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Capitoli 2 e 3

Dott.ssa Chiara Deprà
c.depra@campus.unimib.it


Capitolo 2: il gioco di finzione



Capitolo 3: il gioco di ruolo



Capitolo 4: immaginazione ed emozioni



Capitolo 5: ragionamento, finzione e dialogo
Che cos’è il
gioco di
finzione?
Video: il potere del gioco (1-2)
Il potere del gioco.ppt
Gioco con il treno

Orsetto bagnato


Natura temporanea, transitoria e circoscritta



Limitazioni e restrizioni per i partecipanti



Potere causale



Sospensione della verità oggettiva



Causalità e concatenazione di azioni
PRIMA

DOPO
I bambini nel gioco devono immaginare le
conseguenze delle azioni che fanno compiere ai
personaggi e per fare ciò si fanno guidare dai
principi causali familiari .
Due esperimenti: maialini e scimmiette
Risultati: i bambini a due anni comprendono non solo
le condizioni stabilite per il gioco di finzione ma
anche il potere causale collegato all’entità di cui si è
stabilita l’esistenza per il gioco stesso
Esperimento: bambini di due anni
Episodio1: un burattino-paperella versa da una scatola
vuota dei cereali in una scodella e poi imbocca il cavallo
Episodio 2: un burattino-paperella sparge del borotalco in
una ciotola scuotendo un contenitore sigillato e poi
imbocca il cavallo

Risultati: che cosa mangerà il cavallo?
I bambini rispondono correttamente. Perciò i
bambini a 2 anni sono in grado di cogliere
nell’immaginazione una concatenazione
causale e di descriverne gli effetti
Piaget
Gioco: rappresentazione della
realtà
Quello che i bambini
ripropongono nel gioco è quello
di cui fanno esperienza.
Atto effettivo.
La capacità di immaginazione
simbolica diminuisce per fare
spazio a mezzi di
rappresentazione più adatti.
Non esiste una vera capacità
immaginativa perché il b. si
riferisce sempre alla realtà.

Harris

Gioco di finzione: non c’è la
volontà di riferirsi ad eventi reali
Simulazione o ricostruzione:
intende riferirsi ad un episodio
es. bambino che ha imparato a
nuotare
I bambini sono capaci di
immaginare perché
prevedono e comprendono
eventi di cui non hanno mai
fatto esperienza.
I b. ricorrono alla propria
conoscenza delle regolarità
causali del mondo per dare un
senso alle possibilità nuove che
scaturiscono in un contesto di
fantasia

il
gioco nella prospettiva vygotskiana.ppt
Il gioco di finzione fa la comparsa non nella
primissima infanzia ma più tardi quando compare il
linguaggio, il bambino ha una conoscenza ristretta
ma funzionale di ciò che lo circonda di cui fa uso
durante il gioco.
Il gioco di finzione non è una distorsione del mondo
reale ma un’iniziale esplorazione di mondi possibili.
È la prima manifestazione della capacità di
considerare alternative alla realtà.
Che cos’è il
gioco di
ruolo?
Filmato
Capacità del bambino di immaginare e rappresentare il
ruolo di una persona o di un altro tipo di essere animato.
Da soli, con l’adulto o con il gruppo dei pari.
ruoli diversi ma collegati. Necessità di flessibilità e
sensibilità
GIOCO DI RUOLO: gioco di finzione in cui il bambino
rappresenta temporaneamente la parte di qualcuno
diverso da sé, simulandone azioni e discorsi.
una madre
Il bambino
fa la parte di

se stesso
ricorrendo a

come interprete

un cane
un mostro

una bambola o
un giocattolo
nessun tipo di
ausilio per il gioco
Nel gioco di ruolo i bambini:
 si immergono temporaneamente nella parte cui
danno vita,
 agiscono e parlano come se stessero facendone
esperienza dal punto di vista della persona o
creatura inventata
impiegano i termini adeguati
 cambiano tono di voce ed umore in base alla parte
 danno voce alle emozioni, alle sensazioni e ai bisogni
appropriati al ruolo che hanno assunto
 fanno dei commenti sul contenuto dell’esperienza percettiva
del personaggio che rappresentano nel gioco


Il mondo reale passa in secondo piano e viene
sostituito da quello immaginario che il bambino
attribuisce al protagonista
Il compagno immaginario può essere momentaneo
così come durare per mesi.
Svendsen: “un personaggio invisibile, cui il bambino dà un nome e

cui fa riferimento nella conversazione con le altre persone o con cui
gioca direttamente per un periodo di tempo, almeno per diversi mesi,
personaggio che per il bambino ha un aspetto reale pur non avendo
alcun evidente fondamento oggettivo.” (1934)

Diverse tipologie di compagni immaginari:
- Interpretato personalmente
- Animale di peluche, ausilio esterno
- Non umani, creati dal nulla
I bambini hanno acquisito una sorta di archivio mentale delle
osservazioni ed azioni appropriate per un determinato ruolo
Ma …
I b. sono molto flessibili  interpretano anche personaggio
nuovi, con cui non hanno avuto interazioni e devono
adattare le azioni ad una situazione in mutamento

nozione di simulazione: la situazione di finzione può

essere inserita nel sistema di conoscenze e di
pianificazione del bambino e il prodotto di quest’azione può
tradursi in un’azione o affermazione nel contesto
immaginario
Esiste un rapporto
tra il gioco di ruolo
e la comprensione della
falsa credenza?


Compito di Sally e Anne
Baron-Cohen et al. (1985)
1° ricerca: Astington e Jenkins (1995): 3-5 anni in
piccolo gruppo.
Osservazioni:
Frequenza complessiva di affermazioni riguardanti il
gioco non letterale
Frequenza con cui i b. facevano proposte di attività
collettive
Frequenza di affermazioni in cui veniva assegnato
un ruolo a se stessi o ad altri
2° ricerca: Schwebel, Rosen e Singer (1999):
3-4-5 anni prestazioni in compiti di teoria
della mente e osservazione del gioco alla
scuola dell’infanzia.
- Quando venivano assegnati i ruoli reciproci
- Quando un b. reagiva in modo appropriato al
presupposto del gioco
- Gioco di finzione solitario
3° ricerca: Youngblade e Dunn (1995)
Bambini di 33 mesi
osservazione:
- quantità di conversazione dedicata al gioco
- varietà di temi di finzione ideati dal bambino
- quantità di interpretazione di ruoli
- frequenza con cui un ruolo veniva assegnato
esplicitamente
b. di 40 mesi: misurazione della comprensione delle
credenze
4° ricerca: Taylor e Carlson (1997): 3 e mezzo e 4
anni e mezzo
Osservare se il b. avesse inventato un personaggio
immaginario + conferma dei genitori
compiti per misurare la comprensione delle credenze
(distinzione tra conoscenza attuale propria e
conoscenza altrui)
risultati: tutto esatto o stessi errori
3 anni: pochi si dedicano al gioco di ruolo
4 anni: maggior gioco di ruolo migliori prestazioni
n.b.: solo con interpretazioni di
esseri animati
Il gioco di ruolo incide sulla
comprensione delle credenze.

i bambini che si dedicano maggiormente al gioco
di ruolo sono più capaci di considerare una
situazione dal p.d.v. di un’altra persona
-

con un’abilità verbale nella media
solo quando vengono interpretati esseri
animati
solo nel gioco di ruolo in gruppo e non
solitario
 presenza

di uno o più fratelli maggiori
 compagno immaginario (i b. erano più disposti a
fingere conversazioni)
 bambini

che nell’infanzia preferivano giochi di
fantasia rispetto alla manipolazione (natura
endogena)

 comprendono

tipi di trasformazioni causali

immaginarie
autismo: assenza di gioco di finzione a 18 mesi
La realtà attuale viene momentaneamente tenuta in
sospeso
Ci posizioniamo all’interno di eventi che accadono ai
protagonisti
Entriamo nella visione del mondo del personaggio
Condividiamo quindi lo stesso contesto spaziotemporale: concetto di Spostamento soggettivo
I b. con il gioco di ruolo assumono il punto di vista del
personaggio così come gli adulti mentre leggono un
romanzo (modalità eterocentrica)
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Libertà di scelta
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Immaginazione nel bambino1

  • 1. Capitoli 2 e 3 Dott.ssa Chiara Deprà c.depra@campus.unimib.it
  • 2.  Capitolo 2: il gioco di finzione  Capitolo 3: il gioco di ruolo  Capitolo 4: immaginazione ed emozioni  Capitolo 5: ragionamento, finzione e dialogo
  • 3. Che cos’è il gioco di finzione? Video: il potere del gioco (1-2) Il potere del gioco.ppt
  • 4. Gioco con il treno Orsetto bagnato
  • 5.  Natura temporanea, transitoria e circoscritta  Limitazioni e restrizioni per i partecipanti  Potere causale  Sospensione della verità oggettiva  Causalità e concatenazione di azioni
  • 7. I bambini nel gioco devono immaginare le conseguenze delle azioni che fanno compiere ai personaggi e per fare ciò si fanno guidare dai principi causali familiari . Due esperimenti: maialini e scimmiette Risultati: i bambini a due anni comprendono non solo le condizioni stabilite per il gioco di finzione ma anche il potere causale collegato all’entità di cui si è stabilita l’esistenza per il gioco stesso
  • 8.
  • 9. Esperimento: bambini di due anni Episodio1: un burattino-paperella versa da una scatola vuota dei cereali in una scodella e poi imbocca il cavallo Episodio 2: un burattino-paperella sparge del borotalco in una ciotola scuotendo un contenitore sigillato e poi imbocca il cavallo Risultati: che cosa mangerà il cavallo? I bambini rispondono correttamente. Perciò i bambini a 2 anni sono in grado di cogliere nell’immaginazione una concatenazione causale e di descriverne gli effetti
  • 10. Piaget Gioco: rappresentazione della realtà Quello che i bambini ripropongono nel gioco è quello di cui fanno esperienza. Atto effettivo. La capacità di immaginazione simbolica diminuisce per fare spazio a mezzi di rappresentazione più adatti. Non esiste una vera capacità immaginativa perché il b. si riferisce sempre alla realtà. Harris Gioco di finzione: non c’è la volontà di riferirsi ad eventi reali Simulazione o ricostruzione: intende riferirsi ad un episodio es. bambino che ha imparato a nuotare I bambini sono capaci di immaginare perché prevedono e comprendono eventi di cui non hanno mai fatto esperienza. I b. ricorrono alla propria conoscenza delle regolarità causali del mondo per dare un senso alle possibilità nuove che scaturiscono in un contesto di fantasia il gioco nella prospettiva vygotskiana.ppt
  • 11. Il gioco di finzione fa la comparsa non nella primissima infanzia ma più tardi quando compare il linguaggio, il bambino ha una conoscenza ristretta ma funzionale di ciò che lo circonda di cui fa uso durante il gioco. Il gioco di finzione non è una distorsione del mondo reale ma un’iniziale esplorazione di mondi possibili. È la prima manifestazione della capacità di considerare alternative alla realtà.
  • 13. Filmato Capacità del bambino di immaginare e rappresentare il ruolo di una persona o di un altro tipo di essere animato. Da soli, con l’adulto o con il gruppo dei pari. ruoli diversi ma collegati. Necessità di flessibilità e sensibilità GIOCO DI RUOLO: gioco di finzione in cui il bambino rappresenta temporaneamente la parte di qualcuno diverso da sé, simulandone azioni e discorsi.
  • 14. una madre Il bambino fa la parte di se stesso ricorrendo a come interprete un cane un mostro una bambola o un giocattolo nessun tipo di ausilio per il gioco
  • 15. Nel gioco di ruolo i bambini:  si immergono temporaneamente nella parte cui danno vita,  agiscono e parlano come se stessero facendone esperienza dal punto di vista della persona o creatura inventata impiegano i termini adeguati  cambiano tono di voce ed umore in base alla parte  danno voce alle emozioni, alle sensazioni e ai bisogni appropriati al ruolo che hanno assunto  fanno dei commenti sul contenuto dell’esperienza percettiva del personaggio che rappresentano nel gioco  Il mondo reale passa in secondo piano e viene sostituito da quello immaginario che il bambino attribuisce al protagonista
  • 16. Il compagno immaginario può essere momentaneo così come durare per mesi. Svendsen: “un personaggio invisibile, cui il bambino dà un nome e cui fa riferimento nella conversazione con le altre persone o con cui gioca direttamente per un periodo di tempo, almeno per diversi mesi, personaggio che per il bambino ha un aspetto reale pur non avendo alcun evidente fondamento oggettivo.” (1934) Diverse tipologie di compagni immaginari: - Interpretato personalmente - Animale di peluche, ausilio esterno - Non umani, creati dal nulla
  • 17. I bambini hanno acquisito una sorta di archivio mentale delle osservazioni ed azioni appropriate per un determinato ruolo Ma … I b. sono molto flessibili  interpretano anche personaggio nuovi, con cui non hanno avuto interazioni e devono adattare le azioni ad una situazione in mutamento nozione di simulazione: la situazione di finzione può essere inserita nel sistema di conoscenze e di pianificazione del bambino e il prodotto di quest’azione può tradursi in un’azione o affermazione nel contesto immaginario
  • 18. Esiste un rapporto tra il gioco di ruolo e la comprensione della falsa credenza?  Compito di Sally e Anne Baron-Cohen et al. (1985)
  • 19. 1° ricerca: Astington e Jenkins (1995): 3-5 anni in piccolo gruppo. Osservazioni: Frequenza complessiva di affermazioni riguardanti il gioco non letterale Frequenza con cui i b. facevano proposte di attività collettive Frequenza di affermazioni in cui veniva assegnato un ruolo a se stessi o ad altri
  • 20. 2° ricerca: Schwebel, Rosen e Singer (1999): 3-4-5 anni prestazioni in compiti di teoria della mente e osservazione del gioco alla scuola dell’infanzia. - Quando venivano assegnati i ruoli reciproci - Quando un b. reagiva in modo appropriato al presupposto del gioco - Gioco di finzione solitario
  • 21. 3° ricerca: Youngblade e Dunn (1995) Bambini di 33 mesi osservazione: - quantità di conversazione dedicata al gioco - varietà di temi di finzione ideati dal bambino - quantità di interpretazione di ruoli - frequenza con cui un ruolo veniva assegnato esplicitamente b. di 40 mesi: misurazione della comprensione delle credenze
  • 22. 4° ricerca: Taylor e Carlson (1997): 3 e mezzo e 4 anni e mezzo Osservare se il b. avesse inventato un personaggio immaginario + conferma dei genitori compiti per misurare la comprensione delle credenze (distinzione tra conoscenza attuale propria e conoscenza altrui) risultati: tutto esatto o stessi errori 3 anni: pochi si dedicano al gioco di ruolo 4 anni: maggior gioco di ruolo migliori prestazioni n.b.: solo con interpretazioni di esseri animati
  • 23. Il gioco di ruolo incide sulla comprensione delle credenze. i bambini che si dedicano maggiormente al gioco di ruolo sono più capaci di considerare una situazione dal p.d.v. di un’altra persona - con un’abilità verbale nella media solo quando vengono interpretati esseri animati solo nel gioco di ruolo in gruppo e non solitario
  • 24.  presenza di uno o più fratelli maggiori  compagno immaginario (i b. erano più disposti a fingere conversazioni)  bambini che nell’infanzia preferivano giochi di fantasia rispetto alla manipolazione (natura endogena)  comprendono tipi di trasformazioni causali immaginarie autismo: assenza di gioco di finzione a 18 mesi
  • 25.
  • 26. La realtà attuale viene momentaneamente tenuta in sospeso Ci posizioniamo all’interno di eventi che accadono ai protagonisti Entriamo nella visione del mondo del personaggio Condividiamo quindi lo stesso contesto spaziotemporale: concetto di Spostamento soggettivo I b. con il gioco di ruolo assumono il punto di vista del personaggio così come gli adulti mentre leggono un romanzo (modalità eterocentrica) Si collocano mentalmente in uno spazio immaginario
  • 27. Libertà di scelta  Effetti manifesti: dialoghi, azioni  Scelte dell’autore  No effetti manifesti 