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€uro Referendum 
Parte anche in Piemonte la 
raccolta firme per la Proposta di 
Legge Costituzionale di iniziativa 
popolare per l'indizione di un 
r e f e r e n d u m d i i n d i r i z z o 
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nazionale in sostituzione dell'Euro. 
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Funzionamento dell'Unione 
Europea. Noi no. Solo nel 1989 
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Germania ed il suo surplus 
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periferici come il nostro. I quali, in 
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cambi tra valute diverse, 
a c c u m u l a n o u n g a p d i 
competitività che si fa pagare ai 
lavoratori con la riduzione delle 
retribuzioni e delle garanzie 
sindacali (vedasi job's act e 
superamento dell'articolo 18). Non 
è un caso se Gran Bretagna, 
Svezia e Danimarca hanno deciso 
di mantenere le loro valute pur 
rimanendo all'interno dell'Unione 
Europea. E che Svizzera e 
Norvegia restano fuori dall'Unione 
Europea. 
Stampato in proprio 
A partire da Sabato 13 dicembre 
saremo nelle piazze delle 
principali città del Piemonte per 
raccogliere firme e discutere con i 
cittadini. La mappa dei banchetti è 
v i s i o n a b i l e s u l s i t o 
www.fuoridalleuro.com . 
Il numero minimo di firme è 50 
mila, ma vogliamo dare un 
s e g n a l e p o l i t i c o c h i a r o 
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s t r u t t u re f e r r o v i a r i e 
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r i q u a l i f i c a z i o n e 
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f e r r o v i e n o n p i ù 
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una soluzione per 
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Italia. La portata storica, 
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paesaggistica del nostro 
Paese può e deve essere 
esaltata anche attraverso 
queste iniziative" conclude 
Donno. 
Mobilità 
Ciclabile
Dalla Lega milioni di euro 
per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia 
L ' i n c h i e s t a s u Ma fi a 
Capitale ha portato a galla 
anche il business milionario 
sulla gestione dei campi 
Rom. Su questo argomento, 
il segretario della Lega Nord 
Matteo Salvini da tempo è 
s u l p e z z o : o r g a n i z z a 
spedizioni nei campi nomadi, 
imperversa in tv e denuncia 
chi finanzia queste strutture. 
Eppure basterebbe fare un 
passo indietro di qualche 
anno per scoprire che a 
finanziare con decine di 
milioni di euro i campi Rom, 
c omp r e s i q u e l l i d e l l a 
Capitale, e a impedirne la 
c h i u s u r a c ome i n v e c e 
sollecita l'Unione europea, 
fu proprio la Lega Nord, per 
mano dell'allora Ministro 
degl i Int e rno Robe r t o 
Maroni. 
Tutto nasce dai decreti 
emergenziali firmati da 
Maroni nel 2009, con i quali 
il Ministro finanzia anche il 
famigerato 'piano nomadi' 
v a r a t o d a l l a G i u n t a 
Alemanno. 
"Il nostro Piano Nomadi 
s a r à u n a r i v o l u z i o n e 
copernicana", diceva il 
s i n d a c o r oma n o . "Un 
modello da esportare in tutta 
Europa" gli faceva eco il 
ministro dell'Interno in 
camicia verde. Parliamo di 
un affare colossale da decine 
di milioni di euro, su cui hanno 
mangiato cooperative di sinistra 
e associazioni di destra, come 
ha svelato l'inchiesta romana. E 
infatti i soldi finiscono in fretta 
e nel 2011 Alemanno chiede a 
Maroni 30 milioni per i campi 
rom. 
Ma r o n i n e g a u l t e r i o r i 
finanziamenti: "il governo 
Forza Italia-Lega aveva già 
stanziato 60 milioni di euro per 
l'emergenza in cinque regioni 
(Lazio, Campania, Lombardia, 
Veneto e Piemonte) - spiega 
Maroni al sindaco -. Al Lazio 
erano andati un terzo (20 
milioni circa), ai quali vanno 
aggiunti altri 12 milioni 
concessi da Comune e Regione, 
per un totale di 32 milioni di 
euro". 
In sostanza, è lo stesso Maroni 
a rivelare di aver finanziato 
lautamente quello che oggi è lo 
scandalo dei campi Rom su cui 
la Lega cerca di raccogliere 
facili consensi. 
Nel marzo del 2013, sempre 
per effetto dei provvedimenti 
emergenziali firmati nel 2009 
dal leghista Maroni, anche il 
Comune di Milano guidato da 
Sel-Pd può stanziare 6 milioni 
di euro per i campi nomadi. 
Da una parte abbiamo la Lega 
che, insieme all' estrema destra 
fascista, soffia sul fuoco di 
emergenze sociali - come 
q u e l l a d e i n oma d i e 
d e l l ' i m m i g r a z i o n e 
clandestina - che non è mai 
stata in grado di risolvere e 
c h e , s o p r a t t u t t o , h a 
contribuito lei stessa ad 
a l ime n t a r e . Da l l ' a l t r a 
abbiamo la sinistra buonista 
radical chic, che fa finta di 
lottare per l'inclusione dei 
nomadi e degli immigrati, 
ma in realtà specula e 
mangia su questa situazione 
esattamente come tutti gli 
altri, come testimoniano foto 
imbarazzanti di allegre 
tavolate bipartisan a cui 
siede anche il boss del clan 
dei nomadi Casamonica. 
A q u e s t i t a v o l i , i l 
Movimento 5 Stelle non si 
siederà mai. Questi tavoli 
preferiamo mandarli all'aria, 
denunciando il marcio che si 
annida nella politica e nelle 
istituzioni. Anche su questa 
nera vicenda degli affari 
intorno alla gestione dei 
campi Rom avevamo alzato 
la voce ben prima che 
scoppiasse l'inchiesta Mafia 
Capitale. State certi che non 
smetteremo di farlo. E state 
certi che ne vedremo ancora 
delle belle...
Il cappio 
Il debito pubblico dell'Italia, 
dentro l'euro, è diventato 
insostenibile. È solo questione di 
tempo perché una nuova crisi 
degli spread trascini l'eurozona 
e l'Europa nell'epicentro di un 
enorme terremoto economico. 
Lo conferma l'agenzia di rating 
Standard & Poor's che declassa 
di nuovo i nostri titoli di Stato a 
lungo termine un gradino sopra 
al livello "spazzatura" (BBB-). 
Senza bisogno di santificare le 
agenzie finanziarie in palese 
conflitto di interessi, i motivi del 
declassamento sono fondati. Il 
Pil, infatti, continua a decrescere 
p e r i s o l i t i m o t i v i : l a 
disoccupazione è alle stelle, la 
domanda di beni e servizi è 
crollata e le aziende, per questo, 
non fanno utili e sono costrette 
ad infliggere al Paese nuova 
disoccupazione. Un circolo 
vizioso che ci sta distruggendo. 
In queste condizioni il rapporto 
debito/Pil, molto più importante 
del valore assoluto del debito 
pubblico, continua a peggiorare 
perché il denominatore cresce 
meno del numeratore, quando 
non cala. 
Se peggiorano tutti i parametri 
dell'economia reale, il prendere 
tempo della Bce non può 
durare ancora a lungo e 
p r e s t o i m e r c a t i 
chiederanno un aumento 
dei tassi di interesse per poi 
fuggire disordinatamente dal 
debito dei Paesi più in crisi. 
Una catastrofe, l'ennesima in 
pochi anni, che di nuovo 
saranno i cittadini a pagare 
più duramente. Tutto questo 
perché Governi europei 
guidati dagli interessi della 
grande industria e della grande 
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  • 1. €uro Referendum Parte anche in Piemonte la raccolta firme per la Proposta di Legge Costituzionale di iniziativa popolare per l'indizione di un r e f e r e n d u m d i i n d i r i z z o sull'adozione di una nuova moneta n e l l ' o r d i n a m e n t o nazionale in sostituzione dell'Euro. L'obiettivo è quello di poter finalmente far pronunciare i cittadini italiani su una decisione presa per loro dai politici negli anni '90. I cittadini di paesi come Francia, Olanda, Irlanda, Danimarca, Svezia, Norvegia hanno avuto la possibilità di esprimersi pro o contro l'adozione della moneta unica votando sui Tr a t t a t i Co s t i t u t i v i e d i Funzionamento dell'Unione Europea. Noi no. Solo nel 1989 votammo un referendum consultivo, istituito tramite una legge costituzionale temporanea, sul conferimento di un mandato costituente al Parlamento europeo appena eletto, per trasformare la Comunità Europea in una vera Unione. Oggi, esistendo solo i referendum a b r o g a t i v i o confermativi di modifiche della Carta costituente, bisogna modificare nuovamente la Costituzione prima di poter indire un referendum consultivo a cui dovrebbe poi seguire una presa d'atto del Parlamento Italiano. Oggi è sempre più evidente come una moneta unica avvantaggi la Germania ed il suo surplus commerciale e penalizzi i paesi periferici come il nostro. I quali, in assenza dell'aggiustamento dei cambi tra valute diverse, a c c u m u l a n o u n g a p d i competitività che si fa pagare ai lavoratori con la riduzione delle retribuzioni e delle garanzie sindacali (vedasi job's act e superamento dell'articolo 18). Non è un caso se Gran Bretagna, Svezia e Danimarca hanno deciso di mantenere le loro valute pur rimanendo all'interno dell'Unione Europea. E che Svizzera e Norvegia restano fuori dall'Unione Europea. Stampato in proprio A partire da Sabato 13 dicembre saremo nelle piazze delle principali città del Piemonte per raccogliere firme e discutere con i cittadini. La mappa dei banchetti è v i s i o n a b i l e s u l s i t o www.fuoridalleuro.com . Il numero minimo di firme è 50 mila, ma vogliamo dare un s e g n a l e p o l i t i c o c h i a r o raccogliendo il maggior numero possibile di firme. Per contatti referendumeuropiemonte@gmail. com. Davide Bono, Gruppo consiliare M5S Piemonte Fabiana Dadone e Alberto Airola, M5S Camera e Senato Tiziana Beghin, M5S Renzi, nuove misure sulla corruzione Ma Cons. dei ministri è già slittato. Gasparri: “E’ manovra elusiva”. e se l'ha capita anche lui... GabrieleSozzani@twitter
  • 2. Precari Scuola BiCi "Abbiamo appena avuto la conferma che il governo non ha alcuna intenzione di rispettare la storica sentenza della Corte di Giustizia europea, che lo scorso 26 novembre ha dichiarato illegittima la normativa italiana in materia di contratti a termine, con particolare riferimento al comparto scuola". Lo affermano i deputati del M5S in c o m m i s s i o n e C u l t u r a commentando la risposta del sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi all'interpellanza urgente di Silvia Chimienti. "Al ministero dell'Istruzione abbiamo rivolto tre quesiti ben precisi: in che modo il governo intenda recepire la sentenza europea, quale sarà il destino dei precari iscritti nelle graduatorie d'istituto e se l'esecutivo non ritenga discriminatorio assumere personale privo di servizio pregresso, a discapito di docenti con esperienza pluriennale. La vaga risposta del Governo si è trasformata nell'ennesimo spot del piano della Buona Scuola che, a detta del Mir, sarebbe sufficiente ad adeguare la nostra normativa ai dettami della Corte europea. Invece, l'unica conseguenza tangibile saranno le centinaia di migliaia di ricorsi davanti al Giudice del Lavoro. Anche se a partire dal 2015 verranno regolarmente banditi i & concorsi, come promette il g o v e r n o , c i ò n o n p o t r à comunque sanare il pregresso: dal 2000 al 2011 sono stati sfornati centinaia di migliaia di abilitati ma non è stato bandito alcun concorso. Queste persone lavorano nelle scuole ormai da anni e ora il G o v e r n o l e v o r r e b b e discriminare sulla base di un mero criterio temporale. Da un lato, immissione in ruolo degli abilitati ante-2008 in ruolo. Tutti gli altri, restano tagliati fuori. E il merito? L'esperienza acquisita sul campo? Per il Governo evidentemente sono criteri che non contano nulla”. " I l r e c u p e r o d e l l e i n f r a s t r u t t u re e d e i collegamenti territoriali in d i s u s o ra p p re s e n t a un'occasione per favorire una mobilità e un turismo e c o s o s t e n i b i l e , valorizzando, nello stesso tempo, il nostro patrimonio naturale e culturale". Lo dichiara la Senatrice del M5s Daniela Donno. "Abbiamo presentato, quindi, una mozione al governo in cui chiediamo al Governo che s i adoperi per l a r i q u a l i f i c a z i o n e d e l l e s t r u t t u re f e r r o v i a r i e abbandonate. Sosteniamo anche la realizzazione di sistemi di mobilità a basso o nullo impatto ambientale, come la mobilità ciclistica e quella ciclo-pedonale" prosegue. " I n u n ' o t t i c a d i r i q u a l i f i c a z i o n e dell'ambiente urbano ed extraurbano la conversione di vecchie f e r r o v i e n o n p i ù utilizzabili e di antiche strade in piste ciclabili e "greenway" costituisce una soluzione per contrastare l'abbandono e il degrado ambientale in cui riversano molti territori in Italia. La portata storica, a r c h i t e t t o n i c a e paesaggistica del nostro Paese può e deve essere esaltata anche attraverso queste iniziative" conclude Donno. Mobilità Ciclabile
  • 3. Dalla Lega milioni di euro per i campi nomadi di Alemanno e Pisapia L ' i n c h i e s t a s u Ma fi a Capitale ha portato a galla anche il business milionario sulla gestione dei campi Rom. Su questo argomento, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini da tempo è s u l p e z z o : o r g a n i z z a spedizioni nei campi nomadi, imperversa in tv e denuncia chi finanzia queste strutture. Eppure basterebbe fare un passo indietro di qualche anno per scoprire che a finanziare con decine di milioni di euro i campi Rom, c omp r e s i q u e l l i d e l l a Capitale, e a impedirne la c h i u s u r a c ome i n v e c e sollecita l'Unione europea, fu proprio la Lega Nord, per mano dell'allora Ministro degl i Int e rno Robe r t o Maroni. Tutto nasce dai decreti emergenziali firmati da Maroni nel 2009, con i quali il Ministro finanzia anche il famigerato 'piano nomadi' v a r a t o d a l l a G i u n t a Alemanno. "Il nostro Piano Nomadi s a r à u n a r i v o l u z i o n e copernicana", diceva il s i n d a c o r oma n o . "Un modello da esportare in tutta Europa" gli faceva eco il ministro dell'Interno in camicia verde. Parliamo di un affare colossale da decine di milioni di euro, su cui hanno mangiato cooperative di sinistra e associazioni di destra, come ha svelato l'inchiesta romana. E infatti i soldi finiscono in fretta e nel 2011 Alemanno chiede a Maroni 30 milioni per i campi rom. Ma r o n i n e g a u l t e r i o r i finanziamenti: "il governo Forza Italia-Lega aveva già stanziato 60 milioni di euro per l'emergenza in cinque regioni (Lazio, Campania, Lombardia, Veneto e Piemonte) - spiega Maroni al sindaco -. Al Lazio erano andati un terzo (20 milioni circa), ai quali vanno aggiunti altri 12 milioni concessi da Comune e Regione, per un totale di 32 milioni di euro". In sostanza, è lo stesso Maroni a rivelare di aver finanziato lautamente quello che oggi è lo scandalo dei campi Rom su cui la Lega cerca di raccogliere facili consensi. Nel marzo del 2013, sempre per effetto dei provvedimenti emergenziali firmati nel 2009 dal leghista Maroni, anche il Comune di Milano guidato da Sel-Pd può stanziare 6 milioni di euro per i campi nomadi. Da una parte abbiamo la Lega che, insieme all' estrema destra fascista, soffia sul fuoco di emergenze sociali - come q u e l l a d e i n oma d i e d e l l ' i m m i g r a z i o n e clandestina - che non è mai stata in grado di risolvere e c h e , s o p r a t t u t t o , h a contribuito lei stessa ad a l ime n t a r e . Da l l ' a l t r a abbiamo la sinistra buonista radical chic, che fa finta di lottare per l'inclusione dei nomadi e degli immigrati, ma in realtà specula e mangia su questa situazione esattamente come tutti gli altri, come testimoniano foto imbarazzanti di allegre tavolate bipartisan a cui siede anche il boss del clan dei nomadi Casamonica. A q u e s t i t a v o l i , i l Movimento 5 Stelle non si siederà mai. Questi tavoli preferiamo mandarli all'aria, denunciando il marcio che si annida nella politica e nelle istituzioni. Anche su questa nera vicenda degli affari intorno alla gestione dei campi Rom avevamo alzato la voce ben prima che scoppiasse l'inchiesta Mafia Capitale. State certi che non smetteremo di farlo. E state certi che ne vedremo ancora delle belle...
  • 4. Il cappio Il debito pubblico dell'Italia, dentro l'euro, è diventato insostenibile. È solo questione di tempo perché una nuova crisi degli spread trascini l'eurozona e l'Europa nell'epicentro di un enorme terremoto economico. Lo conferma l'agenzia di rating Standard & Poor's che declassa di nuovo i nostri titoli di Stato a lungo termine un gradino sopra al livello "spazzatura" (BBB-). Senza bisogno di santificare le agenzie finanziarie in palese conflitto di interessi, i motivi del declassamento sono fondati. Il Pil, infatti, continua a decrescere p e r i s o l i t i m o t i v i : l a disoccupazione è alle stelle, la domanda di beni e servizi è crollata e le aziende, per questo, non fanno utili e sono costrette ad infliggere al Paese nuova disoccupazione. Un circolo vizioso che ci sta distruggendo. In queste condizioni il rapporto debito/Pil, molto più importante del valore assoluto del debito pubblico, continua a peggiorare perché il denominatore cresce meno del numeratore, quando non cala. Se peggiorano tutti i parametri dell'economia reale, il prendere tempo della Bce non può durare ancora a lungo e p r e s t o i m e r c a t i chiederanno un aumento dei tassi di interesse per poi fuggire disordinatamente dal debito dei Paesi più in crisi. Una catastrofe, l'ennesima in pochi anni, che di nuovo saranno i cittadini a pagare più duramente. Tutto questo perché Governi europei guidati dagli interessi della grande industria e della grande finanza, tedesca in primis, portano avanti politiche che aggravano la crisi tagliando redditi, pensioni, Stato sociale, democrazia. In Italia, il terzo governo del Presidente Napolitano esegue fedelmente il dettato della Merkel e del vassallo Junker, votato dal Pd europeo dopo che per l'intera campagna elettorale Matteo Renzi aveva promesso una lotta serrata all'austerità e ai vincoli di bilancio. Niente di tutto ciò si è visto: solo t a g l i a i s e r v i z i l o c a l i e precarizzazione del lavoro a colpi di fiducia, mentre il semestre europeo a presidenza italiana non ha portato a nulla. Renzi ha comprato gli italiani con 80 euro per gettarli nella miseria più nera. La crisi dell'euro è irreversibile. Come dicono da anni illustri economisti italiani e non, l'euro è un progetto destinato al fallimento sin dalla nascita perché non tiene conto delle diversità dei Paesi aderenti ed è disegnato su misura per i più forti, Germania in testa. L'Unione monetaria crollerà. È un dato di fatto, e per questo una seria forza politica non solo deve essere preparata ad uscire, organizzando un piano B, ma ha il dovere morale di condurre i cittadini in un percorso di informazione e consapevolezza. Meno panico s i g n i f i c a più democrazia. Per questo il M5S si è posto come obiettivo primario il referendum di indirizzo sull'euro, contando sulla raccolta firme nazionale per coagulare interesse verso un tema così i m p o r t a n t e e p e r costringere giornali e televisioni a parlare del problema euro con razionalità. Il Paese sta soffocando impiccato all'albero dell'euro e dei vincoli europei. Gli interessi del popolo italiano vanno in un'altra direzione. Fuori dall'euro l ' I t a l i a 5 stelle potrà d iventare una re a l t à , sfuggendo al ricatto dei mercati, del debito pubblico (di nuovo sotto il controllo della nostra Banca d'Italia) e della schiavitù sul posto di lavoro, per chi ancora ce l'ha. Attenzione ci troviamo sempre al venerdì dalle ore 21.00 In piazza Sacro Cuore 5. (zona viale Roma) Come sempre a Novara