53. L'omocisteina è un amminoacido contenente zolfo che si forma in seguito alla trasformazione enzimatica della metionina
54. tiolo L'omocisteina è un amminoacido contenente zolfo che si forma in seguito alla trasformazione enzimatica della metionina
55. L'omocisteina viene considerata un fattore di rischio indipendente poiché da sola è in grado di aumentare l'incidenza di malattie cardiovascolari indipendentemente dalla presenza di altri fattori predisponenti. Già valori superiori a 10-12 µmoli per litro si correlano ad un aumentato rischio di aterosclerosi, ictus ed infarto del miocardio. Così come il colesterolo l'omocisteina si associa ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ma a differenza di questo aumenta il rischio di molte altre patologie sia del sistema cardiocircolatorio (trombosi venosa, embolia polmonare) che non (malformazioni fetali, decadimento mentale, Alzheimer, fratture spontanee).
56. Livelli di omocisteina normali nel plasma: 5-15 µ moli per litro Se i valori ematici di omocisteina sono superiori alla norma si distinguono tre classi di rischio: moderato (16-30 μmol/L) medio (31–100 μmol/L) severo (>100 μmol/L).
57. L'espressione del danno da iperomocisteina si espleta in alcuni passaggi consequenziali: - addensamento dell'intima - aumento del turnover piastrinico e dell'attivazione piastrinica - disfunzione endoteliale - attivazione dei leucociti - ossidazione dell'LDL e aumento della formazione di cellule schiumose per deposizione lipidica nella parete vasale, e proliferazione delle fibrocellule muscolari lisce.
58.
59.
60. Mangiando normalmente pasta, riso, pane, carne, pesce, uova, latte, dolci si introducono circa 100 microgrammi di ACIDO FOLICO. E’ necessario introdurre altri 200- 300 microgrammi di ACIDO FOLICO con la verdura!
70. “ L’Obesità rappresenta una condizione in cui esiste un eccesso di massa corporea dovuto essenzialmente ad un accumulo di grasso” Wing R. et al. Handbook of obesity, M Dekker, N.Y., 1998
82. Criteri di Valutazione (2) : Rapporto vita/fianchi DONNE vita/fianchi Obesit à Ginoide 0.78 Intermedia 0.79-0.84 Obesit à Androide 0.85 UOMINI vita/fianchi Obesit à Ginoide 0.94 Intermedia 0.95-0.99 Obesit à Androide 1.00
83.
84. La circonferenza della vita è una misura del grasso viscerale Donne >88 cm = aumentato rischio Uomini >102 cm = aumentato rischio 1 Lean MEJ, et al. Lancet;1998:351:853–6 cm
93. Epidemiologia Persone di sesso maschile obese per classe di età e regione Anno 2005 (tassi per 100 persone e tassi standardizzati) - Fonte: Istat
94. Epidemiologia Persone di sesso femminile obese per classe di età e regione Anno 2005 (tassi per 100 persone e tassi standardizzati) - Fonte: Istat
95. Epidemiologia Persone di sesso maschile in sovrappeso per classe di età e regione Anno 2005 (tassi per 100 persone e tassi standardizzati) - Fonte: Istat
96. Epidemiologia Persone di sesso femminile in sovrappeso per classe di età e regione Anno 2005 (tassi per 100 persone e tassi standardizzati) - Fonte: Istat
108. L’apporto lipidico raccomandato, calcolato per la popolazione italiana (LARN 1996) ammonta al 30% delle calorie totali nel bambino e nell’adolescente e diminuisce con il progredire dell’età fino al 20-25%. Ai fini nutrizionali, oltre alla quantità, è anche la qualità:gli acidi grassi saturi non dovrebbero superare il 10% delle calorie totali, mentre la rimanente quota dovrebbe essere coperta da mono- e polinsaturi. In particolare, gli acidi grassi essenziali (ac. linoleico ed ac. Linolenico) sono consigliati in quantità del 2,5% delle calorie totali nell’adulto. Per coprire tali fabbisogni si consiglia che i 2/3 della quota lipidica sia di origine vegetale mentre 1/3 di origine animale
109. Per l’adulto sano la FAO e l’OMS hanno stabilito un apporto proteico di sicurezza pari a 0,75 g/kg peso corporeo al giorno di proteine di alta qualità (52,5 g per l’uomo di riferimento del peso di 70 kg). Tenendo conto che le fonti proteiche sono sia animali che vegetali e che il valore biologico delle proteine mediamente è più basso ( NPU nella dieta degli italiani è stato valutato para a 70) tale valore è stato portato a 1g /kg peso corporeo al giorno, corrispondente al 10% dell’energia totale (LARN 1996)
110. Non è stato stabilito un apporto glucidico giornaliero ottimale, tuttavia i LARN per la popolazione italiana consigliano che almeno il 50% delle calorie totali sia formato da tali nutrienti, anche se in una dieta equilibrata, i valori oscillano tra il 55-65% delle calorie totali. Gli zuccheri semplici non devono superare il 10-12% delle calorie totali mentre per la fibra i valori ottimali di assunzione per l’adulto si aggirano a 30-35 g/die.
122. ENTEROPATIA SENSIBILE AL GLUTINE GENETICAMENTE DETERMINATA GLIADINE SEGALINE ORNITINE La predisposizione genetica è determinata dagli aplotipi DQ2 e DQ8 codificanti le molecole HLA di classe II che svolgono un ruolo cruciale nella risposta immunologica LA MALATTIA CELIACA
123. CELIACHIA: COME E’ SORTA 10000 ANNI FA STANZIALI TRIBU’ NOMADI INIZIANO LE COLTIVAZIONI CEREALI PRIMITIVI SELEZIONE DEI CEREALI
124. Albumine elettroforesi su gel di amido farina di grano globuline NaCl Acqua Etanolo insolubili Glutenine Gliadine A-gliadina ultracentrifugazione Peptide 31-49 Digestione cianobromidica - gln – gln – gln – pro - α β γ ω
125.
126. La mucosa intestinale di un individuo normale La mucosa intestinale di un paziente con MC
127.
128. ETERODIMERO HLA DQ2 Forma CIS Forma TRANS β α β α DR3 DR5 DR7 0201 0201 0501 0501
131. G G G G G G G G G T-CD8 T- γ / δ Branca efferente T-CD4+ G G CAP T-CD4+ γ -INF Espressione HLA Permeabilità Cripte FNT IL-6 B-Linfocita IgA IgM IgG C5a Eosinofili Branca afferente G Metaboliti dell' O 2
132.
133.
134. tTG T La tTG presente nella mucosa intestinale modifica i peptidi del glutine attraverso una specifica deamidazione di alcuni residui di glutammina Enzimi presenti nel lume intestinale che idrolizzano il glutine in peptidi più piccoli I peptidi modificati dalla tTG si legano efficientemente alle molecole HLA-DQ2, espresse sulla superficie delle cellule intestinali, presentanti l'antigene HLA-DQ2 I linfociti T helper CD4+ presenti sulla mucosa intestinale dei soggetti celiaci riconoscono il complesso HLA DQ2-peptide deamidato e si attivano Fig. 14: Effetti della deamidazione di specifici residui di glutammina effettuata dalla tTG in soggetti celiaci.
139. Diabete mellito di tipo 1 Tiroidite autoimmune Sindrome di Down Sindrome di Turner Epatite e colangite autoimmune Cirrosi biliare primitiva Nefropatia da IgA Miastenia Grave Vasculiti con crioglobulinemia Anemia emolitica autoimmune Connettiviti Sindrome di Sjogren Malattie Infiammatorie intestinali Morbo di Addison
140. Percorso diagnostico per la rilevazione del morbo celiaco AGA IgA - IgG EMA IgA- IgG Anti tTG IgA - IgG AGA negativi EMA assenti Anti tTG negativi AGA positivi EMA assenti Anti tTG negativi AGA positivi EMA assenti Anti tTG b.l. AGA positivi EMA positivi Anti tTG positivi Biopsia digiunale Tipizzazione HLA Assenza di specifiche lesioni della parete intestinale Presenza di specifiche lesioni della parete L’individuo non può essere definito celiaco. E’ opportuno attendere L’individuo è definito celiaco DQ2/DQ8 positivi: si attende DQ2/DQ8 negativi: si esclude morbo celiaco DQ2/DQ8 positivi: si attende DQ2/DQ8 negativi: si esclude morbo celiaco DQ2/DQ8 positivi: si attende DQ2/DQ8 negativi: si esclude morbo celiaco Ricerca sierologica degli:
152. Ricerca anticorpale nella MC AGA IgG AGA IgA EmA* Anticorpi Sensibilità Specificità 60-90% 75-80% 55-70% 80-90% 95-100% 100% * Ridotta Sensibilità in pazienti asintomatici
155. Visualizzazione delle Bande Transilluminatore UV I raggi UV eccitano il bromuro di etidio intercalato tra due molecole di Timina. L’eccitazione UV provoca emissione di fluorescenza
156. C1 M1 M2 C2 M1 M2 C3 M1 M2 C4 M1 M2 C5 M1 M2 C6 M1 M2 C7 M1 M2 C8 M1 M2 Campione 7 Campione 1 Campione 2 Campione 3 Campione 4 Campione 5 Campione 6 Campione 8 x x x x x x x x x x x x x DQ2 DQ2 Neg DQ2 DQ8 Neg DQ2 / DQ8 DQ8 Nome DQA1*05 (DQ2) DQB1*0302 (DQ8) DQB1*02 (DQ2) DQA1*0201 (DQ2) ESITO 209 bp 125 bp 188 bp 139 bp Mix 1 (blu) Mix 2 (rossa)
157. QUAL’E’ LA CURA? Oggi l’unica terapia è la dieta priva di glutine
158.
159. MALASSORBIMENTO SINTOMI E SEGNI MALASSORBIMENTO DI Diarrea carboidrati, acidi biliari, acidi grassi Crampi Distensione addominale carboidrati Flatulenza Perdita di peso nutrienti vari Tetano, Parestesie Osteomalacia, Fratture vit D, Mg, Ca, fosfato Facile sanguinamento Ecchimosi vit K e vit C Glossite, Cheilite Stomatite vit B12, folati, vit C , ferro
160. MALASSORBIMENTO SINTOMI E SEGNI MALASSORBIMENTO DI Edema proteine e albumina Amenorrea proteine e lipidi Cecità notturna vit A Acrodermatite zinco e acidi grassi Unghie sottili ferro coilonichia
161.
162.
163.
164. Steatorrea E’ il primo segno presente nei malassorbimenti piu’ comuni Feci abbondanti, giallastre, oleose Grassi fecali aumentati Esame funzionale delle feci [semiquantitativo (Sudan)] Concentrazione grassi fecali >6g/die [quantitativo]
165. Fisiopatologia dei Malassorbimenti Normalmente piu’ del 94% dei grassi della dieta viene assorbito (principalmente nei 2/3 prossimali del digiuno) Quindi se la quantita’ di grassi fecali eccede i 6 grammi/24 ore (con una dieta di 100 grammi di grassi/24 ore) si considera malassorbimento dei grassi
166. INDAGINI LABORATORISTICHE Esami chimicoclinici = emocromo con formula e piastrine, colesterolo, trigliceridi, albumina, PT, Fe - ferritina, Ca, Ac; folico, vit. B 12 , TSH - FT4, Anticorpi anti- endomisio, gastrina Esame delle feci ed esame qualitativo e quantitativo dei grassi fecali Test al D-xilosio Test di Schilling (assorbimento Vit B12) Breath test al 14 C o Idrogeno marcato
167. Test allo xilosio Monosaccaride assorbito nel digiuno per diffusione facilitata. 25 g per os, raccolta delle urine per 5 ore e/o prelievo di sangue dopo un’ ora. Positivo se l’escrezione urinaria è minore di 4 g o con una xilosemia minore di 30 mg/dl. Test generico, poco sensibile. Se positivo permette di ipotizzare una enteropatia
168.
169. MALASSORBIMENTO INDAGINI STRUMENTALI - Ecografia = studio fegato, vie biliari, pancreas, anse intestinali - Studio radiologico dell’intestino tenue = può evidenziare calcificazioni pancreatiche, M. celiaca, M. di Crohn, linfomi, dierticoli, stenosi e occlusioni - TAC = dimostrazione di linfonodi addominali indicativi di M. di Whipple o linfomi - ERCP
170. • Breath test all’Idrogeno ( H2): si somministra lattosio, fruttosio, sorbitolo e si misura la escrezione di H2 nel respiro (Test di malassorbimento selettivo degli zuccheri) • Anticorpi anti gliadina, anti-endomisio e anti-transglutaminasi tissutale Specifici per la diagnosi di malattia celiaca (specie gli anti-endomisio e antitransglutaminasi IgA). Utili anche per identificare soggetti a rischio senza sintomi specifici di malattia celiaca (familiari di I grado, pazienti con anemia sideropenica, con ipertransaminasemia ecc.). Utili per controllare l’aderenza del paziente alla dieta
171. • Biopsia intestinale ( della II porzione duodenale in corso di EGDS) Permette di identificare patologie come la celiachia, il morbo di Whipple, l’abetalipoproteinemia, la linfangectasia intestinale • Rx tenue seriato o enteroclisma del tenue Permette di identificare patologie dell’intestino con carattere segmentario ( Crohn) o con atonia diffusa come la sclerodermia, o le fistole entero-coliche