L’invenzione linguistica alla scuola primaria: la didattica dell’italiano nell’esperienza montessoriana
1. Mobilità e Inclusione
nell’Europa Multilin-
gue
L’invenzione linguistica alla scuola primaria
la didattica dell’italiano nell’esperienza montessoriana
F Gobbo (Amsterdam / Milano-Bicocca / Torino) &
C Bonazzoli (Scuola Montessori Milano) &
F Gastaldi (Torino)
⟨F.Gobbo@uva.nl⟩
1-2 Dic 2016
Convegno di studio SIRD
Università di Milano-Bicocca
1 (cc) 2016 F Gobbo
3. Perché lavorare sulla lingua?
I processi cognitivi si sviluppano dall’interiorizzazione delle
interazioni tra individui e tra individui e strumenti culturali
propri della comunità di appartenenza (legge di internalizzazione
delle funzioni psichiche superiori)
Vygotskij (1934: Pensiero e linguaggio)
3 (cc) 2016 F Gobbo
4. Sulla cornice teorico-metodologica
■ il linguaggio è la funzione psicologica superiore per eccellenza
■ lingua: strumento psicologico (segno: consente la modifica della
realtà interiore, intraindividuale)
■ Accento dato alla funzione semiotica attivata dalle interazioni
linguistiche: è con l’uso competente di una lingua che i bambini
partecipano alla socializzazione propria della comunità
d’appartenenza e ri-definiscono le proprie funzioni psicologiche
4 (cc) 2016 F Gobbo
5. Il laboratorio linguistico
Nella scuola Montessori di via Milazzo, Milano, una quota dei
bambini proviene da famiglie internazionali in mobilità, con una o piú
lingue di casa diverse dall’italiano, la lingua di istruzione della scuola.
Il metodo Montessori favorisce l’attitudine alla collaborazione, abitua
al lavoro di gruppo e all’autovalutazione del lavoro.
In questo contesto, il laboratorio linguistico – su due anni scolastici,
classe quarta e quinta – insegna a riflettere in pratica sul linguaggio a
tutti i bambini: monolingui, billingui, inclusi quelli con difficoltà, quali
dislessia e disgrafia.
5 (cc) 2016 F Gobbo
6. La composizione delle classi
anno maschi femmine dislessici lingue di casa
2012-13 12 12 1 4: francese, olandese
serbo, spagnolo
2015-16 14 8 4 6: ebraico, fiammingo,
francese, giapponese,
napoletano, tedesco
2016-17 14 12 1 1: spagnolo
6 (cc) 2016 F Gobbo
8. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
8 (cc) 2016 F Gobbo
9. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
9 (cc) 2016 F Gobbo
10. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
■ Promuovere il coinvolgimento alla pari di tutti i bambini
10 (cc) 2016 F Gobbo
11. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
■ Promuovere il coinvolgimento alla pari di tutti i bambini
■ Rafforzare l’autostima dei bambini bilingui
11 (cc) 2016 F Gobbo
12. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
■ Promuovere il coinvolgimento alla pari di tutti i bambini
■ Rafforzare l’autostima dei bambini bilingui
■ Favorire la creatività linguistica nella produzione testuale
12 (cc) 2016 F Gobbo
13. Gli scopi in breve
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
■ Promuovere il coinvolgimento alla pari di tutti i bambini
■ Rafforzare l’autostima dei bambini bilingui
■ Favorire la creatività linguistica nella produzione testuale
■ Consolidare la coesione della classe
13 (cc) 2016 F Gobbo
14. Questa presentazione si focalizza qui
■ Aumentare la consapevolezza metalinguistica
■ Incrementare apertura e interesse verso le lingue del mondo
■ Promuovere il coinvolgimento alla pari di tutti i bambini
■ Rafforzare l’autostima dei bambini bilingui
Favorire la creatività linguistica nella produzione testuale
■ Consolidare la coesione della classe
14 (cc) 2016 F Gobbo
15. Creatività linguistica nella produzione testuale
Scrivere un testo come originale bilingue mette in gioco riflessioni
linguistiche e metalinguistiche a diversi livelli (“ma se la poesia fa
rima in italiano, farà rima anche in Gatlòik?”). Il testo sarà piú
meditato e mediamente piú corretto anche in italiano.
Essendo lingue segrete, l’Araík, il Gatlòik o l’Ukaltuč vengono usati da
subito per scrivere e recitare ad alta voce brevi poesie (nonsense o
sullo stile degli haiku giapponesi), filastrocche, indovinelli, formule
magiche, o barzellette.
15 (cc) 2016 F Gobbo
18. Le tre fasi del laboratorio
1. il ricercatore in classe chiarisce le “regole del gioco” con l’aiuto
dell’insegnante. Gli scolari iniziano a inventare la lingua
segreta attraverso una grammatica normativa e il lessico, sotto la
doppia supervisione del ricercatore e dell’insegnante;
2. il laboratorio prosegue costruendo il lessico mediante la
scrittura di testi nei mesi seguenti con l’aiuto dell’insegnante,
senza l’intervento diretto del ricercatore, con il quale l’insegnante
rimane in contatto. Vengono spediti messaggi nella lingua segreta
tra il ricercatore e i bambini; in seguito, i bambini scrivono testi
bilingui lingua segreta / italiano anche tra loro;
3. il ricercatore torna in classe verso la fine dell’anno per valutare il
lavoro di tutto l’anno con i bambini. In seguito, viene organizzato
un incontro con i genitori interessati.
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19. Fase 1: pianificazione della lingua
Si parte dalla struttura della lingua. Tutte le decisioni sono
coordinate dal ricercatore ma approvate per votazione democratica,
poiché la lingua dev’essere ben compresa da tutti i membri della
classe. Per questo, dev’essere regolare nella struttura e misteriosa nel
lessico.
Le lingue segrete vanno usate specialmente per iscritto, anche con
messaggi segreti tra i membri della classe da decodificare.
Questo obiettivo verrà raggiunto nel corso della classe quinta.
19 (cc) 2016 F Gobbo
21. I passi nella pianificazione della lingua
1. si parte decidendo i suoni della lingua (livelli fonetico e
fonologico) – attraverso l’analisi dell’italiano, la lingua di istruzione
– e la scrittura, che può essere un alfabeto completamente
inventato; i bambini scrivono il proprio nome nella lingua;
2. in seguito si decidono le parole funzione della lingua, come per
esempio i pronomi, le preposizioni, i numerali – e in contemporanea
i tratti generali, come l’ordine di base o i generi grammaticali;
3. in un terzo momento, vengono decisi i mattoni per formare il
lessico (livello morfologico). Come la maggior parte delle lingue
pianificate, le lingue segrete sono regolari e agglutinanti (i morfemi
sono invariabili) – a differenza dell’italiano.
4. infine, vengono tradotte nella lingua segreta le prime parole
che possono provenire dall’italiano o dalle lingue di casa.
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25. Fase 2: il lessico
■ 1. prendere una parola dell’italiano o di altra lingua a piacere;
■ 2. scriverla nel nuovo alfabeto, adattandone i suoni;
■ 3. analizzare i mattoncini (morfemi, generi, tempo, ecc.)
■ 4. se il risultato è nuovo, vai a 5a; altrimenti, vai a 5b.
■ 5a. aggiungere la parola nuova nel lessico, con alfabeto proprio,
trascrizione in alfabeto latino e traduzione in italiano;
■ 5b. ritrovare la parola nel lessico;
■ 6. ‘ricalcolare’ le parole derivate morfologicamente;
■ 7. scrivere il paradigma della parola nuova.
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30. Acknowledgement of funding
MIME – Mobility and Inclusion in Multilingual Europe
The research leading to these results has received
funding from the European Community’s Seventh
Framework Programme under grant agreement No.
613344 (Project MIME).
UEA – Universala Esperanto-Asocio (Rotterdam, NL)
One of the authors’ is appointed as holder of the Spe-
cial Chair in Interlinguistics and Esperanto at the Uni-
versity of Amsterdam on behalf of UEA. The content
and opinions expressed here are the author’s ones and
they do not necessarily reflect the opinions of UEA.
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31. Grazie per l’attenzione!
Domande? Commenti?
⟨F.Gobbo@uva.nl⟩
@goberiko federico.gobbo
http://federicogobbo.name/pub/
31 (cc) 2016 F Gobbo