale, normativo, etimologico, narrativo – e da più punti di vi- sta, con il contributo di membri della comu- nità scientifica, umanisti, esponenti istitu- zionali, esperti di settore, giuristi, rappre- sentanti del mondo accademico. Continuità e innovazione – dunque – proce- dono insieme, con l’obiettivo di offrire ai let- tori un servizio sempre più completo, inte- ressante e ricco di spunti, per migliorare la cir- colazione delle notizie all’interno del Servi- zio Nazionale e per alimentare il flusso di di- scussione sui grandi temi, sulla storia e sul- le sfide vicine e future cui è chiamata a ri- spondere la protezione civile. 2
  • 18. 16 L e amministrazioni pubbliche come “case di vetro”. Questo l’obiettivo che negli anni Novanta avevano le prime disposizioni di legge sulla trasparenza. Tut- ta la normativa a seguire ha fissato il proprio orizzonte di rinnovamento guardando pro- prio alla prospettiva dell’apertura totale del- le Istituzioni e dei loro dati. Un contesto che ha portato la Pubblica Am- ministrazione a porre l’accento su un nuo- vo approccio alla gestione dei propri dati e delle proprie informazioni, anche in riferi- mento al trattamento telematico e alla loro pubblicazione online. L’Open Data, quindi, consente di rendere dati e informazioni delle istituzioni pubbli- che “aperti” e accessibili direttamente on- line. Più precisamente per “Open Data” si intende il formato “aperto” con cui le infor- mazioni e i dati digitali possono essere tra- smessi, distribuiti e scambiati sul web. I dataset delle Istituzioni devono essere pub- blicati e riusabili in formati semplici e sup- portati dai programmi più utilizzati dalla co- munità digitale. Devono essere liberi da li- cenze che ne limitino l’uso. Inoltre, i dati sono “aperti” se vengono ga- rantite agli utenti le possibilità di riutilizzo e integrazione, anche con l’obiettivo di crea- re nuove risorse, applicazioni, programmi e servizi di pubblica utilità. I dati devono es- sere ricercabili con facilità e immediatezza, e quindi i siti devono dotarsi di strumenti di ricerca selettivi e permanenti. U Trasparenza. La normativa di riferimento Il percorso normativo verso la trasparenza delle amministrazioni comincia nel 1990 con le disposizioni della Legge n. 241 che fissa, per la prima volta nel nostro Paese, il prin- cipio secondo cui “l'attività amministrativa [...] è retta da criteri di economicità, di effi- cacia, di pubblicità e di trasparenza”. An- che la Legge n. 150 del 2000 disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni “in attua- zione dei princìpi che regolano la traspa- renza e l'efficacia dell'azione amministrati- va”. Ancora, l’art. 21 della Legge n. 69 del 2009 obbliga le amministrazioni a “pubbli- care nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di po- sta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari co- munali e provinciali nonché di rendere pub- blici, con lo stesso mezzo, i tassi di assen- za e di maggiore presenza del personale di- stinti per uffici di livello dirigenziale”. Il decreto legislativo n. 150 del 2009 ha san- cito l’adozione del principio di trasparenza come “accessibilità totale, anche attraverso 2Focus L’orizzonte della trasparenza e dei dati aperti La normativa di riferimento e il percorso del Dipartimento della Protezione Civile verso l’Open Data
  • 19. 17 lo strumento della pubblicazione sui siti isti- tuzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività di misu- razione e valutazione svolta dagli organi com- petenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità”. Proprio in attuazione di questa disposizione il decreto legislativo ha fissato l’obbligo del- le pubbliche amministrazioni di dotare i pro- pri siti web della sezione “Trasparenza, va- lutazione e merito” e una delibera della Com- missione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministra- zioni pubbliche ha disposto le modalità di pubblicazione dei dati nella Sezione traspa- renza. È l’art. 18 del Decreto legge n. 83/2012 a disporre un potenziamento della traspa- renza delle Istituzioni pubbliche passante per la pubblicazione di nuove tipologie di da- ti sui siti internet. In particolare il comma 1 del- l’articolo 18 ha disposto che la concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei cor- rispettivi e dei compensi a persone, profes- sionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere [...] sono soggetti alla pubblicità sulla rete internet [...] secondo il principio di accessi- bilità totale”. È comunque il Decreto legisla- tivo n. 33 del 2013, che abroga e reintegra l’art. 18 del decreto n. 82/2012, a riorganizzare in modo organico gli obblighi di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Nei siti web istituzionali le amministrazioni devono predisporre la sezione “Ammini- strazione trasparente” con tutte le informa- zioni e i dati già ospitati nella Sezione tra- sparenza, valutazione e merito, integrando- la con nuove tipologie di dati in formato aper- to. Da questa sezione devono essere dispo- nibili anche le informazioni sulle procedu- re di affidamento di beni, forniture e servizi sopra i mille euro. In caso di calamità e di emergenze è prevista la pubblicazione de- gli atti urgenti e straordinari adottati in de- roga alla legislazione vigente. U Dall’accesso agli atti all’accesso civico La Legge n. 241 del 1990 aveva sancito il diritto all’accesso ai documenti amministra- tivi come principio generale delle Istituzioni pubbliche. L’accesso agli atti favoriva, nelle intenzioni del legislatore, la partecipazione dei cittadini, titolari di un diritto soggettivo o di un interesse legittimo, all’attività ammini- strativa. La richiesta di accesso ai documenti doveva essere motivata. Il decreto legislativo n. 33 ha introdotto, invece, l’istituto dell’accesso civico: le amministra- zioni devono obbligatoriamente pubblicare i documenti, le informazioni e i dati individuati nel d.lgs. sul proprio sito e chiunque ha il di- ritto di richiedere la pubblicazione dei do- cumenti, le informazioni o i dati se non sono pubblicati. La richiesta di accesso non è sot- toposta ad alcuna limitazione, non deve es- sere motivata ed è gratuita. U Open Data. Normativa di riferimento Le disposizioni di legge sulla trasparenza hanno fissato l’obbligo di pubblicità di specifiche categorie di dati. In particolare il Codice del- l’Amministrazione Digitale, l’art. 18 del de-
  • 20. 18 creto legge n. 83 del 2012 e il decreto legi- slativo n. 33 del 2013 sanciscono l’introdu- zione nel nostro ordinamento del formato aperto per la pubblicazioni dei dataset a di- sposizione della pubblica amministrazione. Già nel 2003 l’Unione Europea aveva fissa- to con la direttiva sul “riutilizzo dell’informa- zione del settore pubblico” il principio ge- nerale per cui i documenti degli Stati mem- bri, se possibile, debbano essere disponibi- li online e “riutilizzabili a fini commerciali o non commerciali”. In attuazione di questa direttiva, tre anni do- po, il decreto legislativo n. 36 del 2006 ha ribadito che le pubbliche amministrazioni devono “rendere riutilizzabile il maggior nu- mero di informazioni, in base a modalità che assicurino condizioni eque, adeguate e non discriminatorie”. Il Codice dell’Amministrazione Digitale, a ri- guardo, dispone che sui siti internet le Am- ministrazioni pubblichino “il catalogo dei da- ti, dei metadati e delle relative banche dati in loro possesso ed i regolamenti che ne disci- plinano l’esercizio della facoltà di accesso telematico e il riutilizzo”. Il riuso dei dati passa per la disponibilità de- gli stessi in formati aperti: alcune tipologie di dati, per cui è disposta la pubblicazione per legge, devono essere liberamente ac- cessibili, senza restrizioni di copyright, bre- vetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione. A tal riguardo già l’art. 18 del decreto legislativo n. 82/2012 aveva di- sposto che i dati dovevano “essere resi di fa- cile consultazione, accessibili ai motori di ri- cerca ed in formato tabellare aperto che ne consente l’esportazione, il trattamento e il riuso”. Ancora, il decreto legislativo n. 33/2013 all’art. 7 ha sancito che “I documenti, le in- formazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente […] sono riutilizzabili […] senza ulteriori re- strizioni diverse dall'obbligo di citare la fon- te e di rispettarne l’integrità”. U Trasparenza e Open Data: il percorso del Dipartimento della Protezione Civile L’entrata in vigore del decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013 sancisce l’accessibi- lità totale delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, per favorire il controllo sul- le funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle ri- sorse pubbliche. Il Dipartimento della Protezione Civile si sta adeguando alle nuove disposizioni norma- tive – gradualmente e senza pesare sulle ri- sorse pubbliche – proseguendo il percorso verso la progressiva apertura e trasparenza ai cittadini già iniziato da qualche anno. A partire dal 2011, infatti, il Dipartimento del- la Protezione Civile ha scelto di pubblicare sul proprio sito web nella sezione “Bandi e altre procedure” tutti gli impegni di spesa, assunti anche con procedure senza la pub- blicazione del bando di gara e inferiori ai mille euro. Questa sezione è stata realizzata seguendo le disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2011 “Pubblicazione nei siti informatici di atti e provvedimenti concernenti procedure ad evi- denza pubblica o di bilanci, adottato ai sen- si dell’articolo 32 della legge 18 giugno 2009, n. 69”, estendendone l’applicazione anche a procedure in economia, procedure nego- ziate senza la pubblicazione di bando o pro- 2Focus
  • 21. 19 cedure tramite convenzioni Consip/Mepa. Successivamente, nel 2012, il Dipartimento ha pubblicato anche l’elenco e le informa- zioni principali degli accordi e convenzioni, onerosi e non onerosi, stipulati dall’ammini- strazione con università, istituti e centri di ri- cerca scientifica, enti e amministrazioni, or- ganizzazioni di volontariato. Questi dati, pub- blicati in formato accessibile, si sono aggiunti alle informazioni già presenti sul sito web del Dipartimento della Protezione Civile e previ- ste dalle precedenti disposizioni normative sulla trasparenza, come i dati sui tassi di as- senza o maggiore presenza del personale, le retribuzioni dei dirigenti, l’elenco dei con- tratti di collaborazione esterna. Il decreto legislativo n. 33/2013 introduce nuovi obblighi di pubblicazione sulle infor- mazioni, soprattutto su quelle di carattere amministrativo, e stabilisce che questi dati devono essere disponibili in un formato di tipo aperto, cioè devono poter essere riuti- lizzati sono citandone la fonte e rispettan- done l'integrità. Per rispettare il nuovo obbligo di legge, il Di- partimento sta agendo su due piani: sta ar- ricchendo e adeguando a quanto prevede la norma i contenuti già presenti sul sito web e ha avviato una ricognizione sui nuovi dati da inserire. Ogni passaggio sta avvenendo in stretto coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui il Diparti- mento è parte. Attualmente sul sito web sono pubblicate: le procedure del Dipartimento nella sezione “Bandi e altre procedure”; i contributi con- cessi alle Organizzazioni di volontariato per il potenziamento delle strutture o il migliora- mento della preparazione tecnica; gli accor- di e le convenzioni onerose e non onerose; i mutui stipulati da Regioni e Province per fi- nanziare interventi di ricostruzione e ripara- zione provocati da calamità naturali e per l’organizzazione dei “grandi eventi”; l’elen- co dei contratti di collaborazione. Sono anche disponibili i rendiconti dei Commissari dele- gati, non richiesti dal d.lgs. n. 33/2013, ma previsti dalla legge n. 225/1992, all’art. 5, comma 5bis, che comunque possono rica- dere tra quelle informazioni che garantisco- no la trasparenza e tracciabilità dell’uso del- le risorse pubbliche. I dati sono pubblicati secondo modalità di facile consultazione, alcuni sono disponibili in formato tabellare che ne consente l’espor- tazione, il trattamento e il riutilizzo nei limiti della normativa sulla privacy. Sono tutti rac- colti nella pagina “Amministrazione traspa- rente”, facilmente raggiungibile dall’home page, che riporta l’elenco di tutte le infor- mazioni disponibili e i link per raggiungere le pagine in cui queste sono state pubblica- te. Per quanto riguarda, invece, gli interven- ti avviati sugli open data, è stato costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare all’interno del Dipartimento che ha la funzione di indi- viduare quali dati rendere “aperti” e con qua- le tipo di licenza permetterne l’uso. Il grup- po opererà in coordinamento con quanto prevede su questo tema la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Al momento, tutti i dati e le informazioni pub- blicati sul sito del Dipartimento sono tutela- ti da una licenza Creative Commons, che consente agli utenti di riprodurre e riutiliz- zare i dati citandone la fonte e condividendoli allo stesso modo, ma ne impedisce l’uso per fini commerciali. 2
  • 22. 20 2Storie Una sezione dedicata agli eventi che hanno segnato la storia italiana e che, al contempo, hanno contribuito alla nascita e all’evoluzione di una cultura condivisa di protezione civile. Uno sguardo al passato che è anche occasione di riflessione sui temi di previsione e prevenzione dei rischi e sulla capacità del Sistema di protezione civile di rispondere efficacemente alle emergenze. I l 26 dicembre 2004 il Sud Est asiatico è colpito da un violentissimo ter- remoto. Il sisma di magnitudo 8.9 – con epicentro in mare a ovest del- la costa nord dell’Isola di Sumatra – libera un’energia enorme e scate- na uno tsunami di proporzioni straordinarie. L’onda provocata dal terremoto corre a una velocità di oltre 600 chilometri orari. In poco più di un’ora travolge le coste abitate della Thailandia, la punta settentrionale di Suma- tra, gli arcipelaghi delle Nicobare e le coste Birmane. Nell’arco di due ore colpisce le co- ste dello Sri Lanka, dove provoca perdite inimmaginabili in termini di vite umane, dan- ni ai beni materiali, alle strutture e alle infrastrutture delle zone colpite. Nelle ore successive, raggiunge le coste indiane e le Maldive. Persino le coste africane della Sri Lanka: lo tsunami, gli interventi, la ricostruzione Nel 2004 un maremoto di proporzioni straordinarie colpisce il Sud Est asiatico La prima volta che vidi lo Sri Lanka sulla pagina del mio atlante sco- lastico mi venne in mente l’idea di una perla, appesa per fili invisi- bili sull’azzurro pacato dei mari disegnati delle carte geografiche. La geo- grafia mi aveva illusa, quella volta; la storia di quell’isola tormentata mi ha aperto gli occhi, suggerendomi immagini meno poetiche e romantiche; la Pro- tezione Civile mi ha riportato a quella prima immagine, al collegamento stretto tra Sri Lanka e qualcosa di veramente prezioso, che questa volta è il frutto di virtù italiane che hanno lasciato in quella terra, e nella nostra co- scienza, una “perla” di cose fatte, di persone incontrate, di strette di mano, di sorrisi di amicizia e solidarietà destinate a durare1 . “ ”
  • 23. 21 Somalia e del Kenya, che distano oltre 4mila chilometri dall’epicentro, sono lambite dall’onda. È una catastrofe naturale tra le più pesanti subite nella storia dell’umanità. Oltre 227mila persone – un numero indicibile – sono strappate alla vita dalla violenza dell’oceano. Tra i tre e i cinque milioni di abitanti perdono la propria casa. Mescolati alla popolazione locale, migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mon- do affollano i resort di Thailandia e Sri Lanka, mete tradizionali del turismo invernale occidentale. La notizia dello tsunami corre veloce in tutto il mondo. Sms e telefonate di aiuto dei turisti italiani presenti nelle zone colpite raggiungono le Autorità del Governo, il Ministero degli Affari Esteri, e il vertice della Protezione Civile, che mobilitano le proprie strutture. L’associazione dei tour operator comunica che sono oltre 4mila i turisti italiani in vacanza in diversi Paesi del Sud Est asiatico. Dalla rete del- le ambasciate, dagli aeroporti dell’area e dai connazionali stessi presenti nella zona, che contattano l’Italia, si ha notizia dei primi italiani feriti o che tentano invano di reimbar- (1) Fernanda Contri, Presidente del Comitato dei Garanti, istituito l’8 gennaio 2005 con un decreto del Presidente del Consiglio dei Mi- nistri e composto dall’on. Emma Bonino, dal sen. Giulio Andreotti, dall’on. Giuliano Amato, dall’on. Giorgio Napolitano e dal prof. Andrea Monorchio. L’organismo svolge sia una funzione di supervisione sia di partecipazione nelle decisioni. La citazione è tratta dalla prefa- zione alla pubblicazione del Dipartimento della Protezione Civile “Sri Lanka: il rendiconto” (Lupetti editore, 2007). 21FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 24. 22 2Storie carsi negli aeroporti, dove la programmazione ordinaria dei voli è saltata. La mattina del 26 dicembre, mentre le autorità dello Sri Lanka dichiarano lo stato di disastro naturale, lo Stato italiano individua nel Dipartimento della Protezione Civile l’organo di governo per fronteggiare l’emergenza. Quando il terremoto colpisce il Sud Est asiatico in Italia è l’1.58. Alle 8.00 ora italiana è convocata l’Unità di crisi nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, a cui su- bentra poi il Comitato Operativo. Alle 10.30 un’ordinanza di protezione civile stabilisce l’intervento di una squadra nazionale e, appena poche ore più tardi – in un arco di tem- po compreso tra il 26 e il 27 dicembre – tre team italiani sono in partenza per Maldive, Sri Lanka e Thailandia. Il 26 dicembre parte da Malpensa, con destinazione Malè, la prima squadra del Di- partimento della Protezione Civile. Qui il lavoro consiste principalmente nell’organizza- zione delle operazioni di rimpatrio dei connazionali coinvolti. Conclusa questa fase, ad appena quattro giorni dall’arrivo della squadra italiana, il team lascia le Maldive e con- voglia nelle zone più colpite dello Sri Lanka. La seconda squadra, composta da personale del Dipartimento e da giornalisti, parte da Fiumicino con destinazione Colombo, Sri Lanka, alle 21.50 del 26 dicembre, seguita a poche ore di distanza dal gruppo di intervento sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Pisa, FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 25. 23 che porta con sé tutto il materiale necessario per allestire un Posto medico avanzato: una struttura di pronto soccorso in emergenza completa di sala operatoria. La mattina del 27 dicembre parte quindi da Fiumicino una terza squadra del Dipar- timento in direzione Phuket, Thailandia. Contemporaneamente, un carico di materiale di primo intervento, tende e attrezzature per il Posto medico avanzato arriva nelle zone di- sastrate a bordo di un B707 dell’Aeronautica militare. In Thailandia la Commissione europea affida al Dipartimento della Protezione Civi- le il ruolo di Coordination Head dell’intervento europeo. All’appello del Centro di Infor- mazione e monitoraggio2 - anche in assenza di una richiesta formale internazionale da parte del Governo thailandese – rispondono la Grecia, con una squadra di sommozzato- ri per le ricerche in mare, il Portogallo, con un team di medici legali e l’Italia, con una squadra mista di Carabinieri e Polizia Scientifica specializzati nelle operazioni di identi- ficazione delle vittime. La squadra italiana installa a Patong un Posto medico avanzato, in raccordo con l’équi- pe medica dell’Ares Marche. Complessivamente sono 50 i connazionali assistiti sul terri- torio e rimpatriati in Italia. 23 (2) Mic, Monitoring and Information Centre FotodiLucianodelCastillotrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 26. 24 2Storie Il 27 dicembre – in collaborazione con alcune Compagnie aeree private e militari e in strettissimo raccordo con l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri – il Dipartimento av- via il rimpatrio dei connazionali coinvolti. A ogni volo gli aerei portano a casa centinaia di italiani e ripartono carichi di aiuti uma- nitari: medicinali, tende, coperte, potabilizzatori, cisterne. Negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, personale del Dipartimento e delle Strutture Regionali di protezione civile, della Croce Rossa, delle Forze dell’Ordine, delle Organizzazioni di volontariato, delle strut- ture sanitarie regionali è in attesa dei passeggeri in arrivo dalle zone del disastro per as- sisterli, fornire viveri, acqua e vestiario, ospitare in albergo chi deve proseguire il viag- gio per altre destinazioni. Il 3 gennaio, con l’ultimo volo del ponte aereo con l’Italia, si chiudono le operazioni di rimpatrio. Il bilancio è di oltre 4.300 passeggeri in transito negli aeroporti italiani – tra loro, anche 342 stranieri – e 52 voli coordinati e seguiti dal Comitato operativo. U L’INTERVENTO IN SRI LANKA In Sri Lanka la situazione è drammatica, le coste devastate, i collegamenti impossibi- li. Spostamenti di poche decine di chilometri comportano viaggi interminabili: rete stra- dale, collegamenti ferroviari e linee telefoniche sono pesantemente danneggiate e nella mag-
  • 27. 25 gior parte dei casi interrotte. Il Dipartimento della Protezione Civile organizza le operazioni di recupero degli italiani da rimpatriare e – su richiesta del Governo cingalese – avvia in parallelo le attività di assistenza alla popolazione e di ricerca delle persone disperse. Nell’arco di pochi giorni iniziano a lavorare nelle aree colpite due Posti medici avan- zati, gestiti da medici e infermieri italiani. Il 30 dicembre viene aperto l’ospedale da campo di Hunawatuna, nel sud est dello Sri Lanka: i feriti vengono medicati e i casi gravi dirottati negli ospedali più vicini, per un totale di oltre 8mila persone assistite in tre mesi di attività. Fino alla fine di gennaio la strut- tura è gestita dai volontari del Gruppo per gli interventi di protezione civile dell’ospeda- le di Pisa, cui si alternano nei mesi successivi Volontari del Cives, operatori dell’ospedale di Catania e volontari del gruppo sanitario della Regione Toscana. Il 18 marzo 2005 la strut- tura è definitivamente consegnata alle Autorità locali. Il 2 gennaio 2005 la struttura di Hu- nawatuna è affiancata da un secondo Posto medico avanzato a Trincomalee, allestito a Kin- niya accanto all’ospedale distrutto dal maremoto e in prossimità di una moschea messa a disposizione per i soccorsi. Nel corso del tempo il Posto medico avanzato è potenziato nei mezzi e nelle attrezza- ture fino a diventare un ospedale da campo autosufficiente. In una prima fase l’ospedale è gestito dal personale medico e infermieristico del gruppo 118 ligure, cui subentrano poi FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 28. 26 2Storie i medici dell’Associazione nazionale alpini e, dal luglio 2005, l’Aispo, Organizzazione non governativa dell’ospedale San Raffaele di Milano. In questa prima fase emergenziale il Dipartimento della Protezione Civile si concentra dunque nelle attività di assistenza alla popolazione, anche attraverso l’allestimento di aree di accoglienza. Le persone sopravvissute allo tsunami e ormai senza casa sono accolte in strutture pubbliche, come le scuole, alloggi improvvisati in cui le condizioni di vita e igie- nico-sanitarie sono difficili e precarie. Il Dipartimento della Protezione Civile decide, quin- di, di allestire le aree di accoglienza dopo un’attenta valutazione dei bisogni della popo- lazione colpita. La scelta della tenda come soluzione abitativa, infatti, risponde non solo a una esigenza di tipo logistico, ma anche alla volontà di ricreare un clima comunitario, in un contesto fortemente disgregato dalla tragedia. Migliaia di persone senza casa trova- no riparo nelle tende allestite dai volontari della protezione civile, attivati e coordinati dal Dipartimento e subito operativi nelle aree di intervento assegnate all’Italia dalle autorità locali. A sud, tra Matara e Galle, vengono allestiti 12 campi per un totale di 534 tende. A nord est le tende montate sono 208, in 4 campi. Complessivamente le tende arrivate dal- l’Italia ospitano oltre 4mila persone e 600 nuclei familiari. Nel corso dell’emergenza operano – sia nei Posti medici avanzati sia nelle aree di ac- coglienza – numerosissimi volontari attivati dalle Regioni Friuli, Lazio, Marche, Calabria FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 29. 27 ed Emilia-Romagna oltre che dalle organizzazioni di protezione civile Anpas, Misericor- die, Associazione Nazionale Carabinieri e Prociv-Arci. Il problema del trasporto dei ma- teriali utilizzati – tende, attrezzature, farmaci, generi alimentari, kit di prima assistenza alle famiglie e altro materiale di prima necessità – tra l’aeroporto di Colombo e le diver- se località interessate dall’azione del Dipartimento viene risolto attraverso l’invio in Sri Lan- ka di due Canadair della flotta aerea del Dipartimento. Grazie a un accordo tra lo Stato italiano e il Governo di Sri Lanka, infatti, il Dipartimento della Protezione Civile può uti- lizzare i propri velivoli per rendere più efficaci e tempestivi gli spostamenti sul territorio. I Canadair – partiti dall’Italia il 31 dicembre e arrivati sul posto quattro giorni più tardi – volano per oltre 450 ore tra la base di Ratmalana, Aeroporto militare di Colombo, e gli Aeroporti di Trincomalee e di Kogaala, nell’area di Matara: 208 missioni, 64 tonnellate di materiali trasportati e oltre mille passeggeri – personale del Dipartimento, Vigili del Fuo- co, operatori delle Organizzazioni non governative e delle Agenzie dell’Onu, équipe me- diche, autorità locali e personalità in visita dall’Italia – in appena tre mesi di attività. U ITALIANI PER LO SRI LANKA: GLI AIUTI Le immagini dello tsunami girate dai turisti con mezzi di fortuna sono trasmesse in si- multanea dalle emittenti televisive internazionali e restituiscono appieno l’immagine del FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 30. 28 2Storie dramma. La popolazione di tutto il mondo è chiamata ad attivarsi con generosità per fron- teggiare questa emergenza. In Italia, la risposta solidale dei cittadini è veicolata attraver- so giornali, televisioni, associazioni umanitarie e Organizzazioni non governative. Diversi promotori di raccolte fondi scelgono di operare direttamente o finanziando progetti e pro- grammi proposti da singole Ong. I gestori di telefonia mobile in collaborazione con Tele- com Italia, invece, attivano un numero unico per la raccolta di fondi attraverso un sms so- lidale e individuano nel Dipartimento della Protezione Civile – già attivo sul posto – il sog- getto cui affidare le risorse raccolte. Il Dipartimento della Protezione Civile accetta di as- sumere l’incarico e individua la procedura per la gestione delle donazioni. Con ogni sog- getto viene firmato un protocollo che prevede il versamento delle donazioni raccolte su un conto corrente ad hoc e l’impegno a concordare con gli operatori sottoscrittori gli inter- venti da realizzare in Sri Lanka. Un altro aspetto chiarito sin dal principio è che le som- me raccolte grazie alla generosità degli italiani devono essere utilizzate esclusivamente per le attività di soccorso, assistenza e ricostruzione al netto delle spese amministrative, orga- nizzative e logistiche della struttura di missione. L’impegno in Sri Lanka del Dipartimen- to della Protezione Civile parte, dunque, con azioni di risposta alla fase di prima emergenza e si struttura poi in un articolato programma di aiuti in favore della popolazione colpita dallo tsunami. FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 31. • Sri Lanka: il rendiconto, Dipartimento della Protezione Civile, Lupetti Editore, 2007 • Sri Lanka. Microfinanza per tornare a vivere, Francesca Lo Re, Lucia Poletti, Lupetti Editore, 2008 • www.emergenzamaremoto.org - Sito ufficiale della gestione dell’emergenza • «La Repubblica», «La Stampa», «Il Messaggero», archivi storici FONTI 29 Superata la primissima fase – durante la quale gli aiuti consistono soprattutto nella di- stribuzione di kit di prima assistenza, nell’allestimento di aree di accoglienza e nella for- nitura di reti e barche ai pescatori – il piano degli interventi spazia e si struttura nei di- versi ambiti di necessità individuati in raccordo con le Autorità locali: dalla ricostruzione e riqualificazione di case, scuole, ospedali, orfanotrofi e altre strutture pubbliche, al sostegno della ripresa economica con interventi di microcredito rivolti alle famiglie più svantaggiate. Le donazioni ricevute raggiungono, nel tempo, circa 50 milioni di euro. Complessiva- mente, il programma di aiuti realizzato grazie alla solidarietà degli italiani si traduce in 56 progetti, 34 dei quali in convenzione con Organizzazioni non governative, 8 con altri Enti e Organizzazioni, e 14 realizzati direttamente dal Dipartimento della Protezione Civile. A due anni e mezzo dallo tsunami, nel mese di agosto 2007, tutti i progetti sono porta- ti a termine e tutte le strutture realizzate consegnate alla popolazione e alle Autorità locali. FotodiSaraBabuscitrattada“SriLanka:ilrendiconto”
  • 32. 30 2Dal Territorio Verificare la capacità tecnico- operativa degli assetti della Marina Militare per esigenze di protezione civile. Questo l’obiettivo dell’esercitazione organizzata dalla Marina Militare in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile l’11 e il 12 aprile. Le attività, incentrate sul soccorso e l’assistenza alla popolazione colpita da un terremoto, si sono svolte a Massafra e principalmente nel Golfo di Taranto, a bordo della portaerei Cavour. In particolare, è stata testata l’efficacia delle predisposizioni della nave per supportare le forze di soccorso su larga scala dal mare a terra. Sono state allestite in poche ore strutture di emergenza a terra e un punto di coordinamento avanzato sulla nave in grado di fornire comunicazioni tradizionali e satellitari, supporto aereo per trasporti ed evacuazioni mediche. È stata testata quindi la sinergia tra forze civili e militari con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra il Dipartimento e la Marina Militare e consolidare un modulo operativo di reazione rapida in caso di emergenza. All’ultima giornata esercitativa hanno partecipato anche il Capo umanitaria – che ha coinvolto Componenti e Strutture operative del Servizio Nazionale – la portaerei ha trasportato generi alimentari, medicine e moduli abitativi per la popolazione sfollata. Supporto logistico per tutto il personale civile e militare impegnato sull’isola, la nave ha fornito un importante sostegno anche per le attività sanitarie, sia attraverso l’ospedale di bordo sia attraverso il trasporto aereo sanitario. Sulla nave sono stati inoltre imbarcati i mezzi pesanti utilizzati per la rimozione delle macerie e l’allestimento delle tende nelle aree di accoglienza. 3 INFO www.marina.difesa.it www.protezionecivile.gov.it Dipartimento Franco Gabrielli e i vertici della Difesa tra cui l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi. L’esercitazione rientra nell’ambito delle capacità dual use – militare e civile – delle navi. La peculiarità della portaerei Cavour sta infatti nella sua duttilità: può partecipare ad operazioni militari per la tutela e la sicurezza del Paese ma anche intervenire, con tempestività e autonomia logistica, dove si è verificata un’emergenza ed è richiesto soccorso umanitario. In questo contesto si inquadra la missione della nave Cavour ad Haiti nel gennaio 2010, a seguito del terremoto che ha colpito l’isola. Nell’ambito della missione Esercitazione tra Marina Militare e Dipartimento Le operazioni si sono svolte a bordo della portaerei Cavour
  • 33. 31 Si è svolto in Emilia-Romagna, dal 24 al 26 maggio, il 14° meeting nazionale della solidarietà delle Pub- bliche Assistenze Anpas.“Si lavora qui per ingentilire i cuori […]”: questo il tema centrale dell’iniziativa, un’edizione speciale, perché organizzata a Bologna e Mirandola, zone colpite dal terremoto dello scorso anno, dove Anpas è intervenuta con circa 5mila volontari in quattro mesi di emergenza. L’iniziativa si è aperta il 24 maggio a Bologna, con l’inaugurazione di un campo tendato che ha ospitato i vo- lontari. Nel pomeriggio si è svolto un convegno su “Pubblico e privato: le responsabilità del welfare”, un’occasione per riflettere sul rapporto tra Istituzioni pubbliche e soggetti privati. Il 25 mattina si è svolta l’Assemblea na- zionale delle Pubbliche Assistenze, con interventi di esperti e personalità dal mondo della scienza e delle isti- tuzioni. Nel pomeriggio da Bologna, invece, è partita “L’ambulanzata” che ha toccato le comunità colpite dal sisma. Altre colonne di mezzi sono partite dal Veneto e dalla Lombardia, per poi convergere a Mirandola. L’iniziativa, cui hanno partecipato rappresentanti del Dipartimento della Protezione Civile e della Regione Emilia-Romagna, è stata un importante momento di incontro tra le istituzioni e le comunità colpite dal terre- moto. Domenica 26, a conclusione delle giornate del meeting, i volontari Anpas hanno sfilato in corteo per le vie di Bologna. 3 INFO www.anpasnazionale.org www.regione.emilia-romagna.it Dal 10 al 12 maggio si è svolto a Modena il 1° meeting internazionale delle Misericordie, un’occasione per premiare i 1.500 volontari e le 350 Misericordie di tutta Italia, che hanno dato il loro contributo per l’emergenza terremoto in Emilia dello scorso anno. Un appuntamento atteso anche per la consegna ai sindaci dei Comuni di Mirandola e di San Felice sul Panaro, dei fondi raccolti con la sottoscrizione lanciata dalla stessa Confederazione nazionale. Giornate di forte partecipazione, con l’intervento del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che ha ricordato come tutti gli attori: “dopo 800 anni ‘sono ancora qua’, e rappresentano un asset importante nel nostro sistema […]”, e con la partecipazione del Presidente e del direttore della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia - Ugem, Roberto Trucchi e Piergiorgio Salvatori. Confederazione nazionale delle Misericordie: il meeting internazionale Anpas: 14° meeting nazionale della solidarietà delle Pubbliche Assistenze L’evento si è svolto nel Parco Enzo Ferrari, un’arena di 18mila metri quadrati allestita per ospitare il campo della colonna mobile nazionale di protezione civile delle Misericordie. Una struttura di eccellenza con oltre 100 tende, una zona pranzo per circa 3mila pasti al giorno, otto moduli per bagni e docce, due tende aerostatiche, un Pma - Posto medico avanzato per l’assistenza sanitaria, due Sale operative per la gestione del complesso, e tre grandi tensostrutture dedicate agli incontri. Tre giornate che hanno appassionato anche il Santo Padre, Papa Francesco, che attraverso un messaggio indirizzato alla Confederazione, ha rivolto il Suo personale invito a percorrere, anche in futuro, un così importante cammino di solidarietà. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it www.misericordie.it
  • 34. 32 2Dal Territorio Anci Toscana: sindaci a lezione di comunicazione Conoscere il piano di emergen- za comunale e saper comuni- care le informazioni essenziali ai cittadini. Sono questi alcuni degli obiettivi delle lezioni che Anci To- scanarivolgeaSindaci,assessoride- legati, dirigenti e responsabili di Unioni di Comuni che si occupano di protezione civile. Il percorso for- mativo, diviso in due giornate, pre- vede l’approfondimento di numero- si temi come il ruolo e le competen- ze dei Sindaci in ambito di prote- zione civile, la redazione del piano co- munale, la pianificazione e le pro- cedure da seguire in fase di allerta e di emergenza. Al termine delle gior- nate i partecipanti saranno in gra- do di utilizzare al meglio il piano co- munale, raccordandosi, quando ne- cessario, con le altre istituzioni coin- volte e le associazioni di volonta- riato e fornendo ai cittadini le tem- pestive informazioni sui comporta- menti da adottare per ridurre l’espo- sizione ai rischi. Per favorire la par- tecipazione di tutti i Comuni, il ciclo di lezioni sarà ripetuto da maggio a settembre in diverse città della Regione e gli interventi saranno mo- dulati in base alla tipologia di ri- schi presenti sul territorio. La par- tecipazione è gratuita, ma subordi- nata all’iscrizione tramite i moduli pubblicati sul sito ancitoscana.it. 3 INFO www.ancitoscana.it posta@ancitoscana.it Si svolge il 16 giugno in tutta Italia la nuova edizione di “Sicuri sul sentiero”, la giornata di prevenzione degli incidenti in montagna organizzata dal Cai - Corpo alpino italiano e dal Cnsas - Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Nel corso della manifestazione, tecnici del soccorso alpino, istruttori, accompagnatori del Cai e guide alpine saranno presenti in diverse località montane per dare informazioni sulla corretta frequentazione di sentieri, vie ferrate, falesie e grotte e per dare consigli a quanti praticano il canyoning o ricercano funghi. Previsti anche seminari di approfondimento, escursioni guidate e simulazioni di ricerca di persone disperse. La manifestazione rientra nel progetto “Sicuri in montagna” e ha l’obiettivo di diffondere la cultura di prevenzione dei rischi tipici dell’ambiente montano, soprattutto tra quanti affrontano la montagna senza alcuna esperienza e senza il supporto di una guida alpina. L’elenco degli eventi in programma, suddivisi per Regione, è consultabile sul sito sicurinmontagna.it. 3 INFO www.cai.it www.cnsas.it Conoscere la montagna con “Sicuri sul sentiero” Si è tenuta a Campotosto in Provincia dell’Aquila “EuroPROTECT 2013”, la prima esercitazione europea organizzata dalla Prociv-Arci - Associazione nazionale volontari per la protezione civile. Dal 30 maggio al 2 giugno oltre 3mila volontari e Forze dell’Ordine di tutta Europa sono stati impegnati nelle attività post emergenziali relative alla simulazione di un evento sismico di magnitudo 6. Le attività hanno previsto l’elaborazione dello scenario di danno, l’attivazione dei centri operativi e dei piani d’emergenza comunali. Focus dell’esercitazione: le operazioni di primo soccorso e la ricerca e il recupero di feriti e dispersi. I volontari sono stati impegnati poi nell’allestimento delle tendopoli, nell’evacuazione delle scuole e nel recupero di opere d’arte. All’esercitazione hanno partecipato il Dipartimento della Protezione Civile e le protezioni civili di Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna. 3 INFO www.procivarci.it nazionale@procivarci.it EuroPROTECT 2013: in provincia dell’Aquila un’esercitazione europea sul rischio sismico
  • 35. 33 Dal 6 all’11 maggio la città di Messina ha ospitato la IV edizione della “Settimana della sicurezza”, un ap- puntamento ricco di esercitazioni sul rischio sismico, nato dalla collaborazione tra Prefettura, Diparti- mento Regionale di Protezione Civile, istituzioni e mondo del volontariato. Hanno partecipato in qualità di os- servatori funzionari degli Uffici gestione delle emergenze e volontariato, formazione e comunicazione del Di- partimento della Protezione Civile. L’esercitazione è iniziata con la simulazione di un terremoto di magnitudo 6.3 nello Stretto di Messina e il successivo arrivo sulle coste di un’onda di maremoto. Scopo dell’iniziativa: verificare il funzionamento e la capacità di coordinamento delle singole Componenti e Strutture Operative pre- senti sul territorio. Durante le prime giornate sono stati testati i piani di evacuazione degli istituti dei Distret- ti scolastici 28 e 29 che aderiscono al “Progetto scuola sicura” e le reti di radiocomunicazione alternativa di emergenza. Sono stati inoltre censiti i ripetitori, gli apparati radio in dotazione ai Centri operativi e verificati i collegamenti radio d’emergenza, anche con l’ausilio di postazioni mobili. Il 118 Seus - Servizio emergenza ur- genza sanitaria ha coordinato la gestione dell’emergenza sanitaria territoriale. Con l’occasione è stata veri- ficata la funzionalità dei Pma - Posti medici avanzati e l’efficienza dei Piani intraospedalieri di tre strutture cit- tadine (Policlinico “G. Martino”, Piemonte e Papardo) per la gestione di macro-emergenze sanitarie. Le asso- ciazioni di volontariato, secondo le specifiche competenze, sono state coinvolte nei vari scenari delle simula- zioni. La fase operativa dell’esercitazione si è conclusa venerdì 10. La giornata di sabato è stata dedicata al- la consegna degli attestati di partecipazione e al debriefing per valutare la gestione degli interventi realizzati durante la settimana. “Messina 2013”, una settimana di esercitazioni sul rischio sismico Operatori del Sistema di protezione civile per un giorno: questa l’esperienza degli alunni dell’Istituto pontificio Maestre Pie Filippini di Sulmona, che hanno simulato il 3 maggio l’evacuazione della loro scuola in seguito a una scossa di terremoto. Hanno coordinato l’esercitazione, gli operatori della protezione civile del Comune di Sulmona, i Vigili del Fuoco e i volontari della Croce rossa italiana. Gli alunni sono stati suddivisi in tre squadre e hanno indossato l’abbigliamento identificativo della struttura che rappresentavano. Una parte dei ragazzi ha partecipato alle operazioni nell’edificio, un’altra ha invece coordinato le attività dalla sala radio. L’esercitazione è iniziata quando è suonato l’allarme e sono state attivate le procedure del piano di evacuazione della scuola. È poi proseguita con una chiamata ai numeri di soccorso che ha dato il via alle operazioni: i piccoli Vigili del Fuoco, insieme ai veri operatori, hanno spento un finto incendio nell’edificio e hanno ricercato due feriti/dispersi; gli operatori di protezione civile hanno censito i compagni e transennato l’edificio; i rappresentanti della Croce rossa hanno seguito i veri volontari nelle operazioni di soccorso. I bambini, prima dell’esercitazione, sono stati preparati con lezioni teoriche sul Servizio Nazionale della Protezione Civile e sul ruolo delle diverse componenti e Strutture operative del Sistema. 3 INFO www.comune.sulmona.aq.it www.pontificioistitutompf.it Esercitazione a Sulmona: protagonisti gli alunni di una scuola elementare 3 INFO www.comune.messina.it/protezione-civile protezionecivile@comune.messina.it
  • 36. 34 2DalDipartimento teressati. L’iniziativa, giunta alla ter- zaedizione,sisvolgeràil28e29set- tembre in più di 200 Comuni a ri- schio sismico di quasi tutta la Pe- nisola. Nel 2011 la campagna è sta- ta realizzata in nove piazze di sei Re- gioni,mentrel’edizione2012hacoin- volto 102 piazze di quasi tutta Italia. L’iniziativa punta a promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario specializzato e avvia- re un processo che porti il cittadino a svolgere un ruolo attivo nella ri- duzione del rischio sismico. Prota- gonisti sono i volontari di protezio- ne civile, formati su questo rischio, che istruiscono a loro volta altri vo- Ivolontari di protezione civile, isti- tuzioniemondodellaricercascien- tifica sono insieme per il terzo anno per la prevenzione del rischio sismi- co. È partita, infatti, a maggio la for- mazione dei volontari di “Terremoto Io non rischio”, la campagna di co- municazione nazionale per la ridu- zione del rischio sismico promossa dal Dipartimento della Protezione Ci- vile e dall’Anpas - Associazione na- zionale delle pubbliche assistenze, in collaborazione con Ingv - Istituto nazionale di geofisica e vulcanolo- giaeReLUIS-RetedeiLaboratoriuni- versitaridiingegneriasismicaeinac- cordo con le Regioni e i Comuni in- “Terremoto Io non rischio”: la formazione dei volontari per la terza edizione della campagna Sono oltre 200 i Comuni a rischio sismico coinvolti in quasi tutta Italia
  • 37. 35 lontari, arrivando alla fine del per- corso a più di 3mila persone forma- te. A settembre ci saranno degli in- contri per verificare che la formazio- ne sia stata compiuta in modo effi- cace.Inpiazza,ivolontarisarannoim- pegnati a distribuire materiale in- formativo e a rispondere alle do- mande dei cittadini. Oltre all’Anpas, presente fin dalla prima edizione, partecipano le as- sociazioninazionaliAna-Associazione nazionale alpini, Anai - Associazio- ne nazionale autieri d’Italia, Anvvfc- AssociazionenazionaleVigilidelFuo- co in congedo, Avis - Associazione volontari italiani del sangue, Fir-CB- Federazione italiana ricetrasmissio- ni Citizen’s band, Legambiente On- lus, Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, Prociv Arci - As- sociazione nazionale volontari per la protezione civile, Prociv Italia - As- sociazione nazionale volontari pro- tezione civile e sanità, Federazione psicologi per i popoli, Rnre - Rag- gruppamento nazionale radiocomu- nicazioni emergenza, Ucis - Unità ci- nofile italiane da soccorso e Unital- si - Unione nazionale italiana tra- sporto ammalati a Lourdes e san- tuari internazionali. 3 INFO www.iononrischio.it info@iononrischio.it “IO NON RISCHIO” PARLERÀ ANCHE DI MAREMOTO La campagna nazionale di comunicazione “Io non rischio”, nata per sensibilizzare i cittadini su tutti i rischi del territorio italiano, quest’anno tratterà in via sperimentale il tema del maremoto. L’iniziativa si svolgerà nei quattro fine settimana di ottobre nelle piazze di 29 comuni costieri della provincia di Salerno. Il 25 e il 26 maggio scorso si è svolta la formazione di un primo gruppo di volontari che, durante l’estate, avranno il compito di formarne di nuovi. La campagna è promossa e realizzata da Dipartimento, Anpas, Ingv, ReLUIS, in collaborazione con Ispra, Ogs, in accordo con la Regione Campania e i comuni interessati. Partecipano i gruppi comunali, le associazioni regionali di protezione civile e le sezioni locali delle Organizzazioni nazionali di volontariato. L’ultimo fine settimana della campagna si svolgerà in concomitanza con l’esercitazione internazionale Twist sul rischio maremoto.
  • 38. 36 2DalDipartimento IV edizione del Forum europeo di protezione civile Il 15 e il 16 maggio si è svolta a Bruxelles la quarta edizione del Fo- rum europeo di protezione civile, l’in- contro organizzato dalla Commis- sione Europea che ha l’obiettivo di rafforzare la capacità di gestione delle emergenze in ambito europeo ed extra europeo, con particolare at- tenzione alla fase di previsione e di prevenzione. “Gestione del rischio - migliorare la nostra capacità di comprendere i ri- schi a tutti i livelli di governo” è il titolo del workshop a cui è interve- nuto anche il Capo Dipartimento del- la Protezione Civile, Franco Ga- brielli, che ha affrontato il tema del- la comunicazione del rischio, evi- denziando l’importanza di “Compiere uno sforzo congiunto tra i vari livelli di responsabilità per garantire una informazione puntuale, chiara, com- prensibile e completa ai cittadini nel- le varie fasi di gestione del ri- schio”. Con la partecipazione del Commissario europeo, Kristalina Georgieva, il Forum è stata anche l’occasione per inaugurare il nuovo European Emergency Respons Cen- tre - sala operativa del Meccanismo Europeo di Protezione Civile, lo stru- mento dell’UE che risponde alle emergenze in territorio interno ed esterno all’Unione Europea. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it www.ec.europa.eu/echo Workshop sulla microzonazione sismica Due giorni di lavori per fare il punto sulla microzonazione sismica in Italia, sulle prospettive in campo scientifico e sull’applicazione dei risultati sul territorio. Si è svolto a Roma il 22 e 23 maggio nell’aula convegni del Consiglio nazionale delle ricerche il worskshop “Strategie di mitigazione del rischio sismico”, organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria. Hanno partecipato oltre 200 rappresentanti di istituzioni, Regioni, mondo della ricerca e Università, coinvolti negli studi di microzonazione sismica e nell’applicazione dei risultati alla pianificazione territoriale e di emergenza. Alla luce delle esperienze del terremoto in Abruzzo del 2009 e dei terremoti emiliani del 2012, sono stati evidenziati i temi da approfondire per integrare gli “Indirizzi e criteri per gli studi di microzonazione sismica”, pubblicati nel 2008. A conclusione dei lavori, una tavola rotonda con esperti di Francia, Grecia, Portogallo e Turchia ha analizzato quanto realizzato nei diversi Paesi e le possibilità di coordinamento a livello europeo. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it www.cnr.it Dalla metà di giugno a fine settembre: al via la campagna Anticendio boschivo 2013 Con una flotta aerea fortemente ridotta nei numeri parte il 21 giugno la campagna Aib-antincendio boschivo 2013, per concludersi alla fine di settembre. Nel periodo di massima attenzione dei mesi di luglio e agosto saranno a disposizione 15 Canadair e un elicottero Ab412 dei Vi- gili del Fuoco, a cui potrà aggiungersi qualche altro mezzo se saranno trovatelerisorsenecessarieeespletatelenecessarieprocedureamministrative. I mezzi della flotta aerea dello Stato saranno come sempre coordinati dal Coau - Centro operativo aereo unificato del Dipartimento della Protezio- ne Civile, mentre la gestione dei velivoli – sulla base di quanto previsto dalla legge n. 100 del luglio 2012 – è passata al Dipartimento dei Vigi- li del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Rispetto ai 30 mezzi a disposizione lo scorso anno i velivoli sono praticamente dimezzati. Di fronte alla limitata possibilità di intervento della flotta aerea statale saranno quindi fondamentali gli schieramenti delle flotte aeree regiona- li, così come le convenzioni e i gemellaggi tra le varie regioni per condividere risorse e mezzi. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it www.vigilfuoco.it
  • 39. 37 Sono oltre 3.500 i bambini e i ragazzi che durante l’anno scolastico appena trascorso hanno “navigato” nel “mare dei rischi”, scoprendo cosa sono terremoti, vulcani, alluvioni, e maremoti. Si è conclusa a maggio la quinta edizione di “Scuola multimediale di protezione civile”, il progetto formativo promosso dal Dipartimento della Protezione Civile che ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei rischi e delle norme di comportamen- to per prevenirli e ridurne gli effetti. Hanno partecipato all’iniziativa le regioni Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia e Sardegna, per un totale di 350 insegnanti e 195 classi coinvolte. Il progetto – rivolto alla IV e V ele- mentare e alla prima media – si è articolato in due momenti: una fase di e-learning, da ottobre a marzo, e un’esercitazione finale a maggio-giugno, organizzata in collaborazione con le strutture operative locali. Gli alunni hanno potuto esplorare con la guida degli insegnanti i contenuti didattici della piattaforma multime- diale, dove sorgono le “isole” dei rischi. Ogni isola è un’unità didattica: la navigazione da un’isola all’altra per- mette ai ragazzi di scoprire il mondo dei rischi e le norme di comportamento. La “terraferma” rappresenta in- vece il Servizio Nazionale della Protezione Civile, simbolo della sicurezza che deriva dalla formazione e dalla conoscenza dei fenomeni. Al termine di ogni unità didattica, gli alunni hanno dovuto superare un test per va- lutare il livello di apprendimento e accedere alla successiva unità didattica. L’impegno dei ragazzi è proseguito anche a casa, dove hanno potuto connettersi alla piattaforma per approfondire argomenti, consultare il glos- sario, e utilizzare i giochi educativi. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it scuolamultimediale@protezionecivile.it Scuola multimediale di protezione civile: conclusa la quinta edizione Cosa significa per la scienza prevedere un evento calamitoso? Quali sono gli strumenti di cui dispone il Sistema di protezione civile per prevenire i rischi? Come si giudica la colpa? Chi garantisce il diritto all'informazione? Sono queste alcune delle domande alle quali cerca di dare risposta il volume “Protezione civile e responsabilità nella società del rischio. Chi valuta, chi decide, chi giudica”, che raccoglie gli atti della giornata di studio organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile e Fondazione Cima. Frutto delle riflessioni sul rapporto tra giustizia, informazione e protezione civile, il libro è disponibile sul sito Edizioni Ets e sulle principali librerie online. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it www.cimafoundation.org Protezione civile e responsabilità nella società del rischio Campi scuola “Anch’io sono la protezione civile” Torna anche quest’anno l’appuntamento estivo con i campi scuola “Anch’io sono la protezione civile”, il progetto di formazione organizzato dal Dipartimento della Protezione Civile in collaborazione con le organizzazioni nazionali di volontariato, le Regioni e le associazioni locali di volontariato, protagoniste nella gestione diretta delle attività del campo. Obiettivo dell’iniziativa – che coinvolgerà i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni – è radicare nei giovani il senso di responsabilità e di cittadinanza attiva attraverso la condivisione di buone pratiche di protezione civile. Gli oltre 130 campi si svolgeranno dal 22 giugno al 7 settembre in quasi tutte le Regioni. 3 INFO www.protezionecivile.gov.it campiscuola@protezionecivile.it
  • 40. 38 2Normativa c PubblichiamolanotadelCapoDipartimentocheriguardal’istituzio- ne dell’Elenco centrale e degli Elenchi territoriali delle Organizza- zioni di volontariato di protezione civile in attuazione degli Indirizzi operativi del 1° febbraio 2013[ Come è noto il Presidente del Consiglio dei Ministri ha recentemente adottato una Diret- tiva contenente specifici Indirizzi operativi volti ad assicurare l'unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attivi- tà di protezione civile. La Direttiva è stata pub- blicata nella Gazzetta Ufficiale n. 27 - serie generale - del febbraio 2013 e le disposizio- ni in essa contenute divengono operative de- corsi 180 giorni dalla pubblicazione, vale a dire a partire dal prossimo 31 luglio 2013. Tra le diverse misure oggetto della Direttiva, particolare rilevanza assumono quelle con- tenute nel paragrafo 1, con il quale è stata ri- determinata la composizione ed articolazio- ne dell'Elenco nazionale delle Organizzazio- ni di volontariato di protezione civile istituito ai sensi dell'art. 1 del Regolamento approva- to con Decreto del Presidente della Repubblica dell'8 febbraio 2001, n. 194. L'iscrizione in tale Elenco (costituito dalla sommatoria del- l'Elenco centrale e degli Elenchi territoriali) costituisce il presupposto essenziale ed irri- nunciabile per l'accesso a tutti i benefici e le misure previste nel Regolamento. Il paragra- fo 1.2, in particolare, individua i requisiti ai quali devono corrispondere, sull'intero terri- torio nazionale, gli Elenchi territoriali delle Or- ganizzazioni di volontariato di protezione ci- vile gestiti dalle Regioni e Province Autonome di Trento e di Bolzano, ovvero dalle Province delle altre Regioni, secondo i diversi ordina- menti interni. L'iscrizione in tali Elenchi co- stituisce, senza ulteriori adempimenti, con- dizione sufficiente per l'accesso ai benefici previsti dagli articoli 9 e 10 del richiamato D.P.R. 194/2001. Tale iscrizione costituisce, altresì, condizione necessaria per consentire la partecipazione attiva delle Organizzazioni di volontariato alle attività in vista o in occasione di eventi di carattere locale di cui alle lettere a) e b) dell'art. 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modifiche ed integra- zioni. Tale partecipazione, ai sensi di quanto previsto dall'art. 15 del richiamato Regola- mento, a decorrere dal 31 luglio prossimo rientra nella competenza esclusiva delle Re- gioni e Province Autonome. Le Regioni e le Pro- vince Autonome procederanno, pertanto, en- tro il 31 luglio prossimo, ove necessario, al- l'adeguamento delle proprie disposizioni che regolamentano l'istituzione e la tenuta degli Elen- chi territoriali, come concordato in sede di espressione dell'intesa sulla Direttiva presi- denziale. Entro la medesima data il Dipartimento concorderà con ciascuna Regione e Provin- Oggetto: Istituzione dell’Elenco centrale e degli Elenchi territoriali delle Organizzazioni di volontariato di protezione civile – attuazione delle disposizioni contenute nel paragra- fo 1 della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012, pub- blicata nella Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2013
  • 41. 39 cia Autonoma le modalità tecniche per assi- curare l'accessibilità e la consultazione degli Elenchi territoriali mediante il sito istituzio- nale del Dipartimento medesimo, come pre- visto dal paragrafo 1.4 della Direttiva. Il paragrafo 1.3 della Direttiva specifica i requisiti di cui de- Oorganizzazioni di volontariato per poter es- sere iscritte all'Elenco centrale delle Orga- nizzazioni di volontariato di protezione civile, gestito direttamente dallo scrivente Diparti- mento, e stabilisce che le relative modalità devono essere distinte per le quattro catego- rie di organizzazioni in esso individuate: a) strutture nazionali di coordinamento di Or- ganizzazioni di volontariato costituite ai sen- si della legge n. 266/1991 e diffuse in più Regioni o Province Autonome; b) strutture nazionali di coordinamento di organizzazioni di altra natura purché a componente preva- lentemente volontaria e diffuse in più Regioni o Province Autonome; c) organizzazioni ap- partenenti alle categorie a) e b) prive di artico- lazione regionale, ma in grado di svolgere fun- zioni specifiche ritenute dal Dipartimento del- la Protezione Civile di particolare rilevanza ed interesse a livello nazionale; d) strutture na- zionali di coordinamento dei gruppi comunali e intercomunali di protezione civile. Le orga- nizzazioni che ritengono di appartenere ad una delle 4 categorie su elencate dovranno at- testare il possesso dei requisiti specificati al paragrafo 1.3 della Direttiva, compilando la do- manda di iscrizione allegata alla presente co- municazione (scaricabile dal sito istituziona- le di questo Dipartimento) ed integrandola con la documentazione ivi specificata. La do- manda di iscrizione, unitamente alla docu- mentazione allegata, dovrà essere trasmessa, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata, allo scrivente Dipartimento all'in- dirizzo protezionecivile@pec.governo.it entro il 31 maggio 2013, onde consentire l'effet- tuazione delle necessarie attività istruttorie e di verifica. Il Servizio volontariato del Diparti- mento della Protezione Civile procederà alla verifica delle domande di iscrizione, anche mediante l'effettuazione di sopralluoghi nel- le sedi operative delle organizzazioni ovvero la richiesta di integrazione della documenta- zione prodotta, al fine di poter procedere, at- traverso un esame degli elementi specifici dell'Organizzazione richiedente, in chiave di efficacia dell'intervento, alla prima edizione dell'Elenco centrale entro il giorno 31 luglio 2013, data in cui l'attuale elenco unico ces- serà di avere efficacia. Le domande di iscri- zione che perverranno oltre tale data saran- no comunque considerate ai fini di successive integrazioni dell' elenco. A decorrere dal 31 luglio 2013, le Organizzazioni che riterranno di disporre dei requisiti necessari per l'ac- cesso all'Elenco centrale potranno presenta- re la propria domanda di iscrizione in ogni momento, sempre utilizzando la modulistica allegata alla presente comunicazione ed in- viandola esclusivamente mediante posta elet- tronica certificata, all'indirizzo protezioneci- vile@pec.governo.it. Il Dipartimento proce- derà, nei tempi più rapidi possibili, all'effet- tuazione dell'istruttoria e delle verifiche ne- cessarie e alle conseguenti comunicazioni. La presente comunicazione sarà pubblicata sul sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile con adeguata evidenza e le Direzioni di protezione civile delle Regioni e Pro- vince Autonome sono invitate ad assicurarne la massima diffusione, con riferimento al pro- prio ambito territoriale.
  • 42. 40 2Lettera u Il 19 Aprile 2013 noi alunni di classe V di XXV Aprile a Bastia Umbra in Provincia di Perugia, insieme ai com- pagni della classe V di Madonna di Campagna dello stesso circolo didattico, siamo stati a Roma per visitare il Dipartimento della Protezione Civile. L’iniziativa, completamente gratuita, è stata attivata dall’Anci Umbria in seguito alla partecipazione e alla vincita del concorso “Alla larga dai pericoli”. Appena arrivati un opera- tore ci ha mostrato un breve filmato in cui si parlava di prevenzione, previsione, rischio idrogeologico, nu- cleare,incendi,terremoti,eruzionivulcaniche,volontariato…cihannoinvitatoafaredomandeeacommentare le più semplici regole di comportamento. Successivamente alcuni ragazzi hanno addirittura intervistato il ca- po della Protezione Civile Franco Gabrielli, che si è mostrato disponibile e attento a soddisfare le nostre cu- riosità. Intanto altri scolari visitavano la “Sala situazione Italia” dove si monitora attimo per attimo il terri- torio italiano. In caso di emergenze gravi, il Presidente del Governo incarica il capo della Protezione Civile di organizzare i soccorsi per gli interventi da fare. In seguito la nostra guida ci ha accompagnati nella sala del Coemm (Centro operativo emergenze marittime) e del Coau (Centro operativo aereo unificato). Nella pri- ma ci hanno spiegato le diverse fasi per rimuovere un relitto, ma anche come togliere le sostanze chimiche disperse in mare e con quali mezzi agire; nella seconda quali sono le fasi per spegnere un incendio boschi- vo, che quasi sempre è doloso, sottolineando che il lavoro di squadra tra le varie associazioni è indispensa- bile. Mentre visitavamo queste sale ci sentivamo protetti, al sicuro ed eravamo convinti che solo per il fatto di trovarci in quel luogo non ci sarebbe potuto accadere niente di brutto. È stata un’esperienza interessan- teancheperchécisiamosentitigrandinell’occuparcidieventiimportantiinmezzoatantepersoneindispensabili per la nostra sicurezza ed abbiamo imparato molte cose nuove in modo simpatico e divertente. Classe V di XXV Aprile A scuola di protezione civile - Visite guidate alla sede operativa del Dipartimento Gli incontri sono rivolti alle scuole primarie e secondarie di I e di II grado e permettono agli studenti di vedere da vicino quali sono i soggetti, i metodi e le dinamiche che caratterizzano il Servizio Nazionale della Protezione Civile. Le visite, della durata di una mattinata, sono strutturate in base all’età dei ragazzi e prevedono una visita guidata alla Sala Situazione Italia e ai Centri Funzionali, i centri di monitoraggio e previsione dei rischi sull’intero territorio nazionale. Sul sito protezionecivile.gov.it è possibile scaricare il modulo per partecipare alle visite al link www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_dossier.wp?contentId=DOS13103. La protezione civile siamo tutti noi Pubblichiamo una lettera degli alunni della scuola di Bastia Umbra (PG) Per inviare contributi, segnalazioni, testimonianze o riflessioni scrivete a magazine@protezionecivile.it Il magazine “Protezione Civile” è anche su facebook. Se appartieni a un’associazione di volontariato iscritta all’Elenco Nazionale o al Registro Regionale e desideri inviare contenuti multimediali o segnalare un evento scrivi a magazine@protezionecivile.it. La redazione selezionerà i contributi e li pubblicherà nelle apposite sezioni della pagina.
  • 44. “Terremoti d’Italia” ci invita a conoscere da vicino uno dei rischi naturali che più in- teressa il nostro Paese in termini di diffusione: il rischio sismico. La mostra punta a stimolare i cittadini a un ruolo attivo nel campo della prevenzione attraverso vi- deo didattici, documenti, fotografie, filmati storici, strumenti di misura di epoche di- verse, dispositivi antisimici. Due spettacolari tavole vibranti permettono ai visitatori di vivere in sicurezza l’esperienza del terremoto e di osservarne da vicino gli effetti. Informati su protezionecivile.gov.it e scrivici su ufficio.vol@protezionecivile.it protezionecivile.gov.it il rischio sismico tra conoscenza,memoria ed esperienza. Documenti, foto, strumenti, filmati per capire cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne gli effetti.