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Pagine da elementi di ginnastica artistica
1. Introduzione, cenni storici,
attrezzistica
1.2 UN PO’ DI STORIA
(STORIA DELLA GINNASTICA ARTISTICA)
Dalle antiche civiltà classiche e poi attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino
a giungere alle origini dello sport moderno, la ginnastica ha rappresentato il co-
mune denominatore di molteplici discipline sportive. Con il termine ginnastica si
designava un tempo la pratica di svariate attività motorie, comprendenti esercizi
acrobatici e di equilibrio, esercizi a corpo libero o con attrezzi e poi corse, salti,
lanci e arrampicate, insomma un misto di movimento fisico, di attività circensi e
di giochi cavallereschi e popolari. Le ricerche che insigni studiosi dell’educazio-
ne fisica cominciarono a realizzare nel primo ‘8OO, diedero impulso a fiorenti
scuole ginniche, in particolare quella tedesca e svedese, la cui attenzione era
rivolta alla cura e al corretto sviluppo del corpo, oltreché alla divulgazione dell’as-
sociazionismo sportivo e ricreativo. Gradualmente da questa ginnastica che oggi
potremmo definire generale, si delineò la ginnastica artistica propriamente detta,
caratterizzata da esercizi ben precisi, eseguiti su particolari attrezzi.
La Federazione Ginnastica d’Italia, fondata nel 1869 e prima federazione sportiva
dell’allora regno sabaudo, organizzava incontri e competizioni nazionali e inter-
nazionali. Il connubio con le Olimpiadi dette alla disciplina nuovo vigore, anche
per una definizione più precisa come sport; proprio le vittorie e le medaglie
olimpiche segnarono le tracce del glorioso e interessante cammino di questo
sport, che è possibile ripercorrere grazie ai campioni del passato. Una cronolo-
gia tanto ricca di vittorie e di campioni è inevitabilmente legata alle trasformazioni
tecniche di questo sport, a cui ha contribuito, tra le altre, la scuola ginnica italiana.
Alle origini e fino agli anni ‘30 gli esercizi di artistica si caratterizzavano per il no-
tevole uso della forza. Dagli anni ‘30 in poi si fece strada e si affermò una tecnica
ginnica sempre più dinamica e veloce, che creò le premesse per la ginnastica
del futuro. Un’altra importante tappa della disciplina è stata rappresentata negli
anni ‘60, dall’affermazione internazionale di un codice dei punteggi, che definiva
perfettamente gli esercizi. In questo periodo tecnici competenti e preparati e
altrettanto bravi ginnasti realizzarono il miracolo di grandi risultati individuali e di
squadra. Da quel momento la ginnastica entrò a far parte definitivamente delle
discipline tecnicamente più complesse, per la cui comprensione, pratica e inse-
gnamento sono indispensabili grandi capacità e spirito di sacrificio.
Un meticoloso e variegato bagaglio tecnico, è dunque necessario ad atleti, al-
lenatori, ma anche agli istruttori della preparazione di base, che svolgono un
importante compito nella formazione dei giovani ginnasti, imprimendo le prime
tracce di un lungo cammino pieno di fascino.
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Capitolo 1
2. Elementi di ginnastica artistica
2.1 CORPO LIBERO
Rappresenta la base di tutta la ginnastica artistica, in quanto da un adeguato con-
trollo corporeo al suolo scaturiscono buoni risultati anche agli altri attrezzi.
Non è sempre semplice reperire palestre dotate del cavallo per il volteggio o
delle parallele, mentre il “suolo” è sempre disponibile e su di esso si può proce-
dere con numerosi e vari esercizi accessibili a tutti.
È bene fare attenzione ad impostare una tecnica precisa fin dall’inizio, per per-
mettere un apprendimento corretto ed evitare anche danni di ordine fisiologico;
è impossibile inoltre passare all’acquisizione delle difficoltà successive, se quella
di grado inferiore non sarà più che sicura.
Il corpo libero si compone di una parte acrobatica (difficoltà) e di una artistica
(collegamenti).
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Antonella Piccotti
3. Elementi di ginnastica artistica
3.1 CAPACITÀ DI EQUILIBRIO
L’equilibrio è un processo percettivo-motorio, mediante il quale il corpo man-
tiene o ristabilisce una determinata posizione nello spazio, qualora una forza
esterna ne abbia alterato, o modificato, le caratteristiche di partenza.
Richiede un aggiustamento posturale antigravitario, il cui compito è deputato
all’apparato vestibolare e coinvolge una serie di informazioni sensoriali - visive,
proprio ed esterocettive, la percezione della verticalità, della profondità e della
lateralità; può essere inoltre condizionato da informazioni di tipo psicologico.
Gli organi preposti ad informare sulle condizioni di equilibrio sono:
- analizzatori esterocettivi (acustico, visivo e tattile-pressorio)
- analizzatori propriocettivi (cinestetico, statico-dinamico o vestibolare).
Come è noto a livello dei muscoli sono contenuti i fusi neuro-muscolari, nei
tendini l’apparato del Golgi e poi nelle articolazioni i corpuscoli d el Pacini, che
sono sensibili alle variazioni di pressione o di allungamento.
Nel labirinto vestibolare si distinguono gli organi otolitici, sensibili alle accele-
razioni lineari positive o negative ed i canali semicircolari, sensibili invece alle
accelerazioni angolari o rotatorie.
La condizione di equilibrio, nell’uomo, è la risultante di un’organizzazione dina-
mica, che si attua nell’ambito del movimento.
Questa capacità va sviluppata nel tempo, a partire dalla nascita, e deve essere
continuamente stimolata nell’età adulta, per mantenere i livelli ottimali.
Si distingue in :
⚉ equilibrio statico
⚉ equilibrio statico-dinamico
⚉ equilibrio dinamico
⚉ equilibrio in volo
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Antonella Piccotti
4. Elementi di ginnastica artistica
4.1 PRESUPPOSTI FONDAMENTALI
DELLA COMPONENTE ARTISTICA
La componente artistica rende esteticamente elegante e piacevole un esercizio
sia al corpo libero che alla trave; non essendo legata a schemi rigidi ed obbligati
lascia spazio alla fantasia differenziando gli esercizi con esecuzioni “personaliz-
zate” che esaltano il carattere, l’espressività e la capacità interpretativa della gin-
nasta. Inoltre riveste un ruolo fondamentale per il recupero funzionale perché
essendo i collegamenti meno impegnativi della parte acrobatica permettono alla
ginnasta di recuperare tra una serie e l’altra.
È caratterizzata da un insieme di elementi come: giri,salti, saltelli, passi ritmici, di
danza, movimenti di braccia, ecc.
Tutti i movimenti artistici come quelli acrobatici devono essere eseguiti in modo
tecnicamente corretto, in ampiezza e con perfetta tenuta del corpo.
Sono fondamentali una buona preparazione di base e una corretta impostazio-
ne.
Sono richiesti: elevazione, equilibrio, controllo del corpo, coordinazione neu-
romuscolare, mobilità degli arti e del busto. I salti artistici, le piroette e le onde
sono elementi del gruppo 1. e 2. del Codice dei Punteggi ed hanno valore di-
verso a seconda della difficoltà di esecuzione.
Lo studio dei salti parte da quelli più semplici con atteggiamenti elementari degli
arti o del busto: sforbiciate a gambe tese o flesse (salto del gatto), enjambée, si-
sonne, salto del cosacco, salto verticale, ecc. per arrivare a salti tecnicamente più
complessi anche con rotazioni sull’asse longitudinale di 180°, 540°, 720° e oltre.
La ginnastica artistica comprende, come è noto, una “parte acrobatica”, che con-
siste nell’eseguire elementi acrobatici di valore tecnico più o meno elevato e una
“parte artistica”, che consiste nel mantenere una costante armonia del corpo.
Nell’esercizio al suolo la ginnastica non è soltanto una specialità sportiva, ma è
anche una comunicazione gestuale dello stato d’animo e del temperamento del
ginnasta; essa nella sua essenza artistica esprime armonia e senso ritmico attra-
verso la rappresentazione esteriore del temperamento e dei sentimenti umani,
dando alla ginnasta la possibilità di esprimersi attraverso il “linguaggio corporeo”.
Il corpo che si muove sempre sulla pedana segue un determinato ordine cineti-
co, che si svolge in rapporto al tempo e allo spazio mediante la ritmicità dei vari
movimenti e nel complesso si plasma in figurazioni originali e dinamiche. I criteri
di base sono regolati dal Codice Internazionale dei Punteggi, (C.I.P in cui si è
.)
stabilito che la valutazione di questa parte dell’esercizio rientra nel settore della
combinazione, per cui tale studio coreografico rappresenta oltre che una possi-
bilità espressiva, anche un adempimento ai dettami del C.I.P .
A tale proposito occorre ricordare che l’esercizio deve essere combinato da
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Antonella Piccotti
5. Elementi di ginnastica artistica
5.1 LA MAGIA DEI SALTI ARTISTICI
I salti artistici sono il simbolo motorio della leggerezza e della grazia e ciò proba-
bilmente perché inducono nell’osservatore la sensazione che chi li esegue possa
per un attimo sottrarsi al vincolo della forza di gravità annullando il proprio peso:
questa sensazione deriva da un fenomeno fisico molto semplice che è alla base
della magia e del fascino dei salti artistici. Al fine di una migliore comprensione di
quanto verrà esposto, sarà sufficiente ricordare alcune nozioni di fisica elementare
per far luce sui meccanismi che regolano questa abilità.
IL BARICENTRO
Il baricentro di un corpo è un punto che lo rappresenta sotto vari aspetti; questo
consente di trattare un corpo esteso come se fosse un punto e di applicare deter-
minate leggi in forma notevolmente semplificata. La posizione relativa del baricen-
tro, cioè la sua posizione rispetto agli altri punti del corpo, dipende dalle masse e
dalle distanze reciproche di queste ultime: ne consegue che un corpo in grado di
cambiare forma, ha tante posizioni relative del baricentro quante sono le forme
assunte. La posizione o la successione di posizioni (corpo fermo o in moto) che il
baricentro del corpo occupa nello spazio, cioè la sua posizione assoluta invece non
cambia con il variare della forma assunta, nell’ipotesi che il corpo non sia vincolato
e non subisca l’effetto di forze esterne. Occorre considerare che, durante la fase di
volo, se si sposta una parte del corpo, anche il resto del corpo si sposta in modo
corrispondente ed opposto: se ad esempio si alzano le braccia e le gambe verso
l’alto, il busto e il capo si sposteranno verso il basso. Lo spostamento “involontario”
da parte del busto e del capo che compensa lo spostamento volontario degli arti
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6. Elementi di ginnastica artistica
6.1 LA COMPONENTE ACROBATICA
L’obiettivo di questo tipo di preparazione, che trae fondamento dai presupposti tec-
nici della ginnastica artistica, è di far lavorare il ginnasta in situazioni statiche e dinami-
che, applicando la tecnica di esecuzione degli elementi di acrobatica e preacrobati-
ca, e rispettando la divisione strutturale degli esercizi a corpo libero. Gli esercizi di
seguito descritti, sono quindi riconducibili al codice dei punteggi della F .G.I., in base
alla loro divisione strutturale. È importante sottolineare che la tecnica degli esercizi
deve essere rispettata per l’ottenimento di una corretta esecuzione. Sono da tener
ben presenti la tenuta e l’allineamento del corpo, presupposti fondamentali per tale
disciplina. Molti esercizi a terra sono eseguiti dopo un presalto o dalla posizione di
affondo. È importante che il ginnasta abbia ben acquisito gli esercizi al suolo, prima di
riportarli sugli attrezzi, al fine di evitare errori di esecuzione e prevenire incidenti. La
componente acrobatica è espressione della potenza e del livello tecnico raggiunto
dalla ginnasta; comprende tutti quegli elementi che vanno dai semplici rotolamenti a
rotazioni complesse in volo attorno all’asse trasversale e all’asse sagittale o a rotazioni
combinate. È importante la conoscenza di tutti gli elementi, anche dei più semplici,
perché è da essi che si costruiscono le difficoltà superiori. La componente acrobatica
sottolinea il livello tecnico della ginnasta e ne esalta le capacità. Tutti gli elementi di
base devono essere studiati con cura e precisione, ben assimilati e “sostenuti” da
una buona preparazione fisica, sia generale che specifica (esercizi che riproducono
parti del movimento o il movimento stesso). Nelle prime fasi del lavoro sarà buona
norma favorire lo sviluppo di tutte le capacità coordinative della ginnasta, utilizzando
esercizi vari che stimolino una preparazione di tipo generale e multilaterale. Il lavoro
di preparazione generale dovrà conferire alla ginnasta la capacità di eseguire grandi
spinte con gli arti, aumentare la sua mobilità articolare, renderla capace di eseguire
esercizi dinamici in perfetta tenuta. Solo successivamente, dopo una prima fase di
preparazione generale, si potrà passare ad una preparazione specifica, mirata all’ot-
tenimento dei risultati voluti.
Elementi fondamentali dell’acrobatica
⚉ Rotolamenti
⚉ Rovesciamenti
⚉ Ribaltamenti
⚉ Salti giri o salti acrobatici
6.2 ROTOLAMENTI
Rotazioni del corpo intorno all’asse trasversale che si sviluppano con l’appoggio
del dorso per punti successivi, che raggruppa: capovolta avanti, capovolta dietro,
capovolta senza l’appoggio della mani, capovolta saltata, tuffo e capovolta dietro
alla verticale.
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7. Elementi di ginnastica artistica
7.1 LE PARALLELE ASIMMETRICHE
Le parallele, date le innumerevoli combinazioni di movimenti consentite dalle pro-
gressioni svolte su questo attrezzo, richiedono moltissima concentrazione e molto
coraggio, ma permettono l’esecuzione di esercizi fluidi e scorrevoli a tal punto da
creare una specie di coesione tra la ginnasta e l’attrezzo stesso.
Origini storiche e descrizione dell’attrezzo
Le parallele asimmetriche fecero la loro prima comparsa nel 1936, in occasione
dei giochi olimpici di Berlino, dove questo attrezzo era compreso per la prima
volta nel programma di ginnastica artistica femminile.
Sono formate da una struttura in metallo, che, agganciata con cavi al pavimento,
sostiene due staggi in legno posizionati in maniera distanziata, uno più in alto e uno
più in basso. L’evoluzione di questo attrezzo nel corso degli anni è stata notevole.
Con il passare degli anni, infatti, gli staggi sono stati distanziati maggiormente, in
modo da poter consentire evoluzioni più spettacolari da parte delle atlete. Questo
ha comportato quasi un’assimilazione alla sbarra, attrezzo maschile, per il tipo di
movimenti eseguiti (in particolare gli slanci circolari, comunemente detti granvolte),
pur permanendo nelle parallele asimmetriche la peculiarità dei salti da uno staggio
all’altro.
Secondo le norme della Fédération Internationale de Gymnastique (FIG), le misu-
re regolamentare dell’attrezzo sono:
altezza (comprensiva di circa 20 cm, per il materassino di atterraggio):
staggio superiore: 245 cm
staggio inferiore: 165 cm
Lunghezza degli staggi: 240 cm
Distanza diagonale tra gli staggi: 130-180 cm (regolabile)
L’esercizio alle parallele asimmetriche richiede soprattutto forza nelle braccia. Le
ginnaste eseguono movimenti in gran velocità e sicuramente i passaggi più spet-
tacolari sono quelli caratterizzati dai grandi salti con ripresa dello stesso staggio di
spinta (ad esempio Tkachev, Jaeger, Gienger, Hindorff), oppure passando da uno
staggio all’altro (Pak, Contromovimento, Tarzan).
L’entrata con cui solitamente la ginnasta inizia l’esercizio alle parallele è la kippe; con
l’uscita la ginnasta si stacca definitivamente dallo staggio ed atterrare sul tappeto. Ai
massimi livelli agonistici, nell’uscita le ginnaste eseguono doppi salti giri, anche con
avvitamenti in volo.
Le parallele asimmetriche furono introdotte nel programma olimpico ai Giochi di
Helsinki 1952. Ai Giochi di Montreal 1976 la rumena Nadia Comaneci fu la prima
ginnasta in assoluto ad ottenere un 10 pieno e unanime da parte di tutti i giudici,
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8. Elementi di ginnastica artistica
7.1 CATENA BIOCINEMATICA
La catena biocinematica (CBC) è rappresentata da tutti i segmenti articolari mobili
che costituiscono un corpo.
Due parti vicine di una CBC, formano una “ coppia biocinematica”.
A seconda della posizione dinamica realizzata dal corpo di un ginnasta, la CBC può
essere aperta, chiusa o libera.
La CBC aperta, la più tipica, si verifica in quei casi in cui il corpo del ginnasta si trova
in sospensione, in rovesciata o sugli arti inferiori.
La mobilità potenziale più grande è posseduta dalle parti terminali del corpo, gli arti
inferiori ed ancora di più, dalle tibie e dai piedi.
Es. : Sospensione
La CBC chiusa è piuttosto rara: in questi casi la mobilità delle parti del corpo è no-
tevolmente ridotta e sono minime le possibilità di disporre di energia e di dirigere
il movimento.
Es. : Capovolta
La CBC libera si verifica nei casi in cui il corpo del ginnasta è privo di appoggio e la
maggior mobilità risiede nelle sue estremità.
Es. : Elemento in volo
7.2 ELEMENTI DI BIOMECCANICA E DINAMICA
DELL’ESERCIZIO GINNICO
La costruzione di un esercizio ginnico prevede lo studio di tre fasi :
⚈ posizione di partenza
⚈ movimento programmatico
⚈ posizione finale
(parte fondamentale )
I movimenti programmatici, nella ginnastica, risultano costituiti dalla combinazione
di tre azioni:
⚆ PROGRAMMA DEL MOVIMENTO TRASLATORIO
(traiettoria del baricentro )
⚆ PROGRAMMA DEL MOVIMENTO ROTATORIO
(rotazione intorno al baricentro)
⚆ PROGRAMMA DEI MOVIMENTI ARTICOLARI:
Programma del Posto, Programma dell’Orientamento, Programma della
Posizione.
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9. Elementi di ginnastica artistica
8.1 TECNICHE DIDATTICHE ED OPERATIVE
NELLA GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE
In questo paragrafo, oltre ad una prima introduzione all’attrezzo, verranno esposte
nello specifico le metodologie didattiche per l’acquisizione dei movimenti base del-
la ginnastica artistica maschile, e proposti vari circuiti di lavoro tesi all’apprendimen-
to dei principali atteggiamenti corporei, dinamici e statici nei sei attrezzi olimpici:
⚈ CORPO LIBERO
⚈ CAVALLO CON MANIGLIE
⚈ ANELLI
⚈ VOLTEGGIO
⚈ PARALLELE SIMMETRICHE
⚈ SBARRA
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