DIGITAL PR. Amministrazione locale, networking internazionale
1. #DigitalPR
Amministrazione locale,
Networking internazionale
@dariasantucci
Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
2. Premessa
Ispiriamoci
“
” Giulio Terzi, intervista su Wired, 27/9/2012
(notizia ripresa da www.diplomaziadigitale.it)
Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
3. Premessa
Parole chiave
Connessione tra i mezzi di
Crossmedialità
comunicazione, grazie allo
sviluppo e alla diffusione di
piattaforme digitali
Disponibilità
mentale ad
accogliere le Apertura
novità e le idee
altrui
Contaminazione
Fusione di elementi di
diversa provenienza
Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
4. Premessa
Metodo
Contesto
Canale
Mittente - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Destinatario
Codice
Messaggio
Modello della comunicazione linguistica
di Roman Jakobson
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5. Sommario
Digital Public Relations
• Contesto
• Canali
• Attori
• Codici
• Messaggi
Scenari
Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
6. Digital Public Relations
Relazioni Pubbliche...
Public Relations
Attività di comunicazione per lo sviluppo di relazioni
con/tra istituzioni, aziende, associazioni, organi di
stampa, privati cittadini.
L’obiettivo è sostenere la reputazione di chi comunica,
contribuendo alla creazione di un’identità.
Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
7. Digital Public Relations
…Digitali
Digital Public Relations
• Attività di Pubbliche relazioni
• svolte su canali tradizionali
• ma con un forte sviluppo online.
Dublic Relations
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8. Digital Public Relations
Rilevanza
Perché ne parliamo?
1. Consumi
2. Impulsi
Contesto
3. Pratiche
4. Scenari
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9. Contesto
Qualcosa è segno solo perché è
interpretato come segno di
qualcosa.
Charles W. Morris
Foundations of the Theory of Signs, 1938
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10. Contesto
1. Consumi
à
alit
edi
ss m
Cr o
Almeno una volta alla
settimana
TV 97.4
Radio 80,2
Stampa 47.8 -7%
Internet 53.1 +6%
(2009-
2011)
Solo audivisivo 28.6 Non interessata < digital divide
Audiovisivo + 17 45.6 da stampa scritta > press divide
Internet
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11. Contesto
2. Pratiche: i cittadini
à
alit
edi
ss m
Cr o
35.8 mln
Persone hanno accesso a Internet
+6.9% 2010 +55.4% mobile
Utilizzo (in%)
Trovare luoghi 37,9
Ascoltare musica 26,5
1/3
del tempo online trascorso
Prenotare un viaggio 18,0 su social network e blog
Compiti amministrativi 9,7
Prenotare una visita medica 3,9 […]
88%
dei giovani è su Facebook
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12. Contesto
2. Pratiche: la PA
e
az ion
ta min
C on
30% PA account > informazione
< consultazione
ufficiale sui Soprattutto news, poche
social media interazioni
(su +247 istituzioni) Comunicazione one-way.
Poche interazioni, commenti non autorizzati.
Spesso duplica i contenuti dei siti.
Commenti consentiti, interazione non garantita.
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13. Contesto
3. Impulsi
Ap
Esterni e rtu
ra
• spinte normative
• nuovi cittadini
• valori di internet
• crisi
Interni
• dipendenti hanno profili sui social network
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14. Contesto
4. Scenari
n e
azio
in
nt am
Co
Locale Globale
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15. Canali
Al 43% delle donne e al 27% degli
uomini è capitato di essere lasciati
via sms.
“Due riviste americane di fitness”
www.wellme.it, 3/2/2012
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16. Canali
Non-media
Meeting
Fiere
Eventi
Sponsorizzazioni
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17. Canali
Media
Televisione
Radio
Video
Pubblicazioni
Stampa
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18. Canali
Web-based
“ European Commission uses social networks to reach out and
connect with citizens and stakeholders in addition to the
communication which takes place via more traditional channels […]
The Commission distinguishes social media use for the following
purposes:
•communication on political priorities
•stakeholder and campaign communication
”
•use of social media in staff members' own capacity.
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19. Attori
La credenza che la realtà che
ognuno vede sia l'unica realtà è la
più pericolosa di tutte le illusioni.
Paul Watzlawick
How real is real?, 1967
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23. Attori
Cittadini
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24. Attori
Cittadini
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25. Attori
Cittadini
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26. Attori
Cittadini
Nuovo cittadino, protagonista, active
citizen.
•Interviene nel processo di decision making
grazie alle Ict
•Attua pratiche bottom-up
•Con il passaparola determina
comportamenti di voto, opinione, consumo
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27. Attori
Giornalisti
Redazione
Fonti tradizionali + online
Redattori competenti su linguaggi multimediali
Ipermedia
Testo online include foto, interviste audio e
video.
Si sfoglia secondo un percorso personalizzabile
Interattività
Lettore interagisce con giornale (commenti)
Aggiornamenti in tempo reale
Pluralità di informazioni
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28. Codici
Eschiusmi, bitteschen:
noio, volevon savuar l'indiriss…
Ja?
Totò
1956
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29. Codici
Pratiche
Le persone
1. Classificano -> Folksonomy
2. Producono -> User generated content
3. Condividono -> Social networking
Online e offline sono sovrapposti
La comunità non esaurisce la socialità online
Uso sociale di internet nel contesto quotidiano
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30. Codici
Pratiche
Effetti sociali
1. Creazione di community
2. Gestione di progetti online
3. Incremento degli utenti
Effetti di comunicazione
1. Rapidità nella produzione di contenuti
2. Maggiore diffusione delle informazioni
3. Arricchimento della tipologia di contenuti
4. Semplificazione della gestione delle
informazioni via web
Comprendere internet nel contesto di altri media
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31. Messaggi
Non si può non comunicare.
Paul Watzlawick, Janet Beavin, Don Jackson
Pragmatics of Human Communication, 1967
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32. Messaggi
Tutto comunica
Condividere
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33. Messaggi
Tutto comunica
Rispondere
Ringraziare
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34. Messaggi
Tutto comunica
Relazionarsi
Seguire
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35. Messaggi
Significanti e significati
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C on -
+
+
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36. Messaggi
Significanti e significati
“ Non ha più senso dire: scrivo per la carta, per il web o per l’iPad. Si scrive
per tutto il sistema Corriere. […]
Senza conoscere la grammatica e la sintassi delle nuove comunità in Rete,
non avremo la possibilità di intercettare nuovi lettori. […]
Il lettore dobbiamo andarlo a cercare noi, con umiltà, utilizzando ogni
”
canale, ogni social network, ogni algoritmo a disposizione.
Ferruccio De Bortoli
(4/5/2012, relazione ai giornalisti del ‘Corsera)
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38. Messaggi
Significanti e significati
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Co
http://www.diplomaziadigitale.it/
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39. Scenari
Chacun appelle "idées
claires" celles qui sont au même
degré de confusion que les
siennes propres.
Marcel Proust
A l’ombre des jeunes filles en fleurs, 1919
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40. Scenari
Livelli di presenza
E Coinvolgimento
Z ION
I CA ICA
NIF TEG
PIA TRA
S
Interazione
Presidio
Ascolto
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41. Scenari
Esempio: #StartUpTime di RENA + Centro Studi Etnografia Digitale
+
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42. Scenari
Esempio: #StartUpTime di RENA + Centro Studi Etnografia Digitale
tà
diali
•dalle 16:53 alle 19:24 dell’11 maggio 2012 s me e
•503 Tweet C ros z ion
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•75 User nta
Co rt u
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•39 Hashtag e 422 interazioni generati Ap
e
www.etnografiadigitale.it www.progetto-rena.it
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43. Scenari
Esempio: #Web4gov
•Video best of
•Storify
•Flickr photo gallery
•Live blogging archive
http://consilium.europa.eu/web4gov
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45. Conclusione
Integrazione
• Giornalismo d’emergenza
• Nanopublishing (microblogging)
• Wikinews
• Cittadini reporter
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Daria Santucci, YPBPR School of Politics & Policy, 13 ottobre 2012, Gardone Riviera (BS)
46. Conclusione
Policy esterna e interna
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47. Conclusione
Dublic Relations
Connessione tra i mezzi di
Crossmedialità
comunicazione, grazie allo
sviluppo e alla diffusione di
piattaforme digitali
Disponibilità
mentale ad
accogliere le Apertura
novità e le idee
altrui
Contaminazione
Fusione di elementi di
diversa provenienza
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48. Conclusione
Un pompelmo
è un limone
che ha avuto un'opportunità.
E ne ha approfittato.
Oscar Wilde
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49. #DigitalPR
Grazie!
@dariasantucci
daria.santucci@gmail.com
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Internet Il Censis riporta che gli italiani (97,4%) si nutrono – almeno una volta alla settimana – di televisione; otto su dieci consumano una pillola settimanale di radio. Negli ultimi due anni il consumo di carta stampata è diminuito del 7%, mentre internet è cresciuto del 6% Il Paese è diviso in due: da una parte, il 54,4% di italiani si accosta al cartaceo; dall’altra, il 45,7% ne è estraneo.
Social network La penetrazione dei social network, nel Paese, è molto elevata: secondo l’ultima ricerca (2011) dell’agenzia Nielsen (“State of the media: the social media report”), l'84% di chi naviga online si collega almeno una volta al giorno al proprio social network o blog preferito. Ogni 10 giovani, solo uno non è su Facebook. Enti pubblici
Da una ricerca condotta nel 2010[1] su 247 enti pubblici (regioni, province e comuni capoluogo di provincia italiani), emerge che più del 30% possiede un account ufficiale in almeno un social media. Anche le Camere di commercio italiane si sono aperte ai social network; per citarne alcune: Crotone, Foggia, Firenze, Prato, Terni, Vicenza e unioni regionali come quella della Calabria. Sono anche presenti alcune aziende speciali, come quella di Trapani. Infine, alcune Camere di commercio hanno attivato profili per servizi specifici, come il settore Brevetti e Marchi della Camera di commercio di Chieti. Su Twitter, si segnala la presenza del profilo @cciaa (“Camera di Commercio”), che pubblica aggiornamenti su iniziative avviate dalle diverse Camere italiane, e del Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte, che ha attivato profili su Twitter e LinkedIn. [1] Francesco Pavan 2010 “La pubblica amministrazione ai tempi di Facebook: ripensare il dialogo con i cittadini nei social media”
Spinte normative La legge 15/2005 ha ridefinito il procedimento amministrativo (241/1990). Tra le novità più significative, l’instaurazione del regime della partecipazione al procedimento come attuazione del principio di trasparenza: il legislatore ha spinto verso un’apertura alla gestione democratica dell’attività amministrativa. In questo contesto è dovere del comunicatore pubblico guardare con occhi nuovi alla legge 150/2000 . I dati sulla “dieta mediatica” degli italiani ben chiariscono dove rivolgere l’attenzione: se non si possono dimenticare i 35 milioni di Italiani che non hanno accesso a Internet, non si può prescindere dalla considerazione del 50% della popolazione che si nutre di solo web e audiovisivi (radio e TV). Diventa dunque non solo strategico, ma cruciale , monitorare i contesti dove i cittadini si informano e fanno opinione per valutare consapevolmente l’inserimento attivo negli stessi – come rileva l’articolo 2 (“le attività di informazione e di comunicazione sono attuate con ogni mezzo di trasmissione idoneo ad assicurare la necessaria diffusione di messaggi”). Come ricorda il Vademecum Pubblica Amministrazione e social media : “il fatto che non vi sia per gli Enti l’obbligo di essere presenti sui siti di social networking, infatti, non comporta l’automatica irrilevanza giuridica del ricorso da parte della PA al Web 2.0, tutt’altro: il pieno rispetto di alcune norme già vigenti sembrerebbe presupporre proprio il ricorso a tutti gli strumenti che consentono di stimolare e di valorizzare un nuovo rapporto con i propri cittadini-utenti” [1] . I nuovi cittadini I cittadini sono sempre più soggetto attivo. A tal proposito, di particolare rilievo è l’articolo 3 del D.Lgs 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale), che sancisce il diritto all'uso delle tecnologie. Secondo elemento cruciale è la consapevolezza del diritto alla partecipazione democratica (nonché la spinta normativa a farlo), come sancito dall’articolo 9 dello stesso CAD. I valori di internet La Pubblica Amministrazione che decide di essere presente negli spazi del Web sociale deve essere consapevole che sta passando da un modello di comunicazione “verso” il cittadino a uno “con” il cittadino. La crisi La recente spending review ha imposto una drastica riduzione delle spese pubblicitarie. Questo implica che la nostra utenza, cui siamo tenuti a offrire un servizio, è oggi penalizzata da una carenza di informazioni a cui urge porre rimedio. [1] Vademecum per la Pubblica amministrazione e i social network, Sett. 2011
Mad Men è una serie televisiva statunitense prodotta dal 2007 . Ideata da Matthew Weiner , la serie utilizza il mondo pubblicitario di New York degli anni sessanta come specchio per raccontare i grandi cambiamenti avvenuti nella società americana durante il decennio. [2] La serie è trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da AMC dal 19 luglio 2007. In Italia è trasmessa in prima visione assoluta dal 18 marzo 2008 dai canali satellitari Cult (fino alla terza stagione), FX (quarta stagione) e Fox (dalla quinta stagione), mentre in chiaro è trasmessa sul digitale terrestre da Rai 4 dal 3 ottobre 2009 .
A seconda del grado di relazione con l’utenza sulla base di gradi di complessità e coinvolgimento incrementali, il posizionamento può prevedere quattro possibili scenari: ascolto : monitorare ciò che avviene nei social network presidio : essere presenti nei social network interazione : interagire con gli utenti dei social network partecipazione : sfruttare i social network per costruire momenti di partecipazione attiva dell’utenza.
http://www.etnografiadigitale.it/ Il TweetStorming è un modo per affrontare, con lo stile rapido e sintetico dei cinguettii digitali, un tema di attualità facendo interagire in tempo reale grandi esperti, appassionati, e semplici curiosi. Il TweetStorming non avrebbe senso se non fosse seguito da un buon lavoro di analisi dei cinguettii. Questa cosa in Italia al momento la fa soltanto RENA. Venerdì 11 maggio il giovane imprenditore americano Ben Casnocha è stato ospite del TweetStorming organizzato da RENA e dal Centro Studi Etnografia Digitale . Questo è il risultato della tempesta: “ A digital ethnography of #startuptime “ . E Donna Moderna conferma. Il documento, redatto del Centro Studi Etnografia Digitale, si divide in due sezioni. La prima riporta un’analisi quantitativa dello stream di tweet e la relativa mappatura visual e mira a mostrare gli influencer, le reti semantiche e le interazioni relative al Tweetstorming. La seconda consiste in un’analisi qualitativa volta ad estrapolare le principali linee discorsive emergenti dal flusso conversazionale. L’analisi è stata condotta sui 503 tweet prodotti dai 75 utenti connessi durante l’evento. Con questa sessione di TweetStorming abbiamo imparato che: Tutto quello che è startup ed innovazione sociale è anti-economico (nel senso classico di razionale e volto al profitto individuale). Startup ed innovazione sociale sono, al contrario, degli output ottenibili solo in reti sociali etiche, dove vige la norma dell’aiuto spontaneo e reciproco. L’innovazione sociale sembra sovente radicarsi nel passato, più che lanciarsi verso un ipotetico futuro remoto. L’accento che il TweetStorming, per esempio, pone sul territorio ci fa capire come spesso innovazione sociale sia sinonimo di valorizzazione dell’esistente (un esistente magari non visto o misconosciuto dai più). Un’altra importante conclusione derivanti dall’analisi del flusso comunicativo è stat ache le startup sono una gran cosa, tuttavia per il TweetStorming in Italia la loro creazione è fortemente ostacolata l’arretratezza culturale del Paese che prende le forme di: Un’eccessiva burocratizzazione delle istituzioni pubbliche; Una forma mentis poco incline alla rischio e alla voglia di scoprire. Su questo ha riflettuto lo stesso Ben che però non sembra del tutto convinto del fatto che l’Italia sia un paese così ingessato e resta colpito dalla sfiducia generalizzata che gli italiani sembrano dimostrare verso gli italiani. Infine, ecco l’elenco dei concetti chiave di questa sessione di TweetStorming: capacità di fare rete, avere sempre pronto un piano b, vivere in una condizione di ‘beta permanente’, capacità di mappare le reti. Ben era in Italia per partecipare al contest Vulcanicamente e presentare il suo libro, scritto a quattro mani con il co-fondatore di Linkedin, Reid Hoffman , The Startup of You (edito in Italia da Egea con il titolo Teniamoci in Contatto – per un assaggio, è possibile scaricare il primo capitolo ).
A poche settimane dal successo di #art18time torna la voglia di confrontarsi su twitter attorno ai temi che più ci stanno a cuore. Lo faremo con il nostro stile informale, cercando di attivare la rete. Lo faremo guardando al futuro, occupandoci di uno dei temi chiave del nostro futuro, quello delle smart cities , le città intelligenti.L’occasione ce la offre un interessantissimo evento organizzato all’interno della cornice di Meet The Media Guru . Il 18 aprile infatti sarà a Milano Carlo Ratti , italianissimo direttore del SENSEable City Lab del MIT di Boston. Il rapporto tra nuove tecnologie digitali, cittadini e città rappresenta una nuova frontiera di ricerca. Solo capire come la tecnologia cambia la vita delle persone e quali sono le implicazioni di questi fenomeni su scala urbana ci può consentire di governare al meglio questo cambio di paradigma. Rendendo questi strumenti dei mezzi abilitanti , capaci di aumentare il pensiero e le azioni individuali e collettive. Sono molti i soggetti che stanno riflettendo su questi temi in Italia, a partire da Luca De Biase . E noi proveremo a coinvolgere tutti, esperti e meno esperti, in un nuovo esperimento di intelligenza collettiva . Faciliteremo una conversazione online, tweet dopo tweet, dalle 19:45 alle 21:45 in corrispondenza dell’intervento di Carlo Ratti che potremo seguire in streaming sul sito di Meet The Media Guru . E in coda proveremo a coinvolgere direttamente anche il protagonista dell’iniziativa. L’esercizio sarà coordinato dall’account twitter @ProgettoRENA e animato da Francesco Luccisano (@Fluccisano ), Alex Giordano (@mantralex ), Davide Agazzi (@davideagazzi ) e Daria Santucci (@dariasantucci ). L’hashtag che vi consigliamo di utilizzare è #MMGRATTI. Grazie alla collaborazione del Centro Studi Etnografia Digitale saremo poi in grado di fornire un’analisi dettagliata dei contenuti della nostra conversazione online e delle reti che sono state attivate. Si tratta quindi in un altro esperimento di frontiera, a cui speriamo vogliate partecipare in tanti. Perchè non ci sarà nessuna smart city senza dei cittadini smart . E a noi di RENA sono i cittadini attivi e consapevoli che interessano. Dite la vostra quindi, per aiutarci a capire che tipo di tecnologie possono consertirvi di indossare al meglio i panni del cittadino smart.
http://consilium.europa.eu/web4gov
Presidiare i social network implica aderire al profondo mutamento culturale che trasforma la comunicazione da one-way a two-way a tutti gli effetti. I social network hanno caratteristiche e regole interattive proprie, che implicano: Apertura al dialogo : la presenza sui social network implica l’apertura ai commenti, e l’eventuale gestione delle critiche in modo dialogico. Strumento di tutela nella moderazione dei commenti, è la condivisione con l’utenza dei principi cui fa riferimento lo strumento. Responsabilizzazione : chi opera sui social network, così come il personale che ha un profilo, deve essere pienamente consapevole che qualunque atto comunicativo è correlato con la sua natura di dipendente pubblico. A tal fine, il personale interno dovrà operare secondo la distinzione spazio pubblico / spazio privato; l’operatore dovrà agire responsabilmente, secondo la policy, e richiedere aiuto di fronte a qualunque dubbio Delega : l’operatore che carica i contenuti sui social media deve poter agire secondo protocolli agili e flessibili. La logica dell’autorizzazione preventiva dovrà fare spazio all’empowerment con misurazione dei risultati a posteriori: sui social network le informazioni sono volatili e richiedono rapidità.
La presenza sui social media deve essere integrata con il piano di comunicazione dell’Ente, e in sinergia con i Sistemi Informativi.
Come ricorda il Vademecum (2011), per utilizzare proficuamente i social media è necessario “definire tanto le regole di comportamento dei dipendenti e dell’organizzazione rispetto agli strumenti e ai contesti disponibili ( policy interna ), quanto quelle degli utenti e dei cittadini rispetto a tali luoghi digitali ( policy esterna ). Questi elementi vanno condivisi con l’ufficio legale (ove presente) e con l’ufficio che si occupa della comunicazione. Devono essere documenti chiari che informino, sensibilizzino e forniscano strumenti pratici rivolti rispettivamente a: dipendenti, per evitare situazioni di conflitto e determinare ruoli e funzioni nella attività di gestione dei siti di social networking cittadini, per comprendere il ruolo del social network nelle modalità di relazione e comunicazione adottate dall’Ente” . La policy interna dovrà dettagliare aspetti quali: le modalità d’uso dei siti di social networking da parte del personale (uso in rappresentanza dell’Ente; uso privato) le modalità di gestione degli account (identificazione chiara di chi, all’interno dell’Ente, debba occuparsi della redazione dei materiali da declinare sui diversi siti di social networking; definizione del grado di libertà soggettiva e vincolo organizzativo nella produzione di contenuti) stile di aggiornamento dei contenuti (adesione a linee guida derivanti dai valori di Internet, quali: autenticità, consapevolezza, dialogo, freschezza, legalità, monitoraggio continuo, onestà intellettuale, qualità, responsabilità e personalizzazione). La policy esterna “è un documento destinato al cittadino e volto a regolare il rapporto tra esso e l’Ente nell’ambito dei social media” e dovrà invece illustrare all’utenza le regole di comportamento da tenere negli spazi di presidio dell’Ente. Specificherà inoltre: l’Ente o ufficio che gestisce lo spazio; le finalità perseguite dall’Amministrazione sul social network; il tipo di contenuti pubblicati; i comportamenti consentiti: l’informativa ai sensi della normativa in materia di riservatezza dei dati personali; i contatti dell’Ente.