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La buona societa di zygmunt bauman
- 1. la Repubblica
CULTURA *
LUNEDÌ 14 NOVEMBRE 2011
I 49
L’anticipazione/ Un inedito del sociologo
su “Vita e Pensiero”: “Per costruire una vera
comunità non tralasciamo i piccoli gesti”
LABUONA
SOCIETÀ
BAUMAN:“POSSIAMO
CAMBIARE ILMONDO
IMITANDOLEFARFALLE”
ZYGMUNT BAUMAN
al compito. Perciò
n quale mondo vorrei vivere? In la domanda che
I verità, non posso dire molto. Ciò
perché, prima di tutto, in 60 anni
di impegno nella sociologia, non
sono mai stato bravo a profetiz-
zare. In secondo luogo, alla fine di una
vita imperdonabilmente lunga, l’uni-
ca definizione di buona società che ho
suggerisco sarà
probabilmente que-
stione di vita o di morte per il XXI se-
colo. Chi se ne occuperà? Quella sarà la
questione.
Non ho la risposta a questa doman-
da, posso solo proporre alcune parole
trovato dice che una buona società è di incoraggiamento. È abbastanza no-
tale se crede di non essere abbastanza
buona. Pertanto, preferisco concen-
trarmi non tanto sul mondo nel quale
vogliamo vivere, quanto sul mondo in La rivista
cui dobbiamo vivere, semplicemente
perché non abbiamo altri mondi nei Il testo di Bauman che
quali scappare. Mi riferisco a una cita- anticipiamo è pubblicato
zione di Karl Marx, il quale affermava sul nuovo numero di “Vita
che le persone fanno la loro storia, ma e Pensiero”, bimestrale di cultura
non nelle condizioni da loro scelte. e dibattito dell’Università
Ogni volta che la sento, mi ricordo an- Cattolica che propone altre
che una storiella irlandese che ci rac- riflessioni sul “mondo in cui
conta di un guidatore il quale ferma la vogliamo vivere” di Roger
sua auto e chiede a un passante: «Mi Scruton e Richard Sennett. to Edward Lorenz, con la sua
scusi, signore, potrebbe cortesemente Tra i saggi della rivista anche tremenda scoperta che persino gli
dirmi come posso arrivare a Dublino quello di Marc Fumaroli eventi più piccoli, minuscoli e irrile-
da qui?». Il passante si ferma, si gratta la su “Il ritirarsi del sacro” vanti potrebbero – dato il tempo, data
testa e dopo un po’ risponde: «Bene, la distanza – svilupparsi in catastrofi
caro signore, se dovessi andare a Du- enormi e scioccanti. La scoperta di Lo-
blino non partirei da qui». Questo è il lo Stato-nazione veniva considerato, e in ciò che chiamo “globalizzazione ne- migliante all’efficacia dello strumento renz è conosciuta nell’allegoria di una
problema: sfortunatamente, noi stia- in larga misura lo fu per abbastanza gativa”. Negativa nel senso che si ap- del controllo politico sul potere, dell’e- farfalla, a Pechino, che scuoteva le ali e
mo iniziando da qui e non abbiamo tempo nella storia, la fattoria del pote- plica a tutti gli aspetti della vita sociale spressione della volontà popolare, cambiava il percorso degli uragani nel
nessun altro punto dal quale partire. re e della politica. Quello tra potere e che hanno una cosa in comune: si trat- cioè la rappresentanza e la giurisdizio- Golfo del Messico sei mesi più tardi.
Intendo pertanto sottolineare come politica è un matrimonio celebrato in ta dell’indebolimento, l’erosione, la ne, realtà sviluppatesi e bloccatesi al li- Questa idea è stata accolta con orrore
il mondo dal quale partiamo “diretti a cielo, nessun uomo può distruggerlo. non considerazione delle abitudini lo- vello dello Stato-nazione. perché andava contro la natura della
Dublino”, qualsiasi cosa Dublino qui Potere significa abilità nel fare le cose. cali, delle necessità locali. La “globaliz- Alla luce di questa discrepanza, ogni nostra convinzione che possiamo ave-
voglia dire, è pieno di sfide e di compi- Politica significa abilità nel dirigere zazione negativa” abbraccia poteri co- volta che sento il concetto di “comu- re piena conoscenza di quello che
ti urgenti, in sostanza improcrastina- quest’attività di fare le cose, indicando me la finanza, il capitale, il commercio, nità internazionale”, piango e rido allo verrà dopo. Andava contro la teoria del
bili. Penso che se il XX secolo è stata l’e- quali cose devono essere fatte. Ora, ciò l’informazione, la criminalità, il traffi- stesso tempo. Non abbiamo nemme- tutto. Che possiamo conoscere, predi-
poca in cui le persone si chiedevano che sta accadendo oggi è l’indubbia se- co di droga e d’armi, il terrorismo, ec- no iniziato a costruirla. I nostri proble- re, addirittura creare, se necessario
“cosa” bisogna fare, il XXI secolo sarà parazione, una prospettiva di divorzio, cetera. Non è seguita dalla “globalizza- mi sono davvero globali, ma possedia- con la nostra tecnologia, il mondo. Ri-
sempre di più l’era nella quale le perso- tra potere e politica. Potere che evapo- zione positiva”. A livello globale, non mo solo i mezzi locali per affrontarli; ed cordo che in questa scoperta di Lorenz
ne si faranno la domanda su “chi” farà ra nello cyberspazio e che si manifesta abbiamo niente di lontanamente so- essi sono spudoratamente inadeguati c’è anche un barlume di speranza ed è
ciò che va fatto. Esiste una discrepanza molto importante. Consideriamo cosa
tra gli obiettivi e i mezzi a nostra dispo- A Venezia sa fare una farfalla: una gran quantità
sizione. Mezzi che sono stati creati dai di cose. Non trascuriamo i piccoli mo-
nostri antenati, che hanno dato vita al- vimenti, gli sviluppi minoritari, locali e
lo Stato-nazione e lo hanno dotato e ar- IL FESTIVAL DEI MATTI marginali. La nostra immaginazione
mato di molte istituzioni estremamen- va lontano, oltre la nostra abilità di fa-
te importanti, fatte su misura dello Sta- NEL SEGNO DI BASAGLIA re e rovinare cose. Nella nostra storia
VENEZIA– A mezzogiorno di oggi, al
La globalizzazione Teatro Goldoni di Venezia, si terrà la C’è un numero di donne
negativa non considera conferenza stampa di presentazio- e uomini coraggiosi
ne della terza edizione del “Festival
abitudini e necessità locali dei Matti. Incontri e invenzioni che possono cambiare
abbraccia poteri come dentro la follia”, organizzato dalla la storia. Aiutiamoli
la finanza e il capitale cooperativa Con-Tatto. Il Festival, a sbattere le ali
che quest'anno avrà come tema
"Stare fuori", nel segno di Basaglia,
to-nazione. Per quanto concerne lo si svolgerà da mercoledì a sabato umana abbiamo un numero rilevante
Stato-nazione, esso era veramente l’a- prossimi alla Basilica dei Frari e al di donne e uomini coraggiosi che, co-
pice dell’idea di autogoverno e sovra- Teatro Goldoni. Tra i protagonisti: me farfalle, hanno cambiato la storia in
nità, l’idea di essere a casa e così via. So- Umberto Galimberti, Peppe Del- maniera radicale e positiva. Davvero.
prattutto, lo Stato-nazione era un affi- l’Acqua, Franco Rotelli. Alessandro L’unico consiglio che posso dare allo-
dabile e impeccabile mezzo di azione Bergonzoni sarà in scena al Goldo- ra: guardiamo le farfalle, sono di vari
collettiva, strumento per raggiungere ni, alle 21 di giovedì, con lo spetta- colori, sono fortunatamente molto nu-
gli obiettivi sociali collettivi. Questo colo “Urge”, e Giuliano Scabia pro- merose. Aiutiamole a sbattere le loro
veniva creduto al di là della differenza porrà “La luce di dentro. Viva Fran- ali.
tra “destra” e “sinistra”. Lo Stato-na- co Basaglia”, sempre al Goldoni, (Traduzione di
zione era in grado di implementare le nella serata conclusiva. Lorenzo Fazzini ed Elisa Tomba)
idee vincenti. Perché era così? Perché © RIPRODUZIONE RISERVATA