23. La comunicazione interpersonale VERBALE parola scritta o pronunciata NON VERBALE enfasi, sguardi, tono della voce… comporta un passaggio di informazioni da una persona ad un’altra con decodifica
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45. LINGUAGGIO NEGATIVO TE NE FREGHI DI TUTTO! SEI UN INCAPACE! NON SAI FARE PIU’NIENTE! CON UNO COME TE….
46. LINGUAGGIO POSITIVO PUOI ANCORA IMPARARE! C’E’ ANCORA BISOGNO DI TE! E’ IMPORTANTE ASCOLTARE. FACCIAMO PICCOLI PASSI CONCRETI!
Comunicare sembra la cosa più facile del mondo; in generale è considerata quasi un’abilità innata, visto che lo facciamo fin da piccoli. Tuttavia, l’attività comunicativa è spesso la causa di molti problemi: malumori, fraintendimenti, errori, lavori inutili ecc. Per questo sono solito affermare che: “Tutti possono comunicare, ma non tutti sanno capire e farsi capire”.
INFORMARE fornire dati e conoscenze a senso unico non presuppone una risposta da parte del destinatario COMUNICARE condividere,mettere in comune Concetto di feedback La comunicazione è un processo circolare e non unidirezionale: nell’educazione, poi, diventa ancora più complesso in quanto condizionato da tutta una serie di elementi ( verbali, non verbali, di contesto…) che vedremo meglio in seguito.
Feedback : segnale di ritorno che permette all’emittente saper se il messaggio è arrivato, come è arrivato e che condiziona la successiva comunicazione.
CLIMA della comunicazione è influenzato dalle reciproche rappresentazioni.
FEEDBACK Il termine feedback si riferisce a tutte le informazioni rimandate dal ricevente relative alle reazioni indotte dall’attività del trasmittente. Consente al mittente di verificare se l’interlocutore ha compreso quanto detto e al ricevente di chiedere spiegazioni. Il ricevente può fornire feedback sia verbalmente che implicitamente. In ambiti scolastico si indentifica con la VALUTAZIONE FORMATIVA.
Nella circolarità della comunicazione influiscono le RAPPRESENTAZIONI SOGGETTIVE DELLA REALTA’ che sono PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA: convinzione di poter individuare le caratteristiche di una persona sin dal primo incontro o dall’idea del comportamento che potrebbe avere. Vedi Storia del martello. E’ proiettata sull’altro e determina il mio conportamento. COMPORTAMENTO che provoca: se sono convinto di non piacere a nessuno mi comporterò in modo sospettoso e questo determinerà nell’altro proprio il comportamento che io mi aspettavo tenesse. E’ proiettata su me stesso e determina il comportamento dell’altro.
http://www.ascolod.it/objstore/filegrp/Biblioteca%20Seminari/seminario_CORSO_COMUNICAZIONE.pdf Quando comunichiamo noi chiediamo dei riconoscimenti e l’altro può rispondere in diversi modi: CONFERMA: si approva ciò che l’altro ha detto di sé o di un argomento; RIFIUTO: si nega DISCONFERMA: si ignora, non si prende in considerazione. Per esempio la CMC in particolare nel Forum plus, ha sottolineato questi riconoscimenti, aggiungendone altri, per ulteriormente rendere il più reale ed esplicita possibile la comunicazione; si usano i Thingking type che sono dei marcatori: approvo, non approvo, domando, valuto, arricchisco, rispondo, sintetizzo e … a
STILE PASSIVO 1. lasciare che vengano violati i propri diritti e che gli altri ne traggano vantaggio 2. non raggiungere i propri obiettivi 3. lasciare che gli altri scelgano per se stessi STILE AGGRESSIVO violare i diritti altrui per trarne vantaggio raggiungere i propri obiettivi a spese degli altri 3. stare sulla difensiva e attaccare l’altro 4. intromettersi nelle scelte altrui STILE ASSERTIVO 1. sostenere i propri diritti rispettando i diritti altrui 2. raggiungere i propri obiettivi senza offendere gli altri 3. avere un senso di autostima equilibrato 4. essere socialmente ed emotivamente espressivi
ASSIOMA: principio che viene assunto come vero sul quale si costruisce una teoria. PRAGMATICA: comportamento influenza la comunicazione stessa. Quindi comportamento e comunicazione diventano sinonimi. Paul Watzslawick nel suo libro si occupa degli effetti pragmatici (del comportamento ) sulla comunicazione umana. E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE. Il comportamento comunicativo non ha un suo contrario: l’attività e l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggi, perché influenzano gli altri i quali, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni. L’incongruenza tra comunicazione verbale e non verbale crea una comunicazione distorta e quindi il DOPPIO LEGAME: Indica un paradosso; il ricevente non ha la possibilità di decidere tra le due comunicazioni quale sia quella vera. Si resta in un limbo. Poiché alcune ricerche hanno sottolineato che la comunicazione non verbale prevale è lecito presumere che nell’eventualità di una possibile scelta questa abbia la prevalenza ma, di fatto, la teoria del doppio legame indica proprio L’IMPOSSIBILITA’ di seguire una delle due modalità comunicative; quindi, a livello didattico sottolinea la situazione di confusione e disorientamento. In ambito didattico si può fare l’esempio: D’altra parte, un invito del tipo “siate spontanei!” impartito dall’alto, da parte dell’insegnante, rischia di generare un “doppio legame” che gli allievi difficilmente riescono a sciogliere. OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE, ED IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO. Una comunicazione non soltanto trasmette informazione ma, al tempo stesso, impone un comportamento, cioè un’informazione sull’informazione che possiamo definire METAINFORMAZIONE. Es se vogliamo che il pc faccia un’operazione è necessario che diamo due informazioni: i dati numerici (che rappresentano il contenuto, la notizia) ed il comando di moltiplicarle o quant’altro (e questo rappresenta l’aspetto di relazione: l’informazione sull’informazione, la relazione che deve legare il comando) io do i dati ma se voglio che si prosegua deve dare un’ulteriore comando e quindi un’ulteriore informazione. Rapportato al comportamento didattico : ogni comunicazione è comportamento, ma anche ogni comportamento è comunicazione. Io comunico sempre attraverso il comportamento: sguardi, modi di parlare, posture, movimenti nello spazio. L’aspetto di contenuto e di relazione è collegato all’impossibilità di non comunicare e quindi alla comunicazione verbale e non verbale. LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI. La comunicazione è un flusso continuo di messaggi a cui però i partecipanti danno una PUNTEGGIATURA, organizzando tali scambi secondo una sequenza in cui, ad uno specifico stimolo segue una precisa risposta. Posso governare la comunicazione scegliendo di intervenire, punteggiandola con il significato proprio dei segni di punteggiatura o d'interpunzione , che servono a conferire tonalità ed espressione allo scritto . Rapportato alla comunicazione didattica riguarda la “risposta” data da uno dei due interlocutori. La punteggiatura non si limita a caratterizzare la comunicazione, ma la condiziona determinandone gli sviluppi. La punteggiatura è quella che permette di ribaltare la comunicazione ( esattamente come fanno gli avvocati) Per esempio ci può essere un ribaltamento della comunicazione: Lo sperimentatore dice: “ho condizionato il topo ad abbassare la lava per avere il cibo” quindi a dare una risposta in funzione di uno stimolo. (classico esperimento del topo costretto dal ricercatore ad abbassare la leva per avere il cibo, cioè a dare la risposta a stimoli che gli sono dati) il topo dice:” ho addestrato il mio sperimentatore: ogni volta che premo la leva mi dà da mangiare”. (immaginiamo cosa può fare un avvocato usando questo strumento, buon per noi se è il nostro difensore). LA COMUNICAZIONE UMANA E’ ANALOGICA E DIGITALE (NUMERICA). IL LINGUAGGIO NUMERICO TRASMETTE IN MODO EFFICACE I CONTENUTI MA NON SPIEGA LA RELAZIONE, IL LINGUAGGIO ANALOGICO TRASMETTE LA RELAZIONE MA IN MODO AMBIGUO. Esistono due modi per far riferimento ad un oggetto: attraverso l’immagine, comunicazione analogica ( creando un rapporto stretto tra oggetto e modo di indicarlo) o attraverso l’attribuzione di un nome , comunicazione numerica o digitale (creando un rapporto convenzionale, arbitrario, tra oggetto e modo di indicarlo; chi ha stabilito che il cinque indica proprio cinque cose?). La prima comunicazione, (attraverso l’immagine) è analogica (perché appunto esiste un’analogia tra linguaggio e oggetto), la seconda è digitale –numerica (perché è convenzionale); La comunicazione umana analogica è qualsiasi comunicazione non-verbale, in cui sono compresi i movimenti del corpo, i gesti, l’espressione del viso, l’abbigliamento, il tono di voce, ecc… L’aspetto di contenuto della comunicazione è espresso normalmente dal linguaggio numerico ( dà il comando), quello di relazione dal linguaggio analogico. Il primo linguaggio è più preciso, strutturato,( linguaggio verbale) il secondo più efficace per trasmettere la relazione , ma inevitabilmente più impreciso e difficile da interpretare. (linguaggio non verbale) TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI, A SECONDA CHE SIANO BASATI SULL’UGUAGLIANZA O SULLA DIFFERENZA. SIMMETRICA: Gli scambi comunicativi possono essere improntati all’uguaglianza dei due partner, e in questo caso vengono definiti simmetrici. E’ il caso di colleghi, amici, conoscenti… COMPLEMENTARE: (il sottoinsieme complementare serve a completare l’insieme principale) sono improntati alla differenza, allora sono definiti complementari. In questo caso inevitabilmente un partner assumerà una posizione dominante e l’altro quella complementare. La comunicazione diventa ASIMMETRICA il secondo è contraddistinto dalle coppie madre-figlio, insegnante-allievo, capo-dipendente. A livello didattico caratterizza l’ asimmetria della relazione comunicativa.
E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE. Il comportamento comunicativo non ha un suo contrario: l’attività e l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggi, perché influenzano gli altri i quali, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni. L’incongruenza tra comunicazione verbale e non verbale crea una comunicazione distorta e quindi il DOPPIO LEGAME: Indica un paradosso; il ricevente non ha la possibilità di decidere tra le due comunicazioni quale sia quella vera. Si resta in un limbo. Poiché alcune ricerche hanno sottolineato che la comunicazione non verbale prevale è lecito presumere che nell’eventualità di una possibile scelta questa abbia la prevalenza ma, di fatto, la teoria del doppio legame indica proprio L’IMPOSSIBILITA’ di seguire una delle due modalità comunicative; quindi, a livello didattico sottolinea la situazione di confusione e disorientamento. In ambito didattico si può fare l’esempio: D’altra parte, un invito del tipo “siate spontanei!” impartito dall’alto, da parte dell’insegnante, rischia di generare un “doppio legame” che gli allievi difficilmente riescono a sciogliere.
OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE, ED IL SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO. Una comunicazione non soltanto trasmette informazione ma, al tempo stesso, impone un comportamento, cioè un’informazione sull’informazione che possiamo definire METAINFORMAZIONE. Es se vogliamo che il pc faccia un’operazione è necessario che diamo due informazioni: i dati numerici (che rappresentano il contenuto, la notizia) ed il comando di moltiplicarle o quant’altro (e questo rappresenta l’aspetto di relazione: l’informazione sull’informazione, la relazione che deve legare il comando) io do i dati ma se voglio che si prosegua deve dare un’ulteriore comando e quindi un’ulteriore informazione. Rapportato al comportamento didattico : ogni comunicazione è comportamento, ma anche ogni comportamento è comunicazione. Io comunico sempre attraverso il comportamento: sguardi, modi di parlare, posture, movimenti nello spazio. L’aspetto di contenuto e di relazione è collegato all’impossibilità di non comunicare e quindi alla comunicazione verbale e non verbale.
LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI. La comunicazione è un flusso continuo di messaggi a cui però i partecipanti danno una PUNTEGGIATURA, organizzando tali scambi secondo una sequenza in cui, ad uno specifico stimolo segue una precisa risposta. Posso governare la comunicazione scegliendo di intervenire, punteggiandola con il significato proprio dei segni di punteggiatura o d'interpunzione , che servono a conferire tonalità ed espressione allo scritto . Rapportato alla comunicazione didattica riguarda la “risposta” data da uno dei due interlocutori. La punteggiatura non si limita a caratterizzare la comunicazione, ma la condiziona determinandone gli sviluppi. La punteggiatura è quella che permette di ribaltare la comunicazione ( esattamente come fanno gli avvocati) Per esempio ci può essere un ribaltamento della comunicazione: Lo sperimentatore dice: “ho condizionato il topo ad abbassare la lava per avere il cibo” quindi a dare una risposta in funzione di uno stimolo. (classico esperimento del topo costretto dal ricercatore ad abbassare la leva per avere il cibo, cioè a dare la risposta a stimoli che gli sono dati) il topo dice:” ho addestrato il mio sperimentatore: ogni volta che premo la leva mi dà da mangiare”. (immaginiamo cosa può fare un avvocato usando questo strumento, buon per noi se è il nostro difensore).
LA COMUNICAZIONE UMANA E’ ANALOGICA E DIGITALE (NUMERICA). IL LINGUAGGIO NUMERICO TRASMETTE IN MODO EFFICACE I CONTENUTI MA NON SPIEGA LA RELAZIONE, IL LINGUAGGIO ANALOGICO TRASMETTE LA RELAZIONE MA IN MODO AMBIGUO. (se non conosco la lingua non c’è nessuna ragione che la parola gatto denoti un determinato animale) Esistono due modi per far riferimento ad un oggetto: attraverso l’immagine, comunicazione analogica ( creando un rapporto stretto tra oggetto e modo di indicarlo) o attraverso l’attribuzione di un nome , comunicazione numerica o digitale (creando un rapporto convenzionale, arbitrario, tra oggetto e modo di indicarlo; chi ha stabilito che il cinque indica proprio cinque cose?). La prima comunicazione, (attraverso l’immagine) è analogica (perché appunto esiste un’analogia tra linguaggio e oggetto), la seconda è digitale –numerica (perché è convenzionale); La comunicazione umana analogica è qualsiasi comunicazione non-verbale, in cui sono compresi i movimenti del corpo, i gesti, l’espressione del viso, l’abbigliamento, il tono di voce, ecc… L’aspetto di contenuto della comunicazione è espresso normalmente dal linguaggio numerico ( dà il comando), quello di relazione dal linguaggio analogico. Il primo linguaggio è più preciso, strutturato,( linguaggio verbale) il secondo più efficace per trasmettere la relazione , ma inevitabilmente più impreciso e difficile da interpretare. (linguaggio non verbale)
TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO SIMMETRICI O COMPLEMENTARI, A SECONDA CHE SIANO BASATI SULL’UGUAGLIANZA O SULLA DIFFERENZA. SIMMETRICA: Gli scambi comunicativi possono essere improntati all’uguaglianza dei due partner, e in questo caso vengono definiti simmetrici. E’ il caso di colleghi, amici, conoscenti… COMPLEMENTARE: (il sottoinsieme complementare serve a completare l’insieme principale) sono improntati alla differenza, allora sono definiti complementari. In questo caso inevitabilmente un partner assumerà una posizione dominante e l’altro quella complementare. La comunicazione diventa ASIMMETRICA il secondo è contraddistinto dalle coppie madre-figlio, insegnante-allievo, capo-dipendente. A livello didattico caratterizza l’ asimmetria della relazione comunicativa. CONSIDERANDO GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE CI SI RENDE CONTO DELLA COMPLESSITA’ E DELLE PARTICOLARI COMPLICAZIONI CHE SI POSSONO AVERE IN UN RAPPORTO COMUNICATIVO E DI COMPORTAMENTO (PRAGMATICO) CHE NON SIA ADEGUATA ALLA SITUAZIONE VISSSUTA ED ALLA PERSONA CHE SI HA DI FRONTE. IN PARTICOLARE QUESTO E’ IMPORTANTE CON GLI ANZIANI E CON QUELLI CHE HANNO PARTICOLARI PREOBLEMATICHE DI DEMENZA O ALTRO. VEDIAMO ADESSO COME SI CARATTERIZZA UNA COMUNICAZIONE POSITIVA.
Rogers: psicologo statunitense fondatore della terapia non direttiva (l'individuo tende all' autorealizzazione e struttura il proprio Sé ricercando un accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita dall'esterno e quelli conformi alla richiesta di autorealizzazione), del counseling (attività tendente ad orientare, sostenere, sviluppare le potenzialità del soggetto). La Psicoterapia Centrata sulla Persona parte dal presupposto che ogni persona ha la capacità e la tendenza ad utilizzare le proprie risorse in modo costruttivo. Tre condizioni per una positiva comunicazione educativa: L’EMPATIA : la capacità di calarsi nei panni dell’altro. L’empatia aiuta l’interlocutore a prendere coscienza dei propri stati d’animo attraverso il rimando empatico dell’ascoltatore, in questo modo l’interlocutore si sente veramente capito; LA CONSIDERAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA : l’accettazione della persona nella sua totalità anche se ha valori e atteggiamenti diversi dai propri, la persona è accolta e non giudicata. Quanto detto non significa approvare incondizionatamente, se si sbaglia è il comportamento di quel momento che viene messo in discussione e non la persona; LA CONGRUENZA : si è congruenti quando si è se stessi, quando il modo di agire riflette quello che si sente dentro e non è dettato da una finzione difensiva. Di fronte ad un atteggiamento congruente da parte dell’adulto anche i bambini saranno portati ad esprimersi con più facilità e la comunicazione risulterà più fluida e sincera
Tre condizioni per una positiva comunicazione educativa: L’EMPATIA : la capacità di calarsi nei panni dell’altro. L’empatia aiuta l’interlocutore a prendere coscienza dei propri stati d’animo attraverso il rimando empatico dell’ascoltatore, in questo modo l’interlocutore si sente veramente capito;
LA CONSIDERAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA : l’accettazione della persona nella sua totalità anche se ha valori e atteggiamenti diversi dai propri, la persona è accolta e non giudicata. Quanto detto non significa approvare incondizionatamente, se si sbaglia è il comportamento di quel momento che viene messo in discussione e non la persona;
LA CONGRUENZA : si è congruenti quando si è se stessi, quando il modo di agire riflette quello che si sente dentro e non è dettato da una finzione difensiva. Di fronte ad un atteggiamento congruente da parte dell’adulto anche i bambini saranno portati ad esprimersi con più facilità e la comunicazione risulterà più fluida e sincera
COSA VUOL DIRE COMUNICAZIONE ECOLOGICA?
Comunicare sembra la cosa più facile del mondo; in generale è considerata quasi un’abilità innata, visto che lo facciamo fin da piccoli. Tuttavia, l’attività comunicativa è spesso la causa di molti problemi: malumori, fraintendimenti, errori, lavori inutili ecc. Per questo sono solito affermare che: “Tutti possono comunicare, ma non tutti sanno capire e farsi capire”.