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LE GUERRETRA
GRECI E
PERSIANI
E
IL DOMINIO
ATENIESE
SULLA GRECIA
500 – 429 a.C.
LE PREMESSE
LE CITTÀ GRECHE D’ASIA
DA CIRO IL GRANDE A DARIO
546-490
I persiani inAsia Minore: Ciro, Cambise, Dario
• 546 a.C.: il gran re di Persia Ciro il Grande conquistò il regno di
Lidia governato da Creso. Il regno di Lidia aveva avuto rapporti
positivi con le città greche dell’Asia minore: tra greci e lidi si era
creata una positiva collaborazione economica e culturale
• 546 – 522: i Greci dell’Asia Minore che abitavano nell’area
conquistata da Ciro erano ora sudditi di Ciro e poi di Cambise. I
due sovrani governarono seguendo i princìpi della tolleranza
persiana
• 521 – 499, i rapporti tra Greci e Persiani peggiorarono durante la
monarchia di Dario: egli impose tributi pesanti ai greci e ridusse
l’autonomia delle città greche dell’Asia Minore
L’impero persiano e le città greche d’Asia
Da M.Bettalli,
«StoriaGreca», 2007, Carocci
La ribellione degli Ioni d’Asia: Mileto chiede aiuto
• 499: Mileto fu la prima città greca a ribellarsi ai persiani, sotto la
guida diAristagora. Altre città greche d’Asia si unirono a Mileto nella
rivolta
• La rivolta era destinata a finire con una disfatta delle città greche,
che erano deboli militarmente e non abbastanza floride
economicamente per reggere una guerra contro l’impero persiano
• Sparta e Atene, le due pòlis più importanti della Grecia, furono visitate
daAristagora in cerca di aiuto e sostegno economico e militare.
• Sparta rifiutò
• Atene decise invece di aiutare le città greche d’Asia, per decisione
dell’ecclesìa: gli ateniesi erano di origine ionica come gli abitanti di
Mileto e delle altre città e per questo si sentivano solidali con loro
• Atene e la città euboica di Eretria mandarono venticinque navi da
guerra per aiutare e soccorrere i richiedenti aiuto
I ribelli sconfitti e puniti dai persiani
• 499 – 494: le città ribelli sostenute da
Atene e Eretria ottennero qualche
vittoria e riuscirono anche a bruciare la
città di Sardi, il capoluogo della satrapìa
persiana.
• Il grande esercito persiano reagì con
lentezza nei primi tempi, ma poi la sua
azione diventò sempre più decisa.
• 498: le navi degli ateniesi e degli eretriesi
rientrarono nelle rispettive città madri
• 494: battaglia navale decisiva a Lade,
presso l’isola di Samo. I greci sono
sconfitti duramente. Mileto fu distrutta,
gli abitanti uccisi oppure deportati
LA I GUERRATRA
GRECI E PERSIANI
490-489 a.C.
La I guerra greco-persiana:
Eretria e Maratona
• 490: i persiani decidono di punire Atene e
Eretria per l’aiuto offerto a Mileto e alle altre
città greche d’Asia ribelli
• Una flotta persiana da guerra comandata da
Artaferne e Dati attraversò il mare Egeo e
attaccò la città di Eretria
• Eretria resistette all’assedio persiano per
sette giorni, poi fu invasa dai persiani grazie
al tradimento di un cittadino. La città fu distrutta
• In seguito, i persiani attraversarono il
braccio di mare tra Eubea e Attica, con la
guida di Ippia, l’ex tiranno di Atene esiliato dalla
città molti anni prima
• I persiani si stanziarono nel villaggio di
Maratona
Atene decide di attaccare i Persiani
• Gli Ateniesi decisero di attaccare i Persiani per sfidarli in una
battaglia in campo aperto
• Chiesero sostegno e aiuto a altre pòlis, soprattutto a Sparta, che
rifiutò perché in quel periodo venivano celebrate feste religiose
durante le quali l’esercito spartano non poteva allontanarsi dalla
città
• L’esercito di Atene, composto da diecimila opliti e sostenuto
dall’esercito della città di Platea, mille soldati, si stanziò di fronte ai
i Persiani nella pianura di Maratona.
La battaglia di Maratona: settembre 490 a.C.
• Dopo alcuni giorni di attesa da entrambe le
parti, l’esercito ateniese decise di attaccare su
impulso dello stratego Milziade
• Milziade era un aristocratico possessore di
diversi terreni al confine di aree dell’Asia
Minore controllate dai Persiani. Egli conosceva
strategie, tattiche e mentalità dei persiani.
• All’alba di un giorno di settembre del 490 gli
opliti ateniesi che erano armati e organizzati
meglio dei Persiani vinsero una battaglia
decisiva nella pianura di Maratona: i Persiani
persero circa seimila uomini, Ateniesi e Plateesi
meno di duecento.
• I persiani si reimbarcarono sulle loro navi
sconfitti e umiliati e tornarono da dove erano
giunti.
• La battaglia di Maratona ebbe un significato più
«morale», che militare: era stata vinta da un
esercito di opliti – cioè cittadini-soldati – che
avevano combattuto per la propria libertà
contro «i barbari», difendendo tutta l’Ellade
[Grecia]
LA SECONDA GUERRA
TRA GRECI E PERSIANI
480 – 479 a.C.
488 – 482: Atene aspirante potenza navale
• Gli anni successivi alla prima guerra tra Greci e Persiani sono ricchi di
cambiamenti aAtene
• Atene cerca senza successo di sottomettere l’isola di Egina:488
• Viene applicato l’ostracismo per la prima volta:488-487
• Gli arconti vengono scelti per sorteggio e non più per designazione: 487-486
• EmergeTemistocle, un aristocratico, uomo politico molto importante per la
seconda guerra tra Persiani e Greci
• 483: ricchi filoni di argento vengono scoperti nella zona meridionale
dell’Attica
• 482:Temistocle convince gli Ateniesi a usare le risorse ottenute
dalla vendita dell’argento per allestire una grande flotta [per
sottomettere Egina]
• Conseguenze della decisione
• 1. Atene diventò a tutti gli effetti una città che basava il suo sviluppo
sul controllo militare e commerciale del mare
• 2. i teti assumevano importanza centrale, perché sarebbero stati
impiegati come rematori della flotta da guerra. Questo gli dava
anche un ruolo politico significativo in tempo di pace
La strategia persiana
• 485: muore Dario, mentre è impegnato a preparare
una nuova spedizione per punireAtene
• Serse è il nuovo Gran Re
• Strategia dei Persiani: organizzare una spedizione di
terra affiancata e sostenuta dalla flotta navale
• 481: le truppe persiane si raccolgono in Asia Minore
• 480: finiti i mesi invernali – sfavorevoli alle battaglie –
in giugno Serse fa superare al suo esercito
l’Ellesponto su due grandi ponti di barche. I soldati
persiani giungono aTerme, in Macedonia.
• Obiettivo finale dei Persiani era la sottomissione
totale della Grecia
L’avanzata persiana attraverso la Grecia
L’alleanza difensiva dei Greci
• Autunno 481: presso l’istmo di Corinto si riunirono
le pòlis e gli stati éthnos che volevano resistere ai
Persiani. Tra le pòlis, le due principali erano Atene e
Sparta, a cui fu affidato dai convenuti il comando
militare dell’esercito «greco».
• Dopo una forte discussione su quale dovesse essere
la migliore strategia da adottare contro i Persiani si
giunse a un compromesso: vennero create due linee
di difesa.
• Una linea di difesa fu stabilita al passo delle
Termopili, via che collegava nella Grecia centrale il
nord e il sud. L’altra a Capo Artemisio, sul mare,
nella parte settentrionale dell’Eubea.
• L’esito della riunione di Corinto fu importante perché
per la prima volta i greci riconoscevano
ufficialmente che esisteva qualcosa che li univa.
• Non va dimenticato diverse città greche,
soprattutto del nord, si arresero ai Persiani senza
combattere: le più importanti furonoTebe e Argo
Capo Artemisio eTermopili
• Giugno 480:i Persiani non incontrarono resistenza e avanzarono fino alla linea
difensiva preparata dai Greci
La battaglia navale a Capo
Artemisio non ebbe esiti
positivi: le navi greche
ritardarono l’avanzata delle
persiane, senza impedire che
queste proseguissero verso
sud
La battaglia terrestre al passo delle
Termopili fu affrontata all’inizio da uno
schieramento di cinquemila Greci,
chiaramente inferiori di numero ai
Persiani.
Un disertore greco segnalò ai Persiani il
punto in cui aggirare lo schieramento
dei nemici. I vari contingenti
fuggirono, tranne trecento Spartiati
guidati dal re Leonida, che
affrontarono i Persiani, morendo tutti,
ma rallentando l’avanzata nemica.
480,battaglia navale di Salamina: vittoria greca
• Gli Ateniesi erano privi di difesa e
decisero di abbandonare la città,
trasferendosi tra l’isola di Salamina e la città
di Trezene, sul Peloponneso
• A difesa della città rimase un piccolo
drappello di uomini
• I Persiani giunti a Atene distrussero la
città e diedero alle fiamme i templi
sull’acropoli
• La flotta persiana si collocò lungo le
coste dell’Attica, presso Salamina
• Due flotte fronteggiavano i Persiani: quella
degli alleati guidata dallo spartano Euribiade
e quella ateniese, al comando di Temistocle,
che fece di tutto per spingere i Persiani a
attaccare subito.
• La battaglia navale di Salamina si svolse
in uno spazio di mare strettissimo, in cui i
Persiani non riuscirono a muovere bene la
propria flotta superiore per numero, ma
impacciata dallo spazio ridotto. I Greci
vinsero la battaglia e costrinsero i Persiani,
guidati da Serse, che aveva assistito alla
battaglia, a tornare in Asia
Temistocle
Serse osserva
la battaglia
La battaglia di Salamina
479: Platea e Micale, fine della guerra
• Inverno 480-479: l’esercito di terra, guidato da Mardonio, rimase in
Grecia e durante l’inverno saccheggiò e distrusse parecchie aree
dell’Attica, impedendo il ritorno a casa degliAteniesi
• Primavera 479: l’esercito spartano con 5000 spartiati capeggiati da
Pausania si unì all’esercito greco che comprendeva Atene e altre pòlis
minori, guidato daAristide
• Settembre 479:Platea fu la località dove si svolse la battaglia decisiva
tra Greci e Persiani. Gli eserciti in conflitto erano molto grandi e poco
agili, ma la fanteria greca imperniata sugli opliti era molto più
preparata di quella persiana e i Greci vinsero la battaglia. Mardonio
morì e i Persiani superstiti furono massacrati nel loro accampamento
• Capo Micale fu la località in cui la flotta dei Greci vinse contro i
Persiani, approfittando del fatto che la flotta avversaria si bloccò su
una secca
• Le navi persiane furono in gran parte incendiate e distrutte. Questo
spinse le città greche dell’Asia a rivoltarsi
• I Greci avevano così bloccato il tentativo persiano di estendere su di
loro il proprio impero
GLI ANNI DI ATENE
478 – 431 A.C.
LA LEGA DELIO-ATTICA E CIMONE
479 – 461 A.C.
Dal 478 a.C., Atene comanda la lotta antipersiana
Sparta
Dopo la vittoria contro i persiani la città
era in crisi perché i due re designati
erano minorenni e Pausania,che aveva
guidato gli spartiati a vincere a Platea,
era molto ambizioso e sospettato di
voler tradire Sparta per passare ai
Persiani.
Gli spartiati
• erano impauriti dal mondo esterno,
che consideravano pericoloso e
corrotto
• non volevano impegnarsi in nuove
battaglie perché il loro esercito si era
ridotto nei numeri
• erano in buoni rapporti con Atene e
disposti a lasciarle il comando della
lotta antipersiana
Atene
• L’aristocrazia controllava la
politica cittadina e imponeva le
sue decisioni senza che l’ecclesìa
si opponesse.
• il progetto degli aristocratici
ateniesi era di ampliare il potere
di Atene
• tutti i cittadini ateniesi di qualsiasi
ceto erano favorevoli a creare
un’egemonia della loro città su
tutta la Grecia
Nel 478, la guida della lotta antipersiana passò da Sparta a Atene, che usò questa
responsabilità per creare un suo dominio sulla Grecia durato circa cinquanta anni
Estate del 477: Atene forma
un’alleanza con diverse città e isole
tra Grecia e Asia Minore
Città e isole partecipano all’alleanza
di loro volontà e su un piano di
formale parità
Alcune città e isole potevano fornire
navi per la flotta dell’alleanza e
godevano di uno status di maggiore
importanza rispetto a quelle che
invece decidevano di pagare solo un
tributo in denaro per allestire le navi
Le riunioni dell’alleanza, chiamata
«lega», si tenevano nell’isola di Delo,
sacra a Apollo, dove fu custodito il
tesoro fino al 454. Per questo
l’alleanza è ricordata come
«lega delio – attica»
NASCITA DELLA «LEGA DELIO-ATTICA»
Da M.Bettalli,
«StoriaGreca», 2007, Carocci
Il dominio ateniese sulla lega delio-attica
Atene era la vera guida della lega delio – attica
• Comandava le operazioni militari
• Decideva la quantità del tributo che ogni città doveva versare
• Prendeva le decisioni finali sulle azioni da intraprendere
• A volte determinò anche regimi democratici a lei favorevoli in alcune città
• Impose anche pesi, misure e uso della propria moneta, la dracma, a tutti gli
aderenti
• Cittadini ateniesi si impadronivano di terreni degli alleati e li sfruttavano a loro
vantaggio
• Entrare nella lega era una libera scelta, ma uscirne era impossibile:Atene fece
spedizioni militari contro le città che tentarono di abbandonare la lega
• Il tesoro della lega nel 454 fu spostato da Delo a Atene
La battaglia dell’Eurimedonte, 469, prima vittoria della lega delio-attica
• 469: il Gran Re dei Persiani dopo aver allestito
una potente flotta, sostenuta da un grande
esercito, radunò presso il fiume Eurimedonte
(in Asia Minore) la sua armata in vista di
un'ulteriore offensiva contro i Greci. La
spedizione con ogni probabilità mirava a
percorrere la costa dell'Asia Minore
riconquistando il controllo delle città che si
affacciavano sul mar Egeo. I preparativi non
passarono inosservati così Atene inviò il
generale ateniese Cimone al comando di 200
triremi, che si unì alla Lega delio-attica. Questa
azione bloccò la strategia persiana
• Cimone si spostò presso l'Eurimedonte, dove
navigando lungo la foce del fiume fece
convergere la flotta persiana. La maggior parte
di questa si incagliò ed i marinai fuggirono tra le
file dell'esercito persiano creando il panico; con
il nemico in fuga, Cimone fece sbarcare i suoi
soldati ed attaccò l'esercito persiano. I Greci
conquistarono l'accampamento nemico,
catturarono molti prigionieri e riuscirono a
distruggere 200 triremi nemiche attraccate sulla
spiaggia.
• Per circa vent’anni non vi furono ulteriori
iniziative persiane di conquista della Grecia
(www.wikipedia.org)
471-461: gli anni di Cimone a Atene.
• 471 – 461: la politica di Atene fu controllata da Cimone,
figlio di Milziade [il vincitore della battaglia di Maratona],
leader degli «aristocratici».
• Era un aristocratico, leale alla democrazia ateniese e amato
dal popolo, a cui concedeva diversi donativi.
• Egli comandò la lega delio-attica con decisione impedendo
i tentativi di uscirne da parte di alcune città
• 464: Cimone preferiva mantenere buoni rapporti con
Sparta, tanto che in occasione di una lunga ribellione di iloti,
guidò fino a Sparta 4000 opliti per aiutare gli spartiati.
• Dopo qualche mese, gli spartiati invitarono gli ateniesi a
tornare alla loro città
• L’umiliazione subita da Cimone lo indebolì politicamente.
• Il suo avversario Efialte, leader dei «democratici» fece
cancellare dall’ecclesìa buona parte dei poteri dell’Areopago,
che era l’istituzione controllata dagli aristocratici di Cimone
• Poi nel 461 Cimone fu ostracizzato.
• Il potere a Atene finì nella mani dei democratici
Cimone
L’ATENE DI PERICLE
461: comincia il trentennio di Pericle
• 461: Efialte viene ucciso. Leader della fazione
democratica diventa Pericle
• 461-429: età di Pericle, epoca di consolidamento e
ampliamento della democrazia
• Tutte le istituzioni create da Clistene furono mantenute,
ma il regime politico era fondato sul potere del dèmos e
le decisioni erano prese sulla base del voto della
maggioranza dei cittadini di Atene: nell’ecclesìa, nella
bulè e nell’elièa
• Tutte le magistrature erano attribuite per sorteggio tra
una lista di volontari che volevano partecipare
all’estrazione. Tra i magistrati nominati per sorteggio vi
erano anche gli arconti.
• Le uniche magistrature non sorteggiate erano il collegio
dei dieci strateghi e alcuni incarichi finanziari:
strateghi e magistrati finanziari erano eletti dall’ ecclesìa
• Il tasso di partecipazione politica nell’Atene governata da
Pericle fu altissimo e si creò in questo modo una nuova
forma di identità fondata sull’essere cittadino.
Pericle
Chi era Pericle
• Pericle proveniva da una famiglia aristocratica
• Santippo, suo padre, era stato un politico e
militare di primo piano, nella seconda guerra
persiana aveva comandato la flotta ateniese
nella battaglia di Capo Micale
• Agariste, sua madre, era della famiglia degli
Alcmeonidi – la più prestigiosa diAtene,
imparentata con Clistene
• Pericle era assai colto, molto abile come oratore,
ebbe grande carisma
• Si schierò sempre con i «democratici», di cui
divenne il leader unico dopo la morte di Efialte
• Governò Atene senza poteri speciali, a parte la
carica di stratego alla quale fu eletto quasi
ininterrottamente per trent’anni.
451: la limitazione della cittadinanza
• 451: Pericle fece approvare una legge in base alla quale
poteva essere cittadino ateniese solo chi avesse
entrambi i genitori di origine ateniese
• Il provvedimento rese la il numero dei cittadini molto più
stabile rispetto agli anni precedenti
• Il significato politico di questa legge: la cittadinanza era
diventata «utile» perché chi assumeva cariche pubbliche
sarebbe stato retribuito. Inoltre, i cittadini di pieno diritto
avrebbero goduto dei guadagni che Atene stava
acquisendo come città più importante dell’intera Grecia.
Per questi vantaggi la cittadinanza non poteva essere
allargata a tutti.
• La paga corrispondeva a una giornata di salario
• In precedenza solo gli uomini benestanti – cioè gli
aristocratici – potevano dedicarsi alla politica senza
problemi economici: ora questo limite veniva superato
• I meteci erano gli stranieri che risiedevano a Atene.
Non godevano di diritti fondamentali: votare in
assemblea e possedere terre da coltivare; pagavano la
tassa chiamata mètoikon e dovevano combattere nelle
guerre. La legge li tutelava in caso di delitti e torti subiti
• Gli schiavi erano totalmente privi di diritti e di
personalità giuridica
Da M.Bettalli,
«StoriaGreca», 2007, Carocci
L’Atene di Pericle:
Acropoli, Partenone, cultura
• Pericle rese Atene la città più importante della
Grecia: nell’economia, nella politica e nella
cultura e favorì l’arrive a Atene degli uomini più
brillanti, filosofi,scrittori e artisti
• Arricchì di edifici grandiosi la città, facendo
ricostruire l’Acropoli distrutta dai Persiani e
facendo edificare il tempio di Atena Parthènos
(vergine), il Partenone
• Le spese per realizzare tutto questo furono
finanziate in vario modo: tasse portuali, ricavi di
proprietà pubbliche, multe e il mètoikon
• I cittadini più ricchi versavano liturgìe cioè
destinavano volontariamente soldi a varie spese
costruire navi, organizzare spettacoli teatrali
• Atene otteneva grandi quantità di risorse dal
suo ruolo di guida della lega delio-attica: i
contributi versati dai membri della lega erano
amministrati da Atene che spesso ne destinava
parte per le proprie spese cittadine
Le due paci con Persia e Sparta
• 460 – 454: Atene guidò la lega di Delo una spedizione in Egitto
per sostenere una ribellione contro i persiani, ma l’iniziativa fu un
disastro: molte navi andarono perdute e molti uomini morirorno
• 460 – 446: peggioramento dei rapporti con Sparta e scontri
militari tra le due città, di cui non si conoscono con precisione
battaglie e esiti. Sparta aveva formato una lega chiamata
«peloponnesiaca», in cui entrarono città stato della Grecia
centrale.Atene cercò più che altro di espandere la sua presenza
proprio in quel territorio, ma senza successi.
• 449: Atene e la Persia firmano un patto di non belligeranza
chiamato «pace di Callia», con cui si impegnavano a non
combattersi più.Atene manteneva il controllo sul mar Egeo e delle
città ionie dell’Asia Minore. La Persia comandava sul resto dell’Asia
• 446: dopo una rivolta dell’Eubea controAtene e l’invasione
dell’Attica da parte di Sparta, Atene firmò una pace con la città
degli spartiati che avrebbe dovuto durare trent’anni.
Bibliografia
• Domenico Musti, Introduzione alla storia greca, 2003, Laterza
• M. Bettalli,A.L.D’Agata,A.Magnetto, Storia Greca, 2007, Carocci

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Guerre persiane e età periclea

  • 1. LE GUERRETRA GRECI E PERSIANI E IL DOMINIO ATENIESE SULLA GRECIA 500 – 429 a.C.
  • 2. LE PREMESSE LE CITTÀ GRECHE D’ASIA DA CIRO IL GRANDE A DARIO 546-490
  • 3. I persiani inAsia Minore: Ciro, Cambise, Dario • 546 a.C.: il gran re di Persia Ciro il Grande conquistò il regno di Lidia governato da Creso. Il regno di Lidia aveva avuto rapporti positivi con le città greche dell’Asia minore: tra greci e lidi si era creata una positiva collaborazione economica e culturale • 546 – 522: i Greci dell’Asia Minore che abitavano nell’area conquistata da Ciro erano ora sudditi di Ciro e poi di Cambise. I due sovrani governarono seguendo i princìpi della tolleranza persiana • 521 – 499, i rapporti tra Greci e Persiani peggiorarono durante la monarchia di Dario: egli impose tributi pesanti ai greci e ridusse l’autonomia delle città greche dell’Asia Minore
  • 4. L’impero persiano e le città greche d’Asia Da M.Bettalli, «StoriaGreca», 2007, Carocci
  • 5. La ribellione degli Ioni d’Asia: Mileto chiede aiuto • 499: Mileto fu la prima città greca a ribellarsi ai persiani, sotto la guida diAristagora. Altre città greche d’Asia si unirono a Mileto nella rivolta • La rivolta era destinata a finire con una disfatta delle città greche, che erano deboli militarmente e non abbastanza floride economicamente per reggere una guerra contro l’impero persiano • Sparta e Atene, le due pòlis più importanti della Grecia, furono visitate daAristagora in cerca di aiuto e sostegno economico e militare. • Sparta rifiutò • Atene decise invece di aiutare le città greche d’Asia, per decisione dell’ecclesìa: gli ateniesi erano di origine ionica come gli abitanti di Mileto e delle altre città e per questo si sentivano solidali con loro • Atene e la città euboica di Eretria mandarono venticinque navi da guerra per aiutare e soccorrere i richiedenti aiuto
  • 6. I ribelli sconfitti e puniti dai persiani • 499 – 494: le città ribelli sostenute da Atene e Eretria ottennero qualche vittoria e riuscirono anche a bruciare la città di Sardi, il capoluogo della satrapìa persiana. • Il grande esercito persiano reagì con lentezza nei primi tempi, ma poi la sua azione diventò sempre più decisa. • 498: le navi degli ateniesi e degli eretriesi rientrarono nelle rispettive città madri • 494: battaglia navale decisiva a Lade, presso l’isola di Samo. I greci sono sconfitti duramente. Mileto fu distrutta, gli abitanti uccisi oppure deportati
  • 7. LA I GUERRATRA GRECI E PERSIANI 490-489 a.C.
  • 8. La I guerra greco-persiana: Eretria e Maratona • 490: i persiani decidono di punire Atene e Eretria per l’aiuto offerto a Mileto e alle altre città greche d’Asia ribelli • Una flotta persiana da guerra comandata da Artaferne e Dati attraversò il mare Egeo e attaccò la città di Eretria • Eretria resistette all’assedio persiano per sette giorni, poi fu invasa dai persiani grazie al tradimento di un cittadino. La città fu distrutta • In seguito, i persiani attraversarono il braccio di mare tra Eubea e Attica, con la guida di Ippia, l’ex tiranno di Atene esiliato dalla città molti anni prima • I persiani si stanziarono nel villaggio di Maratona
  • 9. Atene decide di attaccare i Persiani • Gli Ateniesi decisero di attaccare i Persiani per sfidarli in una battaglia in campo aperto • Chiesero sostegno e aiuto a altre pòlis, soprattutto a Sparta, che rifiutò perché in quel periodo venivano celebrate feste religiose durante le quali l’esercito spartano non poteva allontanarsi dalla città • L’esercito di Atene, composto da diecimila opliti e sostenuto dall’esercito della città di Platea, mille soldati, si stanziò di fronte ai i Persiani nella pianura di Maratona.
  • 10. La battaglia di Maratona: settembre 490 a.C. • Dopo alcuni giorni di attesa da entrambe le parti, l’esercito ateniese decise di attaccare su impulso dello stratego Milziade • Milziade era un aristocratico possessore di diversi terreni al confine di aree dell’Asia Minore controllate dai Persiani. Egli conosceva strategie, tattiche e mentalità dei persiani. • All’alba di un giorno di settembre del 490 gli opliti ateniesi che erano armati e organizzati meglio dei Persiani vinsero una battaglia decisiva nella pianura di Maratona: i Persiani persero circa seimila uomini, Ateniesi e Plateesi meno di duecento. • I persiani si reimbarcarono sulle loro navi sconfitti e umiliati e tornarono da dove erano giunti. • La battaglia di Maratona ebbe un significato più «morale», che militare: era stata vinta da un esercito di opliti – cioè cittadini-soldati – che avevano combattuto per la propria libertà contro «i barbari», difendendo tutta l’Ellade [Grecia]
  • 11. LA SECONDA GUERRA TRA GRECI E PERSIANI 480 – 479 a.C.
  • 12. 488 – 482: Atene aspirante potenza navale • Gli anni successivi alla prima guerra tra Greci e Persiani sono ricchi di cambiamenti aAtene • Atene cerca senza successo di sottomettere l’isola di Egina:488 • Viene applicato l’ostracismo per la prima volta:488-487 • Gli arconti vengono scelti per sorteggio e non più per designazione: 487-486 • EmergeTemistocle, un aristocratico, uomo politico molto importante per la seconda guerra tra Persiani e Greci • 483: ricchi filoni di argento vengono scoperti nella zona meridionale dell’Attica • 482:Temistocle convince gli Ateniesi a usare le risorse ottenute dalla vendita dell’argento per allestire una grande flotta [per sottomettere Egina] • Conseguenze della decisione • 1. Atene diventò a tutti gli effetti una città che basava il suo sviluppo sul controllo militare e commerciale del mare • 2. i teti assumevano importanza centrale, perché sarebbero stati impiegati come rematori della flotta da guerra. Questo gli dava anche un ruolo politico significativo in tempo di pace
  • 13. La strategia persiana • 485: muore Dario, mentre è impegnato a preparare una nuova spedizione per punireAtene • Serse è il nuovo Gran Re • Strategia dei Persiani: organizzare una spedizione di terra affiancata e sostenuta dalla flotta navale • 481: le truppe persiane si raccolgono in Asia Minore • 480: finiti i mesi invernali – sfavorevoli alle battaglie – in giugno Serse fa superare al suo esercito l’Ellesponto su due grandi ponti di barche. I soldati persiani giungono aTerme, in Macedonia. • Obiettivo finale dei Persiani era la sottomissione totale della Grecia L’avanzata persiana attraverso la Grecia
  • 14. L’alleanza difensiva dei Greci • Autunno 481: presso l’istmo di Corinto si riunirono le pòlis e gli stati éthnos che volevano resistere ai Persiani. Tra le pòlis, le due principali erano Atene e Sparta, a cui fu affidato dai convenuti il comando militare dell’esercito «greco». • Dopo una forte discussione su quale dovesse essere la migliore strategia da adottare contro i Persiani si giunse a un compromesso: vennero create due linee di difesa. • Una linea di difesa fu stabilita al passo delle Termopili, via che collegava nella Grecia centrale il nord e il sud. L’altra a Capo Artemisio, sul mare, nella parte settentrionale dell’Eubea. • L’esito della riunione di Corinto fu importante perché per la prima volta i greci riconoscevano ufficialmente che esisteva qualcosa che li univa. • Non va dimenticato diverse città greche, soprattutto del nord, si arresero ai Persiani senza combattere: le più importanti furonoTebe e Argo
  • 15. Capo Artemisio eTermopili • Giugno 480:i Persiani non incontrarono resistenza e avanzarono fino alla linea difensiva preparata dai Greci La battaglia navale a Capo Artemisio non ebbe esiti positivi: le navi greche ritardarono l’avanzata delle persiane, senza impedire che queste proseguissero verso sud La battaglia terrestre al passo delle Termopili fu affrontata all’inizio da uno schieramento di cinquemila Greci, chiaramente inferiori di numero ai Persiani. Un disertore greco segnalò ai Persiani il punto in cui aggirare lo schieramento dei nemici. I vari contingenti fuggirono, tranne trecento Spartiati guidati dal re Leonida, che affrontarono i Persiani, morendo tutti, ma rallentando l’avanzata nemica.
  • 16. 480,battaglia navale di Salamina: vittoria greca • Gli Ateniesi erano privi di difesa e decisero di abbandonare la città, trasferendosi tra l’isola di Salamina e la città di Trezene, sul Peloponneso • A difesa della città rimase un piccolo drappello di uomini • I Persiani giunti a Atene distrussero la città e diedero alle fiamme i templi sull’acropoli • La flotta persiana si collocò lungo le coste dell’Attica, presso Salamina • Due flotte fronteggiavano i Persiani: quella degli alleati guidata dallo spartano Euribiade e quella ateniese, al comando di Temistocle, che fece di tutto per spingere i Persiani a attaccare subito. • La battaglia navale di Salamina si svolse in uno spazio di mare strettissimo, in cui i Persiani non riuscirono a muovere bene la propria flotta superiore per numero, ma impacciata dallo spazio ridotto. I Greci vinsero la battaglia e costrinsero i Persiani, guidati da Serse, che aveva assistito alla battaglia, a tornare in Asia Temistocle Serse osserva la battaglia La battaglia di Salamina
  • 17. 479: Platea e Micale, fine della guerra • Inverno 480-479: l’esercito di terra, guidato da Mardonio, rimase in Grecia e durante l’inverno saccheggiò e distrusse parecchie aree dell’Attica, impedendo il ritorno a casa degliAteniesi • Primavera 479: l’esercito spartano con 5000 spartiati capeggiati da Pausania si unì all’esercito greco che comprendeva Atene e altre pòlis minori, guidato daAristide • Settembre 479:Platea fu la località dove si svolse la battaglia decisiva tra Greci e Persiani. Gli eserciti in conflitto erano molto grandi e poco agili, ma la fanteria greca imperniata sugli opliti era molto più preparata di quella persiana e i Greci vinsero la battaglia. Mardonio morì e i Persiani superstiti furono massacrati nel loro accampamento • Capo Micale fu la località in cui la flotta dei Greci vinse contro i Persiani, approfittando del fatto che la flotta avversaria si bloccò su una secca • Le navi persiane furono in gran parte incendiate e distrutte. Questo spinse le città greche dell’Asia a rivoltarsi • I Greci avevano così bloccato il tentativo persiano di estendere su di loro il proprio impero
  • 18.
  • 19. GLI ANNI DI ATENE 478 – 431 A.C.
  • 20. LA LEGA DELIO-ATTICA E CIMONE 479 – 461 A.C.
  • 21. Dal 478 a.C., Atene comanda la lotta antipersiana Sparta Dopo la vittoria contro i persiani la città era in crisi perché i due re designati erano minorenni e Pausania,che aveva guidato gli spartiati a vincere a Platea, era molto ambizioso e sospettato di voler tradire Sparta per passare ai Persiani. Gli spartiati • erano impauriti dal mondo esterno, che consideravano pericoloso e corrotto • non volevano impegnarsi in nuove battaglie perché il loro esercito si era ridotto nei numeri • erano in buoni rapporti con Atene e disposti a lasciarle il comando della lotta antipersiana Atene • L’aristocrazia controllava la politica cittadina e imponeva le sue decisioni senza che l’ecclesìa si opponesse. • il progetto degli aristocratici ateniesi era di ampliare il potere di Atene • tutti i cittadini ateniesi di qualsiasi ceto erano favorevoli a creare un’egemonia della loro città su tutta la Grecia Nel 478, la guida della lotta antipersiana passò da Sparta a Atene, che usò questa responsabilità per creare un suo dominio sulla Grecia durato circa cinquanta anni
  • 22. Estate del 477: Atene forma un’alleanza con diverse città e isole tra Grecia e Asia Minore Città e isole partecipano all’alleanza di loro volontà e su un piano di formale parità Alcune città e isole potevano fornire navi per la flotta dell’alleanza e godevano di uno status di maggiore importanza rispetto a quelle che invece decidevano di pagare solo un tributo in denaro per allestire le navi Le riunioni dell’alleanza, chiamata «lega», si tenevano nell’isola di Delo, sacra a Apollo, dove fu custodito il tesoro fino al 454. Per questo l’alleanza è ricordata come «lega delio – attica» NASCITA DELLA «LEGA DELIO-ATTICA» Da M.Bettalli, «StoriaGreca», 2007, Carocci
  • 23. Il dominio ateniese sulla lega delio-attica Atene era la vera guida della lega delio – attica • Comandava le operazioni militari • Decideva la quantità del tributo che ogni città doveva versare • Prendeva le decisioni finali sulle azioni da intraprendere • A volte determinò anche regimi democratici a lei favorevoli in alcune città • Impose anche pesi, misure e uso della propria moneta, la dracma, a tutti gli aderenti • Cittadini ateniesi si impadronivano di terreni degli alleati e li sfruttavano a loro vantaggio • Entrare nella lega era una libera scelta, ma uscirne era impossibile:Atene fece spedizioni militari contro le città che tentarono di abbandonare la lega • Il tesoro della lega nel 454 fu spostato da Delo a Atene
  • 24. La battaglia dell’Eurimedonte, 469, prima vittoria della lega delio-attica • 469: il Gran Re dei Persiani dopo aver allestito una potente flotta, sostenuta da un grande esercito, radunò presso il fiume Eurimedonte (in Asia Minore) la sua armata in vista di un'ulteriore offensiva contro i Greci. La spedizione con ogni probabilità mirava a percorrere la costa dell'Asia Minore riconquistando il controllo delle città che si affacciavano sul mar Egeo. I preparativi non passarono inosservati così Atene inviò il generale ateniese Cimone al comando di 200 triremi, che si unì alla Lega delio-attica. Questa azione bloccò la strategia persiana • Cimone si spostò presso l'Eurimedonte, dove navigando lungo la foce del fiume fece convergere la flotta persiana. La maggior parte di questa si incagliò ed i marinai fuggirono tra le file dell'esercito persiano creando il panico; con il nemico in fuga, Cimone fece sbarcare i suoi soldati ed attaccò l'esercito persiano. I Greci conquistarono l'accampamento nemico, catturarono molti prigionieri e riuscirono a distruggere 200 triremi nemiche attraccate sulla spiaggia. • Per circa vent’anni non vi furono ulteriori iniziative persiane di conquista della Grecia (www.wikipedia.org)
  • 25. 471-461: gli anni di Cimone a Atene. • 471 – 461: la politica di Atene fu controllata da Cimone, figlio di Milziade [il vincitore della battaglia di Maratona], leader degli «aristocratici». • Era un aristocratico, leale alla democrazia ateniese e amato dal popolo, a cui concedeva diversi donativi. • Egli comandò la lega delio-attica con decisione impedendo i tentativi di uscirne da parte di alcune città • 464: Cimone preferiva mantenere buoni rapporti con Sparta, tanto che in occasione di una lunga ribellione di iloti, guidò fino a Sparta 4000 opliti per aiutare gli spartiati. • Dopo qualche mese, gli spartiati invitarono gli ateniesi a tornare alla loro città • L’umiliazione subita da Cimone lo indebolì politicamente. • Il suo avversario Efialte, leader dei «democratici» fece cancellare dall’ecclesìa buona parte dei poteri dell’Areopago, che era l’istituzione controllata dagli aristocratici di Cimone • Poi nel 461 Cimone fu ostracizzato. • Il potere a Atene finì nella mani dei democratici Cimone
  • 27. 461: comincia il trentennio di Pericle • 461: Efialte viene ucciso. Leader della fazione democratica diventa Pericle • 461-429: età di Pericle, epoca di consolidamento e ampliamento della democrazia • Tutte le istituzioni create da Clistene furono mantenute, ma il regime politico era fondato sul potere del dèmos e le decisioni erano prese sulla base del voto della maggioranza dei cittadini di Atene: nell’ecclesìa, nella bulè e nell’elièa • Tutte le magistrature erano attribuite per sorteggio tra una lista di volontari che volevano partecipare all’estrazione. Tra i magistrati nominati per sorteggio vi erano anche gli arconti. • Le uniche magistrature non sorteggiate erano il collegio dei dieci strateghi e alcuni incarichi finanziari: strateghi e magistrati finanziari erano eletti dall’ ecclesìa • Il tasso di partecipazione politica nell’Atene governata da Pericle fu altissimo e si creò in questo modo una nuova forma di identità fondata sull’essere cittadino. Pericle
  • 28. Chi era Pericle • Pericle proveniva da una famiglia aristocratica • Santippo, suo padre, era stato un politico e militare di primo piano, nella seconda guerra persiana aveva comandato la flotta ateniese nella battaglia di Capo Micale • Agariste, sua madre, era della famiglia degli Alcmeonidi – la più prestigiosa diAtene, imparentata con Clistene • Pericle era assai colto, molto abile come oratore, ebbe grande carisma • Si schierò sempre con i «democratici», di cui divenne il leader unico dopo la morte di Efialte • Governò Atene senza poteri speciali, a parte la carica di stratego alla quale fu eletto quasi ininterrottamente per trent’anni.
  • 29. 451: la limitazione della cittadinanza • 451: Pericle fece approvare una legge in base alla quale poteva essere cittadino ateniese solo chi avesse entrambi i genitori di origine ateniese • Il provvedimento rese la il numero dei cittadini molto più stabile rispetto agli anni precedenti • Il significato politico di questa legge: la cittadinanza era diventata «utile» perché chi assumeva cariche pubbliche sarebbe stato retribuito. Inoltre, i cittadini di pieno diritto avrebbero goduto dei guadagni che Atene stava acquisendo come città più importante dell’intera Grecia. Per questi vantaggi la cittadinanza non poteva essere allargata a tutti. • La paga corrispondeva a una giornata di salario • In precedenza solo gli uomini benestanti – cioè gli aristocratici – potevano dedicarsi alla politica senza problemi economici: ora questo limite veniva superato • I meteci erano gli stranieri che risiedevano a Atene. Non godevano di diritti fondamentali: votare in assemblea e possedere terre da coltivare; pagavano la tassa chiamata mètoikon e dovevano combattere nelle guerre. La legge li tutelava in caso di delitti e torti subiti • Gli schiavi erano totalmente privi di diritti e di personalità giuridica Da M.Bettalli, «StoriaGreca», 2007, Carocci
  • 30. L’Atene di Pericle: Acropoli, Partenone, cultura • Pericle rese Atene la città più importante della Grecia: nell’economia, nella politica e nella cultura e favorì l’arrive a Atene degli uomini più brillanti, filosofi,scrittori e artisti • Arricchì di edifici grandiosi la città, facendo ricostruire l’Acropoli distrutta dai Persiani e facendo edificare il tempio di Atena Parthènos (vergine), il Partenone • Le spese per realizzare tutto questo furono finanziate in vario modo: tasse portuali, ricavi di proprietà pubbliche, multe e il mètoikon • I cittadini più ricchi versavano liturgìe cioè destinavano volontariamente soldi a varie spese costruire navi, organizzare spettacoli teatrali • Atene otteneva grandi quantità di risorse dal suo ruolo di guida della lega delio-attica: i contributi versati dai membri della lega erano amministrati da Atene che spesso ne destinava parte per le proprie spese cittadine
  • 31. Le due paci con Persia e Sparta • 460 – 454: Atene guidò la lega di Delo una spedizione in Egitto per sostenere una ribellione contro i persiani, ma l’iniziativa fu un disastro: molte navi andarono perdute e molti uomini morirorno • 460 – 446: peggioramento dei rapporti con Sparta e scontri militari tra le due città, di cui non si conoscono con precisione battaglie e esiti. Sparta aveva formato una lega chiamata «peloponnesiaca», in cui entrarono città stato della Grecia centrale.Atene cercò più che altro di espandere la sua presenza proprio in quel territorio, ma senza successi. • 449: Atene e la Persia firmano un patto di non belligeranza chiamato «pace di Callia», con cui si impegnavano a non combattersi più.Atene manteneva il controllo sul mar Egeo e delle città ionie dell’Asia Minore. La Persia comandava sul resto dell’Asia • 446: dopo una rivolta dell’Eubea controAtene e l’invasione dell’Attica da parte di Sparta, Atene firmò una pace con la città degli spartiati che avrebbe dovuto durare trent’anni.
  • 32. Bibliografia • Domenico Musti, Introduzione alla storia greca, 2003, Laterza • M. Bettalli,A.L.D’Agata,A.Magnetto, Storia Greca, 2007, Carocci