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DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
1
APPRENDERE
L’IMPRENDITIVITA’
DANIELA BANDERA
EWMD ITALY
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
2
APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’
Daniela Bandera – EWMD ITALIA
SOMMARIO
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
3
IL QUADRO DI RIFERIMENTO
FOCUS: L’ITALIA
…… CI SARA’ UN MOTIVO SE SIAMO COSI’….
PERCHE’ APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’
IMPRENDITIVITA’ - IMPRENDITORIALITA’
EDUCARE ALL’IMPRENDITIVITA’: LE LEVE
PROSPETTIVE PERCORRIBILI PER STIMOLAFRE L’IMPRENDITIVITA’
CASE HISTORY: L’ESPERIENZA DEGLI IMPRENDITORI DEL TOGO
RISULTATI TANGIBILI: ALCUNE ANTICIPAZIONI (Eastern Norway Research
Institute (ENRI)
PER UN PERCORSO SULL’IMPRENDITIVITA’
Dati per inquadrare il problema
Idee in libertà per stimolare
l’imprenditività
Imparare dall’esperienza
IL QUADRO DI RIFERIMENTO
• Cronicizzazione della crisi dopo il 2008
• Aumento del tasso di disoccupazione: nel 2015 il tasso di disoccupazione
globale è salito al 5,8% (197,1 milioni di disoccupati nel mondo, aumento di oltre
0,7 milioni) Fonte ILO 2016
• Nel trovare lavoro stabile un giovane con istruzione universitaria impiega un
terzo del tempo di un giovane con istruzione primaria, a parità di fascia d’età,
la transizione verso il posto di lavoro è più lunga per le donne.
• L’Europa come va?
• I trend relativi alla recessione e alle difficoltà sono confermati (ISTAT
2016-2016)
• Aumento del tasso medio di occupazione al 64,9% nel 2014 e 65,6% nel
2015 (il numero complessivo degli occupati resta inferiore al livello pre-
crisi di circa 2,2 milioni di unità
• I GIOVANI: Tra gli under 25 i senza lavoro superano il 42,7% contro la media
europea del 22,2%
• NEET: Not in Education, Employment or Training nella fascia sotto I trent’anni
sono 2,3 milioni cioè il 25,7% della popolazione di questa fascia d’età
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
4
FOCUS L’ITALIA 5
PAESI CON TASSO DI
OCCUPAZIONE SUPERIORE ALLA
MEDIA
ITALIA
Svezia 80% Tasso occupazione 59,9
Germania 77,7% Obiettivo 2020 EU 75%
Regno Unito 76,2% Tasso di disoccupazione 12,7%
Danimarca 75,9% Tasso di disoccupazione
europeo
10,2%
….. CI SARA’ UN MOTIVO SE SIAMO COSI’…
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
6
A monte vi è una molteplicità di fattori, dalla complessità creata dalla
globalizzazione alle caratteristiche economico-produttive del paese,
dall’incapacità di ripensamento e rinnovamento della struttura produttiva, alla
difficoltà di iniziative imprenditoriali e auto-imprenditoriali, al clima culturale
non meritocratico alimentato dai luoghi comuni sull’imprenditoria.
La disoccupazione giovanile e i Neet pongono il
problema della connessione tra sistema educativo e
sistema produttivo
Il binomio Istruzione-lavoro è inscindibile.
PERCHE’ APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
7
La commissione Europea propone gli obiettivi principali per l’UE per il 2020:
Il 75% delle persone tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro
Il 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&S
Il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno al 40
dei giovani deve essere laureato;
20 milioni di persone in meno devono essere a rischio povertà
• L’Europa definisce la settima competenza chiave “spirito di iniziativa e di imprenditorialità” come “la
capacità di tradurre le idee in azione. (European Union 2006) è quindi una capacità trasversale che deve
essere supportata durante tutto il ciclo di vita, per questo coinvolge sia il sistema scolastico, sia la
formazione permanente, oltre che tutti gli ambiti della vita della persona. competenze dovrebbero essere
acquisite dai giovani entro la fine del loro ciclo di istruzione obbligatoria poiché sono considerate
necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e
l’occupazione.
IMPRENDITIVITA’ - IMPRENDITORIALITA’
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
8
• Per “ IMPRENDITORIALITA’” si intende l’insieme di
competenze e qualità necessarie a creare e a
condurre un’impresa;
• con “ IMPRENDITIVITA’ ”, invece, si fa riferimento in
senso più ampio al sapere agire con spirito d’iniziativa
e competenze imprenditoriali per vincere le sfide che
i propri progetti di sviluppo – professionali e personali
– pongono innanzi.
• In un certo senso, gli ambiti semantici dei due
concetti si toccano, si compenetrano, ma sono
differenti: L’IMPRENDITORIALITÀ È UN CONCETTO
CHE AFFERISCE MAGGIORMENTE AL MONDO DEL
LAVORO, L’IMPRENDITIVITÀ, INVECE, AL MONDO
DELLA FORMAZIONE E DELLO SVILUPPO PERSONALE
(Strano, 2016) .
• Essere imprenditivo significa essere imprenditore di
se stesso
•
Capacità di attivarsi, di mettere in valore la
propria agency (Sen 2010) per visualizzare,
pensare e dare forma a progetti di sviluppo
individuali e collettivi.
Colui/colei che agisce l’imprenditività “fa e
mentre fa inventa il modo di fare: produzione
che è, al tempo stesso invenzione.”(Pareyson,
1954)
Il senso di iniziativa e imprenditorialità sono
relative alle capacità di una persona di tradurre
le idee in azione: creatività, innovazione,
assunzione di rischi, capacità di pianificare e
gestire progetti finalizzati ai propri obiettivi.
EDUCARE ALL’IMPRENDITIVITA’: LE LEVE
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY: Modello concettuale EntreComp Joint Research Center
9
Visione imprenditoriale: comprende
anche atteggiamenti di consapevolezza delle proprie
capacità, motivazione e perseveranza, capacità di da re
valore alle idee degli altri e di mobilitare risorse.
Azioni e di conoscenze dei
contesti, degli approcci alla pianificazione e al management,
una capacità prendersi dei rischi e di lavorare con gli altri.
Capacità di generare idee (creatività ,
visione , problem - solving), e di cogliere opportunità (valutare idee,
pensiero etico, etc. )
Per persone
intraprendenti
PROSPETTIVE PERCORRIBILI PER STIMOLARE
L’IMPRENDITIVITA’
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
10
1. Capability approach per formare ed educare all’imprenditività capacitante, in grado di permettere
alle persone di esprimere i propri talenti
2. Esperienze imprenditoriali pratiche prima che le persone lascino la scuola dell’obbligo dentro la
stessa scuola: ambienti stimolanti che premiano il merito in modo oggettivo che aiutano anche
quando si fallisce sono forieri di comportamenti imprenditivi
3. Laboratori di sperimentazione dell’innovazione e delle idee, presidiati da imprenditori veri in
partnership con aziende vere, con meccanismi che siano in grado di passare dal concept al prodotto
sintetizzano le azioni volte al potenziale generativo, trasformativo e creativo delle persone
4. Esperienza delle mini-imprese diffondendo il programma di “Impresa in Azione”
5. Rimozione degli stereotipi sociali
• Meritocrazia
• Ruolo sociale dell’imprenditore
6. Ripensare l’alternanza scuola-lavoro
• Customizzazione per le diverse scuole: ci sono tante tipologie di scuole e di impresa, tante
esperienze utili in funzione del percorso di studi
• Individuazione di un pool di docenti in ogni scuola che colloquiano con le imprese (crediti
formativi ai docenti)
• Training per docenti sul tema dell’educazione all’imprenditorialità sperimentando metodi e
strumenti digitali
CASE HISTORY: Teaching personal
initiative beats traditional training in boosting
small business in West Africa
11
• LOCATION: TOGO
• SOGGETTI COINVOLTI: 1000 small business
• OBIETTIVO: individuare l’efficacia di un
approccio psicologico basato sul sostegno alla
iniziativa personale e di un approccio basato
sulla formazione più tradizionale degli skills di
gestione dell’impresa
• TEMPO DI OSSERVAZIONE: 2 anni
• RISULTATI: il gruppo che aveva seguito il
training basato sull’approccio psicologico che
ha insegnato loro un modo d’agire pro-attivo e
focalizzato sul comportamento imprenditivo ha
avuto più successo e le imprese guidate dai
partecipanti a questo gruppo hanno avuto il
30% di incremento dei profitti conto l’11%
delle imprese guidate da coloro cha hanno
avuto un input formativo legato agli aspetti
tecnici – professionali (Bilancio,
Amministrazione ecc.)
RISULTATI TANGIBILI: ALCUNE ANTICIPAZIONI 12
Eastern Norway Research Institute (ENRI), The Foundation for Entrepreneurship , Young Enterprise Denmark, e la
Facoltà di Economia della J.J. Strossmayer University di Osijek
1. Le metodologie utilizzare per “insegnare l’imprenditività” si sono riversate anche nella docenza di
altre materie (Learning by doing ad esempio)
2. Hanno successo se c’è una strategia nazionale che sponsorizza un cambiamento culturale nella scuola
oltre che nel mondo dell’insegnamento e lo integra nei programmi scolastici
3. Il ruolo di facilitatore è stato quello dei presidi o dirigenti scolastici oltre che i docenti: da ciò discende
che è importante avere un programma educativo per insegnanti e volontari delle imprese nelle scuole.
4. L’entusiasmo e l’engagement degli studenti influisce non solo sul successo del progetto ma anche sulle
loro performances scolastiche
5. Fattore di successo è la rete imprenditoriale che può interloquire con le scuole e fornire i mentori
6. I genitori sono soddisfatti anche se chiedono di ricevere più informazioni sul processo di apprendimento
dei figli.
7. I ragazzi appaiono essere più self confident, hanno acquisito capacità di problem solving e di
comunicazione oltre che una maggiore socializzazione alla fatica e alla finalizzazione
8. Gli insegnanti hanno notato un cambiamento anche nei ruoli di genere e più studentesse si sono
interessate all’educazione imprenditoriale diventando spesso le CEO della mini - impresa
PER UN PERCORSO SULL’IMPRENDITIVITA’
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
13
1. L’imprenditività si può apprendere se c’è un
PROGRAMMA DIDATTICO ESPERIENZIALE SOLIDO
1. Attività di ricerca – azione
2. Laboratori esperienziali
3. Raccordo con il mondo dell’impresa
4. Promozione di una logica di rete
2. METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE che
sostengano la motivazione degli studenti, la massima
partecipazione al progetto (il LEARNIGN BY DOING e
l’ACTIVE LEARNING)
3. FORMAZIONE DEI DOCENTI IN UNA LOGICA DI
QUALITÀ, in cui siano presenti monitoraggio,
valutazione e certificazione del percorso
4. POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE DIGITALI DEI
DOCENTI, promuovendo a tutti i livelli il networking
come strumento per la comunicazione e lo scambio
5. NETWORKING TRA GLI ATTORI coinvolti nel processo
educativo
DANIELA BANDERA - EWMD ITALY
14
La persona imprenditiva è essenzialmente una
visualizzatrice e una attualizzatrice: visualizza
qualcosa, e quando l’ha visualizzata sa
esattamente come farla accadere….. E in questo
“accadere” crea valore per sé e per la società.
(Robert L. Schwartz)
30/11/2017NOMESIS - INTELLIGENCE FOR SOLUTIONS
15
Daniela Bandera, dopo la laurea in Sociologia (1979) conseguita presso la Libera Università degli Studi di
Trento, discutendo una tesi di Sociologia del Lavoro, ha completato la propria formazione universitaria con
studi di dottorato ottenendo il Diplòme d’ Ètudes Approfondies (D.E.A. 1980) in Sociologie du Travail
all’Université de Nancy in Francia. Ha inoltre partecipato a seminari e workshop alla York University di
Toronto (Canada 1987) e a Yale (Connecticut, USA 1988).
Nel 1989 è co-fondatrice di Nomesis - Ricerche e Soluzioni di Marketing di cui è amministratore delegato. In
Nomesis coordina e dirige il Marketing Learning Lab, una innovativa metodologia che ingloba consulenza,
ricerca e formazione, messa a punto dal team Nomesis da lei guidato, sperimentata con successo in aziende
di grandi e medie-grandi dimensioni su tutto il territorio nazionale. Fondatrice di Womesis Lab specializzato
in gender studies , indagini e percorsi formativi per donne che vogliono crescere e imprese che vogliono
valorizzarle.
Nell’impostazione e realizzazione degli interventi del Marketing Learning Lab ha introdotto l’uso di tecniche
e metodologie specifiche per poter passare dall’analisi dei fenomeni all’individuazione di soluzioni; realizza
infatti ricerche sul mercato esterno dei clienti e interno dei collaboratori per supportare le imprese nelle
decisioni strategiche ed operative. Dirige inoltre la Business Unit “Support Decision System” per gli
interventi su head quarters delle imprese clienti e sui Consigli di Amministrazione.
Ha svolto numerose ricerche sul clima interno alle organizzazioni sia pubbliche che private e realizzato
azioni di miglioramento organizzativo nell’ottica di orientamento della struttura dell’impresa al mercato.
Ha tenuto attività di docenza presso numerose aziende del settore della Grande Distribuzione Organizzata e
Associata in Istituti Bancarie e Imprese di Servizi oltre che in Enti Pubblici.
Daniela Bandera è presidente Nazionale di EWMD – European Women’s Management Development –
International Network e membro del CDA della Fondazione AIB – Brescia.
Daniela.bandera@nomesis.net
+ 39 3489385936
Skype: daniela7954

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  • 1. DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 1
  • 2. APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’ DANIELA BANDERA EWMD ITALY DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 2 APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’ Daniela Bandera – EWMD ITALIA
  • 3. SOMMARIO DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 3 IL QUADRO DI RIFERIMENTO FOCUS: L’ITALIA …… CI SARA’ UN MOTIVO SE SIAMO COSI’…. PERCHE’ APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’ IMPRENDITIVITA’ - IMPRENDITORIALITA’ EDUCARE ALL’IMPRENDITIVITA’: LE LEVE PROSPETTIVE PERCORRIBILI PER STIMOLAFRE L’IMPRENDITIVITA’ CASE HISTORY: L’ESPERIENZA DEGLI IMPRENDITORI DEL TOGO RISULTATI TANGIBILI: ALCUNE ANTICIPAZIONI (Eastern Norway Research Institute (ENRI) PER UN PERCORSO SULL’IMPRENDITIVITA’ Dati per inquadrare il problema Idee in libertà per stimolare l’imprenditività Imparare dall’esperienza
  • 4. IL QUADRO DI RIFERIMENTO • Cronicizzazione della crisi dopo il 2008 • Aumento del tasso di disoccupazione: nel 2015 il tasso di disoccupazione globale è salito al 5,8% (197,1 milioni di disoccupati nel mondo, aumento di oltre 0,7 milioni) Fonte ILO 2016 • Nel trovare lavoro stabile un giovane con istruzione universitaria impiega un terzo del tempo di un giovane con istruzione primaria, a parità di fascia d’età, la transizione verso il posto di lavoro è più lunga per le donne. • L’Europa come va? • I trend relativi alla recessione e alle difficoltà sono confermati (ISTAT 2016-2016) • Aumento del tasso medio di occupazione al 64,9% nel 2014 e 65,6% nel 2015 (il numero complessivo degli occupati resta inferiore al livello pre- crisi di circa 2,2 milioni di unità • I GIOVANI: Tra gli under 25 i senza lavoro superano il 42,7% contro la media europea del 22,2% • NEET: Not in Education, Employment or Training nella fascia sotto I trent’anni sono 2,3 milioni cioè il 25,7% della popolazione di questa fascia d’età DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 4
  • 5. FOCUS L’ITALIA 5 PAESI CON TASSO DI OCCUPAZIONE SUPERIORE ALLA MEDIA ITALIA Svezia 80% Tasso occupazione 59,9 Germania 77,7% Obiettivo 2020 EU 75% Regno Unito 76,2% Tasso di disoccupazione 12,7% Danimarca 75,9% Tasso di disoccupazione europeo 10,2%
  • 6. ….. CI SARA’ UN MOTIVO SE SIAMO COSI’… DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 6 A monte vi è una molteplicità di fattori, dalla complessità creata dalla globalizzazione alle caratteristiche economico-produttive del paese, dall’incapacità di ripensamento e rinnovamento della struttura produttiva, alla difficoltà di iniziative imprenditoriali e auto-imprenditoriali, al clima culturale non meritocratico alimentato dai luoghi comuni sull’imprenditoria. La disoccupazione giovanile e i Neet pongono il problema della connessione tra sistema educativo e sistema produttivo Il binomio Istruzione-lavoro è inscindibile.
  • 7. PERCHE’ APPRENDERE L’IMPRENDITIVITA’ DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 7 La commissione Europea propone gli obiettivi principali per l’UE per il 2020: Il 75% delle persone tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro Il 3% del PIL dell’UE deve essere investito in R&S Il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno al 40 dei giovani deve essere laureato; 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio povertà • L’Europa definisce la settima competenza chiave “spirito di iniziativa e di imprenditorialità” come “la capacità di tradurre le idee in azione. (European Union 2006) è quindi una capacità trasversale che deve essere supportata durante tutto il ciclo di vita, per questo coinvolge sia il sistema scolastico, sia la formazione permanente, oltre che tutti gli ambiti della vita della persona. competenze dovrebbero essere acquisite dai giovani entro la fine del loro ciclo di istruzione obbligatoria poiché sono considerate necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
  • 8. IMPRENDITIVITA’ - IMPRENDITORIALITA’ DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 8 • Per “ IMPRENDITORIALITA’” si intende l’insieme di competenze e qualità necessarie a creare e a condurre un’impresa; • con “ IMPRENDITIVITA’ ”, invece, si fa riferimento in senso più ampio al sapere agire con spirito d’iniziativa e competenze imprenditoriali per vincere le sfide che i propri progetti di sviluppo – professionali e personali – pongono innanzi. • In un certo senso, gli ambiti semantici dei due concetti si toccano, si compenetrano, ma sono differenti: L’IMPRENDITORIALITÀ È UN CONCETTO CHE AFFERISCE MAGGIORMENTE AL MONDO DEL LAVORO, L’IMPRENDITIVITÀ, INVECE, AL MONDO DELLA FORMAZIONE E DELLO SVILUPPO PERSONALE (Strano, 2016) . • Essere imprenditivo significa essere imprenditore di se stesso • Capacità di attivarsi, di mettere in valore la propria agency (Sen 2010) per visualizzare, pensare e dare forma a progetti di sviluppo individuali e collettivi. Colui/colei che agisce l’imprenditività “fa e mentre fa inventa il modo di fare: produzione che è, al tempo stesso invenzione.”(Pareyson, 1954) Il senso di iniziativa e imprenditorialità sono relative alle capacità di una persona di tradurre le idee in azione: creatività, innovazione, assunzione di rischi, capacità di pianificare e gestire progetti finalizzati ai propri obiettivi.
  • 9. EDUCARE ALL’IMPRENDITIVITA’: LE LEVE DANIELA BANDERA - EWMD ITALY: Modello concettuale EntreComp Joint Research Center 9 Visione imprenditoriale: comprende anche atteggiamenti di consapevolezza delle proprie capacità, motivazione e perseveranza, capacità di da re valore alle idee degli altri e di mobilitare risorse. Azioni e di conoscenze dei contesti, degli approcci alla pianificazione e al management, una capacità prendersi dei rischi e di lavorare con gli altri. Capacità di generare idee (creatività , visione , problem - solving), e di cogliere opportunità (valutare idee, pensiero etico, etc. ) Per persone intraprendenti
  • 10. PROSPETTIVE PERCORRIBILI PER STIMOLARE L’IMPRENDITIVITA’ DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 10 1. Capability approach per formare ed educare all’imprenditività capacitante, in grado di permettere alle persone di esprimere i propri talenti 2. Esperienze imprenditoriali pratiche prima che le persone lascino la scuola dell’obbligo dentro la stessa scuola: ambienti stimolanti che premiano il merito in modo oggettivo che aiutano anche quando si fallisce sono forieri di comportamenti imprenditivi 3. Laboratori di sperimentazione dell’innovazione e delle idee, presidiati da imprenditori veri in partnership con aziende vere, con meccanismi che siano in grado di passare dal concept al prodotto sintetizzano le azioni volte al potenziale generativo, trasformativo e creativo delle persone 4. Esperienza delle mini-imprese diffondendo il programma di “Impresa in Azione” 5. Rimozione degli stereotipi sociali • Meritocrazia • Ruolo sociale dell’imprenditore 6. Ripensare l’alternanza scuola-lavoro • Customizzazione per le diverse scuole: ci sono tante tipologie di scuole e di impresa, tante esperienze utili in funzione del percorso di studi • Individuazione di un pool di docenti in ogni scuola che colloquiano con le imprese (crediti formativi ai docenti) • Training per docenti sul tema dell’educazione all’imprenditorialità sperimentando metodi e strumenti digitali
  • 11. CASE HISTORY: Teaching personal initiative beats traditional training in boosting small business in West Africa 11 • LOCATION: TOGO • SOGGETTI COINVOLTI: 1000 small business • OBIETTIVO: individuare l’efficacia di un approccio psicologico basato sul sostegno alla iniziativa personale e di un approccio basato sulla formazione più tradizionale degli skills di gestione dell’impresa • TEMPO DI OSSERVAZIONE: 2 anni • RISULTATI: il gruppo che aveva seguito il training basato sull’approccio psicologico che ha insegnato loro un modo d’agire pro-attivo e focalizzato sul comportamento imprenditivo ha avuto più successo e le imprese guidate dai partecipanti a questo gruppo hanno avuto il 30% di incremento dei profitti conto l’11% delle imprese guidate da coloro cha hanno avuto un input formativo legato agli aspetti tecnici – professionali (Bilancio, Amministrazione ecc.)
  • 12. RISULTATI TANGIBILI: ALCUNE ANTICIPAZIONI 12 Eastern Norway Research Institute (ENRI), The Foundation for Entrepreneurship , Young Enterprise Denmark, e la Facoltà di Economia della J.J. Strossmayer University di Osijek 1. Le metodologie utilizzare per “insegnare l’imprenditività” si sono riversate anche nella docenza di altre materie (Learning by doing ad esempio) 2. Hanno successo se c’è una strategia nazionale che sponsorizza un cambiamento culturale nella scuola oltre che nel mondo dell’insegnamento e lo integra nei programmi scolastici 3. Il ruolo di facilitatore è stato quello dei presidi o dirigenti scolastici oltre che i docenti: da ciò discende che è importante avere un programma educativo per insegnanti e volontari delle imprese nelle scuole. 4. L’entusiasmo e l’engagement degli studenti influisce non solo sul successo del progetto ma anche sulle loro performances scolastiche 5. Fattore di successo è la rete imprenditoriale che può interloquire con le scuole e fornire i mentori 6. I genitori sono soddisfatti anche se chiedono di ricevere più informazioni sul processo di apprendimento dei figli. 7. I ragazzi appaiono essere più self confident, hanno acquisito capacità di problem solving e di comunicazione oltre che una maggiore socializzazione alla fatica e alla finalizzazione 8. Gli insegnanti hanno notato un cambiamento anche nei ruoli di genere e più studentesse si sono interessate all’educazione imprenditoriale diventando spesso le CEO della mini - impresa
  • 13. PER UN PERCORSO SULL’IMPRENDITIVITA’ DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 13 1. L’imprenditività si può apprendere se c’è un PROGRAMMA DIDATTICO ESPERIENZIALE SOLIDO 1. Attività di ricerca – azione 2. Laboratori esperienziali 3. Raccordo con il mondo dell’impresa 4. Promozione di una logica di rete 2. METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE che sostengano la motivazione degli studenti, la massima partecipazione al progetto (il LEARNIGN BY DOING e l’ACTIVE LEARNING) 3. FORMAZIONE DEI DOCENTI IN UNA LOGICA DI QUALITÀ, in cui siano presenti monitoraggio, valutazione e certificazione del percorso 4. POTENZIAMENTO DELLE COMPETENZE DIGITALI DEI DOCENTI, promuovendo a tutti i livelli il networking come strumento per la comunicazione e lo scambio 5. NETWORKING TRA GLI ATTORI coinvolti nel processo educativo
  • 14. DANIELA BANDERA - EWMD ITALY 14 La persona imprenditiva è essenzialmente una visualizzatrice e una attualizzatrice: visualizza qualcosa, e quando l’ha visualizzata sa esattamente come farla accadere….. E in questo “accadere” crea valore per sé e per la società. (Robert L. Schwartz)
  • 15. 30/11/2017NOMESIS - INTELLIGENCE FOR SOLUTIONS 15 Daniela Bandera, dopo la laurea in Sociologia (1979) conseguita presso la Libera Università degli Studi di Trento, discutendo una tesi di Sociologia del Lavoro, ha completato la propria formazione universitaria con studi di dottorato ottenendo il Diplòme d’ Ètudes Approfondies (D.E.A. 1980) in Sociologie du Travail all’Université de Nancy in Francia. Ha inoltre partecipato a seminari e workshop alla York University di Toronto (Canada 1987) e a Yale (Connecticut, USA 1988). Nel 1989 è co-fondatrice di Nomesis - Ricerche e Soluzioni di Marketing di cui è amministratore delegato. In Nomesis coordina e dirige il Marketing Learning Lab, una innovativa metodologia che ingloba consulenza, ricerca e formazione, messa a punto dal team Nomesis da lei guidato, sperimentata con successo in aziende di grandi e medie-grandi dimensioni su tutto il territorio nazionale. Fondatrice di Womesis Lab specializzato in gender studies , indagini e percorsi formativi per donne che vogliono crescere e imprese che vogliono valorizzarle. Nell’impostazione e realizzazione degli interventi del Marketing Learning Lab ha introdotto l’uso di tecniche e metodologie specifiche per poter passare dall’analisi dei fenomeni all’individuazione di soluzioni; realizza infatti ricerche sul mercato esterno dei clienti e interno dei collaboratori per supportare le imprese nelle decisioni strategiche ed operative. Dirige inoltre la Business Unit “Support Decision System” per gli interventi su head quarters delle imprese clienti e sui Consigli di Amministrazione. Ha svolto numerose ricerche sul clima interno alle organizzazioni sia pubbliche che private e realizzato azioni di miglioramento organizzativo nell’ottica di orientamento della struttura dell’impresa al mercato. Ha tenuto attività di docenza presso numerose aziende del settore della Grande Distribuzione Organizzata e Associata in Istituti Bancarie e Imprese di Servizi oltre che in Enti Pubblici. Daniela Bandera è presidente Nazionale di EWMD – European Women’s Management Development – International Network e membro del CDA della Fondazione AIB – Brescia. Daniela.bandera@nomesis.net + 39 3489385936 Skype: daniela7954

Notas del editor

  1. (comunicazione nella madrelingua, comunicazione, competenze matematiche e di base nel campo scientifico, e tecnologico, competenze digitale, imparare a imparare, competenze sociali e civiche, Senso di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione),
  2. GLOBAL ENTREPRENEURSHIP MONITOR: l’accettazione sociale dell’imprenditorialità Due terzi degli adulti ritiene che l’imprenditore abbia raggiunto uno status medio-alto nella società Due terzi ritiene che impegnarsi nello start up sia una buona scelta di carriera L’Africa è il continente in cui vi è una visione più positiva dell’imprenditore (tre quarti degli intervistati considera il ruolo dell’imprenditore come socialmente rilevante; il 77% ritiene che l’imprenditore sia ammirato) Per contro in America Latina c’è la porzione più bassa di coloro che ritengono che l’imprenditore sia associato ad un alto statu sociale In Europa c’è il più basso livello di coloro che ritengono che l’imprenditorialità sia una buona carriera (58%) e questo è un dato culturale con cui si deve fare i conti
  3. Progetto The Innovation Cluster for Entrepreneurship Education Achievement Europe Paesi coinvolti: Belgio (Fiandre) Estonia, Finlandia, Italia, Lettonia Obiettivo: analizzare l’impatto dell’educazione imprenditoriale e investigare i fattori positivi e gli ostacoli Modus operandi: ogni paese ha coinvolto 4 scuole e una scuola di controlo Test: progetto Mini-imprese Periodo: 2015-2016 e 2016-2017: Monitoraggio: somministrazione di questionario e realizzazione di interviste a 12.000 studenti, insegnanti, genitori, volontari d’azienda nelle scuole