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Aprile- Maggio 2008 Apri Chiudi
 
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],Particolare  illustrazione della campagna “ un cordone per la vita”  Opera di Gianna Donno  Cliccare sul titolo ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],PUBBLICITA’ interattiva  Direttore Marketing Marika Grasso  cel.327 0443574 Costi: 1 pagina 50,00 € Riduzione del 20% per progetti superiori a 4 pagine
All' onorevole Adriana Poli Bortone per aver  Promosso e Sostenuto per  ben 10 anni le  Donne di Lecce con  Itinerario Rosa Donna del Sud
All' avv.Alessia Ferreri per aver usato tutta la sua Caparbietà a sostegno della campagna "Un Cordone per la Vita" Donna del Sud
Donna del Sud Giuliana Baglivo
La Chiesa di San Matteo Entrando nel centro storico di Lecce da Porta San Biagio  incontriamo……..   Chiese
Mostra d'Arte Nata a Corigliano d’Otranto nel 1968. Ha studiato a Galatina, dove si è diplomata all’istituto d’Arte in arte del tessuto. La sua passione per l’arte l’ha portata giovanissima a formarsi facendo mostre e contemporaneamente a frequentare l’Accademia di belle Arti di Lecce. Ha partecipato a varie esposizioni in Puglia,vincendo il 3°premio a Corigliano  d‘Otranto esibendo le sue opere presso il Gurgos di Andria conseguendo il 6°premio nel 1998 in ambito nazionale. nel 2005 è premiata al concorso PRESTIGE della settimana della cultura salentina euromediterranea 2005 conseguendo il1° premio a Lecce. Partecipa in seguito a varie mostre collettive ed a più riprese ,imponendo la sua personalità con attestato gli apprezzamenti ricevuti nelle numerose mostre allestite. Nelle sue opere si fonde la creatività morbida e colorata legata alla cultura italiana ereditata dal padre ,con le radici occulte intrise di poesia e canto dai ritmi primordiali della cultura greca ereditata dal padre innamorato della cultura e dai canti greci. La sua espressione ARTISTICA è stata sin dall’infanzia un mezzo per mantenere il proprio equilibrio interiore e la serenità attraverso il piacere di creare che Gianna ami il colore non ci sono dubbi : un colore libero aderente al concetto che si è fatto della sua pittura che si attiene al senso della realtà e a quella dell’immaginazione e da forza e splendore alle sue figure e ai suoi segni .Il principio fondamentale delle sue ricerche è dunque  l’ EMOZIONE .  DONNO GIANNA
Adriana Poli Bortone La vita, la personalità, le scelte di una grande donna della politica   Europarlamentare, ex-ministro per l'Agricoltura, dirigente storica della Destra italiana, Sindaco di Lecce per 9 anni, fino al maggio 2007, Adriana Poli Bortone è stata definita “la Signora di Lecce”. Per amore della sua città ha fatto scelte importanti. E a “Donne del Sud” ha raccontato alcuni frammenti interessanti della sua vita.  Una straordinaria carriera politica la Sua, eppure è vero che tutto cominciò per caso?  Fu nel ’67, ero già sposata e avevo vinto il concorso a cattedra di latino e greco al liceo classico di Lecce. Non avevo mai fatto politica. Mio marito faceva politica attiva. E fu lui a chiedermi di entrare nella lista delle elezioni amministrative per il Comune di Lecce. Io accettai, su sei eletti risultai la quarta. Poi mi iscrissi al partito e iniziò la mia vita politica ininterrotta. Rifarebbe tutto quanto?  La vita politica mi ha molto appassionato, indubbiamente l’aver dedicato pressoché completamente, perché la politica è assorbente, non la puoi fare a fasi alterne, mi ha fatto trascurare tanti altri aspetti importanti della vita di una donna, a partire dagli affetti familiari. Io poi ho sempre avuto la pretesa della normalità, nel senso che non volevo fare solo la vita politica, ma pensavo contemporaneamente di poter conciliare tutto. Quando sento che si parla di politica della conciliazione, mi riesce difficile pensare che chi fa politica come donna riesce veramente a conciliare tutto il resto. Non sono gli asili nido o i servizi sociali sussidiari che possono realmente venire incontro. Possono venire incontro alle esigenze della donna, ma non vengono incontro alle esigenze di affetto.  Che sacrifici ha fatto per amore della città?  Per amore della città ho sacrificato tantissimo del mio tempo. Nella mia vita politica, l’attività che mi ha assorbito di più è stata quella di Sindaco. Per 9 anni, da quando ho iniziato, non sono andata a pranzo una sola volta a casa mia. Ho trascorso delle giornate che iniziavano alle 8 e 30 del mattino e finivano delle volte alle 11 di sera. Anche più tardi. Quando si è trattato del mercato coperto, sono stata in Comune nottate intere, ininterrottamente dalla mattina alla sera. Io speravo di potermi godere mia nipote, visto che i figli non me li sono goduti, ma me la ritrovo, anche lei adesso quasi di 8 anni, e non me la sono goduta.  Spesso si sente parlare delle Sue vacanze in Grecia. Perché la Grecia?  Ogni anno vado in Grecia, l’ho scelta perché è ospitale, è molto simile a noi, sia come paesaggio che come gente, e l’ho scelta perché avendo capito che fare 20 giorni di vacanza qui non è possibile perché non si riesce proprio a staccare la spina, allora ho individuato questo luogo che appartiene ai miei primi viaggi all’estero. Uno dei miei primissimi viaggi lo feci proprio in Grecia nel ’64 con il Professore Scognamillo. Da allora la Grecia mi affascinò. Ho trovato mio marito che era anche lui appassionato della Grecia e quindi… Qual è un viaggio che vorrebbe fare?  Ho visitato buona parte del mondo. Non ho ancora visto e mi incuriosisce molto l’Australia. Credo che viaggiare allarghi le idee, ti faccia fare tante esperienze e soprattutto, mette nelle condizioni di fare paragoni con quello che hai e quello che non hai.  Quanto serve ad una donna viaggiare?  Io penso che serve moltissimo alle donne e agli uomini. Forse le donne, e soprattutto quelle che sono comunque impegnate in qualche cosa nel sociale, nella politica, forse hanno più sensibilità nel cogliere  per esempio le differenze, di cultura, di religione, le fortissime differenze economiche. Si interiorizza molto nel vedere ad esempio lo stile di vita in India. Il viaggio in India per me è stato veramente sconvolgente. Un punto fermo della mia vita. Dal punto di vista spirituale?  Non spirituale, ma nel senso che vedi veramente come sia vissuta la povertà, con quale serenità, senza nessuna invidia nei riguardi dell’altro. Poi ti ricollochi nel tuo contesto e vedi che la situazione è totalmente differente. Non c’è mai nessuno che è contento del proprio stato. Si vuole sempre avere qualche cosa in più, quando invece c’è chi si accontenta del nulla ed è felice. Cosa voleva fare da grande?  Io per un certo periodo della mia vita ho pensato di fare l’architetto perché avrei voluto mettere su uno studio con mio fratello che a sua volta da ragazzino voleva fare l’ingegnere. Poi lui ha fatto l’ingegnere. Io non ho neanche fato la subordinata perchè rispetto ad architettura la mia passione sarebbe stata fare legge. Ma mi iscrissi soltanto alla facoltà di giurisprudenza. Poi mio padre mi spiegò che essendo lui un funzionario della previdenza sociale non aveva la possibilità di mantenere due figli fuori e per cui scelse, scegliemmo insomma, di ‘tenere’ mio fratello che studiava ingegneria, e io invece mi iscrissi a Lecce alla facoltà di Lettere
L’insegnamento che ruolo ha avuto nella sua vita, visto che poi è subentrata la politica?  L’insegnamento mi è servito per formarmi e per farmi avere quella passione che ho sempre mantenuto nel tempo, di cercare di seguire in qualche modo i giovani, perché sono un elemento importantissimo della società. Ti danno l’idea del cambiamento, del quale non te ne rendi conto nella quotidianità. Invece i giovani ti pongono i problemi, le istanze, le esigenze della nuova società, e sono uno specchio veramente importante della realtà. Il contatto con i giovani per me è iniziato da subito: io mi sono diplomata nel ’61 al liceo classico e al novembre del ’61 ho iniziato ad insegnare, perchè all’epoca c’era una carenza di docenti, e i ragazzi bravi, quelli che avevano avuto risultati nelle scuole, potevano essere anche indirizzati direttamente all’insegnamento. Io cominciai ad insegnare in un liceo artistico dove c’erano tutti ragazzi più grandi di me, per cui i primi giorni fu una bella lotta. Ancora adesso, quando vedo dei vecchietti che si avvicinano e mi dicono: “Ah, io sono stato suo alunno”, allora mi dico ‘mamma mia come è passato il tempo!’.  Qual è un ricordo tra i più belli della Sua carriera politica?  Una stagione irripetibile è stata quella del ’94, quando pensavamo che il Partito sarebbe stato cancellato dalla politica italiana, e invece non soltanto andammo benissimo, ma andammo al Governo. Per cui per me salire le scale di Palazzo Chigi quel giorno fu una cosa assolutamente imprevedibile e gioiosa. Se qualcuno me lo avesse detto, quando iniziai nel Movimento Sociale Italiano, se mi avesse detto “farai il Ministro”, non ci avrei mai creduto. Eppure c’è stata una ragazza, che qualche mese prima delle elezioni del ’94 mi disse: “lo sa che io La vedo Ministro?”. Io le dissi “ma da dove ti viene in mente una cosa del genere?”. Chi è una donna che stima molto?  Una donna di oggi può essere la Finocchiaro, può essere la Moratti. Una donna di ieri che era un bel personaggio è Nilde Iotti, un bel personaggio anche dai risvolti umani molto interessanti. Una donna salentina che stimo molto è Margherita Volpe. Era veramente una pioniera, una donna che aveva attraversato la sua vita politica nel dopoguerra nel partito monarchico. È stata consigliere comunale, assessore. Era molto all’avanguardia se pensiamo che parliamo di 60anni fa, anche più. Ama le piante?  Moltissimo. E non potendole curare ogni giorno come bisognerebbe invece fare, allora ogni cambio di stagione compro piante a più non posso, se non sono i ciclamini nel periodo autunnale, sono poi i rampicanti nel periodo primaverile, poi i gerani, insomma, comunque mi do da fare. Qualche volta faccio anche qualche tentativo di fare attecchire qualche pianta di cappero, cosa che non mi è ancora riuscita.  Che rapporto ha con gli animali?  Nella mia casa abbiamo 10,12 cani e non so più quanti gatti. Ma mi piace vederli da lontano. Anche perché sono allergica al pelo di cane e di gatto.  Parlando di cucina, qual è il Suo piatto preferito?  Ma… io ne ho tanti piatti che mi piacciono molto. La parmigiana ad esempio, forse è il mio preferito. A me piace anche, e molto, cucinare.  La sua passione è il mare vero?  Si, se fosse per me, rincorrerei il mare, il sole, la luce in tutte le parti del mondo. Vivrei sempre in estate.  Come vive il mare?  Mi piace prendere una barchetta, piccola, perché così riesco ad accostarmi e ad infilarmi nelle insenature. Mi piace moltissimo “fare le cozze patelle” e scoprire i posti dove non va gente da non so quanti anni, e dove quindi trovo delle cozze patelle enormi, come in Grecia, ecco anche perchè mi piace andare lì. E poi mi piace stare sola con la barchetta in mare, al massimo con qualcuno di famiglia. Andando indietro nel tempo, quali erano i giochi preferiti nella sua infanzia?  Erano due. C’era un gioco nel quale socializzavo con altri, i ragazzi del cortile nel quale abitavo, in via Felice Cavallotti, 19. Ed era la campana. Disegnavamo col gessetto il ‘campo con i quadrati’ e poi con le pietre ‘fissavamo l’obiettivo da raggiungere’, camminando o saltando. D’estate nel cortile, ci sedevamo per terra e generalmente giocavamo a ‘truddrhi’, con le pietre. E quando proprio volevo fare qualche cosa stando  da sola con me stessa, cucivo vestiti alle bambole. Mi ricordo che mia madre mi dette una tendina che aveva tolto da una finestra con un riccetto sotto e feci uno splendido abitino ad una bambola. Cosa vorrebbe ancora fare nella vita?  Paradossalmente, da un lato continuo ad essere attratta dalla politica, anche perché vedo che siamo in un periodo di grande movimento, di evoluzione, quindi mi piacerebbe partecipare a questa ennesima evoluzione della politica. Dall’altro ogni tanto mi prefiguro  di stare a casa mia, dove ho un pezzetto di terreno intorno, di curare i fiori, di aggiustare un gazebo che sta lì da anni e non riesco a sistemare in nessun modo. Mettere un po’ in ordine e cominciare  rileggere i classici, perché io sono sicura che con la maturità i classici vengono riletti con maggiore consapevolezza e si apprezzano ancora di più. Silvana Sarli
Chi è Alessia Ferreri? Alessia Ferreri, giovane avvocato leccese,  è professionalità, impegno, rispetto, dignità, sensibilità e soprattutto è CAPARBIETA’; si tutto questo rinchiuso in un’esile biondina dai profondi occhi azzurri, che quando sale in cattedra, nel suo ruolo di presidente del Comitato Un Cordone per la Vita, a far comprendere l’importanza dell’avere una Banca, o meglio due, per a conservazione del cordone ombelicale ed a sensibilizzare tutti all’atto del Donare, agli occhi di chi l’ascolta, Alessia, assume un’altra dimensione il suo sorriso e i suoi occhi parlano con lei e del suo animo, rendendo visibile tutto ciò che è Alessia, professionalità, impegno, rispetto, dignità, sensibilità e soprattutto, è CAPARBIETA’
solare e vivace donna del basso salento, nata a Lucugnano, sognava sin da  piccola di diventare  parrucchiera, lo sognava tanto che aveva già le sue prime clienti, le bambole delle sue amiche. Crescendo mamma e papà la vedevano già dottoressa, ma lei dotata di un’immensa “testardaggine” ha lottato contro a sua famiglia, facendo i lavori più disparati per potersi permettere di frequentare la scuola per parrucchiera, sacrificandosi giorno dopo giorno, ha studiato a Bari, e a mattina alle quattro e mezzo era già in piazza per prendere la corriera che l‘avrebbe portata a Lecce per poi partire alla volta di Bari, essendo giovanissima e l‘orario non era dei migliori aspettava la corriera praticamente incollata al portone della chiesa pronta a suonare a casa del suo  parroco in caso di malintenzionati in vista. Durante e dopo aver concluso il suo ciclo di studi, in maniera relativa poiché frequenta di continuo corsi di aggiornamento riguardanti il settore capelli e il settore estetica, ha lavorato svolgendo la sua gavetta presso vari saloni, la nostra consulente d’immagine Giuliana ha cominciato sicura di sé e cosciente delle sue reali capacità il suo cammino, sposandosi con il suo salone. Partecipando a varie e importanti manifestazioni si è fatta strada, finché un giorno di sei anni fa è arrivata a fatidica telefonata da San Remo, da allora, con accanto la sua amica e sua addetta alle pubbliche relazioni Daniela,  il sogno continua e si ripete anno dopo anno con sempre più spazio e visibilità. Ed è così che  a Tricase ....…. …  il suo sogno è una REALTA’… Giuliana Baglivo
Chiesa di San Matteo Dai disegni dell’architetto Giovann’Andrea Larducci nacque nel 1667 la Chiesa di San Matteo. L’unica testimonianza di Barocco Romano qui a Lecce. L’architetto, detto il forestiero, fu l’unico a mettere in discussione, il nostro amato Barocco, ma fatalmente fece in tempo a realizzare solo questa Chiesa, poiché venne ammazzato proprio a Lecce. L’ interno della Chiesa è a pianta ellittica, ha la parete perimetrale aperta da cappelle ad arco intervallate dalle imponenti Statue degli Apostoli. Statue, scolpite da Placido Buffetti, somiglianti ad attori in movimento. Gli altari molto ricchi di decori vennero realizzati dalla scuola di Cino e agli inizi   del Novecento venne ricostruito il soffitto.
Suggestivo è l’ ambiente interno poiché la luce filtra attraverso una serie di bifore che nella zona superiore si trasformano in finestre. Le opere, custodite all’interno sono di particolare bellezza: l’altare maggiore di San Matteo realizzato da Gaetano Platino nel 1691, la Pietà  in legno, realizzata a Venezia nel 1694, Sant’Anna con la Vergine e la Sacra Famiglia e Sant’Oronzo in Gloria opere, su tela, di Serafino Elmo.
La facciata  inferiore è  protagonista di una leggenda, infatti, poiché le due colonne ai lati del portale non vennero mai completate, si narra che il diavolo invidioso dell’artista che le stava decorando,  fece in modo che perdesse la vita, cosi le due colonne rimasero incomplete, solo su di una si può ammirare l’inizio della decorazione.
 
 
 
 
 
 

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  • 1. Aprile- Maggio 2008 Apri Chiudi
  • 2.  
  • 3.
  • 4. All' onorevole Adriana Poli Bortone per aver Promosso e Sostenuto per ben 10 anni le Donne di Lecce con Itinerario Rosa Donna del Sud
  • 5. All' avv.Alessia Ferreri per aver usato tutta la sua Caparbietà a sostegno della campagna "Un Cordone per la Vita" Donna del Sud
  • 6. Donna del Sud Giuliana Baglivo
  • 7. La Chiesa di San Matteo Entrando nel centro storico di Lecce da Porta San Biagio incontriamo…….. Chiese
  • 8. Mostra d'Arte Nata a Corigliano d’Otranto nel 1968. Ha studiato a Galatina, dove si è diplomata all’istituto d’Arte in arte del tessuto. La sua passione per l’arte l’ha portata giovanissima a formarsi facendo mostre e contemporaneamente a frequentare l’Accademia di belle Arti di Lecce. Ha partecipato a varie esposizioni in Puglia,vincendo il 3°premio a Corigliano d‘Otranto esibendo le sue opere presso il Gurgos di Andria conseguendo il 6°premio nel 1998 in ambito nazionale. nel 2005 è premiata al concorso PRESTIGE della settimana della cultura salentina euromediterranea 2005 conseguendo il1° premio a Lecce. Partecipa in seguito a varie mostre collettive ed a più riprese ,imponendo la sua personalità con attestato gli apprezzamenti ricevuti nelle numerose mostre allestite. Nelle sue opere si fonde la creatività morbida e colorata legata alla cultura italiana ereditata dal padre ,con le radici occulte intrise di poesia e canto dai ritmi primordiali della cultura greca ereditata dal padre innamorato della cultura e dai canti greci. La sua espressione ARTISTICA è stata sin dall’infanzia un mezzo per mantenere il proprio equilibrio interiore e la serenità attraverso il piacere di creare che Gianna ami il colore non ci sono dubbi : un colore libero aderente al concetto che si è fatto della sua pittura che si attiene al senso della realtà e a quella dell’immaginazione e da forza e splendore alle sue figure e ai suoi segni .Il principio fondamentale delle sue ricerche è dunque l’ EMOZIONE . DONNO GIANNA
  • 9. Adriana Poli Bortone La vita, la personalità, le scelte di una grande donna della politica Europarlamentare, ex-ministro per l'Agricoltura, dirigente storica della Destra italiana, Sindaco di Lecce per 9 anni, fino al maggio 2007, Adriana Poli Bortone è stata definita “la Signora di Lecce”. Per amore della sua città ha fatto scelte importanti. E a “Donne del Sud” ha raccontato alcuni frammenti interessanti della sua vita. Una straordinaria carriera politica la Sua, eppure è vero che tutto cominciò per caso? Fu nel ’67, ero già sposata e avevo vinto il concorso a cattedra di latino e greco al liceo classico di Lecce. Non avevo mai fatto politica. Mio marito faceva politica attiva. E fu lui a chiedermi di entrare nella lista delle elezioni amministrative per il Comune di Lecce. Io accettai, su sei eletti risultai la quarta. Poi mi iscrissi al partito e iniziò la mia vita politica ininterrotta. Rifarebbe tutto quanto? La vita politica mi ha molto appassionato, indubbiamente l’aver dedicato pressoché completamente, perché la politica è assorbente, non la puoi fare a fasi alterne, mi ha fatto trascurare tanti altri aspetti importanti della vita di una donna, a partire dagli affetti familiari. Io poi ho sempre avuto la pretesa della normalità, nel senso che non volevo fare solo la vita politica, ma pensavo contemporaneamente di poter conciliare tutto. Quando sento che si parla di politica della conciliazione, mi riesce difficile pensare che chi fa politica come donna riesce veramente a conciliare tutto il resto. Non sono gli asili nido o i servizi sociali sussidiari che possono realmente venire incontro. Possono venire incontro alle esigenze della donna, ma non vengono incontro alle esigenze di affetto. Che sacrifici ha fatto per amore della città? Per amore della città ho sacrificato tantissimo del mio tempo. Nella mia vita politica, l’attività che mi ha assorbito di più è stata quella di Sindaco. Per 9 anni, da quando ho iniziato, non sono andata a pranzo una sola volta a casa mia. Ho trascorso delle giornate che iniziavano alle 8 e 30 del mattino e finivano delle volte alle 11 di sera. Anche più tardi. Quando si è trattato del mercato coperto, sono stata in Comune nottate intere, ininterrottamente dalla mattina alla sera. Io speravo di potermi godere mia nipote, visto che i figli non me li sono goduti, ma me la ritrovo, anche lei adesso quasi di 8 anni, e non me la sono goduta. Spesso si sente parlare delle Sue vacanze in Grecia. Perché la Grecia? Ogni anno vado in Grecia, l’ho scelta perché è ospitale, è molto simile a noi, sia come paesaggio che come gente, e l’ho scelta perché avendo capito che fare 20 giorni di vacanza qui non è possibile perché non si riesce proprio a staccare la spina, allora ho individuato questo luogo che appartiene ai miei primi viaggi all’estero. Uno dei miei primissimi viaggi lo feci proprio in Grecia nel ’64 con il Professore Scognamillo. Da allora la Grecia mi affascinò. Ho trovato mio marito che era anche lui appassionato della Grecia e quindi… Qual è un viaggio che vorrebbe fare? Ho visitato buona parte del mondo. Non ho ancora visto e mi incuriosisce molto l’Australia. Credo che viaggiare allarghi le idee, ti faccia fare tante esperienze e soprattutto, mette nelle condizioni di fare paragoni con quello che hai e quello che non hai. Quanto serve ad una donna viaggiare? Io penso che serve moltissimo alle donne e agli uomini. Forse le donne, e soprattutto quelle che sono comunque impegnate in qualche cosa nel sociale, nella politica, forse hanno più sensibilità nel cogliere per esempio le differenze, di cultura, di religione, le fortissime differenze economiche. Si interiorizza molto nel vedere ad esempio lo stile di vita in India. Il viaggio in India per me è stato veramente sconvolgente. Un punto fermo della mia vita. Dal punto di vista spirituale? Non spirituale, ma nel senso che vedi veramente come sia vissuta la povertà, con quale serenità, senza nessuna invidia nei riguardi dell’altro. Poi ti ricollochi nel tuo contesto e vedi che la situazione è totalmente differente. Non c’è mai nessuno che è contento del proprio stato. Si vuole sempre avere qualche cosa in più, quando invece c’è chi si accontenta del nulla ed è felice. Cosa voleva fare da grande? Io per un certo periodo della mia vita ho pensato di fare l’architetto perché avrei voluto mettere su uno studio con mio fratello che a sua volta da ragazzino voleva fare l’ingegnere. Poi lui ha fatto l’ingegnere. Io non ho neanche fato la subordinata perchè rispetto ad architettura la mia passione sarebbe stata fare legge. Ma mi iscrissi soltanto alla facoltà di giurisprudenza. Poi mio padre mi spiegò che essendo lui un funzionario della previdenza sociale non aveva la possibilità di mantenere due figli fuori e per cui scelse, scegliemmo insomma, di ‘tenere’ mio fratello che studiava ingegneria, e io invece mi iscrissi a Lecce alla facoltà di Lettere
  • 10. L’insegnamento che ruolo ha avuto nella sua vita, visto che poi è subentrata la politica? L’insegnamento mi è servito per formarmi e per farmi avere quella passione che ho sempre mantenuto nel tempo, di cercare di seguire in qualche modo i giovani, perché sono un elemento importantissimo della società. Ti danno l’idea del cambiamento, del quale non te ne rendi conto nella quotidianità. Invece i giovani ti pongono i problemi, le istanze, le esigenze della nuova società, e sono uno specchio veramente importante della realtà. Il contatto con i giovani per me è iniziato da subito: io mi sono diplomata nel ’61 al liceo classico e al novembre del ’61 ho iniziato ad insegnare, perchè all’epoca c’era una carenza di docenti, e i ragazzi bravi, quelli che avevano avuto risultati nelle scuole, potevano essere anche indirizzati direttamente all’insegnamento. Io cominciai ad insegnare in un liceo artistico dove c’erano tutti ragazzi più grandi di me, per cui i primi giorni fu una bella lotta. Ancora adesso, quando vedo dei vecchietti che si avvicinano e mi dicono: “Ah, io sono stato suo alunno”, allora mi dico ‘mamma mia come è passato il tempo!’. Qual è un ricordo tra i più belli della Sua carriera politica? Una stagione irripetibile è stata quella del ’94, quando pensavamo che il Partito sarebbe stato cancellato dalla politica italiana, e invece non soltanto andammo benissimo, ma andammo al Governo. Per cui per me salire le scale di Palazzo Chigi quel giorno fu una cosa assolutamente imprevedibile e gioiosa. Se qualcuno me lo avesse detto, quando iniziai nel Movimento Sociale Italiano, se mi avesse detto “farai il Ministro”, non ci avrei mai creduto. Eppure c’è stata una ragazza, che qualche mese prima delle elezioni del ’94 mi disse: “lo sa che io La vedo Ministro?”. Io le dissi “ma da dove ti viene in mente una cosa del genere?”. Chi è una donna che stima molto? Una donna di oggi può essere la Finocchiaro, può essere la Moratti. Una donna di ieri che era un bel personaggio è Nilde Iotti, un bel personaggio anche dai risvolti umani molto interessanti. Una donna salentina che stimo molto è Margherita Volpe. Era veramente una pioniera, una donna che aveva attraversato la sua vita politica nel dopoguerra nel partito monarchico. È stata consigliere comunale, assessore. Era molto all’avanguardia se pensiamo che parliamo di 60anni fa, anche più. Ama le piante? Moltissimo. E non potendole curare ogni giorno come bisognerebbe invece fare, allora ogni cambio di stagione compro piante a più non posso, se non sono i ciclamini nel periodo autunnale, sono poi i rampicanti nel periodo primaverile, poi i gerani, insomma, comunque mi do da fare. Qualche volta faccio anche qualche tentativo di fare attecchire qualche pianta di cappero, cosa che non mi è ancora riuscita. Che rapporto ha con gli animali? Nella mia casa abbiamo 10,12 cani e non so più quanti gatti. Ma mi piace vederli da lontano. Anche perché sono allergica al pelo di cane e di gatto. Parlando di cucina, qual è il Suo piatto preferito? Ma… io ne ho tanti piatti che mi piacciono molto. La parmigiana ad esempio, forse è il mio preferito. A me piace anche, e molto, cucinare. La sua passione è il mare vero? Si, se fosse per me, rincorrerei il mare, il sole, la luce in tutte le parti del mondo. Vivrei sempre in estate. Come vive il mare? Mi piace prendere una barchetta, piccola, perché così riesco ad accostarmi e ad infilarmi nelle insenature. Mi piace moltissimo “fare le cozze patelle” e scoprire i posti dove non va gente da non so quanti anni, e dove quindi trovo delle cozze patelle enormi, come in Grecia, ecco anche perchè mi piace andare lì. E poi mi piace stare sola con la barchetta in mare, al massimo con qualcuno di famiglia. Andando indietro nel tempo, quali erano i giochi preferiti nella sua infanzia? Erano due. C’era un gioco nel quale socializzavo con altri, i ragazzi del cortile nel quale abitavo, in via Felice Cavallotti, 19. Ed era la campana. Disegnavamo col gessetto il ‘campo con i quadrati’ e poi con le pietre ‘fissavamo l’obiettivo da raggiungere’, camminando o saltando. D’estate nel cortile, ci sedevamo per terra e generalmente giocavamo a ‘truddrhi’, con le pietre. E quando proprio volevo fare qualche cosa stando da sola con me stessa, cucivo vestiti alle bambole. Mi ricordo che mia madre mi dette una tendina che aveva tolto da una finestra con un riccetto sotto e feci uno splendido abitino ad una bambola. Cosa vorrebbe ancora fare nella vita? Paradossalmente, da un lato continuo ad essere attratta dalla politica, anche perché vedo che siamo in un periodo di grande movimento, di evoluzione, quindi mi piacerebbe partecipare a questa ennesima evoluzione della politica. Dall’altro ogni tanto mi prefiguro di stare a casa mia, dove ho un pezzetto di terreno intorno, di curare i fiori, di aggiustare un gazebo che sta lì da anni e non riesco a sistemare in nessun modo. Mettere un po’ in ordine e cominciare rileggere i classici, perché io sono sicura che con la maturità i classici vengono riletti con maggiore consapevolezza e si apprezzano ancora di più. Silvana Sarli
  • 11. Chi è Alessia Ferreri? Alessia Ferreri, giovane avvocato leccese, è professionalità, impegno, rispetto, dignità, sensibilità e soprattutto è CAPARBIETA’; si tutto questo rinchiuso in un’esile biondina dai profondi occhi azzurri, che quando sale in cattedra, nel suo ruolo di presidente del Comitato Un Cordone per la Vita, a far comprendere l’importanza dell’avere una Banca, o meglio due, per a conservazione del cordone ombelicale ed a sensibilizzare tutti all’atto del Donare, agli occhi di chi l’ascolta, Alessia, assume un’altra dimensione il suo sorriso e i suoi occhi parlano con lei e del suo animo, rendendo visibile tutto ciò che è Alessia, professionalità, impegno, rispetto, dignità, sensibilità e soprattutto, è CAPARBIETA’
  • 12. solare e vivace donna del basso salento, nata a Lucugnano, sognava sin da piccola di diventare parrucchiera, lo sognava tanto che aveva già le sue prime clienti, le bambole delle sue amiche. Crescendo mamma e papà la vedevano già dottoressa, ma lei dotata di un’immensa “testardaggine” ha lottato contro a sua famiglia, facendo i lavori più disparati per potersi permettere di frequentare la scuola per parrucchiera, sacrificandosi giorno dopo giorno, ha studiato a Bari, e a mattina alle quattro e mezzo era già in piazza per prendere la corriera che l‘avrebbe portata a Lecce per poi partire alla volta di Bari, essendo giovanissima e l‘orario non era dei migliori aspettava la corriera praticamente incollata al portone della chiesa pronta a suonare a casa del suo parroco in caso di malintenzionati in vista. Durante e dopo aver concluso il suo ciclo di studi, in maniera relativa poiché frequenta di continuo corsi di aggiornamento riguardanti il settore capelli e il settore estetica, ha lavorato svolgendo la sua gavetta presso vari saloni, la nostra consulente d’immagine Giuliana ha cominciato sicura di sé e cosciente delle sue reali capacità il suo cammino, sposandosi con il suo salone. Partecipando a varie e importanti manifestazioni si è fatta strada, finché un giorno di sei anni fa è arrivata a fatidica telefonata da San Remo, da allora, con accanto la sua amica e sua addetta alle pubbliche relazioni Daniela, il sogno continua e si ripete anno dopo anno con sempre più spazio e visibilità. Ed è così che a Tricase ....…. … il suo sogno è una REALTA’… Giuliana Baglivo
  • 13. Chiesa di San Matteo Dai disegni dell’architetto Giovann’Andrea Larducci nacque nel 1667 la Chiesa di San Matteo. L’unica testimonianza di Barocco Romano qui a Lecce. L’architetto, detto il forestiero, fu l’unico a mettere in discussione, il nostro amato Barocco, ma fatalmente fece in tempo a realizzare solo questa Chiesa, poiché venne ammazzato proprio a Lecce. L’ interno della Chiesa è a pianta ellittica, ha la parete perimetrale aperta da cappelle ad arco intervallate dalle imponenti Statue degli Apostoli. Statue, scolpite da Placido Buffetti, somiglianti ad attori in movimento. Gli altari molto ricchi di decori vennero realizzati dalla scuola di Cino e agli inizi del Novecento venne ricostruito il soffitto.
  • 14. Suggestivo è l’ ambiente interno poiché la luce filtra attraverso una serie di bifore che nella zona superiore si trasformano in finestre. Le opere, custodite all’interno sono di particolare bellezza: l’altare maggiore di San Matteo realizzato da Gaetano Platino nel 1691, la Pietà in legno, realizzata a Venezia nel 1694, Sant’Anna con la Vergine e la Sacra Famiglia e Sant’Oronzo in Gloria opere, su tela, di Serafino Elmo.
  • 15. La facciata inferiore è protagonista di una leggenda, infatti, poiché le due colonne ai lati del portale non vennero mai completate, si narra che il diavolo invidioso dell’artista che le stava decorando, fece in modo che perdesse la vita, cosi le due colonne rimasero incomplete, solo su di una si può ammirare l’inizio della decorazione.
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