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Due ricercatori italiani, il prof. Paolo Zamboni, medico e docente del Dipartimento di
Scienze chirurgiche, anestesiologiche e radiologiche all’Università di Ferrara, ed il dott.
Fabrizio Salvi, neurologo presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, hanno svolto una ricerca
tutta “made in Italy” che potrebbe fornire un nuovo contributo alla conoscenza delle cause
e alla cura della malattia. C’è chi ha storto il naso. C’è invece chi, paziente o familiare, ha
tirato un sospiro di sollievo e ora vive nella speranza che la malattia possa essere curata
con una semplice operazione chirurgica. Lo studio sperimentale, svolto su un campione di
malati di SM, ha evidenziato che lo sviluppo della sclerosi multipla è associato al
restringimento e alla chiusura del diametro delle vene primarie esterne al cranio. Una
condizione chiamata “insufficienza venosa cronica cerebrospinale” (CCSVI), scoperta
proprio dal professore di Ferrara. Il restringimento, che limita il normale deflusso del
sangue dal cervello, potrebbe provocare un danno al tessuto cerebrale e, quindi, la
degenerazione dei neuroni.
Gli scienziati dell’Università di Buffalo (U.S.A.), rimasti affascinati da Zamboni, hanno
iniziato a collaborare e proprio in questi giorni hanno confermato come CCSVI sia il più
potente fattore di rischio identificato per lo sviluppo di sclerosi multipla.
CCSVI è diagnosticabile con un semplice ecocolordoppler (effettuato secondo specifiche
istruzioni e mediante un software dedicato) è curabile con un piccolo intervento NON
INVASIVO (in day-hospital) di angioplastica dilatativa chiamato “liberazione”. Durante
tale sperimentazione l’intervento ha dimostrato un notevole miglioramento della qualità
della vita.
GRAZIE                  Prof. Roversi Monaco
La Fondazione HILARESCERE ( www.fondazionehilarescere.org ), di cui il Professor
Fabio Roversi-Monaco è Presidente, nasce su iniziativa della Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna. Essa, come si legge nell'atto costitutivo, ha lo scopo di favorire
l'attività di ricerca medica e scientifica nel campo delle malattie a eziopatogenesi
sconosciuta o mal definita, con standard diagnostici e terapeutici scarsamente incisivi sulla
qualità della vita delle persone che ne sono colpite, specialmente nel campo delle malattie
croniche e degenerative del sistema nervoso e dell'apparato vascolare.
Tale attività di finanziamento e valorizzazione della ricerca ha recentemente prodotto un
primo risultato di rilievo assoluto: al convegno UIP 50, svoltosi nel settembre scorso a
Montecarlo, gli esperti di malformazioni vascolari di 47 paesi hanno votato all'unanimità
quanto descritto dal Professor Paolo Zamboni sotto il profilo diagnostico e terapeutico. Le
malformazioni occludenti le principali vene cerebrospinali nei loro segmenti extracranici ed
extravertebrali configurano la CCSVI, un'insufficienza venosa cronica cerebro spinale,
sindrome ignota fino ad oggi. La Consensus Conference UIP 50, ha accettato
internazionalmente di inserire tali occlusioni nel novero delle malformazioni venose
congenite accettando le modalità di diagnosi e terapia, come delineato nelle pubblicazioni
supportate dalla Fondazione Hilarescere.
L'associazione della stessa come individuata dal Professor Paolo Zamboni (Centro
Malattie Vascolari, Facoltà di Medicina, Università di Ferrara), il Dottor Fabrizio Salvi
(U.O.C. Neurologia Ospedale Bellaria, Bologna) e il Dottor Roberto Galeotti (Azienda
Ospedaliero – Universitaria di Ferrara) nei loro lavori, alla sclerosi multipla, ha già da
tempo aperto un approfondimento della ricerca.

Sul web sono presenti le testimonianze dei “liberati” e tutti gli articoli pubblicati nelle più
prestigiose riviste scientifiche.... se digitate “CCSVI nella sclerosi multipla” vi si apre un
mondo. Su facebook è presente un gruppo molto attivo “CCSVI nella Sclerosi Multipla”
(che conta ad oggi più di 10.000 iscritti) sul quale potete trovare, oltre alle esperienze dei
malati, tutte le novità sulla ricerca e i link sull’argomento.
CCSVI nella sclerosi multipla in Sardegna


La Sardegna costituisce la regione più colpita in Italia dal problema della sclerosi multipla
e tra le più colpite nel mondo. Oggi il prof. Zamboni, a suo tempo ricercatore
dell’Università di Sassari, motivo per il quale mantiene un caloroso legame affettivo con la
terra di Sardegna, dà a tanti, troppi malati sardi una grande, nuova speranza.
I sardi chiedono la creazione di due Centri dedicati per la diagnosi e il trattamento della
CCSVI nell’isola, la cui realizzazione è auspicata anche dagli stessi medici in contatto con
l’equipe del professore, nei due maggiori poli sardi: Sassari e Cagliari. Si attende un
pronunciamento a breve dell’assessorato alla Sanità regionale per il finanziamento di tali
importanti progetti che bisognano di strutture, strumentazioni e formazione del personale.
Sino a quel momento, il Movimento CCSVI Sardegna, continuerà la sua battaglia per il
riconoscimento del proprio diritto all’assistenza, senza dover ricorrere, ancora a una volta,
ai consueti viaggi della speranza.


www.fondazionehilarescere.org
http://it.wikipedia.org/wiki/Ccsvi
http://www.youtube.com/user/nuovamente1#p/u/10/6XeY5ogNkDE
Movimento per il Trattamento della CCSVI in Sardegna
Mailing list: liberiamozamboni@gmail.com
http://muliniavento.stefaniacalledda.it

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Comunicato Congiunto Fondazione Hilarescere e Movimento CCSVI Sardegna

  • 1. Due ricercatori italiani, il prof. Paolo Zamboni, medico e docente del Dipartimento di Scienze chirurgiche, anestesiologiche e radiologiche all’Università di Ferrara, ed il dott. Fabrizio Salvi, neurologo presso l’Ospedale Bellaria di Bologna, hanno svolto una ricerca tutta “made in Italy” che potrebbe fornire un nuovo contributo alla conoscenza delle cause e alla cura della malattia. C’è chi ha storto il naso. C’è invece chi, paziente o familiare, ha tirato un sospiro di sollievo e ora vive nella speranza che la malattia possa essere curata con una semplice operazione chirurgica. Lo studio sperimentale, svolto su un campione di malati di SM, ha evidenziato che lo sviluppo della sclerosi multipla è associato al restringimento e alla chiusura del diametro delle vene primarie esterne al cranio. Una condizione chiamata “insufficienza venosa cronica cerebrospinale” (CCSVI), scoperta proprio dal professore di Ferrara. Il restringimento, che limita il normale deflusso del sangue dal cervello, potrebbe provocare un danno al tessuto cerebrale e, quindi, la degenerazione dei neuroni. Gli scienziati dell’Università di Buffalo (U.S.A.), rimasti affascinati da Zamboni, hanno iniziato a collaborare e proprio in questi giorni hanno confermato come CCSVI sia il più potente fattore di rischio identificato per lo sviluppo di sclerosi multipla. CCSVI è diagnosticabile con un semplice ecocolordoppler (effettuato secondo specifiche istruzioni e mediante un software dedicato) è curabile con un piccolo intervento NON INVASIVO (in day-hospital) di angioplastica dilatativa chiamato “liberazione”. Durante tale sperimentazione l’intervento ha dimostrato un notevole miglioramento della qualità della vita.
  • 2. GRAZIE Prof. Roversi Monaco La Fondazione HILARESCERE ( www.fondazionehilarescere.org ), di cui il Professor Fabio Roversi-Monaco è Presidente, nasce su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Essa, come si legge nell'atto costitutivo, ha lo scopo di favorire l'attività di ricerca medica e scientifica nel campo delle malattie a eziopatogenesi sconosciuta o mal definita, con standard diagnostici e terapeutici scarsamente incisivi sulla qualità della vita delle persone che ne sono colpite, specialmente nel campo delle malattie croniche e degenerative del sistema nervoso e dell'apparato vascolare. Tale attività di finanziamento e valorizzazione della ricerca ha recentemente prodotto un primo risultato di rilievo assoluto: al convegno UIP 50, svoltosi nel settembre scorso a Montecarlo, gli esperti di malformazioni vascolari di 47 paesi hanno votato all'unanimità quanto descritto dal Professor Paolo Zamboni sotto il profilo diagnostico e terapeutico. Le malformazioni occludenti le principali vene cerebrospinali nei loro segmenti extracranici ed extravertebrali configurano la CCSVI, un'insufficienza venosa cronica cerebro spinale, sindrome ignota fino ad oggi. La Consensus Conference UIP 50, ha accettato internazionalmente di inserire tali occlusioni nel novero delle malformazioni venose congenite accettando le modalità di diagnosi e terapia, come delineato nelle pubblicazioni supportate dalla Fondazione Hilarescere. L'associazione della stessa come individuata dal Professor Paolo Zamboni (Centro Malattie Vascolari, Facoltà di Medicina, Università di Ferrara), il Dottor Fabrizio Salvi (U.O.C. Neurologia Ospedale Bellaria, Bologna) e il Dottor Roberto Galeotti (Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara) nei loro lavori, alla sclerosi multipla, ha già da tempo aperto un approfondimento della ricerca. Sul web sono presenti le testimonianze dei “liberati” e tutti gli articoli pubblicati nelle più prestigiose riviste scientifiche.... se digitate “CCSVI nella sclerosi multipla” vi si apre un mondo. Su facebook è presente un gruppo molto attivo “CCSVI nella Sclerosi Multipla” (che conta ad oggi più di 10.000 iscritti) sul quale potete trovare, oltre alle esperienze dei malati, tutte le novità sulla ricerca e i link sull’argomento.
  • 3. CCSVI nella sclerosi multipla in Sardegna La Sardegna costituisce la regione più colpita in Italia dal problema della sclerosi multipla e tra le più colpite nel mondo. Oggi il prof. Zamboni, a suo tempo ricercatore dell’Università di Sassari, motivo per il quale mantiene un caloroso legame affettivo con la terra di Sardegna, dà a tanti, troppi malati sardi una grande, nuova speranza. I sardi chiedono la creazione di due Centri dedicati per la diagnosi e il trattamento della CCSVI nell’isola, la cui realizzazione è auspicata anche dagli stessi medici in contatto con l’equipe del professore, nei due maggiori poli sardi: Sassari e Cagliari. Si attende un pronunciamento a breve dell’assessorato alla Sanità regionale per il finanziamento di tali importanti progetti che bisognano di strutture, strumentazioni e formazione del personale. Sino a quel momento, il Movimento CCSVI Sardegna, continuerà la sua battaglia per il riconoscimento del proprio diritto all’assistenza, senza dover ricorrere, ancora a una volta, ai consueti viaggi della speranza. www.fondazionehilarescere.org http://it.wikipedia.org/wiki/Ccsvi http://www.youtube.com/user/nuovamente1#p/u/10/6XeY5ogNkDE Movimento per il Trattamento della CCSVI in Sardegna Mailing list: liberiamozamboni@gmail.com http://muliniavento.stefaniacalledda.it