2. Indice
▪ L‘antichità
▪ Il medioevo
▪ L‘illuminismo
▪ Metà dell’800 e il ‘900
▪ L’industria del profumo e la profumeria artistica
▪ Gli oli essenziali
▪ La profumeria italiana
14. Fonti
L'Intimité du Parfum (En collaboration) Olivier PERRIN Editeur, 1974 ISBN 2-85053-001-8
Former les Hommes, mythe ou réalité? Olivier PERRIN Editeur, 1975
L'Esthétique en Question (épuisé) P.U.F, 1977
Le Parfum P.U.F, collection "Que-sais-je, 1980 ISBN 2-13-046057-7
Une Vie au service du Parfum Thérèse Vian Editions, 1991
www.accademiadelprofumo.it
https://it.wikipedia.org
www.cale.it
www.olfact.com
FINE, grazie !
Notas del editor
Il profumo in latino «per fumum» da cui la parola profumo.
Antichità
I primi a estrarre delle essenze aromatiche dalle piante sono stati gli assiri e gli egiziani circa 5000 a.C. Ne facevano oli, unguenti e incensi e venivano usati per venerare i morti e i dei. Con il tempo i ceti più alti usavano le essenze anche per la cosmesi (vedi cleopatra) e le cure mediche o per profumarsi. Persiani, Greci, Romani: a tutti loro si dice che avevano un uso eccessivo di profumi. Sono gli assiri che inventano l’alambicco che si usa ancora oggi per distillare le essenze dalle piante o per fare alcool. Nell'antica Roma i profumi erano parte della vita di tutti i giorni e l'espressione di uno stile di vita eccessivo.
Medioevo
Sono gli arabi che portano la conoscenza del potere curativo degli oli essenziali in Spagna e in Francia meridionale. Aprono nuovi mercati commerciali in Oriente, che permettono l'importazione di aromi e incensi in Europa. Il medico e alchimista Paracelso (1493-1541) ha promosso e influenzato maggiormente la fabbricazione e l'uso medico di oli essenziali. Durante il Rinascimento nascono i primi profumi italiani: Caterina de Medici assieme al suo profumiere Renato Bianco, noto come René le Floretin, esperto non solo di veleni ma anche di essenze. Nel medioevo la pulizia fisica e l'igiene erano concetti sconosciuti. Prima si usava di profumare i guanti perché questi erano fatti da pelle di capra che aveva uno spiacevole odore, ma con la mancanza di igiene i profumi forti si usavano anche per coprire la puzza alla corte di Luigi XIV.
L’illuminismoNel XVII secolo si inizia a comprendere i reali meccanismi di trasmissione delle malattie e quindi quanto l’igiene poteva essere un’arma contro il diffondersi delle epidemie. Le scoperte scientifiche rendono disponibili le materie prime e aprono la profumeria a un più vasto pubblico. L’uomo attraverso l’igiene quotidiana, riduce le emissioni corporali naturali, e con il profumo manifesta l’appartenenza a un gruppo sociale. Il motivo maschile di «dandy» promuove anche l’uso del profumo maschile.
Metà dell’800 e il ‘900Con l'industrializzazione le fragranze diventano nel fine '800 accessibili a un pubblico più largo. Nasce la profumeria di massa, la normalizzazione dell’atto di profumarsi che però subisce poi una brusca interruzione durante la Grande Guerra. Dal inizio del '900 i primi sarti parigini lanciano i loro profumi (Dior, Guerlain, Lanvin, Chanel ecc.). Arriva però la seconda guerra mondiale con i blocchi commerciali. Dopo la ricostruzione arriva il boom economico. Per ridurre i costi si comincia ad usare essenze totalmente sintetiche per la produzione di profumi. .
L’industria del profumo e la profumeria artistica In Italia, ma anche in Francia esistono piccole dite che hanno saputo conservare le ricette come fare del profumo di alta qualità con maggiormente essenze di piante aromatiche. Oggi i marchi di nicchia sono più di cento, molti altri paesi contribuiscono a questa pinacoteca di capolavori.
Metodi di produzione di oli essenziali
Per fare un profumo ci vogliono oli essenziali o essenze chimiche. Gli oli essenziali vengono recuperati in modi diversi dalle piante.:
Distillazione a vapore, Enfleurage, Pressione a freddo, Estrazione, Macerazione
Distillazione a vaporeIl metodo della distillazione a vapore è ancora oggi il più diffuso per l’estrazione dell’essenze. In un contenitore detto alambicco (distillatore) si mettono le piante sminuzzate e l’acqua bollente: il vapore acqueo che sale scioglie le parti aromatiche, che vengono convogliate in una serpentina raffreddata. Da qui il distillato viene raccolto in un recipiente.
L'Enfleurage è la tecnica per estrarre per esempio dal gelsomino l'olio essenziale perché i petali del fiore sono troppo delicati per resistere al calore della distillazione: nell'enfleurage i petali sono sparsi su grasso purificato che ne assorbe l'essenza.
La spremitura o pressione a freddo è usata per estrarre oli dalla scorza degli agrumi: il liquido che si ottiene è lasciato riposare e l'olio che si separa alla superficie del liquido madre è rimosso.
L'estrazione con solvente permette di ottenere essenze con un elevato grado di concentrazione; il solvente rilascia una sostanza semisolida detta concreta che contiene l'essenza e le cere estratte dai fiori. La cera è successivamente eliminata per vibrazione della sostanza in alcool.
La macerazione è un'operazione di solubilizzazione consistente nel trattare con acqua o con altri solventi a temperatura ambiente alcune sostanze per estrarne determinati componenti. Il tempo di macerazione varia in base al principio attivo che occorre estrarre.
150 anni di profumi italiani
In ogni regione, si può dire quasi in ogni città, nel corso dei secoli alcuni uomini e donne hanno saputo valorizzare le risorse e le ricchezze locali, realizzando dei profumi e delle essenze la cui fama è giunta sino ai nostri giorni e che costituiscono il capitale olfattivo della profumeria italiana. Ma chi era presente sulla scena negli anni in cui nasceva l’Italia? Nel 1866 la direzione dell’Officina di Santa Maria Novella viene assunta per la prima volta da un laico, Cesare Augusto Stefani. In questa officina fondata nel 1221, i frati domenicani estraevano i medicamenti e i profumi dalle erbe aromatiche e officinali del loro orto. Le ricette erano segrete e custodite gelosamente: alcune erano riservate all’uso esclusivo di principi e granduchi, come l’Acqua della Regina, creata appositamente per Caterina de’ Medici. La loro più illustre cliente fu, a metà dell’800, Maria Luigia Duchessa di Parma, per la quale i frati riuscirono a realizzare un profumo a base di foglie e fiori di violetta, la celebrissima Violetta di Parma. Nel 1870 la ricetta fu ripresa e elaborata da Borsari. L’Acqua di Genova nasce nel 1853, viene creata per Vittorio Emanuele II. Il Re la apprezzava moltissimo, anche perché era il profumo preferito da Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione, una delle donne più belle ed eleganti d'Europa (e sua favorita). Attorno alla metà dell’800 in Italia si sviluppano molte aziende di creazione, quasi tutte a partire da piccoli negozi di barbiere, dove inizialmente vengono realizzati prodotti per la toilette e la cura di sé: Bertelli (Milano), Migone, Ai Colli Fioriti (Milano). Sempre in questo periodo nascono Bortolotti (Bologna), Puglisi & Manara (Palermo), la già citata Borsari (Parma), Valsecchi & Morsetti (Milano).1876: Lodovico Paglieri eredita una piccola profumeria che vende parrucche, cosmetici e profumi. Seguendo un’intuizione, crea un piccolo laboratorio dove realizza prodotti a nome Paglieri. Nel 1871 viene fondata a Biella la Reale Manifattura Luigi Cantono.Acqua di Biella N°1 vince numerosi premi e medaglie in Italia e all’estero. La sua fragranza aggrumata-floreale piaceva fin dal secolo scorso a noti personaggi dell’aristocrazia, della cultura e dell’arte. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1923, nasce l’Eau de Cologne Felce Azzurra, seguita dal talco. Questo prodotto si è rivelato un tale successo che tutt’ora rappresenta un pilastro nella nostra industria. Questi pionieri della profumeria hanno lasciato ai loro successori una sostanziosa eredità, fatta non solo di talento artistico ma anche di un mix geniale di capacità artigianale e spirito imprenditoriale. Da queste prime realtà, si sono sviluppate molte aziende che rappresentano oggi la profumeria italiana: Acqua di Parma, Bois 1920, Panama, Nobile 1942, Carthusia, Profumi della Pantelleria ecc. ecc.