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giancarlo panico 
giancarlo panico 
npr relazioni pubbliche 
cco Ferpi 
@dottorg
italiani che si connettono almeno una volta al giorno 
giancarlo panico
giancarlo panico 
milioni 
italiani che si connettono 
a internet tramite smartphone/tablet
giancarlo panico 
milioni 
italiani che si informano abitualmente 
su internet nel giorno medio
italiani che si “informano” nel giorno medio (Piepoli) 
(tv + stampa + radio + web + social + digitale) 
giancarlo panico
Com’è cambiata la fruizione dei media 
giancarlo panico
giancarlo panico 
nel 
2021 
Il 50% delle notizie 
sarà prodotto dai cittadini 
(American Press Institute)
giancarlo panico 
48 % 
Italiani su Facebook 
(Blogmeter)
giancarlo panico
network society 
siamo tutti interconnessi always on 
e sempre in relazione always in 
giancarlo panico
conversazione 
giancarlo panico 
La società, i mercati, le nostre vite 
sono conversazioni
giancarlo panico 
pervasività 
i media, l’informazione e il web 
sono sempre presenti nella nostra vita quotidiana
disintermediazione 
il web ha creato il più grande processo 
giancarlo panico 
di destrutturazione sociale
opinione pubblica 
Tutto ciò che siamo, sappiamo e facciamo è 
il risultato di una scelta - la nostra opinione - 
in base alle informazioni che possediamo 
giancarlo panico
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dalla piazza
alla mediasfera 
giancarlo panico
La mediasfera 
giancarlo panico 
è lo spazio della 
comunicazione
sfera sociale 
giancarlo panico 
siamo le nostre storie 
e il modo in cui ce le raccontiamo 
(Luca De Biase, Cambiare pagina)
giancarlo panico 
è in questo spazio 
che si crea il consenso, 
si genera reputazione 
(o legittimazione sociale) 
e… 
si ottiene 
La licenza di 
operare
giancarlo panico 
il nuovo 
paradigma
giancarlo panico 
ognuno 
protagonista 
i pubblici della comunicazione (compresi i giornalisti) 
sono essi stessi protagonisti della comunicazione
giancarlo panico
giancarlo panico 
esserci 
La comunicazione non è una questione 
di strumenti (anche, ovviamente) 
ma socio-economica dell’organizzazione 
che ha a che fare con l’essenza 
(e l’esistenza) stessa dell’organizzazione
giancarlo panico 
persone 
i destinatari della comunicazione 
(della politica, della cultura, del mercato) 
non sono solo clienti, utenti, cittadini, consumatori 
sono persone che oggi hanno 
un potere enorme
Corporate communication 
soggetti di relazione 
passare dalla tradizionale “comunicazione 
giancarlo panico 
a” 
alla “comunicazione con”
media factory 
L’azienda è diventata essa stessa media 
giancarlo panico 
è bifronte come il dio Giano 
produzione – narrazione 
diventano inseparabili
giancarlo panico
giancarlo panico 
il Decalogo 
1. Esserci 
2. Progettare la presenza (in ogni dettaglio) 
3. con un’Identità chiara (non solo corporate) 
4. i social rientrano in una Strategia integrata 
5. sviluppare Contenuti di qualità 
6. Ascoltare 
7. Conversare con i propri followers 
8. Interagire con i pubblici 
9. Gestire in tempo reale 
10. monitorare il Sentiment
questa seconda parte è curata in collaborazione con Tommaso Niccoli, Ceo e Managing Director di npr relazioni pubbliche 
giancarlo panico
 Accrescono la visibilità dell’azienda e la brand awareness (è in 
continua crescita il numero di utenti che ha almeno un profilo su uno di 
essi) 
 Creano valore aggiunto: pubblicare contenuti interessanti, 
immediatamente disponibili per gli utenti, entusiasma i fan i quali tramite 
un click possono condividerli invitando indirettamente altri a seguire 
l’azienda 
 Incrementano le opportunità di business: una presenza attiva, 
costante e mirata sui social permette all’azienda di entrare in contatto 
con potenziali nuovi clienti 
 Monitorano la brand reputation: la conoscenza delle opinioni degli 
utenti consente all’azienda di intervenire tempestivamente per 
migliorare e adattare le strategie 
 Aiutano a fidelizzare il cliente: è più facile entrare in contatto con 
potenziali clienti, coinvolgerli, aumentando così la credibilità del marchio. 
 Sono economici, bastano piccoli investimenti a fronte di risultati 
considerevoli. 
giancarlo panico
I social hanno rivoluzionato il modo di trasmettere, 
ricevere e comunicare un messaggio secondo un 
modello disintermediato in cui al centro c’è l’azienda 
che dialoga in modo bidirezionale con gli utenti 
ponendosi al loro livello. 
Il dialogo e l’ascolto sono le componenti principali per 
costruire una relazione di reciprocità azienda-cliente. 
giancarlo panico 
dalla comunicazione “a” alla comunicazione 
“con”
giancarlo panico 
Una rapida evoluzione… 
In una prima fase, i social network sono stati considerati dalle aziende come 
“spazi” da sfruttare per attività di advertising. 
Così come accadeva tradizionalmente sui media tradizionali, si è beneficiato 
della visibilità e capillarità dei “social”, con azioni di push marketing finalizzate 
ad ottenere l’attenzione dei clienti. 
La comunicazione, in questa prima fase, è principalmente incentrata sui benefici 
aziendali: un’immagine accattivante e un breve testo ad impatto, posto in un 
specifico punto della pagina, presentano la “reason why” per cui un utente 
dovrebbe scegliere un determinato prodotto piuttosto che un altro. 
Parliamo del cosiddetto “banner” pubblicitario, la forma più classica, e anche 
quella più conosciuta, di pubblicità online.
giancarlo panico 
Una rapida evoluzione… 
La tendenza presto cambia, l ’ utente diventa “ resistente ” ai messaggi 
dichiaratamente promozionali, è più curioso, informato, “vagabondo”, va alla 
ricerca della differenza. 
I social non vengono più considerati un canale idoneo ad una promozione diretta, 
ma come un contesto per costruire relazioni, fiducia, migliorare la percezione 
del brand. 
Di conseguenza le vecchie azioni push si tramutano in attività pull che 
“attraggono” gli utenti. 
L’azienda inizia a produrre contenuti di valore e ad alto engagement che 
presuppongono l’ascolto dei desideri e delle necessità dell’utente. Messaggi che 
hanno l’obiettivo di stimolare condivisioni e passaparola spontaneo da parte 
degli utenti. 
Lo scopo primario è allargare l’audience, migliorare la brand awareness e 
acquisire contatti profilati, che dopo essere stati attratti con iniziative di vario tipo 
andranno fidelizzati, e infine indirizzati verso specifici obiettivi commerciali.
giancarlo panico 
L’era della Digital PR: 
dai brand ambassador al pubblico protagonista 
L’azienda decide di utilizzare i social media non (soltanto) per comunicare la 
propria presenza, ma per abilitare “determinati” utenti a condividere con il 
minor sforzo possibile la propria passione per il brand e a consigliarne l’utilizzo 
agli amici attraverso i propri canali social. 
E’ il caso dei cosiddetti brand ambassator. 
l’utente dei social network è diventato sempre più “multicanale”: si esprime e 
condivide esperienze fuori e dentro il Web, obbligando le aziende a 
riconsiderare le proprie strategie di marketing. 
L’elemento di rottura con il passato recente dei social è che molti utenti non 
sono più solamente fruitori di contenuti, ma diventano essi stessi autori. Gli 
utenti commentano, scambiano idee, descrivono prodotti ed esperienze, si 
confrontano in maniera pubblica soprattutto sui propri canali social. 
Gli utenti sono diventati influencer
La rivoluzione: il destinatario della comunicazione diviene protagonistra 
Tra tutti gli utenti, si distingue chi ha un vasto “patrimonio” di relazioni (siamo 
nell’epoca del capitalismo relazionale) e network virtuali, soggetti 
particolarmente seguiti, tanto da diventare veri “opinion leader” in grado di 
influenzare la percezione dei brand e le scelte di acquisto di altri utenti. 
Un pubblico di influencer, privilegiato e costantemente mappato dalle aziende 
che riserva loro azioni mirate volte a “spingere” attraverso la loro autorevolezza, 
prodotti e servizi. 
Gli esempi più diffusi nel settore turistico/alberghiero, in quello alimentare e 
della moda. 
giancarlo panico
giancarlo panico 
La nuova frontiera: 
il valore economico 
dei contatti social 
Il modello del Nordic Light Hotel 
L’idea è partita dal Nordic Light Hotel di 
Stoccolma, che ha avuto l’intuizione di 
introdurre una nuova moneta per il 
pagamento del soggiorno nella 
struttura: i contatti social degli ospiti. 
Sconti dal 5% al 100% (gratuità) per chi 
ha un numero significativo di followers e 
pubblica un post sull’albergo in fase di 
prenotazione e quando si fanno check in 
e check out: naturalmente, nel post 
bisogna inserire un link al 
sito dell’albergo e taggarne la pagina 
Facebook.
giancarlo panico 
La catena americana Kimpton Hotels, invece, permette di 
accumulare punti fedeltà se si condividono sui social 
network foto e post dei suoi alberghi e sul soggiorno. 
Marriott ha pensato ad una raccolta punti: per ogni like alla 
pagina Facebook degli alberghi che aderivano all’iniziativa si 
guadagnavano 25 punti, così come per il re-tweet di 
contenuti Marriott con l’hashtag indicato: i punti accumulati 
davano poi diritto a ricevere sconti sulle tariffe delle camere. 
Sull’onda del successo di tali programmi, introdotti da un 
numero crescente di alberghi, è nato il sito hotelied.it che, 
specializzato nelle offerte alberghiere personalizzate, mette 
in contatto gli utenti social con gli alberghi che offrono loro 
tariffe scontate. Il sito raccoglie le informazioni sull’utente e 
sui tutti i suoi account social, ne analizza il “potenziale” di 
marketing e gli comunica quali alberghi possono offrirgli 
sconti e di quale entità.
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  • 1. giancarlo panico giancarlo panico npr relazioni pubbliche cco Ferpi @dottorg
  • 2. italiani che si connettono almeno una volta al giorno giancarlo panico
  • 3. giancarlo panico milioni italiani che si connettono a internet tramite smartphone/tablet
  • 4. giancarlo panico milioni italiani che si informano abitualmente su internet nel giorno medio
  • 5. italiani che si “informano” nel giorno medio (Piepoli) (tv + stampa + radio + web + social + digitale) giancarlo panico
  • 6. Com’è cambiata la fruizione dei media giancarlo panico
  • 7. giancarlo panico nel 2021 Il 50% delle notizie sarà prodotto dai cittadini (American Press Institute)
  • 8. giancarlo panico 48 % Italiani su Facebook (Blogmeter)
  • 10. network society siamo tutti interconnessi always on e sempre in relazione always in giancarlo panico
  • 11. conversazione giancarlo panico La società, i mercati, le nostre vite sono conversazioni
  • 12. giancarlo panico pervasività i media, l’informazione e il web sono sempre presenti nella nostra vita quotidiana
  • 13. disintermediazione il web ha creato il più grande processo giancarlo panico di destrutturazione sociale
  • 14. opinione pubblica Tutto ciò che siamo, sappiamo e facciamo è il risultato di una scelta - la nostra opinione - in base alle informazioni che possediamo giancarlo panico
  • 17. La mediasfera giancarlo panico è lo spazio della comunicazione
  • 18. sfera sociale giancarlo panico siamo le nostre storie e il modo in cui ce le raccontiamo (Luca De Biase, Cambiare pagina)
  • 19. giancarlo panico è in questo spazio che si crea il consenso, si genera reputazione (o legittimazione sociale) e… si ottiene La licenza di operare
  • 20. giancarlo panico il nuovo paradigma
  • 21. giancarlo panico ognuno protagonista i pubblici della comunicazione (compresi i giornalisti) sono essi stessi protagonisti della comunicazione
  • 23. giancarlo panico esserci La comunicazione non è una questione di strumenti (anche, ovviamente) ma socio-economica dell’organizzazione che ha a che fare con l’essenza (e l’esistenza) stessa dell’organizzazione
  • 24. giancarlo panico persone i destinatari della comunicazione (della politica, della cultura, del mercato) non sono solo clienti, utenti, cittadini, consumatori sono persone che oggi hanno un potere enorme
  • 25. Corporate communication soggetti di relazione passare dalla tradizionale “comunicazione giancarlo panico a” alla “comunicazione con”
  • 26. media factory L’azienda è diventata essa stessa media giancarlo panico è bifronte come il dio Giano produzione – narrazione diventano inseparabili
  • 28. giancarlo panico il Decalogo 1. Esserci 2. Progettare la presenza (in ogni dettaglio) 3. con un’Identità chiara (non solo corporate) 4. i social rientrano in una Strategia integrata 5. sviluppare Contenuti di qualità 6. Ascoltare 7. Conversare con i propri followers 8. Interagire con i pubblici 9. Gestire in tempo reale 10. monitorare il Sentiment
  • 29. questa seconda parte è curata in collaborazione con Tommaso Niccoli, Ceo e Managing Director di npr relazioni pubbliche giancarlo panico
  • 30.  Accrescono la visibilità dell’azienda e la brand awareness (è in continua crescita il numero di utenti che ha almeno un profilo su uno di essi)  Creano valore aggiunto: pubblicare contenuti interessanti, immediatamente disponibili per gli utenti, entusiasma i fan i quali tramite un click possono condividerli invitando indirettamente altri a seguire l’azienda  Incrementano le opportunità di business: una presenza attiva, costante e mirata sui social permette all’azienda di entrare in contatto con potenziali nuovi clienti  Monitorano la brand reputation: la conoscenza delle opinioni degli utenti consente all’azienda di intervenire tempestivamente per migliorare e adattare le strategie  Aiutano a fidelizzare il cliente: è più facile entrare in contatto con potenziali clienti, coinvolgerli, aumentando così la credibilità del marchio.  Sono economici, bastano piccoli investimenti a fronte di risultati considerevoli. giancarlo panico
  • 31. I social hanno rivoluzionato il modo di trasmettere, ricevere e comunicare un messaggio secondo un modello disintermediato in cui al centro c’è l’azienda che dialoga in modo bidirezionale con gli utenti ponendosi al loro livello. Il dialogo e l’ascolto sono le componenti principali per costruire una relazione di reciprocità azienda-cliente. giancarlo panico dalla comunicazione “a” alla comunicazione “con”
  • 32. giancarlo panico Una rapida evoluzione… In una prima fase, i social network sono stati considerati dalle aziende come “spazi” da sfruttare per attività di advertising. Così come accadeva tradizionalmente sui media tradizionali, si è beneficiato della visibilità e capillarità dei “social”, con azioni di push marketing finalizzate ad ottenere l’attenzione dei clienti. La comunicazione, in questa prima fase, è principalmente incentrata sui benefici aziendali: un’immagine accattivante e un breve testo ad impatto, posto in un specifico punto della pagina, presentano la “reason why” per cui un utente dovrebbe scegliere un determinato prodotto piuttosto che un altro. Parliamo del cosiddetto “banner” pubblicitario, la forma più classica, e anche quella più conosciuta, di pubblicità online.
  • 33. giancarlo panico Una rapida evoluzione… La tendenza presto cambia, l ’ utente diventa “ resistente ” ai messaggi dichiaratamente promozionali, è più curioso, informato, “vagabondo”, va alla ricerca della differenza. I social non vengono più considerati un canale idoneo ad una promozione diretta, ma come un contesto per costruire relazioni, fiducia, migliorare la percezione del brand. Di conseguenza le vecchie azioni push si tramutano in attività pull che “attraggono” gli utenti. L’azienda inizia a produrre contenuti di valore e ad alto engagement che presuppongono l’ascolto dei desideri e delle necessità dell’utente. Messaggi che hanno l’obiettivo di stimolare condivisioni e passaparola spontaneo da parte degli utenti. Lo scopo primario è allargare l’audience, migliorare la brand awareness e acquisire contatti profilati, che dopo essere stati attratti con iniziative di vario tipo andranno fidelizzati, e infine indirizzati verso specifici obiettivi commerciali.
  • 34. giancarlo panico L’era della Digital PR: dai brand ambassador al pubblico protagonista L’azienda decide di utilizzare i social media non (soltanto) per comunicare la propria presenza, ma per abilitare “determinati” utenti a condividere con il minor sforzo possibile la propria passione per il brand e a consigliarne l’utilizzo agli amici attraverso i propri canali social. E’ il caso dei cosiddetti brand ambassator. l’utente dei social network è diventato sempre più “multicanale”: si esprime e condivide esperienze fuori e dentro il Web, obbligando le aziende a riconsiderare le proprie strategie di marketing. L’elemento di rottura con il passato recente dei social è che molti utenti non sono più solamente fruitori di contenuti, ma diventano essi stessi autori. Gli utenti commentano, scambiano idee, descrivono prodotti ed esperienze, si confrontano in maniera pubblica soprattutto sui propri canali social. Gli utenti sono diventati influencer
  • 35. La rivoluzione: il destinatario della comunicazione diviene protagonistra Tra tutti gli utenti, si distingue chi ha un vasto “patrimonio” di relazioni (siamo nell’epoca del capitalismo relazionale) e network virtuali, soggetti particolarmente seguiti, tanto da diventare veri “opinion leader” in grado di influenzare la percezione dei brand e le scelte di acquisto di altri utenti. Un pubblico di influencer, privilegiato e costantemente mappato dalle aziende che riserva loro azioni mirate volte a “spingere” attraverso la loro autorevolezza, prodotti e servizi. Gli esempi più diffusi nel settore turistico/alberghiero, in quello alimentare e della moda. giancarlo panico
  • 36. giancarlo panico La nuova frontiera: il valore economico dei contatti social Il modello del Nordic Light Hotel L’idea è partita dal Nordic Light Hotel di Stoccolma, che ha avuto l’intuizione di introdurre una nuova moneta per il pagamento del soggiorno nella struttura: i contatti social degli ospiti. Sconti dal 5% al 100% (gratuità) per chi ha un numero significativo di followers e pubblica un post sull’albergo in fase di prenotazione e quando si fanno check in e check out: naturalmente, nel post bisogna inserire un link al sito dell’albergo e taggarne la pagina Facebook.
  • 37. giancarlo panico La catena americana Kimpton Hotels, invece, permette di accumulare punti fedeltà se si condividono sui social network foto e post dei suoi alberghi e sul soggiorno. Marriott ha pensato ad una raccolta punti: per ogni like alla pagina Facebook degli alberghi che aderivano all’iniziativa si guadagnavano 25 punti, così come per il re-tweet di contenuti Marriott con l’hashtag indicato: i punti accumulati davano poi diritto a ricevere sconti sulle tariffe delle camere. Sull’onda del successo di tali programmi, introdotti da un numero crescente di alberghi, è nato il sito hotelied.it che, specializzato nelle offerte alberghiere personalizzate, mette in contatto gli utenti social con gli alberghi che offrono loro tariffe scontate. Il sito raccoglie le informazioni sull’utente e sui tutti i suoi account social, ne analizza il “potenziale” di marketing e gli comunica quali alberghi possono offrirgli sconti e di quale entità.