SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 7
Descargar para leer sin conexión
NUOVA STAZIONE AV ROMA TIBURTINA & UNIVERSAL DESIGN
                          By Ingegné, AKA Ingegnere Attempatello




                    Capitolo 1 – accesso alla piazza ipogea

Il progetto di risistemazione generale del nodo della Stazione Tiburtina, per soddisfare al
meglio le diverse esigenze (treni AV a lunga percorrenza, treni regionali, interscambio con
la metro B ed il trasporto pubblico locale di superficie) ha previsto, tra l’altro, la
realizzazione di una piazza situata ad un livello più basso del piano stradale.
E’ destinata ad ospitare le biglietterie ed esercizi commerciali di prima necessità ed a
smistare in maniera razionale i flussi di utenti da e per la viabilità locale, i capilinea degli
autobus, la stazione della Metro B, il sottopasso preesistente che porta ai binari 1 – 19, il
nuovo sottopasso che traversa tutto il fascio di binari dalla stazione Metro all’atrio
Pietralata (indicato nella segnaletica come largo Camesena) ecc.
Questa idea è senza dubbio razionale e, se correttamente sviluppata, di indubbia
comodità ed utilità per le decine di migliaia di utenti che vi transitano ogni giorno.
Però …….. come sempre avviene in Italia c’è un però: l’idea, secondo il mio modesto
parere, non è stata affatto sviluppata correttamente ed il progetto ha previsto soluzioni che
fanno a cazzotti con la fruibilità degli utenti normodotati, figuriamoci con quella degli utenti
con problemi di deambulazione, vista o udito.
Riconosco di essere un critico inflessibile, per non dire feroce, quando vedo errori di
progettazione che non dovrebbe fare neanche uno studentello al secondo anno di
architettura o ingegneria, figuriamoci quando li vedo in opere che costano centinaia di
milioni di euro, progettate dai grandi nomi dell’architettura italiana.
Quindi mi perdonerete se sarò pignolo e un po’ prolisso e se dovrò sviluppare il mio
ragionamento in più capitoli. Solo per la piazza ipogea me ne servono due: il primo per il
livello superiore ed il secondo per la piazza vera e propria.
Parliamo quindi del livello superiore, quello delimitato dal marciapiede della Circonvallazione
Nomentana, dai parapetti che affacciano sulla piazza ipogea e dalla scala di raccordo tra i
due livelli.
Un dubbio e una domanda:
a parte gli aspetti compositivi, quale è il motivo per cui la balconata è impostata a una
quota inferiore di circa 75 centimetri rispetto al piano stradale?
Questa soluzione impone l’adozione di cinque scalini, che si sviluppano su un fronte di
svariate decine di metri ed introducono una barriera architettonica ingiustificata, avendo
inoltre un rapporto alzata/pedata assolutamente inadeguato all’utilizzo cui sono destinati.




Anche un osservatore poco attento può notare alcune cose assolutamente evidenti:
1) gli utenti scendono istintivamente in diagonale, proprio per compensare il
   dimensionamento errato degli scalini;
2) non è previsto alcun corrimano per facilitare l’uso della scala a persone con difficoltà
   di deambulazione (può capitare a ciascuno di noi se semplicemente abbiamo una
   distorsione alla caviglia).
3) l’inizio e la fine della scala non sono indicati da un segnale a pavimento, percepibile
   anche dai non vedenti, situato ad almeno 30 cm dal primo e dall’ultimo scalino;
4) gradini e pavimentazione non sono antisdrucciolo (e ne vedremo le conseguenze più
   avanti);
5) lo spigolo dei gradini non presenta un contrasto di luminanza rispetto alla pedata pari
   almeno al 40%;
6) la scala non è dotata di illuminazione dedicata né di lampade segnapasso sulle alzate;
7) lo spazio “di risulta” tra gli scalini e la balaustra è praticamente inutilizzabile, visto che
   è stretto, scoperto e sprovvisto di illuminazione, panchine, cestini per i rifiuti ed ogni
   altro elemento che lo possa rendere fruibile almeno per la sosta ed il riposo;
In pratica chi ha disegnato questa scala ha ottenuto un risultato incredibile: ha violato
TUTTE le regole dell’Universal Design e della buona progettazione!
Per farvi capire quanto questa scala sia pericolosa, soprattutto considerando che viene
utilizzata da sciami di persone che vanno di fretta per non perdere il treno o la
metropolitana, vi invito ad osservare questa fotografia, scattata da una distanza di poco
più di un metro dal primo scalino:




Chi si avvicina alla scala, specie se non presta particolare attenzione, non può capire in
alcun modo quale sia l’ostacolo che gli si para davanti.
Non contento dei brillanti risultati finora conseguiti, il progettista si è concesso un altro
vezzo: sul lato perpendicolare ha progettato una specie di gradonata.




Credo sarebbe inutile spiegargli quanto sia pericolosa questa conformazione e che i
regolamenti vietino l’utilizzo di gradini singoli nei percorsi di esodo.
Va da se che la pensilina è stata posizionata secondo criteri estetici e non funzionali, per
cui non copre il percorso naturale da e verso la piazza ipogea.




Naturalmente i percorsi tattili per i ciechi e gli ipovedenti avrebbero rovinato l’armonia della
composizione, così come un impianto di illuminazione, per cui non sono stati previsti.
Però il progettista si è ricordato che in uno spazio pubblico è opportuno che siano previsti i
servizi igienici, anche per i disabili in carrozzella!




Mi perdonerete se mi astengo da ogni commento su questo doloroso argomento.
Del posizionamento della gettoniera parleremo nella prossima puntata.
Finalmente ci approssimiamo alla scala che porta alla piazza ipogea. Con grande sorpresa
possiamo notare che il pianerottolo di sbarco è più piccolo della scala che deve servire e
che, come se non bastasse, nel bel mezzo è piantata una colonna di sostegno della
pensilina.




Siccome stiamo parlando di Universal Design e non di arredo urbano, tralascerò il giudizio
sui cestini per i rifiuti accanto alla scala.
Ed ecco finalmente la scala, con una bella sequenza di gradoni e scalini. Naturalmente
non è previsto un corrimano centrale e quello a sinistra non prosegue sulla gradonata.
Ecco la stessa scala vista dal basso: nessun corrimano centrale, che potrebbe contribuire
a separare i flussi in salita e in discesa, nessun segnale a pavimento al primo e all’ultimo
scalino, nessun percorso tattile, i gradini e la pavimentazione non sono antisdrucciolo, lo
spigolo dei gradini non contrasta con la pedata, nessuna lampada segnapasso sulle
alzate.




La pensilina, suppongo per motivi estetici, non segue l’inclinazione della scala, per cui la
pioggia bagna scalini e pianerottoli con questa naturale e prevedibilissima conseguenza:




Per fortuna la ragazza era giovane e se l’è cavata con uno spavento ed una forte
contusione ma, se fosse stata una persona anziana?
Finora abbiamo visto il percorso, l’unico, destinato alle persone normodotate. E gli invalidi
in carrozzella? Niente paura, è previsto uno splendido ascensore che ha perfino una
piccola pensilina per riparare dalla pioggia chi attende l’arrivo al piano della cabina.




E, non ci credereste, il giorno in cui ho scattato le foto l’ascensore funzionava!!

Però dovrete aspettare la prossima puntata per sapere quale odissea aspetta il povero
disabile al piano inferiore.

Nota finale:
brilla per la sua totale assenza una qualsivoglia planimetria per orientare gli utenti nella
fruizione degli spazi e dei percorsi. E non pretenderete mica che sia prevista anche quella
in braille per i non vedenti?


Bene: se siete arrivati a leggere fino a qui vuol dire che sono riuscito ad interessarvi
all’argomento, per cui vi do appuntamento alla prossima puntata, che dedicherò alla
piazza ipogea ed ai suoi collegamenti con la stazione della metropolitana ed i sottopassi
verso i binari e l’uscita di largo Camesena.

Más contenido relacionado

Similar a Universal design capitolo 1

Buccinasco - Progetto Via Di Vittorio
Buccinasco - Progetto Via Di VittorioBuccinasco - Progetto Via Di Vittorio
Buccinasco - Progetto Via Di VittorioNoi Di Buccinsco
 
Cielo sopra esquilino numero 22
Cielo sopra esquilino numero 22Cielo sopra esquilino numero 22
Cielo sopra esquilino numero 22mauvet52
 
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdf
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdfCieloSopraEsquilino-Numero41.pdf
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdfmauvet52
 
L'evoluzione della mobilità ciclabile di Torino
L'evoluzione della mobilità ciclabile di TorinoL'evoluzione della mobilità ciclabile di Torino
L'evoluzione della mobilità ciclabile di TorinoChiara Appendino
 
Mozione viale Montariello
Mozione viale MontarielloMozione viale Montariello
Mozione viale MontarielloFrancesco Mauro
 
Progetto metropolitana di Torino - Tratta Collegno-Cascine Vica
Progetto metropolitana di Torino - Tratta  Collegno-Cascine VicaProgetto metropolitana di Torino - Tratta  Collegno-Cascine Vica
Progetto metropolitana di Torino - Tratta Collegno-Cascine VicaQuotidiano Piemontese
 
Cielo sopraesquilino numero36
Cielo sopraesquilino numero36Cielo sopraesquilino numero36
Cielo sopraesquilino numero36mauvet52
 

Similar a Universal design capitolo 1 (8)

Buccinasco - Progetto Via Di Vittorio
Buccinasco - Progetto Via Di VittorioBuccinasco - Progetto Via Di Vittorio
Buccinasco - Progetto Via Di Vittorio
 
Cielo sopra esquilino numero 22
Cielo sopra esquilino numero 22Cielo sopra esquilino numero 22
Cielo sopra esquilino numero 22
 
Anello ardetina
Anello ardetinaAnello ardetina
Anello ardetina
 
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdf
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdfCieloSopraEsquilino-Numero41.pdf
CieloSopraEsquilino-Numero41.pdf
 
L'evoluzione della mobilità ciclabile di Torino
L'evoluzione della mobilità ciclabile di TorinoL'evoluzione della mobilità ciclabile di Torino
L'evoluzione della mobilità ciclabile di Torino
 
Mozione viale Montariello
Mozione viale MontarielloMozione viale Montariello
Mozione viale Montariello
 
Progetto metropolitana di Torino - Tratta Collegno-Cascine Vica
Progetto metropolitana di Torino - Tratta  Collegno-Cascine VicaProgetto metropolitana di Torino - Tratta  Collegno-Cascine Vica
Progetto metropolitana di Torino - Tratta Collegno-Cascine Vica
 
Cielo sopraesquilino numero36
Cielo sopraesquilino numero36Cielo sopraesquilino numero36
Cielo sopraesquilino numero36
 

Más de Ingegnere Attempatello (11)

Grafico elezioni
Grafico elezioniGrafico elezioni
Grafico elezioni
 
Concorso nuvola
Concorso nuvolaConcorso nuvola
Concorso nuvola
 
Chiese
ChieseChiese
Chiese
 
Chiese
ChieseChiese
Chiese
 
Presentazione progetto
Presentazione progettoPresentazione progetto
Presentazione progetto
 
Presentazione1
Presentazione1Presentazione1
Presentazione1
 
Presentazione1
Presentazione1Presentazione1
Presentazione1
 
Presentazione1
Presentazione1Presentazione1
Presentazione1
 
Presentazione1
Presentazione1Presentazione1
Presentazione1
 
Utilizzo del forum
Utilizzo del forumUtilizzo del forum
Utilizzo del forum
 
Utilizzo del forum2
Utilizzo del forum2Utilizzo del forum2
Utilizzo del forum2
 

Universal design capitolo 1

  • 1. NUOVA STAZIONE AV ROMA TIBURTINA & UNIVERSAL DESIGN By Ingegné, AKA Ingegnere Attempatello Capitolo 1 – accesso alla piazza ipogea Il progetto di risistemazione generale del nodo della Stazione Tiburtina, per soddisfare al meglio le diverse esigenze (treni AV a lunga percorrenza, treni regionali, interscambio con la metro B ed il trasporto pubblico locale di superficie) ha previsto, tra l’altro, la realizzazione di una piazza situata ad un livello più basso del piano stradale. E’ destinata ad ospitare le biglietterie ed esercizi commerciali di prima necessità ed a smistare in maniera razionale i flussi di utenti da e per la viabilità locale, i capilinea degli autobus, la stazione della Metro B, il sottopasso preesistente che porta ai binari 1 – 19, il nuovo sottopasso che traversa tutto il fascio di binari dalla stazione Metro all’atrio Pietralata (indicato nella segnaletica come largo Camesena) ecc. Questa idea è senza dubbio razionale e, se correttamente sviluppata, di indubbia comodità ed utilità per le decine di migliaia di utenti che vi transitano ogni giorno. Però …….. come sempre avviene in Italia c’è un però: l’idea, secondo il mio modesto parere, non è stata affatto sviluppata correttamente ed il progetto ha previsto soluzioni che fanno a cazzotti con la fruibilità degli utenti normodotati, figuriamoci con quella degli utenti con problemi di deambulazione, vista o udito. Riconosco di essere un critico inflessibile, per non dire feroce, quando vedo errori di progettazione che non dovrebbe fare neanche uno studentello al secondo anno di architettura o ingegneria, figuriamoci quando li vedo in opere che costano centinaia di milioni di euro, progettate dai grandi nomi dell’architettura italiana. Quindi mi perdonerete se sarò pignolo e un po’ prolisso e se dovrò sviluppare il mio ragionamento in più capitoli. Solo per la piazza ipogea me ne servono due: il primo per il livello superiore ed il secondo per la piazza vera e propria. Parliamo quindi del livello superiore, quello delimitato dal marciapiede della Circonvallazione Nomentana, dai parapetti che affacciano sulla piazza ipogea e dalla scala di raccordo tra i due livelli. Un dubbio e una domanda: a parte gli aspetti compositivi, quale è il motivo per cui la balconata è impostata a una quota inferiore di circa 75 centimetri rispetto al piano stradale?
  • 2. Questa soluzione impone l’adozione di cinque scalini, che si sviluppano su un fronte di svariate decine di metri ed introducono una barriera architettonica ingiustificata, avendo inoltre un rapporto alzata/pedata assolutamente inadeguato all’utilizzo cui sono destinati. Anche un osservatore poco attento può notare alcune cose assolutamente evidenti: 1) gli utenti scendono istintivamente in diagonale, proprio per compensare il dimensionamento errato degli scalini; 2) non è previsto alcun corrimano per facilitare l’uso della scala a persone con difficoltà di deambulazione (può capitare a ciascuno di noi se semplicemente abbiamo una distorsione alla caviglia). 3) l’inizio e la fine della scala non sono indicati da un segnale a pavimento, percepibile anche dai non vedenti, situato ad almeno 30 cm dal primo e dall’ultimo scalino; 4) gradini e pavimentazione non sono antisdrucciolo (e ne vedremo le conseguenze più avanti); 5) lo spigolo dei gradini non presenta un contrasto di luminanza rispetto alla pedata pari almeno al 40%; 6) la scala non è dotata di illuminazione dedicata né di lampade segnapasso sulle alzate; 7) lo spazio “di risulta” tra gli scalini e la balaustra è praticamente inutilizzabile, visto che è stretto, scoperto e sprovvisto di illuminazione, panchine, cestini per i rifiuti ed ogni altro elemento che lo possa rendere fruibile almeno per la sosta ed il riposo; In pratica chi ha disegnato questa scala ha ottenuto un risultato incredibile: ha violato TUTTE le regole dell’Universal Design e della buona progettazione!
  • 3. Per farvi capire quanto questa scala sia pericolosa, soprattutto considerando che viene utilizzata da sciami di persone che vanno di fretta per non perdere il treno o la metropolitana, vi invito ad osservare questa fotografia, scattata da una distanza di poco più di un metro dal primo scalino: Chi si avvicina alla scala, specie se non presta particolare attenzione, non può capire in alcun modo quale sia l’ostacolo che gli si para davanti. Non contento dei brillanti risultati finora conseguiti, il progettista si è concesso un altro vezzo: sul lato perpendicolare ha progettato una specie di gradonata. Credo sarebbe inutile spiegargli quanto sia pericolosa questa conformazione e che i regolamenti vietino l’utilizzo di gradini singoli nei percorsi di esodo.
  • 4. Va da se che la pensilina è stata posizionata secondo criteri estetici e non funzionali, per cui non copre il percorso naturale da e verso la piazza ipogea. Naturalmente i percorsi tattili per i ciechi e gli ipovedenti avrebbero rovinato l’armonia della composizione, così come un impianto di illuminazione, per cui non sono stati previsti. Però il progettista si è ricordato che in uno spazio pubblico è opportuno che siano previsti i servizi igienici, anche per i disabili in carrozzella! Mi perdonerete se mi astengo da ogni commento su questo doloroso argomento. Del posizionamento della gettoniera parleremo nella prossima puntata.
  • 5. Finalmente ci approssimiamo alla scala che porta alla piazza ipogea. Con grande sorpresa possiamo notare che il pianerottolo di sbarco è più piccolo della scala che deve servire e che, come se non bastasse, nel bel mezzo è piantata una colonna di sostegno della pensilina. Siccome stiamo parlando di Universal Design e non di arredo urbano, tralascerò il giudizio sui cestini per i rifiuti accanto alla scala. Ed ecco finalmente la scala, con una bella sequenza di gradoni e scalini. Naturalmente non è previsto un corrimano centrale e quello a sinistra non prosegue sulla gradonata.
  • 6. Ecco la stessa scala vista dal basso: nessun corrimano centrale, che potrebbe contribuire a separare i flussi in salita e in discesa, nessun segnale a pavimento al primo e all’ultimo scalino, nessun percorso tattile, i gradini e la pavimentazione non sono antisdrucciolo, lo spigolo dei gradini non contrasta con la pedata, nessuna lampada segnapasso sulle alzate. La pensilina, suppongo per motivi estetici, non segue l’inclinazione della scala, per cui la pioggia bagna scalini e pianerottoli con questa naturale e prevedibilissima conseguenza: Per fortuna la ragazza era giovane e se l’è cavata con uno spavento ed una forte contusione ma, se fosse stata una persona anziana?
  • 7. Finora abbiamo visto il percorso, l’unico, destinato alle persone normodotate. E gli invalidi in carrozzella? Niente paura, è previsto uno splendido ascensore che ha perfino una piccola pensilina per riparare dalla pioggia chi attende l’arrivo al piano della cabina. E, non ci credereste, il giorno in cui ho scattato le foto l’ascensore funzionava!! Però dovrete aspettare la prossima puntata per sapere quale odissea aspetta il povero disabile al piano inferiore. Nota finale: brilla per la sua totale assenza una qualsivoglia planimetria per orientare gli utenti nella fruizione degli spazi e dei percorsi. E non pretenderete mica che sia prevista anche quella in braille per i non vedenti? Bene: se siete arrivati a leggere fino a qui vuol dire che sono riuscito ad interessarvi all’argomento, per cui vi do appuntamento alla prossima puntata, che dedicherò alla piazza ipogea ed ai suoi collegamenti con la stazione della metropolitana ed i sottopassi verso i binari e l’uscita di largo Camesena.