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Linea B.1 – FARE RETE EVENTI
Creazione di reti professionali e promozione di scambi di esperienze
Summer School
AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO
Esigenze attuative, implicazioni organizzative, governance e competenze nella
programmazione europea 2014-2020
Salerno, 3 luglio 2013
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI, LOGICHE DI PROGRAMMAZIONE
ED ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI:
ALCUNI PUNTI CHIAVE
Marco Ruffino
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO
 Criticità “storiche” (ad invarianza di contesto):
 I conclamati limiti della programmazione 2007-2013, nei funzionamenti e negli impatti
 La prevalenza della dimensione della spesa (costo) su quella del risultato (investimento)
 Per l’Italia: il mismatch fra strategie, risorse e condizioni attuative
 Criticità “emergenti” (evoluzione del contesto):
 La crescita “asimmetrica” della UE, fra allargamento ed integrazione
 La debolezza della capacità di risposta alla crisi economica strutturale
 La crescita dei bisogni, in parallelo alla decrescita delle risorse

ESIGENZE DI “EVOLUZIONE STRUTTURALE DELLE POLITICHE STRUTTURALI”
PER GLI ASPETTI DI PROGRAMMAZIONE E DI ATTUAZIONE
ALLE SCALE EUROPEA, NAZIONALE, REGIONALE
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO
Criticità “storiche” (ad invarianza di contesto)
 Conclamati limiti della programmazione
2007-2013, nei funzionamenti e negli im-
patti

 Finalizzare la programmazione, semplificare
l’attuazione, rafforzare la valutazione
 Prevalenza della dimensione della spesa
(costo) su quella del risultato (investimen-
to)

 Superare gli schemi ridistributivi “orizzontali”
concentrando le risorse su poche priorità
chiave
 Per l’Italia: il mismatch fra strategie, risorse
e condizioni attuative 
 Adeguare la capacità delle istituzioni come
condizione necessaria all’uso dei Fondi strut-
turali
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO
Criticità “emergenti” (evoluzione del contesto)
 Crescita “asimmetrica” della UE, fra allarga-
mento ed integrazione

 Ridefinire le “ragioni di scambio” fra i part-
ner della UE
 Debolezza della capacità di risposta alla cri-
si economica strutturale

 Sostenere in modo convergente una strate-
gia globale di sviluppo di medio termine
 Crescita dei bisogni, in parallelo alla decre-
scita delle risorse

 Creare esternalità positive e bilanciare svi-
luppo ed inclusione
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA
DA... ...A
 una forte “autoconsistenza” dell’agire dei
singoli Fondi, rispetto al quadro debole della
Strategia di Lisbona ...

 ...uno stretto quadro comune di finalizzazio-
ne, dato dalla Strategia Europa 2020 e dal
relativo QSC, riferito anche a risorse non
strutturali.
 la debole presenza (possibilità) di schemi di
integrazione, sia fra Fondi che al loro interno
...

 ...una forte enfasi sulla programmazione in-
tegrata, in ragione del quadro comune di ri-
ferimento e della esplicita previsione di re-
gole comuni ai Fondi.
 un modello di programmazione “lineare”,
per dimensioni parallele ...

 ...un modello di programmazione “a
matrice” e convergente.
 un ampio insieme di policies ridistributive...

 ...una più stretta finalizzazione delle policies,
attraverso il principio di concentrazione.
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA
DA... ...A
 un relativa indipendenza delle policies...

 ...un più forte vincolo di salvaguardia del
rapporto fra sviluppo ed inclusione.
 una importante latitudine decisionale “loca-
le” ...

 ...un più forte equilibrio fra esigenze locali e
indirizzi/vincoli globali.
 una programmazione “semplice”, basata su
un numero limitato di variabili puntuali... 
 una programmazione rivolta a favorire le in-
terdipendenze e ad accrescere la produzione
di valore.
 (per il FSE) un perimetro relativamente ri-
stretto di azioni eligibili...

 un allargamento dei campi di intervento, con
specifico focus sulle politiche sociali.
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territoriale...

 una ancor maggiore attenzione al territorio,
nelle sue diverse scale e nei loro rapporti.
INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI
ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA
DA... ...A
 una presenza “storica” della dimensione
partenariale... 
 una ancor maggiore articolazione del parte-
nariato ed una più forte attenzione ai pro-
cessi di governance.
 una logica di regolazione essenzialmente ex
post (n+2), basata sul driver della spesa

 una logica di regolazione ex ante (condizio-
nalità), in itinere (indicatori) ed ex post (n+2),
basata sui driver della capacità, degli impatti
e della spesa.
 un rapporto “amministrativo” con la CE...   un rapporto “quasi-contrattuale” con la CE.

UNA FORTE RICHIESTA DI INNOVAZIONE DEL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE ED ATTUAZIONE,
CHE PONE FORTI ESIGENZE DI ADEGUAMENTO E SVILUPPO ORGANIZZATIVO
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 Dal punto di vista decisionale (scelte di programmazione)
 Maggiori vincoli cogenti e di indirizzo di cui tener conto.
 Possibile maggior costo di presa delle decisioni derivante dall’applicazione del principio di concentrazione
(con effetto relativo per le regioni Convergenza).
 Affollamento del set decisionale interno alla Regione (in presenza di schemi di integrazione).
 Rafforzamento degli schemi partenariali multilivello, anche in vista dell’attuazione.
 Attenzione all’equilibrio fra azioni “esterne” ed azioni “interne”.
 Attenzione al trade-off fra qualità/innovazione e sostenibilità della programmazione integrata.
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  • 1. Linea B.1 – FARE RETE EVENTI Creazione di reti professionali e promozione di scambi di esperienze Summer School AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO Esigenze attuative, implicazioni organizzative, governance e competenze nella programmazione europea 2014-2020 Salerno, 3 luglio 2013 INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI, LOGICHE DI PROGRAMMAZIONE ED ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI: ALCUNI PUNTI CHIAVE Marco Ruffino
  • 2. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO  Criticità “storiche” (ad invarianza di contesto):  I conclamati limiti della programmazione 2007-2013, nei funzionamenti e negli impatti  La prevalenza della dimensione della spesa (costo) su quella del risultato (investimento)  Per l’Italia: il mismatch fra strategie, risorse e condizioni attuative  Criticità “emergenti” (evoluzione del contesto):  La crescita “asimmetrica” della UE, fra allargamento ed integrazione  La debolezza della capacità di risposta alla crisi economica strutturale  La crescita dei bisogni, in parallelo alla decrescita delle risorse  ESIGENZE DI “EVOLUZIONE STRUTTURALE DELLE POLITICHE STRUTTURALI” PER GLI ASPETTI DI PROGRAMMAZIONE E DI ATTUAZIONE ALLE SCALE EUROPEA, NAZIONALE, REGIONALE
  • 3. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO Criticità “storiche” (ad invarianza di contesto)  Conclamati limiti della programmazione 2007-2013, nei funzionamenti e negli im- patti   Finalizzare la programmazione, semplificare l’attuazione, rafforzare la valutazione  Prevalenza della dimensione della spesa (costo) su quella del risultato (investimen- to)   Superare gli schemi ridistributivi “orizzontali” concentrando le risorse su poche priorità chiave  Per l’Italia: il mismatch fra strategie, risorse e condizioni attuative   Adeguare la capacità delle istituzioni come condizione necessaria all’uso dei Fondi strut- turali
  • 4. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNI ELEMENTI DI CONTESTO Criticità “emergenti” (evoluzione del contesto)  Crescita “asimmetrica” della UE, fra allarga- mento ed integrazione   Ridefinire le “ragioni di scambio” fra i part- ner della UE  Debolezza della capacità di risposta alla cri- si economica strutturale   Sostenere in modo convergente una strate- gia globale di sviluppo di medio termine  Crescita dei bisogni, in parallelo alla decre- scita delle risorse   Creare esternalità positive e bilanciare svi- luppo ed inclusione
  • 5. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA DA... ...A  una forte “autoconsistenza” dell’agire dei singoli Fondi, rispetto al quadro debole della Strategia di Lisbona ...   ...uno stretto quadro comune di finalizzazio- ne, dato dalla Strategia Europa 2020 e dal relativo QSC, riferito anche a risorse non strutturali.  la debole presenza (possibilità) di schemi di integrazione, sia fra Fondi che al loro interno ...   ...una forte enfasi sulla programmazione in- tegrata, in ragione del quadro comune di ri- ferimento e della esplicita previsione di re- gole comuni ai Fondi.  un modello di programmazione “lineare”, per dimensioni parallele ...   ...un modello di programmazione “a matrice” e convergente.  un ampio insieme di policies ridistributive...   ...una più stretta finalizzazione delle policies, attraverso il principio di concentrazione.
  • 6. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA DA... ...A  un relativa indipendenza delle policies...   ...un più forte vincolo di salvaguardia del rapporto fra sviluppo ed inclusione.  una importante latitudine decisionale “loca- le” ...   ...un più forte equilibrio fra esigenze locali e indirizzi/vincoli globali.  una programmazione “semplice”, basata su un numero limitato di variabili puntuali...   una programmazione rivolta a favorire le in- terdipendenze e ad accrescere la produzione di valore.  (per il FSE) un perimetro relativamente ri- stretto di azioni eligibili...   un allargamento dei campi di intervento, con specifico focus sulle politiche sociali.  una presenza significativa della dimensione territoriale...   una ancor maggiore attenzione al territorio, nelle sue diverse scale e nei loro rapporti.
  • 7. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNE “TRANSIZIONI” GUIDA DA... ...A  una presenza “storica” della dimensione partenariale...   una ancor maggiore articolazione del parte- nariato ed una più forte attenzione ai pro- cessi di governance.  una logica di regolazione essenzialmente ex post (n+2), basata sul driver della spesa   una logica di regolazione ex ante (condizio- nalità), in itinere (indicatori) ed ex post (n+2), basata sui driver della capacità, degli impatti e della spesa.  un rapporto “amministrativo” con la CE...   un rapporto “quasi-contrattuale” con la CE.  UNA FORTE RICHIESTA DI INNOVAZIONE DEL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE ED ATTUAZIONE, CHE PONE FORTI ESIGENZE DI ADEGUAMENTO E SVILUPPO ORGANIZZATIVO
  • 8. INNOVAZIONI DEI REGOLAMENTI ALCUNI EFFETTI/PER UNA DISCUSSIONE  Dal punto di vista decisionale (scelte di programmazione)  Maggiori vincoli cogenti e di indirizzo di cui tener conto.  Possibile maggior costo di presa delle decisioni derivante dall’applicazione del principio di concentrazione (con effetto relativo per le regioni Convergenza).  Affollamento del set decisionale interno alla Regione (in presenza di schemi di integrazione).  Rafforzamento degli schemi partenariali multilivello, anche in vista dell’attuazione.  Attenzione all’equilibrio fra azioni “esterne” ed azioni “interne”.  Attenzione al trade-off fra qualità/innovazione e sostenibilità della programmazione integrata.  ANTICIPARE IN SEDE DI PROGRAMMAZIONE GLI ASPETTI CHIAVE (NORMATIVI, ORGANIZZATIVI, PROFESSIONALI) DELL’ATTUAZIONE, IN TERMINI DI CAPACITY BUILDING