Intervento di Andrea Stella al
Terzo Convegno di ROARS, 19 Giugno 2015, Camera dei Deputati, Sala del Refettorio, Palazzo di Via del Seminario 76, Roma
CHIẾN THẮNG KÌ THI TUYỂN SINH VÀO LỚP 10 THPT MÔN NGỮ VĂN - PHAN THẾ HOÀI (36...
Un quadro della situazione a quattro anni dalla legge 240: le principali criticità.
1. ROARS 3.0
Il sistema universitario a quattro anni dalla Riforma
Terzo Convegno di ROARS
Roma 19 giugno 2015
Un quadro della situazione a quattro anni
dalla legge 240: le principali criticità
Andrea Stella
Università di Padova
Camera dei Deputati
Sala del Refettorio, Palazzo di Via del Seminario 76, Roma
2. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 2
Una domanda preliminare
Per fare il quadro della situazione a quattro anni dalla
Legge 240 proviamo a dare risposta ad una domanda:
Come si colloca l’Università Italiana, nel
confronto con gli altri paesi OCSE più avanzati?
3. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 3
Come si colloca oggi la
formazione superiore in Italia?
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OCSE - Education at a Glance
MIUR – Ufficio di statistica
MIUR – Anagrafe nazionale degli studenti
EUROSTAT – Education and Training Statistical Data Base
ANVUR - Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
ALMALAUREA – Indagini annuali
EUROPEAN COMMISSION – Tertiary Education Attainment
4. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 4
Cosa dicono di noi?
71/2015 - 20 April 2015
Highest proportion of persons aged 30-34 with tertiary
education in Lithuania, lowest in Italy
In 2014, more than half of the population aged 30 to 34 had completed
tertiary education in Lithuania (53.3%), Luxembourg (52.7%), Cyprus
(52.5%) and Ireland (52.2%)
.
At the opposite end of the scale, the lowest proportions were observed in
Italy (23.9%), Romania (25.0%), Malta (26.6%), Slovakia (26.9%) and the
Czech Republic (28.2%).
5. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 5
Tertiary educational attainment in the EU Member States
Fonte: European Commission - Tertiary Education Attainment
Cosa dicono di noi?
6. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 6
Laureati in età compresa
tra i 25 e i 34 anni
Nel 2012 nella media dell’Unione europea vi erano oltre 36 laureati ogni 100
abitanti, contro il 22,3% dell’Italia
La quota dei laureati nella popolazione è salita di oltre 11 punti tra il 2000 e
il 2012, ma lo scarto rispetto alla media europea è rimasto invariato
L’obiettivo Europeo di raggiungere il 40% di laureati entro il 2020 è utopia
Fonte: ANVUR – Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
7. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 7
I laureati
L’Italia è tra i paesi con la più bassa quota di persone in
possesso di un titolo terziario, anche tra i più giovani
Lo scarto rispetto ai valori medi europei non si è ridotto nel
tempo
Fonte: ANVUR – Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
Eppure c’è chi afferma che
ormai in Italia vi è un
eccesso di laureati
8. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 8
Studenti
Diminuzione delle immatricolazioni
Gli immatricolati sono scesi da 338.482 (nel 2003-2004) a 280.144 (nel
2011-2012).
Un calo di 58.000 studenti pari al 17% degli immatricolati del 2003
Fonte: MIUR – Anagrafe Nazionale degli Studenti
9. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 9
Studenti
Diminuzione degli iscritti
Il numero degli iscritti ha raggiunto un massimo di 1.824.000 nel 2005/06,
scendendo a 1.751.000 nel 2011/12. Il calo è concentrato negli atenei del
Mezzogiorno e in misura minore in quelli del Centro
Fonte: ANVUR – Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
10. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 10
La dimensione dell’offerta formativa
Evoluzione della numerosità dei corsi attivati
Corsi aperti alle immatricolazioni pure: 2444 nel 1999/00 – 2389 nel 2013/14
Studenti immatricolati mediamente per corso di studio: 115
Fonte MIUR - Ufficio di Statistica e CINECA
11. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 11
Apprendimento permanente
(Lifelong Learning)
Apprendimento lungo l’intero arco della vita
(Lifelong Learning)
L’Unione Europea considera l’apprendimento lungo l’intero
arco della vita come uno dei pilastri fondamentali sui quali
poggia e si sviluppa la società della conoscenza
L’arretratezza dell’Italia, dove rientra nel ciclo formativo il 10%
degli adulti, contro una media europea del 20%, è più che
evidente
12. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 12
Studenti e diritto allo studio
Fonte: ANVUR – Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
13. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 13
Spesa annuale per studente
Spesa annuale per studente nell’istruzione terziaria. Anno 2010 (dollari
americani a parità di potere d’acquisto (PPA), per studente equivalente a tempo
pieno)
Fonte: ANVUR – Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Italiano e della Ricerca 2013
14. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 14
Evoluzione del
Fondo di Finanziamento Ordinario
Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) è rimasto quasi stabile dal 2001 al
2009, per poi scendere del 5% in termini reali ogni anno
15. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 15
Blocco del turn-over
Strettamente correlato alla riduzione dell’FFO è il blocco del
TURN-OVER (spendibilità di punti organico per reclutamento)
Anno cessazione Anno restituzione Percentuale restituita
2008 2009 50% ateneo
2009 2010 50% ateneo
2010 2011 50% ateneo
2011 2012 20% sistema
2012 2013 20% sistema
2013 2014 50% sistema
2014 2015 50% sistema
2015 2016 60% sistema
2016 2017 80% sistema
dal 2017 dal 2018 100% sistema
16. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 16
Evoluzione quantitativa della docenza
Periodo 2005-2015
Periodo 2004-2015
Gli ordinari sono scesi dai 20.000 del 2006 agli attuali 13276
Gli associati sono scesi dai 19.000 del 2006 ai 16.000 del 2012
La ricrescita agli attuali 18752 proviene in grandissima parte dal ruolo ad
esaurimento dei ricercatori, diminuiti in pari misura
17. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 17
Dichiarazione del Consiglio Universitario Nazionale per
l’Università e la Ricerca
Le emergenze del sistema - Gennaio 2013
Incipit
Il Consiglio Universitario Nazionale intende portare all’attenzione
di tutte le sedi Istituzionali e Politiche le principali emergenze che
stanno ponendo il Sistema dell’Istruzione e della Ricerca
universitaria in una condizione di crisi conclamata
Tali emergenze, se non affrontate immediatamente con
attenzioni e con soluzioni adeguate, informate e consapevoli,
condurranno a una crisi irreversibile
Un disastro annunciato
18. Le scelte determinanti per il sistema
universitario italiano
Le tappe che hanno determinato le politiche italiane
sull'università negli ultimi anni
L’art. 33 della Costituzione della Repubblica Italiana
Lo sviluppo del processo di autonomia
L’adesione all’area europea della formazione superiore e della ricerca
La crisi economica, il ritorno al centralismo, il commissariamento da
parte del MEF
La legge 30 dicembre 2010, n. 240 e i suoi decreti attuativi
L’ANVUR
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 18
19. Lo sviluppo del processo di autonomia
Costituzione della Repubblica Italiana
Art. 33
…….
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno
il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle
leggi dello Stato
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 19
20. Le ragioni dell’autonomia
La scelta dell’autonomia
Già verso la fine del secolo scorso appariva evidente l’esigenza di
una riforma che affrontasse con decisione i problemi della scarsa
produttività del sistema
Andava sviluppandosi la convinzione che una riforma dell’Università
fosse necessaria e che essa dovesse avere come strumento
fondamentale un forte sviluppo dell’autonomia, dando attuazione a
quanto stabilito all’Art. 33 della Costituzione
L’autonomia era visto come passaggio obbligato per consentire alle
Università di esprimere tutte le loro potenzialità e di confrontarsi e
competere tempestivamente con le università più avanzate
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 20
21. Dal centralismo all’autonomia
L’Autonomia statutaria
Legge 9 maggio 1989, n.168
Istituzione del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
Art. 6 (Autonomia delle università)
1. Le università sono dotate di personalità giuridica e, in attuazione dell'articolo
33 della Costituzione, hanno autonomia didattica, scientifica, organizzativa,
finanziaria e contabile; esse si danno ordinamenti autonomi con propri
statuti e regolamenti
2. Nel rispetto dei principi di autonomia stabiliti dall'articolo 33 della
Costituzione e specificati dalla legge, le università sono disciplinate, oltre che
dai rispettivi statuti e regolamenti, esclusivamente da norme legislative che
vi operino espresso riferimento. È esclusa l'applicabilità di disposizioni
emanate con circolare
De Mita - Presidente del Consiglio dei Ministri
Ruberti - Ministro per il coordinamento delle
iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 21
22. Attuazione all’autonomia
delle Università
La sviluppo del processo di autonomia
Dopo l’autonomia statutaria, conferita alle università dalla
Legge 9 maggio 1989, n. 168, si susseguono provvedimenti
legislativi che danno piena attuazione all’autonomia delle
università
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 22
23. Autonomia finanziaria
Legge 24 dicembre 1993, n. 537
Interventi correttivi di finanza pubblica (Legge finanziaria 1994)
Capo I - Disposizioni in materia di spesa
Articolo 5. Università.
1. A decorrere dall'esercizio finanziario 1994 i mezzi finanziari destinati dallo
Stato alle università sono iscritti in
tre distinti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'università e della
ricerca scientifica e tecnologica,
denominati:
a) fondo per il finanziamento ordinario delle università ……
b) fondo per l'edilizia universitaria e per le grandi attrezzature scientifiche …..
c) fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario …..
Ciampi - Presidente del Consiglio dei Ministri
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 23
24. Autonomia di reclutamento
Legge 3 luglio 1998, n. 210
Legge 3 luglio 1998, n. 210 - Norme per il reclutamento dei ricercatori e dei
professori universitari
Prodi - Presidente del Consiglio dei Ministri
Berlinguer - Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 24
25. Autonomia didattica
Legge 15 maggio 1997, n. 127 (Legge Bassanini-bis)
Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti
di decisione e di controllo
L'ordinamento degli studi dei corsi universitari …. è disciplinato dagli atenei
…. in conformità a criteri generali definiti, nel rispetto della normativa
comunitaria vigente in materia, sentiti il Consiglio universitario nazionale e
le Commissioni parlamentari competenti, con uno o più decreti del Ministro
dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica ……….
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 25
26. Attuazione dell’autonomia didattica
26
Il DM 3 novembre 1999, n. 509 - Regolamento in materia
di autonomia degli atenei e i successivi decreti sulle
classi definiscono i criteri generali entro cui le Università
devono collocare i propri ordinamenti didattici ai sensi della
Legge Bassanini bis. del 15 maggio 1997, n. 127 (Ministro
Berlinguer)
I decreti sono coerenti con gli elementi costitutivi
dell’architettura del sistema di istruzione superiore in Europa
adottato con l’avvio del Processo di Bologna (1999)
Il DM 22 ottobre 2004, n. 270 - Modifiche al regolamento
recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei,
apporta alcuni correttivi, ma mantiene sostanzialmente
l’impostazione (Ministro Moratti)
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015
27. Autonomia responsabile e
“Quality Assurance”
27ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015
L’adesione al Processo di Bologna comporta un modello di
formazione superiore armonizzato nell’Area Europea della
formazione Superiore e nell’Area europea della Ricerca
caratterizzato da:
Autonomia
Ampia autonomia responsabile, garantita agli Atenei chiamati a
render conto dell’impiego delle risorse (accountability)
Quality assurance
Valutazione dei risultati (outcomes) conseguiti dagli atenei, da
parte di una agenzia terza, secondo modalità consolidate e
riconosciute a livello internazionale
28. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 28
La necessità di adottare un sistema di Quality Assurance viene
posta dai ministri responsabili per la formazione superiore nella
conferenza di Berlino (settembre 2003)
ENQA (European Association for Quality Assurance in Higher
Education) è incaricata di predisporre il documento:
Standards and Guidelines for Quality Assurance in the
European Higher Education Area (maggio 2005)
Approvato nella conferenza di Bergen (maggio 2005)
Revisione approvata nella conferenza di Yerevan (maggio 2015)
Quality Assurance
29. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 29
Il sistema universitario italiano negli ultimi 15 anni ha
attraversato due fasi nettamente distinte
Una fase espansiva: corrisponde alla scelta politica di aderire
all’Agenda di Lisbona e fare entrare l’Italia nella European Higher
Education Area e nella European Research Area;
è caratterizzata da una rapida espansione dell’offerta formativa,
delle risorse economiche e di quelle umane
Una fase depressiva, inizia con la crisi economica;
è caratterizzata da un significativo ridimensionamento delle
risorse e a una razionalizzazione dell’offerta formativa
Due fasi
30. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 30
Ben presto appare evidente che l’obiettivo, posto dall’agenda di Lisbona, di
una società fondata sulla conoscenza verrà messa accantonato
La nuova rotta imposta all’Università italiana è già chiarissima nelle Linee
Guida del Governo per l’Università (6 novembre 2008)
Si tratta di un documento programmatico dove è definita la visione del
governo sull’università e sono preannunciati gli interventi normativi
successivi
Di fatto con le Linee Guida del Governo per l’Università si da l’avvio ad
una linea politica di ridimensionamento dell’Università, a parole europeista
ma che, nei fatti, ne è molto distante, quando non chiaramente divergente
Il ridimensionamento del sistema
31. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 31
The story tellers
Fiancheggiatori delle politiche di ridimensionamento dell’università
Narratori di leggende metropolitane hanno sostenuto le seguenti tesi
(e i mezzi di comunicazione hanno fatto da cassa di risonanza):
L’università italiana costa troppo rispetto alla media europea
La spesa italiana per studente è tra le più alte al mondo
Non possiamo più permetterci il costo della formazione terziaria
La laurea non serve più e non conviene economicamente
I fuori corso all'università esistono solo da noi; l’età media dei laureati in Italia
è troppo elevata
L’università in Italia è quasi gratuita
Nell’università ci sono troppi professori
Produciamo troppi laureati
Il “3+2” è fallito
32. Gli effetti
32
Gli effetti del processo denigratorio sono gravi e gravissime ne
sono le conseguenze:
Una forte delegittimazione dell’università, accusata di fare
cattivo uso del denaro pubblico
Un clima di diffidenza, alimentato dai mezzi d’informazione
Una minore convinzione ad accedere alla formazione
superiore soprattutto da parte della componente
socialmente più debole dalla popolazione
Un terreno fertile anche per legittimare i tagli delle risorse
ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015
33. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 33
Legge 30 dicembre 2010, n 240 (Legge Gelmini)
Norme in materia di organizzazione delle università, di personale
accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la
qualità e l'efficienza del sistema universitario
L’ncipit è del tutto condivisibile
Art. 1. (Principi ispiratori della riforma)
1. Le università sono sede primaria di libera ricerca e di libera formazione
nell'ambito dei rispettivi ordinamenti e sono luogo di apprendimento ed
elaborazione critica delle conoscenze; operano, combinando in modo
organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico
della Repubblica.
2. In attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 33 e al titolo V della parte II
della Costituzione, ciascuna università opera ispirandosi a principi di
autonomia e di responsabilità.
Legge 30 dicembre 2010 n. 240
Incipit/1
34. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 34
Ma subito dopo ci si rende conto che si tratta di “autonomia
a sovranità limitata”
……….
Sulla base di accordi di programma con il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, di seguito denominato «Ministero», le università
che hanno conseguito la stabilità e sostenibilità del bilancio, nonché
risultati di elevato livello nel campo della didattica e della ricerca, possono
sperimentare propri modelli funzionali e organizzativi, ……. diverse da
quelle indicate nell'articolo 2.
Il Ministero, con decreto di natura non regolamentare, definisce i criteri per
l'ammissione alla sperimentazione e le modalità di verifica periodica dei
risultati conseguiti.
Legge 30 dicembre 2010 n. 240
Incipit/2
35. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 35
L’autonomia, garantita dalla costituzione e attuato con la
Legge 9 maggio 1989, n.168, è ora soggetta al controllo del
Ministero
La legge Gelmini impone dunque una marcata svolta centralistica che si
caratterizza attraverso una forte limitazione dell’autonomia degli Atenei, una
riduzione delle funzioni e la sottrazione di molte competenze
precedentemente attribuite all’organo elettivo di rappresentanza (CUN)
La legge 240 si colloca in sostanziale continuità con le politiche di controllo e
ridimensionamento già avviate nel 2008
Commissariamento del MIUR da parte del MEF
Per ben 14 volte si precisa in maniera ossessiva: senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica, premessa per una contrazione della spesa
pubblica per la formazione terziaria
Legge 30 dicembre 2010 n. 240
36. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 36
Marginalità della funzione didattica
Con la Legge Gelmini e i decreti attuativi prende corpo una quadro normativo
sfavorevole allo sviluppo e alla valorizzazione di una didattica di qualità
La didattica appare del tutto irrilevante, con un forte sbilanciamento a favore
della ricerca:
Nessuna traccia di una impostazione didattica centrata sugli studenti
Nessun riferimento al Processo di Bologna e a tutto ciò che comporta il far
parte dell’Area Europea della Formazione Superiore (European Higher
Education Area)
Impoverimento del confronto interdisciplinare, con l’attribuzione della
funzione didattica ai Dipartimenti, costituiti per legge da docenti “afferenti a
settori scientifico-disciplinari omogenei”
I problemi della qualità della didattica e della formazione alla docenza
appaiono ampiamente sottovalutati dal legislatore
La didattica figlia di un dio minore
37. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 37
Sulla qualità della didattica siamo al passo con l’Europa?
Per molti aspetti il quadro normativo italiano appare in
contrasto anche con le Raccomandazioni del High Level
Group on the Modernisation of Higher Education
Report to the European Commission on
Improving the quality of teaching and learning in
Europe’s higher education institutions
(16 Raccomandazioni)
June 2013
La qualità della didattica
38. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 38
Recommendation 1
Public authorities responsible for
higher education should ensure
the existence of a sustainable,
well-funded framework to support
higher education institutions'
efforts to improve the quality of
teaching and learning
Le raccomandazioni del
Gruppo di Lavoro
39. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 39
Recommendation 2
Every institution should develop
and implement a strategy for the
support and on-going
improvement of the quality of
teaching and learning, devoting
the necessary level of human
and financial resources to the
task, and integrating this priority
in its overall mission, giving
teaching due parity with
research
Le raccomandazioni del
Gruppo di Lavoro
40. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 40
Le raccomandazioni del
Gruppo di Lavoro
Recommendation 5
Academic staff entrance,
progression and
promotion decisions
should take account of an
assessment of teaching
competence alongside
other factors
41. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 41
Elementi critici per lo sviluppo di una didattica di qualità
La normativa sull’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), che induce a
massimizzare gli indicatori bibliometrici con una attenzione ossessiva,
privilegiando la ricerca rispetto ad ogni altra attività didattica e organizzativa
La scarsa attenzione alla didattica da parte dei nuovi Ricercatori a Tempo
Determinato (RTD), ossessionati dalla necessità di conseguire l’ASN per la
quale la didattica è irrilevante
La progressiva perdita di autonomia degli atenei, costretti e pressanti
adempimenti burocratici, che non valorizzano e non incentivano lo svilupparsi
di iniziative di miglioramento della della didattica e “best practice”
18 % del FFO 2015 è assegnato come quota premiale, di cui:
85% per la qualità della ricerca (VQR)
15% per la mobilità studentesca e regolarità degli studi
0% per la qualità della didattica
La marginalità della didattica diffusa
……… continua con il decreto sull’FFO
42. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 42
Un esempio clamoroso di allontanamento dall’Europa
Legge 240, Art. 14. (Disciplina di riconoscimento dei crediti)
All'articolo 2, comma 147, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n.
262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006,
n. 286, la parola: «sessanta» è sostituita dalla seguente:
«dodici» ……..
Inoltre l’interpretazione ministeriale è che i CFU riconoscibili sono
globalmente 12, tra primo e secondo livello
La limitazione al riconoscimento
delle competenze pregresse ….
43. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 43
Conferenza dei Ministri responsabili per la formazione
superiore - Yerevan, Armenia, 14-15 Maggio 2015
Yerevan Communiqué
Commitments
to remove obstacles to the recognition of prior learning for the
purposes of providing access to higher education programmes
and facilitating the award of qualifications on the basis of prior
learning, as well as encouraging higher education institutions
to improve their capacity to recognize prior learning
…… e la distanza dall’Europa
44. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 44
Reclutamento
Proposte formulate dal CUN
Il CUN, oltre ad analizzare le criticità, ha formulato anche
proposte sul reclutamento per evitare il collasso derivante dal
progressivo e drammatico impoverimento del capitale umano
Reclutamento universitario
Una proposta per uscire dall’emergenza
aprile 2014
Ripensare l’assetto della docenza universitaria
L’accesso al ruolo
giugno 2014
45. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 45
Reclutamento universitario
Una proposta per uscire dall’emergenza
È una proposta formulata “a legislazione vigente” sulla base di
un modello conservativo che prevede a regime
15000 Professori ordinari
25000 Professori associati
10000 Ricercatori RTD (complessivamente)
La proposta richiede:
a) un piano straordinario di reclutamento di
10.000 Ricercatori RTD
14.000 Professori Associati (incluso quello in atto)
5.000 Professori Ordinari
b) il ritorno al 100% del turn over dal 2015
Il costo totale è di 400 M €/anno a regime (2018)
46. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 46
Composizione del corpo docente a regime
15000 Professori ordinari (dato assunto)
25000 Professori associati (dato assunto)
13750 Ricercatori, calcolati con passaggi da RTD a) RTD b) al 50%
53750 Totale corpo docente
38 Anni l’età di entrata in ruolo
49 Anni l’età media del corpo docente (inclusi i Ricercatori RTD)
Reclutamento e
assetto della docenza
47. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 47
Ripensare l’assetto della docenza
universitaria - L’accesso al ruolo
È una proposta formulata sulla base della constatazione che
l’attuale modello di reclutamento, con un accesso al ruolo
mediamente prossimo a 40 anni, non consente di abbassare
l’età media del corpo docente
Il modello di reclutamento RTD a) RTD b) si sta dimostrando
fallimentare
Il CUN ha proposto l’abolizione della figura del Ricercatore
a tempo determinato RTD a)
48. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 48
Con la nascita di ANVUR, operativa a decorrere dalla nomina
del Consiglio Direttivo (DPR 22 febbraio 2011), si determina
un nuovo assetto istituzionale in materia di università e
ricerca
Tale nuovo assetto deriva principalmente da:
Legge 30 dicembre 2010, n. 240, con particolare
riferimento a quanto previsto all’articolo 5
Decreto legislativo 27 gennaio 2012, n. 19
(Decreto delegato)
L’ ANVUR
49. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 49
Il Ministro Gelmini boccia l’ANVUR
L’Agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e della ricerca? “Una
costosissima struttura ad alto tasso di burocrazia e rigidità: non è ciò di
cui abbiamo bisogno”. Parola del ministro dell’Istruzione dell’università e
della ricerca, Mariastella Gelmini che – nel corso di un’audizione alla
Commissione Istruzione della Camera – boccia senza appello la creatura
immaginata dal suo predecessore Fabio Mussi.
“Occorre rivedere la disciplina dell’ANVUR per assicurare al mondo
dell’università e della ricerca un sistema integrato di valutazione che vincoli il
finanziamento ai risultati, incentivando l’efficacia e l’efficienza dei programmi di
innovazione e di ricerca, la qualità della didattica, lo svolgimento dei corsi in
lingua inglese, la capacità di intercettare finanziamenti privati ed europei, il
tasso di occupazione dei laureati coerente con il titolo di studio conseguito”.
Corriereuniv.it 17 giugno, 2008
Le difficoltà nella nascità dell’ANVUR
50. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 50
Quale ANVUR?
Dalle parole del Ministro appare evidente la visione di una
Agenzia con compiti di valutazione ma anche di controllo;
un’Agenzia abilitata ad intervenire attivamente e in
profondità nei processi e nelle scelte degli atenei
Dove stiamo andando?
Ci si deve quindi chiedere dove il nuovo assetto istituzionale e
normativo che si è determinato con la nascita dell’ANVUR e con
le conseguenti competenze e responsabilità ad essa attribuite
stia conducendo il sistema universitario
Le funzioni dell’ANVUR
nella visione del Ministro
51. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 51
Nella Legge 240 l’ANVUR viene richiamata 20 volte con
attribuzioni di funzioni e competenze “multipurpose”
Accanto ai compiti propri di valutazione all’ANVUR sono assegnati ruoli
impropri:
di ripartizione delle risorse tra atenei
di esprimere pareri vincolanti su decreti che dovrebbero essere di
competenza esclusiva del Ministro
di consulente del Ministro in un ministero sempre più svuotato di
competenze proprie, conoscenze e memoria storica
L’ANVUR viene dunque coinvolta in una quantità di processi e decisioni che
dovrebbero essere di competenza strettamente ministeriale e politica
Ne è così snaturato il carattere di terzietà e ne è minata la stessa
autorevolezza che deriverebbe dall’essere un’agenzia terza
Dove stiamo andando?
52. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 52
Cosa dicono le ESG?
Scope and Concepts
The ESG are a set of standards and guidelines for internal and external
quality assurance in higher education. The ESG are not standards for
quality, nor do they prescribe how the quality assurance processes are
implemented
Part 3: Standards and guidelines for quality assurance agencies
3.3 Independence
Standard:
Agencies should be independent and act autonomously. They should have
full responsibility for their operations and the outcomes of those operations
without third party influence
Approvato dai Ministri
a Yerevan il 15
Maggio 2015
53. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 53
I decreti attuativi della legge 240
L’impatto dei decreti attuativi
Se la legge Gelmini restringe i margini di autonomia delle
università, in maniera ancora più evidente lo fanno i 47 (o più)
decreti attuativi ai quali è delegata l’attuazione di quanto previsto
dalla legge
In alcuni casi vengono oltrepassati i limiti di delega, come
avviene nel caso del Decreto Legislativo 27 gennaio 2012, n. 19
54. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 54
I provvedimenti attuativi della legge 240
Accreditamento delle sedi
e dei corsi di studio
DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2012, n. 19
Art. 7 - Accreditamento delle sedi
5. Il Ministero, qualora ravvisi elementi che possano indurre a una valutazione
diversa da quella dell'ANVUR, può chiedere, con istanza motivata e
analogamente a quanto previsto dall'articolo 4, comma 2, del decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 2010, n. 76, il riesame della
valutazione. L'ANVUR, entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta
ministeriale di approfondimento, formula un parere definitivo, con specifico
riferimento agli elementi evidenziati nell'istanza di riesame.
6. Il Ministro, con proprio decreto, su conforme parere dell'ANVUR, concede
o nega l'accreditamento.
Identico approccio è previsto per l’Accreditamento dei corsi di studio
Il DLgs 19 attribuisce all’ANVUR poteri non previsti dalla L 240
55. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 55
Parere della commissione
nominata dal Ministro
DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2012, n. 19
Tali aspetti anomali sono stati evidenziati anche dalla Commissione di
studio nominata con Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca del 3 luglio 2013, n. 596, che così si esprime:
Il d.lgs. 19/2012 appare eccedere in alcune sue disposizioni la delega
della L. 240/2010.
Esso attribuisce all’ANVUR responsabilità politiche e decisionali che
la legge non le riconosce
56. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 56
Parere della commissione
nominata dal Ministro
L’art. 5, co. 3, lett. a e b, L. 240/2010 affida all’ANVUR il compito di definire
ex ante specifici indicatori e criteri a base del sistema di accreditamento e di
valutazione periodica, ma non le assegna in alcun modo la competenza ad
adottare decisioni in attuazione delle valutazioni espresse.
Il d.lgs. 19/2012 assegna invece all’ANVUR un potere decisionale diffuso
che, al di là dell’affermazione formale del rispetto delle prerogative
ministeriali, mal si concilia con la terzietà che dovrebbe contraddistinguere
un’agenzia di valutazione, impropriamente trasformata in soggetto con
funzioni prescrittive e sanzionatorie.
L’impostazione trova poi concreto compimento nel d.m. 47/2013.
La Commissione sottolinea come la responsabilità politica di ogni
decisione finale inerente il sistema universitario non possa non spettare al
Governo, in quanto responsabile politico delle scelte operate in materia.
57. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 57
L’intero impianto di Quality Assurance messo in atto con AVA
non avvia quel cambiamento di impostazione in senso europeo
che ci si sarebbe aspettati con la nascita di ANVUR
È fondato su un modello “autorizzativo/prescrittivo” che viene dal passato
e che stabilisce vincoli ex-ante, anziché su un modello “valutativo” ex-post,
focalizzato sui risultati ottenuti, in linea con “Standard and Guidelines….. .”
Non valuta i processi, ma li determina e li omologa
Restringe il margine di autonomia e di responsabilità degli Atenei
Adotta una logica prescrittiva, che induce all’adempimento formale
Risponde a logiche di programmazione, di indirizzo politico e di
controllo. che non devono essere competenza di un’Agenzia terza, ma del
Ministro
Valutazione Autovalutazione e
Accreditamento (AVA)
58. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 58
Un esempio emblematico di confusione tra qualità e scelta
politica
I requisiti di accreditamento ballerini
DM 30 gennaio 2013 n. 47 - Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale
e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica
4 docenti di riferimento per anno di corso
DM 23 dicembre 2013 n. 1059 - Autovalutazione, accreditamento iniziale e
periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica Adeguamenti
e integrazioni al DM 30 gennaio 2013, n.47
3 docenti di riferimento per anno di corso
DM 27 marzo 2015 n. 194 - Requisiti accreditamento corsi di studio
Tra i docenti di riferimento vengono inclusi i docenti a contratto
Il DM 30 gennaio 2013 n. 47 e i gli
aggiustamenti successivi
59. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 59
Riassumendo
Pricipali criticità della legge Gelmini e dei decreti attuativi
Sistematica limitazione dell’autonomia e ritorno al centralismo
Controllo ossessivo da parte del del MEF su ogni spesa
Marginalità della didattica
Allontanamento dagli impegni sottoscritti a livello europeo
Inadeguatezza del modello di reclutamento
Non terzietà dell’ANVUR, eccesso di competenze e funzioni ad
essa attribuite
Ecc. ……………
60. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 60
Gli interventi necessari
Quali interventi correttivi?
È innanzi tutto necessario e urgente stabilire con chiarezza la
distinzione dei ruoli e delle responsabilità dei diversi soggetti
istituzionali coinvolti nel processi
MINISTRO
CUN
ANVUR
Senza tale distinzione si avranno inevitabilmente continue
invasioni di campo e conflitti dannosi per il sistema
61. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 61
Ulteriori azioni
Per rimediare alle criticità evidenziate appare necessario:
Abbandonare o fortemente attenuare l’approccio quantitativo e
avviare processi di valutazione e accreditamento in linea con modelli di
Assicurazione della Qualità consolidati in Europa e nei paesi OCSE più
avanzati
Promuovere la capacità delle istituzioni di perseguire gli obiettivi da essi
stessi stabiliti in autonomia, e garantire i risultati conseguiti attraverso un
porocesso di “internal quality Assurance”
Ricondurre il processo di valutazione alla sua funzione primaria di
strumento per il miglioramento continuo della qualità e dei risultati
Emendare le disposizioni normative, e i vincoli introdotti finalizzati a
perseguire obiettivi che non hanno diretta attinenza con
l’assicurazione della qualità e non sono coerenti con la delega
contenuta nella legge 30 dicembre 2010 n. 240, art. 5.
62. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 62
Considerazioni conclusive
L’investimento in formazione superiore
Studenti - Le opportunità offerte dalla laurea
Sul mercato del lavoro, la laurea, nonostante diffuse
convinzioni contrarie, continua in media a offrire migliori
opportunità occupazionali e reddituali rispetto al solo diploma di
maturità
La crisi ha colpito duramente i più giovani, ma gli effetti sono
stati comparativamente peggiori tra i giovani con i livelli di
istruzione più bassa
63. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 63
Formazione superiore
Costo o investimento?
What are the returns on higher education for individuals and countries?
OCSE - Education Indicators in Focus 6 June 2012
On average across 25 OECD countries, the long-term economic advantage to
an individual of having a tertiary degree instead of an upper secondary degree
is over USD 175 000 for a man and USD 110 000 for a woman.
The long-term economic advantage to individuals with a tertiary education is
about twice as large as the advantage for people with an upper secondary
education as their highest educational level, on average across OECD
countries.
The net return to taxpayers on the public costs of supporting a man in higher
education is over USD 91 000, and the return for supporting a woman in higher
education is over USD 55 000, on average across OECD countries.
64. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 64
Dove si colloca l’Italia
in termini di benefici?
65. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 65
Scelte incomprensibili
La formazione superiore come investimento
La formazione superiore rappresenta il miglior investimento a
lungo termine, garantendo un ritorno economico di gran lunga
superiore a quanto investito, sia per l’Individuo sia per la
collettività
Tali conclusioni, solidamente documentate, sono sostenute da
autorevolissimi organismi (OECD, Banca d’Italia, …..)
È incomprensibile che i governi che si sono succeduti
recentemente non ne abbiano tratto le conseguenze, avviando
l’Italia verso un inevitabile declino civile, culturale ed economico e
sociale
66. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 66
Dal Museo Archeologico Nazionale di Paestum
L’età neolitica
Il neolitico è anche il momento in cui comincia il grande divario tra le zone
del mondo: nelle Americhe, nell’emisfero australe e più in generale nel sud
del mondo i gruppi umani rimangono dal punto di vista tecnologico allo stato
neolitico ed è l’area tra l’Europa e Medio Oriente che si connota come
l’avanguardia tecnologica dell’umanità
Conoscenza e tecnologia e
capacità di sviluppo e crescita
Conclusione: la conoscenza, la
competenza e la tecnologia stanno
alla base dello sviluppo e della
capacità di competere a livello
economico e politico: da sempre
67. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015
Non sottovalutare i costi
dell’ignoranza
Lo spread della conoscenza
Lo differenza nella diffusione della formazione superiore tra Italia
e gli altri paesi più avanzati rappresenta un vero e proprio spread
della conoscenza, che tutto lascia prevedere si tradurrà presto
in enormi problemi economici, politici e sociali
Un elevato numero di cittadini privi di formazione superiore,
rappresenta un colossale problema, non diverso da quello che
l’analfabetismo rappresentava al momento dell’unificazione
dell’Italia
67
68. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 68
Analfabetismo in Italia
69. ROARS 3.0 - Roma 19.06.2015 69
Riusciremo a uscirne?
O ha ragione Kenny Random?