2. I Disturbi dello Spettro autistico
(ASD)
Disturbi cronici, ad eziologia sconosciuta, biologicamente
determinati, ad esordio in età evolutiva, caratterizzati da:
» Deficit nell’interazione sociale
» Deficit nella comunicazione verbale e non verbale
» Comportamenti, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e
stereotipati
3. Compromissione
qualitativa
dell’interazione sociale
a) compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali,
come: sguardo diretto, espressione mimica, posture corporee e
gesti che regolano l’interazione sociale
b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello
di sviluppo
c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie,
interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare,
portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse)
d) mancanza di reciprocità sociale ed emotiva
4. Compromissione
qualitativa
della comunicazione
a)
ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio
parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso
attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o
mimica)
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione
della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di
imitazione sociale adeguati sviluppo;
5. Modalità di comportamento,
interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati
a) dedizione assorbente ad uno o più tipi
di interessi ristretti e stereotipati anomali
o per intensità o per focalizzazione
b) sottomissione del tutto rigida ad
inutili abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere
le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo)
d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;
6. Autismo infantile
caratterizzato da sintomi in 3 diverse aree:
1. compromissione della comunicazione verbale e non
verbale
2. problemi nell’interazione sociale
3. attività, modalità di comportamento ed interessi
ristretti, ripetitivi e stereotipati
» I sintomi insorgono nella prima infanzia (entro i 3 anni) e
perdurano per tutta la vita
Parte di uno spettro più ampio di disturbi fra cui la
Sindrome di Asperger e altri Disturbi Generalizzati dello
Sviluppo (PDD)
7. Prevalenza nella popolazione
•
•
~ 5/10000 ->stima generalmente riportata
Studi recenti hanno indicato una prevalenza più alta:
• 1-3/1000 definizione stringente di autismo
• 6/1000 disturbi dello spettro autistico
La prevalenza dell’autismo sta aumentando?
Cambiamento graduale nei criteri diagnostici e negli strumenti
diagnostici
Maggiore conoscenza del disturbo
Rapporto maschi/femmine ~ 3-4:1
Ritardo mentale presente in ~ 75%
8. Fattori genetici
La prima descrizione risale a L.Kanner (1943)
L’importanza di fattori genetici alla base dell’autismo
non venne riconosciuta fino alla metà anni ‘70
»Assenza di trasmissione verticale
»Basso tasso di autismo nei fratelli di individui affetti (≈ 3%)
9. Importanza di fattori genetici:
STUDI DI RICORRENZA FAMILIARE: RISCHIO RELATIVO λ R
Esprime il grado di aggregazione familiare di un carattere
λs = rischio nei fratelli/sorelle di un affetto
rischio nella popolazione generale
CONCORDANZA IN GEMELLI MONOZIGOTICI/DIZIGOTICI
Permettono di stabilire se l’aggregazione familiare e’ dovuta all’ambiente familiare in comune
oppure a fattori genetici
MZ = 100% geni in comune
DZ = 50% geni in comune
Una maggiore concordanza in gemelli MZ e’ indice di fattori genetici. Tuttavia:
• Tendenza a trattare i gemelli MZ in modo piu’ simile dei DZ
• Differenze genetiche fra gemelli MZ (geni sistema immunitario, mutazioni somatiche,
pattern inattivazione X)
STUDIO DI INDIVIDUI ADOTTATI
Altro metodo per individuare il contributo di fattori ambientali ed effetti genetici
10. Studi di gemelli
100
Cognitive disorder
90
80
Social disorder
Concordance rate
70
Social and cognitive
disorder
Autism
60
50
40
30
20
10
•grossa
disparità fra i tassi di
concordanza dei gem. MZ e DZ:
importanza di fattori genetici
•Concordanza
molto bassa nei DZ:
azione epistatica di più geni
•Concordanza
per un più ampio
spettro di disturbi socio-cognitivi
in forma meno grave che
nell’autismo: “broader phenotype”
•Eterogeneità clinica
0
MZ (n=25)
Bailey et al, 1995
DZ (n=20)
(same sex)
11. Studi di ricorrenza familiare
25
Any one of three key
aereas
Any two of the three key
areas
Communication and social
deficit
Asperger's/PDD
% in siblings of proband
20
15
Autism
10
5
0
AUTISM
Bolton et al, 1994
DOWN'S
• Frequenza nei fratelli di probandi ≈
3% (~ 6% per PDD)
•Maggiore rischio di ricorrenza rispetto
alla prevalenza nella popolazione
• λs = 10-50
•“broader phenotype”
•Relazione diretta fra gravità
dell’autismo e broader phenotype nei
familiari
12. Studi epidemiologici: conclusioni
•
•
•
•
Forte componente genetica
La predisposizione genetica si estende oltre la
diagnosi classica di autismo, includendo il broader
phenotype
Escluso modello Mendeliano monogenico
L’autismo è un disturbo genetico multifattoriale,
cioè non riconducibile a mutazioni di un singolo
gene, ma dovuto all’azione di varianti in più geni e
all’interzione e con l’ambiente
13. Teorie Neurocognitive
• Teoria della Mente
• Deficit della Relazione Sociale
• Alterazione delle Funzioni Esecutive
• Debole Coerenza Centrale
Eziologia
?
Ricerche Neurobiologiche
• Neuropatologia e Neuroradiologia
• Studi elettroencefalografici
• Studi Biochimico-Metabolici
• Genetica
• Anomalie intestinali e celiachia
• Fattori di rischio perinatali
15. Caratteri genetici complessi
Frequenza
SUSCEPTIBILITY ALLELES
Valore soglia
Numero di Fattori di Rischio
•Il carattere è influenzato da un certo numero di fattori di rischio
•Individualmente ciascun fatt. di rischio ha un effetto moderato. La piena manifestazione
del carattere è la risultante dell’azione combinata dei vari fattori di rischio
17. Associazione con condizioni genetiche conosciute
Non sappiamo ancora quanti siano i geni implicati nell’autismo e come questi
interagiscano fra di loro e con altri fattori non genetici.
Solo in una minoranza dei casi (<10%) l’autismo è riconducibile ad una causa nota:
Patologie genetiche
Sclerosi tuberosa
Sindrome X-Fragile
Anomalie cromosomiche
15q11-q13
1-3 %
Duplicazioni interstiziali o [inv-dup 15]
Ereditate per via materna
18. Come identificare i geni?
• Screening dell’intero genoma umano analizzando un elevato numero
di famiglie con almeno 2 individui affetti (multiplex) con metodi di
LINKAGE non parametrici
• ASSOCIAZIONE ALLELICA (linkage disequilibrium mapping)
• Geni CANDIDATI
• Anomalie citogenetiche
19. Analisi di LINKAGE “tradizionale”
(Metodi “parametrici” )
•
•
•
Dipende dalla specificazione di un modello di ereditarietà
Si contano gli eventi di ricombinazione fra due loci
Test: frazione di ricombinazione (θ) < 0.5
D +
1 1
+ +
2 2
D +
1 2
D +
1 3
NR
+
1
+ +
3 4
+
3
R
+ +
2 4
D +
2 4
NR
R
20. Metodi di linkage ‘Non-parametrici’
A,B C,D
E,F G,H
A,E D,H
Famiglie con almeno
2 fratelli affetti
A,C B,D A,C
2 alleli in comune
Regione qualsiasi
Regione vicina ad un
gene di “suscettibilità”
E,G F,G F,H
A,D A,H E,D
1 allele in comune
0 alleli in comune
25%
50%
25%
40%
55%
5%
Si basano sulla condivisione di alleli di un marcatore da parte di
individui affetti all’interno di una stessa famiglia
21. Problemi negli studi di linkage di malattie complesse
• Difficile stabilire la soglia di significatività
MLS > 3.6?
• Replicazione indipendente dei risultati positivi
Per replicare un risultato positivo è necessario un
campione di famiglie di dimensioni molto maggiori
rispetto al campione originario
• Picchi di linkage molto larghi ed imprecisi rispetto alla
posizione del locus malattia
22. Summary of genome screen results
IMGSAC
PARIS
ST ANFORD
CLSA
M.SINAI
DUKE
(Philippe
(Risc h etal (Barrett et
(Buxbaum et
(Shao et
2001
1999)
1999)
al 1999)
al2001)
al 2002)
c M MLS c M MLS c M M LS c M HLOD c M NPL/GH c M MLS
149 2.15
206 3.74 192 0.64
192 2.39 * 198 1.30
36 1.51
Chr
1p
2q
3p
3q
5q
6q
7p
7q
7q
120 3.20
7q
8q
13q
15q
16p
23 2.93
17p
17q
45 2.34
18q
19q
22q
Xq
AGRE
(Liu et al
2001)
cM
MLS
FINLAND
(Auranen etal
2002)
cM
HLOD
149
2.63
190
4.31
170
3.04(B)
117
2.16(B)
52
1.89
45 2.55(B)
109
2.23
42
125
138
0.93
55
32
21
0.83
1.01
0.68
1.1
0.74
0.62
1.37
2.2
0.8
55
32
3.00
0.54
128
1.7
123 1.02*
165 2.13*
1.66(B)
20 1.91
11
94
41
104
150
100
1.21
1.00
59
1.2
52 2.46
60
2.5
82 2.67
c M: position in Kosambi c entiMorgans based on the Genethon linkage map; * results from follow-up studies
23. Convergenza dei risultati di linkage sul crom. 7
The shaded bars represent the
linkage findings of different
research groups.
24. Dagli studi di linkage all’identificazione dei geni di suscettibiltà…
E’ probabile la presenza di fattori genetici di rischio per l’autismo sui cromosomi 2, 7,
16, 17, 15, …
Esame più in dettaglio delle regioni cromosomiche identificate:
sono molto ampie e contengono centinaia di geni: ciascuno di essi potrebbe essere il
responsabile
Aumentare
il numero di famiglie studiate
Analisi combinata dei dati di diversi gruppi di ricerca
Studio
regioni
di individui affetti con anomalie cromosomiche che coinvolgono queste
Studio
di geni candidati
Studi di associazione allelica / Linkage disequilibrium
mapping
nuovi STUDI DI CGH array
25. Geni candidati
Geni candidati
Che tipo di geni possono essere coinvolti nell’autismo?
Geni che sono attivi nel cervello
Geni coinvolti nello sviluppo del cervello, nella migrazione neuronale, nel
metabolismo dei neurotrasmettitori…
Attualmente diversi gruppi di ricerca stanno esaminando alcuni di questi
geni per identificare varianti della sequenza di DNA che costituiscano
dei fattori di rischio per l’autismo
METODO:
•Screening di varianti di sequenza in individui affetti (DHPLC)
•Test delle varianti identificate:
•Casi-controlli
•TDT
26. Reelin
Ruolo fondamentale nella regolazione della migrazione di diversi tipi
di neuroni durante lo sviluppo del cervello. Espressa anche nel cervello
adulto, dove puo’ avere un ruolo nella plasticità sinaptica
Topi reeler (reln-/reln-):
sintomi neurologici (atassia, tremore) e
alterazioni citoarchitettoniche in diverse aree del
cervello (corteccia, ippocampo e cervelletto)
simili a quelle descritti in studi post-mortem di
indiv. autistici
Topi eterozigoti reeler (reln-/+): deficit in alcuni
test comportamentali; ridotta densità spine
dendridiche, deficit di GAD67, riduzione postnatale del num di cell Purkinje solo nei maschi
Nell’uomo: mutazioni recessive causano
lissencefalia
29. Conclusioni (1) e prospettive
Progressi nell’identificazione di regioni cromosomiche dove sono
probabilmente localizzati fattori genetici di rischio per i disturbi dello
spettro autistico
La complessità genetica ha reso difficile l’identificazione di geni. Fino ad
oggi, un significativo coinvolgimento nell’autismo non è stato ancora
dimostrato per nessun gene
•Meta-analisi
•Studio del ‘broader phenotype’ nei parenti di individui affetti
L’identificazione di fattori genetici di rischio:
• Permetterà di comprendere i meccanismi patofisiologici alla base dei disturbi dello
•
•
spettro autistico e dei fattori che ne influenzano l’espressività.
Permetterà l’identificazione di target per interventi farmacologici
Costiturà la base per lo sviluppo di nuovi approcci di diagnosi ed intervento, e
forse anche di prevenzione e cura.
30. Ricerca sui segni precoci di autismo
Ricerca finanziata dal Comune di Novara basata
sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9
bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi
31. A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro
coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in
modo complementare, può scambiare i ruoli o
aiutare l’altro nella sua azione
Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma
la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi,
ma anche un io nella misura in cui i ruoli sono
differenziati, ma intercambiabili
Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse
cose, recitano lo stesso ruolo
32. Item che differenziavano i 2
gruppi
Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la
mano, dito davanti alla bocca per
indicare silenzio, mano alla fronte per
manifestare scoramento)
Pointing dichiarativo ( per condividere
stati emotivi)
Comunicazione non verbale ( utilizzo
della gestualità per comunicare)
33. Commenti
Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il
numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a
15 mesi
Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in
particolare della visione dualistica computazionale del
rapporto mente e cervello:
- mente come software con sistemi operativi
- cervello come hardware
34. Ulteriori differenze tra i due
gruppi
Guarda negli occhi
Si diverte ridendo con
Si volta se viene chiamato
Imita
Ricerca il contatto o baci o abbracci
Vocalizza
35. Commenti
Si tratta di comportamenti che fanno parte
dell’intersoggettività primaria (Trevarthen)
L’insorgenza del disturbo autistico va forse
retrodatata ad un periodo precedente
all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la
si fa normalmente verso i due anni o dopo
Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che
diventeranno autistici si osserva scarsa
iniziativa del bambino autistico all’interno della
relazione (anche nei casi che presentano
regressione)
36. I neuroni specchio
Il modello classico del funzionamento
cerebrale( aree sensoriali ben
differenziate da quelle associative e
motorie) sembra non essere molto
d’aiuto per capire l’autismo
15 anni fa sono stati scoperti neuroni
motori che si attivano non solo quando
l’animale esegue una certa azione, ma
anche quando la vede eseguire da un
altro
37. Neuroni Specchio. Lo specchio dell'altro
Scoperti da Giacomo Rizzolatti,
direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma,
"i neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il DNA è stato
per la biologia".
Si tratta di cellule del cervello che si attivano sia quando compiamo una
determinata azione, sia quando vediamo qualcun altro che la compie.
Ci permettono di capire al volo che cosa sta facendo chi ci sta di fronte,
senza che sia necessario fare un ragionamento complesso. Inoltre,
preparano il nostro sistema nervoso a imitare le azioni degli altri e a
entrare in empatia con ci nostri interlocutori.
38. Questo tipo di neuroni, è stato Individuato nei primati,
(Lemuri, scimmie e uomo moderno) e in alcuni uccelli.
Nell’uomo è localizzato:
nell’area di Broca e
nella corteccia parietale inferiore del cervello.
39. Quando vedo una persona compiere un’azione,
inconsciamente simulo dentro di me quel
movimento e così, riconducendola al mio
repertorio motorio riesco a darle significato
Nel sistema Mirror sensorialità e motricità
operano sinergicamente in parallelo e non in
successione temporale
Il piacere che proviamo quando assistiamo a
film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile
in parte ai nostri neuroni specchio
40. Funzioni dei Neuroni
Specchio
Aiutano a capire il significato di quanto
l’altro sta facendo
Ci permettono di comprendere le sue
intenzioni e quindi di prevederne i
comportamenti
Favoriscono l’imitazione e quindi
l’apprendimento
Favoriscono la comunicazione
41. Neuroni specchio eco
Quando giunge loro uno suono verbale
lo traducono nel piano articolatorio
necessario per produrlo
La registrazione di potenziali motori dei
muscoli linguali amplificati mentre il
soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci
aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e
motricità
42. Sviluppo del Sistema Mirror
I neuroni specchio si svilupperebbero
grazie al rapporto continuo di imitazione
reciproca tra madre e bambino
Il bambino cioè associa i propri piani
motori con gli stimoli visivi grazie all’azione
di specchio esercitata dal caregiver
Dapretto ha evidenziato una netta
correlazione tra attività dei neuroni
specchio e gravità della malattia autistica
43. Viso materno e sistema mirror
Hanno funzioni speculari
Il viso materno riflette al bambino il suo stato
emotivo, la sua attività motoria, ripresenta
dall’esterno quanto il bambino vive all’interno
I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del
bambino, attraverso la simulazione, quanto
osserva all’esterno
In questo modo il bambino ha quasi sempre a
disposizione due versioni della propria realtà
interna o esterna
44. Deficit sistema mirror e autismo
La disponibilità di una doppia versione della
realtà favorisce i processi di simbolizzazione
partendo dalla corporeità
Nel bambino autistico maggior difficoltà nella
comprensione della realtà esterna, ma anche
difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco
leggibile
Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi
dal sovraccarico esperienziale
45. Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del
“noi” che di solito accompagna quello
dell’individuazione e che è alla base della
socialità
Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere
causa, concausa o effetto secondario. Ad es.
negli autistici precocemente si instaurano
schemi anomali di fissazione visiva: guardano
meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli
oggetti
46. Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico
sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo
stimolo sensoriale non può essere
adeguatamente rivissuto attraverso la
simulazione incarnata
Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico
potenzia al massimo il canale visivo per
controllare a posteriori ciò che non può
anticipare
L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di
un baricentro frammentata, poco modulabile e
categorizzabile, spesso bizzarra
47. Il deficit del sistema mirror altera la relazione del
bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano
che in genere i genitori tendono a divenire più attivi,
energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri
potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro
piccolo
A livello ipotetico possiamo affermare che prima ancora
di interventi riabilitativi specifici occorre supportare i
genitori nel potenziare l’azione di intervento riflessivo
sul bambino per cercare in parte di sostituire e in parte
di stimolare il sistema mirror che diversamente
potrebbe non essere stimolato a sufficienza.
49. Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
Insufficienza digestiva,Malassorbimento
Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo
50. Epidemia?
1998-2000 Incidenza 30-35 :10.000 nati v.
Con picchi locali di 50:10.000 (U.S.A.)
2004 : 6 su 1000 nati vivi , 30 volte più di
prima del 1985 ( Europa)
Lombardia , da 15 : 10.000
a 90 : 10.000 (per intero spettro autistico,dati
dell’osservatorio regionale),mediamente 1 :
166 ; ultimi dati USA 1: 150
51. Autismo Regressivo, 80 %
Bambini normali alla nascita e sviluppo
regolare,regressione brusca o
insidiosa,sintomi riconosciuti dai genitori
a15-18 mesi
Assenza di specifiche alterazioni
genetiche o di quadri sindromici ;
Nessuna guarigione spontanea, porta a
disabilità grave con ripercussioni
tragiche su ragazzi e famiglia
52. Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
“Mamma frigorifero” (Bettleheim,1950)
“Non – malattia” , “modo di essere “ (NPI)
“Malattia genetica”(tuttavia nessun
riscontro di un gene per l’autismo,bensì
polimorfismi genici che potrebbero
spiegare una maggior suscettibilità )
“Aumento dell’autismo non e’ reale ma
apparente , dovuto a miglior diagnosi”
53. Ma …Se l’incidenza dell’Autismo
e’ sempre stata quella odierna,
dove sono tutti gli adulti autistici
che dovremmo avere ,
istituzionalizzati o meno ?
54. Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
“Autismo non e’ guaribile né
curabile”
“psicoterapia”,spesso alla famiglia,
Psicofarmaci,antiepilettici anche
senza epilessia; trattamento
comportamentale TEACH
“Di autismo non si muore”
56. Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
Insufficienza digestiva,Malassorbimento
Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo
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57. Sindromi autistiche
Basso livello di AA solforati e di solfati ,
GSH e cisteina nel plasma
deficit taurina
Basso livello sierico e cellulare di
zinco,selenio ; Rame sierico elevato
Elevato Cu/Zn
Ammonio elevato
Alterazione acidi grassi omega 3 e 6
61. Malattia Genetica?
Nessun riscontro di un gene per
l’autismo
Sono stati trovati polimorfismi genici che
potrebbero spiegare una maggior
suscettibilità
analogia con Alzheimer (Apo E 4
/ApoE2)
66. Ogni giorno ..
Piu’ di 10.000 additivi alimentari ,solo
alcuni sono testati nei loro effettio tossici
Ftalati nella plastica
Cosmetici, prodotti per l’igiene intima
Materiali per la pulizia della casa, mobili
Pesticidi, bifenili, concimi .anti muffa su
vegetali ; il caso del DDT
67. Ogni giorno ..
centinaia di nuove molecole chimiche
vengono immesse nell’ambiente senza
essere controllate nei lor effetti
sull’organismo animale e sul pianeta
68. Alimentazione sofisticata
Manipolazioni industriali degli alimenti :
Aggiunta di glutine alle farine per la panificazione
Essicazione industriale
Uso di sbiancanti
Precucinati /surgelati
Uova colorate
Additivi e conservanti
Coloranti
Frutta e verdura d’oltreoceano
72. Vaccini : altri ingredienti
Alluminio,formaldeide,fenossietanolo,
Polisorbati 20 e 80,siero di pollo, di bovino,
cellule di rene di scimmia, di montone,
Antibiotici,cellule umane diploidi
Vaccini MMR non contengono
Thiomersal,bensì virus vivi attenuati
73. Stressori ambientali
Alimentazione : glutine e caseina/ DPPIV
Infezioni subcliniche
Autoimmunità :Ab anti-mielina e anti-glia
Disfunzione metallotioneina
74. Infezioni / 1
alcuni bambini migliorano durante
trattamenti antibiotici
SBEA (Corea reumatica , PANDAS)
Borrelia Burgdorferi (Spirocheta )e
malattia di Lyme
Beneficio con HBOT e terapie
antibiotiche parenterali
75. Infezioni / 2
Virus neurotropi sono associati a
alterazioni neurologiche quali
convulsioni,demielinizzazione,ritardato
sviluppo del linguaggio
Sottogruppo di bambini autistici ha
elevati titoli anticorpali antivirus ; taluni
rispondono ai farmaci antivirali
76. .. tutto cio’ che porta a
Cattivo stato nutrizionale dell’organismo
in crescita
Esposizione a tossici cerebrali che
provengono sia dall ‘ambiente che dal
metabolismo perturbato del bambino
stesso
Attivazione infiammazione diffusa
,specie a livello cerebrale e intestinale
77. Peptidi oppiati e neurolettici
Gluteomorfine , Casomorfine
HK 1 ,HK 2,P1,P2
Deltorfine e dermorfine ( lieviti ?)
Tri-peptidi serotoninergici
Molecole neurolettiche non peptidiche
78. Effetto degli stressori
sull’organismo
Disfunzione mitocondriale
(ammonio ,lattato e piruvato alti,deficit
Carnitina)
Difetti di metilazione,sulfatazione,GSH
Disbiosi grave
Maldigestione,Malassorbimento
Infiammazione gastrointestinale
79. Effetto degli stressori
sull’organismo
Alterazioni immunologiche
alterazione Th1/Th2, aumento Citokine
infiammatorie,attivazione microglia
autoimmunita’,diminuzione attivita’ LK
Aumento dello stress ossidativo
83. Suscettibilita’ individuale
Insufficienze digestive primarie( DPPIV)
Alterazioni della circolazione liquorale
( cisti aracnoidee, anomalie craniofacciali
e del giunto cranio-occipitale)
Alterazioni del sistema delle fasce
85. Suscettibilita’ individuale
Maggior sensibilita’ primitiva ai tossici
ambientali (deficit su base genetica
metil-tetra-idrofolotoreduttasi )
Maggior fragilita’ costituzionale
Difficolta’ primitiva ad eliminare tossine
88. Suscettibilita’ acquisita
Infezioni ricorrenti
Disbiosi grave, specie fungina
Candidosi persistente o ricorrente
Traumi cranici e del rachide nel primo
anno di vita
Esposizione a tossici ambientali
prima della nascita e nei primi due anni
di vita
89. Fattori di rischio
Familiarita’ per la malattia
Problemi gastroententerologici nel primo
anno di vita
Terapie antibiotiche protratte e/o
ricorrenti nei primi due anni di vita
Vaccinazioni multiple
Sofferenza perinatale
Anomalie craniofacciali, Arnold-Chiari
90. Fattori di rischio
Traumi cranici e sacrali nel primo anno di
vita
Candidiasi gastrointestinale
Infezioni ricorrenti /peristenti nei primo
anno di vita
Malnutrizione
Mamme con molte amalgame
Vivere in aree a forte inquinamento
95. Prevenzione /3
Sostenere organismo infantile durante la
crescita,
riducendo la suscettibilità secondaria a
Infezioni ricorrenti,allergie,salute
intestinale,traumi,terapie antibiotiche,
steroidee, cattiva digestione
96. Trattamenti comportamentali e cognitivi
Controllo Micro-ambientale
Intervento dietetico
Supplementi nutrizionali
Risanamento gastrointestinale
Riequilibrio immunologico ed Endocrinologico
Riequilibrio e sostegno funzione cerebrale
Promozione della detossificazione
trattamenti chelanti
Terapie di ripristino : HBOT / ossigeno-ozono( stem cells?)
97. Terapia “Biomedica”di base
Nata in USA : dieta GF/CF/SF,diete prive di
carboidrati, a basso contenuto di
ossalati,fenoli;Supplementi nutrizionali
(vitamine,minerali,AA,Proteine,enzimi
digestivi,probiotici)farmaci antifungini,
antibiotici,antivirali ;Chelazione dai metalli
pesanti ,orale o TD; di recente inserita HBOT
I bambini migliorano ma è c’è spazio per un
recupero più consistente,specie per i più grandi
e compromessi
99. Trattamenti avanzati
Supplementi per via venosa
Detossificazione per via venosa
Chelazione per via venosa in
associazione ( recente )
Sensory Learning Program ®
intervento dietetico e nutrizionale di base
Risultati ottimi e stabili ad ogni eta’
100. Approccio olistico
Considerare la specificita’ della persona
e della espressione della sua malattia
Considerare tutti gli ambiti della malattia
(emozionale e familiare compresi)
Il recupero educativo / cognitivo deve
essere associato
101. Approccio olistico
il bambino o ragazzo deve diventare
partecipe del processo di cura
L’ambito emozionale familiare deve
essere considerato
102. Trattamenti di recupero cognitivo
e comportamentale ,nei piei pz
Bambino piccolo : il recupero precoce
Bambino grandicello : recupero
educativo + cognitivo
Ragazzo : educativo q.b. + cognitivo
Programma personalizzato
Collaborazione tra medico e terapisti
del recupero
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104. Andare avanti..
“Nelle lacrime abbiamo trovato il sentiero
giusto”
Tanto è stato fatto ma ancora non tutte le
strade ed i sentieri sono stati percorsi…
Senza paura e senza angoscia bisogna andare
oltre, studiando per aggiungere ogni giorno
una tessera in piu’ al grande mosaico…