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SOPRA Leonard Woolf e Virginia Stephen nel 1912, durante il loro fidanzamento.
PAGINA A FRONTE L’esterno di Monk’s House oggi. Leonard fece fare il cancello nel 1929; doveva essere « di quercia semplicissima,
senza nessuna decorazione »1
. Una Rosa Moonlight si riversa sopra il muro di selce.
Nel 1919 Leonard e Virginia Woolf erano sposati da sette anni e si dividevano
fra Hogarth House, la casa di Richmond in cui nel 1917 avevano aperto la Hogarth
Press, e Asheham, una villa stile regency di una bellezza misteriosa, con finestre
eleganti e una vista sulla valle dell’Ouse che arrivava al paesino di Rodmell.
I primi romanzi che avevano pubblicato erano stati accolti positivamente e la casa
editrice, che di recente aveva dato alle stampe un volumetto di poesie di un giovane
poeta americano di nome Thomas Stearns Eliot, stava « sbocciando ».
Virginia aveva appena ultimato il suo secondo romanzo, Notte e giorno,
e cominciava allora a riprendersi dal trauma degli esaurimenti nervosi e del tentato
suicidio, che avevano gettato un’ombra sui primi anni del loro matrimonio.
Cap. 1 La scoperta di Monk’s House
SU QUESTA PAGINA
Il giardino all’alba dal balcone
di “Hedgehog Hall”, lo studiolo
di Leonard che nel 1938
fu ricavato nel sottotetto.
Quando Leonard e Virginia
comprarono Monk’s House
non esistevano né le bordure
né i vialetti mattonati e la zona
in secondo piano adiacente
al frutteto era tenuta a prato.
Al posto dell’albero con la clematide
c’era una piccola lavanderia e,
dietro questa, un gabinetto a terra,
seminascosto da laurocerasi.
La chiesa di St. Peter risale
al XII secolo.
IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF40
A DESTRA Curiosamente, Virginia descrive di rado il frutteto
in fiore, forse perché a maggio facevano spesso una vacanza
all’estero. Il varco nel muro di selce dà accesso alla passeggiata
fiorita; in seguito, Leonard gli mise ai lati due aiuole,
che nei primi anni Ottanta furono riportate a prato.
PAGINA 42 A SINISTRA Leonard nel frutteto negli anni Sessanta,
con le cagnette Coco e Bess. Leonard piantò la maggior parte dei
bulbi del frutteto nelle grandi aiuole circolari che aveva ricavato
sotto ogni albero: gli consentivano di tenere corta l’erba come
voleva per amore dei crochi.
PAGINA 42 A DESTRA Le distese di crochi gialli del frutteto
sembrano essere rimaste impresse nella memoria di chiunque
abbia visitato in seguito il giardino di Leonard. Oggi ne restano
alcuni gialli; ma siccome gli uccelli li prediligono rispetto
alla varietà lilla, se non verranno rinfoltiti tenderanno a sparire.
PAGINA 43 Mio marito Jonathan si divertiva in modo particolare
a ricavare vialetti e marciapiedi d’erba rasa nel frutteto.
« Nel frutteto c’erano
ventiquattro meli, alcuni
un po’ pendenti, altri
che venivano su diritti
con un impeto che
dal tronco si spandeva
nei rami e andava a formare
gocce rotonde rosse o gialle.
Ogni melo aveva spazio
sufficiente ». Da Nel frutteto di Virginia Woolf
IL GIARDINO DEL FICO 51
QUESTA PAGINA L’esatta posizione
della rimessa trasformata nel primo
studio di Virginia era incerta.
Ringrazio Adam Nicolson, nipote
di Vita, per avermi consentito di
guardare le fotografie a Sissinghurst,
dove ho trovato questa di Virginia
davanti al fabbricato. La foto compare
nel terzo volume delle lettere curato
da Nigel, il padre di Adam, ma un
taglio crudele ci aveva privati di una
veduta chiara della scala che saliva
al sottotetto dove Leonard riponeva
le mele, veduta che ora ci permette
di collocare la rimessa con precisione.
Quando i Woolf erano già proprietari
del campo retrostante, Leonard fece
abbattere una parte del muro di selce
e dietro la scala montò un cancello
di legno che dava accesso al campo.
Nella fotografia a destra Virginia è
ritratta in fondo all’aiuola di lavanda;
nell’immagine della pagina a fronte
si intravede sotto la vite americana
la mola sulla quale si era messa
in posa.
IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF88 LA PASSEGGIATA FIORITA 89
A DESTRA La passeggiata fiorita, guardando la casa.
La passeggiata fiorita comprende le due bordure ai lati
del lungo vialetto mattonato che va da ovest a est
partendo dalla scaletta accanto al prato e arriva al frutteto.
La bordura sud è lunga 1,5 metri e corre lungo un’alta
siepe di tasso; quella opposta costituisce il lato sud
di una lunga bordura di 3 metri. Nel 1919 l’intera bordura
sud davanti alla siepe di tasso era messa a prato e il vialetto
non esisteva. D’istinto verrebbe da trattare questa
passeggiata come una doppia bordura, ma le condizioni
variano alquanto da un lato all’altro. La siepe di tasso
funge in effetti da muro nord, lasciando in ombra
la bordura sud per gran parte della giornata, mentre
la bordura opposta prende il sole per parecchie ore.
La passeggiata fiorita
IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF122 LO STUDIO 123
	 Vale la pena soffermarsi un istante sul fatto che Leonard
e Virginia erano due grandissimi lavoratori, che condividevano
la stessa etica e rispettavano ognuno l’esigenza dell’altro di lavorare
e avere uno spazio privato in cui farlo. A partire dai primi anni
Venti, gestendo una casa editrice piccola ma di successo
e scrivendo articoli e recensioni per vari quotidiani e periodici,
i Woolf furono al centro della vita letteraria londinese. Tenevano
e partecipavano a colloqui e conferenze; Virginia cominciò
a essere « presa » dalla BBC. A Londra cenavano raramente
da soli, intervenivano spesso a eventi mondani, oppure andavano
a teatro, all’opera o ai balletti. Viaggiavano. E facevano « i commessi
viaggiatori » per i libri della Hogarth Press, eufemismo demodé
con cui chiamavano i loro giri di vendita. Nel frattempo Virginia
lavorava a Gli anni, nella stessa pentola bolliva Le tre ghinee
e i saggi da leggere per la biografia di Roger Fry arrivavano copiosi.
Tutti e due scrivevano lettere e tenevano un diario e Leonard
prendeva meticolosamente nota di tutto, dai semi che piantava
alla musica che ascoltavano sul grammofono. Facevano entrambi
attività politica: Leonard fu segretario dei comitati esecutivi
del Partito laburista per anni e Virginia si impegnò sul fronte
femminista e antifascista. Considerata l’epoca e la classe sociale
cui appartenevano, ricevevano un aiuto domestico minimo.
SOPRA Il sedile ricamato ad ago fu in parte opera di Virginia.
A DESTRA Il sottomano sulla scrivania di Leonard testimonia i suoi diversi interessi e attività.
IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF138 IL GIARDINO RECINTATO 139
Il giardino di Leonard è stato
un vero miracolo […] un tale
incendio di dalie che ancora oggi
ce ne sentiamo ravvivati ». Virginia Woolf
« Le dalie di Monk’s House
Le dalie sono presenti fin dall’inizio nelle
descrizioni del giardino che fece Virginia;
Leonard le coltivò da sempre, a quanto pare
sperimentando varietà nuove ogni anno.
Noi ogni anno ne ordinavamo un paio
di nuove alla Dahlia National Collection.
Comprammo la nostra prima selezione
nel 2001 da Sarah Raven, perché è la moglie
di Adam Nicolson, il nipote di Vita,
e ci piaceva il legame.

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  • 1. SOPRA Leonard Woolf e Virginia Stephen nel 1912, durante il loro fidanzamento. PAGINA A FRONTE L’esterno di Monk’s House oggi. Leonard fece fare il cancello nel 1929; doveva essere « di quercia semplicissima, senza nessuna decorazione »1 . Una Rosa Moonlight si riversa sopra il muro di selce. Nel 1919 Leonard e Virginia Woolf erano sposati da sette anni e si dividevano fra Hogarth House, la casa di Richmond in cui nel 1917 avevano aperto la Hogarth Press, e Asheham, una villa stile regency di una bellezza misteriosa, con finestre eleganti e una vista sulla valle dell’Ouse che arrivava al paesino di Rodmell. I primi romanzi che avevano pubblicato erano stati accolti positivamente e la casa editrice, che di recente aveva dato alle stampe un volumetto di poesie di un giovane poeta americano di nome Thomas Stearns Eliot, stava « sbocciando ». Virginia aveva appena ultimato il suo secondo romanzo, Notte e giorno, e cominciava allora a riprendersi dal trauma degli esaurimenti nervosi e del tentato suicidio, che avevano gettato un’ombra sui primi anni del loro matrimonio. Cap. 1 La scoperta di Monk’s House
  • 2. SU QUESTA PAGINA Il giardino all’alba dal balcone di “Hedgehog Hall”, lo studiolo di Leonard che nel 1938 fu ricavato nel sottotetto. Quando Leonard e Virginia comprarono Monk’s House non esistevano né le bordure né i vialetti mattonati e la zona in secondo piano adiacente al frutteto era tenuta a prato. Al posto dell’albero con la clematide c’era una piccola lavanderia e, dietro questa, un gabinetto a terra, seminascosto da laurocerasi. La chiesa di St. Peter risale al XII secolo.
  • 3. IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF40 A DESTRA Curiosamente, Virginia descrive di rado il frutteto in fiore, forse perché a maggio facevano spesso una vacanza all’estero. Il varco nel muro di selce dà accesso alla passeggiata fiorita; in seguito, Leonard gli mise ai lati due aiuole, che nei primi anni Ottanta furono riportate a prato. PAGINA 42 A SINISTRA Leonard nel frutteto negli anni Sessanta, con le cagnette Coco e Bess. Leonard piantò la maggior parte dei bulbi del frutteto nelle grandi aiuole circolari che aveva ricavato sotto ogni albero: gli consentivano di tenere corta l’erba come voleva per amore dei crochi. PAGINA 42 A DESTRA Le distese di crochi gialli del frutteto sembrano essere rimaste impresse nella memoria di chiunque abbia visitato in seguito il giardino di Leonard. Oggi ne restano alcuni gialli; ma siccome gli uccelli li prediligono rispetto alla varietà lilla, se non verranno rinfoltiti tenderanno a sparire. PAGINA 43 Mio marito Jonathan si divertiva in modo particolare a ricavare vialetti e marciapiedi d’erba rasa nel frutteto. « Nel frutteto c’erano ventiquattro meli, alcuni un po’ pendenti, altri che venivano su diritti con un impeto che dal tronco si spandeva nei rami e andava a formare gocce rotonde rosse o gialle. Ogni melo aveva spazio sufficiente ». Da Nel frutteto di Virginia Woolf
  • 4. IL GIARDINO DEL FICO 51 QUESTA PAGINA L’esatta posizione della rimessa trasformata nel primo studio di Virginia era incerta. Ringrazio Adam Nicolson, nipote di Vita, per avermi consentito di guardare le fotografie a Sissinghurst, dove ho trovato questa di Virginia davanti al fabbricato. La foto compare nel terzo volume delle lettere curato da Nigel, il padre di Adam, ma un taglio crudele ci aveva privati di una veduta chiara della scala che saliva al sottotetto dove Leonard riponeva le mele, veduta che ora ci permette di collocare la rimessa con precisione. Quando i Woolf erano già proprietari del campo retrostante, Leonard fece abbattere una parte del muro di selce e dietro la scala montò un cancello di legno che dava accesso al campo. Nella fotografia a destra Virginia è ritratta in fondo all’aiuola di lavanda; nell’immagine della pagina a fronte si intravede sotto la vite americana la mola sulla quale si era messa in posa.
  • 5. IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF88 LA PASSEGGIATA FIORITA 89 A DESTRA La passeggiata fiorita, guardando la casa. La passeggiata fiorita comprende le due bordure ai lati del lungo vialetto mattonato che va da ovest a est partendo dalla scaletta accanto al prato e arriva al frutteto. La bordura sud è lunga 1,5 metri e corre lungo un’alta siepe di tasso; quella opposta costituisce il lato sud di una lunga bordura di 3 metri. Nel 1919 l’intera bordura sud davanti alla siepe di tasso era messa a prato e il vialetto non esisteva. D’istinto verrebbe da trattare questa passeggiata come una doppia bordura, ma le condizioni variano alquanto da un lato all’altro. La siepe di tasso funge in effetti da muro nord, lasciando in ombra la bordura sud per gran parte della giornata, mentre la bordura opposta prende il sole per parecchie ore. La passeggiata fiorita
  • 6. IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF122 LO STUDIO 123 Vale la pena soffermarsi un istante sul fatto che Leonard e Virginia erano due grandissimi lavoratori, che condividevano la stessa etica e rispettavano ognuno l’esigenza dell’altro di lavorare e avere uno spazio privato in cui farlo. A partire dai primi anni Venti, gestendo una casa editrice piccola ma di successo e scrivendo articoli e recensioni per vari quotidiani e periodici, i Woolf furono al centro della vita letteraria londinese. Tenevano e partecipavano a colloqui e conferenze; Virginia cominciò a essere « presa » dalla BBC. A Londra cenavano raramente da soli, intervenivano spesso a eventi mondani, oppure andavano a teatro, all’opera o ai balletti. Viaggiavano. E facevano « i commessi viaggiatori » per i libri della Hogarth Press, eufemismo demodé con cui chiamavano i loro giri di vendita. Nel frattempo Virginia lavorava a Gli anni, nella stessa pentola bolliva Le tre ghinee e i saggi da leggere per la biografia di Roger Fry arrivavano copiosi. Tutti e due scrivevano lettere e tenevano un diario e Leonard prendeva meticolosamente nota di tutto, dai semi che piantava alla musica che ascoltavano sul grammofono. Facevano entrambi attività politica: Leonard fu segretario dei comitati esecutivi del Partito laburista per anni e Virginia si impegnò sul fronte femminista e antifascista. Considerata l’epoca e la classe sociale cui appartenevano, ricevevano un aiuto domestico minimo. SOPRA Il sedile ricamato ad ago fu in parte opera di Virginia. A DESTRA Il sottomano sulla scrivania di Leonard testimonia i suoi diversi interessi e attività.
  • 7. IL GIARDINO DI VIRGINIA WOOLF138 IL GIARDINO RECINTATO 139 Il giardino di Leonard è stato un vero miracolo […] un tale incendio di dalie che ancora oggi ce ne sentiamo ravvivati ». Virginia Woolf « Le dalie di Monk’s House Le dalie sono presenti fin dall’inizio nelle descrizioni del giardino che fece Virginia; Leonard le coltivò da sempre, a quanto pare sperimentando varietà nuove ogni anno. Noi ogni anno ne ordinavamo un paio di nuove alla Dahlia National Collection. Comprammo la nostra prima selezione nel 2001 da Sarah Raven, perché è la moglie di Adam Nicolson, il nipote di Vita, e ci piaceva il legame.