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Sistema Europeo per lo Scambio di Quote di Emissione (EU ETS)
RAPPORTO SULLE ASTE DI QUOTE DI EMISSIONE EUROPEE
I trimestre 2014
28 aprile 2014
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
3
A cura del Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A.
Il presente approfondimento è stato redatto nell’ambito dell’attività che il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A.
sostiene in qualità di Responsabile del Collocamento delle quote italiane di emissioni ai sensi del d.lgs. 30/3013.
Il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell’incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza
energetica in Italia. Azionista unico è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell’azionista
d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate Acquirente Unico
(AU), Gestore dei Mercati Energetici (GME) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE).
Disclaimer
Il presente documento è pubblicato per scopi puramente divulgativi e informativi, non ha alcun fine di pubblicità
commerciale e non rappresenta un’offerta di vendita di qualsivoglia strumento finanziario o commodity, né costituisce
una sollecitazione all’investimento.
Il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (GSE), pur adoperandosi per verificare che i dati accolti nel documento
siano aggiornati ed esenti da errori, anche attraverso una previa scrupolosa selezione delle fonti di informazione, non
può, comunque, garantire l’accuratezza, la completezza, l’integrità, l’attualità e l’affidabilità delle informazioni riprodotte
nel presente documento elaborate da terzi e, pertanto, declina ogni responsabilità per eventuali danni causati da
errori, inesattezze od omissioni risultanti da negligenza, caso fortuito o altra causa, rinvenibili nei contenuti pubblicati.
Il presente documento è disponibile sul sito www.gse.it, nella sezione Aste CO2 del menù servizi, sezione Risultati Aste.
Per le News dedicate agli operatori relative ad aspetti operativi, all’esito delle aste, e riguardanti modifiche al
calendario, si rimanda alla sezione www.gse.it - Gas, CO2 e servizi specialistici - Aste CO2.
© Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (04/2014). Tutti i diritti riservati
Ogni diritto sui contenuti del presente documento è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la
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espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
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Premessa
Il presente Rapporto intende fornire un aggiornamento sull’andamento delle aste di quote di emissione
nell’ambito dello European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS). Il documento si colloca in continuità
con i precedenti rapporti pubblicati dal GSE e, unico a livello europeo, cerca di offrire uno sguardo
d’insieme sul sistema di aste nel contesto della regolazione europea ed internazionale e dei trend del
mercato del carbonio.
Nel Rapporto sono sintetizzati i risultati registrati nel primo trimestre del 2014 su tutte le piattaforme
d’asta primarie attive in Europa e sul mercato secondario. Inoltre sono riportati i risultati del collocamento
delle quote italiane sin dal novembre 2012, data di inizio delle aste.
Vista la progressiva finanziarizzazione del mercato europeo del carbonio, analizzata anche nel Rapporto GSE
sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, si è ritenuto utile in questa edizione fornire alcuni
elementi di base sulle modalità di accesso e partecipazione ai mercati regolamentati su cui sono
effettuate le aste e sulle quali si svolgono la maggioranza degli scambi del mercato secondario (EEX ed
ICE, NASDAQ OMX e NYMEX). Ciò nello spirito di illustrare a beneficio delle Istituzioni nazionali le
complessità con cui gli operatori soggetti all’EU ETS si confrontano nell’accesso al mercato e come
strumento informativo in lingua italiana per gli operatori stessi, in particolare quelli che rientrano nella
categoria delle piccole e medie imprese.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
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EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
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Contenuti
Sintesi ........................................................................................................................................... 11
1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014.......................................................................... 19
1.1 Piattaforme d’asta operative...................................................................................................... 19
1.2 Aste del settore dell’aviazione.................................................................................................... 20
1.3 Sorvegliante Unico d’Asta........................................................................................................... 20
2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano........................................................... 23
2.1 Volumi messi all’asta e proventi................................................................................................. 23
2.2 Prezzi di aggiudicazione .............................................................................................................. 25
2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi................................................... 26
2.4 Attività di informazione e divulgazione ...................................................................................... 26
3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2014.............................. 29
3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)............................................................. 30
3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) ................................................. 34
3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK)................................................. 35
3.4 NER300: seconda tranche di collocamento ................................................................................ 37
3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario ................. 37
3.5.1 Prezzi................................................................................................................................. 38
3.5.2 Cover Ratio ....................................................................................................................... 42
3.5.3 Numero dei partecipanti................................................................................................... 43
4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio................................................................... 45
4.1 Attuazione del backloading ........................................................................................................ 45
4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di Stabilità.......... 47
4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali.............................. 48
SPECIALE Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati ....................... 51
1. I diversi canali di partecipazione al mercato ..................................................................................... 52
1.1. Intermediari ................................................................................................................................ 52
1.2. I mercati non regolamentati, OTC............................................................................................... 54
1.3. Mercati regolamentati................................................................................................................ 54
2. I mercati regolamentati: canale d’accesso ad aste primarie e mercato secondario ............................ 57
2.1. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato primario (Regolamento Aste)............................ 57
2.2. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato secondario......................................................... 58
2.3. Garanzie per gli scambi: ruolo delle clearing house nei mercati regolamentati ........................ 58
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
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2.4. I mercati regolamentati rilevanti per l’EU ETS............................................................................ 59
3. EEX: modalità semplificate per partecipare alle aste di 27 su 28 Stati membri................................... 60
3.1. Prodotti offerti............................................................................................................................ 61
3.2. Come partecipare agli scambi su EEX ......................................................................................... 61
3.3. Partecipare come membro accreditato...................................................................................... 63
3.3.1. Tipologie di membership su EEX....................................................................................... 64
3.3.2. Ammissione ad ECC........................................................................................................... 65
3.4. Costi di partecipazione................................................................................................................ 67
4. ICE: il mercato del carbonio più liquido a livello globale.................................................................... 69
4.1. Prodotti offerti............................................................................................................................ 70
4.2. Come partecipare agli scambi su ICE .......................................................................................... 71
4.3. Partecipare come membro accreditato...................................................................................... 71
4.3.1. Condizioni di accesso al mercato delle emissioni di ICE.................................................... 73
4.3.2. Tipologie di membership su ICE........................................................................................ 73
4.3.3. Clearing............................................................................................................................. 74
4.4. Costi di partecipazione................................................................................................................ 75
5. Altre piattaforme ............................................................................................................................ 77
5.1. NASDAQ OMX Commodities....................................................................................................... 77
5.1.1. Prodotti offerti.................................................................................................................. 77
5.1.2. Come partecipare al mercato ........................................................................................... 77
5.1.3. Costi di partecipazione...................................................................................................... 79
5.2. NYMEX......................................................................................................................................... 79
5.2.1. Prodotti ambientali offerti................................................................................................ 80
5.2.2. Come partecipare al mercato delle emissioni................................................................... 80
5.2.3. Costi di partecipazione...................................................................................................... 81
6. Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezze ............................................................. 83
Allegati ........................................................................................................................................... 85
Indice delle figure
Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma ............................................................. 19
Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro................................. 23
Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014................................................. 26
Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014)....................... 27
Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014....................................................... 28
Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 2014 e già collocati nel I trimestre per Stato membro..... 29
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
9
Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro .................................................... 30
Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014.................. 32
Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014...................... 33
Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014 ................................ 34
Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014 ............................ 36
Figura 12: Andamento aste sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014..... 38
Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario nel I trimestre 2014 ........... 39
Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014.................................... 40
Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014........... 41
Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014.................................................................................... 42
Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014 ...................... 44
Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014)................................. 44
Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading ....................... 46
Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013..... 48
Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2014........ 49
Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014............................................................................................. 50
Figura 23: Andamento dei volumi delle transazioni registrate su ICE, on exchange e OTC (giu. 2009 – mar
2014).............................................................................................................................................. 55
Figura 24: Overview mercati EEX..................................................................................................................... 60
Figura 25: Forme di accesso ad EEX................................................................................................................. 62
Figura 26: Processo di accreditamento ad EEX ............................................................................................... 63
Figura 27: Processo di valutazione ed ammissione ad ECC............................................................................. 65
Figura 28: Percorsi per il settlement delle transazioni su EEX......................................................................... 66
Figura 29: Clearing member di EEX per il mercato delle emissioni di carbonio.............................................. 67
Figura 30: Fee per l'acquisto di quote sui mercati di EEX................................................................................ 68
Figura 31: Overview mercati ICE...................................................................................................................... 69
Figura 32: Forme di accesso ad ICE ................................................................................................................. 72
Figura 33: Percorsi per il settlement delle transazioni su ICE.......................................................................... 74
Figura 34: Clearing member per il mercato delle emissioni su ICE Futures Europe (marzo 2014) ................. 75
Figura 35: Fee per l’acquisto di quote sui mercati di ICE*............................................................................... 76
Figura 36: Clearing member accreditati su NYMEX per il mercato delle emissioni di carbonio ..................... 81
Indice delle tabelle
Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014......................................................... 24
Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014................... 25
Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014...................................................... 31
Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014........................ 33
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
10
Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014 .............................................................. 35
Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013............................................................ 35
Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014) ......................................... 37
Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP............................................................................. 43
Tabella 9: Contratti offerti e scambiati su EEX ................................................................................................ 61
Tabella 10: Costi di membership su EEX.......................................................................................................... 67
Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su ICE............................................................................................... 70
Tabella 12: Membership fee su ICE.................................................................................................................. 76
Tabella 13: Prodotti trattati da NASDAQ OMX Commodities ......................................................................... 77
Tabella 14: Membership fee su NASDAQ OMX Commodities......................................................................... 78
Tabella 15: Fee per la partecipazione al mercato di NASDAQ OMX Commodities ......................................... 79
Tabella 16: Prodotti trattati da NYMEX........................................................................................................... 80
Tabella 17: Fee per prodotto scambiato su NYMEX........................................................................................ 82
Tabella 18: Tabella comparativa ICE – EEX – NYMEX – NASDAQ OMX Commodities..................................... 84
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
11
Sintesi
Stato delle piattaforme d’asta a marzo 2014
Il primo trimestre 2014 non ha fatto registrare cambiamenti significativi nell’assetto delle piattaforme
d’asta operative. La Croazia, entrata a far parte dell’Unione europea il 1 luglio 2013, ha optato per
l’adesione alla t-CAP, gestita al momento da EEX1
e sulla quale anche l’Italia, insieme ad altri 24 Stati
membri, colloca le proprie quote2
. Poiché ancora non ha completato il processo di accreditamento, la
Croazia si è aggiunta a Islanda, Liechtenstein e Norvegia tra gli Stati per i quali resta ancora indefinita la
data di inizio delle aste. Germania e Regno Unito hanno continuato ad operare sulle proprie piattaforme
nazionali, gestite rispettivamente da EEX e ICE.
Ripartizione per piattaforma delle quote messe all'asta nel corso del I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
Le uniche novità rilevanti sono derivate dall’entrata in vigore del backloading, che ha portato ad un
ridimensionamento delle quote da collocare già durante il primo trimestre 2014.
L’Italia ha visto una riduzione del 38% in linea con Germania, Inghilterra e gli altri Stati membri, passando
da 98.430.500 quote a 61.175.500.
In virtù dell’effetto combinato del backloading e dell’assegnazione gratuita agli operatori di parte delle
quote destinate all’asta per il rinnovamento del parco di generazione elettrica nazionale, la Polonia ha
completato anticipatamente le aste 2014 già ai primi di marzo.
1
EEX ha vinto nel 2012 la gara d’appalto per la gestione transitoria della Piattaforma d’Asta Comune (t-CAP). La
gestione della piattaforma comune dovrà essere riassegnata in via definitiva attraverso gara d’appalto al messimo
entro 3 anni dall’inizio delle operazioni sulla piattaforma transitoria.
2
I paesi che hanno optato per la t-Cap sono complessivamente 26 Stai membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro,
Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi
Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) più i tre paesi
dello Spazio Economico Europeo nei quali è in vigore l’EU ETS (Islanda, Liechtenstein e Norvegia)
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
12
Partecipazione alle aste: stazionaria
La partecipazione alle aste nel corso del trimestre è stata in linea con quanto registrato nel quarto trimestre
2013, con un numero di operatori partecipanti molto lontani sia dal numero degli aventi diritto, che dei
soggetti accreditati sulle diverse piattaforme.
Rispetto all’adesione complessiva alle piattaforme, gli unici numeri disponibili restano quelli pubblicati dalla
Commissione per conto degli Stati membri e relativi alle sole aste della t-CAP. L’ultimo rapporto indicava, a
gennaio 2014, un totale di 60 soggetti accreditati a presentare offerte alle aste della piattaforma comune.
I soggetti offerenti nel corso del primo trimestre 2014 non sono mai stati più di 26, con un massimo di 19
soggetti aggiudicatari. Per quanto riguarda l’Italia, gli unici dati disaggregati sono quelli forniti da EEX, che
riporta tra i partecipanti accreditati sulle piattaforme d’asta primarie 3 utility italiane (cfr. Rapporto GSE
sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013. Stato e andamenti del mercato del carbonio).
Secondo la Commissione, comunque, almeno per quanto riguarda la t-CAP3
, il mercato primario delle
quote di emissione resta un mercato poco concentrato, seppure i valori dello Herfindahl-Hirschman Index4
di gennaio5
siano tornati a salire leggermente verso valori indicativi di un mercato mediamente
concentrato. A tutt’oggi le dinamiche di partecipazione alle aste non sono monitorate uniformemente. Il
Sorvegliante Unico previsto dal Regolamento Aste non è ancora stato identificato, sebbene la seconda gara
d’appalto lanciata dagli Stati membri per la sua individuazione sia aperta da settembre 2013. Notizie
informali rispese anche da alcuni analisti riportano un progressivo orientamento della Commissione a
considerare un coinvolgimento nel monitoraggio della European Securities and Markets Authorithy (ESMA).
Prezzi variabili: spinte speculative e “vendite tecniche”
Dopo le forti oscillazioni che hanno caratterizzato il 2013 in relazione all’adozione del backloading, tra
gennaio e febbraio i prezzi delle quote sembravano in stabile crescita ed erano arrivati a toccare picchi oltre
i 7 euro. Nell’ultima settimana di marzo hanno invece subito un brusco calo che ha riportato i prezzi ai livelli
di fine 2013, di poco sopra i 4 euro. Lo stesso andamento è stato registrato sia sul mercato primario che
sul mercato secondario. Secondo gli analisti, gli effetti strutturali del backloading sarebbero stati
incorporati nel prezzo delle quote già a dicembre dello scorso anno e questa dinamica sarebbe stata frutto
di spinte speculative che hanno giocato al rialzo sulle incertezze relative ai tempi di attuazione della
misura. Esaurite queste, gli operatori avrebbero scelto la strada della vendita per capitalizzare l’incremento
dei prezzi dei due mesi precedenti, portando ad un ridimensionamento del valore delle quote sui livelli di
dicembre 2013.
3
Nelle more dell’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta, la Commissione europea per conto degli Stati membri,
ai sensi dell’art. 10 comma 4 della Direttiva ETS, sta elaborando periodici rapporti per riferire sulla corretta
applicazione delle regole che disciplinano la vendita all’asta in merito a ciascuna asta, in particolare per quanto
riguarda l’accesso aperto ed equo, la trasparenza, la formazione del prezzo nonché gli aspetti tecnici e operativi delle
aste svolte sulla t-CAP. I rapporti sono pubblicati a valle dell’approvazione da parte dagli Stati membri che collocano le
proprie quote sulla t-CAP. Regno Unito e Germania stanno assolvendo al medesimo compito in relazione alle rispettive
piattaforme nazionali, seppure con modalità e tempistiche non sempre omogenee.
4
Herfindahl-Hirschman Index (HHI), indice elaborato sui dati di partecipazione alle aste rilevati da EEX che quantifica il
livello di concentrazione sulla piattaforma con riferimento agli aggiudicatari delle quote. Gli ultimi valori pubblicati
dalla Commissione (gennaio 2014) sono stati intorno a 1800 e quindi compresi nella fascia 1500-2500 “Mercato
mediamente concentrato”.
5
European Commission – DG Climate Action, Auctions by the transitional common auction platform - 1
st
to 9
th
report.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
13
Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario
6
(nov. 2012 - mar. 2014)
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
6
Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered
prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla
piattaforma ICE
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
14
Tale trend ribassista si è accentuato nel corso del mese di marzo. Due le principali cause: da un lato una
vendita consistente effettuata da un grande operatore europeo che, secondo gli analisti7
, ha ingenerato
una serie di vendite tecniche legate alle strategie di risk management degli operatori, dall’altro il forte calo
dei prezzi del settore energetico tedesco.
A questi elementi si è aggiunto il completamento delle assegnazioni gratuite di quote 2013 e l’inizio delle
assegnazioni 2014 che, contestuali alla pubblicazione di emissioni verificate 2013 nei settori ETS più
contenute di quanto atteso, hanno contribuito all’andamento decrescente dei prezzi.
Andamento dei prezzi EUA sulle tre piattaforme d’asta primarie e nell’asta separata della Polonia I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
Riforme: backloading in vigore e parere PE sul Pacchetto clima-energia al 2030
Il primo trimestre 2014 ha finalmente visto l’entrata in vigore dell’atteso backloading. La proposta attuativa
avanzata l’8 gennaio dal Comitato per i Cambiamenti Climatici è stata approvata in via definitiva il 24
febbraio, a valle di un percorso di scrutinio abbreviato da parte di Parlamento e Consiglio che ha consentito
un ritiro per il 2014 di circa 400 milioni di quote iniziato già nel trimestre.
Il 25 febbraio, la Commissione ha pubblicato il Regolamento Aste aggiornato8
con i nuovi quantitativi da
mettere all’asta negli anni 2014-2016 e le piattaforme hanno adottato i nuovi calendari. Il ritiro delle quote
è partito dalla sessione d’asta del 12 marzo 2014 per quanto riguarda ICE e del 17 marzo 2014 per quanto
riguarda EEX.
Nessuna novità sostanziale è stata registrata invece riguardo il processo di riforma a lungo termine dell’EU
ETS. Il 5 febbraio il Parlamento europeo ha votato una Risoluzione non legislativa sul quadro clima-energia
al 2030, che non esprime però alcun parere sulla Riserva di Stabilità contestualmente proposta dalla
7
Da conversazioni private con alcuni dei principali analisti del mercato del carbonio europeo.
8
Regolamento (UE) n. 176/2014 della Commissione recante modifica del regolamento (UE) n. 1031/2010 al fine di
determinare, in particolare, i volumi delle quote di emissioni dei gas a effetto serra da mettere all’asta nel periodo
2013-2020 (Allegato I).
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
15
Commissione lo scorso gennaio. Nonostante ciò, la risoluzione caldeggia una riforma del Sistema che lo
renda funzionale al raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia, che secondo il
Parlamento dovrebbero essere portati a tre: -40% sulle emissioni, +30% sui consumi di rinnovabili, +40%
nell’efficienza energetica.
Le quote italiane collocate nel I trimestre 2014
Nel corso del primo trimestre 2014, il GSE ha messo all’asta sulla t-CAP per conto dell’Italia oltre 23 milioni
di quote EUA, valevoli per il periodo 2013-2020 e bancabili per i successivi periodi di obbligo. Esse hanno
generato proventi per oltre 137 milioni di euro, pari al 10,7 % del totale ricavato dagli Stati membri nello
stesso periodo (circa 1.284 milioni di euro).
Tali proventi si aggiungono a quelli maturati nel 2012 e 2013, per un totale complessivo al 31 marzo 2014
di oltre 600 milioni di euro.
Riepilogo ricavi italiani aste di quote EUA (nov.2012-mar.2014)
Periodo d’asta
Quantitativo
messo all'asta
Prezzo medio
ponderato
Ricavi
EUA €/EUA €
IV trimestre 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240
Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240
I trimestre 2013 23.004.000 € 4,50 € 103.578.565
II trimestre 2013 23.004.000 € 3,83 € 88.028.640
III trimestre 2013 20.767.500 € 4,61 € 95.680.665
IV trimestre 2013 21.097.500 € 4,68 € 98.691.780
Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650
I trimestre 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580
Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580
Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470
Fonte: Elaborazione GSE
Al 31 marzo 2014 i proventi avevano maturato interessi attivi per oltre 5,5 milioni di euro, per un totale di
605.659.0629
euro depositati presso il conto bancario aperto a nome del GSE per la loro temporanea
custodia, in adempimento alle proprie mansioni di Responsabile del Collocamento per l’Italia. Essi saranno
trasferiti al Bilancio dello Stato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs. 30/2013) e agli indirizzi dei Ministeri
competenti.
9
Al 31 marzo la somma, proventi più interessi, effettivamente depositata presso il conto ammontava a 604.107.822 euro. La
differenza (1.551.240 euro) è da attribuirsi all’asta tenutasi il 31 marzo stesso. EEX/ECC accredita infatti i proventi di ciascuna asta il
giorno lavorativo successivo alla data dell’asta. I proventi dell’ultimo giorno d’asta del trimestre sono stati quindi accreditati il 1
aprile.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
16
Prospettive per il 2014
Alla luce delle dinamiche dei prezzi registrate nel trimestre, volendo offrire un ordine di grandezza di
massima relativo ai ricavi delle aste italiane da qui a fine anno, si ipotizza indicativamente che i prezzi
potrebbero collocarsi tra:
 Scenario massimo: 9 euro. Prezzo massimo che, secondo gli analisti10
, le quote potrebbero toccare
a fine anno;
 Scenario minimo: 4,17 euro. Prezzo più basso registrato nel primo trimestre 2014 dopo
l’approvazione del backloading, nell’assunzione che esso possa essere indicativo degli effetti
strutturali del backloading sull’equilibrio tra domanda e offerta nel breve-medio termine.
Anche il prezzo medio previsionale indicato da Point Carbon (Scenario previsione) sulla base delle stime dei
principali analisti di settore, si attesta all’interno della medesima forchetta (dato aggiornato al 31 marzo
2013).
I proventi per il 2014 potrebbero quindi presumibilmente attestarsi in un intervallo compreso tra 478 e
295 milioni di euro. Le cifre non considerano gli interessi maturati e maturandi sui ricavi d'asta.
Ipotesi proventi aste di quote di emissione italiane 2014
Fonte: Elaborazione GSE
10
“EU carbon prices to double by year end as supply curbed” - Point Carbon 31/03/2014
(http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4658266).
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
17
SPECIALE – Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati
La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende
dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio
delle quote di emissione.
Ciò ha portato ad uno sviluppo non sempre lineare di un mercato delle quote europee che ad oggi ha
caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. anche Rapporto GSE sulle Aste di quote di
emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della Direttiva ETS possono
accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading
rispetto al proprio core business.
La centralità che i mercati regolamentati hanno acquisito nel mercato offre certamente agli operatori
maggiori garanzie e protezione da frodi, insolvenza delle controparti e certezza qualitativa dei prodotti
acquistati (soprattutto per quanto concerne i crediti internazionali). Allo stesso tempo, si sono aggiunte
complessità quali la gestione di rapporti e procedure tipicamente appartenenti alla sfera finanziaria, quali
per esempio l’esigenza di entrare in relazioni contrattualizzate con le cosiddette clearing house e la
gestione dei margini nella contrattazione di prodotti a termine.
Acquisire una conoscenza minima delle procedure di accesso a tali mercati può essere utile per gli
operatori, per facilitarne la partecipazione al mercato del carbonio, ma anche per le stesse Istituzioni che
regolano l’EU ETS.
Sebbene la logica di funzionamento sia comune, ciascun mercato regolamentato ha le proprie
caratteristiche precipue, che peraltro costituiscono il terreno di competizione tra i servizi offerti dall’una o
dall’altra piattaforma ai propri clienti, siano essi Stati interessati a collocare le proprie quote o imprese che
gestiscono i propri asset.
Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove
hanno luogo le aste primarie di quote e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo,
EEX ed ICE.
EEX può essere un mercato interessante per gli operatori soggetti all’EU ETS in quanto offre modalità
semplificate per accedere alle aste primarie della maggior parte delle quote europee e possibilità di
accesso al mercato secondario. ICE è certamente interessante per la liquidità che è in grado di offrire.
Sebbene marginale nel mercato primario, gestisce infatti oltre il 90% degli scambi del mercato secondario,.
Le altre due piattaforme che trattano quote valide nell’EU ETS – NYMEX e NASDAQ OMX Commodities –
hanno una quota residuale del mercato, ma restano un presidio importante contro la concentrazione
dell’offerta di servizi sul “monopolio/duopolio” costituito da ICE e EEX.
A seguire, una sintesi dei punti di forza e debolezza di ciascun mercato.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
18
Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezza
Piattaforma /
Criteri di
giudizio
Varietà di
prodotti offerti
(ETS)
Varietà di
mercati
accessibili
Liquidità
mercato del
carbonio
Aste
Sì/No
NER300
Sì/No
Facilità di
accreditamento
Costi di accreditamento
(per tipologie di
membership simili)
Fee per
transazione
EEX AG ●●●● ●●●● ●●● Sì Sì ●●● ●●● ●●●●
ICE UK ●●●● ●●●● ●●●● Sì Sì ●● ●● ●●●
NASDAQ ●●●● ●●●● ● No No ●● ●●● ●●●
NYMEX ●●●● ●●●● ●● No No ●●●● ●●●● ●●●
Legenda:
● scarso
●● sufficiente
●●● buono
●●●● ottimo
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
19
1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014
Lo European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è un sistema per lo scambio di quote di emissione di
gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni nei settori energivori (elettricità, cemento, acciaio,
alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc).
Dal 2013, salvo eccezioni legate alla tutela della competitività dei settori manifatturieri sui mercati
internazionali, l’assegnazione delle quote agli impianti avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme
d’asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del Regolamento Aste 1031/2010 e successive
modificazioni.
1.1 Piattaforme d’asta operative
Nel primo trimestre 2014, non vi sono state modifiche per quanto riguarda le piattaforme d’asta
operanti, che rimangono 3: la Piattaforma d’Asta Comune transitoria (EEX t-CAP), la Piattaforma Definitiva
tedesca (EEX DE), entrambe gestite da EEX, e la Piattaforma definitiva del Regno Unito (ICE UK) gestita da
ICE (Vedi Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - I e II trimestre 2013 per maggiori dettagli).
Complessivamente, le tre piattaforme hanno collocato nel trimestre oltre 217 milioni di quote,
quantitativo leggermente ridimensionato rispetto a quando previsto dal calendario aste a dicembre 2013
per via dell’entrata in vigore del backloading (cfr. 4.1 Attuazione del backloading).
Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
Tra le conseguenze più evidenti si segnala il caso polacco. La Polonia, infatti, che ancora in questa fase
destina gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
20
l’ammodernamento del parco di generazione elettrica del Paese (Dir. 2003/87/CE e successive
modificazioni, art. 10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione
d’asta di marzo il proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014. Ne consegue
che non vi saranno altre sessioni d’asta per la Polonia fino al prossimo anno.
1.2 Aste del settore dell’aviazione
Le aste di quote di emissione per il settore dell’aviazione (EUA-A) sono rimaste sospese per tutto il
trimestre, similmente a quanto già accaduto nel 2012 e 2013. Ciò, in virtù della decisione “stop-the-clock”
che limita l’applicazione del regime di compliance della Direttiva ETS ai soli voli all’interno dello Spazio
Economico Europeo11
(cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione – III Trimestre 2013 e Annuale
2013). Non sono infatti ancora stati ricalcolati i quantitativi di quote da mettere all’asta tra 2013 e 2014 in
proporzione al nuovo “cap di settore ridimensionato” dalla sospensione del regime per i voli
intercontinentali.
Nel corso dei primi mesi del 2014, però, ci sono stati alcuni importanti passi avanti dal punto di vista
legislativo che potrebbero portare novità per le aste aviazione auspicabilmente entro fine anno.
Ai primi di aprile, Consiglio e Parlamento europeo hanno concordato una bozza di Regolamento che
emenda la Direttiva ETS per consentire l’estensione della decisione “stop-the-clock” fino alla fine del 2016,
termine che l’Assemblea ICAO ha stabilito per la definizione di un meccanismo internazionale di mercato
condiviso da tutti i 191 Paesi membri per ridurre le emissioni dell’aviazione internazionale a partire dal
2020. Il Regolamento ha superato le questioni politiche più delicate poste dalla proposta avanzata della
Commissione nell’ottobre 2013, in particolare il tema dell’utilizzo del concetto di spazio aereo europeo per
la ridefinizione del campo di applicazione della Direttiva al 2016.
Nonostante la bocciatura ottenuta dal Comitato ENVI dello scorso 19 marzo, il 3 aprile la proposta di
Regolamento ha ottenuto parere positivo nella votazione in Plenaria dal Parlamento europeo, con 458 voti
a favore e soli 120 contrari. Il Consiglio ha approvato a sua volta il regolamento nella conformazione
Agricoltura e Pesca del 14 aprile.
1.3 Sorvegliante Unico d’Asta
Nel corso del trimestre non è stato reso noto alcun aggiornamento in merito alla conclusione della seconda
gara d’appalto aperta per l’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta (SAM), soggetto imparziale che, ai
sensi del Regolamento Aste dovrebbe svolgere per conto di Commissione e Stati membri le funzioni
operative di vigilanza sul sistema delle aste (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - III
trimestre 2013).
Nelle more dell’individuazione del SAM, da aprile 2013, la Commissione assolve ai compiti di reportistica
sulle aste per conto degli Stati membri che aderiscono alla t-CAP. Ad oggi la Commissione ha pubblicato
11
28 Stati membri più Islanda e Norvegia
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
21
undici rapporti, il più recente relativo a gennaio 2014 (Allegato II, per i precedenti rapporti cfr. Rapporti
GSE sulle Aste di quote di emissione europee – I e II trimestre, 2013, III trimestre 2013, Anno 2013). I
rapporti sono stati predisposti dalla Commissione ed approvati dagli Stati membri prima della
pubblicazione.
Per quanto riguarda le aste sulla piattaforma tedesca e britannica, la German Emissions Trading Authority
(DEHSt) presso la Federal Environment Agency e il Department for Energy and Climate Change continuano
a pubblicare rapporti periodici sulle rispettive piattaforme nazionali, ad oggi aggiornati entrambi a febbraio
2014 (Allegato III, Allegato IV, Allegato V e Allegato VI).
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
22
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
23
2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano
Le quote di emissione italiane sono messe all’asta sulla t-CAP nelle sessioni ordinarie che si tengono tre
volte a settimana (lunedì, martedì, giovedì), dalle 9:00 alle 11:00 CET.
Nel primo trimestre 2014 il gestore della piattaforma non ha riportato anomalie di rilievo nello svolgimento
delle aste e nessuna sessione è stata annullata. La novità più rilevante registrata nel trimestre è che, a
seguito dell’entrata in vigore del backloading, dalla sessione d’asta del 17 marzo scorso il quantitativo di
quote italiane messe all’asta per ciascuna sessione si è ridotto da 713.000 a 372.000 quote (cfr. 4.1
Attuazione del backloading).
2.1 Volumi messi all’asta e proventi
Come già nel 2012 e 2013, nel primo trimestre 2014 l’Italia ha partecipato a tutte le aste tenutesi sulla t-
CAP (cfr. 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)). Tra gennaio e marzo, sono state
collocate oltre 23 milioni di quote EUA italiane valevoli per il periodo 2013-2020 (23.281.000). I ricavi sono
stati pari a oltre 137 milioni di euro (137.676.580 euro), 17,90% del ricavo totale sulla t-CAP (Polonia
esclusa) e 10,72% del totale ricavato dagli Stati membri su tutte le piattaforme.
Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro
Fonte: Elaborazione GSE
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
24
Complessivamente, da novembre 2012 al 31 marzo 2014 il GSE ha collocato 122.478.000 quote EUA, con
un ricavo totale di 600.153.470 euro.
Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014
Anno
Quantitativo messo all'asta
EUA
Prezzo medio ponderato mese
€/EUA
Ricavi
€
Novembre 2012 6.174.000 € 7,05 € 43.506.120
Dicembre 2012 5.150.000 € 6,41 € 32.991.120
Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240
Gennaio 2013 7.668.000 € 5,04 € 38.665.890
Febbraio 2013 7.668.000 € 4,45 € 34.103.430
Marzo 2013 7.668.000 € 4,02 € 30.809.245
Aprile 2013 8.307.000 € 3,84 € 31.930.830
Maggio 2013 7.029.000 € 3,40 € 23.904.990
Giugno 2013 7.668.000 € 4,20 € 32.192.820
Luglio 2013 8.946.000 € 4,19 € 37.502.910
Agosto 2013 3.514.500 € 4,39 € 15.428.655
Settembre 2013 8.307.000 € 5,15 € 42.749.100
Ottobre 2013 8.307.000 € 4,87 € 40.429.530
Novembre 2013 7.668.000 € 4,51 € 34.582.680
Dicembre 2013 5.122.500 € 4,62 € 23.679.570
Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650
Gennaio 2014 7.843.000 € 4,98 € 39.093.790
Febbraio 2014 8.556.000 € 6,42 € 54.936.650
Marzo 2014 6.882.000 € 6,34 € 43.646.140
Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580
Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470
Fonte: Elaborazione GSE
Tutti i proventi sono ancora sotto la temporanea custodia del GSE e sono depositati in un conto corrente
aperto a nome della società presso la Banca Popolare di Sondrio, in adempimento alle proprie mansioni di
Responsabile del Collocamento per l’Italia. Ciò in attesa del loro trasferimento alla tesoreria dello Stato che
sarà attuato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs 30/2013) e più specificamente in base a quanto
previsto dalla Convenzione di cui all’art. 4 del D.Lgs.30/2013 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e
la Società non appena essa sarà approvata dagli organi di controllo deputati.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
25
Al 31 marzo 2014, gli interessi netti complessivi maturati sul conto corrente sono stati pari a 5.505.592
euro12
, per un totale di 604.107.822 euro accreditati complessivamente sul conto GSE dedicato alle aste.
Ad essi si aggiungono i proventi asta del 31 marzo stesso (1.551.240 euro), accreditati da EEX/ECC solo il
giorno lavorativo successivo (1 aprile), per un totale complessivo di risorse generate per l’Italia dalle aste
di quote a tutto il primo trimestre 2014 pari a 605.659.062 euro.
Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014
Rendicontazione dei proventi
di quote di emissione
Periodo
13.11.2012 - 31.12.2013
Periodo
01.01.2014 - 31.03.2014
Totale
13.11.2012 - 31.03.2014
Proventi aste LORDI € 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230
Oneri Sorvegliante Unico d'Asta (€ 0) (€ 0) (€ 0)
Proventi aste NETTI
Accreditati sul C/C al 31 marzo*
€ 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230*
Interessi LORDI € 4.798.768 € 2.083.654 € 6.882.422
Ritenuta Fiscale del 20%, bolli e
spese di gestione del conto
(€ 959.774) (€ 417.056) (€ 1.376.830)
Interessi NETTI € 3.838.994 € 1.666.598 € 5.505.592
Totale proventi
oggetto di trasferimento
al Dipartimento del Tesoro
€ 466.315.884 € 137.791.938 € 604.107.822
* La cifra differisce da quella indicata nella tabella precedente in quanto, ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento
ai proventi effettivamente accreditati sul conto corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di
ciascuna asta dopo un giorno lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca
non li ha tenuti in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014.
Fonte: Elaborazione GSE
2.2 Prezzi di aggiudicazione
Le quote italiane sono state messe all’asta nel trimestre a prezzi in rialzo rispetto al trimestre precedente,
almeno fino ai primi di marzo, con un prezzo medio ponderato nel trimestre di 5,91 euro. I prezzi sono
stati i medesimi ottenuti dagli altri Stati membri aderenti alla t-CAP tranne la Polonia, che dispone di una
finestra d’asta separata i cui prezzi di chiusura non necessariamente coincidono con quelli della sessione
comune della t-CAP (cfr 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)).
Per un’analisi più dettagliata del loro andamento, che ha subito variazioni interessanti specie nella fase
finale del trimestre, si rimanda al paragrafo 3.5.1 Prezzi.
12
Ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento ai proventi effettivamente accreditati sul conto
corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di ciascuna asta dopo un giorno
lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca non li ha tenuti
in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
26
Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX
2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi
Nelle more di eventuali ulteriori indicazioni a valle dell’approvazione del Decreto legislativo 30/2013, nel
2014 il GSE ha svolto la funzione di Responsabile del Collocamento delle quote italiane nell’assetto
organizzativo già adottato per il 2012 e per il 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione
europee - Anno 2012), informando in maniera costante i Ministeri competenti sull’andamento dell’attività e
sui risultati delle aste (Allegato VII).
Nel corso del primo trimestre 2014 è stato finalizzato il testo della Convenzione tra Ministero
dell’Economia e Finanze e GSE che, ai sensi del D.Lgs. 30/2013, art.19, comma 4, dovrebbe disciplinare tra
le altre cose le modalità di trasferimento dei proventi dal GSE alla Tesoreria dello Stato. Il documento è al
momento all’attenzione degli organismi di vigilanza deputati. In vista dell’entrata in vigore della
Convenzione, il GSE ha formalizzato una serie di procedure di gestione conformi alla normativa societaria
vigente e alle provvisioni della Convenzione stessa.
2.4 Attività di informazione e divulgazione
Il 2014 ha segnato l’inizio di una collaborazione con ENEA – ISNOVA per l’inserimento di un modulo
formativo sulle aste di quote nei programmi ENEA di formazione degli energy manager sull’EU ETS. Il primo
appuntamento si è tenuto a Roma, il 17 febbraio scorso, ed ha coinvolto circa 30 tecnici in formazione
(Allegato VIII e Allegato IX). Un secondo appuntamento è previsto per maggio.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
27
Nel corso del primo trimestre 2014 la sezione web dedicata alle aste all’interno del portale del GSE ha
registrato un flusso di richieste in netto incremento in termini di volumi (29% rispetto al IV trimestre 2013,
51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I trend restano in linea con quanto registrato nel 2013,
ovvero una progressiva crescita di interesse per le pagine legate al contesto del sistema d’aste, in
particolare quella dedicata alle evoluzioni regolatorie dell’EU ETS e quella legata al Pacchetto Clima
Energia.
Come evidenziato dal grafico sottostante, le pagine che ricevono maggiori visite sono:
 Aste CO2, ovvero quella su cui si trovano i risultati delle aste di quote aggiornati quotidianamente , il
calendario consolidato e la sezione documentale dalla quale sono scaricabili di Rapporti trimestrali
sulle aste.
 “Sistema EU ETS” e “Pacchetto Clima Energia”, in particolare nel mese di gennaio, in coincidenza con
la presentazione da parte della Commissione europea della proposta di riforma del Pacchetto clima-
energia al 2030, inclusiva della proposta di introduzione di una “Riserva di Stabilità del Mercato” nel
sistema d’aste dell’EU ETS.
Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014)
* Dal 1 al 17 aprile 2013 gli accessi sono stati rilevati solo parzialmente a causa di problemi di software
Fonte: Elaborazione GSE
Si stanno complessivamente stabilizzando, intorno ai 160 al mese, anche gli accessi alla parte dedicata alle
modalità di partecipazione alle aste.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
28
Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014
Gennaio 2014 Febbraio 2014 Marzo 2014 Totale trimestre
Aste CO2 743 729 847 2.319
Come partecipare alle aste 168 161 157 486
Sistema EU ETS 539 582 585 1.706
Pacchetto Clima Energia 508 421 481 1.410
CO2 in ambito internazionale 71 61 50 182
Totale 2.029 1.954 2.120 6.103
Fonte: Elaborazione GSE
Le richieste di informazioni ricevute dal GSE nel trimestre hanno seguito lo stesso pattern di quanto rilevato
rispetto agli accessi web. In particolare a gennaio, successivamente alla presentazione del Pacchetto Clima
Energia al 2030 e alla proposta d’introduzione di una Riserva di Stabilità nell’EU ETS, si sono concentrate le
richieste, anche da parte di interlocutori istituzionali di informazioni riguardo ai possibili effetti della riserva
sui prezzi. Diverse richieste sono pervenute anche rispetto a tempistiche e modalità per le allocazioni
gratuite di quote di emissione agli impianti italiani e all’approvazione delle tabelle che definiscono i diritti di
utilizzo di crediti internazionali per il periodo 2008-2020 (tabelle ICE). Come da prassi, ai quesiti sono state
date risposte orientative, reindirizzando gli interlocutori ai riferimenti e alle pagine del sito istituzionale del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dedicate al Comitato nazionale per la
gestione della Direttiva 2003/87/CE e per la gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto.
I Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissioni europee si confermano inoltre come punto di riferimento
sull’ETS europeo per la stampa nazionale, che ormai ne da regolare annuncio ad ogni pubblicazione
(Allegato X).
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
29
3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre
2014
Nel corso dei primi tre mesi del 2014, considerando tutte e tre le piattaforme operative, sono state messe
all’asta oltre 217 milioni di quote EUA (217.618.000) valevoli per il periodo di obbligo 2013-2020 pari a
circa il 35,5 % del quantitativo complessivo previsto per l’anno a valle dell’introduzione del backloading
(528.399.500 contri i 916.468.500 originariamente previsti, cfr. 4.1 Attuazione del backloading).
Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 2014
13
e già collocati nel I trimestre per Stato membro
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
13
La Croazia non è presente perché ancora la Commissione non ha reso noto il quantitativo di quote che il Paese
dovrà mettere all’asta nel corso dell’anno.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
30
3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)
EU t-CAP
Durante il primo trimestre del 2014, hanno operato sulla t-CAP i Responsabili del Collocamento di 24 Stati
membri14
, che hanno collocato complessivamente oltre 130 milioni di quote EUA (130.029.000). Le aste
hanno generato in totale proventi per più di 769 milioni di euro (769.263.135 euro).
Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Le sessioni d’asta sono state effettuate con una cadenza di tre alla settimana, nelle giornate di lunedì,
martedì e giovedì, dalle 9 alle 11 (CET). Complessivamente, nel primo trimestre si sono tenute sulla t-CAP
un totale di 36 sessioni d’asta, l’ultima il 31 marzo.
14
Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
31
La partecipazione alle aste è stata in linea con quella registrata nei periodi precedenti, con una media di 20
soggetti che hanno presentato proposte d’acquisto e 13 soggetti aggiudicatari per asta.
Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014
(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento
(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Il prezzo di aggiudicazione delle quote sulla t-CAP ha avuto un andamento crescente fino alla terza
settimana di febbraio, da un prezzo iniziale di 4,65 euro registrato il 7 gennaio fino ad un massimo di 7,10
euro il 24 febbraio 2014. L’atmosfera di attesa rispetto all’approvazione di un percorso accelerato per
l’introduzione operativa del backloading entro il primo trimestre dell’anno ha presumibilmente sostenuto i
prezzi. Successivamente, le quotazioni sono scese fino ad un minimo di 4,17 euro, registrato il 31 marzo
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
32
2014. Il prezzo medio del primo trimestre sulla t-CAP è stato di 5,92 euro15
. Per un approfondimento sulle
dinamiche dei prezzi cfr 3.5.1 Prezzi.
Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
PL t-CAP
Il collocamento delle quote polacche nel primo trimestre del 2014 si è concentrato su tre sessioni d’asta
tenutesi una volta ogni 4 settimane di mercoledì, dalle 9 alle 11 (CET), in una sessione separata della t-CAP.
Complessivamente, la Polonia ha collocato presso la piattaforma comune transitoria (EEX t-CAP) oltre 13
milioni di EUA (13.335.000), ricavando oltre 78 milioni di euro (78.009.750 euro).
I prezzi di aggiudicazione delle aste polacche si sono mantenuti in linea con quelli osservati sulla t-CAP nello
stesso periodo, facendo registrare un prezzo minimo di 4,69 euro a gennaio ed un prezzo massimo di 6,89
euro nell’asta di marzo. Mediamente il prezzo è stato di 5,85 euro. Anche il numero di soggetti che ha
proposto offerte di acquisto e di aggiudicatari risulta in linea con quelli registrati sulla t-CAP, se non per
l’asta del 5 marzo, nella quale hanno presentato offerte di acquisto solo 10 soggetti.
La Polonia non parteciperà ad altre aste fino al 2015. Il Paese, infatti, che ancora in questa fase destina
gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per
l’ammodernamento del parco di generazione elettrica (Dir. 2003/87/CE e successive modificazioni, art.
15
Il prezzo medio ponderato del periodo registrato sulla t-CAP è differenta da quello calcolato sulle quote italiane di
0,01€ poiché essendo questo calcolato come ∑ ∑ il prezzo medio risultante
può essere leggermente diverso.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
33
10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione d’asta di marzo il
proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014.
Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014
(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento
(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
34
3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE)
Tra gennaio e marzo 2014, la Germania ha collocato presso la propria piattaforma nazionale (EEX DE) oltre
50 milioni di EUA (50.704.000) ricavando oltre 299 milioni di euro (299.628.400 euro).
È stata effettuata una sessione d’asta alla settimana, nella giornata di venerdì dalle 9 alle 11 (CET), per un
totale di 12 sessioni nel trimestre.
Similmente a quanto osservato sulla piattaforma comune, l’anno si è aperto facendo registrare il prezzo
minimo del trimestre (4,45 euro), per poi proseguire con un trend in rialzo che ha raggiunto un picco
massimo di 6,85 euro il 21 febbraio, alla vigilia dell’approvazione in Consiglio dell’Unione del percorso
abbreviato per il backloading. Da fine febbraio i prezzi hanno poi subito una decisa discesa fino ad attestarsi
nell’ultima asta di marzo sui 5,10 euro. Il prezzo medio del trimestre è stato pari a 5,91 euro per tCO2. Per
un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi.
Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Come sulla t-CAP, nel primo trimestre 2014 sulla piattaforma d’asta tedesca hanno proposto richieste di
acquisto in media 20 soggetti per asta. Gli aggiudicatari sono stati mediamente 13 per sessione.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
35
Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014
(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento
(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK)
Tra gennaio e marzo, il Regno Unito ha collocato presso la Piattaforma Definitiva Nazionale (ICE UK) oltre
23 milioni di quote EUA (23.550.000), per un ricavo complessivo di quasi 138 milioni di euro (137.993.800
euro).
Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013
(*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento
(**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo
Fonte: elaborazione GSE su dati ICE
Le sessioni d’asta si sono tenute nella giornata di mercoledì, ogni due settimane, dalle ore 9 alle 11 (CET).
Su ICE UK, come già osservato lo scorso anno, il livello di partecipazione alle aste si è confermato
leggermente inferiore a quello registrato sulle piattaforme gestite da EEX, con una media di 17 soggetti
che hanno proposto richieste di acquisto e 12 soggetti aggiudicatari.
I prezzi di aggiudicazione delle quote sono coerenti con quelli registrati dalle altre due piattaforme nel
primo trimestre 2014, con un trend rialzista nella prima parte del trimestre e ribassista nella seconda parte.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
36
La piattaforma è partita da un minimo di 4,91 euro per tCO2 ad inizio anno e ha registrato un massimo di
6,80 euro per tCO2 il 12 febbraio, ultima asta prima della decisione del Consiglio sul percorso abbreviato
per l’applicazione del backloading, per poi scendere nuovamente a 5,80 euro nell’ultima sessione d’asta del
trimestre. Il prezzo medio (5,86 euro) è stato leggermente al di sotto di quello registrato sulle due
piattaforme gestite da EEX. Per un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi.
Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati ICE
€22.733.300
€25.696.500
€29.354.200
€28.520.800
€17.102.000
€14.587.000
€ 4,91
€ 5,55
€ 6,34
€ 6,16
€ 6,80
€ 5,80€ 5,86
€ 0,00
€ 1,00
€ 2,00
€ 3,00
€ 4,00
€ 5,00
€ 6,00
€ 7,00
€ 8,00
€ 0
€ 5.000.000
€ 10.000.000
€ 15.000.000
€ 20.000.000
€ 25.000.000
€ 30.000.000
€ 35.000.000
PREZZORICAVI
Ricavi per sessione
€
Prezzo di aggiudicazione
€/tCO2
Prezzo medio ponderato I trimestre 2014
€/tCO2
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
37
3.4 NER300: seconda tranche di collocamento
Il programma NER300, istituito ai sensi della Direttiva ETS, è uno schema di finanziamento di progetti
energetici basati sull’uso di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio alimentati attraverso la
monetizzazione di 300 milioni di quote provenienti dalla Riserva Nuovi Entranti (NER) 2013-2020.
L’attuazione dello schema è stata divisa in due tranche di erogazione. La prima, che prevedeva il
collocamento di 200 milioni di quote, sui è conclusa nel novembre 2012 con un ricavato di circa 1,2 miliardi
di euro. La seconda, relativa a soli 100 milioni di quote è partita a novembre 2013 e proseguita per tutto il
rimo trimestre 2014, si concluderà ad aprile. Al 31 marzo 2014 sono state collocate sul mercato 89.750.000
di quote (in media 20 milioni di EUA al mese) attraverso i mercati secondari di EEX ed ICE registrando
496.757.140 euro di proventi.
Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014)
Mesi Canali di vendita Volumi Contratto Prezzo
medio
Valore EUA
vendute (EUR)
Novembre 2013 Screen trades 10.250.000 Dec-13 € 4,45 € 46.947.320
OTC cleared 300.000
Dicembre 2013 Screen trades 16.300.000 Dec-14 € 4,86 € 81.695.800
OTC cleared 500.000
Gennaio 2014 Screen trades 22.255.000 Dec-14 € 5,06 € 113.163.030
OTC cleared 100.000
Febbraio 2014 Screen trades 20.195.000 Dec-14 € 6,55 € 132.850.480
OTC cleared 100.000
Marzo 2014 Screen trades 19.750.000 Dec-14 € 6,18 € 122.100.510
OTC cleared 0
Totale 89.750.000 € 5,53 € 496.757.140
Fonte: elaborazione GSE su dati EIB
3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario
Come osservato sin dall’inizio delle aste nel 2012 (cfr. Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee
– Anni 2012 e 2013), anche nel primo trimestre 2014 l’andamento delle aste primarie di quote CO2 è
risultato piuttosto omogeneo sulle tre piattaforme16
, considerando tutti e tre i parametri di rilievo per
l’andamento delle aste: prezzo, cover ratio e numero dei partecipanti.
16
In virtù di questa omogeneità e della base di dati più significativa in virtù dei maggiori volumi di quote collocate, si è
presa come riferimento la t-Cap a titolo esemplificativo dei 3 indicatori scelti per descrivere l’andamento delle aste.
Per il mercato secondario sono stati presi a riferimento i dati di ICE e EEX ove disponibili.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
38
Figura 12: Andamento aste
17
sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
3.5.1 Prezzi
Il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d’asta da gennaio a marzo è stato pari a 5,89 euro, di oltre 1
euro (1,23 euro) superiore a quello osservato nel quarto trimestre 2013 (4,68 euro). I prezzi hanno avuto
alcuni picchi vicini ai 7 euro nella parte centrale del trimestre e un forte ribasso nella parte finale di
marzo, che ha riportato il prezzo su valori similari a quelli di inizio anno (tra i 4 e i 5 euro).
La crescita del prezzo delle emissioni nella parte iniziale del trimestre è stata legata a spinte speculative di
tipo bullish legate all’adozione definitiva del backloading e la conseguente riduzione delle quote immesse
sul mercato primario. Il brusco calo del prezzo nella parte finale del trimestre sembrerebbe invece legato,
secondo gli analisti18
, a pressioni di tipo bearish complementari alle precedenti dettate probabilmente in
parte dalla volontà degli operatori finanziari di monetizzare i guadagni delle settimane anteriori attraverso
la vendita delle quote, ma anche dal prezzo debole dei contratti power tedeschi, da emissioni verificate
2013 sotto le attese, dal completamento delle assegnazioni di quote 2013 e l’inizio, in alcuni Stati membri,
dell’assegnazione 2014 (cfr. 4 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio).
Queste spinte sembrerebbero avere annullato o quantomeno controbilanciato eventuali effetti rialzisti
derivanti da una crescita di domanda sul mercato in vista della compliance 2013 (entro 30 aprile 2014),
come sembrerebbero dimostrare anche i risultati delle prime aste del mese di aprile, i cui prezzi di
assegnazione sono rimasti intorno ai 5 euro.
17
Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee
continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d’asta di ciascuna piattaforma, sulle altre
si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all’ultimo registrato.
18
Vedi, tra gli altri, Point Carbon
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
39
Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario
19
nel I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX, ICE e Point Carbon
19
Per il mercato secondario è stato preso a riferimento il prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
40
Di seguito un’analisi di dettaglio delle variazioni del prezzo delle quote del trimestre:
 L’andamento dei prezzi a gennaio è stato tendenzialmente al rialzo. Un picco minimo è stato registrato
il 10 gennaio a 4,45 euro, per arrivare ad un massimo nel mese di 5,60 euro il 31 gennaio. Il trend è
stato con tutta probabilità supportato sia dall’approvazione da parte del Comitato per i Cambiamenti
Climatici delle modalità di applicazione del backloading, avvenuta l’8 gennaio, sia dal dibattito intorno
ad un percorso abbreviato per l’entrata in vigore della decisione che prevedesse un periodo di
scrutinio inferiore ai canonici 3 mesi (fast track). La presentazione da parte della Commissione
Europea, il 22 gennaio, del Pacchetto Clima Energia al 2030 insieme alla proposta per l’introduzione di
una Market Stabiliy Reserve non sembrano invece aver avuto impatti significativi sul prezzo.
 In febbraio il trend di crescita è proseguito, raggiungendo la quotazione massima di 7,10 euro (24
febbraio) in coincidenza con il parere favorevole del Consiglio all’adozione del fast track per consentire
il backloading delle quote già da marzo. A seguito dell’approvazione, però, anziché salire
ulteriormente, i prezzi hanno iniziato a scendere, arrivando a toccare i 6,16 euro dell’asta britannica
del 26 a valle della pubblicazione dei nuovi calendari d’asta. Ciò potrebbe essere dovuto a dinamiche
speculative. Secondo alcuni analisti20
, i prezzi avrebbero già da mesi incorporato gli effetti attesi dal
backloading sull’equilibrio domanda-offerta. Esaurite le ultime incertezze sulla introduzione della
misura, le spinte bullish generate dall’attesa si sarebbero esaurite e gli operatori avrebbero scelto la
strada della vendita per capitalizzare.
 Nel mese di marzo il trend ribassista è proseguito, portando le quote a toccare il minimo del trimestre
(4,17 euro). Secondo alcune indiscrezioni21
, questa dinamica sarebbe stata innescata, oltre che dalle
vendite a fini speculativi già descritte per il mese di febbraio, da un’operazione di vendita
particolarmente consistente effettuata da un grande operatore europeo che, a sua volta, avrebbe
innescato una serie di cosiddette “vendite tecniche”, ovvero operazioni di vendita previste dalle
procedure di gestione del rischio di tutti i principali operatori del mercato (cfr. Figura 14). A ciò si è
aggiunto il forte calo dei prezzi nel settore energetico tedesco che ha amplificato la dinamica
ribassista.
Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE
20
“EU carbon plummets 11 pct following 6 weeks rally” – Point Carbon 25/02/2014
http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4285116?date=20140225&sdtc=1
21
Conversazioni con diversi operatori del mercato.
0
20.000.000
40.000.000
60.000.000
80.000.000
100.000.000
120.000.000
140.000.000
volumi giornalieri media periodo
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
41
In questo primo trimestre 2014, a differenza di quanto accaduto nel corso di tutto il 2013, l’aspetto
speculativo si è fatto sentire di più sul mercato rispetto alle evoluzioni regolatorie. Le alterne vicende del
backloading, che avevano “modellato” l’andamento dei prezzi del carbonio nel 2013, sono giunte a
conclusione con l’approvazione della misura in via definitiva già a dicembre dello scorso anno, tanto che
l’anno si era chiuso con prezzi stabilmente intorno ai 5 euro. L’ultimo “colpo di coda” di origine regolatoria
è avvenuto con l’approvazione in Consiglio del fast track sulla quale hanno cominciato ad evidenziarsi
dinamiche speculatorie che hanno portato i prezzi a salire di nuovo oltre i 6 euro a fine febbraio, giocando
sull’incertezza dei tempi necessari a cominciare il backloading. I prezzi si sono poi riassestati intorno agli
stessi 5 euro di fine 2013 una volta arrivato il via libera in tempi compatibili con il ritiro di 400 milioni di
quote nel 2014. I picchi positivi e negativi registrati successivamente, sono invece più marcatamente frutto
di atteggiamenti speculativi degli operatori del mercato e di attività di gestione degli asset delle utility
energetiche derivanti da prezzi eccezionalmente bassi sul power tedesco22
.
Interessante notare inoltre come i prezzi di aggiudicazione delle aste del trimestre, come già notato alla
fine dell’anno precedente, siano sempre più vicini ai prezzi massimi d’offerta (cfr Figura 15). Ciò potrebbe
essere indice di una progressiva maturazione del mercato e dei suoi operatori che, avendo acquisito una
certa conoscenza del mercato, riescono a prevedere con precisione sempre maggiore quale sarà il prezzo di
chiusura dell’asta.
Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014
Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE
22
“EU carbon slips 3,7 pct n weak power, gas” Point Carbon 04/04/2014.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
42
3.5.2 Cover Ratio
Complessivamente, il primo trimestre 2014 ha confermato il ruolo delle aste come elementi di riferimento
per il mercato, con valori di cover ratio stabilmente sopra i 2 punti.
 A gennaio il cover ratio della t-CAP ha oscillato tra 2,72 e
4,33, per le aste su EEX DE invece i cover ratio sono stati
3,10 e 3,93, ICE ha registrato infine cover ratio di 2,11 e
2,75. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece
registrare un valore di 3,88 (una sola sessione d’asta).
 Nel mese di febbraio, sulla t-CAP, in sessione ordinaria il
cover ratio ha oscillato tra 2,40 e 6,06; presso ICE l’indice è
stato di 1,76 e 2,19, mentre presso EEX DE ha oscillato tra
3,12 e 5,34. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece
registrare un valore di 2,34 (una sola sessione d’asta).
 A marzo, il cover ratio della t-CAP si è attestato tra 3,26 e
12,10. Presso la piattaforma tedesca il tasso si è attestato
tra 5,38 e 9,36 mentre sulla piattaforma britannica ha
oscillato tra 3,96 e 4,71. La sessione della t-CAP polacca ha fatto registrare un valore di 2,50 (una sola
sessione d’asta).
L’aumento dei cover ratio nel mese di marzo rispetto all’altra parte del primo trimestre è da ricondursi
principalmente alla riduzione delle quote messe all’asta in seguito all’entrata in azione del backloading:
un’improvvisa riduzione dell’offerta ha infatti provocato un improvviso incremento del cover ratio.
Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Cos’è il cover ratio
Per cover ratio si intende il rapporto tra quantità di
quote oggetto di proposta di offerta e quantità
totale allocata sul mercato in una data sessione
d’asta.
Alcuni analisti di settore ritengono che il cover ratio
sia un indicatore utile a misurare il peso delle aste
nella dinamica complessiva del mercato del
carbonio: valori elevati di cover ratio per le aste
evidenzierebbero un ruolo trainante del mercato
primario rispetto al secondario, ovvero che i prezzi
formatisi sulle aste primarie influenzerebbero quelli
delle quote di emissione scambiate sul mercato
secondario, divenendo indicativi anche per le
transazioni bilaterali e Over-the-Counter.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
43
3.5.3 Numero dei partecipanti
Il numero di partecipanti alle sessioni d’asta ha confermato al situazione registrata nel IV trimestre 2013.
Considerando nell’insieme tutte e tre le piattaforme, i soggetti che hanno avanzato richiesta di acquisto
nelle singole sessioni d’asta tra gennaio e marzo sono oscillati tra 10 e 25.
Le informazioni relative all’identità di tali soggetti e agli aggiudicatari delle aste sono classificate come
market sensitive e quindi, in assenza di Sorvegliante Unico d’Asta, sono note solo alle piattaforme. Gli unici
dati disponibili ad oggi sono quelli relativi alla t-CAP, pubblicati in aggregato dalla Commissione europea nei
rapporti sulle aste (Allegato II).
A gennaio i dati della Commissione indicavano un leggero incremento che ha portato i soggetti autorizzati a
presentare offerte di acquisto sulla t-CAP a 60 dai 58 novembre 2013. Si tratta di:
 39 soggetti obbligati, ovvero operatori di impianti fissi o dell’aviazione soggetti alla Direttiva ETS
 17 operatori finanziari
 4 trader di commodity esenti dalla MiFID
Tranne due società di investimenti, tutti i partecipanti alle aste risultano essere anche iscritti al mercato
secondario (giornaliero o a termine) di EEX, di cui rappresentano il 53% (60 su 113).
Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP
Number of participants
Operators Investment
firms
Credit
Institution
Business
groupings
Persons exempt
from MFID
Total
Stationary Aircraft
Participants admitted to EEX’s
emissions spot secondary
market
N/A N/A N/A N/A N/A N/A 113
Participants eligible to bid in
the auctions, of which:
39 1 9 7 0 4 60
Also on behalf of clients 2 6
Auction-only participants 0 0 2 0 0 0 2
Fonte: Auctions by the transitional common auction platform, 12th Report della Commissione europea
Rispetto a dicembre 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013), si sono
aggiunti due soggetti accreditati per la partecipazione alle aste su EEX
Per quanto riguarda l’Italia, ad oggi, secondo quanto reso pubblico dalla piattaforma EEX, i soggetti
nazionali accreditati per lo scambio di quote di emissione sono solo tre, tutti appartenenti alla categoria
delle utility energetiche.
Si conferma quindi la distanza di questi numeri, già evidenziata nei report precedenti, dal totale dei soggetti
obbligati dalla Direttiva (circa 13.000). La discrepanza è dovuta presumibilmente ad un’organizzazione del
mercato articolata all’asta (cfr. Rapporto GSE sulle aste di quote EUA, anno 2013,SPECIALE Stato e
andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato
globale del carbonio).
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
44
Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
Al numero ridotto di partecipanti non sembrano comunque essere
collegati al momento particolari problemi di concentrazione del
mercato, almeno stando ai dati pubblicati dalla Commissione per la
t-CAP.
I valori dello Herfindahl-Hirschman Index (HHI) riportati dalla
Commissione, infatti, non sono saliti al di sopra di 2.500 punti da
ottobre dello scorso anno (cfr. Figura 18).
A gennaio, però l’indice HHI ha oscillato tra 1.100 e 2.500, con un
valore medio di 1.800, superiore ai valori di novembre(1.422) e
dicembre (1.689) e che denotano un mercato moderatamente concentrato.
Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014)
Fonte: elaborazione GSE su dati della Commissione europea
Cos’è lo Herfindahl-Hirschman Index (HHI)
Lo HHI elaborato da EEX misura il grado di
concentrazione nelle aste come la somma dei
quadrati della percentuale di quote assegnate a
ciascun aggiudicatario sul totale di quote messe
all’asta. Valori dell’indice sotto i 1500 sono
comunemente interpretati come segno di un
mercato non concentrato, valori compresi tra
1500 e 2500 sarebbero invece indice di una
moderata concentrazione del mercato mentre
un indice superiore a 2500 denoterebbe un
mercato fortemente concentrato.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
45
4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio
Mentre nel corso del 2013 il dibattito sull’assetto regolatorio che norma l’EU ETS ha costantemente e molto
evidentemente condizionato le dinamiche dei prezzi sia sul mercato primario che sul mercato secondario
del carbonio, l’inizio del 2014 ha fatto registrare un impatto più rilevate delle dinamiche speculative (cfr.
3.5.1 Prezzi). Le misure che avevano prodotto le principali oscillazioni di prezzo nel 2013, tra tutte il
backloading, hanno trovato una loro stabilizzazione tra fine 2013 e inizio 2014, portando i prezzi delle
quote, una volta assimilato il nuovo asseto regolatorio, intorno ai 5 euro per tCO2.
Le due novità regolatorie principali del primo trimestre 2014 – i.e. l’attuazione del backloading e la
presentazione di una proposta della Commissione per la riforma del Pacchetto clima energia al 2030 – non
sembrano aver segnato in modo particolare i prezzi. Gli effetti della prima erano stati probabilmente
incorporati nel prezzo delle quote già da dicembre 2013. Eventuali effetti della seconda, invece, saranno
percepibili presumibilmente solo più avanti nel tempo: l’orizzonte temporale al 2021 è infatti ancora molto
distante e il dibattito tra Consiglio, Palmento e Commissione – gli ultimi due peraltro in scadenza a breve –
è ancora in fase preliminare.
Hanno invece influito in misura maggiore e depressiva sui prezzi la messa in atto di alcuni adempimenti
amministrativi richiesti dalla Direttiva ETS agli Stati membri, in particolare l’assegnazione di quote 2013 e
l’inizio delle assegnazioni 2014, arrivate alla vigilia della compliance e in concomitanza con le disclosure di
dati delle emissioni 2013 sotto le aspettative. Inoltre, un effetto ulteriormente depressivo sul prezzo della
CO2 europea è stato prodotto dall’attuazione da parte degli Stati membri del Regolamento
sull’International Credits Entitlement (RICE, cfr. 4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e
crediti internazionali), regolamento che permette di utilizzare una certa percentuale di crediti di emissione
derivanti dai meccanismi del Protocollo di Kyoto a fini di compliance a valle della loro conversione in quote
EUA.
4.1 Attuazione del backloading
Come già ampiamente discusso nei Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee precedenti, la
presenza di un ampio surplus di quote di emissione nell’EU ETS ha creato una situazione che ha reso le
dinamiche dei prezzi, almeno per quanto riguarda il breve-medio periodo, slegate dal sottostante
industriale delle emissioni e dai fondamentali del mercato, legandole sempre più alla percezione di
disequilibrio tra domanda ed offerta di quote da parte dei principali player. È questo il motivo per cui il
percorso attuativo del backloading, che ha come obbiettivo il riallineamento dell’equilibrio tra domanda ed
offerta, è stato il principale driver dei prezzi nel 2013.
Grazie alla convergenza tra Parlamento e Consiglio dell’Unione, la decisione che ha modificato la direttiva
al fine di consentire alla Commissione l’operazione una tantum di ritiro di quote (art. 10.4 della direttiva
ETS) è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale della UE ed è entrata in vigore il 19 dicembre.
Successivamente, a valle dell’approvazione della proposta attuativa del backloading da parte del Comitato
Cambiamenti Climatici (8 gennaio 2014), si è aperto il processo di scrutinio da parte di Consiglio e
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
46
Parlamento. Poiché tale processo solitamente richiede novanta giorni e avrebbe comportando il rischio di
dover ridurre il quantitativo di quote da ritirare nel 2014 a 300 milioni, la Commissione ha avanzato
formale istanza alla Presidenza dell’Unione ed al Parlamento per ridurne la durata (fast track, cfr.
Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013).
L’incertezza riguardo l’effettiva possibilità di ridurre i tempi di scrutinio ha prodotto una spinta speculativa
sui prezzi, che sono cresciuti superando i 7 euro fino al completamento del processo nei tempi (6 Febbraio
2014 parere favorevole del Parlamento europeo, confermato dal parere favorevole del Consiglio il 24
Febbraio 2014). Ottenuto il via libera e resi pubblici i calendari d’asta ridotti di circa 400 milioni di quote per
il 2014 (da oltre 916 milioni a circa 528 milioni), il prezzo è tornato ai 5 euro su cui si era assestato a fine
2013, livello dal quale non si è sostanzialmente discostato fino a fine marzo a seguito di circoscritti
movimenti speculativi sul mercato (cfr. 3.5.1 Prezzi).
Di seguito le del quantitativo di quote da mettere all’asta nel 2014 a valle dell’entrata in vigore del
backloading.23
Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading
Quote allocabili all’asta per il 2014
Riduzione
Prima backloading Dopo backloading
t-CAP 549.825.000 321.717.000 -41%
t-CAP Polonia 55.565.000 13.335.000 -76%
EEX-DE 204.534.500 127.127.500 -38%
ICE-UK 106.544.000 66.220.000 -38%
Totale 916.468.500 528.399.500 -42%
Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE
23
I quantitativi riportati sono derivati dai calendari aste ufficiali pubblicati a dicembre prima dell’approvazione del
backloading (Prima backloading) e dopo la sua entrata in vigore a febbraio (Dopo backloading). La differenza tra i due
totali è legata al fatto che il backloadng è applicato anche alla parte di quote spettanti agli Stati che ancora non hanno
completato l’accreditamento sulla t-CAP (Croazia, Liechtenstein, Islanda, Norvegia) e che quindi non risultano in
calendario, nonché dalle particolari circostanze di quegli Stati membri cui l’art. 10c della Direttiva ETS consente di
assegnare quote a titolo gratuito ai propri operatori per l’ammodernamento del proprio sistema elettrico (Bulgaria,
Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Polonia e Romania). Per tali paesi, come evidente nel caso della
Polonia, il backloading sembra pesare in percentuale di più che per gli altri; in realtà la differenza percentuale deriva
dal fatto che la quote da mettere all’asta già calendarizzate a dicembre risultavano già decurtate della parte da
assegnare a titolo gratuito ai sensi dell’art. 10c.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
47
4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di
Stabilità
Il 22 gennaio la Commissione europea ha presentato una proposta di riforma per il Pacchetto Clima-Energia
al 2030 che prevedeva un obiettivo unico europeo di riduzione delle emissioni climalteranti del -40%
rispetto ai livelli del 1990. La proposta rimetteva l’EU ETS al centro del dibattito, riproponendolo come
principale strumento per il raggiungimento degli obiettivi clima-energia dell’Unione europea. A questo fine,
la proposta conteneva anche un’ipotesi di riforma del Sistema con l’introduzione, a partire dal 2021, di una
Riserva di Stabilità del Mercato per permettere all’EU ETS di adeguarsi agli shock di domanda evitando
l’accumularsi di surplus (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee- Anno 2013).
Sebbene l’introduzione di tale riserva, anche a detta degli analisti24
, potrebbe avere nel tempo effetti
significativi sui prezzi della CO2 in Europa (qualcuno ipotizza anche livelli superiori a 70 euro per tCO2 al
2030), per il momento non sono stati rilevati impatti apprezzabili. Ciò probabilmente è dovuto ad un
orizzonte temporale di applicazione distante (2021) e ai tempi ancora molto incerti del processo
regolatorio, che probabilmente sarà rallentato anche dal rinnovo di Parlamento e Commissione europea tra
2014 e 2015.
Ad inizio febbraio il Parlamento europeo ha votato in Plenaria una Risoluzione non legislativa sul quadro
clima-energia al 203025
, proponendo una posizione diversa da quella della Commissione e più in linea con
la struttura multitarget del Pacchetto al 2020, che prevede tre distinti obiettivi vincolanti: -40% di riduzione
della CO2 rispetto al 1990, 30% sui consumi di rinnovabili ed un aumento del 40% dell'efficienza energetica.
Oltre a declinare gli obiettivi, la risoluzione chiede coerenza tra gli strumenti attuativi e una finalizzazione
della nuova struttura del Pacchetto a perseguire anche gli obiettivi di sicurezza energetica e competitività
dell’Unione europea a livello internazionale. Sebbene non esprima alcun parere sulla Riserva di Stabilità,
la risoluzione riconosce però l’importanza di una revisione dello strumento ETS per aumentarne la
funzionalità ai fini del raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia. Anche in
quest’ottica, il Parlamento chiede l’introduzione di un obbligo d’uso dei proventi d’asta ETS per
promuovere investimenti in tecnologie all’avanguardia per attività ad alta intensità energetica,
considerando che le imprese, in particolare le PMI, hanno difficoltà d’accesso al capitale, e di valutare la
possibilità di creare un fondo per tali tecnologie in parte alimentato dai proventi.
Per il momento, la Presidenza greca non ha inserito nell’agenda del Consiglio la proposta di riserva. Se la
Presidenza italiana dovesse decidere di affrontare il tema, ciò dovrebbe accadere presumibilmente entro
ottobre, prima della decadenza dell’attuale Commissione.
24
“Carbon Market Analyst” - Point Carbon- 23/01/2014 (Allegato XI)
25
Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche dell'energia e del clima
all'orizzonte 2030 2013/2135(INI) (Allegato XII)
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
48
4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali
Come illustrato nel Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, anche per motivi
dovuti alle complessità del metodo armonizzato basato su benchmarking, le operazioni di assegnazione
gratuita di quote 2013 agli impianti industriali sono avvenute con molto ritardo sui tempi previsti dalla
Direttiva (entro febbraio 2013), tanto che alcuni Stati membri le hanno completate solo a marzo 2014.
Per l’Italia, il Comitato ETS ha approvato il rilascio delle quote di emissione 2013 assegnate a titolo gratuito
ai settori dell’industria con Delibera 10/2014 del 5 marzo 2014. Esse ammontano complessivamente a
86,35 milioni di quote.
Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013
NB: aggiornato al 26 febbraio 2014 - in blu gli ultimi aggiornamenti
Fonte: Commissione europea – Status table on allocation of free allowances for 2013
Tempi più brevi si prospettano per le assegnazioni a titolo gratuito delle quote di emissione 2014. All’11
aprile erano 22 gli Stati membri che avevano già iniziato il processo di allocazione 2014: Austria, Belgio,
Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda,
Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
49
Al fine di rendere il processo più trasparente e tenere gli operatori informati, la Commissione pubblicherà
fino a conclusione con cadenza settimanale una tabella riepilogativa sullo stato delle allocazioni nei vari
Stati membri. Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato il 25 aprile 2014.
Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2014
26
NB: Aggiornato all’11 aprile - in blu gli ultimi aggiornamenti
Fonte: Commissione europea– Status Table on the allocation of free allowances for 2013 and 2014
Il 1 aprile la Commissione ha pubblicato le emissioni verificate 2013, pari ad un totale di circa 1,750 miliardi
di tonnellate di CO2 equivalente. Secondo alcuni analisti, esse sarebbero scese di oltre il 4,7%27
rispetto ai
livelli del 2012, anche considerando l’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’EU ETS, e sono
comunque al di sotto del cap 2013 (2.084.301.856 quote)di circa il 16%.
26
I dati di assegnazione per il 2013 riportati in questa tabella differiscono per tutti gli Stati membri, tranne Estonia e
Lituania, da quelli riportati nella tabella precedente pubblicata dalla Commissione (vedi Figura 20). Questi ultimi non
erano probabilmente stati estrapolati della National Allocation Tables Decision nella versione definitiva.
27
“Europe’s carbon market emissions fell 3.1 pct in 2013: Point Carbon”- Point Carbon 01/04/2014
http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4683148?date=20140401&sdtc=1.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
50
Assegnazioni tardive ed emissioni in calo hanno contribuito a tenere bassi i prezzi del carbonio nella fase
conclusiva del trimestre, insieme all’entrata in vigore del Regolamento della Commissione 1123/2013 che
stabilisce le modalità per determinare il diritto di ciascun impianto soggetto ad EU ETS all’utilizzo di crediti
internazionali ai fini di compliance (c.d. RICE Regulation on International Credit Entitlement) che rende
operativa da marzo la possibilità di utilizzare crediti internazionali ai fini della compliance 2013.
Ciò sembrerebbe avere contribuito all’abbassamento dei prezzi delle EUA di marzo, ma non ha avuto effetti
significativi sui prezzi dei crediti internazionali. Essi sono rimasti comunque sotto i 50 centesimi di euro a
febbraio nel periodo di crescita dei prezzi delle EUA, tanto che lo spread EUA-CER è cresciuto.
Successivamente sono crollati insieme a e più delle EUA a marzo, assestandosi intorno a 15 centesimi di
euro e passando da un valore pari a circa il 6% del valore delle quote a febbraio a circa il 2% a fine marzo.
Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014
Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon28
28
Lo spread è stato calcolato come la media tra la differenza di prezzo tra quote EUA e contratti futures sui CER con
scadenza a DEC2010, DEC2011,DEC2012,DEC2013 e DEC2014 come riportato da Point Carbon.
EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014
51
SPECIALE
Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati
La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende
dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio
delle quote di emissione. La Direttiva 2003/87/CE e successive modificazioni si limita a definire le quote di
emissione come “diritti ad emettere una tonnellata di biossido di carbonio equivalente per un periodo
determinato, validi unicamente per rispettare le disposizioni della direttiva e cedibili conformemente alla
medesima” (art. 1). Inoltre, specifica (art. 12) che le quote debbono poter essere trasferite “tra persone
all'interno della Comunità” e “tra persone all'interno della Comunità e persone nei paesi terzi” in caso di
accordi di reciproco riconoscimento delle quote dei rispettivi sistemi di emissions trading (è il caso anche
del linking con i meccanismi di progetto previsti dal Protocollo di Kyoto).
La direttiva, quindi, “crea” le quote di emissione europee (EUA), aventi il valore nominale di 1tCO2 (le quote
europee sono di fato una stringa alfanumerica di natura elettronica) e istituisce il Registro dove queste
sono depositate e sul quale devono essere registrate le transazioni. Non vi è invece alcun riferimento al
luogo fisico o virtuale in cui gli scambi possano o debbano essere effettuati, né ad eventuali regole cui essi
debbano essere soggetti.
La conseguenza di ciò è che qualunque persona all’interno dell’Unione europea può comprare e vendere
quote e le imprese soggette agli obblighi della direttiva possono commerciare le quote direttamente tra
loro o avvalersi di broker, banche o altri intermediari.
L’unico requisito effettivo per partecipare allo scambio di quote di emissione è quindi quello di aprire un
conto sul registro, tutto il resto è lasciato alla libera scelta dei partecipanti.
Ciò ha portato ad uno sviluppo molto rapido - seppure non sempre lineare - di un mercato delle quote
europee che ad oggi ha caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. Rapporto GSE sulle Aste
di quote di emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della direttiva possono
accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading
rispetto al proprio core business.
Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove
hanno luogo le aste primarie e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo, EEX ed ICE.
Esistono però anche altre due realtà- NYMEX e NASDAQ – che, pur gestendo una parte residuale del
mercato costituiscono un presidio contro l’eccessiva concentrazione dell’offerta di servizi di trading.
Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014
Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014
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Rapporto trimestrale_pubblico_i_2014

  • 1.
  • 2.
  • 3. Sistema Europeo per lo Scambio di Quote di Emissione (EU ETS) RAPPORTO SULLE ASTE DI QUOTE DI EMISSIONE EUROPEE I trimestre 2014 28 aprile 2014
  • 4.
  • 5. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 3 A cura del Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. Il presente approfondimento è stato redatto nell’ambito dell’attività che il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. sostiene in qualità di Responsabile del Collocamento delle quote italiane di emissioni ai sensi del d.lgs. 30/3013. Il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell’incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia. Azionista unico è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate Acquirente Unico (AU), Gestore dei Mercati Energetici (GME) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE). Disclaimer Il presente documento è pubblicato per scopi puramente divulgativi e informativi, non ha alcun fine di pubblicità commerciale e non rappresenta un’offerta di vendita di qualsivoglia strumento finanziario o commodity, né costituisce una sollecitazione all’investimento. Il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (GSE), pur adoperandosi per verificare che i dati accolti nel documento siano aggiornati ed esenti da errori, anche attraverso una previa scrupolosa selezione delle fonti di informazione, non può, comunque, garantire l’accuratezza, la completezza, l’integrità, l’attualità e l’affidabilità delle informazioni riprodotte nel presente documento elaborate da terzi e, pertanto, declina ogni responsabilità per eventuali danni causati da errori, inesattezze od omissioni risultanti da negligenza, caso fortuito o altra causa, rinvenibili nei contenuti pubblicati. Il presente documento è disponibile sul sito www.gse.it, nella sezione Aste CO2 del menù servizi, sezione Risultati Aste. Per le News dedicate agli operatori relative ad aspetti operativi, all’esito delle aste, e riguardanti modifiche al calendario, si rimanda alla sezione www.gse.it - Gas, CO2 e servizi specialistici - Aste CO2. © Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (04/2014). Tutti i diritti riservati Ogni diritto sui contenuti del presente documento è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo documento sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.
  • 6. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 4
  • 7. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 5 Premessa Il presente Rapporto intende fornire un aggiornamento sull’andamento delle aste di quote di emissione nell’ambito dello European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS). Il documento si colloca in continuità con i precedenti rapporti pubblicati dal GSE e, unico a livello europeo, cerca di offrire uno sguardo d’insieme sul sistema di aste nel contesto della regolazione europea ed internazionale e dei trend del mercato del carbonio. Nel Rapporto sono sintetizzati i risultati registrati nel primo trimestre del 2014 su tutte le piattaforme d’asta primarie attive in Europa e sul mercato secondario. Inoltre sono riportati i risultati del collocamento delle quote italiane sin dal novembre 2012, data di inizio delle aste. Vista la progressiva finanziarizzazione del mercato europeo del carbonio, analizzata anche nel Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, si è ritenuto utile in questa edizione fornire alcuni elementi di base sulle modalità di accesso e partecipazione ai mercati regolamentati su cui sono effettuate le aste e sulle quali si svolgono la maggioranza degli scambi del mercato secondario (EEX ed ICE, NASDAQ OMX e NYMEX). Ciò nello spirito di illustrare a beneficio delle Istituzioni nazionali le complessità con cui gli operatori soggetti all’EU ETS si confrontano nell’accesso al mercato e come strumento informativo in lingua italiana per gli operatori stessi, in particolare quelli che rientrano nella categoria delle piccole e medie imprese.
  • 8. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 6
  • 9. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 7 Contenuti Sintesi ........................................................................................................................................... 11 1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014.......................................................................... 19 1.1 Piattaforme d’asta operative...................................................................................................... 19 1.2 Aste del settore dell’aviazione.................................................................................................... 20 1.3 Sorvegliante Unico d’Asta........................................................................................................... 20 2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano........................................................... 23 2.1 Volumi messi all’asta e proventi................................................................................................. 23 2.2 Prezzi di aggiudicazione .............................................................................................................. 25 2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi................................................... 26 2.4 Attività di informazione e divulgazione ...................................................................................... 26 3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2014.............................. 29 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)............................................................. 30 3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) ................................................. 34 3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK)................................................. 35 3.4 NER300: seconda tranche di collocamento ................................................................................ 37 3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario ................. 37 3.5.1 Prezzi................................................................................................................................. 38 3.5.2 Cover Ratio ....................................................................................................................... 42 3.5.3 Numero dei partecipanti................................................................................................... 43 4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio................................................................... 45 4.1 Attuazione del backloading ........................................................................................................ 45 4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di Stabilità.......... 47 4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali.............................. 48 SPECIALE Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati ....................... 51 1. I diversi canali di partecipazione al mercato ..................................................................................... 52 1.1. Intermediari ................................................................................................................................ 52 1.2. I mercati non regolamentati, OTC............................................................................................... 54 1.3. Mercati regolamentati................................................................................................................ 54 2. I mercati regolamentati: canale d’accesso ad aste primarie e mercato secondario ............................ 57 2.1. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato primario (Regolamento Aste)............................ 57 2.2. Ruolo dei mercati regolamentati nel mercato secondario......................................................... 58 2.3. Garanzie per gli scambi: ruolo delle clearing house nei mercati regolamentati ........................ 58
  • 10. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 8 2.4. I mercati regolamentati rilevanti per l’EU ETS............................................................................ 59 3. EEX: modalità semplificate per partecipare alle aste di 27 su 28 Stati membri................................... 60 3.1. Prodotti offerti............................................................................................................................ 61 3.2. Come partecipare agli scambi su EEX ......................................................................................... 61 3.3. Partecipare come membro accreditato...................................................................................... 63 3.3.1. Tipologie di membership su EEX....................................................................................... 64 3.3.2. Ammissione ad ECC........................................................................................................... 65 3.4. Costi di partecipazione................................................................................................................ 67 4. ICE: il mercato del carbonio più liquido a livello globale.................................................................... 69 4.1. Prodotti offerti............................................................................................................................ 70 4.2. Come partecipare agli scambi su ICE .......................................................................................... 71 4.3. Partecipare come membro accreditato...................................................................................... 71 4.3.1. Condizioni di accesso al mercato delle emissioni di ICE.................................................... 73 4.3.2. Tipologie di membership su ICE........................................................................................ 73 4.3.3. Clearing............................................................................................................................. 74 4.4. Costi di partecipazione................................................................................................................ 75 5. Altre piattaforme ............................................................................................................................ 77 5.1. NASDAQ OMX Commodities....................................................................................................... 77 5.1.1. Prodotti offerti.................................................................................................................. 77 5.1.2. Come partecipare al mercato ........................................................................................... 77 5.1.3. Costi di partecipazione...................................................................................................... 79 5.2. NYMEX......................................................................................................................................... 79 5.2.1. Prodotti ambientali offerti................................................................................................ 80 5.2.2. Come partecipare al mercato delle emissioni................................................................... 80 5.2.3. Costi di partecipazione...................................................................................................... 81 6. Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezze ............................................................. 83 Allegati ........................................................................................................................................... 85 Indice delle figure Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma ............................................................. 19 Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro................................. 23 Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014................................................. 26 Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014)....................... 27 Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014....................................................... 28 Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 2014 e già collocati nel I trimestre per Stato membro..... 29
  • 11. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 9 Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro .................................................... 30 Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014.................. 32 Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014...................... 33 Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014 ................................ 34 Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014 ............................ 36 Figura 12: Andamento aste sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014..... 38 Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario nel I trimestre 2014 ........... 39 Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014.................................... 40 Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014........... 41 Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014.................................................................................... 42 Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014 ...................... 44 Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014)................................. 44 Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading ....................... 46 Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013..... 48 Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2014........ 49 Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014............................................................................................. 50 Figura 23: Andamento dei volumi delle transazioni registrate su ICE, on exchange e OTC (giu. 2009 – mar 2014).............................................................................................................................................. 55 Figura 24: Overview mercati EEX..................................................................................................................... 60 Figura 25: Forme di accesso ad EEX................................................................................................................. 62 Figura 26: Processo di accreditamento ad EEX ............................................................................................... 63 Figura 27: Processo di valutazione ed ammissione ad ECC............................................................................. 65 Figura 28: Percorsi per il settlement delle transazioni su EEX......................................................................... 66 Figura 29: Clearing member di EEX per il mercato delle emissioni di carbonio.............................................. 67 Figura 30: Fee per l'acquisto di quote sui mercati di EEX................................................................................ 68 Figura 31: Overview mercati ICE...................................................................................................................... 69 Figura 32: Forme di accesso ad ICE ................................................................................................................. 72 Figura 33: Percorsi per il settlement delle transazioni su ICE.......................................................................... 74 Figura 34: Clearing member per il mercato delle emissioni su ICE Futures Europe (marzo 2014) ................. 75 Figura 35: Fee per l’acquisto di quote sui mercati di ICE*............................................................................... 76 Figura 36: Clearing member accreditati su NYMEX per il mercato delle emissioni di carbonio ..................... 81 Indice delle tabelle Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014......................................................... 24 Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014................... 25 Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014...................................................... 31 Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014........................ 33
  • 12. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 10 Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014 .............................................................. 35 Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013............................................................ 35 Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014) ......................................... 37 Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP............................................................................. 43 Tabella 9: Contratti offerti e scambiati su EEX ................................................................................................ 61 Tabella 10: Costi di membership su EEX.......................................................................................................... 67 Tabella 11: Contratti offerti e scambiati su ICE............................................................................................... 70 Tabella 12: Membership fee su ICE.................................................................................................................. 76 Tabella 13: Prodotti trattati da NASDAQ OMX Commodities ......................................................................... 77 Tabella 14: Membership fee su NASDAQ OMX Commodities......................................................................... 78 Tabella 15: Fee per la partecipazione al mercato di NASDAQ OMX Commodities ......................................... 79 Tabella 16: Prodotti trattati da NYMEX........................................................................................................... 80 Tabella 17: Fee per prodotto scambiato su NYMEX........................................................................................ 82 Tabella 18: Tabella comparativa ICE – EEX – NYMEX – NASDAQ OMX Commodities..................................... 84
  • 13. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 11 Sintesi Stato delle piattaforme d’asta a marzo 2014 Il primo trimestre 2014 non ha fatto registrare cambiamenti significativi nell’assetto delle piattaforme d’asta operative. La Croazia, entrata a far parte dell’Unione europea il 1 luglio 2013, ha optato per l’adesione alla t-CAP, gestita al momento da EEX1 e sulla quale anche l’Italia, insieme ad altri 24 Stati membri, colloca le proprie quote2 . Poiché ancora non ha completato il processo di accreditamento, la Croazia si è aggiunta a Islanda, Liechtenstein e Norvegia tra gli Stati per i quali resta ancora indefinita la data di inizio delle aste. Germania e Regno Unito hanno continuato ad operare sulle proprie piattaforme nazionali, gestite rispettivamente da EEX e ICE. Ripartizione per piattaforma delle quote messe all'asta nel corso del I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Le uniche novità rilevanti sono derivate dall’entrata in vigore del backloading, che ha portato ad un ridimensionamento delle quote da collocare già durante il primo trimestre 2014. L’Italia ha visto una riduzione del 38% in linea con Germania, Inghilterra e gli altri Stati membri, passando da 98.430.500 quote a 61.175.500. In virtù dell’effetto combinato del backloading e dell’assegnazione gratuita agli operatori di parte delle quote destinate all’asta per il rinnovamento del parco di generazione elettrica nazionale, la Polonia ha completato anticipatamente le aste 2014 già ai primi di marzo. 1 EEX ha vinto nel 2012 la gara d’appalto per la gestione transitoria della Piattaforma d’Asta Comune (t-CAP). La gestione della piattaforma comune dovrà essere riassegnata in via definitiva attraverso gara d’appalto al messimo entro 3 anni dall’inizio delle operazioni sulla piattaforma transitoria. 2 I paesi che hanno optato per la t-Cap sono complessivamente 26 Stai membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria) più i tre paesi dello Spazio Economico Europeo nei quali è in vigore l’EU ETS (Islanda, Liechtenstein e Norvegia)
  • 14. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 12 Partecipazione alle aste: stazionaria La partecipazione alle aste nel corso del trimestre è stata in linea con quanto registrato nel quarto trimestre 2013, con un numero di operatori partecipanti molto lontani sia dal numero degli aventi diritto, che dei soggetti accreditati sulle diverse piattaforme. Rispetto all’adesione complessiva alle piattaforme, gli unici numeri disponibili restano quelli pubblicati dalla Commissione per conto degli Stati membri e relativi alle sole aste della t-CAP. L’ultimo rapporto indicava, a gennaio 2014, un totale di 60 soggetti accreditati a presentare offerte alle aste della piattaforma comune. I soggetti offerenti nel corso del primo trimestre 2014 non sono mai stati più di 26, con un massimo di 19 soggetti aggiudicatari. Per quanto riguarda l’Italia, gli unici dati disaggregati sono quelli forniti da EEX, che riporta tra i partecipanti accreditati sulle piattaforme d’asta primarie 3 utility italiane (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013. Stato e andamenti del mercato del carbonio). Secondo la Commissione, comunque, almeno per quanto riguarda la t-CAP3 , il mercato primario delle quote di emissione resta un mercato poco concentrato, seppure i valori dello Herfindahl-Hirschman Index4 di gennaio5 siano tornati a salire leggermente verso valori indicativi di un mercato mediamente concentrato. A tutt’oggi le dinamiche di partecipazione alle aste non sono monitorate uniformemente. Il Sorvegliante Unico previsto dal Regolamento Aste non è ancora stato identificato, sebbene la seconda gara d’appalto lanciata dagli Stati membri per la sua individuazione sia aperta da settembre 2013. Notizie informali rispese anche da alcuni analisti riportano un progressivo orientamento della Commissione a considerare un coinvolgimento nel monitoraggio della European Securities and Markets Authorithy (ESMA). Prezzi variabili: spinte speculative e “vendite tecniche” Dopo le forti oscillazioni che hanno caratterizzato il 2013 in relazione all’adozione del backloading, tra gennaio e febbraio i prezzi delle quote sembravano in stabile crescita ed erano arrivati a toccare picchi oltre i 7 euro. Nell’ultima settimana di marzo hanno invece subito un brusco calo che ha riportato i prezzi ai livelli di fine 2013, di poco sopra i 4 euro. Lo stesso andamento è stato registrato sia sul mercato primario che sul mercato secondario. Secondo gli analisti, gli effetti strutturali del backloading sarebbero stati incorporati nel prezzo delle quote già a dicembre dello scorso anno e questa dinamica sarebbe stata frutto di spinte speculative che hanno giocato al rialzo sulle incertezze relative ai tempi di attuazione della misura. Esaurite queste, gli operatori avrebbero scelto la strada della vendita per capitalizzare l’incremento dei prezzi dei due mesi precedenti, portando ad un ridimensionamento del valore delle quote sui livelli di dicembre 2013. 3 Nelle more dell’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta, la Commissione europea per conto degli Stati membri, ai sensi dell’art. 10 comma 4 della Direttiva ETS, sta elaborando periodici rapporti per riferire sulla corretta applicazione delle regole che disciplinano la vendita all’asta in merito a ciascuna asta, in particolare per quanto riguarda l’accesso aperto ed equo, la trasparenza, la formazione del prezzo nonché gli aspetti tecnici e operativi delle aste svolte sulla t-CAP. I rapporti sono pubblicati a valle dell’approvazione da parte dagli Stati membri che collocano le proprie quote sulla t-CAP. Regno Unito e Germania stanno assolvendo al medesimo compito in relazione alle rispettive piattaforme nazionali, seppure con modalità e tempistiche non sempre omogenee. 4 Herfindahl-Hirschman Index (HHI), indice elaborato sui dati di partecipazione alle aste rilevati da EEX che quantifica il livello di concentrazione sulla piattaforma con riferimento agli aggiudicatari delle quote. Gli ultimi valori pubblicati dalla Commissione (gennaio 2014) sono stati intorno a 1800 e quindi compresi nella fascia 1500-2500 “Mercato mediamente concentrato”. 5 European Commission – DG Climate Action, Auctions by the transitional common auction platform - 1 st to 9 th report.
  • 15. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 13 Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario 6 (nov. 2012 - mar. 2014) Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 6 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE
  • 16. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 14 Tale trend ribassista si è accentuato nel corso del mese di marzo. Due le principali cause: da un lato una vendita consistente effettuata da un grande operatore europeo che, secondo gli analisti7 , ha ingenerato una serie di vendite tecniche legate alle strategie di risk management degli operatori, dall’altro il forte calo dei prezzi del settore energetico tedesco. A questi elementi si è aggiunto il completamento delle assegnazioni gratuite di quote 2013 e l’inizio delle assegnazioni 2014 che, contestuali alla pubblicazione di emissioni verificate 2013 nei settori ETS più contenute di quanto atteso, hanno contribuito all’andamento decrescente dei prezzi. Andamento dei prezzi EUA sulle tre piattaforme d’asta primarie e nell’asta separata della Polonia I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Riforme: backloading in vigore e parere PE sul Pacchetto clima-energia al 2030 Il primo trimestre 2014 ha finalmente visto l’entrata in vigore dell’atteso backloading. La proposta attuativa avanzata l’8 gennaio dal Comitato per i Cambiamenti Climatici è stata approvata in via definitiva il 24 febbraio, a valle di un percorso di scrutinio abbreviato da parte di Parlamento e Consiglio che ha consentito un ritiro per il 2014 di circa 400 milioni di quote iniziato già nel trimestre. Il 25 febbraio, la Commissione ha pubblicato il Regolamento Aste aggiornato8 con i nuovi quantitativi da mettere all’asta negli anni 2014-2016 e le piattaforme hanno adottato i nuovi calendari. Il ritiro delle quote è partito dalla sessione d’asta del 12 marzo 2014 per quanto riguarda ICE e del 17 marzo 2014 per quanto riguarda EEX. Nessuna novità sostanziale è stata registrata invece riguardo il processo di riforma a lungo termine dell’EU ETS. Il 5 febbraio il Parlamento europeo ha votato una Risoluzione non legislativa sul quadro clima-energia al 2030, che non esprime però alcun parere sulla Riserva di Stabilità contestualmente proposta dalla 7 Da conversazioni private con alcuni dei principali analisti del mercato del carbonio europeo. 8 Regolamento (UE) n. 176/2014 della Commissione recante modifica del regolamento (UE) n. 1031/2010 al fine di determinare, in particolare, i volumi delle quote di emissioni dei gas a effetto serra da mettere all’asta nel periodo 2013-2020 (Allegato I).
  • 17. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 15 Commissione lo scorso gennaio. Nonostante ciò, la risoluzione caldeggia una riforma del Sistema che lo renda funzionale al raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia, che secondo il Parlamento dovrebbero essere portati a tre: -40% sulle emissioni, +30% sui consumi di rinnovabili, +40% nell’efficienza energetica. Le quote italiane collocate nel I trimestre 2014 Nel corso del primo trimestre 2014, il GSE ha messo all’asta sulla t-CAP per conto dell’Italia oltre 23 milioni di quote EUA, valevoli per il periodo 2013-2020 e bancabili per i successivi periodi di obbligo. Esse hanno generato proventi per oltre 137 milioni di euro, pari al 10,7 % del totale ricavato dagli Stati membri nello stesso periodo (circa 1.284 milioni di euro). Tali proventi si aggiungono a quelli maturati nel 2012 e 2013, per un totale complessivo al 31 marzo 2014 di oltre 600 milioni di euro. Riepilogo ricavi italiani aste di quote EUA (nov.2012-mar.2014) Periodo d’asta Quantitativo messo all'asta Prezzo medio ponderato Ricavi EUA €/EUA € IV trimestre 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240 Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240 I trimestre 2013 23.004.000 € 4,50 € 103.578.565 II trimestre 2013 23.004.000 € 3,83 € 88.028.640 III trimestre 2013 20.767.500 € 4,61 € 95.680.665 IV trimestre 2013 21.097.500 € 4,68 € 98.691.780 Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650 I trimestre 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580 Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580 Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470 Fonte: Elaborazione GSE Al 31 marzo 2014 i proventi avevano maturato interessi attivi per oltre 5,5 milioni di euro, per un totale di 605.659.0629 euro depositati presso il conto bancario aperto a nome del GSE per la loro temporanea custodia, in adempimento alle proprie mansioni di Responsabile del Collocamento per l’Italia. Essi saranno trasferiti al Bilancio dello Stato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs. 30/2013) e agli indirizzi dei Ministeri competenti. 9 Al 31 marzo la somma, proventi più interessi, effettivamente depositata presso il conto ammontava a 604.107.822 euro. La differenza (1.551.240 euro) è da attribuirsi all’asta tenutasi il 31 marzo stesso. EEX/ECC accredita infatti i proventi di ciascuna asta il giorno lavorativo successivo alla data dell’asta. I proventi dell’ultimo giorno d’asta del trimestre sono stati quindi accreditati il 1 aprile.
  • 18. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 16 Prospettive per il 2014 Alla luce delle dinamiche dei prezzi registrate nel trimestre, volendo offrire un ordine di grandezza di massima relativo ai ricavi delle aste italiane da qui a fine anno, si ipotizza indicativamente che i prezzi potrebbero collocarsi tra:  Scenario massimo: 9 euro. Prezzo massimo che, secondo gli analisti10 , le quote potrebbero toccare a fine anno;  Scenario minimo: 4,17 euro. Prezzo più basso registrato nel primo trimestre 2014 dopo l’approvazione del backloading, nell’assunzione che esso possa essere indicativo degli effetti strutturali del backloading sull’equilibrio tra domanda e offerta nel breve-medio termine. Anche il prezzo medio previsionale indicato da Point Carbon (Scenario previsione) sulla base delle stime dei principali analisti di settore, si attesta all’interno della medesima forchetta (dato aggiornato al 31 marzo 2013). I proventi per il 2014 potrebbero quindi presumibilmente attestarsi in un intervallo compreso tra 478 e 295 milioni di euro. Le cifre non considerano gli interessi maturati e maturandi sui ricavi d'asta. Ipotesi proventi aste di quote di emissione italiane 2014 Fonte: Elaborazione GSE 10 “EU carbon prices to double by year end as supply curbed” - Point Carbon 31/03/2014 (http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4658266).
  • 19. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 17 SPECIALE – Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio delle quote di emissione. Ciò ha portato ad uno sviluppo non sempre lineare di un mercato delle quote europee che ad oggi ha caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. anche Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della Direttiva ETS possono accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading rispetto al proprio core business. La centralità che i mercati regolamentati hanno acquisito nel mercato offre certamente agli operatori maggiori garanzie e protezione da frodi, insolvenza delle controparti e certezza qualitativa dei prodotti acquistati (soprattutto per quanto concerne i crediti internazionali). Allo stesso tempo, si sono aggiunte complessità quali la gestione di rapporti e procedure tipicamente appartenenti alla sfera finanziaria, quali per esempio l’esigenza di entrare in relazioni contrattualizzate con le cosiddette clearing house e la gestione dei margini nella contrattazione di prodotti a termine. Acquisire una conoscenza minima delle procedure di accesso a tali mercati può essere utile per gli operatori, per facilitarne la partecipazione al mercato del carbonio, ma anche per le stesse Istituzioni che regolano l’EU ETS. Sebbene la logica di funzionamento sia comune, ciascun mercato regolamentato ha le proprie caratteristiche precipue, che peraltro costituiscono il terreno di competizione tra i servizi offerti dall’una o dall’altra piattaforma ai propri clienti, siano essi Stati interessati a collocare le proprie quote o imprese che gestiscono i propri asset. Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove hanno luogo le aste primarie di quote e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo, EEX ed ICE. EEX può essere un mercato interessante per gli operatori soggetti all’EU ETS in quanto offre modalità semplificate per accedere alle aste primarie della maggior parte delle quote europee e possibilità di accesso al mercato secondario. ICE è certamente interessante per la liquidità che è in grado di offrire. Sebbene marginale nel mercato primario, gestisce infatti oltre il 90% degli scambi del mercato secondario,. Le altre due piattaforme che trattano quote valide nell’EU ETS – NYMEX e NASDAQ OMX Commodities – hanno una quota residuale del mercato, ma restano un presidio importante contro la concentrazione dell’offerta di servizi sul “monopolio/duopolio” costituito da ICE e EEX. A seguire, una sintesi dei punti di forza e debolezza di ciascun mercato.
  • 20. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 18 Mercati e piattaforme a confronto: punti forza e debolezza Piattaforma / Criteri di giudizio Varietà di prodotti offerti (ETS) Varietà di mercati accessibili Liquidità mercato del carbonio Aste Sì/No NER300 Sì/No Facilità di accreditamento Costi di accreditamento (per tipologie di membership simili) Fee per transazione EEX AG ●●●● ●●●● ●●● Sì Sì ●●● ●●● ●●●● ICE UK ●●●● ●●●● ●●●● Sì Sì ●● ●● ●●● NASDAQ ●●●● ●●●● ● No No ●● ●●● ●●● NYMEX ●●●● ●●●● ●● No No ●●●● ●●●● ●●● Legenda: ● scarso ●● sufficiente ●●● buono ●●●● ottimo
  • 21. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 19 1. Il sistema di aste dell’EU ETS: assetto a marzo 2014 Lo European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni nei settori energivori (elettricità, cemento, acciaio, alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc). Dal 2013, salvo eccezioni legate alla tutela della competitività dei settori manifatturieri sui mercati internazionali, l’assegnazione delle quote agli impianti avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme d’asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del Regolamento Aste 1031/2010 e successive modificazioni. 1.1 Piattaforme d’asta operative Nel primo trimestre 2014, non vi sono state modifiche per quanto riguarda le piattaforme d’asta operanti, che rimangono 3: la Piattaforma d’Asta Comune transitoria (EEX t-CAP), la Piattaforma Definitiva tedesca (EEX DE), entrambe gestite da EEX, e la Piattaforma definitiva del Regno Unito (ICE UK) gestita da ICE (Vedi Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - I e II trimestre 2013 per maggiori dettagli). Complessivamente, le tre piattaforme hanno collocato nel trimestre oltre 217 milioni di quote, quantitativo leggermente ridimensionato rispetto a quando previsto dal calendario aste a dicembre 2013 per via dell’entrata in vigore del backloading (cfr. 4.1 Attuazione del backloading). Figura 1: Quote messe all'asta nel I trimestre 2014 per piattaforma Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Tra le conseguenze più evidenti si segnala il caso polacco. La Polonia, infatti, che ancora in questa fase destina gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per
  • 22. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 20 l’ammodernamento del parco di generazione elettrica del Paese (Dir. 2003/87/CE e successive modificazioni, art. 10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione d’asta di marzo il proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014. Ne consegue che non vi saranno altre sessioni d’asta per la Polonia fino al prossimo anno. 1.2 Aste del settore dell’aviazione Le aste di quote di emissione per il settore dell’aviazione (EUA-A) sono rimaste sospese per tutto il trimestre, similmente a quanto già accaduto nel 2012 e 2013. Ciò, in virtù della decisione “stop-the-clock” che limita l’applicazione del regime di compliance della Direttiva ETS ai soli voli all’interno dello Spazio Economico Europeo11 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione – III Trimestre 2013 e Annuale 2013). Non sono infatti ancora stati ricalcolati i quantitativi di quote da mettere all’asta tra 2013 e 2014 in proporzione al nuovo “cap di settore ridimensionato” dalla sospensione del regime per i voli intercontinentali. Nel corso dei primi mesi del 2014, però, ci sono stati alcuni importanti passi avanti dal punto di vista legislativo che potrebbero portare novità per le aste aviazione auspicabilmente entro fine anno. Ai primi di aprile, Consiglio e Parlamento europeo hanno concordato una bozza di Regolamento che emenda la Direttiva ETS per consentire l’estensione della decisione “stop-the-clock” fino alla fine del 2016, termine che l’Assemblea ICAO ha stabilito per la definizione di un meccanismo internazionale di mercato condiviso da tutti i 191 Paesi membri per ridurre le emissioni dell’aviazione internazionale a partire dal 2020. Il Regolamento ha superato le questioni politiche più delicate poste dalla proposta avanzata della Commissione nell’ottobre 2013, in particolare il tema dell’utilizzo del concetto di spazio aereo europeo per la ridefinizione del campo di applicazione della Direttiva al 2016. Nonostante la bocciatura ottenuta dal Comitato ENVI dello scorso 19 marzo, il 3 aprile la proposta di Regolamento ha ottenuto parere positivo nella votazione in Plenaria dal Parlamento europeo, con 458 voti a favore e soli 120 contrari. Il Consiglio ha approvato a sua volta il regolamento nella conformazione Agricoltura e Pesca del 14 aprile. 1.3 Sorvegliante Unico d’Asta Nel corso del trimestre non è stato reso noto alcun aggiornamento in merito alla conclusione della seconda gara d’appalto aperta per l’individuazione del Sorvegliante Unico d’Asta (SAM), soggetto imparziale che, ai sensi del Regolamento Aste dovrebbe svolgere per conto di Commissione e Stati membri le funzioni operative di vigilanza sul sistema delle aste (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - III trimestre 2013). Nelle more dell’individuazione del SAM, da aprile 2013, la Commissione assolve ai compiti di reportistica sulle aste per conto degli Stati membri che aderiscono alla t-CAP. Ad oggi la Commissione ha pubblicato 11 28 Stati membri più Islanda e Norvegia
  • 23. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 21 undici rapporti, il più recente relativo a gennaio 2014 (Allegato II, per i precedenti rapporti cfr. Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee – I e II trimestre, 2013, III trimestre 2013, Anno 2013). I rapporti sono stati predisposti dalla Commissione ed approvati dagli Stati membri prima della pubblicazione. Per quanto riguarda le aste sulla piattaforma tedesca e britannica, la German Emissions Trading Authority (DEHSt) presso la Federal Environment Agency e il Department for Energy and Climate Change continuano a pubblicare rapporti periodici sulle rispettive piattaforme nazionali, ad oggi aggiornati entrambi a febbraio 2014 (Allegato III, Allegato IV, Allegato V e Allegato VI).
  • 24. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 22
  • 25. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 23 2. Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano Le quote di emissione italiane sono messe all’asta sulla t-CAP nelle sessioni ordinarie che si tengono tre volte a settimana (lunedì, martedì, giovedì), dalle 9:00 alle 11:00 CET. Nel primo trimestre 2014 il gestore della piattaforma non ha riportato anomalie di rilievo nello svolgimento delle aste e nessuna sessione è stata annullata. La novità più rilevante registrata nel trimestre è che, a seguito dell’entrata in vigore del backloading, dalla sessione d’asta del 17 marzo scorso il quantitativo di quote italiane messe all’asta per ciascuna sessione si è ridotto da 713.000 a 372.000 quote (cfr. 4.1 Attuazione del backloading). 2.1 Volumi messi all’asta e proventi Come già nel 2012 e 2013, nel primo trimestre 2014 l’Italia ha partecipato a tutte le aste tenutesi sulla t- CAP (cfr. 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)). Tra gennaio e marzo, sono state collocate oltre 23 milioni di quote EUA italiane valevoli per il periodo 2013-2020 (23.281.000). I ricavi sono stati pari a oltre 137 milioni di euro (137.676.580 euro), 17,90% del ricavo totale sulla t-CAP (Polonia esclusa) e 10,72% del totale ricavato dagli Stati membri su tutte le piattaforme. Figura 2: Proventi aste di quote di emissione nel I trimestre 2014 per Paese membro Fonte: Elaborazione GSE
  • 26. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 24 Complessivamente, da novembre 2012 al 31 marzo 2014 il GSE ha collocato 122.478.000 quote EUA, con un ricavo totale di 600.153.470 euro. Tabella 1: Proventi d’asta per l’Italia da novembre 2012 a marzo 2014 Anno Quantitativo messo all'asta EUA Prezzo medio ponderato mese €/EUA Ricavi € Novembre 2012 6.174.000 € 7,05 € 43.506.120 Dicembre 2012 5.150.000 € 6,41 € 32.991.120 Totale 2012 11.324.000 € 6,76 € 76.497.240 Gennaio 2013 7.668.000 € 5,04 € 38.665.890 Febbraio 2013 7.668.000 € 4,45 € 34.103.430 Marzo 2013 7.668.000 € 4,02 € 30.809.245 Aprile 2013 8.307.000 € 3,84 € 31.930.830 Maggio 2013 7.029.000 € 3,40 € 23.904.990 Giugno 2013 7.668.000 € 4,20 € 32.192.820 Luglio 2013 8.946.000 € 4,19 € 37.502.910 Agosto 2013 3.514.500 € 4,39 € 15.428.655 Settembre 2013 8.307.000 € 5,15 € 42.749.100 Ottobre 2013 8.307.000 € 4,87 € 40.429.530 Novembre 2013 7.668.000 € 4,51 € 34.582.680 Dicembre 2013 5.122.500 € 4,62 € 23.679.570 Totale 2013 87.873.000 € 4,39 € 385.979.650 Gennaio 2014 7.843.000 € 4,98 € 39.093.790 Febbraio 2014 8.556.000 € 6,42 € 54.936.650 Marzo 2014 6.882.000 € 6,34 € 43.646.140 Totale 2014 23.281.000 € 5,91 € 137.676.580 Totale 2012-2014 122.478.000 € 4,90 € 600.153.470 Fonte: Elaborazione GSE Tutti i proventi sono ancora sotto la temporanea custodia del GSE e sono depositati in un conto corrente aperto a nome della società presso la Banca Popolare di Sondrio, in adempimento alle proprie mansioni di Responsabile del Collocamento per l’Italia. Ciò in attesa del loro trasferimento alla tesoreria dello Stato che sarà attuato in conformità alle norme vigenti (D.Lgs 30/2013) e più specificamente in base a quanto previsto dalla Convenzione di cui all’art. 4 del D.Lgs.30/2013 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Società non appena essa sarà approvata dagli organi di controllo deputati.
  • 27. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 25 Al 31 marzo 2014, gli interessi netti complessivi maturati sul conto corrente sono stati pari a 5.505.592 euro12 , per un totale di 604.107.822 euro accreditati complessivamente sul conto GSE dedicato alle aste. Ad essi si aggiungono i proventi asta del 31 marzo stesso (1.551.240 euro), accreditati da EEX/ECC solo il giorno lavorativo successivo (1 aprile), per un totale complessivo di risorse generate per l’Italia dalle aste di quote a tutto il primo trimestre 2014 pari a 605.659.062 euro. Tabella 2: Riepilogo remunerazione proventi d'asta per l’Italia contabilizzati al 31 marzo 2014 Rendicontazione dei proventi di quote di emissione Periodo 13.11.2012 - 31.12.2013 Periodo 01.01.2014 - 31.03.2014 Totale 13.11.2012 - 31.03.2014 Proventi aste LORDI € 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230 Oneri Sorvegliante Unico d'Asta (€ 0) (€ 0) (€ 0) Proventi aste NETTI Accreditati sul C/C al 31 marzo* € 462.476.890 € 136.125.340 € 598.602.230* Interessi LORDI € 4.798.768 € 2.083.654 € 6.882.422 Ritenuta Fiscale del 20%, bolli e spese di gestione del conto (€ 959.774) (€ 417.056) (€ 1.376.830) Interessi NETTI € 3.838.994 € 1.666.598 € 5.505.592 Totale proventi oggetto di trasferimento al Dipartimento del Tesoro € 466.315.884 € 137.791.938 € 604.107.822 * La cifra differisce da quella indicata nella tabella precedente in quanto, ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento ai proventi effettivamente accreditati sul conto corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di ciascuna asta dopo un giorno lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca non li ha tenuti in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014. Fonte: Elaborazione GSE 2.2 Prezzi di aggiudicazione Le quote italiane sono state messe all’asta nel trimestre a prezzi in rialzo rispetto al trimestre precedente, almeno fino ai primi di marzo, con un prezzo medio ponderato nel trimestre di 5,91 euro. I prezzi sono stati i medesimi ottenuti dagli altri Stati membri aderenti alla t-CAP tranne la Polonia, che dispone di una finestra d’asta separata i cui prezzi di chiusura non necessariamente coincidono con quelli della sessione comune della t-CAP (cfr 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP)). Per un’analisi più dettagliata del loro andamento, che ha subito variazioni interessanti specie nella fase finale del trimestre, si rimanda al paragrafo 3.5.1 Prezzi. 12 Ai fini del calcolo degli interessi, la Banca Popolare di Sondrio fa riferimento ai proventi effettivamente accreditati sul conto corrente GSE all’ultimo giorno del trimetre (in questo caso, 31 marzo). EEX/ECC accredita i proventi di ciascuna asta dopo un giorno lavorativo dalla data dell’asta. Quindi essendo i proventi dell’asta del 31 marzo stati accreditati il 1 aprile, la Banca non li ha tenuti in considerazione per la quantificazione degli interessi maturati nel primo trimestre 2014.
  • 28. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 26 Figura 3: Proventi delle aste di quote di emissione italiane I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX 2.3 Messa all’asta delle quote italiane: aspetti tecnici e operativi Nelle more di eventuali ulteriori indicazioni a valle dell’approvazione del Decreto legislativo 30/2013, nel 2014 il GSE ha svolto la funzione di Responsabile del Collocamento delle quote italiane nell’assetto organizzativo già adottato per il 2012 e per il 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2012), informando in maniera costante i Ministeri competenti sull’andamento dell’attività e sui risultati delle aste (Allegato VII). Nel corso del primo trimestre 2014 è stato finalizzato il testo della Convenzione tra Ministero dell’Economia e Finanze e GSE che, ai sensi del D.Lgs. 30/2013, art.19, comma 4, dovrebbe disciplinare tra le altre cose le modalità di trasferimento dei proventi dal GSE alla Tesoreria dello Stato. Il documento è al momento all’attenzione degli organismi di vigilanza deputati. In vista dell’entrata in vigore della Convenzione, il GSE ha formalizzato una serie di procedure di gestione conformi alla normativa societaria vigente e alle provvisioni della Convenzione stessa. 2.4 Attività di informazione e divulgazione Il 2014 ha segnato l’inizio di una collaborazione con ENEA – ISNOVA per l’inserimento di un modulo formativo sulle aste di quote nei programmi ENEA di formazione degli energy manager sull’EU ETS. Il primo appuntamento si è tenuto a Roma, il 17 febbraio scorso, ed ha coinvolto circa 30 tecnici in formazione (Allegato VIII e Allegato IX). Un secondo appuntamento è previsto per maggio.
  • 29. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 27 Nel corso del primo trimestre 2014 la sezione web dedicata alle aste all’interno del portale del GSE ha registrato un flusso di richieste in netto incremento in termini di volumi (29% rispetto al IV trimestre 2013, 51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I trend restano in linea con quanto registrato nel 2013, ovvero una progressiva crescita di interesse per le pagine legate al contesto del sistema d’aste, in particolare quella dedicata alle evoluzioni regolatorie dell’EU ETS e quella legata al Pacchetto Clima Energia. Come evidenziato dal grafico sottostante, le pagine che ricevono maggiori visite sono:  Aste CO2, ovvero quella su cui si trovano i risultati delle aste di quote aggiornati quotidianamente , il calendario consolidato e la sezione documentale dalla quale sono scaricabili di Rapporti trimestrali sulle aste.  “Sistema EU ETS” e “Pacchetto Clima Energia”, in particolare nel mese di gennaio, in coincidenza con la presentazione da parte della Commissione europea della proposta di riforma del Pacchetto clima- energia al 2030, inclusiva della proposta di introduzione di una “Riserva di Stabilità del Mercato” nel sistema d’aste dell’EU ETS. Figura 4: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE (ott.2012 – mar.2014) * Dal 1 al 17 aprile 2013 gli accessi sono stati rilevati solo parzialmente a causa di problemi di software Fonte: Elaborazione GSE Si stanno complessivamente stabilizzando, intorno ai 160 al mese, anche gli accessi alla parte dedicata alle modalità di partecipazione alle aste.
  • 30. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 28 Figura 5: Accessi alla sezione Aste CO2 del sito GSE nel I trimestre 2014 Gennaio 2014 Febbraio 2014 Marzo 2014 Totale trimestre Aste CO2 743 729 847 2.319 Come partecipare alle aste 168 161 157 486 Sistema EU ETS 539 582 585 1.706 Pacchetto Clima Energia 508 421 481 1.410 CO2 in ambito internazionale 71 61 50 182 Totale 2.029 1.954 2.120 6.103 Fonte: Elaborazione GSE Le richieste di informazioni ricevute dal GSE nel trimestre hanno seguito lo stesso pattern di quanto rilevato rispetto agli accessi web. In particolare a gennaio, successivamente alla presentazione del Pacchetto Clima Energia al 2030 e alla proposta d’introduzione di una Riserva di Stabilità nell’EU ETS, si sono concentrate le richieste, anche da parte di interlocutori istituzionali di informazioni riguardo ai possibili effetti della riserva sui prezzi. Diverse richieste sono pervenute anche rispetto a tempistiche e modalità per le allocazioni gratuite di quote di emissione agli impianti italiani e all’approvazione delle tabelle che definiscono i diritti di utilizzo di crediti internazionali per il periodo 2008-2020 (tabelle ICE). Come da prassi, ai quesiti sono state date risposte orientative, reindirizzando gli interlocutori ai riferimenti e alle pagine del sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare dedicate al Comitato nazionale per la gestione della Direttiva 2003/87/CE e per la gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto. I Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissioni europee si confermano inoltre come punto di riferimento sull’ETS europeo per la stampa nazionale, che ormai ne da regolare annuncio ad ogni pubblicazione (Allegato X).
  • 31. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 29 3. Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2014 Nel corso dei primi tre mesi del 2014, considerando tutte e tre le piattaforme operative, sono state messe all’asta oltre 217 milioni di quote EUA (217.618.000) valevoli per il periodo di obbligo 2013-2020 pari a circa il 35,5 % del quantitativo complessivo previsto per l’anno a valle dell’introduzione del backloading (528.399.500 contri i 916.468.500 originariamente previsti, cfr. 4.1 Attuazione del backloading). Figura 6: Volumi di quote da mettere all’asta nel 2014 13 e già collocati nel I trimestre per Stato membro Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 13 La Croazia non è presente perché ancora la Commissione non ha reso noto il quantitativo di quote che il Paese dovrà mettere all’asta nel corso dell’anno.
  • 32. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 30 3.1 Aste presso la Piattaforma Transitoria Comune (t-CAP) EU t-CAP Durante il primo trimestre del 2014, hanno operato sulla t-CAP i Responsabili del Collocamento di 24 Stati membri14 , che hanno collocato complessivamente oltre 130 milioni di quote EUA (130.029.000). Le aste hanno generato in totale proventi per più di 769 milioni di euro (769.263.135 euro). Figura 7: Ricavi d’asta sulla t-CAP nel I trimestre 2014 per Stato Membro Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Le sessioni d’asta sono state effettuate con una cadenza di tre alla settimana, nelle giornate di lunedì, martedì e giovedì, dalle 9 alle 11 (CET). Complessivamente, nel primo trimestre si sono tenute sulla t-CAP un totale di 36 sessioni d’asta, l’ultima il 31 marzo. 14 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
  • 33. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 31 La partecipazione alle aste è stata in linea con quella registrata nei periodi precedenti, con una media di 20 soggetti che hanno presentato proposte d’acquisto e 13 soggetti aggiudicatari per asta. Tabella 3: Riepilogo proventi d’asta presso la t-CAP nel I trimestre 2014 (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Il prezzo di aggiudicazione delle quote sulla t-CAP ha avuto un andamento crescente fino alla terza settimana di febbraio, da un prezzo iniziale di 4,65 euro registrato il 7 gennaio fino ad un massimo di 7,10 euro il 24 febbraio 2014. L’atmosfera di attesa rispetto all’approvazione di un percorso accelerato per l’introduzione operativa del backloading entro il primo trimestre dell’anno ha presumibilmente sostenuto i prezzi. Successivamente, le quotazioni sono scese fino ad un minimo di 4,17 euro, registrato il 31 marzo
  • 34. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 32 2014. Il prezzo medio del primo trimestre sulla t-CAP è stato di 5,92 euro15 . Per un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr 3.5.1 Prezzi. Figura 8: Andamento prezzi e ricavi aste di quote di emissione sulla t-CAP nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX PL t-CAP Il collocamento delle quote polacche nel primo trimestre del 2014 si è concentrato su tre sessioni d’asta tenutesi una volta ogni 4 settimane di mercoledì, dalle 9 alle 11 (CET), in una sessione separata della t-CAP. Complessivamente, la Polonia ha collocato presso la piattaforma comune transitoria (EEX t-CAP) oltre 13 milioni di EUA (13.335.000), ricavando oltre 78 milioni di euro (78.009.750 euro). I prezzi di aggiudicazione delle aste polacche si sono mantenuti in linea con quelli osservati sulla t-CAP nello stesso periodo, facendo registrare un prezzo minimo di 4,69 euro a gennaio ed un prezzo massimo di 6,89 euro nell’asta di marzo. Mediamente il prezzo è stato di 5,85 euro. Anche il numero di soggetti che ha proposto offerte di acquisto e di aggiudicatari risulta in linea con quelli registrati sulla t-CAP, se non per l’asta del 5 marzo, nella quale hanno presentato offerte di acquisto solo 10 soggetti. La Polonia non parteciperà ad altre aste fino al 2015. Il Paese, infatti, che ancora in questa fase destina gratuitamente parte delle proprie quote da collocare all’asta ai produttori di energia per l’ammodernamento del parco di generazione elettrica (Dir. 2003/87/CE e successive modificazioni, art. 15 Il prezzo medio ponderato del periodo registrato sulla t-CAP è differenta da quello calcolato sulle quote italiane di 0,01€ poiché essendo questo calcolato come ∑ ∑ il prezzo medio risultante può essere leggermente diverso.
  • 35. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 33 10c), in virtù dell’introduzione del backloading ha esaurito già con l’ultima sessione d’asta di marzo il proprio quantitativo di quote da mettere all’asta nel corso dell’intero 2014. Tabella 4: Andamento aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014 (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Figura 9: Proventi delle aste di quote di emissione polacche sulla t-CAP nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX
  • 36. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 34 3.2 Aste presso la Piattaforma Definitiva della Germania (EEX DE) Tra gennaio e marzo 2014, la Germania ha collocato presso la propria piattaforma nazionale (EEX DE) oltre 50 milioni di EUA (50.704.000) ricavando oltre 299 milioni di euro (299.628.400 euro). È stata effettuata una sessione d’asta alla settimana, nella giornata di venerdì dalle 9 alle 11 (CET), per un totale di 12 sessioni nel trimestre. Similmente a quanto osservato sulla piattaforma comune, l’anno si è aperto facendo registrare il prezzo minimo del trimestre (4,45 euro), per poi proseguire con un trend in rialzo che ha raggiunto un picco massimo di 6,85 euro il 21 febbraio, alla vigilia dell’approvazione in Consiglio dell’Unione del percorso abbreviato per il backloading. Da fine febbraio i prezzi hanno poi subito una decisa discesa fino ad attestarsi nell’ultima asta di marzo sui 5,10 euro. Il prezzo medio del trimestre è stato pari a 5,91 euro per tCO2. Per un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi. Figura 10: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma tedesca nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Come sulla t-CAP, nel primo trimestre 2014 sulla piattaforma d’asta tedesca hanno proposto richieste di acquisto in media 20 soggetti per asta. Gli aggiudicatari sono stati mediamente 13 per sessione.
  • 37. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 35 Tabella 5: Proventi delle aste tedesche su EEX nel I trimestre 2014 (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: elaborazione GSE su dati EEX 3.3 Aste presso la Piattaforma Definitiva del Regno Unito (ICE UK) Tra gennaio e marzo, il Regno Unito ha collocato presso la Piattaforma Definitiva Nazionale (ICE UK) oltre 23 milioni di quote EUA (23.550.000), per un ricavo complessivo di quasi 138 milioni di euro (137.993.800 euro). Tabella 6: Proventi delle aste britanniche su ICE nel I trimestre 2013 (*) - Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di sogetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: elaborazione GSE su dati ICE Le sessioni d’asta si sono tenute nella giornata di mercoledì, ogni due settimane, dalle ore 9 alle 11 (CET). Su ICE UK, come già osservato lo scorso anno, il livello di partecipazione alle aste si è confermato leggermente inferiore a quello registrato sulle piattaforme gestite da EEX, con una media di 17 soggetti che hanno proposto richieste di acquisto e 12 soggetti aggiudicatari. I prezzi di aggiudicazione delle quote sono coerenti con quelli registrati dalle altre due piattaforme nel primo trimestre 2014, con un trend rialzista nella prima parte del trimestre e ribassista nella seconda parte.
  • 38. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 36 La piattaforma è partita da un minimo di 4,91 euro per tCO2 ad inizio anno e ha registrato un massimo di 6,80 euro per tCO2 il 12 febbraio, ultima asta prima della decisione del Consiglio sul percorso abbreviato per l’applicazione del backloading, per poi scendere nuovamente a 5,80 euro nell’ultima sessione d’asta del trimestre. Il prezzo medio (5,86 euro) è stato leggermente al di sotto di quello registrato sulle due piattaforme gestite da EEX. Per un approfondimento sulle dinamiche dei prezzi cfr. 3.5.1 Prezzi. Figura 11: Andamento dei ricavi d’asta sulla piattaforma britannica nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati ICE €22.733.300 €25.696.500 €29.354.200 €28.520.800 €17.102.000 €14.587.000 € 4,91 € 5,55 € 6,34 € 6,16 € 6,80 € 5,80€ 5,86 € 0,00 € 1,00 € 2,00 € 3,00 € 4,00 € 5,00 € 6,00 € 7,00 € 8,00 € 0 € 5.000.000 € 10.000.000 € 15.000.000 € 20.000.000 € 25.000.000 € 30.000.000 € 35.000.000 PREZZORICAVI Ricavi per sessione € Prezzo di aggiudicazione €/tCO2 Prezzo medio ponderato I trimestre 2014 €/tCO2
  • 39. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 37 3.4 NER300: seconda tranche di collocamento Il programma NER300, istituito ai sensi della Direttiva ETS, è uno schema di finanziamento di progetti energetici basati sull’uso di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio alimentati attraverso la monetizzazione di 300 milioni di quote provenienti dalla Riserva Nuovi Entranti (NER) 2013-2020. L’attuazione dello schema è stata divisa in due tranche di erogazione. La prima, che prevedeva il collocamento di 200 milioni di quote, sui è conclusa nel novembre 2012 con un ricavato di circa 1,2 miliardi di euro. La seconda, relativa a soli 100 milioni di quote è partita a novembre 2013 e proseguita per tutto il rimo trimestre 2014, si concluderà ad aprile. Al 31 marzo 2014 sono state collocate sul mercato 89.750.000 di quote (in media 20 milioni di EUA al mese) attraverso i mercati secondari di EEX ed ICE registrando 496.757.140 euro di proventi. Tabella 7: Andamento vendite seconda tranche NER300 (nov 2013 – mar 2014) Mesi Canali di vendita Volumi Contratto Prezzo medio Valore EUA vendute (EUR) Novembre 2013 Screen trades 10.250.000 Dec-13 € 4,45 € 46.947.320 OTC cleared 300.000 Dicembre 2013 Screen trades 16.300.000 Dec-14 € 4,86 € 81.695.800 OTC cleared 500.000 Gennaio 2014 Screen trades 22.255.000 Dec-14 € 5,06 € 113.163.030 OTC cleared 100.000 Febbraio 2014 Screen trades 20.195.000 Dec-14 € 6,55 € 132.850.480 OTC cleared 100.000 Marzo 2014 Screen trades 19.750.000 Dec-14 € 6,18 € 122.100.510 OTC cleared 0 Totale 89.750.000 € 5,53 € 496.757.140 Fonte: elaborazione GSE su dati EIB 3.5 Considerazioni di sintesi sul sistema d’aste e confronto con il mercato secondario Come osservato sin dall’inizio delle aste nel 2012 (cfr. Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anni 2012 e 2013), anche nel primo trimestre 2014 l’andamento delle aste primarie di quote CO2 è risultato piuttosto omogeneo sulle tre piattaforme16 , considerando tutti e tre i parametri di rilievo per l’andamento delle aste: prezzo, cover ratio e numero dei partecipanti. 16 In virtù di questa omogeneità e della base di dati più significativa in virtù dei maggiori volumi di quote collocate, si è presa come riferimento la t-Cap a titolo esemplificativo dei 3 indicatori scelti per descrivere l’andamento delle aste. Per il mercato secondario sono stati presi a riferimento i dati di ICE e EEX ove disponibili.
  • 40. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 38 Figura 12: Andamento aste 17 sulle tre piattaforme e sull’asta separata della Polonia nel I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 3.5.1 Prezzi Il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d’asta da gennaio a marzo è stato pari a 5,89 euro, di oltre 1 euro (1,23 euro) superiore a quello osservato nel quarto trimestre 2013 (4,68 euro). I prezzi hanno avuto alcuni picchi vicini ai 7 euro nella parte centrale del trimestre e un forte ribasso nella parte finale di marzo, che ha riportato il prezzo su valori similari a quelli di inizio anno (tra i 4 e i 5 euro). La crescita del prezzo delle emissioni nella parte iniziale del trimestre è stata legata a spinte speculative di tipo bullish legate all’adozione definitiva del backloading e la conseguente riduzione delle quote immesse sul mercato primario. Il brusco calo del prezzo nella parte finale del trimestre sembrerebbe invece legato, secondo gli analisti18 , a pressioni di tipo bearish complementari alle precedenti dettate probabilmente in parte dalla volontà degli operatori finanziari di monetizzare i guadagni delle settimane anteriori attraverso la vendita delle quote, ma anche dal prezzo debole dei contratti power tedeschi, da emissioni verificate 2013 sotto le attese, dal completamento delle assegnazioni di quote 2013 e l’inizio, in alcuni Stati membri, dell’assegnazione 2014 (cfr. 4 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio). Queste spinte sembrerebbero avere annullato o quantomeno controbilanciato eventuali effetti rialzisti derivanti da una crescita di domanda sul mercato in vista della compliance 2013 (entro 30 aprile 2014), come sembrerebbero dimostrare anche i risultati delle prime aste del mese di aprile, i cui prezzi di assegnazione sono rimasti intorno ai 5 euro. 17 Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d’asta di ciascuna piattaforma, sulle altre si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all’ultimo registrato. 18 Vedi, tra gli altri, Point Carbon
  • 41. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 39 Figura 13: Andamento dei prezzi delle EUA sul mercato primario e secondario 19 nel I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX, ICE e Point Carbon 19 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento il prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE.
  • 42. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 40 Di seguito un’analisi di dettaglio delle variazioni del prezzo delle quote del trimestre:  L’andamento dei prezzi a gennaio è stato tendenzialmente al rialzo. Un picco minimo è stato registrato il 10 gennaio a 4,45 euro, per arrivare ad un massimo nel mese di 5,60 euro il 31 gennaio. Il trend è stato con tutta probabilità supportato sia dall’approvazione da parte del Comitato per i Cambiamenti Climatici delle modalità di applicazione del backloading, avvenuta l’8 gennaio, sia dal dibattito intorno ad un percorso abbreviato per l’entrata in vigore della decisione che prevedesse un periodo di scrutinio inferiore ai canonici 3 mesi (fast track). La presentazione da parte della Commissione Europea, il 22 gennaio, del Pacchetto Clima Energia al 2030 insieme alla proposta per l’introduzione di una Market Stabiliy Reserve non sembrano invece aver avuto impatti significativi sul prezzo.  In febbraio il trend di crescita è proseguito, raggiungendo la quotazione massima di 7,10 euro (24 febbraio) in coincidenza con il parere favorevole del Consiglio all’adozione del fast track per consentire il backloading delle quote già da marzo. A seguito dell’approvazione, però, anziché salire ulteriormente, i prezzi hanno iniziato a scendere, arrivando a toccare i 6,16 euro dell’asta britannica del 26 a valle della pubblicazione dei nuovi calendari d’asta. Ciò potrebbe essere dovuto a dinamiche speculative. Secondo alcuni analisti20 , i prezzi avrebbero già da mesi incorporato gli effetti attesi dal backloading sull’equilibrio domanda-offerta. Esaurite le ultime incertezze sulla introduzione della misura, le spinte bullish generate dall’attesa si sarebbero esaurite e gli operatori avrebbero scelto la strada della vendita per capitalizzare.  Nel mese di marzo il trend ribassista è proseguito, portando le quote a toccare il minimo del trimestre (4,17 euro). Secondo alcune indiscrezioni21 , questa dinamica sarebbe stata innescata, oltre che dalle vendite a fini speculativi già descritte per il mese di febbraio, da un’operazione di vendita particolarmente consistente effettuata da un grande operatore europeo che, a sua volta, avrebbe innescato una serie di cosiddette “vendite tecniche”, ovvero operazioni di vendita previste dalle procedure di gestione del rischio di tutti i principali operatori del mercato (cfr. Figura 14). A ciò si è aggiunto il forte calo dei prezzi nel settore energetico tedesco che ha amplificato la dinamica ribassista. Figura 14 Andamento degli scambi sul mercato secondario ICE nel I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE 20 “EU carbon plummets 11 pct following 6 weeks rally” – Point Carbon 25/02/2014 http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4285116?date=20140225&sdtc=1 21 Conversazioni con diversi operatori del mercato. 0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000 volumi giornalieri media periodo
  • 43. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 41 In questo primo trimestre 2014, a differenza di quanto accaduto nel corso di tutto il 2013, l’aspetto speculativo si è fatto sentire di più sul mercato rispetto alle evoluzioni regolatorie. Le alterne vicende del backloading, che avevano “modellato” l’andamento dei prezzi del carbonio nel 2013, sono giunte a conclusione con l’approvazione della misura in via definitiva già a dicembre dello scorso anno, tanto che l’anno si era chiuso con prezzi stabilmente intorno ai 5 euro. L’ultimo “colpo di coda” di origine regolatoria è avvenuto con l’approvazione in Consiglio del fast track sulla quale hanno cominciato ad evidenziarsi dinamiche speculatorie che hanno portato i prezzi a salire di nuovo oltre i 6 euro a fine febbraio, giocando sull’incertezza dei tempi necessari a cominciare il backloading. I prezzi si sono poi riassestati intorno agli stessi 5 euro di fine 2013 una volta arrivato il via libera in tempi compatibili con il ritiro di 400 milioni di quote nel 2014. I picchi positivi e negativi registrati successivamente, sono invece più marcatamente frutto di atteggiamenti speculativi degli operatori del mercato e di attività di gestione degli asset delle utility energetiche derivanti da prezzi eccezionalmente bassi sul power tedesco22 . Interessante notare inoltre come i prezzi di aggiudicazione delle aste del trimestre, come già notato alla fine dell’anno precedente, siano sempre più vicini ai prezzi massimi d’offerta (cfr Figura 15). Ciò potrebbe essere indice di una progressiva maturazione del mercato e dei suoi operatori che, avendo acquisito una certa conoscenza del mercato, riescono a prevedere con precisione sempre maggiore quale sarà il prezzo di chiusura dell’asta. Figura 15 Andamento dei prezzi offerti per le quote messe all’asta dalla t-CAP nel I trimestre 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE 22 “EU carbon slips 3,7 pct n weak power, gas” Point Carbon 04/04/2014.
  • 44. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 42 3.5.2 Cover Ratio Complessivamente, il primo trimestre 2014 ha confermato il ruolo delle aste come elementi di riferimento per il mercato, con valori di cover ratio stabilmente sopra i 2 punti.  A gennaio il cover ratio della t-CAP ha oscillato tra 2,72 e 4,33, per le aste su EEX DE invece i cover ratio sono stati 3,10 e 3,93, ICE ha registrato infine cover ratio di 2,11 e 2,75. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece registrare un valore di 3,88 (una sola sessione d’asta).  Nel mese di febbraio, sulla t-CAP, in sessione ordinaria il cover ratio ha oscillato tra 2,40 e 6,06; presso ICE l’indice è stato di 1,76 e 2,19, mentre presso EEX DE ha oscillato tra 3,12 e 5,34. La sessione della t-CAP polacca ha fatto invece registrare un valore di 2,34 (una sola sessione d’asta).  A marzo, il cover ratio della t-CAP si è attestato tra 3,26 e 12,10. Presso la piattaforma tedesca il tasso si è attestato tra 5,38 e 9,36 mentre sulla piattaforma britannica ha oscillato tra 3,96 e 4,71. La sessione della t-CAP polacca ha fatto registrare un valore di 2,50 (una sola sessione d’asta). L’aumento dei cover ratio nel mese di marzo rispetto all’altra parte del primo trimestre è da ricondursi principalmente alla riduzione delle quote messe all’asta in seguito all’entrata in azione del backloading: un’improvvisa riduzione dell’offerta ha infatti provocato un improvviso incremento del cover ratio. Figura 16: Cover ratio aste t-CAP nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Cos’è il cover ratio Per cover ratio si intende il rapporto tra quantità di quote oggetto di proposta di offerta e quantità totale allocata sul mercato in una data sessione d’asta. Alcuni analisti di settore ritengono che il cover ratio sia un indicatore utile a misurare il peso delle aste nella dinamica complessiva del mercato del carbonio: valori elevati di cover ratio per le aste evidenzierebbero un ruolo trainante del mercato primario rispetto al secondario, ovvero che i prezzi formatisi sulle aste primarie influenzerebbero quelli delle quote di emissione scambiate sul mercato secondario, divenendo indicativi anche per le transazioni bilaterali e Over-the-Counter.
  • 45. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 43 3.5.3 Numero dei partecipanti Il numero di partecipanti alle sessioni d’asta ha confermato al situazione registrata nel IV trimestre 2013. Considerando nell’insieme tutte e tre le piattaforme, i soggetti che hanno avanzato richiesta di acquisto nelle singole sessioni d’asta tra gennaio e marzo sono oscillati tra 10 e 25. Le informazioni relative all’identità di tali soggetti e agli aggiudicatari delle aste sono classificate come market sensitive e quindi, in assenza di Sorvegliante Unico d’Asta, sono note solo alle piattaforme. Gli unici dati disponibili ad oggi sono quelli relativi alla t-CAP, pubblicati in aggregato dalla Commissione europea nei rapporti sulle aste (Allegato II). A gennaio i dati della Commissione indicavano un leggero incremento che ha portato i soggetti autorizzati a presentare offerte di acquisto sulla t-CAP a 60 dai 58 novembre 2013. Si tratta di:  39 soggetti obbligati, ovvero operatori di impianti fissi o dell’aviazione soggetti alla Direttiva ETS  17 operatori finanziari  4 trader di commodity esenti dalla MiFID Tranne due società di investimenti, tutti i partecipanti alle aste risultano essere anche iscritti al mercato secondario (giornaliero o a termine) di EEX, di cui rappresentano il 53% (60 su 113). Tabella 8: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-CAP Number of participants Operators Investment firms Credit Institution Business groupings Persons exempt from MFID Total Stationary Aircraft Participants admitted to EEX’s emissions spot secondary market N/A N/A N/A N/A N/A N/A 113 Participants eligible to bid in the auctions, of which: 39 1 9 7 0 4 60 Also on behalf of clients 2 6 Auction-only participants 0 0 2 0 0 0 2 Fonte: Auctions by the transitional common auction platform, 12th Report della Commissione europea Rispetto a dicembre 2013 (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013), si sono aggiunti due soggetti accreditati per la partecipazione alle aste su EEX Per quanto riguarda l’Italia, ad oggi, secondo quanto reso pubblico dalla piattaforma EEX, i soggetti nazionali accreditati per lo scambio di quote di emissione sono solo tre, tutti appartenenti alla categoria delle utility energetiche. Si conferma quindi la distanza di questi numeri, già evidenziata nei report precedenti, dal totale dei soggetti obbligati dalla Direttiva (circa 13.000). La discrepanza è dovuta presumibilmente ad un’organizzazione del mercato articolata all’asta (cfr. Rapporto GSE sulle aste di quote EUA, anno 2013,SPECIALE Stato e andamenti del mercato del carbonio: EU ETS principale driver verso la finanziarizzazione del mercato globale del carbonio).
  • 46. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 44 Figura 17: Andamento partecipazione aste di quote di emissione t-CAP nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati EEX Al numero ridotto di partecipanti non sembrano comunque essere collegati al momento particolari problemi di concentrazione del mercato, almeno stando ai dati pubblicati dalla Commissione per la t-CAP. I valori dello Herfindahl-Hirschman Index (HHI) riportati dalla Commissione, infatti, non sono saliti al di sopra di 2.500 punti da ottobre dello scorso anno (cfr. Figura 18). A gennaio, però l’indice HHI ha oscillato tra 1.100 e 2.500, con un valore medio di 1.800, superiore ai valori di novembre(1.422) e dicembre (1.689) e che denotano un mercato moderatamente concentrato. Figura 18: Valori di concentrazione della t-CAP su indice HHI (nov. 2012 – gen. 2014) Fonte: elaborazione GSE su dati della Commissione europea Cos’è lo Herfindahl-Hirschman Index (HHI) Lo HHI elaborato da EEX misura il grado di concentrazione nelle aste come la somma dei quadrati della percentuale di quote assegnate a ciascun aggiudicatario sul totale di quote messe all’asta. Valori dell’indice sotto i 1500 sono comunemente interpretati come segno di un mercato non concentrato, valori compresi tra 1500 e 2500 sarebbero invece indice di una moderata concentrazione del mercato mentre un indice superiore a 2500 denoterebbe un mercato fortemente concentrato.
  • 47. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 45 4. Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio Mentre nel corso del 2013 il dibattito sull’assetto regolatorio che norma l’EU ETS ha costantemente e molto evidentemente condizionato le dinamiche dei prezzi sia sul mercato primario che sul mercato secondario del carbonio, l’inizio del 2014 ha fatto registrare un impatto più rilevate delle dinamiche speculative (cfr. 3.5.1 Prezzi). Le misure che avevano prodotto le principali oscillazioni di prezzo nel 2013, tra tutte il backloading, hanno trovato una loro stabilizzazione tra fine 2013 e inizio 2014, portando i prezzi delle quote, una volta assimilato il nuovo asseto regolatorio, intorno ai 5 euro per tCO2. Le due novità regolatorie principali del primo trimestre 2014 – i.e. l’attuazione del backloading e la presentazione di una proposta della Commissione per la riforma del Pacchetto clima energia al 2030 – non sembrano aver segnato in modo particolare i prezzi. Gli effetti della prima erano stati probabilmente incorporati nel prezzo delle quote già da dicembre 2013. Eventuali effetti della seconda, invece, saranno percepibili presumibilmente solo più avanti nel tempo: l’orizzonte temporale al 2021 è infatti ancora molto distante e il dibattito tra Consiglio, Palmento e Commissione – gli ultimi due peraltro in scadenza a breve – è ancora in fase preliminare. Hanno invece influito in misura maggiore e depressiva sui prezzi la messa in atto di alcuni adempimenti amministrativi richiesti dalla Direttiva ETS agli Stati membri, in particolare l’assegnazione di quote 2013 e l’inizio delle assegnazioni 2014, arrivate alla vigilia della compliance e in concomitanza con le disclosure di dati delle emissioni 2013 sotto le aspettative. Inoltre, un effetto ulteriormente depressivo sul prezzo della CO2 europea è stato prodotto dall’attuazione da parte degli Stati membri del Regolamento sull’International Credits Entitlement (RICE, cfr. 4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali), regolamento che permette di utilizzare una certa percentuale di crediti di emissione derivanti dai meccanismi del Protocollo di Kyoto a fini di compliance a valle della loro conversione in quote EUA. 4.1 Attuazione del backloading Come già ampiamente discusso nei Rapporti GSE sulle Aste di quote di emissione europee precedenti, la presenza di un ampio surplus di quote di emissione nell’EU ETS ha creato una situazione che ha reso le dinamiche dei prezzi, almeno per quanto riguarda il breve-medio periodo, slegate dal sottostante industriale delle emissioni e dai fondamentali del mercato, legandole sempre più alla percezione di disequilibrio tra domanda ed offerta di quote da parte dei principali player. È questo il motivo per cui il percorso attuativo del backloading, che ha come obbiettivo il riallineamento dell’equilibrio tra domanda ed offerta, è stato il principale driver dei prezzi nel 2013. Grazie alla convergenza tra Parlamento e Consiglio dell’Unione, la decisione che ha modificato la direttiva al fine di consentire alla Commissione l’operazione una tantum di ritiro di quote (art. 10.4 della direttiva ETS) è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale della UE ed è entrata in vigore il 19 dicembre. Successivamente, a valle dell’approvazione della proposta attuativa del backloading da parte del Comitato Cambiamenti Climatici (8 gennaio 2014), si è aperto il processo di scrutinio da parte di Consiglio e
  • 48. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 46 Parlamento. Poiché tale processo solitamente richiede novanta giorni e avrebbe comportando il rischio di dover ridurre il quantitativo di quote da ritirare nel 2014 a 300 milioni, la Commissione ha avanzato formale istanza alla Presidenza dell’Unione ed al Parlamento per ridurne la durata (fast track, cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee - Anno 2013). L’incertezza riguardo l’effettiva possibilità di ridurre i tempi di scrutinio ha prodotto una spinta speculativa sui prezzi, che sono cresciuti superando i 7 euro fino al completamento del processo nei tempi (6 Febbraio 2014 parere favorevole del Parlamento europeo, confermato dal parere favorevole del Consiglio il 24 Febbraio 2014). Ottenuto il via libera e resi pubblici i calendari d’asta ridotti di circa 400 milioni di quote per il 2014 (da oltre 916 milioni a circa 528 milioni), il prezzo è tornato ai 5 euro su cui si era assestato a fine 2013, livello dal quale non si è sostanzialmente discostato fino a fine marzo a seguito di circoscritti movimenti speculativi sul mercato (cfr. 3.5.1 Prezzi). Di seguito le del quantitativo di quote da mettere all’asta nel 2014 a valle dell’entrata in vigore del backloading.23 Figura 19: Quote da mettere all'asta per piattaforma nel 2014 prima e dopo il backloading Quote allocabili all’asta per il 2014 Riduzione Prima backloading Dopo backloading t-CAP 549.825.000 321.717.000 -41% t-CAP Polonia 55.565.000 13.335.000 -76% EEX-DE 204.534.500 127.127.500 -38% ICE-UK 106.544.000 66.220.000 -38% Totale 916.468.500 528.399.500 -42% Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 23 I quantitativi riportati sono derivati dai calendari aste ufficiali pubblicati a dicembre prima dell’approvazione del backloading (Prima backloading) e dopo la sua entrata in vigore a febbraio (Dopo backloading). La differenza tra i due totali è legata al fatto che il backloadng è applicato anche alla parte di quote spettanti agli Stati che ancora non hanno completato l’accreditamento sulla t-CAP (Croazia, Liechtenstein, Islanda, Norvegia) e che quindi non risultano in calendario, nonché dalle particolari circostanze di quegli Stati membri cui l’art. 10c della Direttiva ETS consente di assegnare quote a titolo gratuito ai propri operatori per l’ammodernamento del proprio sistema elettrico (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lituania, Polonia e Romania). Per tali paesi, come evidente nel caso della Polonia, il backloading sembra pesare in percentuale di più che per gli altri; in realtà la differenza percentuale deriva dal fatto che la quote da mettere all’asta già calendarizzate a dicembre risultavano già decurtate della parte da assegnare a titolo gratuito ai sensi dell’art. 10c.
  • 49. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 47 4.2 Proposta di riforma al 2030 del Pacchetto europeo Clima-Energia e Riserva di Stabilità Il 22 gennaio la Commissione europea ha presentato una proposta di riforma per il Pacchetto Clima-Energia al 2030 che prevedeva un obiettivo unico europeo di riduzione delle emissioni climalteranti del -40% rispetto ai livelli del 1990. La proposta rimetteva l’EU ETS al centro del dibattito, riproponendolo come principale strumento per il raggiungimento degli obiettivi clima-energia dell’Unione europea. A questo fine, la proposta conteneva anche un’ipotesi di riforma del Sistema con l’introduzione, a partire dal 2021, di una Riserva di Stabilità del Mercato per permettere all’EU ETS di adeguarsi agli shock di domanda evitando l’accumularsi di surplus (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee- Anno 2013). Sebbene l’introduzione di tale riserva, anche a detta degli analisti24 , potrebbe avere nel tempo effetti significativi sui prezzi della CO2 in Europa (qualcuno ipotizza anche livelli superiori a 70 euro per tCO2 al 2030), per il momento non sono stati rilevati impatti apprezzabili. Ciò probabilmente è dovuto ad un orizzonte temporale di applicazione distante (2021) e ai tempi ancora molto incerti del processo regolatorio, che probabilmente sarà rallentato anche dal rinnovo di Parlamento e Commissione europea tra 2014 e 2015. Ad inizio febbraio il Parlamento europeo ha votato in Plenaria una Risoluzione non legislativa sul quadro clima-energia al 203025 , proponendo una posizione diversa da quella della Commissione e più in linea con la struttura multitarget del Pacchetto al 2020, che prevede tre distinti obiettivi vincolanti: -40% di riduzione della CO2 rispetto al 1990, 30% sui consumi di rinnovabili ed un aumento del 40% dell'efficienza energetica. Oltre a declinare gli obiettivi, la risoluzione chiede coerenza tra gli strumenti attuativi e una finalizzazione della nuova struttura del Pacchetto a perseguire anche gli obiettivi di sicurezza energetica e competitività dell’Unione europea a livello internazionale. Sebbene non esprima alcun parere sulla Riserva di Stabilità, la risoluzione riconosce però l’importanza di una revisione dello strumento ETS per aumentarne la funzionalità ai fini del raggiungimento di tutti gli obiettivi della strategia europea clima-energia. Anche in quest’ottica, il Parlamento chiede l’introduzione di un obbligo d’uso dei proventi d’asta ETS per promuovere investimenti in tecnologie all’avanguardia per attività ad alta intensità energetica, considerando che le imprese, in particolare le PMI, hanno difficoltà d’accesso al capitale, e di valutare la possibilità di creare un fondo per tali tecnologie in parte alimentato dai proventi. Per il momento, la Presidenza greca non ha inserito nell’agenda del Consiglio la proposta di riserva. Se la Presidenza italiana dovesse decidere di affrontare il tema, ciò dovrebbe accadere presumibilmente entro ottobre, prima della decadenza dell’attuale Commissione. 24 “Carbon Market Analyst” - Point Carbon- 23/01/2014 (Allegato XI) 25 Risoluzione del Parlamento europeo del 5 febbraio 2014 su un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030 2013/2135(INI) (Allegato XII)
  • 50. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 48 4.3 Assegnazioni gratuite 2013 e 2014, emissioni 2013 e crediti internazionali Come illustrato nel Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013, anche per motivi dovuti alle complessità del metodo armonizzato basato su benchmarking, le operazioni di assegnazione gratuita di quote 2013 agli impianti industriali sono avvenute con molto ritardo sui tempi previsti dalla Direttiva (entro febbraio 2013), tanto che alcuni Stati membri le hanno completate solo a marzo 2014. Per l’Italia, il Comitato ETS ha approvato il rilascio delle quote di emissione 2013 assegnate a titolo gratuito ai settori dell’industria con Delibera 10/2014 del 5 marzo 2014. Esse ammontano complessivamente a 86,35 milioni di quote. Figura 20: Tabella definitiva delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2013 NB: aggiornato al 26 febbraio 2014 - in blu gli ultimi aggiornamenti Fonte: Commissione europea – Status table on allocation of free allowances for 2013 Tempi più brevi si prospettano per le assegnazioni a titolo gratuito delle quote di emissione 2014. All’11 aprile erano 22 gli Stati membri che avevano già iniziato il processo di allocazione 2014: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
  • 51. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 49 Al fine di rendere il processo più trasparente e tenere gli operatori informati, la Commissione pubblicherà fino a conclusione con cadenza settimanale una tabella riepilogativa sullo stato delle allocazioni nei vari Stati membri. Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato il 25 aprile 2014. Figura 21: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite alle industrie e produttori di calore per il 2014 26 NB: Aggiornato all’11 aprile - in blu gli ultimi aggiornamenti Fonte: Commissione europea– Status Table on the allocation of free allowances for 2013 and 2014 Il 1 aprile la Commissione ha pubblicato le emissioni verificate 2013, pari ad un totale di circa 1,750 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente. Secondo alcuni analisti, esse sarebbero scese di oltre il 4,7%27 rispetto ai livelli del 2012, anche considerando l’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’EU ETS, e sono comunque al di sotto del cap 2013 (2.084.301.856 quote)di circa il 16%. 26 I dati di assegnazione per il 2013 riportati in questa tabella differiscono per tutti gli Stati membri, tranne Estonia e Lituania, da quelli riportati nella tabella precedente pubblicata dalla Commissione (vedi Figura 20). Questi ultimi non erano probabilmente stati estrapolati della National Allocation Tables Decision nella versione definitiva. 27 “Europe’s carbon market emissions fell 3.1 pct in 2013: Point Carbon”- Point Carbon 01/04/2014 http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4683148?date=20140401&sdtc=1.
  • 52. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 50 Assegnazioni tardive ed emissioni in calo hanno contribuito a tenere bassi i prezzi del carbonio nella fase conclusiva del trimestre, insieme all’entrata in vigore del Regolamento della Commissione 1123/2013 che stabilisce le modalità per determinare il diritto di ciascun impianto soggetto ad EU ETS all’utilizzo di crediti internazionali ai fini di compliance (c.d. RICE Regulation on International Credit Entitlement) che rende operativa da marzo la possibilità di utilizzare crediti internazionali ai fini della compliance 2013. Ciò sembrerebbe avere contribuito all’abbassamento dei prezzi delle EUA di marzo, ma non ha avuto effetti significativi sui prezzi dei crediti internazionali. Essi sono rimasti comunque sotto i 50 centesimi di euro a febbraio nel periodo di crescita dei prezzi delle EUA, tanto che lo spread EUA-CER è cresciuto. Successivamente sono crollati insieme a e più delle EUA a marzo, assestandosi intorno a 15 centesimi di euro e passando da un valore pari a circa il 6% del valore delle quote a febbraio a circa il 2% a fine marzo. Figura 22: Spread EUA-CER nel I trimestre 2014 Fonte: elaborazione GSE su dati Point Carbon28 28 Lo spread è stato calcolato come la media tra la differenza di prezzo tra quote EUA e contratti futures sui CER con scadenza a DEC2010, DEC2011,DEC2012,DEC2013 e DEC2014 come riportato da Point Carbon.
  • 53. EU ETS: Rapporto sull’andamento delle aste di quote di emissione europee – I trimestre 2014 51 SPECIALE Partecipare al mercato del carbonio: come accedere ai mercati regolamentati La normativa che istituisce e regola l’EU ETS, strumento di policy ibrido la cui efficacia dipende dall’efficienza del mercato cui esso da vita, non è prescrittiva su tempistiche e modalità per il commercio delle quote di emissione. La Direttiva 2003/87/CE e successive modificazioni si limita a definire le quote di emissione come “diritti ad emettere una tonnellata di biossido di carbonio equivalente per un periodo determinato, validi unicamente per rispettare le disposizioni della direttiva e cedibili conformemente alla medesima” (art. 1). Inoltre, specifica (art. 12) che le quote debbono poter essere trasferite “tra persone all'interno della Comunità” e “tra persone all'interno della Comunità e persone nei paesi terzi” in caso di accordi di reciproco riconoscimento delle quote dei rispettivi sistemi di emissions trading (è il caso anche del linking con i meccanismi di progetto previsti dal Protocollo di Kyoto). La direttiva, quindi, “crea” le quote di emissione europee (EUA), aventi il valore nominale di 1tCO2 (le quote europee sono di fato una stringa alfanumerica di natura elettronica) e istituisce il Registro dove queste sono depositate e sul quale devono essere registrate le transazioni. Non vi è invece alcun riferimento al luogo fisico o virtuale in cui gli scambi possano o debbano essere effettuati, né ad eventuali regole cui essi debbano essere soggetti. La conseguenza di ciò è che qualunque persona all’interno dell’Unione europea può comprare e vendere quote e le imprese soggette agli obblighi della direttiva possono commerciare le quote direttamente tra loro o avvalersi di broker, banche o altri intermediari. L’unico requisito effettivo per partecipare allo scambio di quote di emissione è quindi quello di aprire un conto sul registro, tutto il resto è lasciato alla libera scelta dei partecipanti. Ciò ha portato ad uno sviluppo molto rapido - seppure non sempre lineare - di un mercato delle quote europee che ad oggi ha caratteristiche vicine a quelle del mercato finanziario (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee – Anno 2013) e al quale gli operatori soggetti ai vincoli della direttiva possono accedere in modi diversi, a seconda delle proprie caratteristiche e della rilevanza delle attività di trading rispetto al proprio core business. Ad oggi, tra le realtà più importati di cui tenere presente si collocano i due mercati regolamentati dove hanno luogo le aste primarie e la gran parte delle transazioni del mercato secondario europeo, EEX ed ICE. Esistono però anche altre due realtà- NYMEX e NASDAQ – che, pur gestendo una parte residuale del mercato costituiscono un presidio contro l’eccessiva concentrazione dell’offerta di servizi di trading.