SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 105
AUTISMO
Genetica molecolare
Anomalie strutturali
Ambiente
Inquinamento
Stress ossidativo
I Disturbi dello Spettro autistico
(ASD)
Disturbi cronici, ad eziologia sconosciuta, biologicamente
determinati, ad esordio in età evolutiva, caratterizzati da:
» Deficit nell’interazione sociale
» Deficit nella comunicazione verbale e non verbale
» Comportamenti, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e
stereotipati
Compromissione
qualitativa
dell’interazione sociale
a) compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali,
come: sguardo diretto, espressione mimica, posture corporee e
gesti che regolano l’interazione sociale
b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello
di sviluppo
c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie,
interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare,
portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse)
d) mancanza di reciprocità sociale ed emotiva
Compromissione
qualitativa
della comunicazione
a)

ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio
parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso
attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o
mimica)
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione
della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di
imitazione sociale adeguati sviluppo;
Modalità di comportamento,
interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati
a) dedizione assorbente ad uno o più tipi
di interessi ristretti e stereotipati anomali
o per intensità o per focalizzazione
b) sottomissione del tutto rigida ad
inutili abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere
le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo)
d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;
Autismo infantile
caratterizzato da sintomi in 3 diverse aree:
1. compromissione della comunicazione verbale e non
verbale
2. problemi nell’interazione sociale
3. attività, modalità di comportamento ed interessi
ristretti, ripetitivi e stereotipati
» I sintomi insorgono nella prima infanzia (entro i 3 anni) e
perdurano per tutta la vita
Parte di uno spettro più ampio di disturbi fra cui la
Sindrome di Asperger e altri Disturbi Generalizzati dello
Sviluppo (PDD)
Prevalenza nella popolazione
•
•

~ 5/10000 ->stima generalmente riportata
Studi recenti hanno indicato una prevalenza più alta:
• 1-3/1000 definizione stringente di autismo
• 6/1000 disturbi dello spettro autistico
 La prevalenza dell’autismo sta aumentando?
 Cambiamento graduale nei criteri diagnostici e negli strumenti
diagnostici
 Maggiore conoscenza del disturbo




Rapporto maschi/femmine ~ 3-4:1
Ritardo mentale presente in ~ 75%
Fattori genetici
La prima descrizione risale a L.Kanner (1943)
L’importanza di fattori genetici alla base dell’autismo
non venne riconosciuta fino alla metà anni ‘70
»Assenza di trasmissione verticale
»Basso tasso di autismo nei fratelli di individui affetti (≈ 3%)
Importanza di fattori genetici:
STUDI DI RICORRENZA FAMILIARE: RISCHIO RELATIVO λ R
Esprime il grado di aggregazione familiare di un carattere

λs = rischio nei fratelli/sorelle di un affetto
rischio nella popolazione generale

CONCORDANZA IN GEMELLI MONOZIGOTICI/DIZIGOTICI
Permettono di stabilire se l’aggregazione familiare e’ dovuta all’ambiente familiare in comune
oppure a fattori genetici
MZ = 100% geni in comune
DZ = 50% geni in comune
Una maggiore concordanza in gemelli MZ e’ indice di fattori genetici. Tuttavia:
• Tendenza a trattare i gemelli MZ in modo piu’ simile dei DZ
• Differenze genetiche fra gemelli MZ (geni sistema immunitario, mutazioni somatiche,
pattern inattivazione X)
STUDIO DI INDIVIDUI ADOTTATI
Altro metodo per individuare il contributo di fattori ambientali ed effetti genetici
Studi di gemelli
100

Cognitive disorder

90
80

Social disorder

Concordance rate

70

Social and cognitive
disorder
Autism

60
50
40
30
20
10

•grossa

disparità fra i tassi di
concordanza dei gem. MZ e DZ:
importanza di fattori genetici

•Concordanza

molto bassa nei DZ:
azione epistatica di più geni

•Concordanza

per un più ampio
spettro di disturbi socio-cognitivi
in forma meno grave che
nell’autismo: “broader phenotype”

•Eterogeneità clinica

0

MZ (n=25)

Bailey et al, 1995

DZ (n=20)
(same sex)
Studi di ricorrenza familiare
25

Any one of three key
aereas
Any two of the three key
areas
Communication and social
deficit
Asperger's/PDD

% in siblings of proband

20

15

Autism

10

5

0
AUTISM

Bolton et al, 1994

DOWN'S

• Frequenza nei fratelli di probandi ≈
3% (~ 6% per PDD)
•Maggiore rischio di ricorrenza rispetto
alla prevalenza nella popolazione
• λs = 10-50
•“broader phenotype”
•Relazione diretta fra gravità
dell’autismo e broader phenotype nei
familiari
Studi epidemiologici: conclusioni
•
•

•
•

Forte componente genetica
La predisposizione genetica si estende oltre la
diagnosi classica di autismo, includendo il broader
phenotype
Escluso modello Mendeliano monogenico
L’autismo è un disturbo genetico multifattoriale,
cioè non riconducibile a mutazioni di un singolo
gene, ma dovuto all’azione di varianti in più geni e
all’interzione e con l’ambiente
Teorie Neurocognitive
• Teoria della Mente
• Deficit della Relazione Sociale
• Alterazione delle Funzioni Esecutive
• Debole Coerenza Centrale

Eziologia
?

Ricerche Neurobiologiche
• Neuropatologia e Neuroradiologia
• Studi elettroencefalografici
• Studi Biochimico-Metabolici
• Genetica
• Anomalie intestinali e celiachia
• Fattori di rischio perinatali
Mutazioni e polimorfismi
DNA
actcgggctaaactttcggggcccaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc

proteina

Mutazioni

varianti rare di 1 tratto di DNA che hanno un effetto sul fenotipo

actcgggctaaactttcggggccTaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
STOP

Polimorfismi

varianti di 1 tratto di DNA presenti nella popolazione con frequenze non
trascurabili (>1%). In genere non patogeniche
actcgAgctaaactttcggggcccaaactacgactagctaCctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
Caratteri genetici complessi

Frequenza

SUSCEPTIBILITY ALLELES

Valore soglia

Numero di Fattori di Rischio
•Il carattere è influenzato da un certo numero di fattori di rischio
•Individualmente ciascun fatt. di rischio ha un effetto moderato. La piena manifestazione
del carattere è la risultante dell’azione combinata dei vari fattori di rischio
Caratteri genetici complessi
Eterogeneità
A

B

Fenotipo

C
Associazione con condizioni genetiche conosciute
Non sappiamo ancora quanti siano i geni implicati nell’autismo e come questi
interagiscano fra di loro e con altri fattori non genetici.
Solo in una minoranza dei casi (<10%) l’autismo è riconducibile ad una causa nota:

Patologie genetiche
Sclerosi tuberosa
Sindrome X-Fragile

Anomalie cromosomiche
15q11-q13
1-3 %
Duplicazioni interstiziali o [inv-dup 15]
Ereditate per via materna
Come identificare i geni?
• Screening dell’intero genoma umano analizzando un elevato numero
di famiglie con almeno 2 individui affetti (multiplex) con metodi di
LINKAGE non parametrici
• ASSOCIAZIONE ALLELICA (linkage disequilibrium mapping)
• Geni CANDIDATI
• Anomalie citogenetiche
Analisi di LINKAGE “tradizionale”
(Metodi “parametrici” )

•
•
•

Dipende dalla specificazione di un modello di ereditarietà
Si contano gli eventi di ricombinazione fra due loci
Test: frazione di ricombinazione (θ) < 0.5

D +
1 1

+ +
2 2

D +
1 2

D +
1 3
NR

+
1

+ +
3 4

+
3
R

+ +
2 4

D +
2 4

NR

R
Metodi di linkage ‘Non-parametrici’
A,B C,D

E,F G,H

A,E D,H

Famiglie con almeno
2 fratelli affetti

A,C B,D A,C
2 alleli in comune
Regione qualsiasi
Regione vicina ad un
gene di “suscettibilità”

E,G F,G F,H

A,D A,H E,D

1 allele in comune

0 alleli in comune

25%

50%

25%

40%

55%

5%

Si basano sulla condivisione di alleli di un marcatore da parte di
individui affetti all’interno di una stessa famiglia
Problemi negli studi di linkage di malattie complesse
• Difficile stabilire la soglia di significatività
 MLS > 3.6?
• Replicazione indipendente dei risultati positivi
 Per replicare un risultato positivo è necessario un
campione di famiglie di dimensioni molto maggiori
rispetto al campione originario
• Picchi di linkage molto larghi ed imprecisi rispetto alla
posizione del locus malattia
Summary of genome screen results
IMGSAC

PARIS
ST ANFORD
CLSA
M.SINAI
DUKE
(Philippe
(Risc h etal (Barrett et
(Buxbaum et
(Shao et
2001
1999)
1999)
al 1999)
al2001)
al 2002)
c M MLS c M MLS c M M LS c M HLOD c M NPL/GH c M MLS
149 2.15
206 3.74 192 0.64
192 2.39 * 198 1.30
36 1.51

Chr
1p
2q
3p
3q
5q
6q
7p
7q
7q
120 3.20
7q
8q
13q
15q
16p
23 2.93
17p
17q
45 2.34
18q
19q
22q
Xq

AGRE
(Liu et al
2001)
cM
MLS

FINLAND
(Auranen etal
2002)
cM
HLOD
149
2.63

190

4.31

170

3.04(B)

117

2.16(B)

52

1.89

45 2.55(B)
109

2.23
42

125

138

0.93

55
32
21

0.83

1.01

0.68

1.1
0.74

0.62
1.37

2.2
0.8

55
32

3.00
0.54

128

1.7

123 1.02*
165 2.13*
1.66(B)

20 1.91
11

94
41

104
150

100

1.21
1.00
59

1.2

52 2.46

60

2.5

82 2.67

c M: position in Kosambi c entiMorgans based on the Genethon linkage map; * results from follow-up studies
Convergenza dei risultati di linkage sul crom. 7

The shaded bars represent the
linkage findings of different
research groups.
Dagli studi di linkage all’identificazione dei geni di suscettibiltà…
E’ probabile la presenza di fattori genetici di rischio per l’autismo sui cromosomi 2, 7,
16, 17, 15, …

Esame più in dettaglio delle regioni cromosomiche identificate:
sono molto ampie e contengono centinaia di geni: ciascuno di essi potrebbe essere il
responsabile
Aumentare

il numero di famiglie studiate
Analisi combinata dei dati di diversi gruppi di ricerca

Studio

regioni

di individui affetti con anomalie cromosomiche che coinvolgono queste

Studio

di geni candidati
Studi di associazione allelica / Linkage disequilibrium
mapping
 nuovi STUDI DI CGH array
Geni candidati
 Geni candidati

Che tipo di geni possono essere coinvolti nell’autismo?
Geni che sono attivi nel cervello
Geni coinvolti nello sviluppo del cervello, nella migrazione neuronale, nel
metabolismo dei neurotrasmettitori…

 Attualmente diversi gruppi di ricerca stanno esaminando alcuni di questi
geni per identificare varianti della sequenza di DNA che costituiscano
dei fattori di rischio per l’autismo

METODO:
•Screening di varianti di sequenza in individui affetti (DHPLC)
•Test delle varianti identificate:
•Casi-controlli
•TDT
Reelin
Ruolo fondamentale nella regolazione della migrazione di diversi tipi
di neuroni durante lo sviluppo del cervello. Espressa anche nel cervello
adulto, dove puo’ avere un ruolo nella plasticità sinaptica
Topi reeler (reln-/reln-):
sintomi neurologici (atassia, tremore) e
alterazioni citoarchitettoniche in diverse aree del
cervello (corteccia, ippocampo e cervelletto)
simili a quelle descritti in studi post-mortem di
indiv. autistici
Topi eterozigoti reeler (reln-/+): deficit in alcuni
test comportamentali; ridotta densità spine
dendridiche, deficit di GAD67, riduzione postnatale del num di cell Purkinje solo nei maschi
Nell’uomo: mutazioni recessive causano
lissencefalia
Reelin
5’UTR

3’UTR
AAAAAA

(GGC)n
F-spondin-like

Ex25
I

II

Ex35
III

IV

Ex44
V

mRNA

Ex51
VI

VII

VIII

charged C-terminus

protein
Reelin domain

IMGSAC families (Bonora et al, Mol Psych 2003)
Ex 25 N1159K
Ex 35 V1762I

Ex 35 V1762I

Ex 44 R2290H

Ex 51 T2718A

Trinucleotide (GGC): trasmissione preferenziale degli alleli ‘lunghi’
(Persico et al, 2001)
The search for susceptibility genes…
Conclusioni (1) e prospettive
Progressi nell’identificazione di regioni cromosomiche dove sono
probabilmente localizzati fattori genetici di rischio per i disturbi dello
spettro autistico
La complessità genetica ha reso difficile l’identificazione di geni. Fino ad
oggi, un significativo coinvolgimento nell’autismo non è stato ancora
dimostrato per nessun gene
•Meta-analisi
•Studio del ‘broader phenotype’ nei parenti di individui affetti

L’identificazione di fattori genetici di rischio:
• Permetterà di comprendere i meccanismi patofisiologici alla base dei disturbi dello
•
•

spettro autistico e dei fattori che ne influenzano l’espressività.
Permetterà l’identificazione di target per interventi farmacologici
Costiturà la base per lo sviluppo di nuovi approcci di diagnosi ed intervento, e
forse anche di prevenzione e cura.
Ricerca sui segni precoci di autismo
Ricerca finanziata dal Comune di Novara basata
sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9
bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi
A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro
coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in
modo complementare, può scambiare i ruoli o
aiutare l’altro nella sua azione
Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma
la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi,
ma anche un io nella misura in cui i ruoli sono
differenziati, ma intercambiabili
Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse
cose, recitano lo stesso ruolo
Item che differenziavano i 2
gruppi
Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la
mano, dito davanti alla bocca per
indicare silenzio, mano alla fronte per
manifestare scoramento)
Pointing dichiarativo ( per condividere
stati emotivi)
Comunicazione non verbale ( utilizzo
della gestualità per comunicare)
Commenti
Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il
numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a
15 mesi
Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in
particolare della visione dualistica computazionale del
rapporto mente e cervello:
- mente come software con sistemi operativi
- cervello come hardware
Ulteriori differenze tra i due
gruppi
Guarda negli occhi
Si diverte ridendo con
Si volta se viene chiamato
Imita
Ricerca il contatto o baci o abbracci
Vocalizza
Commenti
Si tratta di comportamenti che fanno parte
dell’intersoggettività primaria (Trevarthen)
L’insorgenza del disturbo autistico va forse
retrodatata ad un periodo precedente
all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la
si fa normalmente verso i due anni o dopo
Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che
diventeranno autistici si osserva scarsa
iniziativa del bambino autistico all’interno della
relazione (anche nei casi che presentano
regressione)
I neuroni specchio
Il modello classico del funzionamento
cerebrale( aree sensoriali ben
differenziate da quelle associative e
motorie) sembra non essere molto
d’aiuto per capire l’autismo
15 anni fa sono stati scoperti neuroni
motori che si attivano non solo quando
l’animale esegue una certa azione, ma
anche quando la vede eseguire da un
altro
Neuroni Specchio. Lo specchio dell'altro

Scoperti da Giacomo Rizzolatti,
direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma,

"i neuroni specchio saranno  per  la  psicologia  quello  che  il  DNA  è  stato 
per la biologia". 
Si  tratta  di  cellule  del  cervello  che  si  attivano  sia  quando  compiamo  una 
determinata azione, sia quando vediamo qualcun altro che la compie.
Ci  permettono  di  capire  al  volo  che  cosa  sta  facendo  chi  ci  sta  di  fronte, 
senza  che  sia  necessario  fare  un  ragionamento  complesso.  Inoltre, 
preparano  il  nostro  sistema  nervoso  a  imitare  le  azioni  degli  altri  e  a 
entrare in empatia con ci nostri interlocutori. 
Questo tipo di neuroni, è stato Individuato nei primati,
(Lemuri, scimmie e uomo moderno) e in alcuni uccelli.
Nell’uomo è localizzato:
nell’area di Broca e
nella corteccia parietale inferiore del cervello.
Quando vedo una persona compiere un’azione,
inconsciamente simulo dentro di me quel
movimento e così, riconducendola al mio
repertorio motorio riesco a darle significato
Nel sistema Mirror sensorialità e motricità
operano sinergicamente in parallelo e non in
successione temporale
Il piacere che proviamo quando assistiamo a
film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile
in parte ai nostri neuroni specchio
Funzioni dei Neuroni
Specchio
Aiutano a capire il significato di quanto
l’altro sta facendo
Ci permettono di comprendere le sue
intenzioni e quindi di prevederne i
comportamenti
Favoriscono l’imitazione e quindi
l’apprendimento
Favoriscono la comunicazione
Neuroni specchio eco
Quando giunge loro uno suono verbale
lo traducono nel piano articolatorio
necessario per produrlo
La registrazione di potenziali motori dei
muscoli linguali amplificati mentre il
soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci
aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e
motricità
Sviluppo del Sistema Mirror
I neuroni specchio si svilupperebbero
grazie al rapporto continuo di imitazione
reciproca tra madre e bambino
Il bambino cioè associa i propri piani
motori con gli stimoli visivi grazie all’azione
di specchio esercitata dal caregiver
Dapretto ha evidenziato una netta
correlazione tra attività dei neuroni
specchio e gravità della malattia autistica
Viso materno e sistema mirror
Hanno funzioni speculari
Il viso materno riflette al bambino il suo stato
emotivo, la sua attività motoria, ripresenta
dall’esterno quanto il bambino vive all’interno
I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del
bambino, attraverso la simulazione, quanto
osserva all’esterno
In questo modo il bambino ha quasi sempre a
disposizione due versioni della propria realtà
interna o esterna
Deficit sistema mirror e autismo
La disponibilità di una doppia versione della
realtà favorisce i processi di simbolizzazione
partendo dalla corporeità
Nel bambino autistico maggior difficoltà nella
comprensione della realtà esterna, ma anche
difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco
leggibile
Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi
dal sovraccarico esperienziale
Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del
“noi” che di solito accompagna quello
dell’individuazione e che è alla base della
socialità
Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere
causa, concausa o effetto secondario. Ad es.
negli autistici precocemente si instaurano
schemi anomali di fissazione visiva: guardano
meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli
oggetti
Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico
sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo
stimolo sensoriale non può essere
adeguatamente rivissuto attraverso la
simulazione incarnata
Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico
potenzia al massimo il canale visivo per
controllare a posteriori ciò che non può
anticipare
L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di
un baricentro frammentata, poco modulabile e
categorizzabile, spesso bizzarra
Il deficit del sistema mirror altera la relazione del
bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano
che in genere i genitori tendono a divenire più attivi,
energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri
potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro
piccolo
A livello ipotetico possiamo affermare che prima ancora
di interventi riabilitativi specifici occorre supportare i
genitori nel potenziare l’azione di intervento riflessivo
sul bambino per cercare in parte di sostituire e in parte
di stimolare il sistema mirror che diversamente
potrebbe non essere stimolato a sufficienza.
Paradigma “Biomedico” (U.S.A.)
risultato di osservazioni cliniche

E’ una malattia organica ed è
curabile ?
Intervenire precocemente…fa la
differenza!!!!
Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
Insufficienza digestiva,Malassorbimento
Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo
Epidemia?
1998-2000 Incidenza 30-35 :10.000 nati v.
Con picchi locali di 50:10.000 (U.S.A.)
2004 : 6 su 1000 nati vivi , 30 volte più di
prima del 1985 ( Europa)
Lombardia , da 15 : 10.000
a 90 : 10.000 (per intero spettro autistico,dati
dell’osservatorio regionale),mediamente 1 :
166 ; ultimi dati USA 1: 150
Autismo Regressivo, 80 %
Bambini normali alla nascita e sviluppo
regolare,regressione brusca o
insidiosa,sintomi riconosciuti dai genitori
a15-18 mesi
Assenza di specifiche alterazioni
genetiche o di quadri sindromici ;
Nessuna guarigione spontanea, porta a
disabilità grave con ripercussioni
tragiche su ragazzi e famiglia
Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
“Mamma frigorifero” (Bettleheim,1950)
“Non – malattia” , “modo di essere “ (NPI)
“Malattia genetica”(tuttavia nessun
riscontro di un gene per l’autismo,bensì
polimorfismi genici che potrebbero
spiegare una maggior suscettibilità )
“Aumento dell’autismo non e’ reale ma
apparente , dovuto a miglior diagnosi”
Ma …Se l’incidenza dell’Autismo
e’ sempre stata quella odierna,
dove sono tutti gli adulti autistici
che dovremmo avere ,
istituzionalizzati o meno ?
Vecchi e Nuovi Paradigmi
(Medicina Accademica)
“Autismo non e’ guaribile né
curabile”
“psicoterapia”,spesso alla famiglia,
Psicofarmaci,antiepilettici anche
senza epilessia; trattamento
comportamentale TEACH
“Di autismo non si muore”
Paradigma “Biomedico” (U.S.A.)
risultato di osservazioni cliniche

E’ una malattia organica ed è
curabile
Sindromi autistiche
Associate ad alterazioni GastroIntestinali
Insufficienza digestiva,Malassorbimento
Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA
essenziali, precursori neurotrasmettitori)
Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione),
maggior sensibilità allo stress ossidativo
www.lesmoMD.com
Sindromi autistiche
Basso livello di AA solforati e di solfati ,
GSH e cisteina nel plasma
deficit taurina
Basso livello sierico e cellulare di
zinco,selenio ; Rame sierico elevato
Elevato Cu/Zn
Ammonio elevato
Alterazione acidi grassi omega 3 e 6
Sindromi autistiche
Omocisteina elevata
ac. Formimmino glutamico elevato
Ac. Metilmalonico elevato
Sindromi autistiche
Squilibrio TH 1/ TH 2
Autoimmunita’
Infezioni frequenti ( otiti)
Deficit Immunoglobuline
Sindromi autistiche
Disbiosi grave
Convulsioni farmacoresistenti, spesso
EEG silente
Alterazioni neurosensoriali
Malattia Genetica?
Nessun riscontro di un gene per
l’autismo
Sono stati trovati polimorfismi genici che
potrebbero spiegare una maggior
suscettibilità
analogia con Alzheimer (Apo E 4
/ApoE2)
Nuovo paradigma
Ambiente

Predisposizione
Genetica

Spettro autistico
Nuovo paradigma
TossiciAmbientali

S.Immunitario

A.Gastro-intestinale

S.N.C
Sindroni autistiche
l’espressione neurologica
dell’impatto che le tossine
ambientali hanno su individui
suscettibili
Inquinamento Ambientale
Ogni giorno ..
Piu’ di 10.000 additivi alimentari ,solo
alcuni sono testati nei loro effettio tossici
Ftalati nella plastica
Cosmetici, prodotti per l’igiene intima
Materiali per la pulizia della casa, mobili
Pesticidi, bifenili, concimi .anti muffa su
vegetali ; il caso del DDT
Ogni giorno ..

centinaia di nuove molecole chimiche
vengono immesse nell’ambiente senza
essere controllate nei lor effetti
sull’organismo animale e sul pianeta
Alimentazione sofisticata
Manipolazioni industriali degli alimenti :
Aggiunta di glutine alle farine per la panificazione
Essicazione industriale
Uso di sbiancanti
Precucinati /surgelati
Uova colorate
Additivi e conservanti
Coloranti
Frutta e verdura d’oltreoceano
Metalli pesanti
Fattori ambientali
Fattori di rischio prenatali

» Esposizione in utero a talidomide o acido valproico
» Infezione da virus rosolia

Fattori di rischio ambientali

» Infezioni (cytomegalovirus, herpes)
» Mercurio
» Fattori nutrizionali

» Vaccino trivalente (MMR)
Vaccinazioni
Vaccini antiinfettivi :
Mercurio Alluminio ,virus
attenuati vaccinali, virus
inquinanti ,materiale
biologico
Vaccini : altri ingredienti
Alluminio,formaldeide,fenossietanolo,
Polisorbati 20 e 80,siero di pollo, di bovino,
cellule di rene di scimmia, di montone,
Antibiotici,cellule umane diploidi
Vaccini MMR non contengono
Thiomersal,bensì virus vivi attenuati
Stressori ambientali
Alimentazione : glutine e caseina/ DPPIV
Infezioni subcliniche
Autoimmunità :Ab anti-mielina e anti-glia
Disfunzione metallotioneina
Infezioni / 1
alcuni bambini migliorano durante
trattamenti antibiotici
SBEA (Corea reumatica , PANDAS)
Borrelia Burgdorferi (Spirocheta )e
malattia di Lyme
Beneficio con HBOT e terapie
antibiotiche parenterali
Infezioni / 2
Virus neurotropi sono associati a
alterazioni neurologiche quali
convulsioni,demielinizzazione,ritardato
sviluppo del linguaggio
Sottogruppo di bambini autistici ha
elevati titoli anticorpali antivirus ; taluni
rispondono ai farmaci antivirali
.. tutto cio’ che porta a
Cattivo stato nutrizionale dell’organismo
in crescita
Esposizione a tossici cerebrali che
provengono sia dall ‘ambiente che dal
metabolismo perturbato del bambino
stesso
Attivazione infiammazione diffusa
,specie a livello cerebrale e intestinale
Peptidi oppiati e neurolettici
Gluteomorfine , Casomorfine
HK 1 ,HK 2,P1,P2
Deltorfine e dermorfine ( lieviti ?)
Tri-peptidi serotoninergici
Molecole neurolettiche non peptidiche
Effetto degli stressori
sull’organismo
Disfunzione mitocondriale
(ammonio ,lattato e piruvato alti,deficit
Carnitina)
Difetti di metilazione,sulfatazione,GSH
Disbiosi grave
Maldigestione,Malassorbimento
Infiammazione gastrointestinale
Effetto degli stressori
sull’organismo
Alterazioni immunologiche
alterazione Th1/Th2, aumento Citokine
infiammatorie,attivazione microglia
autoimmunita’,diminuzione attivita’ LK
Aumento dello stress ossidativo
Effetto degli stressori
sull’organismo
Meccanismo della eccitotossicita’
per alterata modulazione funzionale del
glutamato

www.lesmoMD.com
Suscettibilita’
individuali
Maschi e femmine
M : F = 4:1
Testosterone
Glutatione reduttasi
Suscettibilita’ individuale
Insufficienze digestive primarie( DPPIV)
Alterazioni della circolazione liquorale
( cisti aracnoidee, anomalie craniofacciali
e del giunto cranio-occipitale)
Alterazioni del sistema delle fasce
Suscettibilita’ individuali

Alterazioni immunitarie congenite
Disfunzione congenita della
metallotioneina
Suscettibilita’ individuale

Maggior sensibilita’ primitiva ai tossici
ambientali (deficit su base genetica
metil-tetra-idrofolotoreduttasi )
Maggior fragilita’ costituzionale
Difficolta’ primitiva ad eliminare tossine
Suscettibilita’ acquisite
Suscettibilita’ acquisita
Sofferenza perinatale,
prematurita’,terapie antibiotiche
perinatali
terapie antibiotiche protratte nei primi
due anni di vita, terapie cortisoniche
ripetute e protratte
Intolleranze alimentari multiple e
persistenti, difficolta’ della alimentazione
Suscettibilita’ acquisita
Infezioni ricorrenti
Disbiosi grave, specie fungina
Candidosi persistente o ricorrente
Traumi cranici e del rachide nel primo
anno di vita
Esposizione a tossici ambientali
prima della nascita e nei primi due anni
di vita
Fattori di rischio
Familiarita’ per la malattia
Problemi gastroententerologici nel primo
anno di vita
Terapie antibiotiche protratte e/o
ricorrenti nei primi due anni di vita
Vaccinazioni multiple
Sofferenza perinatale
Anomalie craniofacciali, Arnold-Chiari
Fattori di rischio
Traumi cranici e sacrali nel primo anno di
vita
Candidiasi gastrointestinale
Infezioni ricorrenti /peristenti nei primo
anno di vita
Malnutrizione
Mamme con molte amalgame
Vivere in aree a forte inquinamento
Prevenzione/1

Ridurre I fattori di rischio

Curarsi per non ammalarsi
Prevenzione/2

Proteggere fratellini /sorelline
Proteggere nuove gravidanze
Prevenzione /1

Promuovere e sostenere lo sviluppo
dell’immunità naturale e la
detossificazione
Prevenzione /2

Sostenere le fragilità intrinseche della
costituzione x ridurre impatto ambientale
Prevenzione /3
Sostenere organismo infantile durante la
crescita,
riducendo la suscettibilità secondaria a
Infezioni ricorrenti,allergie,salute
intestinale,traumi,terapie antibiotiche,
steroidee, cattiva digestione
Trattamenti comportamentali e cognitivi
Controllo Micro-ambientale
Intervento dietetico
Supplementi nutrizionali
Risanamento gastrointestinale
Riequilibrio immunologico ed Endocrinologico
Riequilibrio e sostegno funzione cerebrale
Promozione della detossificazione
trattamenti chelanti

Terapie di ripristino : HBOT / ossigeno-ozono( stem cells?)
Terapia “Biomedica”di base
Nata in USA : dieta GF/CF/SF,diete prive di
carboidrati, a basso contenuto di
ossalati,fenoli;Supplementi nutrizionali
(vitamine,minerali,AA,Proteine,enzimi
digestivi,probiotici)farmaci antifungini,
antibiotici,antivirali ;Chelazione dai metalli
pesanti ,orale o TD; di recente inserita HBOT
I bambini migliorano ma è c’è spazio per un
recupero più consistente,specie per i più grandi
e compromessi
Trattamenti avanzati
Hyperbaric Oxigen Therapy, mild / high
Miglioramenti consistenti ,ma permane la
tendenza a riacutizzare i sintomi
comportamentali
Trattamenti avanzati
Supplementi per via venosa
Detossificazione per via venosa
Chelazione per via venosa in
associazione ( recente )
Sensory Learning Program ®
intervento dietetico e nutrizionale di base
Risultati ottimi e stabili ad ogni eta’
Approccio olistico
Considerare la specificita’ della persona
e della espressione della sua malattia
Considerare tutti gli ambiti della malattia
(emozionale e familiare compresi)
Il recupero educativo / cognitivo deve
essere associato
Approccio olistico

il bambino o ragazzo deve diventare
partecipe del processo di cura
L’ambito emozionale familiare deve
essere considerato
Trattamenti di recupero cognitivo
e comportamentale ,nei piei pz
Bambino piccolo : il recupero precoce
Bambino grandicello : recupero
educativo + cognitivo
Ragazzo : educativo q.b. + cognitivo
Programma personalizzato
Collaborazione tra medico e terapisti
del recupero
www.lesmoMD.com
Trattamenti comportamentali e
cognitivi
Assai diversi tra loro
Non tutti hanno la stessa valenza
Non devono essere il fine ma il mezzo per il
miglioramento
Andare avanti..
“Nelle lacrime abbiamo trovato il sentiero
giusto”
Tanto è stato fatto ma ancora non tutte le
strade ed i sentieri sono stati percorsi…
Senza paura e senza angoscia bisogna andare
oltre, studiando per aggiungere ogni giorno
una tessera in piu’ al grande mosaico…
www.lesmoMD.com

Más contenido relacionado

Similar a 9 autismo olistico

Il ruolo dello psichiatria
Il ruolo dello psichiatriaIl ruolo dello psichiatria
Il ruolo dello psichiatriaFrancesco Polito
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaimartini
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaiva martini
 
Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1mariavivo
 
Adattata m02-
Adattata m02-Adattata m02-
Adattata m02-imartini
 
Disturbi dello Spettro Autistico
Disturbi dello Spettro AutisticoDisturbi dello Spettro Autistico
Disturbi dello Spettro Autisticocentro-sinapsi
 
Paola visconti n
Paola visconti nPaola visconti n
Paola visconti nimartini
 
Presa in carico per pazienti con sindrome di Williams
Presa in carico per pazienti con sindrome di WilliamsPresa in carico per pazienti con sindrome di Williams
Presa in carico per pazienti con sindrome di WilliamsCentroMalattieRareFVG
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaimartini
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo , imartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaiva martini
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo , imartini
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaimartini
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoPortale Autismo
 

Similar a 9 autismo olistico (20)

Il ruolo dello psichiatria
Il ruolo dello psichiatriaIl ruolo dello psichiatria
Il ruolo dello psichiatria
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappella
 
Diversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappellaDiversi percorsi dsa zappella
Diversi percorsi dsa zappella
 
Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1Diapositive Autismo 1
Diapositive Autismo 1
 
Adattata m02-
Adattata m02-Adattata m02-
Adattata m02-
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
Disturbi dello Spettro Autistico
Disturbi dello Spettro AutisticoDisturbi dello Spettro Autistico
Disturbi dello Spettro Autistico
 
Paola visconti n
Paola visconti nPaola visconti n
Paola visconti n
 
Presa in carico per pazienti con sindrome di Williams
Presa in carico per pazienti con sindrome di WilliamsPresa in carico per pazienti con sindrome di Williams
Presa in carico per pazienti con sindrome di Williams
 
Autismo v
Autismo vAutismo v
Autismo v
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo ,
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo ,
Autismo , Autismo ,
Autismo ,
 
Autismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrottaAutismo , scuola perrotta
Autismo , scuola perrotta
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
I disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autisticoI disturbi dello spettro autistico
I disturbi dello spettro autistico
 

Más de imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

Más de imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

9 autismo olistico

  • 2. I Disturbi dello Spettro autistico (ASD) Disturbi cronici, ad eziologia sconosciuta, biologicamente determinati, ad esordio in età evolutiva, caratterizzati da: » Deficit nell’interazione sociale » Deficit nella comunicazione verbale e non verbale » Comportamenti, interessi ed attività ristretti, ripetitivi e stereotipati
  • 3. Compromissione qualitativa dell’interazione sociale a) compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come: sguardo diretto, espressione mimica, posture corporee e gesti che regolano l’interazione sociale b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse) d) mancanza di reciprocità sociale ed emotiva
  • 4. Compromissione qualitativa della comunicazione a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica) b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico d) mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati sviluppo;
  • 5. Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati a) dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione b) sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo) d) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti;
  • 6. Autismo infantile caratterizzato da sintomi in 3 diverse aree: 1. compromissione della comunicazione verbale e non verbale 2. problemi nell’interazione sociale 3. attività, modalità di comportamento ed interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati » I sintomi insorgono nella prima infanzia (entro i 3 anni) e perdurano per tutta la vita Parte di uno spettro più ampio di disturbi fra cui la Sindrome di Asperger e altri Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (PDD)
  • 7. Prevalenza nella popolazione • • ~ 5/10000 ->stima generalmente riportata Studi recenti hanno indicato una prevalenza più alta: • 1-3/1000 definizione stringente di autismo • 6/1000 disturbi dello spettro autistico  La prevalenza dell’autismo sta aumentando?  Cambiamento graduale nei criteri diagnostici e negli strumenti diagnostici  Maggiore conoscenza del disturbo   Rapporto maschi/femmine ~ 3-4:1 Ritardo mentale presente in ~ 75%
  • 8. Fattori genetici La prima descrizione risale a L.Kanner (1943) L’importanza di fattori genetici alla base dell’autismo non venne riconosciuta fino alla metà anni ‘70 »Assenza di trasmissione verticale »Basso tasso di autismo nei fratelli di individui affetti (≈ 3%)
  • 9. Importanza di fattori genetici: STUDI DI RICORRENZA FAMILIARE: RISCHIO RELATIVO λ R Esprime il grado di aggregazione familiare di un carattere λs = rischio nei fratelli/sorelle di un affetto rischio nella popolazione generale CONCORDANZA IN GEMELLI MONOZIGOTICI/DIZIGOTICI Permettono di stabilire se l’aggregazione familiare e’ dovuta all’ambiente familiare in comune oppure a fattori genetici MZ = 100% geni in comune DZ = 50% geni in comune Una maggiore concordanza in gemelli MZ e’ indice di fattori genetici. Tuttavia: • Tendenza a trattare i gemelli MZ in modo piu’ simile dei DZ • Differenze genetiche fra gemelli MZ (geni sistema immunitario, mutazioni somatiche, pattern inattivazione X) STUDIO DI INDIVIDUI ADOTTATI Altro metodo per individuare il contributo di fattori ambientali ed effetti genetici
  • 10. Studi di gemelli 100 Cognitive disorder 90 80 Social disorder Concordance rate 70 Social and cognitive disorder Autism 60 50 40 30 20 10 •grossa disparità fra i tassi di concordanza dei gem. MZ e DZ: importanza di fattori genetici •Concordanza molto bassa nei DZ: azione epistatica di più geni •Concordanza per un più ampio spettro di disturbi socio-cognitivi in forma meno grave che nell’autismo: “broader phenotype” •Eterogeneità clinica 0 MZ (n=25) Bailey et al, 1995 DZ (n=20) (same sex)
  • 11. Studi di ricorrenza familiare 25 Any one of three key aereas Any two of the three key areas Communication and social deficit Asperger's/PDD % in siblings of proband 20 15 Autism 10 5 0 AUTISM Bolton et al, 1994 DOWN'S • Frequenza nei fratelli di probandi ≈ 3% (~ 6% per PDD) •Maggiore rischio di ricorrenza rispetto alla prevalenza nella popolazione • λs = 10-50 •“broader phenotype” •Relazione diretta fra gravità dell’autismo e broader phenotype nei familiari
  • 12. Studi epidemiologici: conclusioni • • • • Forte componente genetica La predisposizione genetica si estende oltre la diagnosi classica di autismo, includendo il broader phenotype Escluso modello Mendeliano monogenico L’autismo è un disturbo genetico multifattoriale, cioè non riconducibile a mutazioni di un singolo gene, ma dovuto all’azione di varianti in più geni e all’interzione e con l’ambiente
  • 13. Teorie Neurocognitive • Teoria della Mente • Deficit della Relazione Sociale • Alterazione delle Funzioni Esecutive • Debole Coerenza Centrale Eziologia ? Ricerche Neurobiologiche • Neuropatologia e Neuroradiologia • Studi elettroencefalografici • Studi Biochimico-Metabolici • Genetica • Anomalie intestinali e celiachia • Fattori di rischio perinatali
  • 14. Mutazioni e polimorfismi DNA actcgggctaaactttcggggcccaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc proteina Mutazioni varianti rare di 1 tratto di DNA che hanno un effetto sul fenotipo actcgggctaaactttcggggccTaaactacgactagctagctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc STOP Polimorfismi varianti di 1 tratto di DNA presenti nella popolazione con frequenze non trascurabili (>1%). In genere non patogeniche actcgAgctaaactttcggggcccaaactacgactagctaCctactagctagctaacttcggatcggatcggatcggatc
  • 15. Caratteri genetici complessi Frequenza SUSCEPTIBILITY ALLELES Valore soglia Numero di Fattori di Rischio •Il carattere è influenzato da un certo numero di fattori di rischio •Individualmente ciascun fatt. di rischio ha un effetto moderato. La piena manifestazione del carattere è la risultante dell’azione combinata dei vari fattori di rischio
  • 17. Associazione con condizioni genetiche conosciute Non sappiamo ancora quanti siano i geni implicati nell’autismo e come questi interagiscano fra di loro e con altri fattori non genetici. Solo in una minoranza dei casi (<10%) l’autismo è riconducibile ad una causa nota: Patologie genetiche Sclerosi tuberosa Sindrome X-Fragile Anomalie cromosomiche 15q11-q13 1-3 % Duplicazioni interstiziali o [inv-dup 15] Ereditate per via materna
  • 18. Come identificare i geni? • Screening dell’intero genoma umano analizzando un elevato numero di famiglie con almeno 2 individui affetti (multiplex) con metodi di LINKAGE non parametrici • ASSOCIAZIONE ALLELICA (linkage disequilibrium mapping) • Geni CANDIDATI • Anomalie citogenetiche
  • 19. Analisi di LINKAGE “tradizionale” (Metodi “parametrici” ) • • • Dipende dalla specificazione di un modello di ereditarietà Si contano gli eventi di ricombinazione fra due loci Test: frazione di ricombinazione (θ) < 0.5 D + 1 1 + + 2 2 D + 1 2 D + 1 3 NR + 1 + + 3 4 + 3 R + + 2 4 D + 2 4 NR R
  • 20. Metodi di linkage ‘Non-parametrici’ A,B C,D E,F G,H A,E D,H Famiglie con almeno 2 fratelli affetti A,C B,D A,C 2 alleli in comune Regione qualsiasi Regione vicina ad un gene di “suscettibilità” E,G F,G F,H A,D A,H E,D 1 allele in comune 0 alleli in comune 25% 50% 25% 40% 55% 5% Si basano sulla condivisione di alleli di un marcatore da parte di individui affetti all’interno di una stessa famiglia
  • 21. Problemi negli studi di linkage di malattie complesse • Difficile stabilire la soglia di significatività  MLS > 3.6? • Replicazione indipendente dei risultati positivi  Per replicare un risultato positivo è necessario un campione di famiglie di dimensioni molto maggiori rispetto al campione originario • Picchi di linkage molto larghi ed imprecisi rispetto alla posizione del locus malattia
  • 22. Summary of genome screen results IMGSAC PARIS ST ANFORD CLSA M.SINAI DUKE (Philippe (Risc h etal (Barrett et (Buxbaum et (Shao et 2001 1999) 1999) al 1999) al2001) al 2002) c M MLS c M MLS c M M LS c M HLOD c M NPL/GH c M MLS 149 2.15 206 3.74 192 0.64 192 2.39 * 198 1.30 36 1.51 Chr 1p 2q 3p 3q 5q 6q 7p 7q 7q 120 3.20 7q 8q 13q 15q 16p 23 2.93 17p 17q 45 2.34 18q 19q 22q Xq AGRE (Liu et al 2001) cM MLS FINLAND (Auranen etal 2002) cM HLOD 149 2.63 190 4.31 170 3.04(B) 117 2.16(B) 52 1.89 45 2.55(B) 109 2.23 42 125 138 0.93 55 32 21 0.83 1.01 0.68 1.1 0.74 0.62 1.37 2.2 0.8 55 32 3.00 0.54 128 1.7 123 1.02* 165 2.13* 1.66(B) 20 1.91 11 94 41 104 150 100 1.21 1.00 59 1.2 52 2.46 60 2.5 82 2.67 c M: position in Kosambi c entiMorgans based on the Genethon linkage map; * results from follow-up studies
  • 23. Convergenza dei risultati di linkage sul crom. 7 The shaded bars represent the linkage findings of different research groups.
  • 24. Dagli studi di linkage all’identificazione dei geni di suscettibiltà… E’ probabile la presenza di fattori genetici di rischio per l’autismo sui cromosomi 2, 7, 16, 17, 15, … Esame più in dettaglio delle regioni cromosomiche identificate: sono molto ampie e contengono centinaia di geni: ciascuno di essi potrebbe essere il responsabile Aumentare il numero di famiglie studiate Analisi combinata dei dati di diversi gruppi di ricerca Studio regioni di individui affetti con anomalie cromosomiche che coinvolgono queste Studio di geni candidati Studi di associazione allelica / Linkage disequilibrium mapping  nuovi STUDI DI CGH array
  • 25. Geni candidati  Geni candidati Che tipo di geni possono essere coinvolti nell’autismo? Geni che sono attivi nel cervello Geni coinvolti nello sviluppo del cervello, nella migrazione neuronale, nel metabolismo dei neurotrasmettitori…  Attualmente diversi gruppi di ricerca stanno esaminando alcuni di questi geni per identificare varianti della sequenza di DNA che costituiscano dei fattori di rischio per l’autismo METODO: •Screening di varianti di sequenza in individui affetti (DHPLC) •Test delle varianti identificate: •Casi-controlli •TDT
  • 26. Reelin Ruolo fondamentale nella regolazione della migrazione di diversi tipi di neuroni durante lo sviluppo del cervello. Espressa anche nel cervello adulto, dove puo’ avere un ruolo nella plasticità sinaptica Topi reeler (reln-/reln-): sintomi neurologici (atassia, tremore) e alterazioni citoarchitettoniche in diverse aree del cervello (corteccia, ippocampo e cervelletto) simili a quelle descritti in studi post-mortem di indiv. autistici Topi eterozigoti reeler (reln-/+): deficit in alcuni test comportamentali; ridotta densità spine dendridiche, deficit di GAD67, riduzione postnatale del num di cell Purkinje solo nei maschi Nell’uomo: mutazioni recessive causano lissencefalia
  • 27. Reelin 5’UTR 3’UTR AAAAAA (GGC)n F-spondin-like Ex25 I II Ex35 III IV Ex44 V mRNA Ex51 VI VII VIII charged C-terminus protein Reelin domain IMGSAC families (Bonora et al, Mol Psych 2003) Ex 25 N1159K Ex 35 V1762I Ex 35 V1762I Ex 44 R2290H Ex 51 T2718A Trinucleotide (GGC): trasmissione preferenziale degli alleli ‘lunghi’ (Persico et al, 2001)
  • 28. The search for susceptibility genes…
  • 29. Conclusioni (1) e prospettive Progressi nell’identificazione di regioni cromosomiche dove sono probabilmente localizzati fattori genetici di rischio per i disturbi dello spettro autistico La complessità genetica ha reso difficile l’identificazione di geni. Fino ad oggi, un significativo coinvolgimento nell’autismo non è stato ancora dimostrato per nessun gene •Meta-analisi •Studio del ‘broader phenotype’ nei parenti di individui affetti L’identificazione di fattori genetici di rischio: • Permetterà di comprendere i meccanismi patofisiologici alla base dei disturbi dello • • spettro autistico e dei fattori che ne influenzano l’espressività. Permetterà l’identificazione di target per interventi farmacologici Costiturà la base per lo sviluppo di nuovi approcci di diagnosi ed intervento, e forse anche di prevenzione e cura.
  • 30. Ricerca sui segni precoci di autismo Ricerca finanziata dal Comune di Novara basata sull’analisi di filmini familiari di 9 bambini normali e di 9 bambini risultati poi autistici ripresi fra i 12-15 mesi
  • 31. A 12-15 mesi il bambino interagisce con l’altro coordinando i propri sforzi con l’interlocutore in modo complementare, può scambiare i ruoli o aiutare l’altro nella sua azione Ad es. nel costruire una torre. Uno tiene ferma la torre e l’altro aggiunge i cubetti, c’è un noi, ma anche un io nella misura in cui i ruoli sono differenziati, ma intercambiabili Gli autistici nelle interazioni fanno le stesse cose, recitano lo stesso ruolo
  • 32. Item che differenziavano i 2 gruppi Gesti referenziali ( fare ciao ciao con la mano, dito davanti alla bocca per indicare silenzio, mano alla fronte per manifestare scoramento) Pointing dichiarativo ( per condividere stati emotivi) Comunicazione non verbale ( utilizzo della gestualità per comunicare)
  • 33. Commenti Utilizzo del corpo per comunicare: la gestualità non il numero di parole differenziavano i nostri due gruppi a 15 mesi Limiti delle teorie sulla patogenesi dell’autismo, in particolare della visione dualistica computazionale del rapporto mente e cervello: - mente come software con sistemi operativi - cervello come hardware
  • 34. Ulteriori differenze tra i due gruppi Guarda negli occhi Si diverte ridendo con Si volta se viene chiamato Imita Ricerca il contatto o baci o abbracci Vocalizza
  • 35. Commenti Si tratta di comportamenti che fanno parte dell’intersoggettività primaria (Trevarthen) L’insorgenza del disturbo autistico va forse retrodatata ad un periodo precedente all’attenzione congiunta, anche se la diagnosi la si fa normalmente verso i due anni o dopo Nei primi 6-9 mesi di vita, nei bambini che diventeranno autistici si osserva scarsa iniziativa del bambino autistico all’interno della relazione (anche nei casi che presentano regressione)
  • 36. I neuroni specchio Il modello classico del funzionamento cerebrale( aree sensoriali ben differenziate da quelle associative e motorie) sembra non essere molto d’aiuto per capire l’autismo 15 anni fa sono stati scoperti neuroni motori che si attivano non solo quando l’animale esegue una certa azione, ma anche quando la vede eseguire da un altro
  • 37. Neuroni Specchio. Lo specchio dell'altro Scoperti da Giacomo Rizzolatti, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma, "i neuroni specchio saranno  per  la  psicologia  quello  che  il  DNA  è  stato  per la biologia".  Si  tratta  di  cellule  del  cervello  che  si  attivano  sia  quando  compiamo  una  determinata azione, sia quando vediamo qualcun altro che la compie. Ci  permettono  di  capire  al  volo  che  cosa  sta  facendo  chi  ci  sta  di  fronte,  senza  che  sia  necessario  fare  un  ragionamento  complesso.  Inoltre,  preparano  il  nostro  sistema  nervoso  a  imitare  le  azioni  degli  altri  e  a  entrare in empatia con ci nostri interlocutori. 
  • 38. Questo tipo di neuroni, è stato Individuato nei primati, (Lemuri, scimmie e uomo moderno) e in alcuni uccelli. Nell’uomo è localizzato: nell’area di Broca e nella corteccia parietale inferiore del cervello.
  • 39. Quando vedo una persona compiere un’azione, inconsciamente simulo dentro di me quel movimento e così, riconducendola al mio repertorio motorio riesco a darle significato Nel sistema Mirror sensorialità e motricità operano sinergicamente in parallelo e non in successione temporale Il piacere che proviamo quando assistiamo a film o a rappresentazioni teatrali è riconducibile in parte ai nostri neuroni specchio
  • 40. Funzioni dei Neuroni Specchio Aiutano a capire il significato di quanto l’altro sta facendo Ci permettono di comprendere le sue intenzioni e quindi di prevederne i comportamenti Favoriscono l’imitazione e quindi l’apprendimento Favoriscono la comunicazione
  • 41. Neuroni specchio eco Quando giunge loro uno suono verbale lo traducono nel piano articolatorio necessario per produrlo La registrazione di potenziali motori dei muscoli linguali amplificati mentre il soggetto ascolta fonemi linguo-palatali ci aiuta a capire i rapporti tra sensorialità e motricità
  • 42. Sviluppo del Sistema Mirror I neuroni specchio si svilupperebbero grazie al rapporto continuo di imitazione reciproca tra madre e bambino Il bambino cioè associa i propri piani motori con gli stimoli visivi grazie all’azione di specchio esercitata dal caregiver Dapretto ha evidenziato una netta correlazione tra attività dei neuroni specchio e gravità della malattia autistica
  • 43. Viso materno e sistema mirror Hanno funzioni speculari Il viso materno riflette al bambino il suo stato emotivo, la sua attività motoria, ripresenta dall’esterno quanto il bambino vive all’interno I neuroni specchio ricostruiscono all’interno del bambino, attraverso la simulazione, quanto osserva all’esterno In questo modo il bambino ha quasi sempre a disposizione due versioni della propria realtà interna o esterna
  • 44. Deficit sistema mirror e autismo La disponibilità di una doppia versione della realtà favorisce i processi di simbolizzazione partendo dalla corporeità Nel bambino autistico maggior difficoltà nella comprensione della realtà esterna, ma anche difficoltà nell’utilizzo del viso materno, poco leggibile Inoltre ricorrerà meno alla madre per difendersi dal sovraccarico esperienziale
  • 45. Difficoltà per il raggiungimento dello stadio del “noi” che di solito accompagna quello dell’individuazione e che è alla base della socialità Il deficit dei Neuroni Specchio potrebbe essere causa, concausa o effetto secondario. Ad es. negli autistici precocemente si instaurano schemi anomali di fissazione visiva: guardano meno negli occhi, privilegiano la bocca o gli oggetti
  • 46. Per queste ragioni ci pare che il deficit autistico sia sensoriale-motorio nella misura in cui lo stimolo sensoriale non può essere adeguatamente rivissuto attraverso la simulazione incarnata Per vicariare i suoi deficit il bambino autistico potenzia al massimo il canale visivo per controllare a posteriori ciò che non può anticipare L’esperienza sensoriale risulterà in mancanza di un baricentro frammentata, poco modulabile e categorizzabile, spesso bizzarra
  • 47. Il deficit del sistema mirror altera la relazione del bambino con i suoi genitori. Diverse ricerche mostrano che in genere i genitori tendono a divenire più attivi, energici e a privilegiare stimolazioni fisiche altri potrebbero essere meno motivati alla relazione col loro piccolo A livello ipotetico possiamo affermare che prima ancora di interventi riabilitativi specifici occorre supportare i genitori nel potenziare l’azione di intervento riflessivo sul bambino per cercare in parte di sostituire e in parte di stimolare il sistema mirror che diversamente potrebbe non essere stimolato a sufficienza.
  • 48. Paradigma “Biomedico” (U.S.A.) risultato di osservazioni cliniche E’ una malattia organica ed è curabile ? Intervenire precocemente…fa la differenza!!!!
  • 49. Sindromi autistiche Associate ad alterazioni GastroIntestinali Insufficienza digestiva,Malassorbimento Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA essenziali, precursori neurotrasmettitori) Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione), maggior sensibilità allo stress ossidativo
  • 50. Epidemia? 1998-2000 Incidenza 30-35 :10.000 nati v. Con picchi locali di 50:10.000 (U.S.A.) 2004 : 6 su 1000 nati vivi , 30 volte più di prima del 1985 ( Europa) Lombardia , da 15 : 10.000 a 90 : 10.000 (per intero spettro autistico,dati dell’osservatorio regionale),mediamente 1 : 166 ; ultimi dati USA 1: 150
  • 51. Autismo Regressivo, 80 % Bambini normali alla nascita e sviluppo regolare,regressione brusca o insidiosa,sintomi riconosciuti dai genitori a15-18 mesi Assenza di specifiche alterazioni genetiche o di quadri sindromici ; Nessuna guarigione spontanea, porta a disabilità grave con ripercussioni tragiche su ragazzi e famiglia
  • 52. Vecchi e Nuovi Paradigmi (Medicina Accademica) “Mamma frigorifero” (Bettleheim,1950) “Non – malattia” , “modo di essere “ (NPI) “Malattia genetica”(tuttavia nessun riscontro di un gene per l’autismo,bensì polimorfismi genici che potrebbero spiegare una maggior suscettibilità ) “Aumento dell’autismo non e’ reale ma apparente , dovuto a miglior diagnosi”
  • 53. Ma …Se l’incidenza dell’Autismo e’ sempre stata quella odierna, dove sono tutti gli adulti autistici che dovremmo avere , istituzionalizzati o meno ?
  • 54. Vecchi e Nuovi Paradigmi (Medicina Accademica) “Autismo non e’ guaribile né curabile” “psicoterapia”,spesso alla famiglia, Psicofarmaci,antiepilettici anche senza epilessia; trattamento comportamentale TEACH “Di autismo non si muore”
  • 55. Paradigma “Biomedico” (U.S.A.) risultato di osservazioni cliniche E’ una malattia organica ed è curabile
  • 56. Sindromi autistiche Associate ad alterazioni GastroIntestinali Insufficienza digestiva,Malassorbimento Deficit nutrizionali( vit A,D,E,minerali, AA essenziali, precursori neurotrasmettitori) Carenze di processi biochimici (transsulfurazione,Trans-metilazione), maggior sensibilità allo stress ossidativo www.lesmoMD.com
  • 57. Sindromi autistiche Basso livello di AA solforati e di solfati , GSH e cisteina nel plasma deficit taurina Basso livello sierico e cellulare di zinco,selenio ; Rame sierico elevato Elevato Cu/Zn Ammonio elevato Alterazione acidi grassi omega 3 e 6
  • 58. Sindromi autistiche Omocisteina elevata ac. Formimmino glutamico elevato Ac. Metilmalonico elevato
  • 59. Sindromi autistiche Squilibrio TH 1/ TH 2 Autoimmunita’ Infezioni frequenti ( otiti) Deficit Immunoglobuline
  • 60. Sindromi autistiche Disbiosi grave Convulsioni farmacoresistenti, spesso EEG silente Alterazioni neurosensoriali
  • 61. Malattia Genetica? Nessun riscontro di un gene per l’autismo Sono stati trovati polimorfismi genici che potrebbero spiegare una maggior suscettibilità analogia con Alzheimer (Apo E 4 /ApoE2)
  • 64. Sindroni autistiche l’espressione neurologica dell’impatto che le tossine ambientali hanno su individui suscettibili
  • 66. Ogni giorno .. Piu’ di 10.000 additivi alimentari ,solo alcuni sono testati nei loro effettio tossici Ftalati nella plastica Cosmetici, prodotti per l’igiene intima Materiali per la pulizia della casa, mobili Pesticidi, bifenili, concimi .anti muffa su vegetali ; il caso del DDT
  • 67. Ogni giorno .. centinaia di nuove molecole chimiche vengono immesse nell’ambiente senza essere controllate nei lor effetti sull’organismo animale e sul pianeta
  • 68. Alimentazione sofisticata Manipolazioni industriali degli alimenti : Aggiunta di glutine alle farine per la panificazione Essicazione industriale Uso di sbiancanti Precucinati /surgelati Uova colorate Additivi e conservanti Coloranti Frutta e verdura d’oltreoceano
  • 70. Fattori ambientali Fattori di rischio prenatali » Esposizione in utero a talidomide o acido valproico » Infezione da virus rosolia Fattori di rischio ambientali » Infezioni (cytomegalovirus, herpes) » Mercurio » Fattori nutrizionali » Vaccino trivalente (MMR)
  • 71. Vaccinazioni Vaccini antiinfettivi : Mercurio Alluminio ,virus attenuati vaccinali, virus inquinanti ,materiale biologico
  • 72. Vaccini : altri ingredienti Alluminio,formaldeide,fenossietanolo, Polisorbati 20 e 80,siero di pollo, di bovino, cellule di rene di scimmia, di montone, Antibiotici,cellule umane diploidi Vaccini MMR non contengono Thiomersal,bensì virus vivi attenuati
  • 73. Stressori ambientali Alimentazione : glutine e caseina/ DPPIV Infezioni subcliniche Autoimmunità :Ab anti-mielina e anti-glia Disfunzione metallotioneina
  • 74. Infezioni / 1 alcuni bambini migliorano durante trattamenti antibiotici SBEA (Corea reumatica , PANDAS) Borrelia Burgdorferi (Spirocheta )e malattia di Lyme Beneficio con HBOT e terapie antibiotiche parenterali
  • 75. Infezioni / 2 Virus neurotropi sono associati a alterazioni neurologiche quali convulsioni,demielinizzazione,ritardato sviluppo del linguaggio Sottogruppo di bambini autistici ha elevati titoli anticorpali antivirus ; taluni rispondono ai farmaci antivirali
  • 76. .. tutto cio’ che porta a Cattivo stato nutrizionale dell’organismo in crescita Esposizione a tossici cerebrali che provengono sia dall ‘ambiente che dal metabolismo perturbato del bambino stesso Attivazione infiammazione diffusa ,specie a livello cerebrale e intestinale
  • 77. Peptidi oppiati e neurolettici Gluteomorfine , Casomorfine HK 1 ,HK 2,P1,P2 Deltorfine e dermorfine ( lieviti ?) Tri-peptidi serotoninergici Molecole neurolettiche non peptidiche
  • 78. Effetto degli stressori sull’organismo Disfunzione mitocondriale (ammonio ,lattato e piruvato alti,deficit Carnitina) Difetti di metilazione,sulfatazione,GSH Disbiosi grave Maldigestione,Malassorbimento Infiammazione gastrointestinale
  • 79. Effetto degli stressori sull’organismo Alterazioni immunologiche alterazione Th1/Th2, aumento Citokine infiammatorie,attivazione microglia autoimmunita’,diminuzione attivita’ LK Aumento dello stress ossidativo
  • 80. Effetto degli stressori sull’organismo Meccanismo della eccitotossicita’ per alterata modulazione funzionale del glutamato www.lesmoMD.com
  • 82. Maschi e femmine M : F = 4:1 Testosterone Glutatione reduttasi
  • 83. Suscettibilita’ individuale Insufficienze digestive primarie( DPPIV) Alterazioni della circolazione liquorale ( cisti aracnoidee, anomalie craniofacciali e del giunto cranio-occipitale) Alterazioni del sistema delle fasce
  • 84. Suscettibilita’ individuali Alterazioni immunitarie congenite Disfunzione congenita della metallotioneina
  • 85. Suscettibilita’ individuale Maggior sensibilita’ primitiva ai tossici ambientali (deficit su base genetica metil-tetra-idrofolotoreduttasi ) Maggior fragilita’ costituzionale Difficolta’ primitiva ad eliminare tossine
  • 87. Suscettibilita’ acquisita Sofferenza perinatale, prematurita’,terapie antibiotiche perinatali terapie antibiotiche protratte nei primi due anni di vita, terapie cortisoniche ripetute e protratte Intolleranze alimentari multiple e persistenti, difficolta’ della alimentazione
  • 88. Suscettibilita’ acquisita Infezioni ricorrenti Disbiosi grave, specie fungina Candidosi persistente o ricorrente Traumi cranici e del rachide nel primo anno di vita Esposizione a tossici ambientali prima della nascita e nei primi due anni di vita
  • 89. Fattori di rischio Familiarita’ per la malattia Problemi gastroententerologici nel primo anno di vita Terapie antibiotiche protratte e/o ricorrenti nei primi due anni di vita Vaccinazioni multiple Sofferenza perinatale Anomalie craniofacciali, Arnold-Chiari
  • 90. Fattori di rischio Traumi cranici e sacrali nel primo anno di vita Candidiasi gastrointestinale Infezioni ricorrenti /peristenti nei primo anno di vita Malnutrizione Mamme con molte amalgame Vivere in aree a forte inquinamento
  • 91. Prevenzione/1 Ridurre I fattori di rischio Curarsi per non ammalarsi
  • 93. Prevenzione /1 Promuovere e sostenere lo sviluppo dell’immunità naturale e la detossificazione
  • 94. Prevenzione /2 Sostenere le fragilità intrinseche della costituzione x ridurre impatto ambientale
  • 95. Prevenzione /3 Sostenere organismo infantile durante la crescita, riducendo la suscettibilità secondaria a Infezioni ricorrenti,allergie,salute intestinale,traumi,terapie antibiotiche, steroidee, cattiva digestione
  • 96. Trattamenti comportamentali e cognitivi Controllo Micro-ambientale Intervento dietetico Supplementi nutrizionali Risanamento gastrointestinale Riequilibrio immunologico ed Endocrinologico Riequilibrio e sostegno funzione cerebrale Promozione della detossificazione trattamenti chelanti Terapie di ripristino : HBOT / ossigeno-ozono( stem cells?)
  • 97. Terapia “Biomedica”di base Nata in USA : dieta GF/CF/SF,diete prive di carboidrati, a basso contenuto di ossalati,fenoli;Supplementi nutrizionali (vitamine,minerali,AA,Proteine,enzimi digestivi,probiotici)farmaci antifungini, antibiotici,antivirali ;Chelazione dai metalli pesanti ,orale o TD; di recente inserita HBOT I bambini migliorano ma è c’è spazio per un recupero più consistente,specie per i più grandi e compromessi
  • 98. Trattamenti avanzati Hyperbaric Oxigen Therapy, mild / high Miglioramenti consistenti ,ma permane la tendenza a riacutizzare i sintomi comportamentali
  • 99. Trattamenti avanzati Supplementi per via venosa Detossificazione per via venosa Chelazione per via venosa in associazione ( recente ) Sensory Learning Program ® intervento dietetico e nutrizionale di base Risultati ottimi e stabili ad ogni eta’
  • 100. Approccio olistico Considerare la specificita’ della persona e della espressione della sua malattia Considerare tutti gli ambiti della malattia (emozionale e familiare compresi) Il recupero educativo / cognitivo deve essere associato
  • 101. Approccio olistico il bambino o ragazzo deve diventare partecipe del processo di cura L’ambito emozionale familiare deve essere considerato
  • 102. Trattamenti di recupero cognitivo e comportamentale ,nei piei pz Bambino piccolo : il recupero precoce Bambino grandicello : recupero educativo + cognitivo Ragazzo : educativo q.b. + cognitivo Programma personalizzato Collaborazione tra medico e terapisti del recupero www.lesmoMD.com
  • 103. Trattamenti comportamentali e cognitivi Assai diversi tra loro Non tutti hanno la stessa valenza Non devono essere il fine ma il mezzo per il miglioramento
  • 104. Andare avanti.. “Nelle lacrime abbiamo trovato il sentiero giusto” Tanto è stato fatto ma ancora non tutte le strade ed i sentieri sono stati percorsi… Senza paura e senza angoscia bisogna andare oltre, studiando per aggiungere ogni giorno una tessera in piu’ al grande mosaico…