conisderazioni teologiche

2. Oggi le donne chiedono di essere percepite e chiamate per ciò che esse sono nella loro irripetibiltà di persone, e non per la funzione che hanno rispetto ad un altro, lo si identifichi come padre, marito, figlio, fratello. Difficile insomma dire o pensare Maria come sorella .

3. Il mondo pare popolato di individualità che rivendicano per sé una libertà assoluta, ma in verità iscrivono se stessi in una disperante solitudine che vede come obsoleta la fraternità non meno della sororità.

4. Non sempre riusciamo a illuminare il presente, a comprenderne la portata salvifica. Non sempre è così immediata e ovvia la percezione di Dio come Padre o la percezione come fratelli e sorelle degli uomini e delle donne che partecipano al nostro cammino

5. A Cana, presso la croce, nel cuore del libro dell’Apocalisse c’è “una donna vestita di sole” (Ap 12,1). Nel cuore della salvezza c’è la donna, come cerniera del tempo e dell’eterno, del passato e del futuro, dello spirituale e del corporeo, una donna che può cambiare per noi l’immagine del volto di Dio. Maria cerniera del tempo, snodo tra l’Antico, il Nuovo Testamento e la chiesa: “anello d’oro del tempo e dell’eterno” (D.M. Turoldo), anello che collega la storia e l’eternità.

6. Maria non fu oggetto dell’annuncio di salvezza (del Kérygma tipico dell’età apostolica) ma della riflessione successiva della prima Chiesa. Il silenzio che avvolge Maria all’inizio della chiesa non è imbarazzante; segna la rottura e la completa novità rispetto alle divinità mediterranee.

7. La novità rispetto a tutte le ierogamie pagane consiste nel fatto della Vergine-Madre, nella compresenza di due elementi opposti – e che per la prima volta non si elidono - come la verginità e la maternità, la sponsalità e la verginità. La chiesa primitiva sarà molto sobria su Maria proprio per rompere con una religione prina di divinità femminili; la ragazza di Nazareth non è una dea.

8. Maria è la donna della periferia. Viene dalla Palestina, piccola regione alla periferia dell’immenso impero romano, dove nessuno andava volentieri, né Pilato, né Quirino. Viene dalla Galilea, una regione ai margini della Palestina, quasi Siria, quasi Libano, quasi terra pagana. Viene da Nazareth, minimo paese mai nominato nella Bibbia. È donna quando i diritti delle donne sono inesistenti. È una giovane ragazza in un tempo in cui il potere è geloso possesso degli anziani. Probabilmente analfabeta in una regione della parola scritta. E allora tutti possono riconoscersi in lei perché nessuno ha meno di lei.

9. Allora ciò che è stato possibile per lei nella fede, può esserlo anche per me. Davvero è sorella ad ognuno questo è il suo grande privilegio. Sorella che è andata avanti .

10. La grande scommessa è riscoprire Maria come sorella, come compagna di pellegrinaggio nei dubbi e nella gioia della fede, nella ricerca dell’amore, nella capacità di vivere il dolore e la speranza. La vera devozione consiste nel vedere in lei una di noi che è andata avanti, la maestra di cristianesimo, la sorella di fede, la prima dei credenti che ha imparato a credere con fatica e ad amare con castità e con tenerezza, che ha imparato a gioire della vita e del suo Signore. Perché è questo che deve insegnarci a gioire.

11. Andare da Maria è andare a scuola di cristianesimo, conoscere la grammatica per capire l’umanità, per parlare la lingua della vita, del vangelo. Il primo atto di fede cristiana è nell’annunciazione pronunciato da lei;

12. la prima beatitudine riguarda lei; il primo inno di lode che da sempre la chiesa canta è cantato da lei, il Magnificat ; il primo miracolo avviene attraverso lei, a Cana;

13. La prima professione di fede della chiesa nascente, quella dei discepoli avviene lì a Cana ( E da allora i suoi discepoli credettero in lui Gv 2,11 )

14. E fede, beatitudini, miracolo e lodi riassumono il Vangelo, Maria, insomma riassume il Vangelo

15. La presenza di Maria sotto la croce è un’immagine conduttrice. È un modello vitale per il nostro comportamento, perché Maria è la prima sorella, la prima cellula, il primo ‘tipo’ vivente della chiesa e di ogni credente. Essa contiene il DNA della chiesa. Come nella prima cellula di ogni uomo sono contenuti i cromosomi con tutte le informazioni sul nostro futuro, su come cresceremo, su come saremo fisicamente, quali saranno le nostre caratteristiche, ciò a cui saremo predisposti, così in lei c’è già il futuro del cristiano adulto, della fede adulta, dell’amore adulto. La Chiesa non prolunga Cristo, prolunga Maria. Cristo è il capo del corpo che è la Chiesa (Ef 1,22)

16. La nostra vocazione è la stessa di santa Maria: è la prossimità alle infinite croci della terra dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli, è l’esodo dal nostro personale dolore per farci carico delle ferite del mondo e innestarci sugli altri.

17. Nel 1983 Paolo Ricca scriveva su Marianum : Il protestantesimo può ritrovare Maria come sorella nella fede, ma ritrovarla veramente… ritrovare Maria come sorella, ma come sorella presente e non assente… I fratelli evangelici affermano che Maria è stata salvata da Cristo perciò è accomunata ad ogni donna e ad ogni uomo. Per questa ragione riconoscono in lei una sorella in Cristo più che una madre dei credenti.

18. Ecolampadio (+ 1531): “In Maria si deve lodare Dio per i doni che Maria ha ricevuto da Dio. Maria, figlia e sposa del Padre, è divenuta figlia, sorella e madre del Figlio, figlia e sposa di tutti e tre, ma madre e sorella soltanto del Verbo, perché Cristo è fratello di tutti gli uomini e figlio di Maria” .

19. Fraternità e sororità esprimono una relazionalità affettuosa, libera, disinteressata, soprattutto al di fuori da una domanda sessuale. Nell’AT sorella ricorre 114 volte contro le 629 di fratello. Nel NT solo 26 volte contro le 345 di fratello.

20. Mentre nell’Oriente c’è una maggiore insistenza sulla continuità nella carne e nel sangue: Maria è sorella nella comune umanità; l’Occidente invece insiste più sulla sororità spirituale, sulla prossimità di Maria a noi nella sequela del Figlio, accogliendole pienamente le parole: “…Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Mt 12,49)

21. Pur nella ricchezza delle mirabili prerogative di cui Dio l’ha ornata… essa è tuttavia vicinissima a noi. Figlia di Adamo come noi, e perciò nostra sorella per vincolo di natura…

22. È della nostra stirpe, vera figlia di Eva,…e vera nostra sorella, la quale ha condiviso pienamente, donna umile e povera, la nostra condizione…

23. Maria sorella del popolo d’Israele dona ai suoi il suo vivere e il suo operare, con tutta la ricchezza di grazia che il Signore ha posto in lei. Forse nessuno, tranne Elisabetta, ha avvertito la pienezza di grazia e la chiamata di questa sorella ad essere la madre del Messia. Ella ai fratelli dona se stessa offrendo a Dio il suo servizio; attua le speranza e le preghiere del suo popolo, perpara la culla e la strada al messia Salvatore. È una sorotità che trascende la famiglia e che rappresenta l’ideale di sorella espresso nella Thorà.

24. Il lieto annuncio che Gesù ha portato agli uomini è molto semplice: Dio li ama, è Padre, li vuole suoi figli. E i fratelli non solo solamente coloro con cui c’è il legame del sangue o della fede, ma tutti gli uomini compresi i peccatori e gli stranieri (Lc 6,35) Il comandamento dell’amore fraterno diviene talmente importante da precedere il culto a Dio: Gesù manda chi porta l’offerta a rappacificarsi con il fratello, prima di pregare, e afferma che a Dio piace più l’amore verso i fratelli che l’olocausto (Mt 5,23-24)

25. Gesù proclama una fraternità nuova che supera quella umana e naturale. “ padre e madre e fratelli e sorelle sono coloro che ascoltano la parola e la mettono in pratica (Lc 8,21) “ Sono coloro che compiono la volontà del Padre “ (Mt 12,50) “ Coloro che egli chiamerà suoi fratelli nel giorno della resurrezione” ( Gv 20,17) Coloro che hanno ricevuto il bicchiere d’acqua o il cibo o le vesti o il segno d’amore (Mt 25,40)

26. Ciò che è importante è la fedeltà in attesa della venuta, il passare della fede alla carità. (2 Pt 1,5-7) Per questo è necessario ogni impegno “per aggiungere alla fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità”

27. La chiesa guarderà sempre Maria nel cenacolo come centro di unità, come l’orante con e per la chiesa. Non si parla di Maria come sorella; ma è accanto e insieme ai fratelli di Gesù, madre e sorella nella fede.

28. “ sotto un aspetto la Vergine è parte, è figlia della Chiesa, sorella nostra, perché come noi, sebbene in modo privilegiato ed eminente, è anch’Ella redenta da Cristo; ma sotto un altro aspetto, perché genitrice del Figlio di Dio fatto uomo, è la « Theotokos », la Madre di Dio, la Regina della Chiesa, la Madre secondo la fede e la carità del Corpo mistico.

30. Quale situazione didattica predisporre? Quali contenuti proporre? Quali mezzi e strumenti utilizzare? Come procedere? Come monitorare l’interesse e la partecipazione?