Ecologia SEO: Come sfruttare al meglio i link e le altre risorse in un proget...
Colorificio MP- terza lezione web marketing
1. Link building e
Google
Analytics
Colorificio MP – 3° lezione web marketing
19 novembre 2012
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2. Fattori esterni di posizionamento
• Ci ricolleghiamo all’ultima lezione ed ai fattori esterni di
posizionamento, che sono prevalentemente collegabili ai backlinks,
cioè ai link che si ricevono da altre risorse nel web.
• Questi fattori sono importanti, ma non abbiamo ancora
approfondito come si possono acquisire i backlinks, cioè cosa può
fare un’azienda per acquisire links esterni
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3. 1°modo: scrivere ottimi contenuti
nel proprio sito web
• Contenuti interessanti, scritti bene e multimediali sono la ricetta base
per avere backlinks naturali, che sono i migliori da un punto di vista
qualitativo.
• E’ come la storia del passaparola: vedo un bel film, leggo un buon
libro, conosco una persona simpatica; ne parlo bene e questo
aumento la sua autorevolezza. Funziona allo stesso modo nel web e
soprattutto su Google.
• Quale mezzo migliore per il passaparola che i social networks? Con
l’avvento degli strumenti sociali, oggi è molto facile ottenere
backlinks e aprire “canali” di visite al proprio sito, anche alternativi a
Google.
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4. 2°modo: richiedere link a siti
generici
• Se avete dei partners, dei fornitori, dei semplici amici, richiedete loro
di aggiungere un link dal loro sito al vostro, ma con degli
accorgimenti:
• Che il link non venga inserito in una pagina che sia un’accozzaglia di links disparati,
fuori tema o con temi molto disparati:
• Esempio corretto: http://www.romasub.it/links-amici.html
• Esempio errato: http://www.bernaitalia.it/links.asp
• Che il link non venga inserito in basso e comunque in una lista molto lunga: più in
basso è il link, meno “potente” è il valore del link stesso:
• Esempio: http://www.livetennis.it/main/links.php
• Cercate di non farvi linkare col link nudo e crudo (www.colorificiomp.it), am con un
anchor text tematico, che sia una delle parole chiave con cui volete posizionarvi
(ad esempio: pitture idrorepellenti)
• Scegliete i link che siano visibili anche ad occhio nudo, perché se si tratta di link che
l’occhio, è come se Google non li considerasse links!
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5. 3°modo: richiedere link a siti
tematici
• E’ una pratica più efficace di quella precedente.
• Si tratta di richiedere link a siti che sono nel vostro stesso settore o
tema.
Esempi?
Siti di
competitor Siti di
s (scambio competitor
links) s (scambio
links)
Siti di
fornitori Siti di
fornitori
Blog che trattano
di bricolage Blog che trattano
di bricolage
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6. 4°modo: commentare blog
tematici
• Ricercare blog tematici con
“parola chiave” + blog.
• Scegliere i blog che permettono di
inserire un link.
• Evitare linguaggio pubblicitario.
• Essere i più naturali possibili nella
scrittura del commento.
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7. 5°modo: socialità!
• Nel blog o nelle news che scrivi nel tuo sito, predisporre i
pulsanti sociali.
• Al contempo, collegare gli RSS del proprio sito nei propri canali
sociali. In questo modo si riesce a pubblicare in automatico la
news nei vari canali sociali.
• Ricevere link o condivisioni del proprio articolo dai canali sociali
equivale ad avere un link!
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8. 6°modo: creare tutorial
• Un buon tutorial può essere
bacino di numerose visite e di
numerosi backlinks.
• Valgono le stesse regole
indicate per la composizione
di newsletter e pagine web
(testo originale,
multimedialità, naturalezza e
correttezza del linguaggio).
• Esempi? “Sbobinare” un
video caricato su Youtube.
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9. 7°modo: article marketing
• Se aggiungere links o commentare di post è una tecnica tutto
sommato veloce, scrivere dei veri e propri articoli di
approfondimento o dei tutorial in siti, forum o blog tematici è una
tecnica senz’altro più faticosa, ma da risultati più concreti e duraturi.
• Esistono diversi siti che effettuano il c.d. article marketing; i migliori
hanno regole abbastanza “strette”, cioè ripudiano il linguaggio
commerciale e pubblicitario, l’uso spasmodico di parole chiave e di
links.
• Esempi di buoni siti di article marketing:
• fastpopularity.com
• article-marketing.eu
• articolista.com
• articolando.com
• articoligratis.com
• contenutigratis.net
• articlemarketingitaliano.it
• it-article-marketing.blogspot.com
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10. 8°modo: ebook
• Questa è una tecnica abbastanza
avanzata ed alquanto complessa.
Ma, se gli obiettivi sono impostati
chiaramente, può dare enormi frutti.
• Creare un ebook in PDF.
• Creare un ebook può essere fatto
partendo da un tutorial.
• Creare un ebook non più lungo di 15
pagine.
• Creare una pagina ad hoc nel sito in
cui si pubblicizza l’ebook.
• Cercare di avere qualcosa in
cambio (do ut des; ti permetto di
scaricare l’ebook, ma tu mi lasci il
tuo indirizzo email)
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11. Ultimo modo: mai fare i furbi con
Google!
• Ci sono pratiche altamente sconsigliate, alcune delle quali, se perseguite, rendono Google molto
“aggressivo” e fa scattare penalizzazioni:
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12. Ultimo modo: mai fare i furbi con
Google! #2
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13. Google
Analytics
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14. Pubblico / Panoramica
• Panoramica:
• Si tratta di una panoramica riassuntiva delle ultime visite del sito
web.
• Di default, l’impostazione riassume le visite mensili; questo dato
può essere modificato cliccando su giorno/settimana/mese
• Dati importanti sono i visitatori unici, la durata media della visita
e la frequenza di rimbalzo
• Cliccando sui dati in basso, è possibile, si ha un’analisi molto
veloce ma efficace del Pubblico del sito web
• Paese
• Città
• Browser con cui navigano i visitatori: dato importante per
capire le dinamiche di abitudini dei navigatori italiani ed
internazionali e a quale browser dare la prevalenza nelle
visualizzazioni del sito. Lo standard è purtroppo ancora
lontano.
• Sistema operativo
• Fornitore di servizi (della connessione Internet; ad es.:
Telecom, Wind, ecc.)
• Risoluzione dello schermo: dato importante per capire chi
naviga con schermi desktop e chi mobile; inoltre è
importante per stabilire quale risoluzione scegliere nella
definizione del sito o nel restyling del sito stesso.
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15. Pubblico / Dati demografici
• Dati demografici:
• Lingua: dato fondamentale per capire quali lingue
predisporre nel sito web ed i trends.
• La versione inglese è quasi un must per ogni sito ormai;
ma non sono da sottovalutare il cinese ed il russo.
• Incrociando i dati con la dimensione secondaria, si
possono individuare le parole chiave straniere che gli
utenti hanno inserito per arrivare al sito.
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16. Pubblico / Comportamento
• Dati demografici:
• Nuovi e di ritorno: i visitatori nuovi sono sempre un buon
segno per il sito web; è segno che la varietà di parole
chiave con cui il sito viene visitato è in aumento; ma i
visitatori di ritorno sono qualitativamente più importanti,
perché sono utenti fidelizzati o potenzialmente
fidelizzabili.
• Sugli utenti di ritorno si possono pianificare delle strategie
di potenziamento di pagine nel sito o pianificare
campagne sulle parole chiave che quegli utenti hanno
utilizzato; le parole chiave degli utenti di ritorno
rappresentano dei trends, ovviamente in dosi “massicce”
(sono trascurabili le visite inferiori a 5/10 al mese).
• Frequenza e recency: conteggio delle visite ma
soprattutto i giorni dall’ultima visita: può essere utile per
comprendere nell’arco dell’anno a distanza di quanti
giorni si ritorna a visitare il sito.
• Coinvolgimento: la durata della visita.
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17. Approfondimento: la durata
della visita
• L’approfondimento è d’obbligo perché la durata della visita dice
molto circa l’interesse dell’utenza.
• Le cause di rimbalzo posso essere variegate, ma possono essere
riassunte:
1. L’utente è atterrato in una pagina che non corrisponde per nulla alla sua query.
2. L’utente apre un allegato nella stessa pagina. E’ un errore frequente quando si
gestiscono i contenuti dei siti >> Dimostrazione pratica nel sito Colorificio MP.
3. Il contenuto del sito non ha appeal (scarsa multimedialità, testo scarso o con errori
ortografici).
4. Il sito web è lento a caricarsi.
• Questo dato può essere incrociato con altri due dati che Google
Analytics ci fornisce:
• Le pagine del sito (Contenuti)
• La profondità della visita (il numero delle pagine del sito che vengono visitate in media).
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18. Buoni contenuti e non
Esempio corretto Esempio sbagliato
Query: “news sui social Query: “news sui social
networks” networks”
http://socialblog.giorgiotave.it/
http://www.internazionale.it/news/giornali/2012/11/16/com
19. Scarso appeal del contenuto
Esempio corretto Esempio sbagliato
Query: “come cambiare Query: “come cambiare
gomme auto” gomme auto”
http://www.pianetamotori.it/come-cambiare-le- http://www.comefaretutto.com/come-cambiare-
gomme-dell-auto-151477.html gli-pneumatici-alla-propria-auto/
20. Lentezza del sito
Esempio corretto Esempio sbagliato
Sicuri che sia necessario? Sicuri che sia necessario?
21. Pubblico / Tecnologia
• Tecnologia:
• Ben poco da dire: si tratta di un sunto
delle tecnologie browser e monitor
utilizzate da chi visita il sito
• E’ utile incrociare i dati dei browser
con le frequenza di rimbalzo per
comprendere se ci sono problemi di
visualizzazione del proprio sito con
determinati browser.
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22. Pubblico / Mobile
• Panoramica:
• Molto importante comprendere quanti
utenti utilizzano
• Tirare le somme o le percentuali è
importante ai fini della strategia web
dell’azienda.
• Se la percentuale si approssima al 25% è
fondamentale dotarsi di una versione
mobile del sito.
• Di fondo, tuttavia, è altamente
consigliabile dotarsi già da ora, dato
l’esplosione dell’utilizzo dei dispositivi
mobili nelle abitudini sociali italiane.
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23. Pubblico / Flusso dei visitatori
• Flusso:
• Strumento utlissimo.
• Serve a comprendere velocemente
(perché è uno strumento grafico) quali
sono i migliori ed i peggiori contenuti del
proprio sito web, in base a:
• Lingua dell’utente
• Parola chiave dell’utente
• Ecc.
• Un buon uso del flusso dei visitatori ed
un’attenta analisi permette di variare
strategie dei contenuti del sito web ed
ottimizzarlo per migliorare il flusso stesso.
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24. Sorgenti di traffico / Panoramica
• Panoramica:
• Le fonti di traffico principali di un sito web
sono:
• Di ricerca: che proviene dai motori di ricerca
• Referral: traffico che proviene da siti esterni.
• Diretto: scrivo www.colorficiomp.it direttamente
nella barra degli URL del browser.
• La panoramica racchiude graficamente
e visivamente le percentuali di traffico.
• E’ bene che il traffico di referral e di
ricerca superino di gran lunga quello
diretto (i primi due dovrebbero essere
l’80%-90% delle visite totali).
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25. Sorgenti di traffico / Ricerca
• Ricerca:
• Specifica tutte le visite che provengono
dai motori di ricerca:
• E’ un dato che suggerisce su quale motore di
ricerca concentrarsi o su quale si vuole investire.
Da tenere presente sempre è che Google e gli
altri motori di ricerca hanno criteri
profondamente diversi di indicizzazione.
• Cliccare su “Dimensione principale” per
confrontare le varie origine delle visite da
motori di ricerca organici.
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26. Approfondimento: risultati
organici e risultati a pagamento
• Google oggi differenzia tra risultati organici e risultati a pagamento:
• Il presente è questo:
• http://webagency.hi-net.it/corso/3/adw.jpg
• I link sponsorizzati, normalmente appaiono sulla
destra dei risultati naturali o all’ inizio della lista
dei risultati naturali ma differenziati
visivamente.
• Più si è disposti a pagare al motore di ricerca,
prima comparirà l'annuncio.
• I link provenienti dal Pay per Click (Keyword
Advertising) possono essere estesi anche ai
network dei motori di ricerca.
• I criteri di posizionamento organico e dei
risultati a pagamento sono dunque
abbastanza diversi (i secondi sono molto
incentrati sul budget).
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27. Approfondimento: risultati
organici e risultati a pagamento
• Il trend di Google è una guerra aperta ai SEO, cioè a chi posiziona i
risultati nella colonna di destra.
• Il futuro potrebbe essere
questo:
• http://webagency.hi-
net.it/corso/3/futuro.jpg
• Nessun risultato organico above the fold,
cioè”sopra la piega”, ovvero nello spazio dove
si scrolla la pagina.
• Tutti i risultati sono riempiti da canali di Google:
da Google Maps a Google Shopping (fino a
Youtube o Google Knowledge Graph).
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28. Sociale / Panoramica e Sorgenti
• Panoramica:
• Fotografa le visite provenienti di maggiori
social networks esistenti.
• Strumento molto utile per:
• Comprendere i social network su cui puntare.
• Comprendere quali social network ottimizzare.
• Comprendere quali pagine del sito ottimizzare
(che sono le pagine dove si “atterra nel sito dai
social”)
• Sorgenti:
• I social da cui provengono le visite.
• Suggerisce quali altri social implementare,
se necessario.
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29. Contenuti / Panoramica + Pagine uscita
• Panoramica:
• E’ davvero uno strumento eccezionale
per “stilare” una classifica dei contenuti
più interessanti del vostro sito.
• Al contempo, suggerisce quali contenuti
sono da ottimizzare o da controllare
(perché, ad es., hanno una frequenza di
rimbalzo molto alta).
• Esempio: /prodotti.html
• Bassa frequenza di rimbalzo
• Ma poco tempo di visualizzazione
• Cosa significa?
• Pagine di uscita:
• Dato fondamentale per ottimizzare i
contenuti del sito o rilevare errori di
funzionamento dello stesso.
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30. Contenuti / Velocità sito
• Velocità sito:
• Questo è un elemento di posizionamento
di Google (vedi lezione precedente).
• La velocità del sito non solo è importante
per il posizionamento, ma è
fondamentale come esperienza di
navigazione (concetto di sito user-
friendly).
• Come migliorare la lentezza del sito?
• Evitare immagini pesantissime (nel
web attuale, vanno ancora benissimo immagini
1024x768 di 800KB al max).
• Incorporare video all’interno della
pagina (piuttosto, è preferibile upload su
Youtube e poi incorporare codice).
• Codice o altri plugins (affidarsi a mani
esperte, evitando il “faidate”).
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31. Approfondimento:
la velocità del sito
• Abbiamo già più volte sottolineato l’importanza dalla velocità di
caricamento del sito. Approfondiamo con qualche dato.
• Ecco gli effetti disastrosi della
lentezza del sito.
• http://webagency.hi-
net.it/corso/3/velocita.jpg
• Fondamentale è la velocità di
caricamento, specie nei siti di
ecommerce, che si basano
sulla conversione.
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32. Approfondimento:
la velocità del sito
• Velocità = $$$
• Lentezza = perdita di $$$ e ROI inesistente.
• http://webagency.hi-
net.it/corso/3/ecomm.jpg
• Cos’è il ROI.
• Google Analytics lo traccia.
• ROI è collegato alla
fidelizzazione del cliente ed
alla’esperienza di navigazione,
che specie nei siti di
ecommerce è molto delicata
(pensate alla differenza tra un sito con
una transazione in cui fila tutto liscio ed
uno che propone una transazione
piena di problemi, tra cui la lentezza.
Tornereste a visitare il secondo sito? )
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34. Contenuti / Analisi dati inpage
• Strumento analisi molto dettagliato per:
• analizzare il flusso di navigazione del sito.
• Valutare visivamente i contenuti che sono efficaci e altri
meno.
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35. Brand
reputation
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36. Definizione
Preoccupati del tuo carattere, ma soprattutto della tua
reputazione.
Perché il carattere è ciò che tu sei, la reputazione ciò che gli altri
dicono tu sia.
E oggi quello che gli altri dicono tu sia conta quanto (se non di
più) di quello che tu sei.
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37. Brand reputation 2.0
• Monitorare: il flusso degli utenti
nel proprio sito e nei propri
social. Lo abbiamo visto con lo
strumento di Google Analytics.
• Condividere: Content is king.
Abbiamo visto l’importanza di
un buon contenuto in ciascuna
pagina del sito web.
• Partecipare:.
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38. Brand reputation 2.0 / Monitorare
• Monitorare: il flusso degli utenti nel proprio sito e nei propri social. Lo
abbiamo visto con lo strumento di Google Analytics.
• Monitorare: è fondamentale per avere un “polso” del proprio ROI. Il
ritorno di investimento è tracciabile con gli strumenti che ha a
disposizione l’azienda. E qualora l’azienda non l’abbia, se ne deve
dotare. (ad es.: ho investito 1000 euro in Adwords, ma ho venduto per 10000 euro ).
• Monitorare: non è solo Google Analytics, ma anche mille altri strumenti
a pagamento.
• Un esempio gratuito per monitorare ? Google Alert.
• Monitorare: è importante per comprendere gli opinion leaders del tuo
settore ed – eventualmente – contattarli.
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39. Monitorare: creare un
ALERT con Google Alert
• Monitorare la reputazione del
proprio nome.
• Aggiornarsi su determinati
settori in determinate lingue.
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40. Brand reputation 2.0 /
• Condividere
Condividere: Content is king. Abbiamo visto l’importanza di un buon
contenuto in ciascuna pagina del sito web. Quindi qualità dei
contenuti.
• Condividere: Content is king. Condividere significa condividere nei
propri canali social e far condividere (con i pulsanti social).
• Condividere: Condividere è anche “dividere con”. Cioè rendere i
propri contenuti “partecipati” dalla creazione alla ottimizzazione. In
questo senso gli strumenti ideali per la condivisione sono:
• Focus group
• Domande su Facebook
• Blog/Forum
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41. Creare un focus group
in Google Drive
• https://drive.google.com
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42. Brand reputation 2.0 / Partecipare
• Partecipare: i mercati sono conversazioni; dunque, l’ulteriore passo da
compiere per migliorare la propria reputazione è partecipare alla
conversazione.
• E gli strumenti per farlo sono sempre più numerosi, a cominciare da un
eventuale corporate blog, fino ad arrivare all’utilizzo di strumenti “più
nuovi” come Twitter, Facebook, blog, forum
• Mai ignorare i commenti o tweets negativi: Twitter e Facebook stanno
diventando parti vitali della maggior parte delle strategie di marketing.
Ma una recente ricerca ha trovato un dato sorprendente e cioè che il
70% delle aziende ignora i tweets negativi. Bisogna invece sempre
rispondere ai clienti il più velocemente possibile, in ogni caso. Perchè il
non farlo può peggiorare la situazione.
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43. Brand reputation 2.0 / Partecipare
• Rendete più facile il modo per essere contattati: idealmente, un cliente
ti contatterà direttamente attraverso il tuo sito o il tuo servizio, piuttosto
che attraverso un video di YouTube. Molti clienti ricorrono ai social
media se si sentono trascurati dall'azienda. Assicurati che il tuo indirizzo
e-mail o il modulo di contatto web siano facili da trovare. Ciò è
particolarmente importante per i clienti esteri che non vogliono fare
una telefonata internazionale.
• Volgete un errore in un'opportunità positiva: ognuno fa gli errori.
Rispondere tempestivamente e assumersi le proprie responsabilità
aiuterà a riparare i danni. La Croce Rossa americana è riuscita a
limitare il suo imbarazzo su Twitter con delle rapide scuse, e persino
scherzando sui propri strafalcioni.
• Traete ispirazioni dalle critiche o domande: una domanda può essere
un’idea per un nuovo tutorial.
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