SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 45
1
CEREBROLESIONI,CEREBROLESIONI,
CEREBROPATIE E PARALISICEREBROPATIE E PARALISI
CEREBRALI INFANTILICEREBRALI INFANTILI
2
DEFINIZIONE DI CEREBROLESIONI
ALTERAZIONI O MODIFICAZIONI
DELL’APPARATO CEREBRALE,
PROVOCATE DA CAUSE FISICHE,
CHIMICHE O BIOLOGICHE.
3
CEREBROPATIE
STATI MORBOSI DERIVANTI
DALLE CEREBROLESIONI
PARALISI CEREBRALI
CEREBROPATIE CONSISTENTI IN UN
COMPLESSO DI CONDIZIONI
NEUROLOGICHE CHE CAUSANO
PECULIARMENTE UN DEFICIT
MOTORIO
4
LE CEREBROLESIONI,A SECONDA
DELLA GRAVITA’,DELLA
LOCALIZZAZIONE,DELL’ESTENSIONE
E DEL MOMENTO EVOLUTIVO IN CUI
INSORGONO, DANNO LUOGO ALLE
PARALISI CEREBRALI, CHE
COMPORTANO AL SOGGETTO
HANDICAP DI VARIA NATURA
(MOTORI O MENTALI), OPPURE ALLE
OLIGOFRENIE(DEFICIT MENTALI PIU’
O MENO GRAVI),O INFINE A QUADRI
PATOLOGICI MISTI
(IPOACUSIA,CECITA’,
EPILESSIA ECC…)
5
MONOPLEGIA O MONOPARESIMONOPLEGIA O MONOPARESI
UN SOLO ARTO RIMANE COLPITO
EMIPLEGIA O EMIPARESIEMIPLEGIA O EMIPARESI
VENGONO COLPITI
CONTEMPORANEAMENTE L’ARTO
SUPERIORE E QUELLO INFERIORE DI
UN SOLO LATO DEL CORPO
6
Le cause di PCI sono varie
e rappresentano qualsiasi
evento in grado di
determinare lesioni
cerebrali, intercorso a
partire dal periodo
embrionario fino alla fine
del 1°-2° anno di vita.
7
Le cause sono sostanzialmente:
Fattori prenatali (entro la 28ª sett. di gestazione):
• anossia fetale che compromette l’apporto di sangue e
di ossigeno al feto
• prematurità
• infezioni materne (toxoplasmosi, rosolia,…)
• malattie metaboliche materne (diabete)
• ittero (da isoimmunizzazione Rh)
• alterazioni cromosomiche
• malformazioni congenite
• Farmaci e radiazioni.
8
Fattori perinatali (dalla 28ª sett.di
gestaz. al 10º giorno di vita):
• prematurità (distress acuto con
sindrome anosso-ischemica;
emorragia ventricolare o
• parenchimale),
• distocia da parto (danni per cause
meccaniche e distress fetale acuto
o subacuto)
• farmaci.
9
Fattori postnatali:
• alterazioni metaboliche
• infezioni (meningo-encefalite)
• traumi
• disidratazione
10
PARAPLEGIA O PARAPARESIPARAPLEGIA O PARAPARESI
VENGONO COLPITI SOLO GLI
ARTI INFERIORI
DIPLEGIA O DIPARESIDIPLEGIA O DIPARESI
VENGONO INTERESSATI
CONTEMPORANEAMENTE I DUE
ARTI SUPERIORI ED INFERIORI
CON MAGGIORE INCIDENZA
DEGLI ARTI INFERIORI
RISPETTO AI SUPARIORI
11
TRIPLEGIA O TRIPARESITRIPLEGIA O TRIPARESI
VENGONO COLPITI TRE ARTI
TETRAPLEGIA O TETRAPARESITETRAPLEGIA O TETRAPARESI
O EMIPLEGIA BILATERALEO EMIPLEGIA BILATERALE
VENGONO INTERESSATI
TUTTI E QUATTRO GLI ARTI
12
OCCORRE TENER PRESENTE CHE AOCCORRE TENER PRESENTE CHE A
SECONDA DELLE TIPOLOGIE LESECONDA DELLE TIPOLOGIE LE
PARALISI MOTORIE SI POSSONOPARALISI MOTORIE SI POSSONO
CLASSIFICARE IN:CLASSIFICARE IN:
• IPOTONIA
• ATETOSI
• SPASTICITA’
• ATASSIA
• RIGIDITA’
13
IPOTONIA
L’IPOTONIA SI CARATTERIZZA CON
DISTURBI DEL SISTEMA MOTORIO
ATETOSI
FORMA PIU’ GRAVE DI IPOTONIA.
CONTRAZIONI MUSCOLARI CHE
RALLENTANO IL MOVIMENTO
STESSO DI ORIGINE VOLONTARIA
14
SPASTICITA’SPASTICITA’
LA SPASTICITA’ CONSISTE IN UN
NOTEVOLE AUMENTO DEL TONO E
DEI RIFLESSI MUSCOLARI.
TALE IPERTONICITA’ PUO’ ASSUMERE
CARATTERISTICHE DI COSTANZA E
DI PERMANENZA NEL TEMPO.
I MOVIMENTI DI QUESTO TIPO
VENGONO DENOMINATI ”SPASMI” E
PREGIUDICANO IN MODO GRAVE
L’ABILITA’ E LA COORDINAZIONE
MOTORIA
15
ATASSIAATASSIA
L’ATASSIA PUO’ ESSERE DESCRITTA
COME UNA SINDROME DA DEFICIT
MOTORIO IN CUI SI OSSERVANO
PRINCIPALMENTE
INCOORDINAZIONE,MANCANZA DI
EQUILIBRIO,EVENTUALE
DEAMBULAZIONE CON ARTI INFERIORI
RIGIDI,POSSIBILI DISTURBI
DELL’UDITO E DEL LINGUAGGIO
16
RIGIDITA’RIGIDITA’
RAPPRESENTA UNA CONDIZIONE DI
MOBILITAZIONE PASSIVA CHE SI
CONFIGURA CON UNO SPASMO
CRISTALLIZZATO NEL TEMPO.
DI NORMA INTERESSA LA MAGGIOR
PARTE DELLA MUSCOLATURA
VOLONTARIA DEL CORPO. LA
SINDROME COMPRENDE QUASI
SEMPRE UN GRAVE DEFICIT
MOTORIO
17
Modalità comportamentaliModalità comportamentali
Ipotonico:Ipotonico:
Il bambino ha uno sviluppo motorioIl bambino ha uno sviluppo motorio
ritardato, manifesta incertezzaritardato, manifesta incertezza
ed impaccio nei movimentied impaccio nei movimenti
18
Atetosico:
Il bambino quando tenta di usare le
mani,contemporaneamente gira la testa da un
lato,mentre i muscoli facciali si contraggono,le braccia
tremano,il tronco ruota e talvolta si muovono anche le
gambe.
Importante osservare lo stato posturale:persistenza
del riflesso tonico asimmetrico del collo.
Mancanza di equilibrio,se il bambino cade non riesce a
mettere in fuori le braccia o addurre le gambe come i
bambini normali.
Il bambino atetosico a causa di spasmi muscolari che
hanno la caratteristica di passare velocemente da un
fascio muscolare all’altro
non ha mai succhiato il pollice durante l’infanzia.
19
Spastico:Spastico:
Il comportamento del bambino si
svolge in relazione al tipo di elegie
presentate.
Forme emiplegiche:il bambino tende
a camminare sul calcagno con
movimenti ondulatori della parte
inferiore del corpo
Ha un comportamento
nervoso,instabile,ricerca l’attenzione e
dimostra immaturità e dipendenza
oltre che iperattività e
improvvisa,inspiegabile aggressività.
20
Interventi psico-pedagogiciInterventi psico-pedagogici
PsicologicoPsicologico
•Rapporto empatico ma con presentazioni di norme diRapporto empatico ma con presentazioni di norme di
comportamento definitecomportamento definite
•Socializzazione (accettare e farsi accettare)Socializzazione (accettare e farsi accettare)
•Sollecitazione delle risorse residueSollecitazione delle risorse residue
•Rinforzo positivo e modificazioni di abitudiniRinforzo positivo e modificazioni di abitudini
negative.negative.
•Valutazione cognitivaValutazione cognitiva
•Sostegno alla famiglia con coinvolgimentoSostegno alla famiglia con coinvolgimento
21
PedagogicoPedagogico
• Contatto iniziale con l’insegnante
• Evitare stimolazioni audio-visive intense
• Rapporto frontale
• Gestione da parte dell’insegnante di
sostegno
22
Problemi familiariProblemi familiari
Le reazioni dei genitoriLe reazioni dei genitori
Le caratteristiche emozionali degli stadi delLe caratteristiche emozionali degli stadi del
dolore dei genitori alla nascita di un figlio condolore dei genitori alla nascita di un figlio con
PCI sono state riassunte in 3 fasi (GargiuloPCI sono state riassunte in 3 fasi (Gargiulo
1985):1985):
•Shock, negazione, depressioneShock, negazione, depressione
•Ambivalenza, sensi di colpa, rifiuto e rabbiaAmbivalenza, sensi di colpa, rifiuto e rabbia
•Patteggiamento, accettazione ed adattamentoPatteggiamento, accettazione ed adattamento
23
Prima fase:
• Shock: iniziale reazione di oppressione e
incredulità che si manifesta nell’
“estraneazione” dalle personali
aspettative ed esigenze di contatto
fisico con il figlio
• Negazione: con un comportamento di
rifiuto dell’evidenza, negazione della
gravità dei problemi
24
• Dolore e depressione: segna il
passaggio dallo stato iniziale di shock
e sgomento a quello della
consapevolezza. La depressione segna
il primo passo verso un adattamento
dal figlio immaginato al figlio reale.si
presentano reazioni sociali tipiche,
isolamento, evitamento dei contatti
sociali….
25
Seconda fase
• Ambivalenza: l’alternanza di speranza
e frustrazione genera sentimenti
ambivalenti nei genitori, che possono
giungere fino al punto di desiderare,
in modo più o meno consapevole, la
morte del figlio. Questo sentimento,
insieme ad altri, è accompagnato da
profondi sensi di colpa a cui
rispondono con una totale dedizione
26
• Rifiuto: si può manifestare evitando la
condizione di disabilità, rifiutando ogni
tipo di trattamento perché
“incurabile”,affidandolo ad una
istituzione, rispondendo alle necessità
fisiche ma non a quelle emotive e
psicologiche, escludendolo dalla vita
familiare
• Sensi di colpa: è la più frequente e
quella più difficile da rimuovere. La
necessità di “riparare al danno” porta a
ridurre il bambino alla sua patologia
27
• Rabbia: la negazione viene
sostituita con sentimenti di ostilità
e risentimento soprattutto verso i
medici. I genitori oscillano tra
l’autocolpevolizzazione e
l’attribuzione esterna della
responsabilità. Problemi familiari e
isolamento sociale
28
• Patteggiamento: è uno degli stadi
finali dell’adattamento e corrisponde
all’individuazione di alcune condizioni
nel progresso dello sviluppo del figlio
cui vincolare il proprio impegno.
• Accettazione e adattamento: è la
fase più attiva nella ricerca di una
soluzione
Terza fase
29
Il mondo affettivo del bambino con PCIIl mondo affettivo del bambino con PCI
Le specifiche disabilità possono influenzare loLe specifiche disabilità possono influenzare lo
sviluppo delle prime interazioni emozionali e socialisviluppo delle prime interazioni emozionali e sociali
tra genitori e figlio.tra genitori e figlio.
Un bambino con handicap ha difficoltà adUn bambino con handicap ha difficoltà ad
organizzare la propria esperienza e ciò rende piùorganizzare la propria esperienza e ciò rende più
difficile ai genitori comprendere e daredifficile ai genitori comprendere e dare
significato a ciò che egli sta vivendo.significato a ciò che egli sta vivendo.
30
L’espressione emozionale può essere
alterata dalle limitazioni fisiche al punto
che il genitore ha difficoltà a interpretare
le emozioni del figlio, non riuscendo così a
dare sollievo allo stato di disagio anche solo
attraverso lo sguardo o il sorriso
Si rompe la spontaneità della relazione
precoce con la madre, che tende ad essere
iperstimolante, iperprotettiva o rifiutante,
delegante.
Si inseriscono inoltre presto nella relazione
nuove figure (medici, fisioterapisti,
logopedisti, …), per cui “il bambino è sempre
nelle mani di qualcuno”.
31
La presenza e l’esperienza di una
figura capace di tollerare stati
emotivi dolorosi aiuta il bambino a
sentire che questi possono essere
vissuti, sperimentati e superati.
Questo gli permette di formarsi un
suo equipaggiamento interno che lo
aiuta a tollerare il dolore e
combattere contro le difficoltà.
32
Quindi interiorizzare la
funzione di contenimento
dei genitori fornisce un
supporto interno che rende
il bambino capace di
crescere emotivamente,
diventando meno
dipendente dall’aiuto
esterno.
33
Le Figure Importanti:Le Figure Importanti:
Personale Sanitario: riabilitazione,
Docenti: abilitazione,
Genitori: per la continuazione dei
programmi educativi e riabilitativi.
34
• difficoltà di analisi e sintesi percettiva
• difficoltà di rappresentazione
• distorsioni percettivo-motorie e relazionali
• difficoltà a progettare atti motori complessi
• difficoltà di sviluppare strutture logiche
• ridotta variabilità delle strategie cognitive
• scarsa autonomia

apprendimento
comportamento
Insufficienze :Insufficienze :
35
L’insegnante :L’insegnante :
1.Considerare quali sono i punti di forza e di
debolezza presenti nel soggetto (PEI)
2.Capire di che cosa il soggetto ha effettivamente
bisogno,
3.Rafforzare l'autostima,
4.Favorire la crescita di una personalità
autonoma , che gli permetta di servirsi delle
proprie capacità per raggiungere la massima
autonomia. Il bambino disabile, tende a rimanere
dipendente dalle figure di riferimento, questo in
parte per immaturità affettiva ed in parte per una
combinazione di ansia ed insicurezza .
36
Inserimento

Integrazione

Autonomia
37
Adottare modalità e materiale didattico adeguato
per il raggiungimento degli obiettivi
Sviluppare un ascolto empatico con il bambino
disabile
Essere pazienti: Non si deve inondare il bambino
con richieste o azioni. Bisogna concedere al bambino
lo spazio e il tempo per agire o per rispondere.
Valorizzare il bambino: È necessario fare attenzione
e dare importanza alle sue richieste e ai suoi
commenti.
Interventi sul disabile :Interventi sul disabile :
38
Imparare a pensare secondo il suo sviluppo
cognitivo: es. il suo deficit motorio può non influire
sulla capacità di astrazione ma può influire sulle
proprie azioni, può quindi ostacolare un processo
mentale, può rendere difficile o impossibile una certa
esperienza.
Incrementare la collaborazione con i genitori,
Curare e coordinare gli interventi volti alla
socializzazione, alla formazione, alla qualificazione .
39
•L’ambiente: proporre un ambiente gratificante
in cui i ragazzi si sentano protagonisti,
•La motivazione: come stimolo per ogni
apprendimento. Scegliere motivazioni reali e
non fittizie.
•Il coinvolgimento: farli partecipi nelle scelte e
nella gestione delle attività.
•Testimoniare il loro ruolo: fargli assumere un
ruolo centrale nelle varie attività e riconoscerlo
esplicitamente . Complimentarsi solo se è stato
veramente bravo, altrimenti potranno insorgere
in lui una sfiducia nel giudizio degli adulti e
delle confusioni che vanno evitate.
40
•Dare Fiducia: li stimola ad avere maggior
iniziative e coraggio nel fare le cose. Molte volte
la mancanza di fiducia nelle proprie possibilità è
una conseguenza diretta delle scarse opportunità
offerte dalla famiglia, scuola, società. Un
atteggiamento di questo tipo, impedisce alla
persona di scoprire realmente cosa è o non è in
grado di fare,
•Essere Gentili: rivolgersi al bambino in modo
gentile, li aiuta a capire che l’altro si aspetta che
si comportino altrettanto e nello stesso tempo gli
si offre un modello positivo da imitare .
41
•Essere Fermi: di fronte a un problema di
comportamento il corpo docente dovrà
accordarsi su una linea comune da tenere con
fermezza ogni volta che si manifesta il
comportamento indesiderato.
•Comunicare gli obiettivi che deve raggiungere
per diventare “Ragazzo in gamba”, a volte anche
visualizzandoli.
•Utilizzare Strategie e/o Strumenti: che possono
facilitare l'esecuzione dei compiti .
•Fargli rispettare le regole del gruppo : il
conoscere e l’uniformarsi alle regole gli
consente di diventare un membro effettivo,
42
• Superare i pregiudizi socio-culturali: Il bambino disabile
deve essere sempre considerato al pari degli altri,
• Adattarsi alle caratteristiche della persona diversamente
abile: va insegnato ai compagni come trattare le differenze e
come interagire positivamente con il bambino disabile,
• Sviluppare il processo di socializzazione:
con le esperienze di solidarietà si riduce il rischio di
organizzazione di personalità rigida ed
aggressiva.
La ricerca ha evidenziato, che una buona
integrazione, aumenta le capacità di tipo
cognitivo, relazionale, emotivo e di problem
solving sia per il disabile sia per i suoi compagni.
Intervento sulla classe :Intervento sulla classe :
43
Cerebrolesi si nasce, autonomiCerebrolesi si nasce, autonomi
si diventa ….. se accanto sisi diventa ….. se accanto si
hanno figure adeguatamentehanno figure adeguatamente
formate e informate.formate e informate.
44
Problemi di apprendimentoProblemi di apprendimento
•AttenzioneAttenzione: insorgere dell’attenzione Mantenimento: insorgere dell’attenzione Mantenimento
dell’attenzione (conoscenza dei tempi di applicazione)dell’attenzione (conoscenza dei tempi di applicazione)
•Classificazione degli stimoli a seconda del gradienteClassificazione degli stimoli a seconda del gradiente
motivazionalemotivazionale (intensità degli stimoli e percettività)(intensità degli stimoli e percettività)
•Osservazione dei tempi di reazione psicomotoria eOsservazione dei tempi di reazione psicomotoria e
tempi di reazione percettivatempi di reazione percettiva
45
FINE

Más contenido relacionado

Similar a 000135000015000020000050000070

Microsoft power point regione1 [sola lettura]
Microsoft power point   regione1 [sola lettura]Microsoft power point   regione1 [sola lettura]
Microsoft power point regione1 [sola lettura]imartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo , imartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo , imartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaimartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaimartini
 
stage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptstage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptfacc8
 
inquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoinquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoMarco Pastorini
 
Dispensa1 ragazzo v
Dispensa1 ragazzo vDispensa1 ragazzo v
Dispensa1 ragazzo vimartini
 
Dispensa1 ragazzo b
Dispensa1 ragazzo bDispensa1 ragazzo b
Dispensa1 ragazzo bimartini
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologicoiva martini
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologicoimartini
 
Autismo infanzia
Autismo infanziaAutismo infanzia
Autismo infanziaimartini
 
Autismo infanzia c
Autismo infanzia cAutismo infanzia c
Autismo infanzia cimartini
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologicoimartini
 
Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppo Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppo imartini
 

Similar a 000135000015000020000050000070 (20)

Microsoft power point regione1 [sola lettura]
Microsoft power point   regione1 [sola lettura]Microsoft power point   regione1 [sola lettura]
Microsoft power point regione1 [sola lettura]
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo ,
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo ,
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Sessualità e disabilità
Sessualità e disabilitàSessualità e disabilità
Sessualità e disabilità
 
stage-disabilita.ppt
stage-disabilita.pptstage-disabilita.ppt
stage-disabilita.ppt
 
La mente, l'anima e il corpo
La mente, l'anima e il corpoLa mente, l'anima e il corpo
La mente, l'anima e il corpo
 
inquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoinquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologico
 
Dispensa1 ragazzo v
Dispensa1 ragazzo vDispensa1 ragazzo v
Dispensa1 ragazzo v
 
Dispensa1 ragazzo b
Dispensa1 ragazzo bDispensa1 ragazzo b
Dispensa1 ragazzo b
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologico
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologico
 
Autismo infanzia
Autismo infanziaAutismo infanzia
Autismo infanzia
 
Autismo infanzia c
Autismo infanzia cAutismo infanzia c
Autismo infanzia c
 
Esame psicopatologico
Esame psicopatologicoEsame psicopatologico
Esame psicopatologico
 
Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppo Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppo
 

Más de imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

Más de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

000135000015000020000050000070

  • 1. 1 CEREBROLESIONI,CEREBROLESIONI, CEREBROPATIE E PARALISICEREBROPATIE E PARALISI CEREBRALI INFANTILICEREBRALI INFANTILI
  • 2. 2 DEFINIZIONE DI CEREBROLESIONI ALTERAZIONI O MODIFICAZIONI DELL’APPARATO CEREBRALE, PROVOCATE DA CAUSE FISICHE, CHIMICHE O BIOLOGICHE.
  • 3. 3 CEREBROPATIE STATI MORBOSI DERIVANTI DALLE CEREBROLESIONI PARALISI CEREBRALI CEREBROPATIE CONSISTENTI IN UN COMPLESSO DI CONDIZIONI NEUROLOGICHE CHE CAUSANO PECULIARMENTE UN DEFICIT MOTORIO
  • 4. 4 LE CEREBROLESIONI,A SECONDA DELLA GRAVITA’,DELLA LOCALIZZAZIONE,DELL’ESTENSIONE E DEL MOMENTO EVOLUTIVO IN CUI INSORGONO, DANNO LUOGO ALLE PARALISI CEREBRALI, CHE COMPORTANO AL SOGGETTO HANDICAP DI VARIA NATURA (MOTORI O MENTALI), OPPURE ALLE OLIGOFRENIE(DEFICIT MENTALI PIU’ O MENO GRAVI),O INFINE A QUADRI PATOLOGICI MISTI (IPOACUSIA,CECITA’, EPILESSIA ECC…)
  • 5. 5 MONOPLEGIA O MONOPARESIMONOPLEGIA O MONOPARESI UN SOLO ARTO RIMANE COLPITO EMIPLEGIA O EMIPARESIEMIPLEGIA O EMIPARESI VENGONO COLPITI CONTEMPORANEAMENTE L’ARTO SUPERIORE E QUELLO INFERIORE DI UN SOLO LATO DEL CORPO
  • 6. 6 Le cause di PCI sono varie e rappresentano qualsiasi evento in grado di determinare lesioni cerebrali, intercorso a partire dal periodo embrionario fino alla fine del 1°-2° anno di vita.
  • 7. 7 Le cause sono sostanzialmente: Fattori prenatali (entro la 28ª sett. di gestazione): • anossia fetale che compromette l’apporto di sangue e di ossigeno al feto • prematurità • infezioni materne (toxoplasmosi, rosolia,…) • malattie metaboliche materne (diabete) • ittero (da isoimmunizzazione Rh) • alterazioni cromosomiche • malformazioni congenite • Farmaci e radiazioni.
  • 8. 8 Fattori perinatali (dalla 28ª sett.di gestaz. al 10º giorno di vita): • prematurità (distress acuto con sindrome anosso-ischemica; emorragia ventricolare o • parenchimale), • distocia da parto (danni per cause meccaniche e distress fetale acuto o subacuto) • farmaci.
  • 9. 9 Fattori postnatali: • alterazioni metaboliche • infezioni (meningo-encefalite) • traumi • disidratazione
  • 10. 10 PARAPLEGIA O PARAPARESIPARAPLEGIA O PARAPARESI VENGONO COLPITI SOLO GLI ARTI INFERIORI DIPLEGIA O DIPARESIDIPLEGIA O DIPARESI VENGONO INTERESSATI CONTEMPORANEAMENTE I DUE ARTI SUPERIORI ED INFERIORI CON MAGGIORE INCIDENZA DEGLI ARTI INFERIORI RISPETTO AI SUPARIORI
  • 11. 11 TRIPLEGIA O TRIPARESITRIPLEGIA O TRIPARESI VENGONO COLPITI TRE ARTI TETRAPLEGIA O TETRAPARESITETRAPLEGIA O TETRAPARESI O EMIPLEGIA BILATERALEO EMIPLEGIA BILATERALE VENGONO INTERESSATI TUTTI E QUATTRO GLI ARTI
  • 12. 12 OCCORRE TENER PRESENTE CHE AOCCORRE TENER PRESENTE CHE A SECONDA DELLE TIPOLOGIE LESECONDA DELLE TIPOLOGIE LE PARALISI MOTORIE SI POSSONOPARALISI MOTORIE SI POSSONO CLASSIFICARE IN:CLASSIFICARE IN: • IPOTONIA • ATETOSI • SPASTICITA’ • ATASSIA • RIGIDITA’
  • 13. 13 IPOTONIA L’IPOTONIA SI CARATTERIZZA CON DISTURBI DEL SISTEMA MOTORIO ATETOSI FORMA PIU’ GRAVE DI IPOTONIA. CONTRAZIONI MUSCOLARI CHE RALLENTANO IL MOVIMENTO STESSO DI ORIGINE VOLONTARIA
  • 14. 14 SPASTICITA’SPASTICITA’ LA SPASTICITA’ CONSISTE IN UN NOTEVOLE AUMENTO DEL TONO E DEI RIFLESSI MUSCOLARI. TALE IPERTONICITA’ PUO’ ASSUMERE CARATTERISTICHE DI COSTANZA E DI PERMANENZA NEL TEMPO. I MOVIMENTI DI QUESTO TIPO VENGONO DENOMINATI ”SPASMI” E PREGIUDICANO IN MODO GRAVE L’ABILITA’ E LA COORDINAZIONE MOTORIA
  • 15. 15 ATASSIAATASSIA L’ATASSIA PUO’ ESSERE DESCRITTA COME UNA SINDROME DA DEFICIT MOTORIO IN CUI SI OSSERVANO PRINCIPALMENTE INCOORDINAZIONE,MANCANZA DI EQUILIBRIO,EVENTUALE DEAMBULAZIONE CON ARTI INFERIORI RIGIDI,POSSIBILI DISTURBI DELL’UDITO E DEL LINGUAGGIO
  • 16. 16 RIGIDITA’RIGIDITA’ RAPPRESENTA UNA CONDIZIONE DI MOBILITAZIONE PASSIVA CHE SI CONFIGURA CON UNO SPASMO CRISTALLIZZATO NEL TEMPO. DI NORMA INTERESSA LA MAGGIOR PARTE DELLA MUSCOLATURA VOLONTARIA DEL CORPO. LA SINDROME COMPRENDE QUASI SEMPRE UN GRAVE DEFICIT MOTORIO
  • 17. 17 Modalità comportamentaliModalità comportamentali Ipotonico:Ipotonico: Il bambino ha uno sviluppo motorioIl bambino ha uno sviluppo motorio ritardato, manifesta incertezzaritardato, manifesta incertezza ed impaccio nei movimentied impaccio nei movimenti
  • 18. 18 Atetosico: Il bambino quando tenta di usare le mani,contemporaneamente gira la testa da un lato,mentre i muscoli facciali si contraggono,le braccia tremano,il tronco ruota e talvolta si muovono anche le gambe. Importante osservare lo stato posturale:persistenza del riflesso tonico asimmetrico del collo. Mancanza di equilibrio,se il bambino cade non riesce a mettere in fuori le braccia o addurre le gambe come i bambini normali. Il bambino atetosico a causa di spasmi muscolari che hanno la caratteristica di passare velocemente da un fascio muscolare all’altro non ha mai succhiato il pollice durante l’infanzia.
  • 19. 19 Spastico:Spastico: Il comportamento del bambino si svolge in relazione al tipo di elegie presentate. Forme emiplegiche:il bambino tende a camminare sul calcagno con movimenti ondulatori della parte inferiore del corpo Ha un comportamento nervoso,instabile,ricerca l’attenzione e dimostra immaturità e dipendenza oltre che iperattività e improvvisa,inspiegabile aggressività.
  • 20. 20 Interventi psico-pedagogiciInterventi psico-pedagogici PsicologicoPsicologico •Rapporto empatico ma con presentazioni di norme diRapporto empatico ma con presentazioni di norme di comportamento definitecomportamento definite •Socializzazione (accettare e farsi accettare)Socializzazione (accettare e farsi accettare) •Sollecitazione delle risorse residueSollecitazione delle risorse residue •Rinforzo positivo e modificazioni di abitudiniRinforzo positivo e modificazioni di abitudini negative.negative. •Valutazione cognitivaValutazione cognitiva •Sostegno alla famiglia con coinvolgimentoSostegno alla famiglia con coinvolgimento
  • 21. 21 PedagogicoPedagogico • Contatto iniziale con l’insegnante • Evitare stimolazioni audio-visive intense • Rapporto frontale • Gestione da parte dell’insegnante di sostegno
  • 22. 22 Problemi familiariProblemi familiari Le reazioni dei genitoriLe reazioni dei genitori Le caratteristiche emozionali degli stadi delLe caratteristiche emozionali degli stadi del dolore dei genitori alla nascita di un figlio condolore dei genitori alla nascita di un figlio con PCI sono state riassunte in 3 fasi (GargiuloPCI sono state riassunte in 3 fasi (Gargiulo 1985):1985): •Shock, negazione, depressioneShock, negazione, depressione •Ambivalenza, sensi di colpa, rifiuto e rabbiaAmbivalenza, sensi di colpa, rifiuto e rabbia •Patteggiamento, accettazione ed adattamentoPatteggiamento, accettazione ed adattamento
  • 23. 23 Prima fase: • Shock: iniziale reazione di oppressione e incredulità che si manifesta nell’ “estraneazione” dalle personali aspettative ed esigenze di contatto fisico con il figlio • Negazione: con un comportamento di rifiuto dell’evidenza, negazione della gravità dei problemi
  • 24. 24 • Dolore e depressione: segna il passaggio dallo stato iniziale di shock e sgomento a quello della consapevolezza. La depressione segna il primo passo verso un adattamento dal figlio immaginato al figlio reale.si presentano reazioni sociali tipiche, isolamento, evitamento dei contatti sociali….
  • 25. 25 Seconda fase • Ambivalenza: l’alternanza di speranza e frustrazione genera sentimenti ambivalenti nei genitori, che possono giungere fino al punto di desiderare, in modo più o meno consapevole, la morte del figlio. Questo sentimento, insieme ad altri, è accompagnato da profondi sensi di colpa a cui rispondono con una totale dedizione
  • 26. 26 • Rifiuto: si può manifestare evitando la condizione di disabilità, rifiutando ogni tipo di trattamento perché “incurabile”,affidandolo ad una istituzione, rispondendo alle necessità fisiche ma non a quelle emotive e psicologiche, escludendolo dalla vita familiare • Sensi di colpa: è la più frequente e quella più difficile da rimuovere. La necessità di “riparare al danno” porta a ridurre il bambino alla sua patologia
  • 27. 27 • Rabbia: la negazione viene sostituita con sentimenti di ostilità e risentimento soprattutto verso i medici. I genitori oscillano tra l’autocolpevolizzazione e l’attribuzione esterna della responsabilità. Problemi familiari e isolamento sociale
  • 28. 28 • Patteggiamento: è uno degli stadi finali dell’adattamento e corrisponde all’individuazione di alcune condizioni nel progresso dello sviluppo del figlio cui vincolare il proprio impegno. • Accettazione e adattamento: è la fase più attiva nella ricerca di una soluzione Terza fase
  • 29. 29 Il mondo affettivo del bambino con PCIIl mondo affettivo del bambino con PCI Le specifiche disabilità possono influenzare loLe specifiche disabilità possono influenzare lo sviluppo delle prime interazioni emozionali e socialisviluppo delle prime interazioni emozionali e sociali tra genitori e figlio.tra genitori e figlio. Un bambino con handicap ha difficoltà adUn bambino con handicap ha difficoltà ad organizzare la propria esperienza e ciò rende piùorganizzare la propria esperienza e ciò rende più difficile ai genitori comprendere e daredifficile ai genitori comprendere e dare significato a ciò che egli sta vivendo.significato a ciò che egli sta vivendo.
  • 30. 30 L’espressione emozionale può essere alterata dalle limitazioni fisiche al punto che il genitore ha difficoltà a interpretare le emozioni del figlio, non riuscendo così a dare sollievo allo stato di disagio anche solo attraverso lo sguardo o il sorriso Si rompe la spontaneità della relazione precoce con la madre, che tende ad essere iperstimolante, iperprotettiva o rifiutante, delegante. Si inseriscono inoltre presto nella relazione nuove figure (medici, fisioterapisti, logopedisti, …), per cui “il bambino è sempre nelle mani di qualcuno”.
  • 31. 31 La presenza e l’esperienza di una figura capace di tollerare stati emotivi dolorosi aiuta il bambino a sentire che questi possono essere vissuti, sperimentati e superati. Questo gli permette di formarsi un suo equipaggiamento interno che lo aiuta a tollerare il dolore e combattere contro le difficoltà.
  • 32. 32 Quindi interiorizzare la funzione di contenimento dei genitori fornisce un supporto interno che rende il bambino capace di crescere emotivamente, diventando meno dipendente dall’aiuto esterno.
  • 33. 33 Le Figure Importanti:Le Figure Importanti: Personale Sanitario: riabilitazione, Docenti: abilitazione, Genitori: per la continuazione dei programmi educativi e riabilitativi.
  • 34. 34 • difficoltà di analisi e sintesi percettiva • difficoltà di rappresentazione • distorsioni percettivo-motorie e relazionali • difficoltà a progettare atti motori complessi • difficoltà di sviluppare strutture logiche • ridotta variabilità delle strategie cognitive • scarsa autonomia  apprendimento comportamento Insufficienze :Insufficienze :
  • 35. 35 L’insegnante :L’insegnante : 1.Considerare quali sono i punti di forza e di debolezza presenti nel soggetto (PEI) 2.Capire di che cosa il soggetto ha effettivamente bisogno, 3.Rafforzare l'autostima, 4.Favorire la crescita di una personalità autonoma , che gli permetta di servirsi delle proprie capacità per raggiungere la massima autonomia. Il bambino disabile, tende a rimanere dipendente dalle figure di riferimento, questo in parte per immaturità affettiva ed in parte per una combinazione di ansia ed insicurezza .
  • 37. 37 Adottare modalità e materiale didattico adeguato per il raggiungimento degli obiettivi Sviluppare un ascolto empatico con il bambino disabile Essere pazienti: Non si deve inondare il bambino con richieste o azioni. Bisogna concedere al bambino lo spazio e il tempo per agire o per rispondere. Valorizzare il bambino: È necessario fare attenzione e dare importanza alle sue richieste e ai suoi commenti. Interventi sul disabile :Interventi sul disabile :
  • 38. 38 Imparare a pensare secondo il suo sviluppo cognitivo: es. il suo deficit motorio può non influire sulla capacità di astrazione ma può influire sulle proprie azioni, può quindi ostacolare un processo mentale, può rendere difficile o impossibile una certa esperienza. Incrementare la collaborazione con i genitori, Curare e coordinare gli interventi volti alla socializzazione, alla formazione, alla qualificazione .
  • 39. 39 •L’ambiente: proporre un ambiente gratificante in cui i ragazzi si sentano protagonisti, •La motivazione: come stimolo per ogni apprendimento. Scegliere motivazioni reali e non fittizie. •Il coinvolgimento: farli partecipi nelle scelte e nella gestione delle attività. •Testimoniare il loro ruolo: fargli assumere un ruolo centrale nelle varie attività e riconoscerlo esplicitamente . Complimentarsi solo se è stato veramente bravo, altrimenti potranno insorgere in lui una sfiducia nel giudizio degli adulti e delle confusioni che vanno evitate.
  • 40. 40 •Dare Fiducia: li stimola ad avere maggior iniziative e coraggio nel fare le cose. Molte volte la mancanza di fiducia nelle proprie possibilità è una conseguenza diretta delle scarse opportunità offerte dalla famiglia, scuola, società. Un atteggiamento di questo tipo, impedisce alla persona di scoprire realmente cosa è o non è in grado di fare, •Essere Gentili: rivolgersi al bambino in modo gentile, li aiuta a capire che l’altro si aspetta che si comportino altrettanto e nello stesso tempo gli si offre un modello positivo da imitare .
  • 41. 41 •Essere Fermi: di fronte a un problema di comportamento il corpo docente dovrà accordarsi su una linea comune da tenere con fermezza ogni volta che si manifesta il comportamento indesiderato. •Comunicare gli obiettivi che deve raggiungere per diventare “Ragazzo in gamba”, a volte anche visualizzandoli. •Utilizzare Strategie e/o Strumenti: che possono facilitare l'esecuzione dei compiti . •Fargli rispettare le regole del gruppo : il conoscere e l’uniformarsi alle regole gli consente di diventare un membro effettivo,
  • 42. 42 • Superare i pregiudizi socio-culturali: Il bambino disabile deve essere sempre considerato al pari degli altri, • Adattarsi alle caratteristiche della persona diversamente abile: va insegnato ai compagni come trattare le differenze e come interagire positivamente con il bambino disabile, • Sviluppare il processo di socializzazione: con le esperienze di solidarietà si riduce il rischio di organizzazione di personalità rigida ed aggressiva. La ricerca ha evidenziato, che una buona integrazione, aumenta le capacità di tipo cognitivo, relazionale, emotivo e di problem solving sia per il disabile sia per i suoi compagni. Intervento sulla classe :Intervento sulla classe :
  • 43. 43 Cerebrolesi si nasce, autonomiCerebrolesi si nasce, autonomi si diventa ….. se accanto sisi diventa ….. se accanto si hanno figure adeguatamentehanno figure adeguatamente formate e informate.formate e informate.
  • 44. 44 Problemi di apprendimentoProblemi di apprendimento •AttenzioneAttenzione: insorgere dell’attenzione Mantenimento: insorgere dell’attenzione Mantenimento dell’attenzione (conoscenza dei tempi di applicazione)dell’attenzione (conoscenza dei tempi di applicazione) •Classificazione degli stimoli a seconda del gradienteClassificazione degli stimoli a seconda del gradiente motivazionalemotivazionale (intensità degli stimoli e percettività)(intensità degli stimoli e percettività) •Osservazione dei tempi di reazione psicomotoria eOsservazione dei tempi di reazione psicomotoria e tempi di reazione percettivatempi di reazione percettiva