Alcat test results in the treatment of gastrointestinal symptoms
Utilizzo di alcat test in pazienti con problemi gastrointenstinali
1. UTILIZZO DI ALCAT TEST IN
PAZIENTI CON PROBLEMI
GASTROINTESTINALI:
DATI PRELIMINARI.
L. Berardi, M. Castello, M. De Amici, M. Vignini, M. Mosca.
2. INTRODUZIONE
Il nostro organismo reagisce ad alimenti e prodotti
chimici in modi differenti:
• reazione allergica di tipo I o IgE mediata:
reazione immediata scatenata dall’assunzione di un
determinato alimento che attiva il sistema
immunitario.
• reazione di intolleranza: é dovuta ad uno stimolo
ripetuto degli alimenti sui linfociti, quindi non é
una reazione immediata e si manifesta dopo
l’assunzione ripetuta di un determinato alimento.
3. LE INTOLLERANZE
• Le intolleranze si possono quindi definire come
reazioni alimentari ritardate, dipendenti dallo stimolo
ripetuto del cibo per 2-3 giorni consecutivi
• I sintomi dell’intolleranza alimentare possono essere
gli stessi delle allergie alimentari, o differenziarsi con
sintomi più sfumati che coinvolgono, attraverso una
reazione infiammatoria cronica, qualsiasi organo o
apparato dell’organismo.
• Spesso l’identificazione dell’alimento, che crea
intolleranza, è di difficile realizzazione sia da parte del
paziente che da parte del medico.
4. DIAGNOSI
• Stimolazione sistemica orale dopo una dieta di
eliminazione: metodica lenta e complicata
• Diete di eliminazione con successiva reintroduzione
degli alimenti: metodiche molto lente e faticose per il
paziente.
• Test citotossico: ricerca su prelievo di sangue le
modificazioni nei globuli bianchi interessati dalla
reazione all’alimento cui si è intolleranti.
• Alcat test: effettuato su prelievo di sangue, oltre a
ricercare modificazioni dei globuli bianchi, conta il
numero dei globuli bianchi interessati da variazioni di
dimensioni.
5. ALCAT TEST
• Si esegue su sangue intero del paziente raccolto in
una provetta contenente citrato non tamponato come
anticoagulante.
• Le singole sostanze vengono incubate con il sangue
del paziente, analizzate individualmente e confrontate
con il grafico di controllo per individuare
un’eventuale reazione cellulare che induce una
modificazione di volume e/o di numero delle cellule.
• I risultati del Test Alcat possono essere alterati
dall’assunzione di Warfarin, antistaminici e
corticosteroidi sistemici.
6. REFERTO
Il referto è composto da un elenco di alimenti testati suddiviso
in 4 categorie abbinate a colori diversi:
• Colore verde (neg): alimenti non reattivi.
• Colore giallo (range 1+): alimenti con reazione moderata
• Colore arancione (range 2+): alimenti con reazione grave
• Colore rosso (range 3+): alimenti con reazione estrema
• Colore verde: alimenti che si possono mangiare
• Colore giallo: all’inizio non vengono considerati
• Colore arancione: alimenti intolleranti da eliminare
• Colore rosso: alimenti fortemente intolleranti da eliminare
7. INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
l’ interpretazione dei risultati deve essere orientata verso
l’identificazione del grande gruppo alimentare di
riferimento e non verso il singolo alimento, quindi il
paziente non dovrà eliminare dalla sua dieta solo il singolo
alimento, ma l’intero gruppo di riferimento.
Grandi gruppi alimentari di riferimento:
• Frumento e cereali correlati (orzo, malto, farro, kamut, ecc)
• Latte, prodotti lattiero caseari e di derivazione bovina
(formaggi, yogurt ecc.)
• Nichel, grassi idrogenati vegetali e prodotti a questi
correlati (cacao, pomodoro, kiwi, prodotti in sacchetto
dell’industria, grassi cotti)
• Salicilati naturali
8. TERAPIA DIETETICA
• Di fronte ad una intolleranza verso un determinato
alimento dopo una dieta di eliminazione si imposta una
reintroduzione in quantità minime, e poi gradualmente
crescenti fino a due giorni alla settimana di alimentazione
libera e si arriva a volte anche ad un solo giorno alla
settimana di dieta alimentare.
• L’obiettivo di una terapia dietetica:
1. Favorire il recupero della tolleranza nei confronti dei cibi
non tollerati
2. Evitare diete di eliminazione utili in caso di allergia
classica
3. Permettere un’alimentazione varia, in quanto la ripetitività
induce nuove ipersensibilità
9. LA NOSTRA ESPERIENZA
• Ci siamo proposti di valutare il test ALCAT nella
diagnosi delle intolleranze alimentari e la dieta che ne
consegue in termini di miglioramento della
sintomatologia in pazienti affetti da disturbi
gastrointestinali.
• I pazienti sono stati reclutati tra quelli afferenti alla
Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di
Pavia seguendo i seguenti criteri di inclusione ed
esclusione.
10. CRITERI DI INCLUSIONE:
1. Pazienti affetti da disturbi gastrointestinali (dispepsia,
vomito, diarrea, meteorismo, dolori addominali, colon
irritabile) di entrambi i sessi, di qualsiasi nazionalità ed
età.
CRITERI DI ESCLUSIONE:
1. Pazienti con patologie gastrointestinali note gravi o con
esami gastroenterologici positivi.
2. Pazienti con positività ai test allergologici alimentari
3. Pazienti che hanno sospeso corticosteroidi sistemici da
meno di 15 giorni e antistaminici sistemici da meno di 7
giorni
4. Pazienti in terapia con anticoagulanti
11. LA NOSTRA ESPERIENZA
• Abbiamo sottoposto i pazienti reclutati a prelievo ematico
raccolto in provette contenenti citrato non tamponato.
• Alla visita al tempo 1 viene consegnato un referto al
paziente che consiste di quattro colonne: rossa, arancione e
gialla, che comprendono gli alimenti con gradi differenti di
intolleranza, e la colonna verde, che comprende gli alimenti
non reattivi. Quindi abbiamo consigliato di seguire una dieta
di almeno un mese sulla base dei risultati ottenuti (Verde:
alimenti che si possono mangiare, Giallo: alimenti che non
vengono inizialmente presi in considerazione, Arancio:
alimenti intolleranti da eliminare. Rosso: alimenti
fortemente intolleranti da eliminare).
12. LA NOSTRA ESPERIENZA
• Alla visita al tempo 2, dopo un mese abbiamo
valutato l’eventuale miglioramento dei sintomi e
consigliato al paziente una graduale reintroduzione
degli alimenti uno alla volta ( un pasto libero a
settimana, poi due pasti liberi a settimana, poi due
giorni liberi a settimana).
• Alla visita al tempo 3, dopo un altro mese abbiamo
valutato se le reintroduzioni sono state tollerate: in
caso di risposta positiva abbiamo consigliato di
continuare a seguire lo schema terapeutico dietetico,
in caso di risposta negativa si torna ad un regime
alimentare più ristretto.
13. RISULTATI
• Abbiamo arruolato 33 pazienti affetti da disturbi
gastrointestinali con Prick test e/o RAST negativi.
• Abbiamo perso 8 pazienti al follow-up
• 19 (76%) pazienti hanno riferito miglioramento della
sintomatologia intestinale.
• 6 (24%) pazienti hanno riferito sintomatologia
invariata
15. CONCLUSIONI
• Esiste un grande interesse della popolazione generale
intorno alle intolleranze alimentari.
• Esistono numerosi test per le intolleranze alimentari
in commercio con metodiche di esecuzione differenti.
• Sulla base dei nostri dati preliminari sembra che
ALCAT test abbia una buona capacità nell’
individuare alimenti non tollerati da ciascun
individuo con la conseguente possibilità di impostare
una corretta dieta personale.
Berardi L; De Amici M; Vignini A; Mantegna G; Mosca M. Alcat test identifies food intolerance in
patients with gastrointestinal symptoms. Allergy 2009; 64 (Suppl. 90): 490.
16. Risultati in pazienti affetti da patologie
cutanee
• Arruolati 20 pazienti affetti da manifestazioni cutanee
(Orticaria cronica, Prurito, Dermatite) con tests
allergologici negativi.
• 6 pazienti persi al follow-up
• 86% pazienti hanno riferimento miglioramento delle
manifestazioni cutanee.
• 14% hanno riferito sintomatologia invariata.
Berardi L; De Amici M; Vignini A; Torre C; Mosca M. Food intolerance in patients with
cutaneous diseases: diagnostic value of the Alcat Test. Allergy 2009; 64 (suppl. 90): 490.
17. CONCLUSIONI
Anche nei pazienti affetti da patologie cutanee, Alcat
test ci ha permesso di impostare una terapia dietetica
che, nella maggior parte dei casi, ha indotto un
miglioramento della manifestazioni cutanee, anche se
la casistica é ancora ristretta.