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Musiconomics
Lezioni di economia industriale applicata alla musica


                           Lezione 3 – Economie
                           esterne, territorio,
                           innovazione


                           Alberto Cottica
                           http://alberto.cottica.net
                           gennaio 2008
Etichette discografiche per codice
           postale, 1990
New York: etichette discografiche per
       codice postale, 1990
Perché?
●   Affitti e costi del lavoro alti
●   Le telecomunicazioni consentono di annullare
    le distanze
●   I mercati sono “sparsi”
Dati:




          Indici di rappresentazione =
proporzione degli Hot 100 Hits prodotti nell'area /
proporzione delle indipendenti presenti nell'area
Esternalità
●   La capacità di produrre e di stare sul mercato di
    un’impresa non dipende solo da fattori interni
    all’impresa stessa (tecnologia, scala di
    produzione, forme organizzative…) ma anche
    da fattori ad essa esterni.
●   Esternalità: “fattori parametrici che alzano o
    abbassano la curva di costo”
●   Leibenstein e la X-efficiency
Perché lo sviluppo è territorialmente
            diseguale?
●   Anni 70: alcuni economisti italiani come
    Becattini e Brusco studiano i distretti industriali
●   Anni 90: Annalee Saxenian confronta la Silicon
    Valley e la route 128
●   Anni 2000: Richard Florida pubblica le
    classifiche di creatività delle regioni americane
Distretti industriali
●   I costi di transazione sono molto bassi perché:
    –   Senso di identità, valori comuni (es. Serietà). “non
        vi è niente di male a volersi trasformare da operaio
        a padrone”
    –   Equilibrio dinamico tra sapere globale (codificato) e
        sapere locale (tacito). Il secondo si nutre del primo
        e lo “traduce” in termini comprensibili alla cultura
        locale
    –   Equilibrio di concorrenza e cooperazione.
        Emergono regole, garantite dal consenso:
        funzionano bene
    –   Equilibrio tra conflitto e partecipazione
Silicon Valley e Route 128 a
                 confronto
●   La performance della Silicon Valley – partita
    molto in ritardo – è molto migliore
●   Forte disintegrazione produttiva
●   Forte integrazione sociale
●   Cultura improntata ai valori dell'innovazione e
    della conoscenza, e molto tollerante nei
    confronti del fallimento. La cultura locale è la
    vera arma vincente (Saxenian 1996)
Nozioni di fallimento
●   “Se non è possibile sbagliare, non è possibile
    apprendere... se non è possibile copiare, non è
    possibile imparare... La tolleranza verso il fallimento è
    assolutamente essenziale per il successo della Silicon
    Valley: se non si tollera il fallimento non si consente il
    successo.” - Un dirigente della Silicon Valley
●   “Nella Silicon Valley il fallimento è un modo di vivere
    accettato, diversamente dall’Est dove la sconfitta
    costituisce una condanna a morte... Se fai fiasco a
    Palo Alto dai la colpa all’agenzia pubblicitaria e avvii
    un’altra azienda.”- Un dirigente della Route 128
●   Riportati da Saxenian (1996)
Un confronto tra regioni americane
●   49 regioni con più di 1.000.000 abitanti
●   Gli indici di sviluppo sono molto correlati con il
    creativity index (Florida, 2003), composto di
    –   numerosità classe creativa/forza lavoro totale
    –   Innovazione (brevetti pro capite)
    –   Hi-tech index (presenza di industria hi-tech)
    –   Gay index (misura della tolleranza rispetto alla
        diversità)
●   Quindi lo sviluppo di un luogo dipende molto
    dalla sua capacità di innovare (in senso lato)
Innovazione: una nozione ampia
“La capacità di applicarsi a nuovi problemi; sviluppare
nuovi approcci a quelli vecchi; promuovere l’emersione di
nuovi attori; consentire e incoraggiare il diffondersi di
nuove soluzioni. In questo senso una società è
“innovatrice” se condivide una cultura dell’innovazione a
trecentosessanta gradi, se cioè vi è fortemente radicata
l’idea che cercare nuove soluzioni è un’attività
desiderabile anche qualora essa non porti a risultati
immediati, e che chiunque proponga una nuova idea
all’attenzione della collettività merita rispetto.”

Cottica, 2005
Come nasce l'innovazione
●   L’innovazione è la ridefinizione dei significati
    degli artefatti (materiali, come i prodotti, o
    immateriali, come le organizzazioni) e delle
    identità degli agenti. (Lane e Maxfield, 1997)
●   La ridefinizione innovativa dei significati avviene
    nel contesto di relazioni generative tra agenti.
●   Per essere generativa una relazione deve
    collegare agenti abbastanza simili da
    comunicare bene, ma abbastanza diversi da
    indurre shocks cognitivi l'uno nell'altro, come
    nel caso ROLM-PBX.
Perché le etichette americane sono
   raggruppate in poche città?
                 ●   l’innovazione sembra
                     prodursi maggiormente
                     nell’interazione tra gli
                     operatori
                 ●   le reti dense di operatori
                     di queste città
                     funzionano da serbatoi
                     di creatività e da
                     comunità di competenze
                     in evoluzione
                 ●   Scott, 1999
Possiamo rendere un territorio più
              innovativo?
●   Economia positiva e normativa
●   Crowdsourcing come soluzione?
●   Studi sulla decisione pubblica (Bobbio 1996)
●   Il cambiamento è impossibile???
Bibliografia
●   Florida, R., 2003, L’ascesa della nuova classe creativa, Mondadori, Milano
●   Lane, D., 2003, Complexity and Local Interactions: Towards a Theory of
    Industrial Districts,
    http://www.iscom.unimo.it/upload/lane_industrialdistricts.pdf
●   Lane, D., e R. Maxfield, “Foresight, Complexity, and Strategy”, in A. Durlauf
    e D. Lane (eds), The Economy as a Complex System II, SFI Studies in the
    Sciences of Complexity, vol. XXVII, Addison-Wesley 1997
●   Saxenian, A., Regional advantage. Culture and competition in Silicon Valley
    and Route 128, Harvard University Press, Cambridge MA, 1996, in italiano Il
    vantaggio competitivo dei sistemi locali nell’era della globalizzazione, Franco
    Angeli, Milano, 2002
●   Scott, A.J., 1999, “The US recorded music industry: on the relations between
    organisation, location and creativity in the cultural economy”, Environment
    and Planning

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Musiconomics - Esternalità e territorio

  • 1. Musiconomics Lezioni di economia industriale applicata alla musica Lezione 3 – Economie esterne, territorio, innovazione Alberto Cottica http://alberto.cottica.net gennaio 2008
  • 2. Etichette discografiche per codice postale, 1990
  • 3. New York: etichette discografiche per codice postale, 1990
  • 4. Perché? ● Affitti e costi del lavoro alti ● Le telecomunicazioni consentono di annullare le distanze ● I mercati sono “sparsi”
  • 5. Dati: Indici di rappresentazione = proporzione degli Hot 100 Hits prodotti nell'area / proporzione delle indipendenti presenti nell'area
  • 6. Esternalità ● La capacità di produrre e di stare sul mercato di un’impresa non dipende solo da fattori interni all’impresa stessa (tecnologia, scala di produzione, forme organizzative…) ma anche da fattori ad essa esterni. ● Esternalità: “fattori parametrici che alzano o abbassano la curva di costo” ● Leibenstein e la X-efficiency
  • 7. Perché lo sviluppo è territorialmente diseguale? ● Anni 70: alcuni economisti italiani come Becattini e Brusco studiano i distretti industriali ● Anni 90: Annalee Saxenian confronta la Silicon Valley e la route 128 ● Anni 2000: Richard Florida pubblica le classifiche di creatività delle regioni americane
  • 8. Distretti industriali ● I costi di transazione sono molto bassi perché: – Senso di identità, valori comuni (es. Serietà). “non vi è niente di male a volersi trasformare da operaio a padrone” – Equilibrio dinamico tra sapere globale (codificato) e sapere locale (tacito). Il secondo si nutre del primo e lo “traduce” in termini comprensibili alla cultura locale – Equilibrio di concorrenza e cooperazione. Emergono regole, garantite dal consenso: funzionano bene – Equilibrio tra conflitto e partecipazione
  • 9. Silicon Valley e Route 128 a confronto ● La performance della Silicon Valley – partita molto in ritardo – è molto migliore ● Forte disintegrazione produttiva ● Forte integrazione sociale ● Cultura improntata ai valori dell'innovazione e della conoscenza, e molto tollerante nei confronti del fallimento. La cultura locale è la vera arma vincente (Saxenian 1996)
  • 10. Nozioni di fallimento ● “Se non è possibile sbagliare, non è possibile apprendere... se non è possibile copiare, non è possibile imparare... La tolleranza verso il fallimento è assolutamente essenziale per il successo della Silicon Valley: se non si tollera il fallimento non si consente il successo.” - Un dirigente della Silicon Valley ● “Nella Silicon Valley il fallimento è un modo di vivere accettato, diversamente dall’Est dove la sconfitta costituisce una condanna a morte... Se fai fiasco a Palo Alto dai la colpa all’agenzia pubblicitaria e avvii un’altra azienda.”- Un dirigente della Route 128 ● Riportati da Saxenian (1996)
  • 11. Un confronto tra regioni americane ● 49 regioni con più di 1.000.000 abitanti ● Gli indici di sviluppo sono molto correlati con il creativity index (Florida, 2003), composto di – numerosità classe creativa/forza lavoro totale – Innovazione (brevetti pro capite) – Hi-tech index (presenza di industria hi-tech) – Gay index (misura della tolleranza rispetto alla diversità) ● Quindi lo sviluppo di un luogo dipende molto dalla sua capacità di innovare (in senso lato)
  • 12. Innovazione: una nozione ampia “La capacità di applicarsi a nuovi problemi; sviluppare nuovi approcci a quelli vecchi; promuovere l’emersione di nuovi attori; consentire e incoraggiare il diffondersi di nuove soluzioni. In questo senso una società è “innovatrice” se condivide una cultura dell’innovazione a trecentosessanta gradi, se cioè vi è fortemente radicata l’idea che cercare nuove soluzioni è un’attività desiderabile anche qualora essa non porti a risultati immediati, e che chiunque proponga una nuova idea all’attenzione della collettività merita rispetto.” Cottica, 2005
  • 13. Come nasce l'innovazione ● L’innovazione è la ridefinizione dei significati degli artefatti (materiali, come i prodotti, o immateriali, come le organizzazioni) e delle identità degli agenti. (Lane e Maxfield, 1997) ● La ridefinizione innovativa dei significati avviene nel contesto di relazioni generative tra agenti. ● Per essere generativa una relazione deve collegare agenti abbastanza simili da comunicare bene, ma abbastanza diversi da indurre shocks cognitivi l'uno nell'altro, come nel caso ROLM-PBX.
  • 14. Perché le etichette americane sono raggruppate in poche città? ● l’innovazione sembra prodursi maggiormente nell’interazione tra gli operatori ● le reti dense di operatori di queste città funzionano da serbatoi di creatività e da comunità di competenze in evoluzione ● Scott, 1999
  • 15. Possiamo rendere un territorio più innovativo? ● Economia positiva e normativa ● Crowdsourcing come soluzione? ● Studi sulla decisione pubblica (Bobbio 1996) ● Il cambiamento è impossibile???
  • 16. Bibliografia ● Florida, R., 2003, L’ascesa della nuova classe creativa, Mondadori, Milano ● Lane, D., 2003, Complexity and Local Interactions: Towards a Theory of Industrial Districts, http://www.iscom.unimo.it/upload/lane_industrialdistricts.pdf ● Lane, D., e R. Maxfield, “Foresight, Complexity, and Strategy”, in A. Durlauf e D. Lane (eds), The Economy as a Complex System II, SFI Studies in the Sciences of Complexity, vol. XXVII, Addison-Wesley 1997 ● Saxenian, A., Regional advantage. Culture and competition in Silicon Valley and Route 128, Harvard University Press, Cambridge MA, 1996, in italiano Il vantaggio competitivo dei sistemi locali nell’era della globalizzazione, Franco Angeli, Milano, 2002 ● Scott, A.J., 1999, “The US recorded music industry: on the relations between organisation, location and creativity in the cultural economy”, Environment and Planning