2. 1^ U.I: GENERE
L’Australopiteco è considerato
dagli studiosi il primo ominide e
quindi può essere definito
l’antenato dell’uomo
2^ U.I: NOME
Il nome “Australopiteco” deriva
dal latino “nativo dell’emisfero
meridionale” (sud), e dal greco
pitekos, che significa “scimmia;
quindi: “scimmia nativa del sud”.
3. 3^ U.I: PERIODO STORICO E LUOGO DI DIFFUSIONE
L’Australopiteco si diffuse 5/4 milioni di anni fa in Africa orientale e
meridionale, quando alcune specie di scimmie antropomorfe dovettero
adattarsi a importanti cambiamenti ambientali. In Africa, infatti, a causa di
grandi movimenti della crosta terrestre, si creò una spaccatura che diede
origine alla Rift Valley o Valle del Crepaccio. Questa spaccatura fu
accompagnata da terremoti ed eruzioni vulcaniche. Anche il clima cambiò,
diventando torrido. La foresta tropicale, dove vivevano le scimmie
antropomorfe, lasciò il posto alla savana, un ambiente arido e secco. Per
non estinguersi, allora, le scimmie antropomorfe si adattarono a vivere a
terra evolvendosi in una nuova specie: gli ominidi.
5. 4^ U.I:
IL RITROVAMENTO DI LUCY
Proprio nella Rift Valley, in Etiopia, nel
1974 gli archeologi ritrovarono il fossile
dello scheletro di un Australopiteco
femmina, vissuta circa 3 milioni di anni fa
che chiamarono Lucy, dal titolo della
canzone dei Beatles che gli archeologi
ascoltavano alla sera in accampamento.
6. 5^ U.I: CARATTERISTICHE FISICHE
Dai resti ritrovati, gli studiosi hanno capito che gli Australopitechi
erano bassi di statura (100/130 centimetri) e pesavano circa
25/30 chilogrammi. Avevano un cranio piccolo che conteneva un
cervello poco complesso, ma più sviluppato di quello delle scimmie.
Il volto era scimmiesco, con la fronte bassa, le sopracciglia folte, il
naso piatto, la mascella sporgente e la dentatura robusta. Una
caratteristica molto importante era la mano con il pollice opponibile
(opposto alle altre dita), che permetteva di afferrare gli oggetti. Il
corpo era ricoperto di pelo.
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8. 6^ U.I:
MODO DI SPOSTARSI
L’Australopiteco era bipede, sapeva
camminare su due zampe, cioè in
posizione eretta, ma era capace di
arrampicarsi sugli alberi e di spostarsi
facilmente da un ramo all’altro.
9. 7^ U.I: MODO DI VITA
Il nostro antenato era nomade, cioè si spostava continuamente da un
luogo all’altro della savana alla ricerca di cibo e per sfuggire agli
animali feroci. Viveva in gruppo per difendersi meglio dai nemici e per
cacciare più facilmente. Si prendeva cura dei figli. Probabilmente usava
come riparo gli alberi e le sporgenze delle rocce.
8^ U.I.:ALIMENTAZIONE
L’Australopiteco era onnivoro, ma preferiva nutrirsi di frutti, bacche,
radici, semi e piccoli animali.
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11. 9^ U.I: UTENSILI
Per scavare nel terreno alla ricerca di cibo utilizzava occasionalmente
rozzi strumenti, come bastoni e pietre scheggiate.
10^ U.I: EVOLUZIONE
Dopo Lucy furono trovati altri tipi di Australopiteco, che testimoniano
come il nostro antenato si modificò fino a diventare essere umano:
l’homo habilis (3 milioni di anni fa).