3. Flessibilità o uniformità?
Quasi tutte le regioni hanno previsto l’uso
dell’Isee per misurare il reddito degli assistiti
e, in molti casi, per modulare il loro livello di
partecipazione alla spesa.
La maggioranza delle regioni ha modificato 8
regioni hanno modificato alcuni parametri
dell’Isee. 7 regioni e 2 province autonome
hanno modificato i parametri che influenzano
la misurazione del reddito di ospiti di strutture
residenziali per anziani. E’ legittimo? (sentenza Consiglio di
stato n.3454/2004: normativa nazionale Isee prevale su quella regionale)
Flessibilità o uniformità nazionale (collegarlo ai
LEPS?) ?
3
4. Bozza del nuovo Decreto
L’ISEE diventa Livello essenziale delle
prestazioni per cui si presume che non
sia modificabile dalle regioni.
Rimane comunque ferma la possibilità
per gli enti erogatori di prevedere ,
accanto all’ISEE, ulteriori criteri di
selezione volte ad identificare
specifiche platee di beneficiari.
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6. Valutare i redditi fiscalmente non
rilevanti?/1
Parliamo di indennità di accompagnamento, pensione di
invalidità, contributi assistenziali locali ecc. che non
vengono dichiarati ai fini Irpef e non entrano nella
dichiarazione ISEE.
La maggior parte delle regioni (13 ma non le
Marche) valutano anche i redditi fiscalmente
non rilevanti ai fini della determinazione delle
rette per le strutture residenziali. Regioni in
aumento. Lo stesso orientamento non sempre
c’è per altri servizi.
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7. Valutare i redditi fiscalmente non
rilevanti?/2
E’ legittimo? L’art.8 della L. 328/2000 affida
alle regioni il compito di determinare il
concorso da parte degli utenti al costo delle
prestazioni.
Nel caso delle strutture residenziali l’Isee non
è in grado di indicare la capacità di spesa
mensile per la retta. Per la determinazione
della quota di retta a carico dell’utente
bisognerebbe utilizzare il reddito disponibile e
non l’Isee.
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8. LA BOZZA DEL NUOVO DECRETO
Viene prevista la valutazione dei redditi anche non
fiscalmente rilevanti. Compresi i contributi assistenziali
dei comuni.
Viene però prevista una detrazione dal reddito, fino ad
un massimo di 6.000 euro, per le spese sanitarie per i
disabili, per l’acquisto di cani guida.
Per non autosufficienti: detrazione fino a 5.000 euro per
badante (documentabili) o tutta la spesa per ospitalità
in struttura.
Scompare la maggiorazione per disabili prevista nella
scala di equivalenza
8
10. Somme lasciate all’assistito
Una parte delle entrate mensili dell’utente devono
essere prioritariamente garantite allo stesso per le
piccole spese personali.
12 regioni hanno regolato la materia. Min 77 max
417. Maggior parte dei casi 100-150 euro mensili.
Media 151 euro.
E’ auspicabile che tutte le regioni regolamentino la
materia in modo da garantire ad ogni assistito il
mantenimento di una piccola somma mensile (100-
200 euro) per le piccole spese personali e per
garantire l’equità di trattamento che le singole
regolamentazioni comunali non sono in grado di
assicurare.
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12. Chi paga la retta?
Paga il solo assistito o può essere coinvolta la
famiglia?
I punti di riferimento normativi sono relativi a
due aspetti ben distinti ma che molti
confondono come fossero un tutt’uno:
– I criteri per la valutazione dei redditi;
– La responsabilità nel pagamento delle rette
12
13. Chi paga la retta?
Gli effetti
Coinvolgimento familiare Solo l’assistito
Considera solidarietà Non considera solidarietà
intrafamiliare. E’ più equo. intrafamiliare. E’ meno equo.
Responsabilizza Deresponsabilizza
economicamente la famiglia. economicamente la famiglia.
Riduce istituzionalizzazione. Aumenta istituzionalizzazione.
Maggiori costi per famiglia Maggiori costi per i comuni
13
13
14. Art. 3 c. D. LGS 109/1998
La norma prevede l’emanazione di un futuro decreto che
permetterà a disabili gravi e anziani n.a. di evidenziare
il reddito isee del solo assistito, seppur con dei limiti
stabiliti dallo stesso decreto, e per le sole prestazioni
sociali agevolate assicurate nell’ambito di percorsi
assistenziali integrati di natura sociosanitaria. Lo stesso
decreto viene adottato al fine di favorire la permanenza
dell’assistito presso il nucleo familiare di appartenenza.
Contenzioso amministrativo nonostante che il decreto
non sia mai stato approvato e che una interpretazione
letterale del comma non permetterebbe l’utilizzo della
norma per le strutture residenziali.
14
15. Contenzioso contenuto
Contenzioso contenuto sul fronte anziani. Negli ultimi 6
anni si sono registrate solo 8 sentenze sulle rette degli
anziani ospiti di strutture residenziali. Tutte le sentenze
tranne le 3 del Veneto hanno ritenuto legittimo che i
familiari dell’assistito venissero chiamati a partecipare
alla spesa.
Diverso il numero (20) e gli esiti delle sentenze che
riguardano i disabili ospiti di strutture residenziali.
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16. Come si sono orientate le regioni?
La maggioranza delle regioni (14) ha previsto,
laddove necessario, di coinvolgere il nucleo
familiare dell’anziano n.a. ricoverato in
struttura residenziale per il pagamento della
retta (6 regioni: solo i redditi dell’assistito).
Una proposta: nel caso del coinvolgimento dei familiari
occorrerebbe delimitare (riducendo) i familiari
coinvolgibili(per gli anziani per esempio solo coniuge e
figli?) e stabilire dei tetti economici per evitare
impoverimento dei familiari.
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17. ISEE del beneficiario?
Non deriva da obbligo di legge ma,
ovviamente, si può adottare
E’ tendenzialmente iniquo
Ha effetti diversi in relazione al servizio a cui
è applicato. In qualche caso contenuti.
Nell’assistenza residenziale:
– Ha effetti sui bilanci e sui comportamenti familiari
– Ha effetti sui bilanci comunali
– Tende a far aumentare l’istituzionalizzazione
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18. La bozza del nuovo decreto
Il reddito ISEE è del nucleo familiare e non
del solo assistito. Nel caso degli anziani si
aggiunge anche il reddito dei figli non
conviventi (ma con una modalità di calcolo
precisata nel dettaglio in modo che il
coinvolgimento non lo impoverisca).
Le donazioni di patrimonio avvenute nei tre
anni precedenti alla richiesta della
prestazione agevolata sono considerate
all’interno del patrimonio del donante.
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20. Esenzioni e riduzioni
9 regioni hanno scelto di graduare la
compartecipazione alla spesa con utilizzo di
fasce di contribuzione (6) o l’utilizzo del
metodo lineare (2).
Nell’assistenza residenziale il sistema delle
esenzioni e riduzioni della retta non è
adeguato. Meglio garantire ad ogni assistito
una piccola somma mensile per le spese
personali.
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21. Le soglie di esenzione ISEE
Nelle RSA, le soglie di esenzione ISEE vanno
da 4.470 euro (Calabria) a 13.000 euro
(Molise).
In altri casi al di sopra di certe soglie di
reddito ISEE non si applicano agevolazioni:
vanno da 24.130 (VDA) a 30.000 euro
(Puglia).
Sistema iniquo e fuorviante e in qualche caso
abnorme.
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23. Idee su rette e reddito
ISEE poco adatto per gli anziani non
autosufficienti collocati in struttura
residenziale. In questo caso occorre sapere
quale è il suo reddito disponibile
mensilmente e quale è la somma che deve rimanere nelle sue
tasche. Con questi dati si può sapere se è in condizione di pagare la
quota di compartecipazione ed eventualmente quanto debbano pagare
i familiari.
La regione fissi le regole generali (i criteri) per
la partecipazione ai costi dei servizi per
tutelare i redditi più bassi e siano poi i comuni
ad applicarle.
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