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UNIVERSITA’ DI PISA
Dipartimento do Scienza della Politica

MASTER IN GOVERNANCE POLITICA

Seminario: “La gestione integrata delle risorse umane”

1        Tags/ definizioni   Funzione pubblica
                             Pubblica Amministrazione
                             Fannulloni
                             Nullafacienti
2        Evoluzione          Dalla 142 alla L. 15/2009
         normativa
                             Il rapporto di lavoro nel periodo precedente la sua privatizzazione
                             era governato da principi pubblicistici in ragione della particolare
                             posizione che la Pubblica Amministrazione aveva nei confronti dei
                             propri dipendenti.
                             la riforma sulla privatizzazione del pubblico impiego è stata fatta
                             nel nostro paese a costituzione invariata.
                             ?     impostare un sistema di privatizzazione che non fosse
                             anticostituzionale, sistema che nasce con la legge delega n.421 del
                             1992, da cui trae origine il decreto legislativo 29 che si è poi avuto
                             nel 1993.
                             > con l’art. 2 co.1 lett. c) della legge delega, vengono indicate le
                             materie che rimangono sotto riserva di legge:
                                   i principi organizzativi (art. 97 e 98 costituzione)
                                   le dotazioni organiche (in quanto risponde ad esigenze di
                                      diritto pubblico e non ad eseigenze collegate al rapporto di
                                      lavoro)
                                   conferimento di titolarità di organi ed uffici (art. 98 cost.)
                                   il regime delle incompatibilità (principio di esclusività)
                                   il principio di accesso al sistema pubblico con concorso
                             queste materie sono rimaste rigorosamente disciplinate da fonti
                             pubblicistiche.
                             >Uno dei principali interventi della Legge n. 15 riguarda proprio il
                             nostro sistema di riparto, siamo infatti di fronte ad uno dei punti
                             nevralgici del nostro sistema che parte da una norma particolarmente
                             discorsiva del sistema contenuta nell’originario art. 2 comma 2 del
                             D.lgs. 29 poi confluito senza modifiche nel D.lgs. 165/01. .
                             ? si era venuto a determinare nel tempo una sorta di rincorsa tra
                             norme di fonte diversa, la legge sul contratto e il contratto sulla
                             legge, in altre parole l’ultima fonte che interveniva sul rapporto di
                             lavoro che fosse il contratto o che fosse la legge, disciplinava la
                             materia di fatto disapplicando la norma precedente. Il contratto
                             interviene su una materia riservata alla legge, poi una successiva
                             legge se ne riappropria e così via, creando numerosi problemi.
3                            > dopo la 15/2009 la legge può derogare ai contratti, è legittimata ad
                             agire sui rapporti di lavoro, se interviene la legge lo fa per un
                             principio interesse pubblico che supera l’interesse specifico delle
                                      FABIANO CORSINI
                                       f.corsini@reform.it
parti contrattuali. Una volta che la legge è intervenuta sul rapporto
                       di lavoro il contratto non può più intervenire a meno che non sia la
                       legge stessa a consentire espressamente al contratto questo
                       intervento..
4   Organizzazione e   E’ solo nel 1998, che il legislatore intervene con alcuni correttivi (il
    riparto delle      D.lgs. 80 e il D.lgs. 387) introducendo per la prima volta nel nostro
    competenze         ordinamento i principi di organizzazione; Il legislatore la introduce e
                       viene vista come un punto di arrivo quasi come se tutte le
                       amministrazioni fossero in grado di produrre immediatamente
                       organizzazione, ancora non si comprende che l’organizzazione deve
                       essere vissuta come uno strumento che l’amministrazione stessa
                       sapientemente avrebbe dovuto utilizzare per produrre al meglio i
                       propri servizi.

                              un principio che seppure non è assunto direttamente dalle
                       norme citate è la base di partenza del ragionamento, vale a dire la
                       Nozione privatistica di organizzazione: composizione dei fattori
                       produttivi finalizzati alla realizzazione di un prodotto che nel
                       sistema pubblico sono i servizi. I fattori produttivi sono le risorse
                       umane, finanziarie e strumentali.

5   1) Macro e         Macro organizzazione si intende è la strutturazione degli apparati
    micro              organizzativi di massima dimensione in una pubblica
    organizzazione     amministrazione. La definizione di queste strutture (che possono
                       essere chiamate, Settori, Servizi. Dipartimenti o altro) è un’attività
                       organizzativa di diritto pubblico affidata agli organi di governo.
                       L’organizzazione in questo caso è funzionale al raggiungimento
                       degli obiettivi, per questo sono gli organi che disegnano le strutture
                       di massima dimensione in modo di avere un assetto organizzativo
                       funzionale al raggiungimento degli obiettivi non di carattere
                       gestionale ma di carattere politico, quindi la macro organizzazione
                       attiene ad un profilo di diritto pubblico, siamo infatti di fronte ad
                       una competenza degli organi di governo, ad atti di natura provvedi
                       mentale e ad una competenza, in caso di lesione di una posizione
                       giuridica della competenza del TAR, in quanto siamo di fronte a
                       violazioni esclusivamente di interessi legittimi e non diritti
                       soggettivi.
                       Micro: potere/dovere conferito agli organi di non governo di
                       organizzare con propri atti le strutture di massima dimensione. Il
                       soggetto deputato ad organizzare la struttura interna con atti
                       organizzativi di diritto privato è il dirigente; in questo caso siamo di
                       fronte ad un’attività datoriale non di tipo pubblicistico, ma di diritto
                       privato, la cui violazione determina la competenza del Giudice
                       Ordinario in violazione di diritti soggettivi e non di interessi
                       legittimi. La stessa giurisprudenza a più riprese a partire dai primi
                       anni 2000 ha elaborato le patologie degli atti di gestione adottati
                       erroneamente dagli organi di governo, infatti se il governo si
                       insinua nell’organizzazione interna del dirigente negli atti gestionali
                       siamo di fronte ad atti nulli di diritto e privi di effetti giuridici in
                       regime di incompetenza assoluta. L’organo di governo non è
                       legittimato ed il dirigente ha il dovere di non applicare gli atti
                                 FABIANO CORSINI
                                  f.corsini@reform.it
eventualmente adottati.
                       macroorganizzazione > natura provvedimentale > interessi legittimi
                       > competenza del TAR >raggiungimento dei progetti di governo
                       microorganizzazione > atti dotariali di natura privatistica > diritti
                       soggettivi > competenza del giudice ordinario > raggiungimento
                       degli obiettivi gestionali
                       E’ quindi evidente che l’organizzazione non è un modello statico
                       ma si muove in base alle necessità dell’amministrazione,
                       l’organizzazione quindi fa parte di un sistema periodico che da
                       modo all’amministrazione di intervenire sulla stessa in funzione
                       sulla base degli obiettivi che l’amministrazione si è prefissa in
                       applicazione dei contenuti dell’art. 2 del D.lgs. 165/01.

6   2) Il sistema di   la Dotazione Organica è l’insieme delle professionalità quali-
    dotazione          quantitative che ogni amministrazione deve avere per lo
    organica           svolgimento delle proprie attività ed il conseguente raggiungimento
                       dei propri obiettivi.
                       Le Dotazioni Organiche oggi nel sistema pubblico sono inutili e
                       produttive di oneri ingiustificati. L’art. 6 del d.lgs. 165/01 è stato
                       introdotto da Bassanini ,il quale aveva già capito l’inutilità della
                       Dotazione Organica, che nell’ottica del ministro, doveva essere
                       l’aggregazione tra posti coperti e fabbisogno di nuovi posti, il
                       passaggio da pianta organica a dotazione organica non è quindi solo
                       un cambiamento nella terminologia, ma qualcosa di più profondo. In
                       questo contesto fu introdotto quindi un principio non diffuso,
                       ancora saldo ma spesso inapplicato, quello definito dai commi 1 e 4
                       art. 6 del d.lgs.165. Tale principio obbligava le amministrazioni a
                       dotarsi di un programma dei fabbisogni di personale e, solo
                       successivamente, a determinare la dotazione organica. In quel
                       momento (1998) la dotazione organica che poco prima era
                       denominata pianta organica ed era da considerarsi come un punto di
                       arrivo, diventa quindi uno strumento per realizzare il programma
                       che mi sono prefisso. La dotazione organica diventa quindi un
                       contenitore che si muove per soddisfare le esigenze di fabbisogno e
                       quindi il percorso delineato diventa il seguente:
                          1) Programma dei fabbisogni

                          2) Modifica della dotazione organica

                          3) Concorsi



7   3) La dotazione    L’ultimo principio di tipo organizzativo è quello che fa riferimento
    organica           all’art. 2 del D.lgs. 165/01 è quello della dotazione organica
    complessiva        complessiva, questo è un principio maggiormente utilizzato come
                       strumento organizzativo. Dotazione organica complessiva significa
                       che la dotazione organica non può essere un insieme di posti e
                       professionalità sparsi tra i vari settori, ma deve trattarsi di un unico
                       contenitore per tutto l’ente, un unico sistema di dotazione all’interno
                       del quale compaiono tutti i posti di cui l’amministrazione ha
                       bisogno. Questo è fondamentale per avere una visione complessiva e

                                 FABIANO CORSINI
                                  f.corsini@reform.it
quindi avere un unico governo della dotazione, infatti all’interno
                         della stessa devono comparire solamente i posti, lasciando a livello
                         gestionale dei dirigenti la definizione dei profili, vale a dire delle
                         professionalità di cui l’ente necessita.. Questo lo ha recepito anche
                         Brunetta nel processo di riforma e quindi finalmente si è capito che
                         il profilo professionale non è il posto ma la professionalità richiesta.
                         E’ infatti stabilito dalla legge 15 tra le competenze dei dirigenti,
                         come momento squisitamente collegato alla gestione del rapporto di
                         lavoro
8   4) Il principio di   C’è poi un principio che non si ricava direttamente dalle norme ma
    coerenza e il        dall’organizzazione generale dell’ordinamento che riguarda le
    principio di         strutture. E’ il principio di coerenza in base al quale a strutture
    omogeneità           omogenee devono corrispondere omogenei livelli di responsabilità.
                         Questo è uno degli errori dal punto di vista organizzativo che genera
                         contenzioso, spesso infatti i problemi legati al riconoscimento di
                         mansioni superiori nascono proprio da questi errori di tipo
                         organizzativo.
                         Inoltre spesso la struttura viene organizzata, oltre che con scarsa
                         coerenza, anche non rispettando un altro principio che è il principio
                         di omogeneità., che porta all’illogicità manifesta. L’organizzazione
                         infatti deve essere organizzata sulla base di funzioni omogenee,
                         infatti se il sistema disomogeneo genera una disorganizzazione, se il
                         sistema è omogeneo crea automaticamente organizzazione.
                         Quando non si riesce a delineare un principio dell’ordinamento
                         ricordiamoci che si ricorre sempre ai contenuti dell’art. 97 della
                         Costituzione cioè al principio di buona amministrazione che si
                         applica a tutti i settori e che contiene in se razionalità, efficienza e
                         quindi, coerenza, omogeneità.

9   Da amministrare Strumenti di governance delle risorse umane
    a governance    Vedi slides




                                   FABIANO CORSINI
                                    f.corsini@reform.it
1




     Insofferenza   In tutto il mondo vi è un grande fermento di idee e di
     verso la PA    riforma per quanto concerne la gestione della Pubblica
10                  amministrazione PA). Ovunque è nata una grande
                    insofferenza verso il funzio-namento della PA, che sembra
                    essere l'ultimo settore della socie-tà civile che si dimostri
                    all'altezza dei grandi mutamenti struttu-rali e tecnologici
                            FABIANO CORSINI
                             f.corsini@reform.it
della società industriale e post-industriale. Si sono scritti
                    quintali di relazioni …

11                  Una clearing house di tutte le iniziative migliori in
                    proposito è divenuta l'Ocse, presso la quale da alcuni anni
                    si è istituito un Comitato intergovenativo e un Servizio per
                    il Public Management (Puma); questo servizio sta
                    diventando una centra-le di smistamento, ma anche di
                    elaborazione, di esperienze di ri-forma nella conduzione
                    della PA, nei suoi diversi aspetti.2 Le direzioni di lavoro
                    su cui l'Ocse sta da tempo raccogliendo e dif-fondendo
                    della documentazione interessante sono: a) Gestione della
                    presa delle decisioni ; b. Gestione delle risorse umane
                    c. Gestione e riforma della regolamentazione ; d.
                    Gestione di bilancio e gestione finanziaria e. Gestione
                    delle prestazioni e dei risultati (performance)

                    f. Reporting e valutazione dei problemi e sviluppi di
                    insieme nella gestione pubblica




12   L'esperienza   0La pianificazione è stata introdotta in modo sistematico
     americana      da una Legge del Congresso del 1993: il Government
     GPRA e NPR
                    Performance and Results Act , (GPRA). Questa prevede:
                    −il Piano strategico pluriennale,
                    1− il Piano delle prestazioni ex ante (annuale),
                    intimamente legato al primo,
                    2− il Rapporto sulle prestazioni ex post (annuale);
                    3− e infine la rendicontazione e flessibilità gestionale
                    (dero-ghe alle procedure di controllo se legate a risultati
                    prestabiliti dai Piani).


                          Mentre sul piano legislativo si compiva il ciclo del
                    GPRA, con il comune supporto di senatori sia
                    repubblicani che democratici, la nuova amministrazione di
                    Clinton lanciava nel 93 la National Performance Review
                    (NPR) - traducibile come quot;Riforma della Capacità di
                    Prestazione della Nazionequot; - finalizzata sostanzialmente
                    alla riforma dei metodi gestionali della amministrazione
                    federale, che la GPRA aveva lanciato con rigore, metodo e
                    procedura, appunto, con la pianificazione strategica e
                            FABIANO CORSINI
                             f.corsini@reform.it
sistematica. La commissione per la NPR fu guidata da Al
                          Gore e produsse un rapporto che è una mile stone nel new
                          public management:

                          attenzione al cliente;
                          partenariati; reinventing labs;



13   Evoluzione degli     La matrice
     scenari e funzione
     pubblica
14   Esercitazione, da    In presenza di queste dinamiche che interessano il rapporto domanda
     condursi             offerta di servizi e dunque la funzione pubblica, quali principi
     contestualmente      organizzativi dovrebbero essere osservati e sviluppati?
     alla esposizione
     della matrice
15   Integrazione         Non concentrarsi più sull’interno, ma sul sistema, sull’esterno; non
     delle risorse        distinguere più nettamente tra noi e loro: pensare in termini di
                          community management
16   Human care           Oltre le “risorse umane”: l’approccio HR è in definitiva
                          economicista: come collocare la ru nella organizzazione; si propone
                          un ribaltamento: come sviluppare organizzazione a partire dalle
                          persone
17   Miglioramento        Misurare i traguardi, dotarsi di sistemi di misurazione: non altre
     Continuo             paccate di vincoli burocratici, ma presidi per la crescita.
18   Valutare oggi




                                    FABIANO CORSINI
                                     f.corsini@reform.it

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  • 1. UNIVERSITA’ DI PISA Dipartimento do Scienza della Politica MASTER IN GOVERNANCE POLITICA Seminario: “La gestione integrata delle risorse umane” 1 Tags/ definizioni Funzione pubblica Pubblica Amministrazione Fannulloni Nullafacienti 2 Evoluzione Dalla 142 alla L. 15/2009 normativa Il rapporto di lavoro nel periodo precedente la sua privatizzazione era governato da principi pubblicistici in ragione della particolare posizione che la Pubblica Amministrazione aveva nei confronti dei propri dipendenti. la riforma sulla privatizzazione del pubblico impiego è stata fatta nel nostro paese a costituzione invariata. ? impostare un sistema di privatizzazione che non fosse anticostituzionale, sistema che nasce con la legge delega n.421 del 1992, da cui trae origine il decreto legislativo 29 che si è poi avuto nel 1993. > con l’art. 2 co.1 lett. c) della legge delega, vengono indicate le materie che rimangono sotto riserva di legge:  i principi organizzativi (art. 97 e 98 costituzione)  le dotazioni organiche (in quanto risponde ad esigenze di diritto pubblico e non ad eseigenze collegate al rapporto di lavoro)  conferimento di titolarità di organi ed uffici (art. 98 cost.)  il regime delle incompatibilità (principio di esclusività)  il principio di accesso al sistema pubblico con concorso queste materie sono rimaste rigorosamente disciplinate da fonti pubblicistiche. >Uno dei principali interventi della Legge n. 15 riguarda proprio il nostro sistema di riparto, siamo infatti di fronte ad uno dei punti nevralgici del nostro sistema che parte da una norma particolarmente discorsiva del sistema contenuta nell’originario art. 2 comma 2 del D.lgs. 29 poi confluito senza modifiche nel D.lgs. 165/01. . ? si era venuto a determinare nel tempo una sorta di rincorsa tra norme di fonte diversa, la legge sul contratto e il contratto sulla legge, in altre parole l’ultima fonte che interveniva sul rapporto di lavoro che fosse il contratto o che fosse la legge, disciplinava la materia di fatto disapplicando la norma precedente. Il contratto interviene su una materia riservata alla legge, poi una successiva legge se ne riappropria e così via, creando numerosi problemi. 3 > dopo la 15/2009 la legge può derogare ai contratti, è legittimata ad agire sui rapporti di lavoro, se interviene la legge lo fa per un principio interesse pubblico che supera l’interesse specifico delle FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 2. parti contrattuali. Una volta che la legge è intervenuta sul rapporto di lavoro il contratto non può più intervenire a meno che non sia la legge stessa a consentire espressamente al contratto questo intervento.. 4 Organizzazione e E’ solo nel 1998, che il legislatore intervene con alcuni correttivi (il riparto delle D.lgs. 80 e il D.lgs. 387) introducendo per la prima volta nel nostro competenze ordinamento i principi di organizzazione; Il legislatore la introduce e viene vista come un punto di arrivo quasi come se tutte le amministrazioni fossero in grado di produrre immediatamente organizzazione, ancora non si comprende che l’organizzazione deve essere vissuta come uno strumento che l’amministrazione stessa sapientemente avrebbe dovuto utilizzare per produrre al meglio i propri servizi. un principio che seppure non è assunto direttamente dalle norme citate è la base di partenza del ragionamento, vale a dire la Nozione privatistica di organizzazione: composizione dei fattori produttivi finalizzati alla realizzazione di un prodotto che nel sistema pubblico sono i servizi. I fattori produttivi sono le risorse umane, finanziarie e strumentali. 5 1) Macro e Macro organizzazione si intende è la strutturazione degli apparati micro organizzativi di massima dimensione in una pubblica organizzazione amministrazione. La definizione di queste strutture (che possono essere chiamate, Settori, Servizi. Dipartimenti o altro) è un’attività organizzativa di diritto pubblico affidata agli organi di governo. L’organizzazione in questo caso è funzionale al raggiungimento degli obiettivi, per questo sono gli organi che disegnano le strutture di massima dimensione in modo di avere un assetto organizzativo funzionale al raggiungimento degli obiettivi non di carattere gestionale ma di carattere politico, quindi la macro organizzazione attiene ad un profilo di diritto pubblico, siamo infatti di fronte ad una competenza degli organi di governo, ad atti di natura provvedi mentale e ad una competenza, in caso di lesione di una posizione giuridica della competenza del TAR, in quanto siamo di fronte a violazioni esclusivamente di interessi legittimi e non diritti soggettivi. Micro: potere/dovere conferito agli organi di non governo di organizzare con propri atti le strutture di massima dimensione. Il soggetto deputato ad organizzare la struttura interna con atti organizzativi di diritto privato è il dirigente; in questo caso siamo di fronte ad un’attività datoriale non di tipo pubblicistico, ma di diritto privato, la cui violazione determina la competenza del Giudice Ordinario in violazione di diritti soggettivi e non di interessi legittimi. La stessa giurisprudenza a più riprese a partire dai primi anni 2000 ha elaborato le patologie degli atti di gestione adottati erroneamente dagli organi di governo, infatti se il governo si insinua nell’organizzazione interna del dirigente negli atti gestionali siamo di fronte ad atti nulli di diritto e privi di effetti giuridici in regime di incompetenza assoluta. L’organo di governo non è legittimato ed il dirigente ha il dovere di non applicare gli atti FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 3. eventualmente adottati. macroorganizzazione > natura provvedimentale > interessi legittimi > competenza del TAR >raggiungimento dei progetti di governo microorganizzazione > atti dotariali di natura privatistica > diritti soggettivi > competenza del giudice ordinario > raggiungimento degli obiettivi gestionali E’ quindi evidente che l’organizzazione non è un modello statico ma si muove in base alle necessità dell’amministrazione, l’organizzazione quindi fa parte di un sistema periodico che da modo all’amministrazione di intervenire sulla stessa in funzione sulla base degli obiettivi che l’amministrazione si è prefissa in applicazione dei contenuti dell’art. 2 del D.lgs. 165/01. 6 2) Il sistema di la Dotazione Organica è l’insieme delle professionalità quali- dotazione quantitative che ogni amministrazione deve avere per lo organica svolgimento delle proprie attività ed il conseguente raggiungimento dei propri obiettivi. Le Dotazioni Organiche oggi nel sistema pubblico sono inutili e produttive di oneri ingiustificati. L’art. 6 del d.lgs. 165/01 è stato introdotto da Bassanini ,il quale aveva già capito l’inutilità della Dotazione Organica, che nell’ottica del ministro, doveva essere l’aggregazione tra posti coperti e fabbisogno di nuovi posti, il passaggio da pianta organica a dotazione organica non è quindi solo un cambiamento nella terminologia, ma qualcosa di più profondo. In questo contesto fu introdotto quindi un principio non diffuso, ancora saldo ma spesso inapplicato, quello definito dai commi 1 e 4 art. 6 del d.lgs.165. Tale principio obbligava le amministrazioni a dotarsi di un programma dei fabbisogni di personale e, solo successivamente, a determinare la dotazione organica. In quel momento (1998) la dotazione organica che poco prima era denominata pianta organica ed era da considerarsi come un punto di arrivo, diventa quindi uno strumento per realizzare il programma che mi sono prefisso. La dotazione organica diventa quindi un contenitore che si muove per soddisfare le esigenze di fabbisogno e quindi il percorso delineato diventa il seguente: 1) Programma dei fabbisogni 2) Modifica della dotazione organica 3) Concorsi 7 3) La dotazione L’ultimo principio di tipo organizzativo è quello che fa riferimento organica all’art. 2 del D.lgs. 165/01 è quello della dotazione organica complessiva complessiva, questo è un principio maggiormente utilizzato come strumento organizzativo. Dotazione organica complessiva significa che la dotazione organica non può essere un insieme di posti e professionalità sparsi tra i vari settori, ma deve trattarsi di un unico contenitore per tutto l’ente, un unico sistema di dotazione all’interno del quale compaiono tutti i posti di cui l’amministrazione ha bisogno. Questo è fondamentale per avere una visione complessiva e FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 4. quindi avere un unico governo della dotazione, infatti all’interno della stessa devono comparire solamente i posti, lasciando a livello gestionale dei dirigenti la definizione dei profili, vale a dire delle professionalità di cui l’ente necessita.. Questo lo ha recepito anche Brunetta nel processo di riforma e quindi finalmente si è capito che il profilo professionale non è il posto ma la professionalità richiesta. E’ infatti stabilito dalla legge 15 tra le competenze dei dirigenti, come momento squisitamente collegato alla gestione del rapporto di lavoro 8 4) Il principio di C’è poi un principio che non si ricava direttamente dalle norme ma coerenza e il dall’organizzazione generale dell’ordinamento che riguarda le principio di strutture. E’ il principio di coerenza in base al quale a strutture omogeneità omogenee devono corrispondere omogenei livelli di responsabilità. Questo è uno degli errori dal punto di vista organizzativo che genera contenzioso, spesso infatti i problemi legati al riconoscimento di mansioni superiori nascono proprio da questi errori di tipo organizzativo. Inoltre spesso la struttura viene organizzata, oltre che con scarsa coerenza, anche non rispettando un altro principio che è il principio di omogeneità., che porta all’illogicità manifesta. L’organizzazione infatti deve essere organizzata sulla base di funzioni omogenee, infatti se il sistema disomogeneo genera una disorganizzazione, se il sistema è omogeneo crea automaticamente organizzazione. Quando non si riesce a delineare un principio dell’ordinamento ricordiamoci che si ricorre sempre ai contenuti dell’art. 97 della Costituzione cioè al principio di buona amministrazione che si applica a tutti i settori e che contiene in se razionalità, efficienza e quindi, coerenza, omogeneità. 9 Da amministrare Strumenti di governance delle risorse umane a governance Vedi slides FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 5. 1 Insofferenza In tutto il mondo vi è un grande fermento di idee e di verso la PA riforma per quanto concerne la gestione della Pubblica 10 amministrazione PA). Ovunque è nata una grande insofferenza verso il funzio-namento della PA, che sembra essere l'ultimo settore della socie-tà civile che si dimostri all'altezza dei grandi mutamenti struttu-rali e tecnologici FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 6. della società industriale e post-industriale. Si sono scritti quintali di relazioni … 11 Una clearing house di tutte le iniziative migliori in proposito è divenuta l'Ocse, presso la quale da alcuni anni si è istituito un Comitato intergovenativo e un Servizio per il Public Management (Puma); questo servizio sta diventando una centra-le di smistamento, ma anche di elaborazione, di esperienze di ri-forma nella conduzione della PA, nei suoi diversi aspetti.2 Le direzioni di lavoro su cui l'Ocse sta da tempo raccogliendo e dif-fondendo della documentazione interessante sono: a) Gestione della presa delle decisioni ; b. Gestione delle risorse umane c. Gestione e riforma della regolamentazione ; d. Gestione di bilancio e gestione finanziaria e. Gestione delle prestazioni e dei risultati (performance) f. Reporting e valutazione dei problemi e sviluppi di insieme nella gestione pubblica 12 L'esperienza 0La pianificazione è stata introdotta in modo sistematico americana da una Legge del Congresso del 1993: il Government GPRA e NPR Performance and Results Act , (GPRA). Questa prevede: −il Piano strategico pluriennale, 1− il Piano delle prestazioni ex ante (annuale), intimamente legato al primo, 2− il Rapporto sulle prestazioni ex post (annuale); 3− e infine la rendicontazione e flessibilità gestionale (dero-ghe alle procedure di controllo se legate a risultati prestabiliti dai Piani). Mentre sul piano legislativo si compiva il ciclo del GPRA, con il comune supporto di senatori sia repubblicani che democratici, la nuova amministrazione di Clinton lanciava nel 93 la National Performance Review (NPR) - traducibile come quot;Riforma della Capacità di Prestazione della Nazionequot; - finalizzata sostanzialmente alla riforma dei metodi gestionali della amministrazione federale, che la GPRA aveva lanciato con rigore, metodo e procedura, appunto, con la pianificazione strategica e FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it
  • 7. sistematica. La commissione per la NPR fu guidata da Al Gore e produsse un rapporto che è una mile stone nel new public management: attenzione al cliente; partenariati; reinventing labs; 13 Evoluzione degli La matrice scenari e funzione pubblica 14 Esercitazione, da In presenza di queste dinamiche che interessano il rapporto domanda condursi offerta di servizi e dunque la funzione pubblica, quali principi contestualmente organizzativi dovrebbero essere osservati e sviluppati? alla esposizione della matrice 15 Integrazione Non concentrarsi più sull’interno, ma sul sistema, sull’esterno; non delle risorse distinguere più nettamente tra noi e loro: pensare in termini di community management 16 Human care Oltre le “risorse umane”: l’approccio HR è in definitiva economicista: come collocare la ru nella organizzazione; si propone un ribaltamento: come sviluppare organizzazione a partire dalle persone 17 Miglioramento Misurare i traguardi, dotarsi di sistemi di misurazione: non altre Continuo paccate di vincoli burocratici, ma presidi per la crescita. 18 Valutare oggi FABIANO CORSINI f.corsini@reform.it