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   IL PROGRAMMA




          Documento aggiornato il 05/02/2013
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Indice   Un voto per la dignità                               03
         di Nichi Vendola


         Cominciamo dalla buona politica                      06


         Al Governo per la conversione ecologica              07
         dell’economia e della società italiana
         •	 primo il lavoro                                   07
         •	 l’economia e il fisco                             10
         •	 la finanza                                        13
         •	 l’agricoltura                                     14
         •	 l’acqua bene comune                               15
         •	 le rinnovabili e l’efficienza energetica          16
         •	 la gestione dei rifiuti                           18


         Al Governo per il sapere come leva                   19
         di un nuovo sviluppo
         •	 la formazione                                     19
         •	 le culture                                        23
         •	 		   i beni culturali                             24
         •	 		   l’editoria                                   24
         •	 	    la musica                                    25
         •	 	    l’audiovisivo                                25
         •	 	    il sistema dello spettacolo dal vivo         26


         Al Governo per la difesa dei diritti                 27
         •	 i diritti della persona                           27
         •	 il diritto alla salute                            29
         •	 il diritto alla mobilità                          31
         •	 il diritto alla qualità urbana: le smart cities   33
         •	 il diritto alla qualità ambientale:               34
             i parchi e le biodiversità
         •	 il diritto di vivere in una società libera:       35
             la legalità
         •	 il diritto di vivere in una società giusta        36
         •	 il diritto degli animali                          38


         Al Governo per l’Europa che vogliamo                 40
         •	 la pace                                           40
         •	 la cooperazione internazionale                    42
         •	 la nostra idea di Europa                          44




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Un voto per la dignità
di Nichi Vendola



Il voto, ogni singolo voto, è l’arma pacifica della nostra democrazia.
Per quanto si tenti sempre più di snaturarlo come merce che si vende
e si compra, il voto non ha altro prezzo che non sia la dignità di chi
lo esercita in maniera libera e responsabile. Solo così diventa l’arma
di cui ogni singolo cittadino pacificamente dispone per scardinare
l’andamento delle cose, aprendo le porte al cambiamento.
È il cambiamento il nostro orizzonte, con il voto e dopo il voto.
Perché è il cambiamento ad essere, qui ed ora, la partita veramente
“utile”, necessaria, che ci mette in gioco. È da troppo tempo – un
tempo opaco e triste – che sentiamo le parole della rassegnazione:
quelle che ci dicono che la politica non può fare nulla se non sancire la
propria impotenza. Il disco incantato ripete il ritornello: ”ce lo impone
la crisi, ce lo dice l’Europa”. Parole usate per sterilizzare la speranza
e per addestrarci a convivere fatalisticamente con le nostre paure e le
nostre solitudini. Diciamo la verità: la crisi non ha prodotto soltanto
diseguaglianze, povertà, immiserimento, mettendo ben al riparo le
tante ricchezze di pochi. La crisi ha frantumato il senso alla parola
“futuro” e ha riempito di paura e di solitudine il nostro presente:
questo è il senso più profondo della nostra sconfitta. Della sconfitta
del mondo del lavoro, cui è stato tolto dignità e valore. Della sconfitta
culturale e politica del diritto ad avere diritti, di governare se stessi,
il proprio corpo, il proprio orientamento sessuale, di poter scogliere i
nodi complessi e delicati che riguardano la nascita e la morte. Ci è stato
tolto il bene infinitamente prezioso del tempo. Il tempo delle nostre
esistenze che cercano il loro compimento nella bellezza di un ambiente



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rispettato, nella cura di relazioni umane solidali, nella ricerca di un
sapere critico capace di nutrirci con la memoria e la conoscenza.
Non sono state né le immutabili leggi di natura né la presunta
oggettività ed inevitabilità delle cose a tentare di spingerci nell’angolo
dell’impotenza. È stata prima di tutto una certa politica fin qui
complice di una finanza predona e malata della propria onnipotenza.
È una politica che ha nomi e cognomi, ha partiti e giornali, ha
banche e televisioni. Noi, che sembriamo i soli a farlo in Italia ma
abbiamo buoni compagni in Europa, la chiamiamo col suo nome
vero: è la destra. Innanzitutto la destra liberista e populista che, con
Silvio Berlusconi, ha segnato in profondità 20 anni di storia italiana
producendo un significativo regresso sociale e civile del nostro
paese. Ma è anche la destra perbene e dell’elite tecnocratiche che
invocano il dominio della tecnica come surrogato della politica e
della democrazia. La destra, ha prima generato la crisi, poi è risultata
incapace a contenerla e ora si candida nuovamente a governare le
nostre vite intristite, rubandocele una seconda volta. Ma l’inganno
si è spezzato. Di fronte alla crisi e alle cattive ricette anti crisi noi, la
sinistra, vogliamo mettere da parte l’emergenza infinita per aprire
porte e finestre al cambiamento possibile, in Italia come in Europa.
Questa sfida vogliamo vincerla chiedendo un voto che abbia la forza di
smontare l’inganno che giunge sino al punto di negare, di fronte alla
crisi, l’esistenza stessa di una destra e di una sinistra. È un tentativo
che pare ormai avere interpreti maldestri soltanto in Italia, se è vero
che persino il Fondo Monetario sta tornando sulle strategie sin qui
adottate per contrastare la crisi mettendo in chiaro gli errori compiuti
dai neo-liberisti. Non si può imboccare la strada del risanamento e
di una nuova crescita economica eco compatibile reiterando quelle
politiche di rigore a senso unico e di austerità che hanno soffocato



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ogni sviluppo, accresciuto la disoccupazione anziché contrastarla,
sbagliando tutti i calcoli dei tagli alla spesa pubblica come salute e
istruzione con effetti depressivi sul ciclo economico.
La nostra sfida sta in quell’idea di democrazia che richiede prima di
tutto programmi “diversi” su come si risponde ad una crisi epocale
che tocca nel vivo testa e cuore delle persone, su come si governa un
grande e disorientato paese come l’Italia, su come si sta in un’Europa
che deve ritrovare la propria missione al di fuori dei soli precetti
finanziari. Non esistono, se non nella retorica inconcludente di una
concordia nazionale, “agende” che si pongono da sé medesime al
centro di un governo immobile, che si sottraggono ad un confronto
vero con le idee ad esse alternative, pronte a scommettere
sull’ingovernabilità del paese e sul “tagliar le ali” per affermare di
esistere. È la tecnica consumata di una vecchia e stanca politica, dentro
cui non soffia  alcun vento fresco di cambiamento.
Quello che abbiamo da dire con il nostro programma, sulla centralità
del lavoro e sulla conversione  che abbia al centro la green economy
, sul welfare europeo e sullo Stato di diritto, su quei beni comuni
sottratti alla privatizzazione e restituiti alla cittadinanza, sugli
Stati Uniti d’Europa che aprono finalmente il capitolo della lotta
alla povertà e alla disuguaglianza, sull’affermazione di una nuova
democrazia paritaria e di genere, tutto questo ha a che fare con una
sinistra capace di misurarsi con il governo adesso, proprio nel punto
più aspro e duro della crisi che ci investe. Per questo chiediamo un
voto a Sinistra Ecologia Libertà. Per mettere in campo la nostra idea
di democrazia e libertà, scolpendo con forza come prima parola del
nostro programma di governo, la stessa che apre la Carta dei diritti
fondamentali dell’Europa. La parola “dignità”. Benvenuta sinistra.




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Cominciamo dalla                                          ai 5 mila euro annui. Da parte della Corte dei Conti

buona politica                                            vi dovrà essere il controllo anno per anno sui conti
                                                          dei movimenti politici, dei gruppi parlamentari e
                                                          di quelli consiliari regionali. Si dovrà premiare la
                                                          capacita di autofinanziamento di un movimento
Proponiamo che i rimborsi                                 politico riducendo al contempo quella legata al
elettorali siano legati                                   risultato elettorale. Va immediatamente applicata
                                                          la cessazione del finanziamento per quei partiti e
esclusivamente alle spese                                 movimenti che non svolgono più attività politica.
effettivamente sostenute                                  Uno dei limiti per l’utilizzo dei rimborsi elettorali,
                                                          insieme a quelle relative le spese per il personale e
per l’attività politica e la                              la gestione ordinaria,  riguarderà l’assoluto divieto
partecipazione dei cittadini.                             di una loro utilizzazione per investimenti di tipo
                                                          finanziario e immobiliare, neppure nel caso d’ac-
La necessità di una nuova                                 quisto delle sedi di partito. Si opererà una riduzione
legge elettorale e pensiamo                               dei benefici fiscali per le aziende che intendono
                                                          finanziare la politica e favorire i finanziamenti
che sia necessaria una                                    da parte di persone fisiche. Accanto alla riduzio-
revisione del vecchio titolo                              ne delle indennità si attuerà la soppressione dei
                                                          vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali,
V della Costituzione che dia                              contestualmente al taglio radicale della dotazione
senso alle sfide che abbiamo                              e dell’uso di auto blu per comprovate ragioni di
                                                          sicurezza. Questi provvedimenti si inquadrano nel
di fronte in tempi di crisi.                              contesto della diminuzione del numero di deputati
                                                          e senatori, che non dovranno superare comples-
La buona politica è quella che vive attraverso la         sivamente i cinquecento componenti rispetto ai
partecipazione diffusa e diretta dei cittadini, che si    più di novecento attuali; al superamento delle
dà regole e controlli trasparenti e che nega anche il     province, trasferendo competenze e organici in
minimo privilegio di casta proprio perché realizza        capo a comuni e regioni; alla riduzione drastica dei
la sobrietà nelle proprie pratiche ed azioni come         consigli di amministrazione, attraverso la nomina
condizione del suo unico scopo: essere lo stru-           dell’amministratore unico, di tutte quelle società
mento per l’affermazione della cosa pubblica. Per         pubbliche attualmente controllate dagli enti locali.
questo non c’è buona politica senza democrazia pa-
ritaria, rappresentanza di uomini e donne. Va im-
mediatamente posto un tetto alle spese elettorali di
ogni ordine e grado che, come accade ad esempio in
Francia, preveda pene per i trasgressori, tra le quali
la perdita del seggio. Il controllo delle spese eletto-
rali andrà esteso almeno ai novanta giorni che pre-
cedono il voto. Proponiamo, con scadenza annuale,
la pubblicità dei bilanci e dei rimborsi di ciascun
partito sui siti dei diversi movimenti politici e su
quelli di Camera e Senato, nonché la pubblicazione
sui medesimi siti di tutte le contribuzioni superiori




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Al Governo per la conversione
ecologica dell’economia e della
società italiana
Primo, il lavoro                                        cui agisce una doppia esclusione: generazionale e
                                                        di genere. La disoccupazione giovanile è pari al 37%
                                                        della popolazione e al sud arriva fino al 50%.
                                                        Noi proponiamo un Piano Verde per il lavoro che
                                                        crei occupazione buona e qualificata, con investi-
Il lavoro è la leva dello                               menti pubblici capaci di stimolare quelli privati per
sviluppo della persona,                                 la messa in sicurezza del territorio, delle scuole,
                                                        per l’efficientamento energetico degli immobili,
la chiave di accesso                                    per la cura del nostro paesaggio e la riqualificazione
alla cittadinanza,                                      urbana delle città.
                                                        Una grande campagna per la difesa del suolo, la
l’espressione più reticolare                            prevenzione del rischio sismico, il mitigamento
della democrazia. Una                                   delle conseguenze dei cambiamenti climatici: sono
                                                        questioni vitali attraverso sui passa una revisio-
cittadinanza senza lavoro                               ne strategica e innovativa del concetto delle vere
è priva sia di reddito che                              “grandi opere” che servono all’ammodernamento
                                                        del nostro paese. Quaranta miliardi di euro nei
di partecipazione alla                                  prossimi dieci anni consentiranno di rimettere in
produzione della ricchezza                              sesto il nostro bene comune più prezioso: il territo-
                                                        rio in cui viviamo. E al contempo questi interventi
nazionale.                                              innescheranno la creazione di decine di migliaia di
                                                        nuovi posti di lavoro, specie per i giovani, in ogni
Non si esce dalla crisi, non si rimette in moto         parte d’Italia. Un’altra “grande opera” che propo-
un grande paese come l’Italia senza conversione         niamo è la “costruzione” di città sostenibili, per
ecologica dell’economia, senza investimenti in          interrompere il devastante ciclo di espansione edi-
istruzione e ricerca, senza innovazione e cam-          lizia e di consumo del suolo (ben 70 ettari al giorno
biamento del modello di specializzazione, senza         negli ultimi dieci anni), investendo viceversa sulla
qualità del lavoro. Servono 50 miliardi di euro da      città come bene comune, città nelle quali soste-
investire per creare nuova occupazione. In questi       nibilità sociale e sostenibilità ambientali diven-
anni invece si è imboccata la strada contraria, verso   tino inscindibili. Passa per questa via quel nuovo
l’ambiente come verso il lavoro, riducendo diritti      modello urbano in grado di far crescere l’albero delle
sociali, occupazione, in particolar modo giovanile      nuove professioni verdi (i bio-architetti, gli esperti
e femminile, retribuzioni. La precarietà permea         di mobilità sostenibile, di riqualificazione energeti-
ormai di sé un intero ordine sociale e investe tutta    ca, di recupero dei centri storici) e dei nuovi stili di
una generazione. Soprattutto le giovani donne su        vita (dagli orti urbani ai trasporti “dolci”, dagli spazi




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a misura dei bambini ai luoghi animal-friendly).            tipo di contratto di lavoro. Questa diseguaglianza
Oggi l’85% delle assunzioni avviene con contratti           non solo non è stata risolta con i provvedimenti
precari. Il supermercato delle forme di assunzione          assunti dal ministro Fornero ma anzi essi hanno
ha peggiorato la vita delle persone, ha abbassato la        creato una nuova situazione drammatica per le
produttività delle imprese, allontanato gli inve-           persone che, espulse dai processi produttivi, non
stimenti in formazione e innovazione. Noi propo-            hanno ancora raggiunto l’età della pensione.
niamo di combattere la precarietà nell’ingresso al          Migliaia di donne e uomini senza reddito alcuno
lavoro, riducendo alle necessità vere, delle persone        dopo una vita spesa lavorando, definiti con lo
e dei processi produttivi, le tipologie di contratti        sgradevole termine di “esodati”. Noi proponia-
possibili. Chi fa un lavoro stabile deve avere un           mo di combattere la precarietà quando si esce dal
contratto stabile, chi fa un lavoro subordinato deve        lavoro, attraverso l’estensione in senso universale
avere un contratto subordinato e chi fa lo stesso           degli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie dei
lavoro deve avere la stessa retribuzione oraria.            rapporti di lavoro e di affrontare in modo strut-
Va combattuto radicalmente il lavoro nero, forma            turale il problema degli esodati applicando loro
assoluta di precarietà, anche attraverso il ripristino      le condizioni previdenziali esistenti al momento
degli indici di congruità, rivelatori dell’esistenza di     dell’uscita dal lavoro.
occupazione in nero.                                        Il lavoro precario determina, insieme alle struttu-
Si stima (dati Istat) che l’economia sommersa               rali carenze del nostro sistema di welfare, forme
valga 275 miliardi di euro, cioè il 17,5% dell’intera       di vera e propria precarietà esistenziale che finisce
ricchezza (Pil) prodotta dal paese. I lavoratori irre-      per lasciare da sole le persone e addossare alle
golari sono stimati nell’ordine di 2,5 milioni.             donne l’intero peso dell’assenza di servizi sociali
Noi proponiamo di combattere la precarietà                  adeguati. Il sistema di welfare italiano, in parte la-
durante il lavoro attraverso l’abrogazione della            voristico (dove i diritti sono riconosciuti in base al
norma (articolo 8 della Legge 138 del luglio 2011)          lavoro svolto e finanziati attraverso il versamento
che consente la deroga ai contratti sulla base di           di contributi da parte di lavoratori e di imprese) e
accordi locali e determina quindi lo svuotamen-             in parte universalistico (dove i diritti riguardanti la
to del contratto nazionale e dello Statuto dei              sanità, l’istruzione, l’assistenza vengono finanziati
Lavoratori; il ripristino dell’articolo 18 (sui licen-      dalla fiscalità generale) manifesta una struttu-
ziamenti senza giusta causa e giustificato motivo) e        ra ormai inadeguata nel rispondere alle nuove
la sua estensione alle aziende al di sotto dei quindi-      domande, alle nuove e crescenti diseguaglianze e
ci dipendenti; una legge efficace contro le dimis-          povertà, all’esclusione dei giovani, all’invecchia-
sioni in bianco e l’estensione dei diritti fondamen-        mento delle persone.
tali a tutti i rapporti di lavoro, dal diritto di voto, a   Noi proponiamo di investire sullo stato sociale: esso
quello di sciopero, alla malattia; una legge quadro         prima di tutto non è un costo, bensì una condizione
per la democrazia sindacale, per il diritto di voto         essenziale allo sviluppo e alla coesione sociale. Per
delle persone sugli accordi sindacali e la legge sulla      consentire alle ragazze e ai ragazzi l’autonomia e la
rappresentanza sindacale per il diritto di ciascun          libertà di sottrarsi al ricatto della precarietà propo-
lavoratore di eleggere propri rappresentanti.               niamo il reddito minimo garantito di 600 euro.
Ai lavoratori indipendenti con partite Iva va fa-           Per garantire un futuro previdenziale ai giovani,
vorito l’accesso al credito e ai finanziamenti per          oggi negato, proponiamo una riforma del sistema
progetti d’impresa con agevolazioni fiscali ad hoc.         previdenziale che rivaluti le pensioni; che definisca
Chi oggi perde il lavoro, sia temporaneamente               età pensionabili differenti a seconda dei differenti
che in via definitiva, viene tutelato diversamente          lavori; che riconosca contributi figurativi per la
a seconda dei settori produttivi in cui lavora e del        cura dei figli e l’assistenza alle persone.




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

L’aumento dell’occupazione femminile è in grado
di determinare un aumento del PIL fino al 7%,
come sostiene la Banca d’Italia.
Occorre per questo investire in infrastrutture
sociali come gli asili nido, istituire congedi di pa-
ternità obbligatori di due settimane, dare sostegno
fiscale alle imprese che aiutano la condivisione
delle responsabilità familiari tra donne e uomini
per mezzo della flessibilità degli orari di lavoro,
fornire incentivi all’occupazione delle donne ed
estendere l’indennità di maternità obbligatoria.
Perché uscire dalla crisi e da questa lunga stagione
recessiva dell’economia è possibile prima di tutto
con il lavoro delle donne.




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

L’economia e il fisco                                  riscossione, a partire da una integrazione tecno-
                                                       logica di tutte le banche dati che possono incro-
                                                       ciarsi per accertare l’entità effettiva dei redditi e
                                                       dei patrimoni.
                                                       La vera rivoluzione fiscale sarà quella che consen-
In Italia si pagano troppe                             tirà alla maggioranza degli italiani di pagare meno
tasse e i servizi non                                  imposte grazie alle risorse prelevate da chi non ha
                                                       mai pagato quanto avrebbe dovuto. Per raggiun-
funzionano. Lo squilibrio                              gere questo scopo avanziamo proposte strutturali
del nostro sistema fiscale,                            che potranno modificare sensibilmente il sistema
                                                       fiscale italiano.
oltre che la sua cronica                               Proponiamo l’introduzione di una imposta patri-
incapacità di contrastare                              moniale che gravi sugli attivi finanziari, essendo
                                                       quelli reali, le abitazioni, già colpiti dall’IMU.
i comportamenti illeciti,                              La patrimoniale sostituirà totalmente le imposte
deve puntare a una riforma                             di bollo che attualmente gravano sui conti corren-
                                                       ti e sui depositi amministrati di titoli. Ai fini del
di sistema che preveda                                 computo della base imponibile dell’imposta, sono
l’imposta patrimoniale e                               state considerate le seguenti categorie di attivi fi-
                                                       nanziari: depositi bancari, risparmio postale, titoli
riduca la pressione fiscale                            pubblici e privati (obbligazioni delle aziende e titoli
sui soggetti che oggi                                  di Stato), azioni e partecipazioni in società di capi-
                                                       tali, fondi di investimento. Stando ai dati del 2010
contribuiscono onestamente.                            la somma dei valori di queste categorie ammonta a
                                                       2.488,3 miliardi di euro. Si può stimare, come indi-
La pressione fiscale nel nostro paese è cresciuta,     cano i dati della Banca d’Italia, che la ricchezza del
ma sono aumentate anche evasione ed elusio-            paese sia distribuita in maniera tale che il 10% delle
ne, fattori di ingiustizia e di inefficienza poiché    famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza
vengono sottratti all’erario centinaia di miliardi     e il 50% delle famiglie più povere ne detiene poco
di risorse e perché a pagare oltre l’80% delle tasse   meno del 10%.
sono i redditi da lavoro dipendente e dei pensio-      La nostra proposta intende esonerare totalmente
nati. La via d’uscita è una riforma del sistema che    il 50% più povero della popolazione, assoggettare
allarghi la base imponibile e riduca la pressione      all’aliquota massima ipotizzata il 10% più ricco e
fiscale sui soggetti che oggi contribuiscono onesta-   individuare un’aliquota agevolata per il rimanente.
mente. La pressione fiscale va ridotta anche per le    Risulteranno esenti i patrimoni al di sotto dei 700
imprese, attraverso un sistema premiale.               mila euro. Proponiamo di tassare i grandi patri-
Il fenomeno dell’elusione e dell’evasione non          moni all’1,5% e quelli meno cospicui a due aliquote
esiste in nessun altro paese avanzato come in          agevolate alternative tra loro: lo 0,15% e lo 0,30.
Italia. Le inefficienze del nostro sistema hanno       In questa ipotesi il gettito si attesta intorno ai 20
favorito la creazione di zone d’ombra che oggi di-     miliardi di euro annui, che verrebbe ridotto di circa
fendono con protervia la loro rendita di posizione.    5 miliardi per l’abolizione delle imposte di bollo.  
Occorre intervenire per rendere il prelievo fiscale    Vogliamo proporre un sostanziale riequilibrio del
uno strumento giusto e la prima riforma dovrà          prelievo in favore delle classi meno abbienti.
essere quella di rendere efficienti i metodi di        E ciò si può ottenere spostando in parte




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 Sinistra. 

l’imposizione del reddito al patrimonio e modu-            carichi familiari. I nuclei familiari che non rag-
lando le aliquote delle imposte dirette. Proponiamo        giungono la “no tax” area di riferimento vedranno
la revisione della curva delle aliquote, con l’inse-       trasformato il differenziale tra reddito dichiarato e
rimento di nuovi scaglioni al di sopra dei 150-200         la loro “no tax area” in un sussidio. La tassazione
mila euro annui e l’abbassamento di quelli                 delle imprese avrà come scopo il rafforzamen-
mediani, per redistribuire la pressione fiscale. Altre     to della loro struttura patrimoniale. Per questo
misure sono: l’introduzione, al pari della dichiara-       proponiamo la drastica diminuzione dell’aliquota
zione dei redditi, anche di quella per il patrimonio,      dell’Ires, in particolare per chi assume, per chi
così da rendere più rapidi ed efficaci i controlli sulla   investe in innovazione di prodotto e di processo e
eventuale discrepanza tra reddito e patrimonio,            per lo startup. Proponiamo di spostare la tassazio-
chiaro indice di possibile evasione; la reintrodu-         ne sui dividenti e sui capital gains, mentre siamo
zione del falso in bilancio; della soglia massima          contrari agli interventi indiscriminati per ridurre il
di contante a 300 euro; l’elenco telematico clienti        cosiddetto cuneo fiscale. L’esempio dei 6 miliar-
fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione;        di di euro dati alle imprese nel 2006 dal Governo
l’obbligatorietà del sistema di pagamento elettro-         Prodi, che non hanno generato né occupazione né
nico in tutti gli esercizi e le attività professionali e   innovazione, dimostrando che è molto più efficace
il conseguente abbattimento sino a zero dei costi          l’intervento mirato a premiare le buone pratiche
di intermediazione bancaria per l’attivazione dei          (come l’assunzione, l’innovazione, l’aumento
POS; l’ICI sugli immobili di proprietà della Chiesa;       dimensionale, l’internalizzazione).
introduzione di maggiori sanzioni per la seconda           Il debito pubblico dell’Italia ha avuto origine come
rata dei condoni IVA spariti e una maggiorazione           disavanzo del bilancio dello Stato accumulato nel
d’imposta (dal 5 al 20%) sui capitali scudati; raf-        tempo. Per decenni le spese dello Stato sono ri-
forzamento dell’attività di contrasto e di indagine        sultate superiori alle entrate e la differenza è stata
in capo alla Corte dei Conti (la stima corrente della      colmata attraverso l’emissione di titoli del debito
corruzione ammonta a perdite pari a 50 miliardi di         pubblico come BTP, CCT, CTZ, sottoscritti sia dai
euro all’anno); negoziazione con la Svizzera e con         risparmiatori italiani che esteri. È necessario risol-
altri paesi di convenzioni tendenti a fare emergere i      vere alla radice la questione del debito, risolvendo
beni dei residenti italiani sul territorio non italiano    la causa che lo genera: il disavanzo del bilancio
(ciò comporta un gettito stimato tra i 20 e 30 mi-         dello Stato. È un obiettivo che si potrebbe, sem-
liardi di euro); allargamento della base imponibile        plicemente, risolvere con l’aumento delle entrate
dell’IRPEF per comprendere i redditi tassati con           e limitando le uscite. Verso le entrate la direzione
aliquota sostitutiva; abolizione dell’IMU per fasce        non può che essere quella di aumentare la pressio-
di reddito basse e abbassamento delle aliquote             ne fiscale sui più abbienti; verso le uscite la spesa
per le altre destinando interamente il gettito ai          può essere compressa e resa più produttiva senza
Comuni; abolizione delle addizionali regionali e           sacrificare i servizi sociali. Le nostre prime azioni
comunali; ripristino dell’aliquota IVA del 20% e           saranno: il taglio delle pensioni d’oro, a partire
reintroduzione di quella sui beni di lusso al suo          da quelle che superano i 50 mila euro l’anno; il
ultimo livello prima dell’abolizione (38%).                contenimento della spesa militare e la immediata
Famiglie ed imprese meritano dal punto di vista            cancellazione del programma F 35; la limitazione
fiscale una maggiore attenzione. Per le famiglie           dell’outsourcing della Pubblica Amministrazione
si propone la creazione di una “no tax area”  che          (taglio drastico delle consulenze esterne e degli
cresca in funzione dei carichi familiari, in luogo         incarichi professionale); l’ottimizzazione della
dell’area “no tax” prevista attualmente dalla              spesa sanitaria principalmente attraverso la revi-
struttura Irpef che non ha nessuna relazione con i         sione delle convenzioni con la sanità privata e la




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

revisione della spesa diagnostica e farmaceutica;         la sregolatezza fiscale del passato; accompagnare
la riduzione drastica dei costi della politica (tema      gradualmente le economie deboli su un sentiero di
trattato in altra parte di questo programma).             raggiungimento fiscale sostenibile socialmente;
Lo stock di debito può essere ridotto anche attraver-     esigere un ruolo più attivo della banca centrale sia,
so la vendita di beni patrimoniali di proprietà dello     come già ottenuto, attraverso il sostegno diretto
Stato. Per questo proponiamo una decisa azione            ed illimitato ai titoli di stato dei paesi in difficol-
d’intervento tramite la creazione di una agenzia          tà, sia attraverso la riforma del suo mandato che
specifica sul modello e l’esperienza della tedesca        prevede tra gli obiettivi  “la piena occupazione, la
Treuhandanstalt, con il compito di alienare il patri-     stabilità dei prezzi e tassi di interesse moderati nel
monio pubblico non strumentale e non strategico e         lungo termine”; attuare una maggiore integrazio-
con il vincolo chele risorse ottenute dovranno essere     ne a livello di bilancio pubblico dei paesi membri
destinate alla riduzione del debito pubblico.             dell’eurozona con la creazione di un “euro tesoro”
Da ormai cinque anni il nostro paese è colpito dalla      sottoposto al controllo degli organi democratica-
recessione economica, al pari delle più importanti        mente eletti dai cittadini europei; avviare un pro-
economie mondiali. Questa situazione compor-              cesso costituente federale e un new deal europeo
ta, attraverso la riduzione del prodotto interno          che rilanci la dimensione europea della spesa per
lordo, un costante e continuo impoverimento della         gli investimenti.
popolazione, particolarmente acuto per le classi di       Infine noi consideriamo limitativo continuare a
reddito più basse. Sono fin qui state adottate regole     misurare la ricchezza e il benessere della popola-
di austerità che non hanno fatto altro che deprime-       zione tramite il prodotto interno lordo (PIL).
re ulteriormente l’economia e la società.                 Ci impegniamo a modificare questo indicatore e ad
Noi vogliamo difendere l’euro e l’integrazione            introdurre il Prodotto nazionale sapere e il Prodotto
europea, al punto che proponiamo un processo              nazionale salute (PNS) come indicatori del futuro di
politico che conduca ad una federazione europea,          una società. Salute e conoscenza nell’ambito delle
gli Stati Uniti d’Europa. Per farlo riteniamo che         società contemporanee sono determinanti per il
vadano contrastate le politiche di austerità e che,       loro livello di reale benessere.
al contrario, vadano incentivate forme di maggio-
re integrazione delle politiche fiscali. L’austerità
fiscale incide pesantemente sulla riduzione del
prodotto interno lordo che, a sua volta, fa peg-
giorare gli indici di solvibilità del paese, aumen-
tando la sfiducia degli investitori. Una riprova di
ciò sta nel fatto che solo interventi esterni, come
i recenti sviluppi nella politica di acquisto di titoli
della BCE e il via libera al fondo salva stati riesco-
no a mitigare la sfiducia. Dopo un anno di stretta
austerità i risultati sono sotto gli occhi di tutti:
il prodotto interno lordo è in forte contrazione e
l’aggiustamento grava principalmente sulle classi
meno abbienti. Noi riteniamo che per affrontare
realmente la crisi e migliorare di conseguenza il
funzionamento dell’intera eurozona, siano op-
portune le seguenti misure: porre fine alle misure
di austerità, senza naturalmente che ciò comporti




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

La finanza                                                 avere il possesso titolo sottostante. Vogliamo una
                                                           Tobin tax, con modalità diverse da quelle proposte
                                                           dal governo Monti. Il suo ideatore, giustamente, la
                                                           pensò come una “tassa globale”, anche per evitare
                                                           i rischi di “arbitraggio fiscale”, ovvero di spostare
La nostra proposta in materia                              la transazione finanziaria in uno dei paesi senza
di sistema finanziario si                                  Tobin tax, finalizzata in particolare a compensare
                                                           gli squilibri tra nord e sud del mondo attraverso
basa sull’assunto contenuto                                il finanziamento di programmi di investimento
nell’articolo 47 della nostra                              verso paesi meno sviluppati. Oggi, con l’esplosione
                                                           del mercato finanziario, la tassa sulle transazioni
Costituzione, che recita:                                  finanziarie è diventata una necessità, almeno per
“La Repubblica incoraggia                                  aree regionali vaste come l’Unione europea e intro-
                                                           durre questa tassa in ogni paese significa fare pres-
e tutela il risparmio in tutte                             sione su quei paesi non disponibili come il Regno
le sue forme; disciplina,                                  Unito, la maggior piazza finanziaria continentale.
                                                           Riteniamo che l’aliquota applicata sulla transa-
coordina e controlla                                       zione debba essere inversamente proporzionale
l’esercizio del credito”.                                  alla durata dell’investimento. Per investimenti di
                                                           breve durata, tipicamente speculativi, l’aliquota
                                                           dovrebbe essere ai massimi livelli, mentre dovreb-
Gli scandali finanziari di Cirio e Parmalat hanno          be tendenzialmente essere uguale a zero per gli
messo in evidenza le debolezze strutturali del             investimenti di lunga durata.
mercato finanziario italiano, oltre che comporta-
menti illeciti dei protagonisti di avventure spe-
culative. La nostra proposta in materia di sistema
finanziario si basa sull’assunto contenuto nell’ar-
ticolo 47 della nostra Costituzione: “La Repubblica
incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue
forme: disciplina, coordina e controlla l’eserci-
zio del credito.” Ritenere che i mercati finanziari
possano essere totalmente liberi e pertanto non
responsabili nei confronti della collettività è
un’idea che va contro il principio costituzionale
ed è una delle ragioni che spiegano il perché della
crisi in cui ci troviamo. La protezione del rispar-
miatore, specie quello che ha meno dimestichezza
con i mercati, è il primo punto di qualsiasi riforma
del sistema. Occorre frenare ogni forma di specu-
lazione, di cui soprattutto i piccoli risparmiatori
sono le prime vittime. Alcune recenti iniziative
vanno verso la direzione giusta, come il positivo
divieto di negoziare i credit default swap (CDS) e
le posizioni di vendita allo scoperto, ovvero senza




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 Sinistra. 

L’agricoltura                                                e in primo luogo del credito, principale causa
                                                             dell’indebitamento che sta strangolando la nostra
                                                             agricoltura. Il vero salto di qualità dell’agricoltura
                                                             italiana si chiama cooperazione, aggregazione e
                                                             integrazione delle imprese agricole, tracciabilità
L’agricoltura è un                                           delle produzioni agroalimentari ed eticità delle
settore decisivo per il                                      tecniche di produzione, trasparenza delle informa-
                                                             zioni sulla formazione dei prezzi, promozione della
raggiungimento dei                                           filiera corta, tutela delle risorse idriche. In ambito
complessivi obiettivi della                                  europeo occorre portare a compimento la batta-
                                                             glia per l’etichettatura di origine degli alimenti
strategia EU 2020 in termini                                 e portare l’Italia nel gruppo dei Paesi OGM free,
di crescita intelligente e                                   valorizzando così l’enorme patrimonio enogastro-
                                                             nomico di cui disponiamo attraverso la garanzia
sostenibile. In Italia i giovani                             dell’assenza di organismi geneticamente modifica-
possono appassionarsi e                                      ti nell’intero settore agroalimentare.

lavorare in un settore a lungo
bistrattato se l’agricoltura
diventa innovativa e
qualificata.

Per noi l’agricoltura è una porta aperta verso il
futuro. Il futuro di un’economia sana della terra,
di nuova occupazione e nuova imprenditorialità
per i giovani, di una qualità del cibo e dunque della
salute, del rispetto e dell’equilibrio del territorio.
Già oggi in Italia il settore agroalimentare costitu-
isce il secondo comparto economico per entità di
valore aggiunto e si possono aprire spazi enormi
se la politica, come noi proponiamo, metterà in
atto un vero e proprio progetto strategico rivolto
all’agricoltura. Esso consiste prima di tutto in un
piano nazionale per contrastare l’abbandono delle
campagne. I punti principali del piano dovranno
essere: una franchigia fiscale totale per i giovani
agricoltori che si insediano nelle aree demaniali
in stato di abbandono; una moratoria del consumo
di suolo agricolo, obiettivo che si persegue con
una legge urbanistica nazionale che fissa un tetto
inderogabile e decrescente al consumo del suolo;
difendendo il reddito degli agricoltori, burocrazia




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

L’acqua bene comune                                      soggetti più deboli.
                                                         Il prossimo governo di centrosinistra si dovrà  im-
                                                         pegnare  in una gigantesca opera di razionalizza-
                                                         zione dell’acqua incentivando il risparmio idrico, la
                                                         lotta agli sprechi, il riuso nei settori industriali ed
L’acqua è un bene                                        agricoli. Andranno ripensate le città ed i contesti
comune. Indietro non                                     edilizi in tale direzione, mettendo al centro l’effi-
                                                         cienza nell’uso delle risorse idriche.
si torna. Dobbiamo
ripensare i suoi modelli
di gestione, favorendo la
pubblicizzazione delle reti e
dei sistemi di gestione.

Quei beni necessari ed essenziali per proteggere e
promuovere una vita degna per ognuno ed ognuna,
l’acqua, il cibo, l’aria, la conoscenza, non possono
essere messe a disposizione del mercato, ma ri-
conosciuti come beni comuni. Questo ce lo hanno
detto quei  milioni di persone che nel nostro paese
hanno votato nel referendum contro la privatizza-
zione dell’acqua, un risultato senza precedenti che
impone al nostro Paese  un radicale ripensamento
delle politiche di gestione dell’acqua.
In primo luogo riaffermeremo con forza che l’acqua
è un bene comune ed un diritto umano da garan-
tire alle generazioni attuali e future. L’ONU, con la
risoluzione del 28 luglio 2010, ha dichiarato l’acqua
un diritto umano universale inviolabile, naturale e
coerente estensione del diritto alla vita, come segue:
“dichiara il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai
servizi igienici un diritto umano essenziale al pieno
godimento della vita e di tutti i diritti umani”.
È necessario, inoltre, proteggere l’acqua come bene
comune,  costruendo forme di tutela nei confronti
dei numerosi interessi speculativi che gravitano nel
settore. Dobbiamo ripensare ai modelli di gestione
della risorsa acqua, favorendo la pubblicizzazione
delle reti e dei sistemi di gestione.
In tale contesto è necessario sancire il diritto
dell’accesso al quantitativo minimo a tutte le
fasce sociali, pensando a forme di welfare per i




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

Le rinnovabili e l’efficienza                              del nostro paese indica la possibilità di un futuro

energetica                                                 esclusivamente rinnovabile.
                                                           Una possibilità che aprirà opportunità di nuovo
                                                           impiego, rispetto della vocazione dei territori,
                                                           riduzione delle emissioni, riduzione dei costi di
La strategia energetica                                    produzione di energia, rispetto dell’ambiente. Ed al
nazionale proposta dal                                     contempo trasformare l’Italia in un paese libero dal
                                                           ricatto – politico, oltre che economico – di carbone
governo Monti è nata vecchia                               ed energie fossili.
e sembra orfana del nucleare.                              Si tratta di recuperare un patrimonio di conoscenza
                                                           e competenza che è andato disperso in seguito alle
Cerca in ogni modo di dare                                 politiche dissennate del governo Berlusconi e del
un futuro ai combustibili                                  governo Monti, che hanno innescato una profon-
                                                           da crisi nel settore delle energie rinnovabili, con  
fossili che un futuro non lo                               decine di migliaia di cassa integrati nel settore e
potranno avere. La diffusione                              molte imprese a rischio di chiusura.
                                                           Attraverso politiche di sostegno al solare termico
delle energie rinnovabili                                  e la geotermia a bassa entalpia (sfruttamento del
elettriche può trasformare                                 calore della terra con sistemi ad alta capacità di
                                                           mantenimento) ed a strategie di cogenerazio-
l’Italia in un paese libero dal                            ne anche del metano sarà possibile nei prossimi
ricatto – politico, oltre che                              cinque anni a ridurre del 50% il costo della bolletta
                                                           energetica per riscaldamento. La diffusione delle
economico – di carbone ed                                  energie rinnovabili elettriche può trasformare
energie fossili.                                           l’Italia in un paese libero dal ricatto – politico, oltre
                                                           che economico – di carbone ed energie fossili.
                                                           Crediamo che sia stato doveroso ridurre gli incen-
L’emergenza climatica e la necessità di assicurare         tivi al solare fotovoltaico limitando drasticamente
sovranità energetica richiamano il nostro paese ad         gli impianti sui suoli agricoli produttivi. Però è
un ripensamento radicale della strategia energetica        completamente sbagliato pretendere di bloccare
nazionale proposta dal governo Monti, che appare           il cambiamento verso le energie rinnovabili con
ancora ancorata ad un modello anacronistico                politiche di contingentamento produttivo che mai
centrato sull’ampliamento delle attività di estra-         sono state applicate a altre forme di energia (il
zione di combustibili fossili. Né offre spazio per un      sistema dei registri).
ripensamento sull’energia nucleare.                        Per l’oggi e il futuro occorre per il fotovoltaico
Crediamo invece che si debba imprimere una netta           puntare sulla generazione di energia elettrica di-
inversione di rotta, verso lo sganciamento dalla di-       stribuita su tutto il territorio nazionale, liberalizza-
pendenza dai combustibili fossili.  Pensare ancora         re lo scambio di energia rinnovabile tra produttori
a trivellare per il petrolio o per il fracking (fattura-   e consumatori, sostenere gli stoccaggi di energie
zione idraulica) e cercare di imporre nuovi siti per       rinnovabili, occorre una politica delle smart grid
centrali a carbone è l’esatto contrario di quanto un       delle reti locali a partire dal condominio intercon-
paese come l’Italia deve fare. Nei nostri mari non         nettendo l’Italia come un grande alveare demo-
vogliamo nuove trivelle per il petrolio e per il gas.      cratico. Così sarà possibile produrre e scambiare
Per contro la struttura geologica e geoclimatica           energia nel rispetto del paesaggio liberandosi dal




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

giogo delle bollette.                                      Vanno promosse le reti elettriche di ricarica dei
Accanto al fotovoltaico dovrà essere incentivata           veicoli elettrici, promuovendo mobilità a minor
l’energia eolica con la partecipazione al capitale         costo e minor inquinamento partendo dalle strade
delle comunità locali, sviluppando possibilità dell’e-     del mare ovviamente partendo anche dal cambia-
olico in mare nel rispetto dei paesaggi, la diffusione     mento anche delle motorizzazioni marine da diesel
del mini e microeolico e il sostegno alla ricerca dei      a GNL (metano liquido).
sistemi di eolico senza pale o di quello troposferico.
Andrà inoltre valorizzare l’idroelettrico su piccola
scala rispettando le portate minime dei fiumi e
l’ittiofauna, portare in produzione tutti gli invasi
esistenti svuotandoli dai fanghi e integrandoli con
i sistemi fotovoltaici anche con la ricarica nottur-
na dei bacini.
La geotermia a impatto zero dovrà  essere l’obiettivo
da perseguire per la riconversione della geotermia
attualmente esistente nel nostro paese. Per quanto
riguarda le produzioni di energia da biomasse agri-
cole di scarto e da deiezioni animali con il sistema
del biogas queste dovranno essere su piccola scala
e diffuse nel territorio. Le produzioni agricole de-
dicate devono avvenire in territori marginali per le
produzioni alimentari e essere prodotte senza uso di
fosfati e pesticidi e contigue alla centrale. L’utilizzo
del legno e delle potature deve essere anch’esso
previsto per piccole centrali collocate nei luoghi di
produzione del legno stesso e prevedere il coinvol-
gimento attivo dei coltivatori del bosco.
Si dovrà lavorare per rendere permanente lo
sgravio fiscale per chi ristruttura (più alto) e per chi
costruisce (più basso) edifici a risparmio energetico
e a sicurezza dai terremoti. Dovranno essere sburo-
cratizzati tutti i sistemi di risparmio energetico per
famiglie ed imprese, riconoscendo ai condomìni
che vogliono migliorare l’efficienza del loro edificio
la possibilità di agire anche senza l’unanimità.
Per ogni ristrutturazione o nuova costruzione andrà
reso obbligatorio l’uso dei sistemi di risparmio
energetico sostituendo tutta la produzione di calore
da gas con la cogenerazione di calore ed energia
elettrica. Tutto il patrimonio pubblico andrà
ristrutturato, ed ogni investimento pubblico in
energie rinnovabili, purché redditizio per il rispar-
mio anche economico, andrà sottratto dal computo
dei paramenti del patto di stabilità.




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

La gestione dei rifiuti                                  l’ingresso del malaffare nel settore.
                                                         Infine, occorre garantire una piena attuazione
                                                         del controllo, attraverso i più moderni sistemi
                                                         informativi, in grado di “tracciare” il percorso dei
                                                         rifiuti speciali.
Vogliamo varare una
strategia nazionale di
prevenzione finalizzata alla
riduzione della produzione e
della pericolosità dei rifiuti.

Lo Stato risulta da anni latente in tema di gestio-
ne dei rifiuti. Dimostrazione ne è l’alto numero
di regioni in difficoltà in materia (basti in tal
senso vedere i commissariamenti e le situazioni di
emergenza in materia), la crisi periodica di Napoli
ed una sostanziale assenza di regolamentazione e
controllo in materia di rifiuti speciali.
Risulta indispensabile varare una strategia nazio-
nale di prevenzione finalizzata alla riduzione della
produzione e della pericolosità dei rifiuti, al rici-
claggio ed al riutilizzo. Gli obiettivi europei ci im-
pongono una reale svolta, anche attraverso l’intro-
duzione di specifiche misure (riduzione imballaggi,
introduzione cauzione per contenitori riutilizzabili,
ecc.) che abbia a riferimento la “strategia rifiuti
zero”. È necessario, anche qui, ripensare il modello
di sviluppo disancorando il vecchio principio per
il quale il benessere è ancorato alla produzione di
beni e, quindi, a quella dei rifiuti.
La crescita, oggi, va ripensata ed intesa in modo
sostenibile e durevole valorizzando prodotti e
merci che garantiscono un tempo di vita più lungo.
A ciò va aggiunta una robusta pianificazione indu-
striale che consenta il rafforzamento della filiera
del recupero di materia, soprattutto nelle aree del
Sud del Paese ed una politica che incentivi l’utilizzo
dei materiali provenienti dal recupero.
In secondo luogo è importante riprendere il ruolo
dello Stato nella definizione di regolamenti e linee
guida attuative che riducano al minimo la possibi-
lità di interpretazioni che permettano di favorire




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 Benvenuta 
 Sinistra. 


Al Governo per il sapere come
leva di un nuovo sviluppo
La formazione                                              di chi nella scuola lavora da anni in totale preca-
                                                           rietà e si propone di ridurre gli Organi Collegiali.
                                                           Il sistema delle barriere d’accesso, tasse alte e
                                                           numero chiuso, ha ridotto la qualità della forma-
                                                           zione e la quantità di persone laureate.
Nella classifica OCSE sugli                                Così l’università attuale non è più uno strumento
investimenti e sullo stato                                 per poter migliorare la propria condizione sociale.
                                                           Lo stesso accesso ai gradi superiori della forma-
di salute del sistema della                                zione è un continuo percorso ad ostacoli: dotto-
Formazione nei paesi più                                   rati senza borse, contratti a salario zero, corsi di
                                                           formazione post-laurea spesso inutili, mortificante
industrializzati nel mondo,                                dipendenza dall’ordinariato, scollegamento totale
l’Italia occupa le ultime                                  con il mondo del lavoro. Assistiamo ogni giorno
                                                           al processo di dequalificazione e di scarsa valo-
posizioni. Siamo penultimi,                                rizzazione delle capacità di chi entra nel sistema
al 31° posto su 32.                                        della formazione. Siamo l’unico paese nel mondo
                                                           industrializzato che non considera il finanziamento
                                                           alla formazione pubblica come strumento anticicli-
I dati parlano drammaticamente chiaro: l’Italia            co, per contrastare la crisi e frenare gli effetti della
spende per l’istruzione solo il 9% del totale della        precarizzazione del mondo del lavoro.
spesa pubblica, quando la media dei paesi in-              Noi proponiamo una riforma del sistema della
dustrializzati è superiore al 13%. Nella classifica        formazione che punti in primo luogo ad equiparare
OCSE sugli investimenti e sullo stato di salute del        le risorse e gli investimenti per l’istruzione italiana
sistema della Formazione nei paesi più industria-          a quelli della media europea, in linea con quel che
lizzati del mondo siamo penultimi, al 31° posto su         richiede l’Europa attraverso il programma europeo
32. Le leggi finanziarie degli ultimi anni, che hanno      per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.
utilizzato le risorse della scuola per fare cassa, e       Nella scuola che vogliamo il tempo pieno è garanti-
la controriforma delle Gelmini, cioè il più grande         to a tutti. Abbiamo urgenza di abbattere la disper-
tentativo di distruzione del sistema di formazione         sione scolastica che in alcune aree del paese supera
pubblica e di demonizzazione degli insegnanti,             il 20%. Per questo è necessario introdurre l’obbligo
hanno portato a questo risultato.                          scolastico fino ai 18 anni. E abbiamo bisogno di
Chi è venuto dopo, il ministro Profumo, ha operato         scuole pubbliche di qualità in tutto il territorio
in piena continuità: aumento delle risorse alle            nazionale, che operino in reale autonomia. Proprio
scuole private e tagli per gli enti pubblici di ricerca,   per questo è indispensabile garantire Organi
blocca i concorsi universitari e proroga i rettori,        Collegiali democratici, aperti, che abbiano pieno
indice un “concorsone” in cui i titoli accumulati          riconoscimento e diritto d’intervento nella didat-
non hanno alcun valore, lascia irrisolto il problema       tica e negli aspetti organizzativi. Una delle priorità




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è il programma di edilizia scolastica, perché non        professionalizzanti. È così che la scuola potrà
possiamo più vivere tragedie come quelle di San          esercitare un ruolo preminente nell’organizzazione
Giuliano, non possiamo più pensare che i nostri          della società, della produzione e della formazione
figli passino la maggior parte della loro giornata       delle generazioni. La qualità delle nostra scuola
dentro strutture pericolanti, fatiscenti, con barriere   va costantemente valutata e misurata. Per questo
architettoniche che limitano l’accesso ai diver-         intendiamo istituire un percorso di valutazione
samente abili e privi di connettività. Attraverso il     complessivo del sistema scolastico, così da verifi-
taglio delle spese per l’acquisto degli inutili aerei    carne l’adeguatezza e la rispondenza alle necessità
da guerra F 35 possiamo recuperare risorse da inve-      espresse dagli studenti e dai cambiamenti sociali e
stire in un forte programma di edilizia scolastica in    culturali in atto. La valutazione verrà affidata ad un
tutto il territorio nazionale che rinnovi le strutture   ente autonomo, non di diretta nomina ministeriale,
e le adegui alla normativa antisismica, le doti di       dovrà avere finalità compensative e di supporto alle
connettività, di laboratori e degli altri strumenti      realtà scolastiche in difficoltà, e utilizzerà moda-
necessari. C’è bisogno di nuovi insegnanti. Ben tre      lità statistiche con indicatori e parametri misura-
generazioni di insegnanti sono intrappolati nella        bili e quantificabili. La valutazione coinvolgerà il
vergognosa gabbia della precarietà. Per questo noi       Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti.
proponiamo un piano pluriennale di immissio-             Ma la scuola è anche degli studenti, mentre oggi il
ne in ruolo dei precari, fino ad esaurimento delle       diritto allo studio è fortemente messo in discus-
graduatorie, coprendo tutti i posti disponibili nelle    sione dall’aumento delle tasse, dai costi non più
scuole. Oggi l’organico scolastico è fortemente sot-     sostenibili delle famiglie per l’acquisto dei libri di
todimensionato rispetto alle necessità: sono infatti     testo e del materiale scolastico, dall’erosione delle
ben 81 mila i posti disponibili per docenti e più di     borse di studio. Vanno messe in campo con urgenza
12 mila quelli per il personale ATA. È necessario        le risorse necessarie a garantire le borse di studio,
stabilire regole certe di reclutamento, sulla base       forme di reddito indiretto come la mobilità gratuita
delle reali esigenze di formazione degli studenti.       per gli studenti, e strumenti fiscali come la deduci-
Bisognerà per questo reintrodurre il tempo pieno e       bilità delle spese per la scuola.
le ore di laboratorio che Gelmini aveva cancellato       Università e ricerca devono essere considerati beni
e garantire la presenza di insegnanti di sostegno,       pubblici essenziali, mentre nel corso di questi anni
secondo il bisogno certificato. La soluzione pratica-    l’una e l’altra sono state sistematicamente indebo-
bile è il concorso periodico che copra il fabbisogno     lite e messe sotto controllo le istituzioni pubbliche
a partire dalla percentuale degli organici funziona-     dedicate all’alta formazione con i tagli ai finan-
li. La formazione dei docenti deve essere garantita      ziamenti, con l’impoverimento del personale e il
e obbligatoria durante tutto il percorso lavorativo,     blocco del turnover, con la revisione in senso au-
attraverso le unità territoriali di supporto peda-       toritario degli statuti, con meccanismi mortificanti
gogico-didattico. La formazione, come sappiamo,          contro i precari. Gruppi di potere interni sono stati
inizia dalla nascita e le famiglie italiane, ed in       consolidati, si è limitato l’accesso alla formazione
particolare le donne gravate dal doppio compito          con il forte aumento delle tasse, si è spostato il
del lavoro e della cura, necessitano con urgenza di      potere degli organi di indirizzo scientifico e politico
nuovi nidi pubblici, che garantiscano un numero          democraticamente eletti (come il Senato accade-
di posti pari almeno al 30% dei bambini fino a tre       mico e il Consiglio scientifico) ad organi di mera
anni. La scuola deve formare alla vita: recupe-          gestione economica. Le nuove norme di pseudo
riamo le ore sottratte da Gelmini e lavoriamo per        valutazione introdotte dal Governo Monti, fondate
l’unificazione dei cicli liceali e tecnico-profes-       sulla retorica della meritocrazia e lo strumento
sionali, investendo maggiormente nella materie           della indicizzazione bibliometrica per orientare




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la carriera e gli studi dell’accademia, finiscono        determinato attraverso uno speciale programma
per dare più valore alle pubblicazione su riviste        di assunzione. La quasi totale assenza di finanzia-
hanno posizioni liberiste (come in economia e nella      menti privati nella ricerca, in particolare quella
materie giuridiche), mortificando così il pensiero       sviluppata in proprio, è un fattore penalizzante
autonomo ed indipendente a favore di quello unico.       per tutto il sistema e ciò comporta l’incapacità da
E si sono in tal modo dischiude le porte del mercato     parte delle imprese di assorbire figure a qualifica
al business della formazione privata, indirizzando       più alta, come ad esempio i dottorati. Ecco allora
il Paese verso uno sviluppo basato su un lavoro          che bisogna favorire la creazione di spin-off dalla
scarsamente qualificato, sottopagato e ricattabile       ricerca pubblica, semplificare le start-up, puntare
in quanto facilmente sostituibile. Invertire subito      a progetti di finanziamento di consorzi misti pub-
la rotta significa garantire la possibilità di forma-    blico/privato con un sostanziale cofinanziamento
zione a tutti, cancellando il numero chiuso come         da parte del privato e garantire agevolazioni fiscali
metodo di accesso all’università. Significa rifinan-     per la promozione degli investimenti dei privati in
ziare l’intero sistema di diritto allo studio, sia per   una ricerca di qualità.
le borse di studio, in particolare per gli studenti      È fuori di dubbio che l’università con il “sistema
di dottorato il finanziamento deve essere sempre         del 3 più 2 si è licealizzata, chiudendosi in una netta
garantito, sia per le residenze studentesche, e parte    divisione dei saperi che l’ha condotta a specialisti e
delle risorse possono essere reperite da coloro          microspecialismi, buoni solo per garantire cattedre
che ne hanno beneficiato eludendo fin qui il fisco.      e rendite assicurate al sistema di gestione attuale.
Vanno definiti i livelli essenziali di prestazioni,      Invece l’università deve essere l’istituzione del
prendendo ad esempio i migliori esempi regiona-          sapere complesso, deve mettere in campo strate-
li, a cominciare da quello pugliese, garantendo a        gie che non seguano il mercato del lavoro italiano,
monte la copertura totale degli idonei. Bisognerà        lo stesso che in questi anni ha rifiutato giovani
svincolare la possibilità di ottenimento della borsa     formati e specializzati, ma piuttosto che costitui-
di studio dalla sede universitaria prescelta, la         scano a svecchiarlo,  puntando sulla innovazione e
contribuzione studentesca deve essere progressiva        la creatività.
in base alle condizioni economiche e patrimoniali,       L’emanazione di un testo unico su università e
senza penalizzare gli studenti fuori corso, part-ti-     ricerca può fare ordine dentro il confuso quadro
me e lavoratori. Va garantito il rispetto effettivo      normativo attuale e modificare gli aspetti più
del vincolo di legge del tetto del 20% di contribu-      deleteri delle ultime controriforme. Bisognerà
zione studentesca rispetto al fondo di investimento      dare potere agli organi democraticamente eletti,
ordinario e vanno potenziati tutti i programmi di        ampliandone al contempo la base estendendo
formazione presso altre università europee.              il potere elettivo al personale con contratto a
Occorre ripristinare un livello minimo e certo           termine. Occorre garantire la trasparenza nella
di finanziamento dell’università e della ricerca.        gestione dei fondi, sia nell’assegnazione che nei
Il finanziamento ordinario, di lungo termine,            concorsi. Puntiamo per questo al ruolo unico della
deve essere utilizzato per il funzionamento delle        docenza e della ricerca, garantendo ai ricercato-
strutture, la ricerca, i servizi essenziali per gli      ri assunti con contratti a termine di concorrere
studenti. Nell’immediato è necessario eliminare          direttamente per l’assegnazione di fondi legati
il blocco del turnover, recentemente inasprito           a progetti. Vanno infine aperte le commissioni
dalla spending review. I fondi resi disponibi-           valutatrici a tutti i ruoli.
li dal pensionamento andranno utilizzati, per            Il liberismo ha contagiato gli istituti di forma-
una quota del 50%, per un piano straordinario            zione e tutta la pubblica amministrazione rac-
per l’immissione in ruolo di ricercatori a tempo         contando la favola del modello aziendale come




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quello funzionale e vincente su tutto. Di fatto si
sono semplicemente privatizzate le istituzioni
del sapere, tanto nella governance quanto nella
valutazione. Ed invece valutare università e ricerca
è un punto fondamentale per garantire sia il giusto
livello dei servizi, sia per migliorare la didattica.
L’ANVUR manca dell’indipendenza necessaria ad
una corretta valutazione, come manca di equità
nel considerare i differenti ambiti disciplinari e di
apertura verso lo stesso mondo della ricerca.
I suoi costi, inoltre, sono stati sin qui esorbitanti
e assolutamente ingiustificati. La valutazione va
dunque ripensata, nei criteri e negli scopi, così da
essere indipendente, equa, inclusiva, garantendo
all’insieme della comunità scientifica la possibilità
di partecipazione e rendendo pubblici i criteri di
valutazione, nonché accessibili i risultati. Essa potrà
in tal modo identificare e correggere le criticità del
sistema universitario e della ricerca italiana, apren-
dosi agli studenti alla società in generale, scon-
giurando il rischio di autoreferenzialità. Essa deve
partire dal sistema nel suo complesso, poi riguar-
dare le strutture e infine le persone nei loro ruoli
decisionali. Deve tenere in considerazione le speci-
ficità, premiando che con poche risorse e con eticità
professionale riesce a produrre buoni risultati.




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Le culture                                               e promozione della propria unicità nel mondo.
                                                         Se vogliamo che il futuro non sia lasciato al caso o
                                                         diventi un qualcosa di cui avere paura è necessario
                                                         tornare a credere nel valore delle idee. Le idee sono
                                                         la causa di tutto ciò che ci circonda e la cultura è la
Se vogliamo che il futuro non                            loro unione.
sia lasciato al caso o diventi                           Oggi l’Italia non considera il sapere e la conoscenza
                                                         come un bene comune, necessario al progresso e
un qualcosa di cui avere                                 al benessere di tutti. Al contrario dobbiamo fare in
paura è necessario tornare                               modo che gli italiani tornino a respirare la bellezza,
                                                         a desiderare di essere amati nel mondo per il loro
a credere nel valore delle                               cinema, per una tv di qualità, per una letteratura
idee. Le idee sono la causa di                           capace di esportare sapere e valori universali.
                                                         C’è un’Italia che non si vede ma che vive nella realtà
tutto ciò che ci circonda e la                           di internet e nel luogo possibile della Rete in cui un
cultura è la loro unione.                                numero indefinito di persone dialoga, si scambiano
                                                         esperienze facilitando la conoscenza e la naturale
                                                         predisposizione dell’essere umano all’empatia.
In Italia esistono 4.340 musei, 46.025 beni ar-          La Rete consente l’estensione delle capacità delle
chitettonici vincolati, 12.375 biblioteche, 34.000       donne e degli uomini e preme per l’attuazione di
luoghi di spettacolo, 47 siti UNESCO, l’Italia è il      forme di democrazia partecipata, in cui ognuno
paese col maggior numero di siti protetti dall’U-        è chiamato al proprio compito di cittadino del
NESCO nel mondo ed Ercolano è uno di questi. A           mondo. E la politica, le Istituzioni, cosa possono
fronte di questo enorme patrimonio, l’investimen-        fare per sviluppare queste occasioni, garantendo
to pubblico annuo destinato alla Cultura è di 1,42       profitti per le imprese e buoni salari per i lavorato-
miliardi di euro, pari allo 0,19% del bilancio statale   ri, arricchimento culturale per i cittadini, rispetto
(0,11% del PIL).                                         per l’estetica, democrazia.
L’investimento pubblico in cultura è necessario          La politica deve, innanzitutto, schiarire il campo dai
perché il mercato non investe dove non ci sono           fumi della distrazione di massa, stimolando la crea-
margini immediati. Lo dobbiamo a noi stessi e alle       tività e non la piatta comunicazione unidirezionale,
generazioni che verranno. Investire in cultura,          moltiplicando i luoghi di partecipazione collettiva al
tanto più nei momenti di crisi economica, salva il       lavoro creativo, tramite, ad esempio, il co-working
Paese dal degrado morale e dalla deriva economici-       (lavoro indipendente ad ambiente condiviso).
sta, perché cultura significa innovazione e crea-        Gli occupati nel settore artistico-culturale sono
tività. Innovare per allargare la base produttiva,       585.000, che salgono a oltre 1,4 milioni conside-
creando ricchezza da redistribuire. Sono infinite,       rando l’intero comparto della “industria culturale
a pensarci bene, le possibilità di investire per i       e creativa”.
privati nelle applicazioni delle nuove tecnologie e      Per tutti questi motivi noi introdurremo il
della produzione culturale. Perché anche le imprese      “Ministero per la creatività”, cancellando il Mibac
hanno compreso che l’unico modo per farcela è            e con l’accorpamento di tutte le deleghe oggi
dare all’Italia una vocazione “glocale”, che faccia      sperse nei mille rivoli di altrettanti ministeri, per
leva sulla ricchezza del patrimonio storico, ambien-     uscire dalla trappola della sola conservazione dei
tale, architettonico, artistico, paesaggistico, tra-     beni culturali ai fini della promozione turistica e
sformandolo in fattore di conoscenza, competenza         introdurre l’idea d’industria creativa. L’insieme,




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cioè, di originalità, etica, cultura, estetica e identità   e appiattimento dei valori. Ripensare il rapporto
che vanno favoriti in ogni processo produttivo e            tra libri, autori, pubblico, editoria, distribuzione,
istituzionale. È un cambiamento possibile, basta            mercato. Ognuno di questi anelli della catena ha
iniziarlo. Basta ricordare, infatti, che il 3% dei la-      varie e grandi difficoltà che ricadono sul lettore
voratori europei – circa 7 milioni di addetti – sono        disorientato tra le vendite online, la ricerca degli
impegnati in un’attività creativa o culturale.              sconti, la pubblicità martellante, il protagonismo
                                                            televisivo, la quantità enorme di libri sul mercato,
I beni culturali                                            le scarse risorse a disposizione, eppure mai come in
I beni artistici e culturali italiani sono ammalati         questi anni registriamo forte la voglia di leggere, di
quasi terminali di burocrazia e d’inedia degli enti         ascoltare, partecipare. È necessario pertanto:
pubblici. Incuria, mancato rispetto per la storia           •	 promuovere l’imprenditorialità diffusa, favo-
antica e moderna, disinteresse diffuso per l’im-                 rire gli editori puri, la cultura d’impresa e di
portanza della traccia storica nel passaggio del                 management allo scopo di aiutare l’emersio-
tempo sono sintomi di un Paese che si perde ogni                 ne di un nuovo pubblico per nuove imprese e
giorno di più.                                                   nuovi contenuti;
Per questo noi pensiamo sia necessario:                     •	 democratizzare l’accesso alle fonti culturali,
•	 snellire le norme in materia di appalti per                   rendendo diffuse le attività di formazione
     restauro, manutenzione e rilancio dei beni                  attraverso la promozione di una collaborazio-
     artistici e culturali;                                      ne più intensa, sistematica e ampia tra le arti,
•	 introdurre una normativa chiara e puntuale                    le istituzioni accademiche e scientifiche e le
     sulle sponsorizzazioni per rendere appetibili e             sinergie pubblico-privato;
     trasparenti i bandi e consentire la defiscalizza-      •	 ispirandoci ad uno speciale esperimento
     zione per gli investitori privati nel settore;              avviato in alcune prigioni del Brasile dalla
•	 rendere le sovrintendenze strumenti efficienti                presidente Dilma Rousseff, proponiamo una
     di effettiva tutela e valorizzazione e non di               legge che perfezioni l’equivalenza universale
     mera e spesso cieca conservazione;                          tra i libri e la libertà. La proposta consiste nel
•	 rivoltare la logica secondo la quale i fondi pub-             ridurre di quattro giorni la pena per ogni libro
     blici rappresentano una voce di spesa e non,                letto dai detenuti per un massimo di 48 ogni
     invece, d’investimento nel futuro;                          anno. Ogni detenuto potrà leggere un libro al
•	 valorizzare, fare emergere dalla precarietà e                 mese di letteratura, filosofia o scienza e farne
     formare le innumerevoli risorse di addetti al               una relazione scritta per dimostrare di averlo
     settore: archivisti, archeologi, addetti museali,           compreso. In Italia sono allestite 153 biblio-
     giovani manager culturali sono alcune delle                 teche su 206 istituti di pena nei quali abitano
     decine di migliaia di professionalità di cui                68mila detenuti. Sarebbe una straordinaria
     l’Italia ha bisogno. Oppure è meglio chiuderlo              novità se, anche in Italia, l’opportunità di
     questo Paese.                                               leggere si trasformasse in redenzione attraver-
                                                                 so la lettura proprio come in Brasile;
L’editoria                                                  •	 ripensare al ruolo delle biblioteche investendo
L’educazione alla lettura non può prescindere dal                in progetti di riqualificazione, ampliamento,
confronto con i nuovi strumenti e con la società dei             riconversione o costruzione ex novo di edifici e
consumi. È tuttavia necessario utilizzare i nuovi                biblioteche per rilanciarne il ruolo e la centra-
strumenti in maniera più consapevole, evitandone                 lità culturale e sociale. Ciò anche attraverso
le trappole implicite: banalizzazione o omologa-                 l’implementazione di nuovi servizi digitali per
zione del giudizio, mancanza di prospettiva storica              il pubblico, la trasformazione e l’attrattività




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    degli spazi dedicati, la costruzione di servizi e             strumenti musicali per i più giovani.
    relazioni culturali con l’utenza anche tramite
    il web e i sistemi di catalogazione integrata in        L’audiovisivo
    rete.                                                   Oggi viviamo immersi nel mondo delle immagi-
                                                            ni e della rete, pertanto per permettere ai nostri
La musica                                                   ragazzi di orientarsi e di apprendere altre lingue,
Il patrimonio musicale italiano va considera-               dobbiamo passare dalla nozione di cinema a quella
to come un vero e proprio sistema composto da               più europea di audiovisivo (cinema, tv, prodotti
artisti, case discografiche, produttori, distributori,      crossmediali).
organizzatori e istituzioni, come accade da molti           Preliminare, a qualunque discorso sull’audiovisivo,
anni in altri paesi europei. Un sistema musicale            sarà il varo di una seria normativa antitrust che
basato sulla valorizzazione sostenibile delle risorse       disciplinerà la materia del conflitto di interessi in
materiali e immateriali del Paese, che coinvolga sia        tutti campi economici, non solo l’audiovisivo.
la sfera artistica e culturale, sia la capacità impren-     La nostra legge affermerà che nessun operatore
ditoriale ed organizzativa dei soggetti produttivi.         economico, pubblico o privato, possa detenere
Vogliamo realizzare:                                        complessivamente quote superiori al 20% di un
•	 Un articolato intervento legislativo per poten-          trust orizzontale o verticale.
     ziare e consolidare la presenza e la competiti-        Nelle scuole di ogni ordine e grado introdurremo
     vità del “Sistema Musicale Italia” nei mercati         lo studio obbligatorio dei linguaggi audiovisivi.
     nazionali ed esteri;                                   L’obiettivo è di incrementare il numero di biglietti
•	 riconoscere la produzione discografica come              di cinema staccati in un anno, portandoli in 5 anni
     bene culturale e non di lusso, ponendo in              da 120 a 200 milioni.
     sede EU la riduzione dell’iva al 4% al pari ad         La Rai deve rimanere pubblica e occuparsi di infor-
     esempio delle produzioni letterarie;                   mare, educare e innovare linguaggi favorendo lo
•	 Aumentare la quantità e la qualità degli spazi           sviluppo di un vero mercato concorrenziale di pro-
     per la musica dal vivo con incentivi che fa-           duttori indipendenti. Essa va liberata dai partiti,
     voriscano la realizzazione, su scala urbana o          abolendo la Legge Gasparri e la proposta che noi
     metropolitana, di strutture adeguate come il           sposiamo è quella di MoveOn:
     Parco della Musica di Roma, il Barbican Center         •	 La Rai è di proprietà dello Stato e le fonti di
     di Londra o la Cité de la Musique di Parigi;                nomina del CdA, per un massimo di cinque
•	 Istituire un fondo per la ricerca e lo sviluppo               componenti, sono il Parlamento, le Regioni,
     dedicato ai giovani talenti con incentivi pre-              gli utenti e i lavoratori della Rai. Il Consiglio di
     mianti per la loro programmazione su radio/tv;              Amministrazione della Rai è caratterizzato da
•	 Inserire nei programmi di promozione del                      una governance duale, composta da un comi-
     Made in Italy anche il prodotto musicale,                   tato di gestione e un comitato di controllo;
     attraverso la partecipazione a fiere, eventi           •	 Il Contributo al servizio pubblico audiovisivo
     internazionali ecc.                                         della Rai va pagato tramite il modello UNICO
•	 Innovazione tecnologica del sistema musicale                  ogni anno;
     con strumenti finanziari e legislativi mirati alle     •	 Favoriremo la programmazione del cinema
     imprese che intendano investire nel passaggio               italiano ed europeo per ciascuna rete generali-
     al digitale e innovare il prodotto culturale;               sta e la trasmissione di film in lingua originale
•	 Integrante dei programmi didattici facendo                    con sottotitoli italiani.
     della musica uno dei pilastri della formazione         L’esercizio cinematografico è centrale in ogni
     e creando un fondo per facilitare l’acquisto di        politica del settore. Il cinema, e soprattutto il




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 Sinistra. 

cinema italiano, vive nella sala e la sala è momento       musica) attende una Legge quadro nazionale. Nel
di aggregazione, centro di cultura. Esso va però           mondo del lavoro e nei consumi culturali, manca
ammodernato con una maggiore diffusione del                una visione del futuro adeguata ai mutamenti che
digitale (siamo ancora, assurdamente, solo al              da anni attraversano la creazione artistica e l’of-
50% di schermi digitalizzati)4. Puntiamo a snelli-         ferta di servizio culturale. Per questo è urgente una
re la catena distributiva e a formare gli esercenti        Legge quadro che, applicando il dettato costituzio-
affinché scelgano il prodotto di qualità sul quale         nale dell’art.117, stabilisca:
applicare particolari condizioni di favore. Una sala       •	 che il Fondo Unico per lo Spettacolo assuma il
cittadina che chiude impoverisce la qualità della               carattere di fondo di investimento pluriennale;
vita delle nostre città;                                   •	 le competenze concorrenti fra Stato e Regioni,
In Italia non esiste un libero mercato dell’audiovi-            introducendo strumenti di concertazione
sivo: da dieci anni vediamo solo film “made in Rai”             istituzionale (quali accordi di programma e
o “made in Medusa”. Nell’ottica antitrust, anche                convenzioni) per il sostegno statale e regionale
la Rai va ridimensionata e orientata alla qualità.              dei soggetti e delle attività;
La Rai rappresenta tuttora la giustificazione del          •	 nuovi indicatori e parametri per rimuovere gli
potere di Mediaset. Senza danneggiare nessun                    ostacoli normativi che da oltre un decennio,
network, vogliamo favorire la concorrenza leale                 mentre confermano “rendite di posizione”
con un sistema di regole. Per cercare di scardi-                non più giustificate di soggetti e attività che ha
nare l’attuale oligopolio è opportuno prevedere                 esaurito il proprio ruolo, impediscono il ricam-
seri obblighi d’investimento da parte dei network               bio generazionale, artistico e organizzativo;
televisivi. Ad esempio rivolgersi direttamente alle        •	 la concreta attuazione del riconoscimento,
produzioni indipendenti per l’acquisizione dei                  operato dall’art. 51-bis del Decreto Legge
diritti legati al reale sfruttamento del prodotto               n.83/2012, dello status di micro, piccola e
audiovisivo così da permettere una reale capitaliz-             media impresa agli organismi dello spettacolo
zazione delle imprese del settore;                              dal vivo;
Per favorire lo sviluppo del nostro paese e renderlo       •	 tuteli i lavoratori dello spettacolo in materia di
attrattivo dobbiamo introdurre le licenze creati-               contributi, salari e stagionalità del loro lavoro;
ve commons, sviluppare gli open data e l’uso di            •	 ristrutturi la governance dei fondi pubblici per
software aperto, attrarre le produzioni straniere,              lo spettacolo che sono oggi erogati in modo
sviluppare un mercato dei diritti nazionale che                 assai discutibile;
aiuti produttori e registi a realizzare storie univer-     •	 favorire in ogni modo le cooperative e le com-
sali, in tale ottica cercare cooperazioni rafforzate            pagnie che aggregano talenti e investimenti
all’interno dell’Europa, anche con la creazione di              anche estendendo il tax credit per investitori
fondi specifici che favoriscano i progetti trans-               esterni alla filiera.
nazionali e le coproduzioni. Inoltre istituiremo il
Centro nazionale per l’Audiovisivo (CNA) finan-
ziato da una tassa di scopo integrale su tutta la
filiera che si occupi di erogare risorse e costruire un
sistema nazionale come fanno oggi le migliori film
commission sui territori, oltre che di promuovere il
nostro prodotto nazionale.


Il sistema dello spettacolo dal vivo
Il sistema dello spettacolo dal vivo (teatro, danza,




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 Benvenuta 
 Sinistra. 


Al Governo per la difesa
dei diritti
I diritti della persona                                   per i diritti civili, che fondarono l’idea stessa di
                                                          cittadinanza nel nostro Paese. Poi venne la lunga
                                                          stagione del conservatorismo, opaco ed ipocrita,
                                                          quello che ogni giorno cerca di riportarci indie-
                                                          tro, com’è segno l’esplosione dell’obiezione di
L’Italia è un paese in cui                                coscienza tra i ginecologi e la campagna omofoba
c’è il “problema” degli                                   per impedire il riconoscimento dei diritti delle
                                                          persone omosessuali. Noi vogliamo vivere in un
omosessuali, il “problema”                                paese in cui i diritti civili siano interi, non dimez-
delle coppie non sposate,                                 zati da pregiudizi. Siamo l’unico paese in Europa in
                                                          cui la “libertà di coscienza”, in particolare quella
il “problema” del fine                                    ipocrita dei legislatori, è diventata lo strumen-
vita, il “problema” della                                 to di alcuni per impedire la libertà di altri. Per
                                                          noi, la sinistra, scegliere il primato della laicità
procreazione assistita.                                   e della libertà degli individui è un fondamento
Vogliamo sostituire la                                    della propria identità politica e civile. La stessa
                                                          Unione europeo, e non solo quella progressista, ha
parola problema con libertà.                              segnalato spesso all’Italia la necessità di adegua-
Vogliamo un paese in cui                                  re con urgenza la propria legislazione. Per questo
                                                          consideriamo fondamentale che, al pari dei diritti
i diritti siano interi e non                              sociali e ambientali, vengano introdotte in Italia
dimezzati dai pregiudizi.                                 leggi che ci riportino tra i paesi più avanzati per i
                                                          diritti di libertà. La nostra prima proposta consiste
                                                          nell’abolizione della pessima legge Bossi-Fini e le
Il progresso dell’Italia è cresciuto grazie alle grandi   leggi successive che hanno peggiorato sempre più
conquiste di civiltà e di libertà. Eravamo il paese       la condizione dei migranti, violando fondamentali
del delitto d’onore e delle mammane, fino a quando        diritti umani, come quello che ha istituito il reato
uno straordinario movimento di donne rivoluzionò          di clandestinità. Vogliamo abolire i Cie e cancellare
il concetto di morale e consentì che si approvassero      i vergognosi accordi con la Libia; vogliamo che sia
leggi, poi confermate dalle vittorie referendarie,        scritta la legge sui diritti di asilo, attuando in tal
che riconobbero il diritto al divorzio e all’aborto.      modo l’articolo 10 della Costituzione. Vogliamo
Eravamo il paese della segregazione manicomia-            che i bambini migranti nati in Italia divengano
le, fino a quando Franco Basaglia e un cavallo di         cittadini italiani e che siano più brevi i tempi per
cartapesta di nome Marco sfondarono il muro               l’ottenimento della cittadinanza. Vogliamo che
dell’ignoranza e consentirono l’introduzione della        sia introdotto il permesso di soggiorno per cercare
legge 180, la più avanzata al mondo. L’Italia, con        lavoro e che siano garantiti i diritti dei migranti con
quelle conquiste, divenne un paese d’avanguardia          permesso di soggiorno, a partire dal pieno esercizio




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 Benvenuta 
 Sinistra. 

di voto per le elezioni amministrative. Vogliamo         sono continuamente confermati dai tanti ricorsi
una legge che riconosca la cultura e i diritti delle     vinti dalle coppie che fanno ricorso ai tribunali
popolazioni Rom e Sinti. Perché per far crescere         per vedersi riconoscere un principio fondamentale
l’Italia occorre sconfiggere la cultura xenofoba.        di libertà e di giustizia e a seguito di un ricorso di
Insostenibile è diventata nel nostro Paese la situa-     una coppia di cittadini anche la Corte Europea dei
zione dei detenuti: il sovraffollamento, la man-         Diritti Umani ha bocciato la legge. È dunque neces-
canza di tutele sanitarie adeguate, la crescita degli    sario scrivere una legge nuova e giusta. La riforma
atti di autolesionismo impongono di ricondurre ai        del diritto di famiglia in Italia risale ormai al 1975.
principi costituzionali la privazione della libertà      Nel frattempo la società è cambiata e alla “fami-
personale. La pena deve tendere alla rieducazione e      glia” si sono sostituite “le famiglie” e i molteplici
al reinserimento sociale, L’intero sistema giudi-        modi di relazionarsi tra le persone. Le relazioni
ziario deve evitare che si protraggano oltre ogni        sono alla base della società moderna, esse vanno
ragionevolezza i tempi di detenzione dei detenuti in     regolate con attenzione e delicatezza. Un’urgente
attesa di giudizio, in gran parte poveri e migranti,     riforma del diritto di famiglia dovrà riguardare: il
spesso privi di mezzi per garantirsi adeguate difese.    divorzio breve, un modo nuovo di regolare la ge-
Non vogliamo nuove carceri ma misure alternative         nitorialità, la tutela dei soggetti deboli all’interno
ed efficaci per ridurre l’impatto delle azioni crimi-    delle coppie. Così potremo, finalmente, colmare
nali. La civiltà di un paese si misura in primo luogo    quel vuoto che ostacola le nostre relazioni.
dal livello di civiltà delle sue carceri. In tal senso   Il numero di coppie che scelgono di costruire una
sarà anche nostro impegno quello di abolire le leggi     famiglia rinunciando al matrimonio è in costante
“riempi carceri”, dalla Bossi-Fini contro i migranti     aumento: le famiglie “di fatto” sono una realtà
alla Fini-Giovanardi contro i tossicodipendenti,         sociale importante e consolidata, non più margi-
espressioni entrambe di una cultura securitaria che      nale. Queste coppie hanno diritto a un trattamen-
oltre ad offendere la dignità delle persone, sortisce    to omogeneo a quello assicurato dalla legge alla
effetti criminogeni. La cultura proibizionista, in-      coppia coniugata. Bisogna per questo equiparare
carnata dalla Fini-Giovanardi è una finzione inutile     le famiglie di fatto ai coniugi in materia di suc-
e pericolosa che produce solo un consumo illegale        cessioni, di diritto al lavoro, di disciplina fiscale e
e incontrollato di sostanze. Per questo intendiamo       previdenza. Le coppie omosessuali devono avere
proporre una legislazione che sia rispettosa dei         gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali.
diritti di scelta delle persone e che contribuisca a     Il primo riconoscimento di questi diritti passa dall’
perseguire duramente le organizzazioni criminali.        estensione del matrimonio civile anche alle coppie
Proponiamo di estendere ai reati di omofobia e           omosessuali. Le coppie di persone omosessuali
transfobia la Legge Mancino, strumento giuridico         devono veder riconosciuto il diritto all’omogeni-
italiano per sanzionare, sia sul piano giuridico sia     torialità, ovvero al legame, di diritto o di fatto, con
su quello morale, i crimini dell’odio.                   uno o più bambini, sia figli biologici sia adottati.
Anche la triste vicenda di Eluana Englaro ha fatto
emergere la necessità di colmare un vuoto legisla-
tivo importante: il diritto di ogni essere umano a
decidere della propria vita. È indispensabile una
legge che stabilisca con norme chiare ed efficaci
le condizioni del rapporto tra il paziente e il suo
diritto a ricevere delle cure, per garantire davvero
la piena libertà dell’individuo fino all’ultimo giorno
della sua esistenza. I limiti dell’attuale Legge 40




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Programma elettorale Vendola

  • 1.  Benvenuta   Sinistra.  IL PROGRAMMA Documento aggiornato il 05/02/2013
  • 2.  Benvenuta   Sinistra.  Indice Un voto per la dignità 03 di Nichi Vendola Cominciamo dalla buona politica 06 Al Governo per la conversione ecologica 07 dell’economia e della società italiana • primo il lavoro 07 • l’economia e il fisco 10 • la finanza 13 • l’agricoltura 14 • l’acqua bene comune 15 • le rinnovabili e l’efficienza energetica 16 • la gestione dei rifiuti 18 Al Governo per il sapere come leva 19 di un nuovo sviluppo • la formazione 19 • le culture 23 • i beni culturali 24 • l’editoria 24 • la musica 25 • l’audiovisivo 25 • il sistema dello spettacolo dal vivo 26 Al Governo per la difesa dei diritti 27 • i diritti della persona 27 • il diritto alla salute 29 • il diritto alla mobilità 31 • il diritto alla qualità urbana: le smart cities 33 • il diritto alla qualità ambientale: 34 i parchi e le biodiversità • il diritto di vivere in una società libera: 35 la legalità • il diritto di vivere in una società giusta 36 • il diritto degli animali 38 Al Governo per l’Europa che vogliamo 40 • la pace 40 • la cooperazione internazionale 42 • la nostra idea di Europa 44 02 / 45
  • 3.  Benvenuta   Sinistra.  Un voto per la dignità di Nichi Vendola Il voto, ogni singolo voto, è l’arma pacifica della nostra democrazia. Per quanto si tenti sempre più di snaturarlo come merce che si vende e si compra, il voto non ha altro prezzo che non sia la dignità di chi lo esercita in maniera libera e responsabile. Solo così diventa l’arma di cui ogni singolo cittadino pacificamente dispone per scardinare l’andamento delle cose, aprendo le porte al cambiamento. È il cambiamento il nostro orizzonte, con il voto e dopo il voto. Perché è il cambiamento ad essere, qui ed ora, la partita veramente “utile”, necessaria, che ci mette in gioco. È da troppo tempo – un tempo opaco e triste – che sentiamo le parole della rassegnazione: quelle che ci dicono che la politica non può fare nulla se non sancire la propria impotenza. Il disco incantato ripete il ritornello: ”ce lo impone la crisi, ce lo dice l’Europa”. Parole usate per sterilizzare la speranza e per addestrarci a convivere fatalisticamente con le nostre paure e le nostre solitudini. Diciamo la verità: la crisi non ha prodotto soltanto diseguaglianze, povertà, immiserimento, mettendo ben al riparo le tante ricchezze di pochi. La crisi ha frantumato il senso alla parola “futuro” e ha riempito di paura e di solitudine il nostro presente: questo è il senso più profondo della nostra sconfitta. Della sconfitta del mondo del lavoro, cui è stato tolto dignità e valore. Della sconfitta culturale e politica del diritto ad avere diritti, di governare se stessi, il proprio corpo, il proprio orientamento sessuale, di poter scogliere i nodi complessi e delicati che riguardano la nascita e la morte. Ci è stato tolto il bene infinitamente prezioso del tempo. Il tempo delle nostre esistenze che cercano il loro compimento nella bellezza di un ambiente 03 / 45
  • 4.  Benvenuta   Sinistra.  rispettato, nella cura di relazioni umane solidali, nella ricerca di un sapere critico capace di nutrirci con la memoria e la conoscenza. Non sono state né le immutabili leggi di natura né la presunta oggettività ed inevitabilità delle cose a tentare di spingerci nell’angolo dell’impotenza. È stata prima di tutto una certa politica fin qui complice di una finanza predona e malata della propria onnipotenza. È una politica che ha nomi e cognomi, ha partiti e giornali, ha banche e televisioni. Noi, che sembriamo i soli a farlo in Italia ma abbiamo buoni compagni in Europa, la chiamiamo col suo nome vero: è la destra. Innanzitutto la destra liberista e populista che, con Silvio Berlusconi, ha segnato in profondità 20 anni di storia italiana producendo un significativo regresso sociale e civile del nostro paese. Ma è anche la destra perbene e dell’elite tecnocratiche che invocano il dominio della tecnica come surrogato della politica e della democrazia. La destra, ha prima generato la crisi, poi è risultata incapace a contenerla e ora si candida nuovamente a governare le nostre vite intristite, rubandocele una seconda volta. Ma l’inganno si è spezzato. Di fronte alla crisi e alle cattive ricette anti crisi noi, la sinistra, vogliamo mettere da parte l’emergenza infinita per aprire porte e finestre al cambiamento possibile, in Italia come in Europa. Questa sfida vogliamo vincerla chiedendo un voto che abbia la forza di smontare l’inganno che giunge sino al punto di negare, di fronte alla crisi, l’esistenza stessa di una destra e di una sinistra. È un tentativo che pare ormai avere interpreti maldestri soltanto in Italia, se è vero che persino il Fondo Monetario sta tornando sulle strategie sin qui adottate per contrastare la crisi mettendo in chiaro gli errori compiuti dai neo-liberisti. Non si può imboccare la strada del risanamento e di una nuova crescita economica eco compatibile reiterando quelle politiche di rigore a senso unico e di austerità che hanno soffocato 04 / 45
  • 5.  Benvenuta   Sinistra.  ogni sviluppo, accresciuto la disoccupazione anziché contrastarla, sbagliando tutti i calcoli dei tagli alla spesa pubblica come salute e istruzione con effetti depressivi sul ciclo economico. La nostra sfida sta in quell’idea di democrazia che richiede prima di tutto programmi “diversi” su come si risponde ad una crisi epocale che tocca nel vivo testa e cuore delle persone, su come si governa un grande e disorientato paese come l’Italia, su come si sta in un’Europa che deve ritrovare la propria missione al di fuori dei soli precetti finanziari. Non esistono, se non nella retorica inconcludente di una concordia nazionale, “agende” che si pongono da sé medesime al centro di un governo immobile, che si sottraggono ad un confronto vero con le idee ad esse alternative, pronte a scommettere sull’ingovernabilità del paese e sul “tagliar le ali” per affermare di esistere. È la tecnica consumata di una vecchia e stanca politica, dentro cui non soffia alcun vento fresco di cambiamento. Quello che abbiamo da dire con il nostro programma, sulla centralità del lavoro e sulla conversione che abbia al centro la green economy , sul welfare europeo e sullo Stato di diritto, su quei beni comuni sottratti alla privatizzazione e restituiti alla cittadinanza, sugli Stati Uniti d’Europa che aprono finalmente il capitolo della lotta alla povertà e alla disuguaglianza, sull’affermazione di una nuova democrazia paritaria e di genere, tutto questo ha a che fare con una sinistra capace di misurarsi con il governo adesso, proprio nel punto più aspro e duro della crisi che ci investe. Per questo chiediamo un voto a Sinistra Ecologia Libertà. Per mettere in campo la nostra idea di democrazia e libertà, scolpendo con forza come prima parola del nostro programma di governo, la stessa che apre la Carta dei diritti fondamentali dell’Europa. La parola “dignità”. Benvenuta sinistra. 05 / 45
  • 6.  Benvenuta   Sinistra.  Cominciamo dalla ai 5 mila euro annui. Da parte della Corte dei Conti buona politica vi dovrà essere il controllo anno per anno sui conti dei movimenti politici, dei gruppi parlamentari e di quelli consiliari regionali. Si dovrà premiare la capacita di autofinanziamento di un movimento Proponiamo che i rimborsi politico riducendo al contempo quella legata al elettorali siano legati risultato elettorale. Va immediatamente applicata la cessazione del finanziamento per quei partiti e esclusivamente alle spese movimenti che non svolgono più attività politica. effettivamente sostenute Uno dei limiti per l’utilizzo dei rimborsi elettorali, insieme a quelle relative le spese per il personale e per l’attività politica e la la gestione ordinaria, riguarderà l’assoluto divieto partecipazione dei cittadini. di una loro utilizzazione per investimenti di tipo finanziario e immobiliare, neppure nel caso d’ac- La necessità di una nuova quisto delle sedi di partito. Si opererà una riduzione legge elettorale e pensiamo dei benefici fiscali per le aziende che intendono finanziare la politica e favorire i finanziamenti che sia necessaria una da parte di persone fisiche. Accanto alla riduzio- revisione del vecchio titolo ne delle indennità si attuerà la soppressione dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, V della Costituzione che dia contestualmente al taglio radicale della dotazione senso alle sfide che abbiamo e dell’uso di auto blu per comprovate ragioni di sicurezza. Questi provvedimenti si inquadrano nel di fronte in tempi di crisi. contesto della diminuzione del numero di deputati e senatori, che non dovranno superare comples- La buona politica è quella che vive attraverso la sivamente i cinquecento componenti rispetto ai partecipazione diffusa e diretta dei cittadini, che si più di novecento attuali; al superamento delle dà regole e controlli trasparenti e che nega anche il province, trasferendo competenze e organici in minimo privilegio di casta proprio perché realizza capo a comuni e regioni; alla riduzione drastica dei la sobrietà nelle proprie pratiche ed azioni come consigli di amministrazione, attraverso la nomina condizione del suo unico scopo: essere lo stru- dell’amministratore unico, di tutte quelle società mento per l’affermazione della cosa pubblica. Per pubbliche attualmente controllate dagli enti locali. questo non c’è buona politica senza democrazia pa- ritaria, rappresentanza di uomini e donne. Va im- mediatamente posto un tetto alle spese elettorali di ogni ordine e grado che, come accade ad esempio in Francia, preveda pene per i trasgressori, tra le quali la perdita del seggio. Il controllo delle spese eletto- rali andrà esteso almeno ai novanta giorni che pre- cedono il voto. Proponiamo, con scadenza annuale, la pubblicità dei bilanci e dei rimborsi di ciascun partito sui siti dei diversi movimenti politici e su quelli di Camera e Senato, nonché la pubblicazione sui medesimi siti di tutte le contribuzioni superiori 06 / 45
  • 7.  Benvenuta   Sinistra.  Al Governo per la conversione ecologica dell’economia e della società italiana Primo, il lavoro cui agisce una doppia esclusione: generazionale e di genere. La disoccupazione giovanile è pari al 37% della popolazione e al sud arriva fino al 50%. Noi proponiamo un Piano Verde per il lavoro che crei occupazione buona e qualificata, con investi- Il lavoro è la leva dello menti pubblici capaci di stimolare quelli privati per sviluppo della persona, la messa in sicurezza del territorio, delle scuole, per l’efficientamento energetico degli immobili, la chiave di accesso per la cura del nostro paesaggio e la riqualificazione alla cittadinanza, urbana delle città. Una grande campagna per la difesa del suolo, la l’espressione più reticolare prevenzione del rischio sismico, il mitigamento della democrazia. Una delle conseguenze dei cambiamenti climatici: sono questioni vitali attraverso sui passa una revisio- cittadinanza senza lavoro ne strategica e innovativa del concetto delle vere è priva sia di reddito che “grandi opere” che servono all’ammodernamento del nostro paese. Quaranta miliardi di euro nei di partecipazione alla prossimi dieci anni consentiranno di rimettere in produzione della ricchezza sesto il nostro bene comune più prezioso: il territo- rio in cui viviamo. E al contempo questi interventi nazionale. innescheranno la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, specie per i giovani, in ogni Non si esce dalla crisi, non si rimette in moto parte d’Italia. Un’altra “grande opera” che propo- un grande paese come l’Italia senza conversione niamo è la “costruzione” di città sostenibili, per ecologica dell’economia, senza investimenti in interrompere il devastante ciclo di espansione edi- istruzione e ricerca, senza innovazione e cam- lizia e di consumo del suolo (ben 70 ettari al giorno biamento del modello di specializzazione, senza negli ultimi dieci anni), investendo viceversa sulla qualità del lavoro. Servono 50 miliardi di euro da città come bene comune, città nelle quali soste- investire per creare nuova occupazione. In questi nibilità sociale e sostenibilità ambientali diven- anni invece si è imboccata la strada contraria, verso tino inscindibili. Passa per questa via quel nuovo l’ambiente come verso il lavoro, riducendo diritti modello urbano in grado di far crescere l’albero delle sociali, occupazione, in particolar modo giovanile nuove professioni verdi (i bio-architetti, gli esperti e femminile, retribuzioni. La precarietà permea di mobilità sostenibile, di riqualificazione energeti- ormai di sé un intero ordine sociale e investe tutta ca, di recupero dei centri storici) e dei nuovi stili di una generazione. Soprattutto le giovani donne su vita (dagli orti urbani ai trasporti “dolci”, dagli spazi 07 / 45
  • 8.  Benvenuta   Sinistra.  a misura dei bambini ai luoghi animal-friendly). tipo di contratto di lavoro. Questa diseguaglianza Oggi l’85% delle assunzioni avviene con contratti non solo non è stata risolta con i provvedimenti precari. Il supermercato delle forme di assunzione assunti dal ministro Fornero ma anzi essi hanno ha peggiorato la vita delle persone, ha abbassato la creato una nuova situazione drammatica per le produttività delle imprese, allontanato gli inve- persone che, espulse dai processi produttivi, non stimenti in formazione e innovazione. Noi propo- hanno ancora raggiunto l’età della pensione. niamo di combattere la precarietà nell’ingresso al Migliaia di donne e uomini senza reddito alcuno lavoro, riducendo alle necessità vere, delle persone dopo una vita spesa lavorando, definiti con lo e dei processi produttivi, le tipologie di contratti sgradevole termine di “esodati”. Noi proponia- possibili. Chi fa un lavoro stabile deve avere un mo di combattere la precarietà quando si esce dal contratto stabile, chi fa un lavoro subordinato deve lavoro, attraverso l’estensione in senso universale avere un contratto subordinato e chi fa lo stesso degli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie dei lavoro deve avere la stessa retribuzione oraria. rapporti di lavoro e di affrontare in modo strut- Va combattuto radicalmente il lavoro nero, forma turale il problema degli esodati applicando loro assoluta di precarietà, anche attraverso il ripristino le condizioni previdenziali esistenti al momento degli indici di congruità, rivelatori dell’esistenza di dell’uscita dal lavoro. occupazione in nero. Il lavoro precario determina, insieme alle struttu- Si stima (dati Istat) che l’economia sommersa rali carenze del nostro sistema di welfare, forme valga 275 miliardi di euro, cioè il 17,5% dell’intera di vera e propria precarietà esistenziale che finisce ricchezza (Pil) prodotta dal paese. I lavoratori irre- per lasciare da sole le persone e addossare alle golari sono stimati nell’ordine di 2,5 milioni. donne l’intero peso dell’assenza di servizi sociali Noi proponiamo di combattere la precarietà adeguati. Il sistema di welfare italiano, in parte la- durante il lavoro attraverso l’abrogazione della voristico (dove i diritti sono riconosciuti in base al norma (articolo 8 della Legge 138 del luglio 2011) lavoro svolto e finanziati attraverso il versamento che consente la deroga ai contratti sulla base di di contributi da parte di lavoratori e di imprese) e accordi locali e determina quindi lo svuotamen- in parte universalistico (dove i diritti riguardanti la to del contratto nazionale e dello Statuto dei sanità, l’istruzione, l’assistenza vengono finanziati Lavoratori; il ripristino dell’articolo 18 (sui licen- dalla fiscalità generale) manifesta una struttu- ziamenti senza giusta causa e giustificato motivo) e ra ormai inadeguata nel rispondere alle nuove la sua estensione alle aziende al di sotto dei quindi- domande, alle nuove e crescenti diseguaglianze e ci dipendenti; una legge efficace contro le dimis- povertà, all’esclusione dei giovani, all’invecchia- sioni in bianco e l’estensione dei diritti fondamen- mento delle persone. tali a tutti i rapporti di lavoro, dal diritto di voto, a Noi proponiamo di investire sullo stato sociale: esso quello di sciopero, alla malattia; una legge quadro prima di tutto non è un costo, bensì una condizione per la democrazia sindacale, per il diritto di voto essenziale allo sviluppo e alla coesione sociale. Per delle persone sugli accordi sindacali e la legge sulla consentire alle ragazze e ai ragazzi l’autonomia e la rappresentanza sindacale per il diritto di ciascun libertà di sottrarsi al ricatto della precarietà propo- lavoratore di eleggere propri rappresentanti. niamo il reddito minimo garantito di 600 euro. Ai lavoratori indipendenti con partite Iva va fa- Per garantire un futuro previdenziale ai giovani, vorito l’accesso al credito e ai finanziamenti per oggi negato, proponiamo una riforma del sistema progetti d’impresa con agevolazioni fiscali ad hoc. previdenziale che rivaluti le pensioni; che definisca Chi oggi perde il lavoro, sia temporaneamente età pensionabili differenti a seconda dei differenti che in via definitiva, viene tutelato diversamente lavori; che riconosca contributi figurativi per la a seconda dei settori produttivi in cui lavora e del cura dei figli e l’assistenza alle persone. 08 / 45
  • 9.  Benvenuta   Sinistra.  L’aumento dell’occupazione femminile è in grado di determinare un aumento del PIL fino al 7%, come sostiene la Banca d’Italia. Occorre per questo investire in infrastrutture sociali come gli asili nido, istituire congedi di pa- ternità obbligatori di due settimane, dare sostegno fiscale alle imprese che aiutano la condivisione delle responsabilità familiari tra donne e uomini per mezzo della flessibilità degli orari di lavoro, fornire incentivi all’occupazione delle donne ed estendere l’indennità di maternità obbligatoria. Perché uscire dalla crisi e da questa lunga stagione recessiva dell’economia è possibile prima di tutto con il lavoro delle donne. 09 / 45
  • 10.  Benvenuta   Sinistra.  L’economia e il fisco riscossione, a partire da una integrazione tecno- logica di tutte le banche dati che possono incro- ciarsi per accertare l’entità effettiva dei redditi e dei patrimoni. La vera rivoluzione fiscale sarà quella che consen- In Italia si pagano troppe tirà alla maggioranza degli italiani di pagare meno tasse e i servizi non imposte grazie alle risorse prelevate da chi non ha mai pagato quanto avrebbe dovuto. Per raggiun- funzionano. Lo squilibrio gere questo scopo avanziamo proposte strutturali del nostro sistema fiscale, che potranno modificare sensibilmente il sistema fiscale italiano. oltre che la sua cronica Proponiamo l’introduzione di una imposta patri- incapacità di contrastare moniale che gravi sugli attivi finanziari, essendo quelli reali, le abitazioni, già colpiti dall’IMU. i comportamenti illeciti, La patrimoniale sostituirà totalmente le imposte deve puntare a una riforma di bollo che attualmente gravano sui conti corren- ti e sui depositi amministrati di titoli. Ai fini del di sistema che preveda computo della base imponibile dell’imposta, sono l’imposta patrimoniale e state considerate le seguenti categorie di attivi fi- nanziari: depositi bancari, risparmio postale, titoli riduca la pressione fiscale pubblici e privati (obbligazioni delle aziende e titoli sui soggetti che oggi di Stato), azioni e partecipazioni in società di capi- tali, fondi di investimento. Stando ai dati del 2010 contribuiscono onestamente. la somma dei valori di queste categorie ammonta a 2.488,3 miliardi di euro. Si può stimare, come indi- La pressione fiscale nel nostro paese è cresciuta, cano i dati della Banca d’Italia, che la ricchezza del ma sono aumentate anche evasione ed elusio- paese sia distribuita in maniera tale che il 10% delle ne, fattori di ingiustizia e di inefficienza poiché famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza vengono sottratti all’erario centinaia di miliardi e il 50% delle famiglie più povere ne detiene poco di risorse e perché a pagare oltre l’80% delle tasse meno del 10%. sono i redditi da lavoro dipendente e dei pensio- La nostra proposta intende esonerare totalmente nati. La via d’uscita è una riforma del sistema che il 50% più povero della popolazione, assoggettare allarghi la base imponibile e riduca la pressione all’aliquota massima ipotizzata il 10% più ricco e fiscale sui soggetti che oggi contribuiscono onesta- individuare un’aliquota agevolata per il rimanente. mente. La pressione fiscale va ridotta anche per le Risulteranno esenti i patrimoni al di sotto dei 700 imprese, attraverso un sistema premiale. mila euro. Proponiamo di tassare i grandi patri- Il fenomeno dell’elusione e dell’evasione non moni all’1,5% e quelli meno cospicui a due aliquote esiste in nessun altro paese avanzato come in agevolate alternative tra loro: lo 0,15% e lo 0,30. Italia. Le inefficienze del nostro sistema hanno In questa ipotesi il gettito si attesta intorno ai 20 favorito la creazione di zone d’ombra che oggi di- miliardi di euro annui, che verrebbe ridotto di circa fendono con protervia la loro rendita di posizione. 5 miliardi per l’abolizione delle imposte di bollo. Occorre intervenire per rendere il prelievo fiscale Vogliamo proporre un sostanziale riequilibrio del uno strumento giusto e la prima riforma dovrà prelievo in favore delle classi meno abbienti. essere quella di rendere efficienti i metodi di E ciò si può ottenere spostando in parte 10 / 45
  • 11.  Benvenuta   Sinistra.  l’imposizione del reddito al patrimonio e modu- carichi familiari. I nuclei familiari che non rag- lando le aliquote delle imposte dirette. Proponiamo giungono la “no tax” area di riferimento vedranno la revisione della curva delle aliquote, con l’inse- trasformato il differenziale tra reddito dichiarato e rimento di nuovi scaglioni al di sopra dei 150-200 la loro “no tax area” in un sussidio. La tassazione mila euro annui e l’abbassamento di quelli delle imprese avrà come scopo il rafforzamen- mediani, per redistribuire la pressione fiscale. Altre to della loro struttura patrimoniale. Per questo misure sono: l’introduzione, al pari della dichiara- proponiamo la drastica diminuzione dell’aliquota zione dei redditi, anche di quella per il patrimonio, dell’Ires, in particolare per chi assume, per chi così da rendere più rapidi ed efficaci i controlli sulla investe in innovazione di prodotto e di processo e eventuale discrepanza tra reddito e patrimonio, per lo startup. Proponiamo di spostare la tassazio- chiaro indice di possibile evasione; la reintrodu- ne sui dividenti e sui capital gains, mentre siamo zione del falso in bilancio; della soglia massima contrari agli interventi indiscriminati per ridurre il di contante a 300 euro; l’elenco telematico clienti cosiddetto cuneo fiscale. L’esempio dei 6 miliar- fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione; di di euro dati alle imprese nel 2006 dal Governo l’obbligatorietà del sistema di pagamento elettro- Prodi, che non hanno generato né occupazione né nico in tutti gli esercizi e le attività professionali e innovazione, dimostrando che è molto più efficace il conseguente abbattimento sino a zero dei costi l’intervento mirato a premiare le buone pratiche di intermediazione bancaria per l’attivazione dei (come l’assunzione, l’innovazione, l’aumento POS; l’ICI sugli immobili di proprietà della Chiesa; dimensionale, l’internalizzazione). introduzione di maggiori sanzioni per la seconda Il debito pubblico dell’Italia ha avuto origine come rata dei condoni IVA spariti e una maggiorazione disavanzo del bilancio dello Stato accumulato nel d’imposta (dal 5 al 20%) sui capitali scudati; raf- tempo. Per decenni le spese dello Stato sono ri- forzamento dell’attività di contrasto e di indagine sultate superiori alle entrate e la differenza è stata in capo alla Corte dei Conti (la stima corrente della colmata attraverso l’emissione di titoli del debito corruzione ammonta a perdite pari a 50 miliardi di pubblico come BTP, CCT, CTZ, sottoscritti sia dai euro all’anno); negoziazione con la Svizzera e con risparmiatori italiani che esteri. È necessario risol- altri paesi di convenzioni tendenti a fare emergere i vere alla radice la questione del debito, risolvendo beni dei residenti italiani sul territorio non italiano la causa che lo genera: il disavanzo del bilancio (ciò comporta un gettito stimato tra i 20 e 30 mi- dello Stato. È un obiettivo che si potrebbe, sem- liardi di euro); allargamento della base imponibile plicemente, risolvere con l’aumento delle entrate dell’IRPEF per comprendere i redditi tassati con e limitando le uscite. Verso le entrate la direzione aliquota sostitutiva; abolizione dell’IMU per fasce non può che essere quella di aumentare la pressio- di reddito basse e abbassamento delle aliquote ne fiscale sui più abbienti; verso le uscite la spesa per le altre destinando interamente il gettito ai può essere compressa e resa più produttiva senza Comuni; abolizione delle addizionali regionali e sacrificare i servizi sociali. Le nostre prime azioni comunali; ripristino dell’aliquota IVA del 20% e saranno: il taglio delle pensioni d’oro, a partire reintroduzione di quella sui beni di lusso al suo da quelle che superano i 50 mila euro l’anno; il ultimo livello prima dell’abolizione (38%). contenimento della spesa militare e la immediata Famiglie ed imprese meritano dal punto di vista cancellazione del programma F 35; la limitazione fiscale una maggiore attenzione. Per le famiglie dell’outsourcing della Pubblica Amministrazione si propone la creazione di una “no tax area” che (taglio drastico delle consulenze esterne e degli cresca in funzione dei carichi familiari, in luogo incarichi professionale); l’ottimizzazione della dell’area “no tax” prevista attualmente dalla spesa sanitaria principalmente attraverso la revi- struttura Irpef che non ha nessuna relazione con i sione delle convenzioni con la sanità privata e la 11 / 45
  • 12.  Benvenuta   Sinistra.  revisione della spesa diagnostica e farmaceutica; la sregolatezza fiscale del passato; accompagnare la riduzione drastica dei costi della politica (tema gradualmente le economie deboli su un sentiero di trattato in altra parte di questo programma). raggiungimento fiscale sostenibile socialmente; Lo stock di debito può essere ridotto anche attraver- esigere un ruolo più attivo della banca centrale sia, so la vendita di beni patrimoniali di proprietà dello come già ottenuto, attraverso il sostegno diretto Stato. Per questo proponiamo una decisa azione ed illimitato ai titoli di stato dei paesi in difficol- d’intervento tramite la creazione di una agenzia tà, sia attraverso la riforma del suo mandato che specifica sul modello e l’esperienza della tedesca prevede tra gli obiettivi “la piena occupazione, la Treuhandanstalt, con il compito di alienare il patri- stabilità dei prezzi e tassi di interesse moderati nel monio pubblico non strumentale e non strategico e lungo termine”; attuare una maggiore integrazio- con il vincolo chele risorse ottenute dovranno essere ne a livello di bilancio pubblico dei paesi membri destinate alla riduzione del debito pubblico. dell’eurozona con la creazione di un “euro tesoro” Da ormai cinque anni il nostro paese è colpito dalla sottoposto al controllo degli organi democratica- recessione economica, al pari delle più importanti mente eletti dai cittadini europei; avviare un pro- economie mondiali. Questa situazione compor- cesso costituente federale e un new deal europeo ta, attraverso la riduzione del prodotto interno che rilanci la dimensione europea della spesa per lordo, un costante e continuo impoverimento della gli investimenti. popolazione, particolarmente acuto per le classi di Infine noi consideriamo limitativo continuare a reddito più basse. Sono fin qui state adottate regole misurare la ricchezza e il benessere della popola- di austerità che non hanno fatto altro che deprime- zione tramite il prodotto interno lordo (PIL). re ulteriormente l’economia e la società. Ci impegniamo a modificare questo indicatore e ad Noi vogliamo difendere l’euro e l’integrazione introdurre il Prodotto nazionale sapere e il Prodotto europea, al punto che proponiamo un processo nazionale salute (PNS) come indicatori del futuro di politico che conduca ad una federazione europea, una società. Salute e conoscenza nell’ambito delle gli Stati Uniti d’Europa. Per farlo riteniamo che società contemporanee sono determinanti per il vadano contrastate le politiche di austerità e che, loro livello di reale benessere. al contrario, vadano incentivate forme di maggio- re integrazione delle politiche fiscali. L’austerità fiscale incide pesantemente sulla riduzione del prodotto interno lordo che, a sua volta, fa peg- giorare gli indici di solvibilità del paese, aumen- tando la sfiducia degli investitori. Una riprova di ciò sta nel fatto che solo interventi esterni, come i recenti sviluppi nella politica di acquisto di titoli della BCE e il via libera al fondo salva stati riesco- no a mitigare la sfiducia. Dopo un anno di stretta austerità i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il prodotto interno lordo è in forte contrazione e l’aggiustamento grava principalmente sulle classi meno abbienti. Noi riteniamo che per affrontare realmente la crisi e migliorare di conseguenza il funzionamento dell’intera eurozona, siano op- portune le seguenti misure: porre fine alle misure di austerità, senza naturalmente che ciò comporti 12 / 45
  • 13.  Benvenuta   Sinistra.  La finanza avere il possesso titolo sottostante. Vogliamo una Tobin tax, con modalità diverse da quelle proposte dal governo Monti. Il suo ideatore, giustamente, la pensò come una “tassa globale”, anche per evitare i rischi di “arbitraggio fiscale”, ovvero di spostare La nostra proposta in materia la transazione finanziaria in uno dei paesi senza di sistema finanziario si Tobin tax, finalizzata in particolare a compensare gli squilibri tra nord e sud del mondo attraverso basa sull’assunto contenuto il finanziamento di programmi di investimento nell’articolo 47 della nostra verso paesi meno sviluppati. Oggi, con l’esplosione del mercato finanziario, la tassa sulle transazioni Costituzione, che recita: finanziarie è diventata una necessità, almeno per “La Repubblica incoraggia aree regionali vaste come l’Unione europea e intro- durre questa tassa in ogni paese significa fare pres- e tutela il risparmio in tutte sione su quei paesi non disponibili come il Regno le sue forme; disciplina, Unito, la maggior piazza finanziaria continentale. Riteniamo che l’aliquota applicata sulla transa- coordina e controlla zione debba essere inversamente proporzionale l’esercizio del credito”. alla durata dell’investimento. Per investimenti di breve durata, tipicamente speculativi, l’aliquota dovrebbe essere ai massimi livelli, mentre dovreb- Gli scandali finanziari di Cirio e Parmalat hanno be tendenzialmente essere uguale a zero per gli messo in evidenza le debolezze strutturali del investimenti di lunga durata. mercato finanziario italiano, oltre che comporta- menti illeciti dei protagonisti di avventure spe- culative. La nostra proposta in materia di sistema finanziario si basa sull’assunto contenuto nell’ar- ticolo 47 della nostra Costituzione: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme: disciplina, coordina e controlla l’eserci- zio del credito.” Ritenere che i mercati finanziari possano essere totalmente liberi e pertanto non responsabili nei confronti della collettività è un’idea che va contro il principio costituzionale ed è una delle ragioni che spiegano il perché della crisi in cui ci troviamo. La protezione del rispar- miatore, specie quello che ha meno dimestichezza con i mercati, è il primo punto di qualsiasi riforma del sistema. Occorre frenare ogni forma di specu- lazione, di cui soprattutto i piccoli risparmiatori sono le prime vittime. Alcune recenti iniziative vanno verso la direzione giusta, come il positivo divieto di negoziare i credit default swap (CDS) e le posizioni di vendita allo scoperto, ovvero senza 13 / 45
  • 14.  Benvenuta   Sinistra.  L’agricoltura e in primo luogo del credito, principale causa dell’indebitamento che sta strangolando la nostra agricoltura. Il vero salto di qualità dell’agricoltura italiana si chiama cooperazione, aggregazione e integrazione delle imprese agricole, tracciabilità L’agricoltura è un delle produzioni agroalimentari ed eticità delle settore decisivo per il tecniche di produzione, trasparenza delle informa- zioni sulla formazione dei prezzi, promozione della raggiungimento dei filiera corta, tutela delle risorse idriche. In ambito complessivi obiettivi della europeo occorre portare a compimento la batta- glia per l’etichettatura di origine degli alimenti strategia EU 2020 in termini e portare l’Italia nel gruppo dei Paesi OGM free, di crescita intelligente e valorizzando così l’enorme patrimonio enogastro- nomico di cui disponiamo attraverso la garanzia sostenibile. In Italia i giovani dell’assenza di organismi geneticamente modifica- possono appassionarsi e ti nell’intero settore agroalimentare. lavorare in un settore a lungo bistrattato se l’agricoltura diventa innovativa e qualificata. Per noi l’agricoltura è una porta aperta verso il futuro. Il futuro di un’economia sana della terra, di nuova occupazione e nuova imprenditorialità per i giovani, di una qualità del cibo e dunque della salute, del rispetto e dell’equilibrio del territorio. Già oggi in Italia il settore agroalimentare costitu- isce il secondo comparto economico per entità di valore aggiunto e si possono aprire spazi enormi se la politica, come noi proponiamo, metterà in atto un vero e proprio progetto strategico rivolto all’agricoltura. Esso consiste prima di tutto in un piano nazionale per contrastare l’abbandono delle campagne. I punti principali del piano dovranno essere: una franchigia fiscale totale per i giovani agricoltori che si insediano nelle aree demaniali in stato di abbandono; una moratoria del consumo di suolo agricolo, obiettivo che si persegue con una legge urbanistica nazionale che fissa un tetto inderogabile e decrescente al consumo del suolo; difendendo il reddito degli agricoltori, burocrazia 14 / 45
  • 15.  Benvenuta   Sinistra.  L’acqua bene comune soggetti più deboli. Il prossimo governo di centrosinistra si dovrà im- pegnare in una gigantesca opera di razionalizza- zione dell’acqua incentivando il risparmio idrico, la lotta agli sprechi, il riuso nei settori industriali ed L’acqua è un bene agricoli. Andranno ripensate le città ed i contesti comune. Indietro non edilizi in tale direzione, mettendo al centro l’effi- cienza nell’uso delle risorse idriche. si torna. Dobbiamo ripensare i suoi modelli di gestione, favorendo la pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione. Quei beni necessari ed essenziali per proteggere e promuovere una vita degna per ognuno ed ognuna, l’acqua, il cibo, l’aria, la conoscenza, non possono essere messe a disposizione del mercato, ma ri- conosciuti come beni comuni. Questo ce lo hanno detto quei milioni di persone che nel nostro paese hanno votato nel referendum contro la privatizza- zione dell’acqua, un risultato senza precedenti che impone al nostro Paese un radicale ripensamento delle politiche di gestione dell’acqua. In primo luogo riaffermeremo con forza che l’acqua è un bene comune ed un diritto umano da garan- tire alle generazioni attuali e future. L’ONU, con la risoluzione del 28 luglio 2010, ha dichiarato l’acqua un diritto umano universale inviolabile, naturale e coerente estensione del diritto alla vita, come segue: “dichiara il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”. È necessario, inoltre, proteggere l’acqua come bene comune, costruendo forme di tutela nei confronti dei numerosi interessi speculativi che gravitano nel settore. Dobbiamo ripensare ai modelli di gestione della risorsa acqua, favorendo la pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione. In tale contesto è necessario sancire il diritto dell’accesso al quantitativo minimo a tutte le fasce sociali, pensando a forme di welfare per i 15 / 45
  • 16.  Benvenuta   Sinistra.  Le rinnovabili e l’efficienza del nostro paese indica la possibilità di un futuro energetica esclusivamente rinnovabile. Una possibilità che aprirà opportunità di nuovo impiego, rispetto della vocazione dei territori, riduzione delle emissioni, riduzione dei costi di La strategia energetica produzione di energia, rispetto dell’ambiente. Ed al nazionale proposta dal contempo trasformare l’Italia in un paese libero dal ricatto – politico, oltre che economico – di carbone governo Monti è nata vecchia ed energie fossili. e sembra orfana del nucleare. Si tratta di recuperare un patrimonio di conoscenza e competenza che è andato disperso in seguito alle Cerca in ogni modo di dare politiche dissennate del governo Berlusconi e del un futuro ai combustibili governo Monti, che hanno innescato una profon- da crisi nel settore delle energie rinnovabili, con fossili che un futuro non lo decine di migliaia di cassa integrati nel settore e potranno avere. La diffusione molte imprese a rischio di chiusura. Attraverso politiche di sostegno al solare termico delle energie rinnovabili e la geotermia a bassa entalpia (sfruttamento del elettriche può trasformare calore della terra con sistemi ad alta capacità di mantenimento) ed a strategie di cogenerazio- l’Italia in un paese libero dal ne anche del metano sarà possibile nei prossimi ricatto – politico, oltre che cinque anni a ridurre del 50% il costo della bolletta energetica per riscaldamento. La diffusione delle economico – di carbone ed energie rinnovabili elettriche può trasformare energie fossili. l’Italia in un paese libero dal ricatto – politico, oltre che economico – di carbone ed energie fossili. Crediamo che sia stato doveroso ridurre gli incen- L’emergenza climatica e la necessità di assicurare tivi al solare fotovoltaico limitando drasticamente sovranità energetica richiamano il nostro paese ad gli impianti sui suoli agricoli produttivi. Però è un ripensamento radicale della strategia energetica completamente sbagliato pretendere di bloccare nazionale proposta dal governo Monti, che appare il cambiamento verso le energie rinnovabili con ancora ancorata ad un modello anacronistico politiche di contingentamento produttivo che mai centrato sull’ampliamento delle attività di estra- sono state applicate a altre forme di energia (il zione di combustibili fossili. Né offre spazio per un sistema dei registri). ripensamento sull’energia nucleare. Per l’oggi e il futuro occorre per il fotovoltaico Crediamo invece che si debba imprimere una netta puntare sulla generazione di energia elettrica di- inversione di rotta, verso lo sganciamento dalla di- stribuita su tutto il territorio nazionale, liberalizza- pendenza dai combustibili fossili. Pensare ancora re lo scambio di energia rinnovabile tra produttori a trivellare per il petrolio o per il fracking (fattura- e consumatori, sostenere gli stoccaggi di energie zione idraulica) e cercare di imporre nuovi siti per rinnovabili, occorre una politica delle smart grid centrali a carbone è l’esatto contrario di quanto un delle reti locali a partire dal condominio intercon- paese come l’Italia deve fare. Nei nostri mari non nettendo l’Italia come un grande alveare demo- vogliamo nuove trivelle per il petrolio e per il gas. cratico. Così sarà possibile produrre e scambiare Per contro la struttura geologica e geoclimatica energia nel rispetto del paesaggio liberandosi dal 16 / 45
  • 17.  Benvenuta   Sinistra.  giogo delle bollette. Vanno promosse le reti elettriche di ricarica dei Accanto al fotovoltaico dovrà essere incentivata veicoli elettrici, promuovendo mobilità a minor l’energia eolica con la partecipazione al capitale costo e minor inquinamento partendo dalle strade delle comunità locali, sviluppando possibilità dell’e- del mare ovviamente partendo anche dal cambia- olico in mare nel rispetto dei paesaggi, la diffusione mento anche delle motorizzazioni marine da diesel del mini e microeolico e il sostegno alla ricerca dei a GNL (metano liquido). sistemi di eolico senza pale o di quello troposferico. Andrà inoltre valorizzare l’idroelettrico su piccola scala rispettando le portate minime dei fiumi e l’ittiofauna, portare in produzione tutti gli invasi esistenti svuotandoli dai fanghi e integrandoli con i sistemi fotovoltaici anche con la ricarica nottur- na dei bacini. La geotermia a impatto zero dovrà essere l’obiettivo da perseguire per la riconversione della geotermia attualmente esistente nel nostro paese. Per quanto riguarda le produzioni di energia da biomasse agri- cole di scarto e da deiezioni animali con il sistema del biogas queste dovranno essere su piccola scala e diffuse nel territorio. Le produzioni agricole de- dicate devono avvenire in territori marginali per le produzioni alimentari e essere prodotte senza uso di fosfati e pesticidi e contigue alla centrale. L’utilizzo del legno e delle potature deve essere anch’esso previsto per piccole centrali collocate nei luoghi di produzione del legno stesso e prevedere il coinvol- gimento attivo dei coltivatori del bosco. Si dovrà lavorare per rendere permanente lo sgravio fiscale per chi ristruttura (più alto) e per chi costruisce (più basso) edifici a risparmio energetico e a sicurezza dai terremoti. Dovranno essere sburo- cratizzati tutti i sistemi di risparmio energetico per famiglie ed imprese, riconoscendo ai condomìni che vogliono migliorare l’efficienza del loro edificio la possibilità di agire anche senza l’unanimità. Per ogni ristrutturazione o nuova costruzione andrà reso obbligatorio l’uso dei sistemi di risparmio energetico sostituendo tutta la produzione di calore da gas con la cogenerazione di calore ed energia elettrica. Tutto il patrimonio pubblico andrà ristrutturato, ed ogni investimento pubblico in energie rinnovabili, purché redditizio per il rispar- mio anche economico, andrà sottratto dal computo dei paramenti del patto di stabilità. 17 / 45
  • 18.  Benvenuta   Sinistra.  La gestione dei rifiuti l’ingresso del malaffare nel settore. Infine, occorre garantire una piena attuazione del controllo, attraverso i più moderni sistemi informativi, in grado di “tracciare” il percorso dei rifiuti speciali. Vogliamo varare una strategia nazionale di prevenzione finalizzata alla riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti. Lo Stato risulta da anni latente in tema di gestio- ne dei rifiuti. Dimostrazione ne è l’alto numero di regioni in difficoltà in materia (basti in tal senso vedere i commissariamenti e le situazioni di emergenza in materia), la crisi periodica di Napoli ed una sostanziale assenza di regolamentazione e controllo in materia di rifiuti speciali. Risulta indispensabile varare una strategia nazio- nale di prevenzione finalizzata alla riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, al rici- claggio ed al riutilizzo. Gli obiettivi europei ci im- pongono una reale svolta, anche attraverso l’intro- duzione di specifiche misure (riduzione imballaggi, introduzione cauzione per contenitori riutilizzabili, ecc.) che abbia a riferimento la “strategia rifiuti zero”. È necessario, anche qui, ripensare il modello di sviluppo disancorando il vecchio principio per il quale il benessere è ancorato alla produzione di beni e, quindi, a quella dei rifiuti. La crescita, oggi, va ripensata ed intesa in modo sostenibile e durevole valorizzando prodotti e merci che garantiscono un tempo di vita più lungo. A ciò va aggiunta una robusta pianificazione indu- striale che consenta il rafforzamento della filiera del recupero di materia, soprattutto nelle aree del Sud del Paese ed una politica che incentivi l’utilizzo dei materiali provenienti dal recupero. In secondo luogo è importante riprendere il ruolo dello Stato nella definizione di regolamenti e linee guida attuative che riducano al minimo la possibi- lità di interpretazioni che permettano di favorire 18 / 45
  • 19.  Benvenuta   Sinistra.  Al Governo per il sapere come leva di un nuovo sviluppo La formazione di chi nella scuola lavora da anni in totale preca- rietà e si propone di ridurre gli Organi Collegiali. Il sistema delle barriere d’accesso, tasse alte e numero chiuso, ha ridotto la qualità della forma- zione e la quantità di persone laureate. Nella classifica OCSE sugli Così l’università attuale non è più uno strumento investimenti e sullo stato per poter migliorare la propria condizione sociale. Lo stesso accesso ai gradi superiori della forma- di salute del sistema della zione è un continuo percorso ad ostacoli: dotto- Formazione nei paesi più rati senza borse, contratti a salario zero, corsi di formazione post-laurea spesso inutili, mortificante industrializzati nel mondo, dipendenza dall’ordinariato, scollegamento totale l’Italia occupa le ultime con il mondo del lavoro. Assistiamo ogni giorno al processo di dequalificazione e di scarsa valo- posizioni. Siamo penultimi, rizzazione delle capacità di chi entra nel sistema al 31° posto su 32. della formazione. Siamo l’unico paese nel mondo industrializzato che non considera il finanziamento alla formazione pubblica come strumento anticicli- I dati parlano drammaticamente chiaro: l’Italia co, per contrastare la crisi e frenare gli effetti della spende per l’istruzione solo il 9% del totale della precarizzazione del mondo del lavoro. spesa pubblica, quando la media dei paesi in- Noi proponiamo una riforma del sistema della dustrializzati è superiore al 13%. Nella classifica formazione che punti in primo luogo ad equiparare OCSE sugli investimenti e sullo stato di salute del le risorse e gli investimenti per l’istruzione italiana sistema della Formazione nei paesi più industria- a quelli della media europea, in linea con quel che lizzati del mondo siamo penultimi, al 31° posto su richiede l’Europa attraverso il programma europeo 32. Le leggi finanziarie degli ultimi anni, che hanno per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020. utilizzato le risorse della scuola per fare cassa, e Nella scuola che vogliamo il tempo pieno è garanti- la controriforma delle Gelmini, cioè il più grande to a tutti. Abbiamo urgenza di abbattere la disper- tentativo di distruzione del sistema di formazione sione scolastica che in alcune aree del paese supera pubblica e di demonizzazione degli insegnanti, il 20%. Per questo è necessario introdurre l’obbligo hanno portato a questo risultato. scolastico fino ai 18 anni. E abbiamo bisogno di Chi è venuto dopo, il ministro Profumo, ha operato scuole pubbliche di qualità in tutto il territorio in piena continuità: aumento delle risorse alle nazionale, che operino in reale autonomia. Proprio scuole private e tagli per gli enti pubblici di ricerca, per questo è indispensabile garantire Organi blocca i concorsi universitari e proroga i rettori, Collegiali democratici, aperti, che abbiano pieno indice un “concorsone” in cui i titoli accumulati riconoscimento e diritto d’intervento nella didat- non hanno alcun valore, lascia irrisolto il problema tica e negli aspetti organizzativi. Una delle priorità 19 / 45
  • 20.  Benvenuta   Sinistra.  è il programma di edilizia scolastica, perché non professionalizzanti. È così che la scuola potrà possiamo più vivere tragedie come quelle di San esercitare un ruolo preminente nell’organizzazione Giuliano, non possiamo più pensare che i nostri della società, della produzione e della formazione figli passino la maggior parte della loro giornata delle generazioni. La qualità delle nostra scuola dentro strutture pericolanti, fatiscenti, con barriere va costantemente valutata e misurata. Per questo architettoniche che limitano l’accesso ai diver- intendiamo istituire un percorso di valutazione samente abili e privi di connettività. Attraverso il complessivo del sistema scolastico, così da verifi- taglio delle spese per l’acquisto degli inutili aerei carne l’adeguatezza e la rispondenza alle necessità da guerra F 35 possiamo recuperare risorse da inve- espresse dagli studenti e dai cambiamenti sociali e stire in un forte programma di edilizia scolastica in culturali in atto. La valutazione verrà affidata ad un tutto il territorio nazionale che rinnovi le strutture ente autonomo, non di diretta nomina ministeriale, e le adegui alla normativa antisismica, le doti di dovrà avere finalità compensative e di supporto alle connettività, di laboratori e degli altri strumenti realtà scolastiche in difficoltà, e utilizzerà moda- necessari. C’è bisogno di nuovi insegnanti. Ben tre lità statistiche con indicatori e parametri misura- generazioni di insegnanti sono intrappolati nella bili e quantificabili. La valutazione coinvolgerà il vergognosa gabbia della precarietà. Per questo noi Consiglio di Istituto e il Collegio dei Docenti. proponiamo un piano pluriennale di immissio- Ma la scuola è anche degli studenti, mentre oggi il ne in ruolo dei precari, fino ad esaurimento delle diritto allo studio è fortemente messo in discus- graduatorie, coprendo tutti i posti disponibili nelle sione dall’aumento delle tasse, dai costi non più scuole. Oggi l’organico scolastico è fortemente sot- sostenibili delle famiglie per l’acquisto dei libri di todimensionato rispetto alle necessità: sono infatti testo e del materiale scolastico, dall’erosione delle ben 81 mila i posti disponibili per docenti e più di borse di studio. Vanno messe in campo con urgenza 12 mila quelli per il personale ATA. È necessario le risorse necessarie a garantire le borse di studio, stabilire regole certe di reclutamento, sulla base forme di reddito indiretto come la mobilità gratuita delle reali esigenze di formazione degli studenti. per gli studenti, e strumenti fiscali come la deduci- Bisognerà per questo reintrodurre il tempo pieno e bilità delle spese per la scuola. le ore di laboratorio che Gelmini aveva cancellato Università e ricerca devono essere considerati beni e garantire la presenza di insegnanti di sostegno, pubblici essenziali, mentre nel corso di questi anni secondo il bisogno certificato. La soluzione pratica- l’una e l’altra sono state sistematicamente indebo- bile è il concorso periodico che copra il fabbisogno lite e messe sotto controllo le istituzioni pubbliche a partire dalla percentuale degli organici funziona- dedicate all’alta formazione con i tagli ai finan- li. La formazione dei docenti deve essere garantita ziamenti, con l’impoverimento del personale e il e obbligatoria durante tutto il percorso lavorativo, blocco del turnover, con la revisione in senso au- attraverso le unità territoriali di supporto peda- toritario degli statuti, con meccanismi mortificanti gogico-didattico. La formazione, come sappiamo, contro i precari. Gruppi di potere interni sono stati inizia dalla nascita e le famiglie italiane, ed in consolidati, si è limitato l’accesso alla formazione particolare le donne gravate dal doppio compito con il forte aumento delle tasse, si è spostato il del lavoro e della cura, necessitano con urgenza di potere degli organi di indirizzo scientifico e politico nuovi nidi pubblici, che garantiscano un numero democraticamente eletti (come il Senato accade- di posti pari almeno al 30% dei bambini fino a tre mico e il Consiglio scientifico) ad organi di mera anni. La scuola deve formare alla vita: recupe- gestione economica. Le nuove norme di pseudo riamo le ore sottratte da Gelmini e lavoriamo per valutazione introdotte dal Governo Monti, fondate l’unificazione dei cicli liceali e tecnico-profes- sulla retorica della meritocrazia e lo strumento sionali, investendo maggiormente nella materie della indicizzazione bibliometrica per orientare 20 / 45
  • 21.  Benvenuta   Sinistra.  la carriera e gli studi dell’accademia, finiscono determinato attraverso uno speciale programma per dare più valore alle pubblicazione su riviste di assunzione. La quasi totale assenza di finanzia- hanno posizioni liberiste (come in economia e nella menti privati nella ricerca, in particolare quella materie giuridiche), mortificando così il pensiero sviluppata in proprio, è un fattore penalizzante autonomo ed indipendente a favore di quello unico. per tutto il sistema e ciò comporta l’incapacità da E si sono in tal modo dischiude le porte del mercato parte delle imprese di assorbire figure a qualifica al business della formazione privata, indirizzando più alta, come ad esempio i dottorati. Ecco allora il Paese verso uno sviluppo basato su un lavoro che bisogna favorire la creazione di spin-off dalla scarsamente qualificato, sottopagato e ricattabile ricerca pubblica, semplificare le start-up, puntare in quanto facilmente sostituibile. Invertire subito a progetti di finanziamento di consorzi misti pub- la rotta significa garantire la possibilità di forma- blico/privato con un sostanziale cofinanziamento zione a tutti, cancellando il numero chiuso come da parte del privato e garantire agevolazioni fiscali metodo di accesso all’università. Significa rifinan- per la promozione degli investimenti dei privati in ziare l’intero sistema di diritto allo studio, sia per una ricerca di qualità. le borse di studio, in particolare per gli studenti È fuori di dubbio che l’università con il “sistema di dottorato il finanziamento deve essere sempre del 3 più 2 si è licealizzata, chiudendosi in una netta garantito, sia per le residenze studentesche, e parte divisione dei saperi che l’ha condotta a specialisti e delle risorse possono essere reperite da coloro microspecialismi, buoni solo per garantire cattedre che ne hanno beneficiato eludendo fin qui il fisco. e rendite assicurate al sistema di gestione attuale. Vanno definiti i livelli essenziali di prestazioni, Invece l’università deve essere l’istituzione del prendendo ad esempio i migliori esempi regiona- sapere complesso, deve mettere in campo strate- li, a cominciare da quello pugliese, garantendo a gie che non seguano il mercato del lavoro italiano, monte la copertura totale degli idonei. Bisognerà lo stesso che in questi anni ha rifiutato giovani svincolare la possibilità di ottenimento della borsa formati e specializzati, ma piuttosto che costitui- di studio dalla sede universitaria prescelta, la scano a svecchiarlo, puntando sulla innovazione e contribuzione studentesca deve essere progressiva la creatività. in base alle condizioni economiche e patrimoniali, L’emanazione di un testo unico su università e senza penalizzare gli studenti fuori corso, part-ti- ricerca può fare ordine dentro il confuso quadro me e lavoratori. Va garantito il rispetto effettivo normativo attuale e modificare gli aspetti più del vincolo di legge del tetto del 20% di contribu- deleteri delle ultime controriforme. Bisognerà zione studentesca rispetto al fondo di investimento dare potere agli organi democraticamente eletti, ordinario e vanno potenziati tutti i programmi di ampliandone al contempo la base estendendo formazione presso altre università europee. il potere elettivo al personale con contratto a Occorre ripristinare un livello minimo e certo termine. Occorre garantire la trasparenza nella di finanziamento dell’università e della ricerca. gestione dei fondi, sia nell’assegnazione che nei Il finanziamento ordinario, di lungo termine, concorsi. Puntiamo per questo al ruolo unico della deve essere utilizzato per il funzionamento delle docenza e della ricerca, garantendo ai ricercato- strutture, la ricerca, i servizi essenziali per gli ri assunti con contratti a termine di concorrere studenti. Nell’immediato è necessario eliminare direttamente per l’assegnazione di fondi legati il blocco del turnover, recentemente inasprito a progetti. Vanno infine aperte le commissioni dalla spending review. I fondi resi disponibi- valutatrici a tutti i ruoli. li dal pensionamento andranno utilizzati, per Il liberismo ha contagiato gli istituti di forma- una quota del 50%, per un piano straordinario zione e tutta la pubblica amministrazione rac- per l’immissione in ruolo di ricercatori a tempo contando la favola del modello aziendale come 21 / 45
  • 22.  Benvenuta   Sinistra.  quello funzionale e vincente su tutto. Di fatto si sono semplicemente privatizzate le istituzioni del sapere, tanto nella governance quanto nella valutazione. Ed invece valutare università e ricerca è un punto fondamentale per garantire sia il giusto livello dei servizi, sia per migliorare la didattica. L’ANVUR manca dell’indipendenza necessaria ad una corretta valutazione, come manca di equità nel considerare i differenti ambiti disciplinari e di apertura verso lo stesso mondo della ricerca. I suoi costi, inoltre, sono stati sin qui esorbitanti e assolutamente ingiustificati. La valutazione va dunque ripensata, nei criteri e negli scopi, così da essere indipendente, equa, inclusiva, garantendo all’insieme della comunità scientifica la possibilità di partecipazione e rendendo pubblici i criteri di valutazione, nonché accessibili i risultati. Essa potrà in tal modo identificare e correggere le criticità del sistema universitario e della ricerca italiana, apren- dosi agli studenti alla società in generale, scon- giurando il rischio di autoreferenzialità. Essa deve partire dal sistema nel suo complesso, poi riguar- dare le strutture e infine le persone nei loro ruoli decisionali. Deve tenere in considerazione le speci- ficità, premiando che con poche risorse e con eticità professionale riesce a produrre buoni risultati. 22 / 45
  • 23.  Benvenuta   Sinistra.  Le culture e promozione della propria unicità nel mondo. Se vogliamo che il futuro non sia lasciato al caso o diventi un qualcosa di cui avere paura è necessario tornare a credere nel valore delle idee. Le idee sono la causa di tutto ciò che ci circonda e la cultura è la Se vogliamo che il futuro non loro unione. sia lasciato al caso o diventi Oggi l’Italia non considera il sapere e la conoscenza come un bene comune, necessario al progresso e un qualcosa di cui avere al benessere di tutti. Al contrario dobbiamo fare in paura è necessario tornare modo che gli italiani tornino a respirare la bellezza, a desiderare di essere amati nel mondo per il loro a credere nel valore delle cinema, per una tv di qualità, per una letteratura idee. Le idee sono la causa di capace di esportare sapere e valori universali. C’è un’Italia che non si vede ma che vive nella realtà tutto ciò che ci circonda e la di internet e nel luogo possibile della Rete in cui un cultura è la loro unione. numero indefinito di persone dialoga, si scambiano esperienze facilitando la conoscenza e la naturale predisposizione dell’essere umano all’empatia. In Italia esistono 4.340 musei, 46.025 beni ar- La Rete consente l’estensione delle capacità delle chitettonici vincolati, 12.375 biblioteche, 34.000 donne e degli uomini e preme per l’attuazione di luoghi di spettacolo, 47 siti UNESCO, l’Italia è il forme di democrazia partecipata, in cui ognuno paese col maggior numero di siti protetti dall’U- è chiamato al proprio compito di cittadino del NESCO nel mondo ed Ercolano è uno di questi. A mondo. E la politica, le Istituzioni, cosa possono fronte di questo enorme patrimonio, l’investimen- fare per sviluppare queste occasioni, garantendo to pubblico annuo destinato alla Cultura è di 1,42 profitti per le imprese e buoni salari per i lavorato- miliardi di euro, pari allo 0,19% del bilancio statale ri, arricchimento culturale per i cittadini, rispetto (0,11% del PIL). per l’estetica, democrazia. L’investimento pubblico in cultura è necessario La politica deve, innanzitutto, schiarire il campo dai perché il mercato non investe dove non ci sono fumi della distrazione di massa, stimolando la crea- margini immediati. Lo dobbiamo a noi stessi e alle tività e non la piatta comunicazione unidirezionale, generazioni che verranno. Investire in cultura, moltiplicando i luoghi di partecipazione collettiva al tanto più nei momenti di crisi economica, salva il lavoro creativo, tramite, ad esempio, il co-working Paese dal degrado morale e dalla deriva economici- (lavoro indipendente ad ambiente condiviso). sta, perché cultura significa innovazione e crea- Gli occupati nel settore artistico-culturale sono tività. Innovare per allargare la base produttiva, 585.000, che salgono a oltre 1,4 milioni conside- creando ricchezza da redistribuire. Sono infinite, rando l’intero comparto della “industria culturale a pensarci bene, le possibilità di investire per i e creativa”. privati nelle applicazioni delle nuove tecnologie e Per tutti questi motivi noi introdurremo il della produzione culturale. Perché anche le imprese “Ministero per la creatività”, cancellando il Mibac hanno compreso che l’unico modo per farcela è e con l’accorpamento di tutte le deleghe oggi dare all’Italia una vocazione “glocale”, che faccia sperse nei mille rivoli di altrettanti ministeri, per leva sulla ricchezza del patrimonio storico, ambien- uscire dalla trappola della sola conservazione dei tale, architettonico, artistico, paesaggistico, tra- beni culturali ai fini della promozione turistica e sformandolo in fattore di conoscenza, competenza introdurre l’idea d’industria creativa. L’insieme, 23 / 45
  • 24.  Benvenuta   Sinistra.  cioè, di originalità, etica, cultura, estetica e identità e appiattimento dei valori. Ripensare il rapporto che vanno favoriti in ogni processo produttivo e tra libri, autori, pubblico, editoria, distribuzione, istituzionale. È un cambiamento possibile, basta mercato. Ognuno di questi anelli della catena ha iniziarlo. Basta ricordare, infatti, che il 3% dei la- varie e grandi difficoltà che ricadono sul lettore voratori europei – circa 7 milioni di addetti – sono disorientato tra le vendite online, la ricerca degli impegnati in un’attività creativa o culturale. sconti, la pubblicità martellante, il protagonismo televisivo, la quantità enorme di libri sul mercato, I beni culturali le scarse risorse a disposizione, eppure mai come in I beni artistici e culturali italiani sono ammalati questi anni registriamo forte la voglia di leggere, di quasi terminali di burocrazia e d’inedia degli enti ascoltare, partecipare. È necessario pertanto: pubblici. Incuria, mancato rispetto per la storia • promuovere l’imprenditorialità diffusa, favo- antica e moderna, disinteresse diffuso per l’im- rire gli editori puri, la cultura d’impresa e di portanza della traccia storica nel passaggio del management allo scopo di aiutare l’emersio- tempo sono sintomi di un Paese che si perde ogni ne di un nuovo pubblico per nuove imprese e giorno di più. nuovi contenuti; Per questo noi pensiamo sia necessario: • democratizzare l’accesso alle fonti culturali, • snellire le norme in materia di appalti per rendendo diffuse le attività di formazione restauro, manutenzione e rilancio dei beni attraverso la promozione di una collaborazio- artistici e culturali; ne più intensa, sistematica e ampia tra le arti, • introdurre una normativa chiara e puntuale le istituzioni accademiche e scientifiche e le sulle sponsorizzazioni per rendere appetibili e sinergie pubblico-privato; trasparenti i bandi e consentire la defiscalizza- • ispirandoci ad uno speciale esperimento zione per gli investitori privati nel settore; avviato in alcune prigioni del Brasile dalla • rendere le sovrintendenze strumenti efficienti presidente Dilma Rousseff, proponiamo una di effettiva tutela e valorizzazione e non di legge che perfezioni l’equivalenza universale mera e spesso cieca conservazione; tra i libri e la libertà. La proposta consiste nel • rivoltare la logica secondo la quale i fondi pub- ridurre di quattro giorni la pena per ogni libro blici rappresentano una voce di spesa e non, letto dai detenuti per un massimo di 48 ogni invece, d’investimento nel futuro; anno. Ogni detenuto potrà leggere un libro al • valorizzare, fare emergere dalla precarietà e mese di letteratura, filosofia o scienza e farne formare le innumerevoli risorse di addetti al una relazione scritta per dimostrare di averlo settore: archivisti, archeologi, addetti museali, compreso. In Italia sono allestite 153 biblio- giovani manager culturali sono alcune delle teche su 206 istituti di pena nei quali abitano decine di migliaia di professionalità di cui 68mila detenuti. Sarebbe una straordinaria l’Italia ha bisogno. Oppure è meglio chiuderlo novità se, anche in Italia, l’opportunità di questo Paese. leggere si trasformasse in redenzione attraver- so la lettura proprio come in Brasile; L’editoria • ripensare al ruolo delle biblioteche investendo L’educazione alla lettura non può prescindere dal in progetti di riqualificazione, ampliamento, confronto con i nuovi strumenti e con la società dei riconversione o costruzione ex novo di edifici e consumi. È tuttavia necessario utilizzare i nuovi biblioteche per rilanciarne il ruolo e la centra- strumenti in maniera più consapevole, evitandone lità culturale e sociale. Ciò anche attraverso le trappole implicite: banalizzazione o omologa- l’implementazione di nuovi servizi digitali per zione del giudizio, mancanza di prospettiva storica il pubblico, la trasformazione e l’attrattività 24 / 45
  • 25.  Benvenuta   Sinistra.  degli spazi dedicati, la costruzione di servizi e strumenti musicali per i più giovani. relazioni culturali con l’utenza anche tramite il web e i sistemi di catalogazione integrata in L’audiovisivo rete. Oggi viviamo immersi nel mondo delle immagi- ni e della rete, pertanto per permettere ai nostri La musica ragazzi di orientarsi e di apprendere altre lingue, Il patrimonio musicale italiano va considera- dobbiamo passare dalla nozione di cinema a quella to come un vero e proprio sistema composto da più europea di audiovisivo (cinema, tv, prodotti artisti, case discografiche, produttori, distributori, crossmediali). organizzatori e istituzioni, come accade da molti Preliminare, a qualunque discorso sull’audiovisivo, anni in altri paesi europei. Un sistema musicale sarà il varo di una seria normativa antitrust che basato sulla valorizzazione sostenibile delle risorse disciplinerà la materia del conflitto di interessi in materiali e immateriali del Paese, che coinvolga sia tutti campi economici, non solo l’audiovisivo. la sfera artistica e culturale, sia la capacità impren- La nostra legge affermerà che nessun operatore ditoriale ed organizzativa dei soggetti produttivi. economico, pubblico o privato, possa detenere Vogliamo realizzare: complessivamente quote superiori al 20% di un • Un articolato intervento legislativo per poten- trust orizzontale o verticale. ziare e consolidare la presenza e la competiti- Nelle scuole di ogni ordine e grado introdurremo vità del “Sistema Musicale Italia” nei mercati lo studio obbligatorio dei linguaggi audiovisivi. nazionali ed esteri; L’obiettivo è di incrementare il numero di biglietti • riconoscere la produzione discografica come di cinema staccati in un anno, portandoli in 5 anni bene culturale e non di lusso, ponendo in da 120 a 200 milioni. sede EU la riduzione dell’iva al 4% al pari ad La Rai deve rimanere pubblica e occuparsi di infor- esempio delle produzioni letterarie; mare, educare e innovare linguaggi favorendo lo • Aumentare la quantità e la qualità degli spazi sviluppo di un vero mercato concorrenziale di pro- per la musica dal vivo con incentivi che fa- duttori indipendenti. Essa va liberata dai partiti, voriscano la realizzazione, su scala urbana o abolendo la Legge Gasparri e la proposta che noi metropolitana, di strutture adeguate come il sposiamo è quella di MoveOn: Parco della Musica di Roma, il Barbican Center • La Rai è di proprietà dello Stato e le fonti di di Londra o la Cité de la Musique di Parigi; nomina del CdA, per un massimo di cinque • Istituire un fondo per la ricerca e lo sviluppo componenti, sono il Parlamento, le Regioni, dedicato ai giovani talenti con incentivi pre- gli utenti e i lavoratori della Rai. Il Consiglio di mianti per la loro programmazione su radio/tv; Amministrazione della Rai è caratterizzato da • Inserire nei programmi di promozione del una governance duale, composta da un comi- Made in Italy anche il prodotto musicale, tato di gestione e un comitato di controllo; attraverso la partecipazione a fiere, eventi • Il Contributo al servizio pubblico audiovisivo internazionali ecc. della Rai va pagato tramite il modello UNICO • Innovazione tecnologica del sistema musicale ogni anno; con strumenti finanziari e legislativi mirati alle • Favoriremo la programmazione del cinema imprese che intendano investire nel passaggio italiano ed europeo per ciascuna rete generali- al digitale e innovare il prodotto culturale; sta e la trasmissione di film in lingua originale • Integrante dei programmi didattici facendo con sottotitoli italiani. della musica uno dei pilastri della formazione L’esercizio cinematografico è centrale in ogni e creando un fondo per facilitare l’acquisto di politica del settore. Il cinema, e soprattutto il 25 / 45
  • 26.  Benvenuta   Sinistra.  cinema italiano, vive nella sala e la sala è momento musica) attende una Legge quadro nazionale. Nel di aggregazione, centro di cultura. Esso va però mondo del lavoro e nei consumi culturali, manca ammodernato con una maggiore diffusione del una visione del futuro adeguata ai mutamenti che digitale (siamo ancora, assurdamente, solo al da anni attraversano la creazione artistica e l’of- 50% di schermi digitalizzati)4. Puntiamo a snelli- ferta di servizio culturale. Per questo è urgente una re la catena distributiva e a formare gli esercenti Legge quadro che, applicando il dettato costituzio- affinché scelgano il prodotto di qualità sul quale nale dell’art.117, stabilisca: applicare particolari condizioni di favore. Una sala • che il Fondo Unico per lo Spettacolo assuma il cittadina che chiude impoverisce la qualità della carattere di fondo di investimento pluriennale; vita delle nostre città; • le competenze concorrenti fra Stato e Regioni, In Italia non esiste un libero mercato dell’audiovi- introducendo strumenti di concertazione sivo: da dieci anni vediamo solo film “made in Rai” istituzionale (quali accordi di programma e o “made in Medusa”. Nell’ottica antitrust, anche convenzioni) per il sostegno statale e regionale la Rai va ridimensionata e orientata alla qualità. dei soggetti e delle attività; La Rai rappresenta tuttora la giustificazione del • nuovi indicatori e parametri per rimuovere gli potere di Mediaset. Senza danneggiare nessun ostacoli normativi che da oltre un decennio, network, vogliamo favorire la concorrenza leale mentre confermano “rendite di posizione” con un sistema di regole. Per cercare di scardi- non più giustificate di soggetti e attività che ha nare l’attuale oligopolio è opportuno prevedere esaurito il proprio ruolo, impediscono il ricam- seri obblighi d’investimento da parte dei network bio generazionale, artistico e organizzativo; televisivi. Ad esempio rivolgersi direttamente alle • la concreta attuazione del riconoscimento, produzioni indipendenti per l’acquisizione dei operato dall’art. 51-bis del Decreto Legge diritti legati al reale sfruttamento del prodotto n.83/2012, dello status di micro, piccola e audiovisivo così da permettere una reale capitaliz- media impresa agli organismi dello spettacolo zazione delle imprese del settore; dal vivo; Per favorire lo sviluppo del nostro paese e renderlo • tuteli i lavoratori dello spettacolo in materia di attrattivo dobbiamo introdurre le licenze creati- contributi, salari e stagionalità del loro lavoro; ve commons, sviluppare gli open data e l’uso di • ristrutturi la governance dei fondi pubblici per software aperto, attrarre le produzioni straniere, lo spettacolo che sono oggi erogati in modo sviluppare un mercato dei diritti nazionale che assai discutibile; aiuti produttori e registi a realizzare storie univer- • favorire in ogni modo le cooperative e le com- sali, in tale ottica cercare cooperazioni rafforzate pagnie che aggregano talenti e investimenti all’interno dell’Europa, anche con la creazione di anche estendendo il tax credit per investitori fondi specifici che favoriscano i progetti trans- esterni alla filiera. nazionali e le coproduzioni. Inoltre istituiremo il Centro nazionale per l’Audiovisivo (CNA) finan- ziato da una tassa di scopo integrale su tutta la filiera che si occupi di erogare risorse e costruire un sistema nazionale come fanno oggi le migliori film commission sui territori, oltre che di promuovere il nostro prodotto nazionale. Il sistema dello spettacolo dal vivo Il sistema dello spettacolo dal vivo (teatro, danza, 26 / 45
  • 27.  Benvenuta   Sinistra.  Al Governo per la difesa dei diritti I diritti della persona per i diritti civili, che fondarono l’idea stessa di cittadinanza nel nostro Paese. Poi venne la lunga stagione del conservatorismo, opaco ed ipocrita, quello che ogni giorno cerca di riportarci indie- tro, com’è segno l’esplosione dell’obiezione di L’Italia è un paese in cui coscienza tra i ginecologi e la campagna omofoba c’è il “problema” degli per impedire il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali. Noi vogliamo vivere in un omosessuali, il “problema” paese in cui i diritti civili siano interi, non dimez- delle coppie non sposate, zati da pregiudizi. Siamo l’unico paese in Europa in cui la “libertà di coscienza”, in particolare quella il “problema” del fine ipocrita dei legislatori, è diventata lo strumen- vita, il “problema” della to di alcuni per impedire la libertà di altri. Per noi, la sinistra, scegliere il primato della laicità procreazione assistita. e della libertà degli individui è un fondamento Vogliamo sostituire la della propria identità politica e civile. La stessa Unione europeo, e non solo quella progressista, ha parola problema con libertà. segnalato spesso all’Italia la necessità di adegua- Vogliamo un paese in cui re con urgenza la propria legislazione. Per questo consideriamo fondamentale che, al pari dei diritti i diritti siano interi e non sociali e ambientali, vengano introdotte in Italia dimezzati dai pregiudizi. leggi che ci riportino tra i paesi più avanzati per i diritti di libertà. La nostra prima proposta consiste nell’abolizione della pessima legge Bossi-Fini e le Il progresso dell’Italia è cresciuto grazie alle grandi leggi successive che hanno peggiorato sempre più conquiste di civiltà e di libertà. Eravamo il paese la condizione dei migranti, violando fondamentali del delitto d’onore e delle mammane, fino a quando diritti umani, come quello che ha istituito il reato uno straordinario movimento di donne rivoluzionò di clandestinità. Vogliamo abolire i Cie e cancellare il concetto di morale e consentì che si approvassero i vergognosi accordi con la Libia; vogliamo che sia leggi, poi confermate dalle vittorie referendarie, scritta la legge sui diritti di asilo, attuando in tal che riconobbero il diritto al divorzio e all’aborto. modo l’articolo 10 della Costituzione. Vogliamo Eravamo il paese della segregazione manicomia- che i bambini migranti nati in Italia divengano le, fino a quando Franco Basaglia e un cavallo di cittadini italiani e che siano più brevi i tempi per cartapesta di nome Marco sfondarono il muro l’ottenimento della cittadinanza. Vogliamo che dell’ignoranza e consentirono l’introduzione della sia introdotto il permesso di soggiorno per cercare legge 180, la più avanzata al mondo. L’Italia, con lavoro e che siano garantiti i diritti dei migranti con quelle conquiste, divenne un paese d’avanguardia permesso di soggiorno, a partire dal pieno esercizio 27 / 45
  • 28.  Benvenuta   Sinistra.  di voto per le elezioni amministrative. Vogliamo sono continuamente confermati dai tanti ricorsi una legge che riconosca la cultura e i diritti delle vinti dalle coppie che fanno ricorso ai tribunali popolazioni Rom e Sinti. Perché per far crescere per vedersi riconoscere un principio fondamentale l’Italia occorre sconfiggere la cultura xenofoba. di libertà e di giustizia e a seguito di un ricorso di Insostenibile è diventata nel nostro Paese la situa- una coppia di cittadini anche la Corte Europea dei zione dei detenuti: il sovraffollamento, la man- Diritti Umani ha bocciato la legge. È dunque neces- canza di tutele sanitarie adeguate, la crescita degli sario scrivere una legge nuova e giusta. La riforma atti di autolesionismo impongono di ricondurre ai del diritto di famiglia in Italia risale ormai al 1975. principi costituzionali la privazione della libertà Nel frattempo la società è cambiata e alla “fami- personale. La pena deve tendere alla rieducazione e glia” si sono sostituite “le famiglie” e i molteplici al reinserimento sociale, L’intero sistema giudi- modi di relazionarsi tra le persone. Le relazioni ziario deve evitare che si protraggano oltre ogni sono alla base della società moderna, esse vanno ragionevolezza i tempi di detenzione dei detenuti in regolate con attenzione e delicatezza. Un’urgente attesa di giudizio, in gran parte poveri e migranti, riforma del diritto di famiglia dovrà riguardare: il spesso privi di mezzi per garantirsi adeguate difese. divorzio breve, un modo nuovo di regolare la ge- Non vogliamo nuove carceri ma misure alternative nitorialità, la tutela dei soggetti deboli all’interno ed efficaci per ridurre l’impatto delle azioni crimi- delle coppie. Così potremo, finalmente, colmare nali. La civiltà di un paese si misura in primo luogo quel vuoto che ostacola le nostre relazioni. dal livello di civiltà delle sue carceri. In tal senso Il numero di coppie che scelgono di costruire una sarà anche nostro impegno quello di abolire le leggi famiglia rinunciando al matrimonio è in costante “riempi carceri”, dalla Bossi-Fini contro i migranti aumento: le famiglie “di fatto” sono una realtà alla Fini-Giovanardi contro i tossicodipendenti, sociale importante e consolidata, non più margi- espressioni entrambe di una cultura securitaria che nale. Queste coppie hanno diritto a un trattamen- oltre ad offendere la dignità delle persone, sortisce to omogeneo a quello assicurato dalla legge alla effetti criminogeni. La cultura proibizionista, in- coppia coniugata. Bisogna per questo equiparare carnata dalla Fini-Giovanardi è una finzione inutile le famiglie di fatto ai coniugi in materia di suc- e pericolosa che produce solo un consumo illegale cessioni, di diritto al lavoro, di disciplina fiscale e e incontrollato di sostanze. Per questo intendiamo previdenza. Le coppie omosessuali devono avere proporre una legislazione che sia rispettosa dei gli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali. diritti di scelta delle persone e che contribuisca a Il primo riconoscimento di questi diritti passa dall’ perseguire duramente le organizzazioni criminali. estensione del matrimonio civile anche alle coppie Proponiamo di estendere ai reati di omofobia e omosessuali. Le coppie di persone omosessuali transfobia la Legge Mancino, strumento giuridico devono veder riconosciuto il diritto all’omogeni- italiano per sanzionare, sia sul piano giuridico sia torialità, ovvero al legame, di diritto o di fatto, con su quello morale, i crimini dell’odio. uno o più bambini, sia figli biologici sia adottati. Anche la triste vicenda di Eluana Englaro ha fatto emergere la necessità di colmare un vuoto legisla- tivo importante: il diritto di ogni essere umano a decidere della propria vita. È indispensabile una legge che stabilisca con norme chiare ed efficaci le condizioni del rapporto tra il paziente e il suo diritto a ricevere delle cure, per garantire davvero la piena libertà dell’individuo fino all’ultimo giorno della sua esistenza. I limiti dell’attuale Legge 40 28 / 45