5. Le proteine hanno:
1. Una struttura primaria, data dalla successione degli
amminoacidi nel peptide
2. Una struttura secondaria, cioè un andamento regolare
in alcuni tratti, dovuto al ripetersi periodico di
amminoacidi con caratteristiche costanti. Es.: α-elica,
foglietto β
3. Una struttura terziaria, tridimensionale, dovuta alle
interazioni fra amminoacidi, e fra amminoacidi e
ambiente
4. (non sempre) una struttura quaternaria, quando diversi
peptidi si uniscono a formare una proteina complessa,
multimerica
Che rapporti fra proteine e geni?
8. Genetica biochimica
Beadle e Tatum: un gene – un enzima
Colture di Neurospora
Terreno minimo: Sali inorganici, una fonte di C (glucosio o
saccarosio), una fonte di N, biotina
Terreno completo: terreno minimo + tutti gli amminoacidi,
tutti i nucleotidi e vitamine
Individui prototrofi e auxotrofi (o mutanti nutrizionali)
10. Esperimenti di Beadle e Tatum
Mutanti di Neurospora auxotrofi per l’arginina, o arg-
Ceppi diversi portano la mutazione in tre diverse regioni del
genoma: arg-1, arg-2 e arg-3
Mutanti arg-3 crescono solo se al terreno minimo si aggiunge
arginina; mutanti arg-2 se vengono aggiunte arginina o citrullina;
mutanti arg-1 se vengono aggiunte arginina o citrullina o ornitina
11. Esperimenti di Beadle e Tatum:
un gene – un enzima
Conclusioni: arg-1, arg-2 e arg-3 codificano per tre
enzimi che intervengono in successione nella
conversione di un precursore in ornitina, di questa in
citrullina, e di questa in arginina
arg-1 arg-2 arg-3
enzima 1 enzima 2 enzima 3
precursore ornitina citrullina arginina
Beadle e Tatum deducono le catene di rezioni
biochimiche (e l’ordine di azione dei geni) dalle
molecole che si accumulano nei mutanti
13. Sequenza proteica: determinabile con
il metodo di Sanger
1. Si purifica la proteina, cioè la si
separa da impurità e da altre specie
chimiche;
2. La si degrada per mezzo di enzimi
proteolitici, ognuno dei quali agisce
solo se c’è uno specifico
amminoacido all’estremità carbossi-
terminale.
14. 1. Si isola un tratto di DNA;
2. Lo si replica in 4 esperimenti
paralleli, ognuno dei quali si basa
su una mistura di nucleotidi
normali + un nucleotide
modificato all’estremità 3’ che
arresta la reazione.
Sequenza nucleotidica: determinabile con il
metodo di Sanger
Frederick Sanger
18. Yanofsky: Colinearità
gene TrpA di Escherichia coli
GLU TYR LEU THR
MET TYR LEU THR
GLU CYS LEU THR
GLU TYR ARG THR
GLU TYR LEU ILE
Diversi mutanti (1-4) non sintetizzano triptofano perché l’enzima necessario (TrpA) è
modificato. La posizione dell’amminoacido alterato nei mutanti può essere
determinata per sequenziamento peptidico
1
2
3
4
wt
19. Yanofsky: Colinearità
gene TrpA di Escherichia coli
GLU TYR LEU THR
MET TYR LEU THR
GLU CYS LEU THR
GLU TYR ARG THR
GLU TYR LEU ILE
1
2
3
4
wt
Corrispondenza fra le posizioni di mutazione nucleotidica
e sostituzione amminoacidica
CCT ATG GAA TGT
CTT ACG GCA TAT
20. Yanofsky: Colinearità
gene TrpA di Escherichia coli
GLU TYR LEU THR
MET TYR LEU THR
GLU CYS LEU THR
GLU TYR ARG THR
GLU TYR LEU ILE
1
2
3
4
wt
Corrispondenza fra le posizioni di mutazione nucleotidica
e sostituzione amminoacidica
CCT ATG GAA TGT
CTT ACG GCA TAT
21. Welcome to OMIM, Online Mendelian Inheritance in Man. This database is a catalog of human genes
and genetic disorders authored and edited by Dr. Victor A. McKusick and his colleagues at Johns
Hopkins and elsewhere, and developed for the World Wide Web by NCBI, the National Center for
Biotechnology Information. The database contains textual information and references. It also contains
copious links to MEDLINE and sequence records in the Entrez system, and links to additional related
resources at NCBI and elsewhere.
http://www.omim.org
34. FOETUS
Low expression
INFANT
High expression
ADULT
High expression
“lactase persistence”
ADULT
Low expression
“lactase non-persistence”
Diagrammatic representation of the level of lactose expression
at different stages of development and in lactase persistent and
non-persistent adults
35.
36. •Carenza di lattasi (LPH): un allele recessivo causa
l’impossibilità di digerire il lattosio
•Ipotesi: persistenza della lattasi frutto di selezione
positiva legata al consumo di prodotti caseari
Frequenza dell’allele per la persistenza della lattasi
37. Lactase non-persistent allele l
High transcription
Unknown DNA
binding protein
Meccanismo
Troelsen, 2005
lactmcm6
+
T
Low transcription
lactmcm6
C
Lactase persistent allele L
40. Tutto il DNA fa proteine?
NO:
Nell’uomo, 3 miliardi di bp; < 30 000 geni
Dimensioni medie di un gene ≈ 10 000 bp
Totale geni umani ≈ 300 milioni di bp ≈ 10% del genoma
41. Non tutto il DNA fa proteine
E il resto?
1.DNA ripetuto in varie regioni del genoma: 1.1. SINEs
(Short Interspersed sequences), 1.2. LINEs (Long
Interspersed sequences)
2.DNA ripetuto in tandem
--GTTCCACACACACACACACACACACACACACATTA—
DNA spazzatura (junk DNA)?
44. Cosa fa il DNA non codificante?
• Niente, ma male non fa
• Funzioni non chiarite nell’espressione
dei geni
• Mantiene il volume cellulare
• Fa male, ma la domanda è mal posta.
46. Riassunto 04
•Beadle e Tatum dimostrano in Neurospora che c’è una
corrispondenza diretta un gene – un enzima
• Yanofsky dimostra in E. coli la colinearità fra sequenza di
nucleotidi e sequenza polipeptidica
• Alterazioni della sequenza genica si riflettono in alterazioni
della sequenza proteica: malattie del metabolismo
•Nei vertebrati, meno del 10% del genoma codifica per
proteine; il dibattito su ruolo e funzione del restante 90% è
aperto
•Varie regioni del DNA non codificante contengono
comunque informazione importante per studi di
identificazione personale (impronta digitale genetica)