2. Nell’equilibrio della natura
il concetto di rifiuto
non esiste.
La natura si basa sull’ esistenza
fondamentale di cicli chiusi, sia biologici
che chimici, che, attraverso una serie
di processi spontanei, riescono a
ricostruire le condizioni di partenza.
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3. In natura si va a ricomporre la
materia e l’energia di tutto il
sistema senza dispersioni e
senza sostanza residue.
La chiusura del ciclo è
assicurata da organismi viventi
che si possono divedere in tre
grandi categorie:
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5. I decompositori (microbi) si
nutrono essenzialmente di
organismi morti e li
mineralizzano
trasformandoli in materie
prime utili per costruire
nuova materia vivente
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6. Se le piante e gli animali
morti non subissero
alcuna trasformazione
il nostro pianeta
sarebbe soltanto una
grandissima discarica
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7. Con l’avvento della società
industriale, nella vita di tutti i
giorni delle attività umane, ci
ritroviamo sommersi da milioni
di tonnellate di rifiuti.
Ogni anno un cittadino italiano
ne produce, in termini di
ingombro, una quantità pari a
160 vasche da bagno.
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8. Le nostre città sono
sommerse di rifiuti.
Oggi la raccolta e lo
smaltimento dei rifiuti sono
diventati uno dei più
importanti problemi che la
società moderna deve
affrontare e risolvere.
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9. Inoltre esistono rifiuti invisibili
costituiti da microinquinanti
che avvelenano le falde
acquifere degli acquedotti,
i terreni coltivati,
l’aria che respiriamo.
Esistono anche le scorie
radioattive !
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10. Le scorie radioattive diventano
inattive dopo diverse
centinaia di anni.
La gestione di questi rifiuti è’
un problema di difficile
soluzione.
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12. La nostra è una società
consumistica.
Cerchiamo e ci procuriamo
le cose perché ci
servono, le teniamo e le
conserviamo fino a che
riteniamo che ci siano utili.
Quando non ci servono più
le buttiamo.
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13. Quando decidiamo di eliminare
un prodotto … diventa un
rifiuto, qualcosa senza valore.
Fino a pochi istanti prima di
sbarazzarcene era una merce
che aveva una sua utilità e un
suo valore.
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14. I rifiuti hanno la loro
origine nel consumo.
Il consumo è un
gigantesco processo
di produzione di rifiuti.
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15. E’ quindi necessario risolvere
la gestione di tutta questa
enormità di rifiuti che
produciamo giornalmente.
Smaltire rifiuti non significa
automaticamente
eliminarli, concretamente non
si fa altro che nasconderli alla
vista cittadini.
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16. Smaltire i rifiuti vuol dire
sottoporli ad una serie di
trattamenti che permettono
loro di confondersi con
l’ambiente circostante
infatti, nel sistema
tradizionale di
smaltimento, vengono conferiti
in discarica, interrati.
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17. In altri casi vengono bruciati
disperdendosi nell’aria sotto forma
di fumi, più o meno pericolosi,
o abbandonati in vere e proprie
discariche a cielo aperto
contribuendo al continuo degrado
del territorio.
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19. L’analisi della composizione dei
rifiuti è nata per migliorare la
gestione operativa del loro
smaltimento.
Ci consente di risalire alla
composizione sociale del reddito
della cultura di un territorio nel
tempo.
E’ una disciplina nata negli USA nel
1973 con il nome di “Garbage
Project”.
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20. Nella spazzatura delle nostre città troviamo
in prevalenza avanzi alimentari, ogni anno
finisce tra i rifiuti:
10% del pane prodotto (120-160 g. per
abitante al giorno
70-80 g di pasta alimentare arrivando ad
un quantitativo di 400.000 tonnellate/anno
15% della carne acquistata, vale a dire
circa 50 Kg per abitante l ’ anno, cioè
400.000 tonnellate/anno
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21. Prevalentemente gettiamo via
energia.
Per esempio la carta costituisce in peso
il 28% del totale dei rifiuti.
Per produrre una tonnellata di carta
occorrono:
da materia prima 15 alberi / 440.000
litri d ’ acqua / 7.600 Kwh di energia
elettrica
da carta riciclata Nessun albero /
1.800 litri d ’ acqua / 2.700 Kwh di
energia elettrica
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22. Prevalentemente gettiamo via
energia.
Le lattine che vengono consumate ogni anno
in Italia sono circa un miliardo e mezzo.
Per produrre una tonnellata di alluminio
occorrono
da materia prima Bauxite / 17.000 Kwh
di energia elettrica
da lattine riciclate Nessun minerale /
850 Kwh di energia elettrica
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23. Prevalentemente gettiamo via
energia.
Per produrre una tonnellata di plastica
occorrono:
da materia prima
1.500 Kg di sostanze organiche
14.000 Kwh di energia elettrica
da plastica riciclata
Nessuna sostanza organica
900 Kwh di energia elettrica.
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24. Ancora oggi il principale
sistema di smaltimento è
basato sulle
discariche controllate e non
nonostante ciascun metodo
alternativo disponga ormai di
tecnologie efficaci ed
efficienti.
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25. Il ricorso alla discarica comporta:
costi ambientali molto rilevanti
il mancato recupero
di determinati materiali
obbligandoci a consumare risorse
ambientali in maniera continua e
sempre con maggiore intensità.
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26. L’errata gestione dei rifiuti consente oltre
allo spreco di energia per la bonifica dei siti
inquinati, anche lo sviluppo di traffici illegali
che alimentano una vero e proprio mercato
internazionale con trasferimenti clandestini
di rifiuti in cave abusive, terreni
abbandonati.
Il danno provocato dalle cosiddette
“ ecomafie ” è enorme sotto il profilo
ambientale, perché, senza alcun rispetto
delle regole, contaminano un’enorme quantità
di terreno determinando un inquinamento
continuo a dispetto della salute umana.
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27. LE QUATTRO ERRE
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QUALI AZIONI INTRAPRENDERE PER
LIMITARE IL CONSUMO DI MATERIALI ?
28. Carta e cartone sono la parte più consistente dei rifiuti.
Altri materiali stanno aumentando rapidamente
sostituendo sempre di più i materiali tradizionali come il
vetro, il ferro e le fibre vegetali:
alluminio, plastiche e sostanze sintetiche.
Oggi si va sempre più affermando la necessità di
affrontare il “nemico” rifiuto in maniera combinata e la
soluzione si trova nella formula quattro erre:
riduzione, riuso, riciclaggio, recupero.
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29. Riduzione alla fonte è la scelta
più rilevante nella gestione dei
rifiuti, nell’ ambito delle
politiche di produzione e di
consumo ecosostenibile.
Usare meno materiale per la
produzione di un prodotto
significa ridurre l’estrazione di
materia prima e ridurre lo
smaltimento.
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30. Riuso vuol dire usare più volte uno
stesso prodotto e quindi aumentare
il suo valore d’uso ed evitare che se
ne producano altri per svolgere la
stessa funzione.
Esempio classico:
bottiglie di vetro con cauzione.
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31. Riciclaggio e recupero,
il rifiuto sarà riciclato andando a
sostituire altre materie prime e
portando con se il suo contenuto di
energia; attraverso le operazioni di
recupero è possibile ricavare
materia direttamente dai rifiuti
(compostaggio) o energia (elettrica o
vapore) dalla combustine degli
stessi.
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32. LE PRIORITA’
E’ necessario sensibilizzare e coinvolgere
amministrazioni pubbliche e singoli cittadini:
Produrre meno rifiuti
Produrre rifiuti meno pericolosi
Programmare su scala territoriale le
gestione dei rifiuti
Promuovere il recupero di materia dai
rifiuti
Promuovere il recupero di energia dai rifiuti
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33. Per raggiungere questo obiettivi è necessario
adottare alcune linee guida:
Il principio di prossimità, i rifiuti vanno
smaltiti più vicino possibile al luogo di
produzione
Il principio di autosufficienza, ogni territorio
omogeneo deve disporre di una capacità di
smaltimento adeguata
Il principio di chi inquina paga, il costo dello
smaltimento deve essere sostenuto da chi
produce rifiuti
Il principio delle 4 R, la gradualità degli
interventi deve rispondere ad un preciso ordine
di priorità che vede al primo posto la riduzione
dei rifiuti
Il principio della riduzione degli impianti
inquinanti nell’ ambito delle tecnologie di
smaltimento finale.
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34. Alcuni dei numerosi vantaggi del Riciclo Totale
Attiva i rimborsi dei consorzi di filiera e consente la vendita dell’ estruso
ottenuto dalle frazioni residue che sarebbero andate a smaltimento
Costa 1/10 in meno degli investimenti di impianti rispetto ad inceneritori
Crea nuova occupazione (da 20-30 a 1 rispetto a inceneritori e discariche)
Si adatta alla conformazione del territorio con una filiera corta ed ai suoi
stili di vita
Può essere collocato in una delle tante aree produttive dismesse
Ha un ritorno degli investimenti (ROI) di poco più di due anni
Si può implementare in tempi brevissimi
Permette il controllo trasparente attraverso il controllo territoriale
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35. Cosa deve fare il cittadino
Evitare gli sprechi
Evitare prodotti “usa e getta”
Scegliere prodotti con imballaggi ridotti
Preferire i vuoti a rendere, non usare plastica a perdere
Scegliere prodotti e imballaggi di carta, legno, vetro e
sostanze naturali
Se si ha un giardino, recuperare la frazione organica dei
rifiuti per produrre compost
Separare la spazzatura per la raccolta differenziata
Utilizzare i contenitori per la raccolta differenziata
Invitare gli altri ad assumere lo stesso comportamento
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