1. Adolescenti inAdolescenti in ®®eteete
Dott. Luigi Gileno
Psicologo-Psicoterapeuta
IdO-Istituto di Ortofonologia- Roma
Vasto-Ortona
2. Internet
servizio tecnologico che si è diffuso con minore tempo rispetto a
tutti gli altri
elettricità in 46 anni
telefono in 38 anni
la Tv in 17
internet in 7 anni.
Negli USA si contano circa 4000
nuovi utenti ogni ora e 4 milioni di
pagine Web ogni ora.
Pierre Levy
Nelle reti si trova una grande
massa di informazioni che
sembra
esserci stato un secondo diluvio.
Il problema è
• sapere che cosa si deve
salvare
• che cosa si deve mettere
nell’arca
• come dovremo navigare.
3. Funzioni svolte da Internet:
- contenitore virtualmente infinito, dove
si può trovare di tutto (negozi virtuali,
istituzioni, scuole, università, pagine
personali…)
-mette virtualmente in contatto persone
lontane, attraverso e-mail, chat, mailing
list, ecc.
4. Gli adolescenti del 2000 sono la prima
generazione culturalmente “nutrita” dalla nascita
con media elettronici.
Oggi si nasce con la tecnologia a portata di mano.
È stato coniato il neologismo ”nativi digitali”, per
indicare bambini e adolescenti che usano Internet
e il computer così come noi, della vecchia
generazione, abbiamo usato penna e TV.
Noi adulti, invece, siamo degli “immigranti digitali”.
5. La velocità con cui si sono diffuse le nuove tecnologie tra le giovani
generazioni è stata di gran lunga superiore alla capacità degli adulti di
diventare competenti per poter sostenere e accompagnare i figli nella
rete globale.
“Tempi moderni” (1936)
l’operaio Charlot si muoveva
stordito tra le macchine della
catena di montaggio.
Potremmo paragonare questa
immagine alla differenza tra la
destrezza dei bambini con il
computer e di come, molto
spesso, gli adulti si muovono
goffamente in questo mondo
virtuale.
6. Pensiamo al bambino o al ragazzo solo in casa, che
attende i genitori che lavorano…che significato possiamo
dare all’uso di pc, videogames, tv, tablet o cellulari?
Funzione compensativa vs. vuoto di relazione?
Vogliamo sottolineare il fatto che non si vogliono
accusare i media e la Rete come causa di un disagio,
visto che sono strumenti di facilitazione e ampliamento
della comunicazione e quindi delle possibilità di
relazione.
È l’uso che si fa di essi, che può creare difficoltà e
problematiche anche e soprattutto di natura relazionale.
La Rete abita in modo così ingombrante il quotidiano degli
adolescenti che la loro percezione dello spazio esistenziale
e relazionale, ha subito delle modificazioni profonde.
7. Tale insistente sviluppo delle nuove tecnologie influisce sul
modo di comunicare e interagire con gli altri e come nuova
rivoluzione industriale, ha cambiato il modo da lavorare,
modificando anche il ruolo della conoscenza nella nostra
società.
Il rischio per un soggetto che non ha ancora completato il
proprio processo di sviluppo è che la rete fornisca una
visione illusoria e virtuale della realtà, distorcendo i normali
processi di socializzazione e di formazione della personalità.
In adolescenza uno dei primi segni di chiusura al mondo, di
ritiro dalle relazioni, è spesso manifestato dalla
moltiplicazione delle interazioni virtuali.
È compito della famiglia accorgersi che “qualcosa non
va”, che il ragazzo passa troppo tempo davanti ad uno
schermo, che “non esce più con gli amici”, che “sembra
non avere più alcun interesse”.
8. Noi tutti siamo consapevoli che le
competenze di uso di uno strumento
elettronico che un ragazzo ha, sono di
solito superiori a quelle che ne ha un suo
genitore.
Dov’è la questione?
È nel gap di capacità e nella differenza di
modalità comunicativa che provoca una
non comunicazione tra le generazioni.
Il dato di fatto è che ai molti fattori di
rischio che già “abitano” la rete spesso si
associa un ulteriore fattore che abita
nella sua stessa casa: l’analfabetismo
informatico di mamma e papà.
E anche se mamma e papà non sono poi
così digiuni di competenze informatiche,
la velocità con cui la tecnologia rende
possibile far succedere cose nella vita di
un adolescente, lascia senza strategie
efficaci la gran parte di noi adulti.
9. Parlare di autoregolazione dell’uso
delle nuove tecnologie è complesso,
ma qualche indizio lo voglio lasciare:
il genitore ha un ruolo ben chiaro,
deve sostenere e favorire la crescita
del ragazzo, anche attraverso quei
tanto antipatici ma essenziali
“paletti”, quei limiti che si aspetta (e
si spera) non vengano mai
oltrepassati dal proprio figlio.
Non dimentichiamo che spesso un
minore che naviga in Internet può
avere le competenze tecniche per
gestire il mezzo informatico ma non
detenere la maturità e le
competenze emotive necessarie ad
autodeterminare in piena autonomia
i propri percorsi.
10. Provate ad immaginare quali pensieri vi assalirebbero se vedeste un preadolescente
che da solo si muove di notte tra le strade di una grande città.
Internet con la sua infinita offerta non è poi così diversa da “quella grande città” e
poiché nessuno può cambiarne la struttura o modificare al suo interno la presenza di
minacce e pericoli, l’unico spazio d’azione che ha a disposizione un genitore consiste
nel fornire regole chiare a chi necessita di supporto educativo e regole, per esplorare
un mondo virtuale tanto complesso.
11. Come muta la formazione del gruppo amicale
Ieri
• I bambini costituivano un gruppo,
legati tra di loro da vincoli di
amicizia e di comunanza di
pensieri e di azione.
• Stavano insieme per esprimere
con il gioco idee e fantasie.
• L’attività del “gruppo” rifletteva
solamente i valori che ognuno
aveva ricevuto dalla famiglia, con
scarsa influenza dei mezzi di
informazione.
• Si giocava con giocattoli semplici
o sfruttando la propria creatività.
Conseguenze…
• L’amicizia e la voglia di stare
insieme erano il cemento e non la
necessità di dividere solitudine e
disperazione.
Oggi
• La tv, internet e videogiochi
sostituiscono l’amico/a del
cuore o il gruppo di amici.
• Con le nuove tecnologie il
minore può trovare un luogo e
un modo per esternare e
mettere a confronto emozioni e
sentimenti, che non gli è
possibile fare con gli altri
bambini.
Conseguenze…
• La comparsa delle turbe
psichiche,descritte tra i danni
generici e specifici sono
provocate dalle nuove
tecnologie.
12. . Effetti positivi delle tecnologie
Alcune ricerche hanno sostenuto che l’utilizzo
sempre più massiccio delle nuove tecnologie
stimola l’intelligenza.
Si è rilevato in queste generazioni
-un incremento del Q.I. del 13%
-una accentuazione nelle abilità e nella sveltezza
dei movimenti
-capacità logiche e cognitive
- va detto che non si sviluppa l’intelligenza del
linguaggio ma solo quella motoria.
13. Effetti negativi delle nuove tecnologie e dei media
Ad oggi non c’è una vasta letteratura sugli effetti negativi
dell’esposizione ai nuovi mezzi elettronici in età evolutiva.
Un cattivo uso che porta ad abuso, la riduzione del tempo
dedicato al gioco, la rarefazione dei rapporti amicali, le crisi di
irritabilità e passività mentale, rappresentano segnali di allarme
e indicatori di rischio, fino a vere e proprie dipendenze.
I messaggi trasmessi dai media influenzano sempre più i
comportamenti dei ragazzi dando visioni virtuali dei valori etici,
sfumando il ruolo della famiglia e della scuola.
Vi ricordo che una parte di apprendimento dei bambini è per
imitazione, e questa viene sollecitata in misura ottimale
dall’immagine visiva.