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LA VERA FACCIA DELL’ITALIA
L’andamento dell’export italiano nel contesto della crisi economica.
(2013/2014)
Il contributo al PIL e all’occupazione nell’Unione Europea delle industrie ad alta intensità di
proprietà intellettuale
(2013)

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febbraio 2014

1
Introduzione
“La vera faccia dell’Italia” è un documento di analisi redatto attraverso la raccolta di una serie di
articoli, pubblicati nella sezione Impresa&Territori e nell’inserto Moda24 de Il Sole 24 Ore, nel
periodo compreso tra l’8 novembre 2013 e il 17 gennaio 2014. Il materiale preso in considerazione
ha permesso di rilevare una serie di dati riguardanti la capacità produttiva e competitiva del
tessuto economico italiano, dominato da piccole e medie imprese produttrici ed esportatrici.
Inoltre, attraverso un’indagine sviluppata dall’UE sarà possibile capire quale sia la capacità delle
industrie italiane di contribuire all’aumento dell’occupazione e del Pil nell’Unione.
Il campione di documenti preso in considerazione presenta come argomento centrale la crescita
delle capacità competitive e produttive delle aziende italiane che esportano, nonostante il periodo
considerato, 2013/2014, rappresenti una fase critica per l’economia italiana.

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2
Analisi dell’export per comparti
Gli estratti degli articoli del periodo considerato e riguardanti l’export di prodotti italiani sono i
seguenti:
20 dicembre 2013
• Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export
“In base al preconsuntivo di quest’anno i fatturati delle industrie risultano in crescita del 2,9% a 9,3
miliardi di euro trainati dall’export che sale del 12% a 3,2 miliardi (..)con l’export che si attesterà,
secondo le previsioni, su un 20%.(2014)”
• I robot ritrovano la domanda interna
“Produzione annua giù di un punto nonostante la tenuta dell’export.(..)Crescita che sarà trainata
dall’export con uno sviluppo di poco inferiore ai cinque punti percentuali, che porterà i volumi totali
oltreconfine a sfiorare i 3,8 miliardi, nuovo record storico per il comparto.”
24 dicembre 2013
• La lenta risalita della ceramica
“Un anno che si chiude con un solo indicatore ufficiale di incremento (l’export, +3,1%, nei 12 mesi)”
27 dicembre 2013
• Farmaci: Latina regina dell’export
“I dati dell’export del settore farmaceutico, del resto, la dicono lunga. Il tasso di crescita nel 2013 è
del 14%,(..)”
28 dicembre 2013
• Calzature – Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013
“Una vitalità che si riflette nell’export. Nei primi nove mesi è cresciuto del 4,4%, raggiungendo i 6,3
miliardi di euro per 173,5 milioni di paia di scarpe vendute oltre confine.”
2 gennaio 2014
• Torna di moda la ripresa
“export è stato e continua a essere l’ancora di salvezza. Anche quest’anno è aumentato (+1,1%).
(..)Le esportazioni saliranno dell’1,8% e il saldo si arricchirà di un ulteriore 7,3.”
3 gennaio 2014
• Export e bonus mobili danno respiro all’arredo
“E’ l’ancora di salvezza dei fatturati(per le aziende internazionalizzate). Le esportazioni 2013 hanno
raggiunto i 12,7 miliardi (+2,4% sul 2012) e si prevede un +3,4% nel 2014.”
7 gennaio 2014
• La moda uomo ai livelli pre-crisi
“Nel 2013 le esportazioni di abbigliamento maschile cresciute del 3,7% a 5,2 miliardi”
9 gennaio 2014
• Export e qualità per ripartire
“La forza dell’export, che ha tenuto per tutto il 2013, con un balzo previsto a consuntivo dell’8 per
cento, a circa 27 miliardi su 133 di fatturato complessivo, si farà sentire anche nel 2014”
16 gennaio 2014
•
Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%)
“Il solo dato positivo dell’anno appena passato arriva proprio dalle esportazioni, che hanno
continuato a crescere segnando +2,2% in valore secondo le stime fatte da Smi (Sistema moda Italia)
per Pitti Immagine (..)”

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3
17 gennaio 2014
• Filiera orafa “miniera” dei big brand
“Nei primi nove mesi il fatturato delle imprese della gioielleria e della bigiotteria ha registrato un
incremento del 5,8%, grazie ad un +6,9% dell’export. “

Gli articoli analizzano i seguenti comparti economici:
• Alimentare;
• Moda;
• Arredamento;
• Cosmetica;
• Meccanica;
• Orafo;
• Ceramica;
• Farmaceutica.
Per comparto economico sono stati individuati determinati prodotti, evidenziati nella Tabella 1.
Tabella 1

COMPARTO

PRODOTTI

ALIMENTARE

Prodotti alimentari

MODA
ARREDAMENTO
COSMETICA
MECCANICA
ORAFO
CERAMICA
FARMACEUTICA

Moda uomo
Moda junior
Calzature
Arredo
Prodotti cosmetici
Robotica
Gioielleria e
oreficeria
Manufatti
Prodotti
farmaceutici

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4
Risultati
Attraverso la selezione di determinati dati riguardanti l’export e citati negli articoli selezionati in
precedenza, sono state rilevate le percentuali di crescita relative all’anno 2013 e alle previsioni per
l’anno 2014.
Grafico 1

FARMACEUTICA

Prodotti

CERAMICA

Manufatti

ORAFO

Gioielleria e oreficeria

MECCANICA

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2013)

Robotica

14,00%

3,10%

6,90%

0,00%

4,40%

MODA

Calzature

2,20%

Moda junior

3,70%

Moda uomo

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

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8,00%

10,00% 12,00% 14,00%

5
Nel Grafico 1 è possibile vedere la percentuale di crescita dell’export del 2013 rispetto all’anno
2012, per specifiche categorie di prodotti Le percentuali più rilevanti sono relat ai prodotti del
prodotti.
ù
relative
comparto “farmaceutica” con +14% e“gioielleria e orefic
oreficeria” con +6,9% . Per la “Robotica” la
situazione in termini di export rimane invariata rispetto al 2012.
Passando all’analisi specifica per comparto, come mostrato nel G
er
Grafico 2, le percentuali di crescita
dell’export risultano essere maggiori dell’1%. Tra queste, quelle che superano la percentuale del
10% sono rispettivamente il comparto “farmaceutica”(+14%) e il comparto “cosmetica”(+12%).
Grafico 2

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT PER COMPARTO
(ANNO 2013)
14,00%
14,00%
12,00%
12,00%
10,00%
8,00%
8,00%

6,90%

6,00%
3,10%

4,00%
2,40%
2,00%

1,10%

0,00%

Finora i dati considerati riguardano l’anno 2013 e confermano l’andamento dell’anno appena
nora
trascorso. Per l’anno 2014 è stato possibile rilevare alcuni dati previsionali (vedi G
Grafico 3): le
percentuali di crescita dell’export per prodotti e comparti.

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febbraio 2014

6
Grafico 3

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT
(ANNO 2014)*
10,00%
10,00%
9,00%
8,00%
7,00%
6,00%

5,00%

5,00%
3,40%

4,00%
3,00%
1,80%
2,00%
1,00%
0,00%
Abbigliamento
COSMETICA

Arredo

Robotica

MODA

ARREDAMENTO

MECCANICA

*I dati rappresentano le previsioni per l’anno 2014

Le aspettative per l’anno 2014 riguardano soprattutto il rilancio del mercato interno, ma le
previsioni risultano più che positive per le vendite all’estero. L’export che già negli anni scorsi ha
permesso alle imprese esportatrici di crescere e di far aumentare il proprio fatturato, quest’anno
permetterà un’ulteriore crescita in particolare per la “cosmetica”(+10%), la “robotica”(+5%),
“cosmetica”(+10%),
l’”arredo”(+3,4%) e l’”abbigliamento”(+1,8%), come mostrato nel Grafico 3.
Analisi della competitività della manifattura italiana
Nel 2013 il surplus manifatturiero italiano con l’estero ha sfiorato i 110 miliardi di euro, ch
che
1
rappresenta un successo conseguito da tutto il sistema produttivo . Oltre all’export positivo
occorre considerare un’altra variabile su cui riflettere: la competitività dell’Italia, confrontata con
altri Paesi europei ed extraeuropei. La riprova della vivacità del sistema manifatturiero italiano,
vacità
che sfida tutti i vincoli del sistema Paese arriva dall’ultimo aggiornamento del Trade Performance
sistema-Paese

1

M. Fortis, “Il primato industriale italiano”, Il Sole 24 Ore.
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febbraio 2014

7
Index, appena diffuso dall’International Trade Center (Itc), considerato il braccio operativo
dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dell’Unctad2.
Tabella 2

Settori

ITALIA

GERMANIA

CINA

Prodotti alimentari freschi

37

27

48

Alimentari trasformati

6

1

24

Legno e carta

26

1

38

Tessili

1

2

3

Prodotti in cuoio

1

14

2

Abbigliamento

1

16

2

Chimica - farmaceutica

21

1

27

Manufatti di base

2

1

4

Automazione - meccanica

2

1

5

Apparecchi e prodotti elettrici

3

1

43

It ed elettronica di consumo

22

11

7

Mezzi di trasporto

17

1

7

Altri manufatti diversi

2

1

9

Minerali ed energia

63

32

75

Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati International Trade Centre 2012

2

M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore
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8
Risultati
Dagli indicatori dell’ITC emerge la competitività della manifattura italiana rapportata alla Germania
e alla Cina (Tabella 2). Nonostante la Germania detenga 8 primati nei 14 settori considerati, l’Italia
ottiene un buon posizionamento in 7 settori. Nel settore “tessili” siamo al 1° posto, seguiti da
Germania e Cina, rispettivamente al 2° e al 3° posto della classifica. Oltre al tessile anche nei
“prodotti in cuoio” e nell’”abbigliamento” deteniamo il primato; siamo secondi alla Germania per
“manufatti di base”, “automazione – meccanica” e “altri manufatti diversi”, e terzi negli
“apparecchi e prodotti elettrici”. In definitiva, dagli indicatori dell’International Trade Centre
emerge in modo chiaro che non è di certo l’industria italiana a non essersi ristrutturata ed
ammodernata in questi anni di crisi, visti i successi da essa ottenuti sui mercati esteri3.
Analisi della performance della proprietà intellettuale dell’Italia
Attraverso uno studio dell’UE sul valore dei diritti di proprietà intellettuale per l’economia
dell’Unione, è possibile comprendere le potenzialità dell’Italia in termini di occupazione, di PIL, di
salari e di scambi commerciali. Lo studio condotto congiuntamente dall’UAMI (Ufficio per
l’armonizzazione nel mercato interno) e dall’EPO (Ufficio europeo dei brevetti), ha analizzato il
contributo dato dalle Industrie ad “alta intensità di DPI (diritti di proprietà intellettuale4)”
all’occupazione e al PIL dell’Unione Europea.
Risultati
Dall’analisi riguardante i diritti della proprietà intellettuale, creati dalle industrie europee, è
emerso che l’Italia occupa le prime posizioni, rispetto agli altri Stati membri, per numero di marchi,
disegni e modelli, brevetti creati (vedi Tabella 3).
Tabella 3

Diritti di proprietà
intellettuale

Prima posizione

Posizionamento
Italia

Numero
(Italia)

Marchi
Disegni e modelli

Germania

4

>35.000

Germania

2

>45.000

Brevetti

Germania

3

>5.500

Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”; dati riguardanti il periodo 2004-2008.

Come mostrato nella Tabella 3, la posizione principale è occupata dalla Germania, che mantiene la
leadership rispettivamente per numero di marchi, disegni e modelli e brevetti depositati. In
particolare nel numero di domande depositate per disegni e modelli l’Italia si classifica in seconda
posizione, subito dopo la Germania, con un numero superiore a 45.000. Per marchi e brevetti le
3

M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore
Nello specifico: diritto di marchio, diritti di disegni e modelli, diritti di brevetto, diritti d’autore e uso delle indicazioni
geografiche.
4

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febbraio 2014

9
industrie ad alta intensità di DPI italiane occupano rispettivamente il quarto e il terzo posto. Questi
risultati dimostrano che in Italia la capacità delle aziende di produrre diritti di proprietà
intellettuale è elevata. Un ulteriore dato che emerge da questo studio è che questa capacità,
misurata nell’Italia, contribuisce a creare più di 200.000 posti di lavoro all’interno dell’UE,
classificandosi al 6° posto, dopo Germania, Francia e Paesi Bassi.
Tabella 4

Contributo delle industrie ad alta intensità di DPI
% occupazione UE
Media UE
Contributo
Italia
Diritti di marchio

%PIL UE
Media UE
Contributo
Italia

20,8%

>20,8%

33,9%

>33,9%

12,2%

>12,2%

12,8%

>12,8%

10,3%

<10,3%

13,9%

<13,9%

Diritto d’autore

3,2%

<3,2%

4,2%

<4,2%

Uso dell’indicazione
geografica

0,2%

>0,2%

0,1%

>0,1%

Diritti di disegni e
modelli
Diritti di brevetto

Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”.

Considerando i dati insiti nella Tabella 4 è possibile confrontare la posizione dell’Italia rispetto alla
media europea, riguardante il contributo dato all’occupazione e al Pil dell’UE. E’ evidente che la
media dell’Italia riguardante il contributo dei diritti di marchio, di disegni e modelli e l’uso
dell’indicazione geografica è relativamente superiore alla media individuata nelle industrie ad alta
intensità di DPI dell’UE. Questi risultati mettono in luce l’aspetto riguardante la capacità delle
industrie italiane che investono nelle suddette categorie di PI di creare nuovi posti di lavoro e
contribuire ad incrementare il prodotto interno lordo dell’Unione in modo più elevato rispetto alle
aziende che non perseguono questi investimenti.
Considerazioni
L’analisi riguardante l’andamento crescente dell’export dell’anno 2013 e delle previsioni per il
2014, riconferma il successo delle eccellenze italiane durante il periodo di crisi economica. I dati
dell’export e della competitività finora analizzati, dimostrano che il tessuto economico delle pmi è
fortemente attivo e competitivo. E’ quindi evidente che esiste un potenziale competitivo, presente
nelle aziende, che in parte rimane inespresso; questo potenziale rappresentato dall’innovazione,
dagli investimenti in ricerca&sviluppo e dal know-how italiano, è il fattore che permette alle
imprese italiane di distinguersi dai competitors esteri ed è parte integrante di quel valore aggiunto
che riconosciamo nell’identità italiana. Un’ulterione conferma delle potenzialità del sistema
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febbraio 2014

10
economico italiano proviene dalla performance delle industrie italiane ad alta intensità di DPI: la
creazione di diritti di proprietà intellettuale rappresenta un punto di forza anche per l’Italia e un
beneficio per l’Unione Europea, contribuendo a incrementarne l’occupazione e il PIL.
Le opportunità che il mercato internazionale sta offrendo all’economia italiana sono diverse e
molteplici: molte tra queste provengono dai Paesi dell’Asia, tra cui Cina e Vietnam, fortemente
desiderosi di ottenere e gustare il made in Italy. Siamo famosi perché “sappiamo fare” bene un
prodotto, ma allo stesso modo dobbiamo “saper fare riconoscere e apprezzare la nostra identità”
ai consumatori e agli investitori di italianità di tutto il mondo. E’ un fattore produttivo unico, che
va promosso e tutelato in modo adeguato.

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sede legale : Milano - via Mameli 10 – 20129
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11
Bibliografia
“Filiera orafa “miniera” dei big brand”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 17-01-2014
“Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%)”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore;16-01-2014
“Export e qualità per ripartire”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 9-01-2014
“La moda uomo ai livelli pre-crisi”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 7-01-2014
“Export e bonus mobili danno respiro all’arredo”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 3-01-2014
“Torna di moda la ripresa”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 2-01-2014
“Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 28-12-2013
“La lenta risalita della ceramica”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013
“Farmaci: Latina regina dell’export”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013
“Industria, le cifre di un primato italiano”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013
“Rispettare l’Italia”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013
“Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013
“I robot ritrovano la domanda interna”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013
“Intellectual property rights intensive industries: contribution to economic performance and employment
in the European Union”, Industry-level analysis report September 2013, Office for Harmonization in the
internal market.

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La vera faccia dell'italia (2013/2014)

  • 1. LA VERA FACCIA DELL’ITALIA L’andamento dell’export italiano nel contesto della crisi economica. (2013/2014) Il contributo al PIL e all’occupazione nell’Unione Europea delle industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale (2013) brainINitaly febbraio 2014 1
  • 2. Introduzione “La vera faccia dell’Italia” è un documento di analisi redatto attraverso la raccolta di una serie di articoli, pubblicati nella sezione Impresa&Territori e nell’inserto Moda24 de Il Sole 24 Ore, nel periodo compreso tra l’8 novembre 2013 e il 17 gennaio 2014. Il materiale preso in considerazione ha permesso di rilevare una serie di dati riguardanti la capacità produttiva e competitiva del tessuto economico italiano, dominato da piccole e medie imprese produttrici ed esportatrici. Inoltre, attraverso un’indagine sviluppata dall’UE sarà possibile capire quale sia la capacità delle industrie italiane di contribuire all’aumento dell’occupazione e del Pil nell’Unione. Il campione di documenti preso in considerazione presenta come argomento centrale la crescita delle capacità competitive e produttive delle aziende italiane che esportano, nonostante il periodo considerato, 2013/2014, rappresenti una fase critica per l’economia italiana. brainINitaly febbraio 2014 2
  • 3. Analisi dell’export per comparti Gli estratti degli articoli del periodo considerato e riguardanti l’export di prodotti italiani sono i seguenti: 20 dicembre 2013 • Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export “In base al preconsuntivo di quest’anno i fatturati delle industrie risultano in crescita del 2,9% a 9,3 miliardi di euro trainati dall’export che sale del 12% a 3,2 miliardi (..)con l’export che si attesterà, secondo le previsioni, su un 20%.(2014)” • I robot ritrovano la domanda interna “Produzione annua giù di un punto nonostante la tenuta dell’export.(..)Crescita che sarà trainata dall’export con uno sviluppo di poco inferiore ai cinque punti percentuali, che porterà i volumi totali oltreconfine a sfiorare i 3,8 miliardi, nuovo record storico per il comparto.” 24 dicembre 2013 • La lenta risalita della ceramica “Un anno che si chiude con un solo indicatore ufficiale di incremento (l’export, +3,1%, nei 12 mesi)” 27 dicembre 2013 • Farmaci: Latina regina dell’export “I dati dell’export del settore farmaceutico, del resto, la dicono lunga. Il tasso di crescita nel 2013 è del 14%,(..)” 28 dicembre 2013 • Calzature – Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013 “Una vitalità che si riflette nell’export. Nei primi nove mesi è cresciuto del 4,4%, raggiungendo i 6,3 miliardi di euro per 173,5 milioni di paia di scarpe vendute oltre confine.” 2 gennaio 2014 • Torna di moda la ripresa “export è stato e continua a essere l’ancora di salvezza. Anche quest’anno è aumentato (+1,1%). (..)Le esportazioni saliranno dell’1,8% e il saldo si arricchirà di un ulteriore 7,3.” 3 gennaio 2014 • Export e bonus mobili danno respiro all’arredo “E’ l’ancora di salvezza dei fatturati(per le aziende internazionalizzate). Le esportazioni 2013 hanno raggiunto i 12,7 miliardi (+2,4% sul 2012) e si prevede un +3,4% nel 2014.” 7 gennaio 2014 • La moda uomo ai livelli pre-crisi “Nel 2013 le esportazioni di abbigliamento maschile cresciute del 3,7% a 5,2 miliardi” 9 gennaio 2014 • Export e qualità per ripartire “La forza dell’export, che ha tenuto per tutto il 2013, con un balzo previsto a consuntivo dell’8 per cento, a circa 27 miliardi su 133 di fatturato complessivo, si farà sentire anche nel 2014” 16 gennaio 2014 • Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%) “Il solo dato positivo dell’anno appena passato arriva proprio dalle esportazioni, che hanno continuato a crescere segnando +2,2% in valore secondo le stime fatte da Smi (Sistema moda Italia) per Pitti Immagine (..)” brainINitaly febbraio 2014 3
  • 4. 17 gennaio 2014 • Filiera orafa “miniera” dei big brand “Nei primi nove mesi il fatturato delle imprese della gioielleria e della bigiotteria ha registrato un incremento del 5,8%, grazie ad un +6,9% dell’export. “ Gli articoli analizzano i seguenti comparti economici: • Alimentare; • Moda; • Arredamento; • Cosmetica; • Meccanica; • Orafo; • Ceramica; • Farmaceutica. Per comparto economico sono stati individuati determinati prodotti, evidenziati nella Tabella 1. Tabella 1 COMPARTO PRODOTTI ALIMENTARE Prodotti alimentari MODA ARREDAMENTO COSMETICA MECCANICA ORAFO CERAMICA FARMACEUTICA Moda uomo Moda junior Calzature Arredo Prodotti cosmetici Robotica Gioielleria e oreficeria Manufatti Prodotti farmaceutici brainINitaly febbraio 2014 4
  • 5. Risultati Attraverso la selezione di determinati dati riguardanti l’export e citati negli articoli selezionati in precedenza, sono state rilevate le percentuali di crescita relative all’anno 2013 e alle previsioni per l’anno 2014. Grafico 1 FARMACEUTICA Prodotti CERAMICA Manufatti ORAFO Gioielleria e oreficeria MECCANICA PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2013) Robotica 14,00% 3,10% 6,90% 0,00% 4,40% MODA Calzature 2,20% Moda junior 3,70% Moda uomo 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% brainINitaly febbraio 2014 8,00% 10,00% 12,00% 14,00% 5
  • 6. Nel Grafico 1 è possibile vedere la percentuale di crescita dell’export del 2013 rispetto all’anno 2012, per specifiche categorie di prodotti Le percentuali più rilevanti sono relat ai prodotti del prodotti. ù relative comparto “farmaceutica” con +14% e“gioielleria e orefic oreficeria” con +6,9% . Per la “Robotica” la situazione in termini di export rimane invariata rispetto al 2012. Passando all’analisi specifica per comparto, come mostrato nel G er Grafico 2, le percentuali di crescita dell’export risultano essere maggiori dell’1%. Tra queste, quelle che superano la percentuale del 10% sono rispettivamente il comparto “farmaceutica”(+14%) e il comparto “cosmetica”(+12%). Grafico 2 PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT PER COMPARTO (ANNO 2013) 14,00% 14,00% 12,00% 12,00% 10,00% 8,00% 8,00% 6,90% 6,00% 3,10% 4,00% 2,40% 2,00% 1,10% 0,00% Finora i dati considerati riguardano l’anno 2013 e confermano l’andamento dell’anno appena nora trascorso. Per l’anno 2014 è stato possibile rilevare alcuni dati previsionali (vedi G Grafico 3): le percentuali di crescita dell’export per prodotti e comparti. brainINitaly febbraio 2014 6
  • 7. Grafico 3 PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2014)* 10,00% 10,00% 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 5,00% 3,40% 4,00% 3,00% 1,80% 2,00% 1,00% 0,00% Abbigliamento COSMETICA Arredo Robotica MODA ARREDAMENTO MECCANICA *I dati rappresentano le previsioni per l’anno 2014 Le aspettative per l’anno 2014 riguardano soprattutto il rilancio del mercato interno, ma le previsioni risultano più che positive per le vendite all’estero. L’export che già negli anni scorsi ha permesso alle imprese esportatrici di crescere e di far aumentare il proprio fatturato, quest’anno permetterà un’ulteriore crescita in particolare per la “cosmetica”(+10%), la “robotica”(+5%), “cosmetica”(+10%), l’”arredo”(+3,4%) e l’”abbigliamento”(+1,8%), come mostrato nel Grafico 3. Analisi della competitività della manifattura italiana Nel 2013 il surplus manifatturiero italiano con l’estero ha sfiorato i 110 miliardi di euro, ch che 1 rappresenta un successo conseguito da tutto il sistema produttivo . Oltre all’export positivo occorre considerare un’altra variabile su cui riflettere: la competitività dell’Italia, confrontata con altri Paesi europei ed extraeuropei. La riprova della vivacità del sistema manifatturiero italiano, vacità che sfida tutti i vincoli del sistema Paese arriva dall’ultimo aggiornamento del Trade Performance sistema-Paese 1 M. Fortis, “Il primato industriale italiano”, Il Sole 24 Ore. brainINitaly febbraio 2014 7
  • 8. Index, appena diffuso dall’International Trade Center (Itc), considerato il braccio operativo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dell’Unctad2. Tabella 2 Settori ITALIA GERMANIA CINA Prodotti alimentari freschi 37 27 48 Alimentari trasformati 6 1 24 Legno e carta 26 1 38 Tessili 1 2 3 Prodotti in cuoio 1 14 2 Abbigliamento 1 16 2 Chimica - farmaceutica 21 1 27 Manufatti di base 2 1 4 Automazione - meccanica 2 1 5 Apparecchi e prodotti elettrici 3 1 43 It ed elettronica di consumo 22 11 7 Mezzi di trasporto 17 1 7 Altri manufatti diversi 2 1 9 Minerali ed energia 63 32 75 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati International Trade Centre 2012 2 M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore brainINitaly febbraio 2014 8
  • 9. Risultati Dagli indicatori dell’ITC emerge la competitività della manifattura italiana rapportata alla Germania e alla Cina (Tabella 2). Nonostante la Germania detenga 8 primati nei 14 settori considerati, l’Italia ottiene un buon posizionamento in 7 settori. Nel settore “tessili” siamo al 1° posto, seguiti da Germania e Cina, rispettivamente al 2° e al 3° posto della classifica. Oltre al tessile anche nei “prodotti in cuoio” e nell’”abbigliamento” deteniamo il primato; siamo secondi alla Germania per “manufatti di base”, “automazione – meccanica” e “altri manufatti diversi”, e terzi negli “apparecchi e prodotti elettrici”. In definitiva, dagli indicatori dell’International Trade Centre emerge in modo chiaro che non è di certo l’industria italiana a non essersi ristrutturata ed ammodernata in questi anni di crisi, visti i successi da essa ottenuti sui mercati esteri3. Analisi della performance della proprietà intellettuale dell’Italia Attraverso uno studio dell’UE sul valore dei diritti di proprietà intellettuale per l’economia dell’Unione, è possibile comprendere le potenzialità dell’Italia in termini di occupazione, di PIL, di salari e di scambi commerciali. Lo studio condotto congiuntamente dall’UAMI (Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno) e dall’EPO (Ufficio europeo dei brevetti), ha analizzato il contributo dato dalle Industrie ad “alta intensità di DPI (diritti di proprietà intellettuale4)” all’occupazione e al PIL dell’Unione Europea. Risultati Dall’analisi riguardante i diritti della proprietà intellettuale, creati dalle industrie europee, è emerso che l’Italia occupa le prime posizioni, rispetto agli altri Stati membri, per numero di marchi, disegni e modelli, brevetti creati (vedi Tabella 3). Tabella 3 Diritti di proprietà intellettuale Prima posizione Posizionamento Italia Numero (Italia) Marchi Disegni e modelli Germania 4 >35.000 Germania 2 >45.000 Brevetti Germania 3 >5.500 Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”; dati riguardanti il periodo 2004-2008. Come mostrato nella Tabella 3, la posizione principale è occupata dalla Germania, che mantiene la leadership rispettivamente per numero di marchi, disegni e modelli e brevetti depositati. In particolare nel numero di domande depositate per disegni e modelli l’Italia si classifica in seconda posizione, subito dopo la Germania, con un numero superiore a 45.000. Per marchi e brevetti le 3 M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore Nello specifico: diritto di marchio, diritti di disegni e modelli, diritti di brevetto, diritti d’autore e uso delle indicazioni geografiche. 4 brainINitaly febbraio 2014 9
  • 10. industrie ad alta intensità di DPI italiane occupano rispettivamente il quarto e il terzo posto. Questi risultati dimostrano che in Italia la capacità delle aziende di produrre diritti di proprietà intellettuale è elevata. Un ulteriore dato che emerge da questo studio è che questa capacità, misurata nell’Italia, contribuisce a creare più di 200.000 posti di lavoro all’interno dell’UE, classificandosi al 6° posto, dopo Germania, Francia e Paesi Bassi. Tabella 4 Contributo delle industrie ad alta intensità di DPI % occupazione UE Media UE Contributo Italia Diritti di marchio %PIL UE Media UE Contributo Italia 20,8% >20,8% 33,9% >33,9% 12,2% >12,2% 12,8% >12,8% 10,3% <10,3% 13,9% <13,9% Diritto d’autore 3,2% <3,2% 4,2% <4,2% Uso dell’indicazione geografica 0,2% >0,2% 0,1% >0,1% Diritti di disegni e modelli Diritti di brevetto Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”. Considerando i dati insiti nella Tabella 4 è possibile confrontare la posizione dell’Italia rispetto alla media europea, riguardante il contributo dato all’occupazione e al Pil dell’UE. E’ evidente che la media dell’Italia riguardante il contributo dei diritti di marchio, di disegni e modelli e l’uso dell’indicazione geografica è relativamente superiore alla media individuata nelle industrie ad alta intensità di DPI dell’UE. Questi risultati mettono in luce l’aspetto riguardante la capacità delle industrie italiane che investono nelle suddette categorie di PI di creare nuovi posti di lavoro e contribuire ad incrementare il prodotto interno lordo dell’Unione in modo più elevato rispetto alle aziende che non perseguono questi investimenti. Considerazioni L’analisi riguardante l’andamento crescente dell’export dell’anno 2013 e delle previsioni per il 2014, riconferma il successo delle eccellenze italiane durante il periodo di crisi economica. I dati dell’export e della competitività finora analizzati, dimostrano che il tessuto economico delle pmi è fortemente attivo e competitivo. E’ quindi evidente che esiste un potenziale competitivo, presente nelle aziende, che in parte rimane inespresso; questo potenziale rappresentato dall’innovazione, dagli investimenti in ricerca&sviluppo e dal know-how italiano, è il fattore che permette alle imprese italiane di distinguersi dai competitors esteri ed è parte integrante di quel valore aggiunto che riconosciamo nell’identità italiana. Un’ulterione conferma delle potenzialità del sistema brainINitaly febbraio 2014 10
  • 11. economico italiano proviene dalla performance delle industrie italiane ad alta intensità di DPI: la creazione di diritti di proprietà intellettuale rappresenta un punto di forza anche per l’Italia e un beneficio per l’Unione Europea, contribuendo a incrementarne l’occupazione e il PIL. Le opportunità che il mercato internazionale sta offrendo all’economia italiana sono diverse e molteplici: molte tra queste provengono dai Paesi dell’Asia, tra cui Cina e Vietnam, fortemente desiderosi di ottenere e gustare il made in Italy. Siamo famosi perché “sappiamo fare” bene un prodotto, ma allo stesso modo dobbiamo “saper fare riconoscere e apprezzare la nostra identità” ai consumatori e agli investitori di italianità di tutto il mondo. E’ un fattore produttivo unico, che va promosso e tutelato in modo adeguato. brainINitaly s.r.l. sede legale : Milano - via Mameli 10 – 20129 sede operativa: Arzignano VI - via IV novembre,28 - 36071 - 0444/674912 - info@braininitaly.eu www.brainintaly.eu www.facebook.com/braininitaly brainINitaly febbraio 2014 11
  • 12. Bibliografia “Filiera orafa “miniera” dei big brand”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 17-01-2014 “Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%)”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore;16-01-2014 “Export e qualità per ripartire”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 9-01-2014 “La moda uomo ai livelli pre-crisi”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 7-01-2014 “Export e bonus mobili danno respiro all’arredo”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 3-01-2014 “Torna di moda la ripresa”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 2-01-2014 “Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 28-12-2013 “La lenta risalita della ceramica”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013 “Farmaci: Latina regina dell’export”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013 “Industria, le cifre di un primato italiano”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013 “Rispettare l’Italia”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013 “Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013 “I robot ritrovano la domanda interna”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013 “Intellectual property rights intensive industries: contribution to economic performance and employment in the European Union”, Industry-level analysis report September 2013, Office for Harmonization in the internal market. brainINitaly febbraio 2014 12