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Università degli Studi di Palermo
        Facoltà di Medicina e Chirurgia




 Clinical Risk Management
ed aspetti etici nell’esercizio
  professionale medico
La Medicina Difensiva, nata in USA e adesso
diffusa anche in Europa, è quella medicina
che si connota per scelte medico-chirurgiche
ispirate non già alla prestazione migliore in
base alle necessità del paziente bensì per
quelle che possono ridurre il contenzioso
giudiziario; in altre parole quella medicina che
attua scelte non solo dettate dall'interesse
primario del paziente, ma anche dall'obiettivo
del medico di prevenire denunce giudiziarie”,
come definito dall’OTA (Office of Technology
Assessment).
EVENTO AVVERSO
Evenienza negativa o indesiderabile nel processo di
  cura, la quale ha o può avere un impatto negativo
                    sul paziente.



                     ERRORE
Omissione di intervento o intervento inappropriato
  cui consegue un evento avverso clinicamente
                   significativo.
CLINICAL RISK MANAGEMENT

 Strumento preventivo che si pone
   l’obiettivo di anticipare gli eventi
  avversi mediante l’identificazione,
  l’analisi ed il controllo degli errori
           in ambito sanitario.
1970          Prima crisi sanitaria sull’onda generalizzata di
                             malpractice (USA).



 1971       La Commissione Governativa segnala denunce per
            malpractice motivate da danni conseguenti alle cure
                                 mediche.


1970-80    Norme e regolamentazioni che riducono il numero di
                  denunce ma non il numero di danni.




Anni ’80   Seconda crisi di malpractice con rapido aumento delle
                    denunce e dei premi assicurativi.
Nel 1999 il rapporto “TO ERR IS HUMAN”
 dell’Institute of Medicine della National
  Academy of Science evidenzia come
                annualmente:

1.000.000 di americani riporta danni da cure
mediche;

100.000 americani muoiono per errori medici;

37,6 miliardi di dollari vengono spesi per errori
e danni.
VANTAGGI del RISK MANAGEMENT

  Maggiore efficacia della programmazione;
  Efficiente ed efficace erogazione delle
   prestazioni;
  Efficiente ed efficace allocazione delle
   risorse;
  Elevato standard delle prestazioni;
  Miglioramento della capacità competitiva;
  Creatività ed innovazione organizzativa.
Il processo di Clinical Risk Management
pone il paziente al centro dell’attenzione
dell’intero sistema programmando, come
    fine primario, il mantenimento ed il
    miglioramento della salute nel suo
             contesto globale.
Clinical Risk Management

 Coordinamento nei processi di gestione e di
  controllo delle Aziende Ospedaliere;

 Applicazione di strategie, quali protocolli e
  linee guida, volte alla riduzione degli eventi
  avversi ed al miglioramento della qualità
  delle cure, nella prospettiva di rispondere
  alle necessità del paziente piuttosto che
  trattarlo come potenziale controparte.
PIANO D’AZIONE
                       DEL
           CLINICAL RISK MANAGEMENT
IDENTIFICAZIONE   Ricerca delle possibili fonti di rischio
                  (allestimento della mappa dei rischi).

ANALISI           Classificazione dei rischi e valutazione:
                  tipologia, probabilità di concretizzarsi di
                  eventi avversi, impatto interno ed esterno e
                  priorità.

IMPLEMENTAZIONE   Trasferimento delle informazioni al
                  “decision making” (piano di mitigazione dei
                  rischi).
MONITORAGGIO      Monitoraggio degli indicatori.
VERIFICA          Correzione delle criticità.
FEEDBACK          Rielaborazione della mappa dei rischi attuali
                  e di quelli emergenti.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

Cronologia e tempi di attesa degli
accertamenti;
Inefficace comunicazione ed
informazione;
Locali e modalità di erogazione delle
prestazioni;
Completezza, chiarezza e veridicità.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

CRONOLOGIA E TEMPI DI ATTESA DEGLI ACCERTAMENTI

   MODELLO di ACCESSO TEMPESTIVO
         OBIETTIVI                         VANTAGGI
Offerta di visita in 24h;       Aumento delle visite del
Offerta di visita nell’orario 22%;
     preferito dal paziente;     Aumento del guadagno
Riduzione dei tempi di        lordo del 32%;
visita entro 10-20 min.;         Aumento del guadagno
Operare in una sola           netto dell’87%;
seduta più prestazioni.          Riduzione giornaliera degli
                               appuntamenti mancati
                               dall’1,9% allo 0,75%.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

 INEFFICACE COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE

OSTACOLI al PASSAGGIO delle INFORMAZIONI


 Mancanza di un sistema informativo
  efficace;
 Inadeguata gestione della relazione e
  della comunicazione interpersonale;
 Diffidenza e resistenza degli operatori a
  trasmettere e ricevere dati.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

 INEFFICACE COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE

         Verifica Revisione Qualità (VRQ)

                            Verifica
 La qualità deve poter essere misurata mediante la raccolta e la
       valutazione dei dati relativi all’assistenza fornita.

                           Revisione
Percorso che permette un costante e continuo miglioramento della
                   qualità della prestazione.

                                Qualità
Capacità di migliorare lo stato di salute, lo stato di soddisfazione
 del pz., di ottenere risultati con la tecnologia a disposizione, di
      fornire prestazioni congrue con le risorse disponibili.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI

Classificazione degli Errori Medici


 Errori casuali: prodotti da negligenza o
              imprudenza.

  Errori sistematici: prodotti da difetti di
   natura metodologica o procedurale.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI

                       Cure Primarie:
cure fornite al paziente dallo stesso medico per lunghissimi
                      periodi di tempo.


 Fattori che giocano un ruolo fondamentale nella mancata
              realizzazione delle cure primarie:


   Complessità sempre crescente delle cure ospedaliere;
   Spinta alla dimissione precoce;
   Restrizioni economiche;
   Scarsità di infermieri;
   Continua evoluzione della tecnologia;
   Mutare della popolazione ospedaliera (anziani);
   Momentanee assenze di informazioni;
   Interruzioni nelle cure;
   Incertezze sulla responsabilità di determinate procedure.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

      COMPLETEZZA, CHIAREZZA E VERIDICITÀ

                       Cartella Clinica
Dal p.d.v. medico-legale rappresenta il diario aggiornato che
 fornisce tutte le informazioni importanti, non solo riguardo
    alla situazione clinica del malato, ma anche in azioni
compiute dagli operatori sanitari nei confronti dello stesso e,
in base a ciò, è considerata come strumento fondamentale di
giudizio per la valutazione del livello delle prestazioni e della
            qualità dell’intera struttura ospedaliera.

 La trasmissione di informazioni riguardanti la salute del pz. è regolata
      dalla disciplina giuridica del segreto professionale (art.622) ed
 ulteriormente dalle normative sulla privacy, secondo cui solo il pz. può
              permettere ad altri l’accesso ai suoi dati clinici.
FONTI DI RISCHI NELLE A.O.

    COMPLETEZZA, CHIAREZZA E VERIDICITÀ
                      Consenso Informato
Obbligo fondamentale del medico è quello di informare il pz. sul suo
stato di malattia, sul trattamento sanitario che si intende adottare, sia
  diagnostico che terapeutico, e sui rischi che lo stesso trattamento
                               comporta.

            Il Consenso Informato deve prevedere:
   Diagnosi;
   Prognosi in caso di mancato o ritardato intervento;
   Indicazione dei vari metodi di intervento sanitario;
   Portata dell’intervento proposto con indicazione dei suoi
    effetti negativi e dei suoi rischi prevedibili;
   In caso di intervento chirurgico, le modalità con cui verrà
    eseguito l’intervento e il tipo di anestesia.
Segnalazione dei Rischi Clinici

               Avviene mediante la registrazione
     dell’EVENTO SENTINELLA che ha la potenzialità di
      provocare un esito negativo grave e che richiede una
          inchiesta immediata ed una rapida soluzione.



               Raccolta dei Rischi Clinici

Si realizza attraverso tre metodiche:

5.     Segnalazione spontanea;
6.     Studi osservazionali prospettici;
7.     Indagini di prevalenza.
Classificazione dei Rischi Clinici

  PER AREA FUNZIONALE (uffici amministrativi,
  laboratori, poliambulatori, sale operatorie etc.)


  PER PROFILO PROFESSIONALE (medico,
  infermiere, tecnico di laboratorio etc.)


  PER TIPOLOGIA DI RISCHIO (rischio biologico,
  rischio chimico, rischio da apparecchiature
  elettromedicali etc.)
IMPLEMENTAZIONE
Processo che si occupa della realizzazione di un
 piano di mitigazione dei rischi, determinando:

 L’identificazione dei rischi prevedibili e
  gestibili;
 La rimozione dei rischi prevedibili;
 La valutazione economica dei rischi;
 Il trasferimento dei rischi ad una struttura
  assicurativa;
 La gestione diretta dei rischi non
  trasferibili.
IMPLEMENTAZIONE

                 si articola su:


 Orientamento al paziente;
 Applicazione di linee guida;
 Applicazione di protocolli di valutazione
  (AUDIT);
 Analisi degli indici e degli indicatori di
  efficienza, efficacia ed economicità.
Orientamento al Paziente
 Prende in considerazione una serie di fattori
fondamentali nella percezione di buona qualità
 della struttura sanitaria da parte del paziente,
                      quali:


               Tempo
               Comunicazione
               Comfort
Linee Guida
Raccomandazioni di comportamento clinico rivolte
ai singoli operatori ed ai Servizi Sanitari, condivise
e finalizzate ad indirizzare le decisioni verso scelte
 appropriate in specifiche circostanze cliniche e/o
     assistenziali. (Piano Sanitario Toscano)
Linee Guida per le Specialità
                 Mediche
 In P.S. presenza di uno specialista del settore;
 Maggiore controllo delle infezioni ospedaliere;
 Effettuazione di esami invasivi solo se strettamente
    necessari;
   Richiesta di consenso informato;
   Doppia lettura degli esami clinici;
   Confronto/Discussione dell’esito delle indagini;
   Corretta compilazione delle cartelle cliniche e delle
    lettere di dimissione;
   Facile passaggio di informazioni cliniche tra medici
    dello stesso reparto o di reparti diversi;
   Migliore distribuzione dei turni di lavoro.
Linee Guida per le SPECIALITA’
               Chirurgiche
 Tirocinio dei chirurghi e degli operatori;
 Supervisione dei tirocinanti da parte di chirurghi
    esperti;
   Classificazione corretta del paziente a seconda del
    grado di urgenza;
   Corretta tenuta della cartella clinica;
   Programmazione della durata degli interventi;
   Corretta valutazione pre-operatoria del paziente;
   Controllo delle infezioni;
   Prevenzione delle trombosi venose;
   Identificazione univoca del paziente
Linee Guida applicabili alla Medicina
    ed alla Chirurgia d’Urgenza


                 ?
AUDIT CLINICO
Iniziativa condotta dai clinici volta a migliorare
      la qualità e gli outcome dell’assistenza
attraverso una revisione, per mezzo della quale
i clinici stessi esaminano la propria attività ed i
     propri risultati in confronto a standards
     specifici, modificandoli se necessario.
CICLO dell’AUDIT CLINICO

 Preparare l’AUDIT;
 Selezionare i criteri e definire gli
  standard;
 Misurare il livello di performance;
 Implementare il miglioramento;
 Mantenere il miglioramento.
INDICI di EFFICIENZA
Valutano la capacità del personale sanitario di realizzare le
               procedure in modo corretto.



                   INDICI di EFFICACIA
Valutano la capacità del personale sanitario di scegliere le
cose giuste da fare e le metodiche giuste affinché vengano
                         realizzate.


                INDICI di ECONOMICITÀ
   Si occupano della valutazione dei costi unitari sia per
  prestazione che per prestazione ed operatore insieme.
FEEDBACK

  Revisione completa dell’intero
procedimento al fine di identificare
 soluzioni corrette ed in grado di
    migliorare la qualità delle
       prestazioni erogate.
Carta della Professionalità Medica
            costituita da:



           Preambolo
           Principi
           Impegni
MEDICAL PROFESSIONALISM IN THE NEW
                MILLENNIUM:
          A PHYSICIAN CHARTER
(Project of the ABIM Foundation, ACP‑ ASIM
         Foundation, and European
      Federation of Internal Medicine)




                                A.Argo
        Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Legale
                      Sezione di Medicina Legale
                   Università degli Studi di Palermo
Preambolo
     La professionalità è alla base del contratto
                tra medici e società.


                    Principi:
3.    Principio della centralità del benessere del
      paziente.
4.    Principio della autonomia dei pazienti.
5.    Principio della giustizia sociale.
TELEMEDICINA

     VANTAGGI                       SVANTAGGI

Migliore distribuzione dei     Annulla il rapporto
servizi sanitari con            medico-paziente;
annullamento delle             Limita il pz. nella scelta
distanze geografiche;           del medico e della
Migliore gestione delle         struttura ospedaliera;
risorse economiche;            Rende i pz. non
Migliore continuità di cura     sufficientemente informati
e qualità di vita del           sulle effettive modalità di
paziente.                       cura.
CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA


    Raccoglie in se tutte le informazioni
 digitali sullo stato di salute dei pazienti,
memorizzate in modo che siano utilizzabili
dai vari utenti legittimi, indipendentemente
       dalla loro locazione spaziale.
CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA


         VANTAGGI                      SVANTAGGI

 Snellisce gli archivi           Pubblica visualizzazione
    cartacei;                      dei dati clinici;
   È standardizzata;             Utilizzo della stessa
   Evita la duplicazione          cartella clinica da parte di
    fisica delle informazioni;     più operatori con la
                                   stessa password.
   È visibile e consultabile
    dal medico;
   È protetta da sistemi di
    controllo degli accessi.
Limiti del Sistema Sanitario

 Difficoltà di misurare e definire i risultati;


 Variabilità e complessità del lavoro;


 Scarsa tolleranza per gli errori e le incertezze.
Prevenzione dell’errore
          mediante:

Una corretta informazione, che ha lo
scopo di impedire la mancata
corrispondenza tra attesa e risultato.

Assenza di incongruità, che limita sia il
danno che l’insoddisfazione del
paziente.
La Medicina Difensiva, nata in USA e adesso
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  • 1. Università degli Studi di Palermo Facoltà di Medicina e Chirurgia Clinical Risk Management ed aspetti etici nell’esercizio professionale medico
  • 2. La Medicina Difensiva, nata in USA e adesso diffusa anche in Europa, è quella medicina che si connota per scelte medico-chirurgiche ispirate non già alla prestazione migliore in base alle necessità del paziente bensì per quelle che possono ridurre il contenzioso giudiziario; in altre parole quella medicina che attua scelte non solo dettate dall'interesse primario del paziente, ma anche dall'obiettivo del medico di prevenire denunce giudiziarie”, come definito dall’OTA (Office of Technology Assessment).
  • 3. EVENTO AVVERSO Evenienza negativa o indesiderabile nel processo di cura, la quale ha o può avere un impatto negativo sul paziente. ERRORE Omissione di intervento o intervento inappropriato cui consegue un evento avverso clinicamente significativo.
  • 4. CLINICAL RISK MANAGEMENT Strumento preventivo che si pone l’obiettivo di anticipare gli eventi avversi mediante l’identificazione, l’analisi ed il controllo degli errori in ambito sanitario.
  • 5. 1970 Prima crisi sanitaria sull’onda generalizzata di malpractice (USA). 1971 La Commissione Governativa segnala denunce per malpractice motivate da danni conseguenti alle cure mediche. 1970-80 Norme e regolamentazioni che riducono il numero di denunce ma non il numero di danni. Anni ’80 Seconda crisi di malpractice con rapido aumento delle denunce e dei premi assicurativi.
  • 6. Nel 1999 il rapporto “TO ERR IS HUMAN” dell’Institute of Medicine della National Academy of Science evidenzia come annualmente: 1.000.000 di americani riporta danni da cure mediche; 100.000 americani muoiono per errori medici; 37,6 miliardi di dollari vengono spesi per errori e danni.
  • 7. VANTAGGI del RISK MANAGEMENT  Maggiore efficacia della programmazione;  Efficiente ed efficace erogazione delle prestazioni;  Efficiente ed efficace allocazione delle risorse;  Elevato standard delle prestazioni;  Miglioramento della capacità competitiva;  Creatività ed innovazione organizzativa.
  • 8. Il processo di Clinical Risk Management pone il paziente al centro dell’attenzione dell’intero sistema programmando, come fine primario, il mantenimento ed il miglioramento della salute nel suo contesto globale.
  • 9. Clinical Risk Management  Coordinamento nei processi di gestione e di controllo delle Aziende Ospedaliere;  Applicazione di strategie, quali protocolli e linee guida, volte alla riduzione degli eventi avversi ed al miglioramento della qualità delle cure, nella prospettiva di rispondere alle necessità del paziente piuttosto che trattarlo come potenziale controparte.
  • 10. PIANO D’AZIONE DEL CLINICAL RISK MANAGEMENT IDENTIFICAZIONE Ricerca delle possibili fonti di rischio (allestimento della mappa dei rischi). ANALISI Classificazione dei rischi e valutazione: tipologia, probabilità di concretizzarsi di eventi avversi, impatto interno ed esterno e priorità. IMPLEMENTAZIONE Trasferimento delle informazioni al “decision making” (piano di mitigazione dei rischi). MONITORAGGIO Monitoraggio degli indicatori. VERIFICA Correzione delle criticità. FEEDBACK Rielaborazione della mappa dei rischi attuali e di quelli emergenti.
  • 11. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. Cronologia e tempi di attesa degli accertamenti; Inefficace comunicazione ed informazione; Locali e modalità di erogazione delle prestazioni; Completezza, chiarezza e veridicità.
  • 12. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. CRONOLOGIA E TEMPI DI ATTESA DEGLI ACCERTAMENTI MODELLO di ACCESSO TEMPESTIVO OBIETTIVI VANTAGGI Offerta di visita in 24h; Aumento delle visite del Offerta di visita nell’orario 22%; preferito dal paziente; Aumento del guadagno Riduzione dei tempi di lordo del 32%; visita entro 10-20 min.; Aumento del guadagno Operare in una sola netto dell’87%; seduta più prestazioni. Riduzione giornaliera degli appuntamenti mancati dall’1,9% allo 0,75%.
  • 13. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. INEFFICACE COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE OSTACOLI al PASSAGGIO delle INFORMAZIONI  Mancanza di un sistema informativo efficace;  Inadeguata gestione della relazione e della comunicazione interpersonale;  Diffidenza e resistenza degli operatori a trasmettere e ricevere dati.
  • 14. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. INEFFICACE COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE Verifica Revisione Qualità (VRQ) Verifica La qualità deve poter essere misurata mediante la raccolta e la valutazione dei dati relativi all’assistenza fornita. Revisione Percorso che permette un costante e continuo miglioramento della qualità della prestazione. Qualità Capacità di migliorare lo stato di salute, lo stato di soddisfazione del pz., di ottenere risultati con la tecnologia a disposizione, di fornire prestazioni congrue con le risorse disponibili.
  • 15. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI Classificazione degli Errori Medici Errori casuali: prodotti da negligenza o imprudenza. Errori sistematici: prodotti da difetti di natura metodologica o procedurale.
  • 16. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI Cure Primarie: cure fornite al paziente dallo stesso medico per lunghissimi periodi di tempo. Fattori che giocano un ruolo fondamentale nella mancata realizzazione delle cure primarie: Complessità sempre crescente delle cure ospedaliere; Spinta alla dimissione precoce; Restrizioni economiche; Scarsità di infermieri; Continua evoluzione della tecnologia; Mutare della popolazione ospedaliera (anziani); Momentanee assenze di informazioni; Interruzioni nelle cure; Incertezze sulla responsabilità di determinate procedure.
  • 17. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. COMPLETEZZA, CHIAREZZA E VERIDICITÀ Cartella Clinica Dal p.d.v. medico-legale rappresenta il diario aggiornato che fornisce tutte le informazioni importanti, non solo riguardo alla situazione clinica del malato, ma anche in azioni compiute dagli operatori sanitari nei confronti dello stesso e, in base a ciò, è considerata come strumento fondamentale di giudizio per la valutazione del livello delle prestazioni e della qualità dell’intera struttura ospedaliera. La trasmissione di informazioni riguardanti la salute del pz. è regolata dalla disciplina giuridica del segreto professionale (art.622) ed ulteriormente dalle normative sulla privacy, secondo cui solo il pz. può permettere ad altri l’accesso ai suoi dati clinici.
  • 18. FONTI DI RISCHI NELLE A.O. COMPLETEZZA, CHIAREZZA E VERIDICITÀ Consenso Informato Obbligo fondamentale del medico è quello di informare il pz. sul suo stato di malattia, sul trattamento sanitario che si intende adottare, sia diagnostico che terapeutico, e sui rischi che lo stesso trattamento comporta. Il Consenso Informato deve prevedere:  Diagnosi;  Prognosi in caso di mancato o ritardato intervento;  Indicazione dei vari metodi di intervento sanitario;  Portata dell’intervento proposto con indicazione dei suoi effetti negativi e dei suoi rischi prevedibili;  In caso di intervento chirurgico, le modalità con cui verrà eseguito l’intervento e il tipo di anestesia.
  • 19. Segnalazione dei Rischi Clinici Avviene mediante la registrazione dell’EVENTO SENTINELLA che ha la potenzialità di provocare un esito negativo grave e che richiede una inchiesta immediata ed una rapida soluzione. Raccolta dei Rischi Clinici Si realizza attraverso tre metodiche: 5. Segnalazione spontanea; 6. Studi osservazionali prospettici; 7. Indagini di prevalenza.
  • 20. Classificazione dei Rischi Clinici PER AREA FUNZIONALE (uffici amministrativi, laboratori, poliambulatori, sale operatorie etc.) PER PROFILO PROFESSIONALE (medico, infermiere, tecnico di laboratorio etc.) PER TIPOLOGIA DI RISCHIO (rischio biologico, rischio chimico, rischio da apparecchiature elettromedicali etc.)
  • 21. IMPLEMENTAZIONE Processo che si occupa della realizzazione di un piano di mitigazione dei rischi, determinando:  L’identificazione dei rischi prevedibili e gestibili;  La rimozione dei rischi prevedibili;  La valutazione economica dei rischi;  Il trasferimento dei rischi ad una struttura assicurativa;  La gestione diretta dei rischi non trasferibili.
  • 22. IMPLEMENTAZIONE si articola su:  Orientamento al paziente;  Applicazione di linee guida;  Applicazione di protocolli di valutazione (AUDIT);  Analisi degli indici e degli indicatori di efficienza, efficacia ed economicità.
  • 23. Orientamento al Paziente Prende in considerazione una serie di fattori fondamentali nella percezione di buona qualità della struttura sanitaria da parte del paziente, quali:  Tempo  Comunicazione  Comfort
  • 24. Linee Guida Raccomandazioni di comportamento clinico rivolte ai singoli operatori ed ai Servizi Sanitari, condivise e finalizzate ad indirizzare le decisioni verso scelte appropriate in specifiche circostanze cliniche e/o assistenziali. (Piano Sanitario Toscano)
  • 25. Linee Guida per le Specialità Mediche  In P.S. presenza di uno specialista del settore;  Maggiore controllo delle infezioni ospedaliere;  Effettuazione di esami invasivi solo se strettamente necessari;  Richiesta di consenso informato;  Doppia lettura degli esami clinici;  Confronto/Discussione dell’esito delle indagini;  Corretta compilazione delle cartelle cliniche e delle lettere di dimissione;  Facile passaggio di informazioni cliniche tra medici dello stesso reparto o di reparti diversi;  Migliore distribuzione dei turni di lavoro.
  • 26. Linee Guida per le SPECIALITA’ Chirurgiche  Tirocinio dei chirurghi e degli operatori;  Supervisione dei tirocinanti da parte di chirurghi esperti;  Classificazione corretta del paziente a seconda del grado di urgenza;  Corretta tenuta della cartella clinica;  Programmazione della durata degli interventi;  Corretta valutazione pre-operatoria del paziente;  Controllo delle infezioni;  Prevenzione delle trombosi venose;  Identificazione univoca del paziente
  • 27. Linee Guida applicabili alla Medicina ed alla Chirurgia d’Urgenza ?
  • 28. AUDIT CLINICO Iniziativa condotta dai clinici volta a migliorare la qualità e gli outcome dell’assistenza attraverso una revisione, per mezzo della quale i clinici stessi esaminano la propria attività ed i propri risultati in confronto a standards specifici, modificandoli se necessario.
  • 29. CICLO dell’AUDIT CLINICO  Preparare l’AUDIT;  Selezionare i criteri e definire gli standard;  Misurare il livello di performance;  Implementare il miglioramento;  Mantenere il miglioramento.
  • 30. INDICI di EFFICIENZA Valutano la capacità del personale sanitario di realizzare le procedure in modo corretto. INDICI di EFFICACIA Valutano la capacità del personale sanitario di scegliere le cose giuste da fare e le metodiche giuste affinché vengano realizzate. INDICI di ECONOMICITÀ Si occupano della valutazione dei costi unitari sia per prestazione che per prestazione ed operatore insieme.
  • 31. FEEDBACK Revisione completa dell’intero procedimento al fine di identificare soluzioni corrette ed in grado di migliorare la qualità delle prestazioni erogate.
  • 32. Carta della Professionalità Medica costituita da:  Preambolo  Principi  Impegni
  • 33. MEDICAL PROFESSIONALISM IN THE NEW MILLENNIUM: A PHYSICIAN CHARTER (Project of the ABIM Foundation, ACP‑ ASIM Foundation, and European Federation of Internal Medicine) A.Argo Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Legale Sezione di Medicina Legale Università degli Studi di Palermo
  • 34. Preambolo La professionalità è alla base del contratto tra medici e società. Principi: 3. Principio della centralità del benessere del paziente. 4. Principio della autonomia dei pazienti. 5. Principio della giustizia sociale.
  • 35. TELEMEDICINA VANTAGGI SVANTAGGI Migliore distribuzione dei  Annulla il rapporto servizi sanitari con medico-paziente; annullamento delle  Limita il pz. nella scelta distanze geografiche; del medico e della Migliore gestione delle struttura ospedaliera; risorse economiche;  Rende i pz. non Migliore continuità di cura sufficientemente informati e qualità di vita del sulle effettive modalità di paziente. cura.
  • 36. CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA Raccoglie in se tutte le informazioni digitali sullo stato di salute dei pazienti, memorizzate in modo che siano utilizzabili dai vari utenti legittimi, indipendentemente dalla loro locazione spaziale.
  • 37. CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA VANTAGGI SVANTAGGI  Snellisce gli archivi  Pubblica visualizzazione cartacei; dei dati clinici;  È standardizzata;  Utilizzo della stessa  Evita la duplicazione cartella clinica da parte di fisica delle informazioni; più operatori con la stessa password.  È visibile e consultabile dal medico;  È protetta da sistemi di controllo degli accessi.
  • 38. Limiti del Sistema Sanitario  Difficoltà di misurare e definire i risultati;  Variabilità e complessità del lavoro;  Scarsa tolleranza per gli errori e le incertezze.
  • 39. Prevenzione dell’errore mediante: Una corretta informazione, che ha lo scopo di impedire la mancata corrispondenza tra attesa e risultato. Assenza di incongruità, che limita sia il danno che l’insoddisfazione del paziente.
  • 40. La Medicina Difensiva, nata in USA e adesso diffusa anche in Europa, è quella medicina che si connota per scelte medico-chirurgiche ispirate non già alla prestazione migliore in base alle necessità del paziente bensì per quelle che possono ridurre il contenzioso giudiziario; in altre parole quella medicina che attua scelte non solo dettate dall'interesse primario del paziente, ma anche dall'obiettivo del medico di prevenire denunce giudiziarie”, come definito dall’OTA (Office of Technology Assessment).