Sequestro del carbonio in ambito forestale e nature-based-solutions
La gestione della vegetazione in ambito fluviale
1. LE GESTIONE DELLA VEGETAZIONE IN
AMBITO FLUVIALE
21 luglio 2020
Tommaso Sitzia, Lorenzo Picco, Simone Iacopino
TESAF, UNIPD
2. Progetto LIFE Brenta 2030
2,6 mln di € – 7 partner – 10 sponsor – 31 supporter
PROMUOVERE LA BUONA GOVERNANCE E GLI SCHEMI INNOVATIVI DI FINANZIAMENTO PER LA
CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ E DELLA RISORSA IDRICA DEL MEDIO-BRENTA
4. Argomenti:
• I fiumi a fondo ghiaioso (concetti introduttivi)
• Impatto antropico e conseguenze sulla morfologia dei corsi
d’acqua
• Qualche evidenza relativa al Fiume Brenta
• Ambito fluviale: alvei di corsi d'acqua naturali e relative
pertinenze, corridoio fluviale
• La gestione … ma per quale servizio?
• Monitoraggio di habitat e specie a supporto della gestione
6. I fiumi a fondo ghiaioso
hbf
Livello di magra
Livello a piene rive
Vegetazione dell’anno
7. La vegetazione riparia è parte integrante dei corridoi fluviali, caratterizzati
da moltitudini di composizioni, densità, dimensioni……
Interagisce
continuamente con i
flussi
I fiumi a fondo ghiaioso
8. Tipologia, struttura, distribuzione, densità ed età della vegetazione infleunza
la stabilità delle sponde, generalmente aumentandola (e.g., Van de Wiel and
Darby, 2007)
Interagisce con i flussi modificandone la velocità (Larsen et al., 2009),
diminuendone l’energia producendo turbolenze (Tanino and Nepf, 2008).
Variazndone direzione e dinamica dei sedimenti (Rominger and Nepf, 2011).
I fiumi a fondo ghiaioso
25. Beni e servizi da erogare
• Paesaggio
• Turistico-ricreativo
• Protezione e regimazione
• Biodiversità
• Produzione
26. Il legno, ad esempio
• Legname da intaglio,
tornio, da opere
idrauliche, legna da
fuoco, ritortole d’uso
agricolo (stròpe), vimini
per fare ceste, canne
palustri per far letto alle
bestie
stròpe
Cristina Set 2018
Trentino 2014
https://www.pinterest.co.uk/pin/856458054108976575/
lampada in
legno di
pioppo
27. vimini dai salici di ripa: il caso del
vincheto di Celarda sul fiume Piave
30. Esploriamo gli habitat del medio corso
del fiume Brenta
• La carta risale al 2007
• Riporta i tipi di habitat secondo l’all. I della Direttiva Habitat
• A distanza di quasi 15 anni la vegetazione è in molti casi
cambiata: è normale, sono le dinamiche fluviali, di cui bisogna
tenere conto nella gestione
31. cave a Nove nel 1981 con
interventi di ripristino
le cave oggi: sono un habitat importante, prati aridi, con alcune specie
pregevoli, ma sono habitat artificiali, la cui permanenza è legata al fatto che
si trovano in posizioni ed elevazione del tutto anomala rispetto alle condizioni
naturali, tipiche del fiume
32. l’Oasi di Nove dal 1997: si noti la realizzazione di due opere a difesa, anche in questo caso
lo stagno, con le annesse aree ricreative, deve la sua permamenza a opere umane
33. l’area ricreativa dell’Oasi di
Nove: i grandi salici bianchi
sono un relitto di condizioni
ecologiche che non ci sono
più
34. ecco come si presenterebbe il sottobosco
di un saliceto quasi naturale, appena a
valle dell’Oasi di Nove
35. Monitoraggio di habitat e specie
Il monitoraggio:
➢ rilevazione periodica e sistematica di determinati parametri
➢ strumento essenziale per lo studio dei sistemi ambientali
➢ tre funzioni principali:
• fornire informazioni sulle variazioni rispetto allo stato desiderato;
• misurare il successo delle azioni di gestione e conservazione;
• rilevare gli effetti di perturbazioni e disturbi.
(Legg & Nagy, 2006)
• Art. 11 della Direttiva "habitat ":
"Gli Stati membri garantiscono la sorveglianza dello stato di conservazione delle
specie e degli habitat di cui all'articolo 2, tenendo particolarmente conto dei tipi di
habitat naturali e delle specie prioritari."
36. Ricostruire lo stato di fatto
• Ricerca bibliografica per ricostruire lo stato di fatto a supporto delle scelte di
monitoraggio
• Pubblicazioni scientifiche
• Segnalazioni di specie
• Atlanti floristici e faunistici
• Piani di gestione
• Atti Convegni dei Faunisti Veneti
• Pubblicazioni avifauna
• Carta ittica 2010 – Provincia di Padova
• Flora vascolare del corso planiziale del Brenta tra il Ponte di Bassano e il ponte
di Limena (Veneto - NE Italy)
37. Ricostruire lo stato di fatto
• Per il Medio Brenta disponiamo di un’importante base
conoscitiva, il Piano di Gestione
38. Come, cosa e quando rilevare?
• A partire dalle conoscenze sullo stato di fatto
ed in funzione degli obiettivi del monitoraggio
è fondamentale definire la metodologia di
campionamento.
• Tecniche di monitoraggio
43. Concludendo
• La gestione della vegetazione in ambito fluviale richiede di
considerare che il fiume ha perso gran parte delle sua naturalità
• Il letto del fiume è più profondo di quanto sarebbe e trasporta meno
sedimenti che in condizioni di naturalità
• La gestione può:
• da un lato, concentrasi su aspetti estetici o paesaggistici a scala locale,
tenendo presente l’erogazione di servizi alla collettività, che richiedono
investimenti per la manutenzione di infrastrutture di difesa spontale
• contemporaneamente cercando anche di recuperare almeno parte delle
dinamiche fluviali
• con l’obiettivo di adottare una scala di bacino
• ciò deve combinarsi con politiche di governance alla stessa scala di bacino